Autore Topic: Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca  (Letto 2289 volte)

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Offline giangoverni

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Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« : Lunedì 18 Marzo 2013, 23:12:05 »
(da GLOBALIST)


"Il giovane Francesco, ancora all'inizio nella sua ricerca spirituale, un giorno era uscito nella campagna per meditare. Trovandosi a passare vicino alla chiesa di San Damiano, che minacciava rovina, vecchia com’era, spinto dall’impulso dello Spirito Santo, vi entrò per pregare. Pregando inginocchiato davanti all’immagine del Crocifisso, si sentì invadere da una grande consolazione spirituale e, mentre fissava gli occhi pieni di lacrime nella croce del Signore, udì con gli orecchi del corpo una voce scendere verso di lui dalla croce e dirgli per tre volte: «Francesco, va e ripara la mia chiesa che, come vedi, è tutta in rovina!».. (dalla Vita di S. Francesco)
Questo Papa ha conquistato tutti, anche i non credenti,  non soltanto con la sua capacità di comunicare semplice sincera e spiazzante (quel “buonasera” con cui si è presentato dalla Loggia delle Benedizioni poteva pronunciarlo soltanto uno stolto o un genio) ma anche con il nome che si è scelto, un nome che nessun Papa aveva mai osato imporsi. Dico osato perché Francesco di Assisi è stato veramente il grande antagonista della Chiesa che deborda dai suoi binari, della Chiesa che dimentica i motivi per cui è stata fondata per inseguire il potere e le ricchezze.
Oggi la Chiesa, quella di Roma, si è allontanata dalla sua missione, mostrando di non capire il mondo, i  pericoli e le sofferenze dell’umanità, ora che è “tutta in rovina”, ha bisogno di un Francesco che la ricostruisca. E questa necessità vogliamo credere che l’abbia colta anche il Papa che si è dimesso, come un atto di riparazione per non essere stato in grado di fronteggiare il degrado della curia o forse come un ultimo dono alla sua Chiesa. Si dice che durante il conclave nella Sistina discenda a un certo punto lo Spirito Santo per suggerire ai cardinali il nome giusto. Qualche volta lo Spirito Santo sembra aver latitato (i credenti ortodossi sanno spiegare anche questo: il Signore nei suoi imperscrutabili disegni può fare anche scelte incomprensibili alla ragione umana) ma questa volta ha suggerito una scelta che anche le nostre umane menti hanno capito. E approvato.
Ogni gesto di Papa Francesco  sembra studiato per ottenere un effetto spiazzante ma in realtà sono troppi per non credere alla loro spontaneità e pensare a un disegno studiato: il rifiuto del lusso, dei simboli della ricchezza come la grande automobile targata SCV 1, il rifiuto della croce d’oro per una semplice croce di ferro, il rifiuto delle scarpe rosse per le vecchie sformate e consumate scarpe nere con cui chissà quanto avrà camminato per le vie di Buenos Aires. Ma quello che spiazza e incanta non soltanto la gente comune ma anche gli specialisti della comunicazione è il suo linguaggio semplice, da uomo comune che parla agli altri uomini con il linguaggio del cuore che scalda i cuori. E anche con una buona dose di leggerezza, che un grande scrittore come Italo Calvino considerava una delle qualità principali. Come il “buonasera” con cui si è presentato e il “buon pranzo” con cui ha chiuso il suo primo Angelus. Sono qualità che hanno spiazzato i quasi diecimila giornalisti presenti alla sua prima udienza, ai quali Papa Giovanni, dimostrando di conoscere il “mestiere”, ha regalato alcuni scoop come il racconto dei momenti della sua elezione e lo svelamento del significato del nome scelto come Papa. Qualcuno aveva pensato che si fosse riferito a Francesco Saverio, il cofondatore della Compagnia di Gesù a cui Bergoglio appartiene, o ad altri santi che hanno portato il nome di Francesco. Non mi risulta che fosse abitudine dei Papi rendere pubblici i motivi della scelta del nome. Ratzinger non ha mai detto a nessuno perché si fosse chiamato Benedetto, ad esempio, lasciando ai vaticanisti liberi di interpretare a piacere. Francesco invece ha chiarito subito che si era voluto chiamare come il Poverello di Assisi perché sogna “una Chiesa povera vicina ai poveri”,
Insomma, come dice Filippo Anastasi qui su Globalist, da Papa Francesco ci aspettiamo una rivoluzione, a partire dalla Curia, dalla Chiesa degli scandali e dei banchieri da cui è fuggito Papa Benedetto, una ricostruzione della Casa del Signore “tutta in rovina”. Ma ci aspettiamo anche non un ritorno alla povertà francescana ma una riduzione alla sobrietà di una Chiesa pastorale che entra fra i popoli, fra i poveri, fra gli ultimi per mitigare il dolore e le miserie ma anche per capire i problemi e i dolori del nostro tempo, con lo spirito del perdono e della misericordia. Se questo sarà, Papa Francesco riconquisterà il suo popolo, anche quello che si è allontanato, e aprirà un dialogo vero con gli altri, con tutti anche a chi crede diversamente e a chi non crede affatto. Una anticipazione di questo programma ambizioso e coraggioso lo ha dato proprio alla conclusione dell’udienza dei giornalisti, quando si è reso conto di avere davanti persone diverse e non una massa di suoi fedeli. “Vi benedico piano – ha detto – perché fra voi ci sono quelli che seguono altre religioni, e alcuni saranno addirittura atei!”. Che straordinario programma di tolleranza e soprattutto di rispetto! Sembra che Papa Francesco abbia fatta sua anche la lezione di Voltaire.

