Autore Topic: Lecce - Lazio commenti  (Letto 8495 volte)

0 Utenti e 5 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Gasco luis veron

Re:Lecce - Lazio commenti
« Risposta #80 : Mercoledì 8 Luglio 2020, 21:58:03 »
Anse, c'e' un intervista a Ciro in cui fa' la foto della situazione dicendo che lo stop del campionato li ha condizionati pesantemente a livello psicologico (immagino perche' prima del Covid avevano l' adrenalina a 2000 e quando non sfoghi l' adrenalina ti fa' l' effetto contrario ma questa e' una mia interpretazione).

Ecco, perche' secondo me per noi e' stato piu' difficile tornare a giocare...aa

Dal momento della ripresa non si son piu' divertiti, la testa non era piu' la stessa perche' sentivano e sentono tutt' ora parecchio la pressione per cui e' PROBABILE che la testa stia bloccando anche le gambe.

A dir la verita' Ciro non parla di condizione fisica anche se c'e' anche quel fattore e noi lo vediamo dal di fuori ma si nota.

Inzaghi ha subito ridimensionato i nostri traguardi dicendo che dobbiamo puntare alla Champions.

Credo che da bravo psicologo e in base alle parole di Ciro abbia capito il male mentale della Lazio: la pressione dello Scudetto.

Per cui ha fatto bene a ridimensionare  il tutto pur lasciando uno spiraglio.

In questo senso nella testa dei giocatori ci sara' meno pressione e il "Vincere a tutti i costi", contro il Sassuolo diventerebbe una condizione in funzione della Champions e non in funzione della rincorsa alla Juve.

I punti son gli stessi ed anche l' avversario ma psicologicamente cambia tanto.

Alla fine contro il Sassuolo con la testa alla Champions e non alla Juve la squadra potrebbe giocar piu' sciolta ma se si dovessimo vincere allo scontro diretto le motivazioni e l' adrenalina a -6 o, a -5 dalla Juve riuscirebbero a sovrastare anche le pressioni.

Inzaghi spera questo (credo), e tutti noi ci speriamo: due finali Champions per la testa dei giocatori ma due finali per la lotta allo scudetto dentro la testa del tecnico e della societa' (e noi tifosi), senza pero' far pressioni alla squadra.

Mi sembra l' atteggiamento giusto.

Daje, Lazio mia!


Orazio Scala

Re:Lecce - Lazio commenti
« Risposta #81 : Giovedì 9 Luglio 2020, 07:43:51 »
Oggi depositario e falsi idoli "usano" lo stesso nick.

Il problema di fondo di tutte le tue letture è sempre lo stesso: utilizzi un concetto apparentemente plausibile ma falso.
Se si è fatto cento, si poteva fare centouno. E se centouno perché no centodue e così via, all'infinito.
Ma è evidente che se si è fatto cento, non si può fare duecento.

Inoltre tu consideri il "cento" come acquisito: ma non consideri mai l'ipotesi che in quel cento ci sia già il "di più" che tu pretendi SEMPRE.

Questa Lazio non è partita con i favori del pronostico per vincere il titolo. Decisamente no. Per parte mia, non riuscivo a capire come una squadra arrivata settima e col solo innesto di Lazzari potesse ambire anche al mitico quarto posto.

Ha iniziato con un andamento in linea con le aspettative, poi è esplosa. Ricordando un po' la Lazio del girone di andata di due anni fa, incontenibile. I motivi (sempre leggibili a posteriori: il calcio si capisce a fine partita, molto raramente prima)? La qualità di molti; il rendimento ottimale di tutti; la tenuta della vecchia guardia; un manico di gran valore umano e tattico; forse una "molla" motivazionale scattata in quel Lazio-Atalanta. Un pizzico (e anche più) di buona sorte.

Tutto questo, sul campo, ha creato una macchina da guerra incontenibile. Undici vittorie di seguito (c'è chi ci fece un poster, noi la nostra serie ce la siamo già scordata), cinquanta punti in diciotto turni, uno strapotere che solo la miglior Juventus di questo decennio. Personalmente temevo l'inizio del girone di ritorno, che temevo come possibile momento di calo: che, se c'è stato, è stato mascherato da una determinazione che ha permesso di strappare con quella cattiveria che tutti vorremmo sempre vedere vittorie pesanti, vedi Genova, Parma e Bologna.

La domanda era una sola: sarebbe durato fino alla fine?

Oggi NON PUOI TRARRE ALCUNA CONCLUSIONE. Perché la pausa di tre mesi ha completamente cancellato quello "stato" particolare che faceva andare a 300 all'ora una squadra da 250. NON PUOI criticare il "mercato": gran parte dei nostri calciatori è irriconoscibile, quale "mercato" avrebbe potuto tamponare non una falla, ma un cedimento totale della barca? Non si può dire che i nostri siano stanchi: se avessero perso tre su cinque a marzo avremmo potuto dirlo: oggi non puoi dirlo, perché sono stati tre mesi fermi.

Quella Lazio non c'è più: viveva di una condizione mentale e fisica che sono state cancellate. La critica che si può muovere, questa sì, e non di poco conto, è a quell'insieme di errori che ha causato questo crollo. Questa è la domanda che la Lazio, calciatori allenatore staff dirigenti, devono farsi.

Fosse continuato il campionato a marzo, la peggior ipotesi di calo ci avrebbe visto terminare oltre gli ottanta punti. Che critica avresti potuto muovere a una squadra del genere? Nessuna. Solo applausi avrebbero meritato.

A me onestamente di andare in CL non frega nulla. Chi si consola con "l'obiettivo centrato" (e faccio gli scongiuri) mi lascia perplesso. Per puntarlo si è trascurata (vivaddìo) l'inutile Europa League e, guarda un po', ci siamo trovati a giocarci ben altro che il quarto posto. E io vorrei veder la Lazio vincere trofei, non collezionare piazzamenti.

Da 9 punti di distacco si era arrivati a ridosso dei gobbi, che però avevano cominciato a non sbagliare più un colpo. Era il momento di andare in testa, se possibile: perché correre dietro una lepre irraggiungibile è deprimente, mentre stare al comando avrebbe dato ulteriori energie. Resto convinto che la più grossa porcata che abbiamo subito sia la disputa forzata di Juventus-Inter, con il chiaro scopo di "ripristinare" la classifica prima del blocco ormai inevitabile. Questo non giustifica la gestione mentale e fisica - e in questo senso gli infortuni in serie fanno parte