Giancarlo Governi




Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #1 : Lunedì 18 Marzo 2013, 23:33:22 »
io ho la pretesa di aver conosciuto un po´ il Sudamerica; l´ho frequentato abbastanza a lungo (specialmente il Brasile) per sperare che la Chiesa arrivasse, una volta o l´altra, a capire l´importanza di lasciare i sentieri europei ed avventurarsi nel mondo cristiano di quelle parti.
È vero che la religiosità nella regione è molto ( troppo ) influenzata da superstizione, animismo, umbanda ed altre innumerevoli usanze/credenze.
Tutti forse ormai sanno come il Brasile, denominato il paese cattolico più grande del mondo, di cattolico ha molto meno di quello che si crede; le tante credenze portate dagli africani schiavizzati hanno sempre,  comunque, dato alla religiosità brasiliana aspetti e confini particolari.
Molti brasiliani credenti e cattolici hanno, non si sa mai, nel loro portafoglio anche qualche altra immagine " religiosa ": chiese protestanti ed immaginarie ma, soprattutto, l´animismo negro ancora molto diffuso e praticato.
Obbligati a cambiare i propri dei ancestri, hanno dato agli stessi i nomi dei santi cattolici, potendo, così, continuare segretamente a venerarli e rispettarli.
Ecco un elenco delle divinità originali:   http://www.umbandaitalia.com/orixas.html
poi rinominate.

Tutto questo per dire che, nonostante tutto, i problemi economici presenti ancora (anche se in via di lieve e lento miglioramento) nell´area, hanno obbligato, fra la fine degli anni ´60 e gli ´80, la Chiesa a fare scelte differenti e più vicine al popolo; la chiamata Chiesa della Liberazione.
Purtroppo, però, questo ha significato anche, con il papato di Giovanni Paolo II, una lotta della Curia contro questi preti che cercavano di cambiare le cose, da quelle parti. Un po´ alla Tomasi di Lampedusa " tutto cambi per non cambiare nulla (cit) "

Per questo, ora, l´importanza di un Papa come Francesco I risulterà molto più comprensibile se si vuole che la Chiesa compia passi veramente importanti e decisivi verso una " nuova visione "; i suoi gesti, se qualcuno non l´avesse compreso, sono gesti, ma significano, insieme alla inequivocabile scelta del nome, la volontà di cambiare strada; a anche se, per la verità, temo molto l´influenza delle sue " origini gesuite "       
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Offline giangoverni

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #2 : Lunedì 18 Marzo 2013, 23:51:40 »
I Gesuiti non sono più quei reazionari che furono. Basti pensare che il più grande esponente della Chiesa degli ultimi 50 anni, e il più grande innovatore, è stato il gesuita Martini.

Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #3 : Martedì 19 Marzo 2013, 00:02:48 »
vero giango; com´è vero ( o forse era solo una leggenda ) che Paolo VI tenne "prigioniero" per qualche anno, dalle parti del Gianicolo, padre Pedro Arrupe inizialmente vicino e poi distanziatosi dalla Teoria della Liberazione di Leonardo Boff. Ne sai qualcosa in più ?
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Offline Kebab

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #4 : Martedì 19 Marzo 2013, 00:05:54 »
Gran bell'articolo, grazie per averlo condiviso

Offline giangoverni

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #5 : Martedì 19 Marzo 2013, 00:06:45 »
No... ho frequentato poco la Chiesa. Sono stato attratto da alcuni personaggi come Roncalli e Martini. Woytila mi ha impressionato per l'uso che ha saputo fare dei media ma niente di più. Questo Francesco mi apre il cuore alla speranza... spero di non essere deluso.

feiez

Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #6 : Martedì 19 Marzo 2013, 08:45:50 »
Il fratello di Emanuela Orlandi ha aspettato otto anni per non pparlare con Ratzinger; Con Papa Bergoglio ha aspettato solo 5 giorni.
Vorrà pur dire qualcosa.

Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #7 : Martedì 19 Marzo 2013, 10:09:59 »
Il fratello di Emanuela Orlandi ha aspettato otto anni per non pparlare con Ratzinger; Con Papa Bergoglio ha aspettato solo 5 giorni.
Vorrà pur dire qualcosa.

giusto; speriamo non sia il solito " dije de si, e daje da beve (cit) "    ::)
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Offline giangoverni

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #8 : Martedì 19 Marzo 2013, 13:16:24 »
Se potessi, raccomanderei caldamente a Papa Francesco di farsi il caffè da solo, di usare soltanto cialde sigillate e di mettere nella macchinetta l'acqua che scorre dal rubinetto.
E poi gli raccomanderei di mandare via Bertone il prima possibile, insieme ai suoi accoliti.

zorba

Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #9 : Mercoledì 20 Marzo 2013, 07:44:58 »
Se potessi, raccomanderei caldamente a Papa Francesco di farsi il caffè da solo, di usare soltanto cialde sigillate e di mettere nella macchinetta l'acqua che scorre dal rubinetto.
E poi gli raccomanderei di mandare via Bertone il prima possibile, insieme ai suoi accoliti.

Mi sembra un invito assolutamente condivisibile......

 8)

en_rui

Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #10 : Giovedì 21 Marzo 2013, 09:53:30 »
Mi collego un attimo per plaudire all'articolo di Giangoverni di cui condivido pure la punteggiatura e per portare un personale contributo sulla Chiesa che dovrebbe essere.
Mentre Piero che lavorava al Commerciale viaggiava per il Brasile, io che stavo al Materiale me ne andavo in Africa per lavoro, speficicatamente in Zambia.
Lo Zambia e' (era nel 1984) una nazione con una popolazione a prevalenza cattolica, nonche' molto povera.
Quando ci mancavano alcuni generi di seconda necissita' ci rivolgevamo al Convento (Sic?) dei Missionari presenti sul luogo per completare l'Evangelizazione dello Zambia.
Un giorno vidi uno dei miei aiutanti zambiani che dopo la prima notte di matrimonio riportava la moglie dal padre e prendeva la sorella minore in cambio. (notasi che prima delle nozze aveva pagato il genitore della sposa con una vacca, ed un piaio di galline se ricordo bene).
Alla prima occasione chiesi ad un Missionario con il quale avevo maggiormente legato, di come la Chiesa di Roma potesse tollerare simili azioni compiute da Cattolici.
La risposta fu semplice ed illuminante allo stesso tempo.
Mi disse che la Chiesa di Roma, stava bene a Roma e che li' in estrema periferia, pur di far amare Gesu' conciliavano i dettami Cristiani con le usanze del posto, che non aveva senso essere bacchettoni fuori dai confini europei.
Il mio augurio a Papa Francesco e' che Lui, non avendo mai bazzicato Roma, continui con la rivoluzione intentata da Giovanni XXIII e brutalmente interrotta da Giovanni Paolo II ed i suoi discepoli.
Viaggi pure con la limousine targata SCV1 ma lo faccia insieme a chi ne ha bisogno.

Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #11 : Giovedì 21 Marzo 2013, 18:17:30 »
Mi collego un attimo per plaudire all'articolo di Giangoverni di cui condivido pure la punteggiatura e per portare un personale contributo sulla Chiesa che dovrebbe essere.
Mentre Piero che lavorava al Commerciale viaggiava per il Brasile, io che stavo al Materiale me ne andavo in Africa per lavoro, speficicatamente in Zambia.
Lo Zambia e' (era nel 1984) una nazione con una popolazione a prevalenza cattolica, nonche' molto povera.
Quando ci mancavano alcuni generi di seconda necissita' ci rivolgevamo al Convento (Sic?) dei Missionari presenti sul luogo per completare l'Evangelizazione dello Zambia.
Un giorno vidi uno dei miei aiutanti zambiani che dopo la prima notte di matrimonio riportava la moglie dal padre e prendeva la sorella minore in cambio. (notasi che prima delle nozze aveva pagato il genitore della sposa con una vacca, ed un piaio di galline se ricordo bene).
Alla prima occasione chiesi ad un Missionario con il quale avevo maggiormente legato, di come la Chiesa di Roma potesse tollerare simili azioni compiute da Cattolici.
La risposta fu semplice ed illuminante allo stesso tempo.
Mi disse che la Chiesa di Roma, stava bene a Roma e che li' in estrema periferia, pur di far amare Gesu' conciliavano i dettami Cristiani con le usanze del posto, che non aveva senso essere bacchettoni fuori dai confini europei.
Il mio augurio a Papa Francesco e' che Lui, non avendo mai bazzicato Roma, continui con la rivoluzione intentata da Giovanni XXIII e brutalmente interrotta da Giovanni Paolo II ed i suoi discepoli.
Viaggi pure con la limousine targata SCV1 ma lo faccia insieme a chi ne ha bisogno.

che poi ho sempre pensato che l´acronimo di SCV sia S.e C.risto V.edesse  8)
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Offline Skorpius

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #12 : Sabato 23 Marzo 2013, 15:22:58 »
Mi collego un attimo per plaudire all'articolo di Giangoverni di cui condivido pure la punteggiatura e per portare un personale contributo sulla Chiesa che dovrebbe essere.
Mentre Piero che lavorava al Commerciale viaggiava per il Brasile, io che stavo al Materiale me ne andavo in Africa per lavoro, speficicatamente in Zambia.
Lo Zambia e' (era nel 1984) una nazione con una popolazione a prevalenza cattolica, nonche' molto povera.
Quando ci mancavano alcuni generi di seconda necissita' ci rivolgevamo al Convento (Sic?) dei Missionari presenti sul luogo per completare l'Evangelizazione dello Zambia.
Un giorno vidi uno dei miei aiutanti zambiani che dopo la prima notte di matrimonio riportava la moglie dal padre e prendeva la sorella minore in cambio. (notasi che prima delle nozze aveva pagato il genitore della sposa con una vacca, ed un piaio di galline se ricordo bene).
Alla prima occasione chiesi ad un Missionario con il quale avevo maggiormente legato, di come la Chiesa di Roma potesse tollerare simili azioni compiute da Cattolici.
La risposta fu semplice ed illuminante allo stesso tempo.
Mi disse che la Chiesa di Roma, stava bene a Roma e che li' in estrema periferia, pur di far amare Gesu' conciliavano i dettami Cristiani con le usanze del posto, che non aveva senso essere bacchettoni fuori dai confini europei.
Il mio augurio a Papa Francesco e' che Lui, non avendo mai bazzicato Roma, continui con la rivoluzione intentata da Giovanni XXIII e brutalmente interrotta da Giovanni Paolo II ed i suoi discepoli.
Viaggi pure con la limousine targata SCV1 ma lo faccia insieme a chi ne ha bisogno.

Interessante..
L'errore della risposta non è "on aveva senso essere bacchettoni fuori dai confini europei" ma casomai la risposta doveva essere "non possiamo distruggere immediatamente le usanze anche le più barbare perchè sono dettate da situazioni contingenti e da tradizioni millenarie, ma siamo convinti che se amerano Gesù queste cose (che esistono da millenni) scompariranno".

Anzi sono sicuro che la risposta era la seconda ma riportare la prima era più figo
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

en_rui

Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #13 : Domenica 24 Marzo 2013, 12:27:39 »
Interessante..
L'errore della risposta non è "on aveva senso essere bacchettoni fuori dai confini europei" ma casomai la risposta doveva essere "non possiamo distruggere immediatamente le usanze anche le più barbare perchè sono dettate da situazioni contingenti e da tradizioni millenarie, ma siamo convinti che se amerano Gesù queste cose (che esistono da millenni) scompariranno".

Anzi sono sicuro che la risposta era la seconda ma riportare la prima era più figo
Mi spiace ma la risposta e' stata quella che ho riportato. Sono sicuro che anche tu abbia esperienze dirette in Africa per affermare che io abbia costruito una risposta per "essere Figo" con la Chiesa di Roma. La tua affermazione, invece mi suona tanto di Chierichetto che pensa che il Cattolicesimo sia solo quello centralizzato. Il tutto senza minima acredine ma solo per amore di discussione.



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Offline Skorpius

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Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #14 : Domenica 24 Marzo 2013, 16:40:11 »
Mi spiace ma la risposta e' stata quella che ho riportato. Sono sicuro che anche tu abbia esperienze dirette in Africa per affermare che io abbia costruito una risposta per "essere Figo" con la Chiesa di Roma. La tua affermazione, invece mi suona tanto di Chierichetto che pensa che il Cattolicesimo sia solo quello centralizzato. Il tutto senza minima acredine ma solo per amore di discussione.
.
 
Ho esperienza sia di missione (madagascar) sia di frequentazione di missionari (tantissimi) mi spiace che sia bastato uno solo che dice cazzate, o meglio non capisce quello che fa e perche lo fa, ad "illuminarti"
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #15 : Domenica 24 Marzo 2013, 18:02:54 »
può essere utile l´informazione ( di prima mano: la mia ) circa l´invio di anticoncezionali vari ( per maschietti e femminucce ) ai missionari/e cattolici in Africa ?
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Giglic

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« Risposta #16 : Domenica 24 Marzo 2013, 18:03:53 »
È quello che so anche io dai missionari di don guanella.

Offline Skorpius

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #17 : Domenica 24 Marzo 2013, 19:30:43 »
può essere utile l´informazione ( di prima mano: la mia ) circa l´invio di anticoncezionali vari ( per maschietti e femminucce ) ai missionari/e cattolici in Africa ?

Per loro o per la popolazione?
Mi ricorda la barzelletta della pecora nera e del missionario
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline BobLovati

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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #18 : Domenica 24 Marzo 2013, 19:34:12 »
Per loro o per la popolazione?
Mi ricorda la barzelletta della pecora nera e del missionario

per loro, per loro; la popolazione in Africa, molto spesso non sa ancora che esistono !
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Re:Alla Chiesa in rovina serve un Francesco che la ricostruisca
« Risposta #19 : Domenica 24 Marzo 2013, 19:41:47 »
per loro, per loro; la popolazione in Africa, molto spesso non sa ancora che esistono !

Che ti devo dire.. chi lo ha fatto dovrebbe vergognarsi..

Forse sono fortunato io ma le due esperienze una con i salesiani nel 1989 in madagascar e una con la versione maschile delle suore di madre teresa mi hanno consegnato l'immagine di persone non solo convinte ma anche molto molto al di sopra di cose del genere (approfittare del ruolo di "salvatore" o "aiuto esterno" per scoparsi la gente locale è da persona malata).

Ma come in ogni campo ho visto gente buona e cattiva: giudici poliziotti dipendenti alitalia e così via
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.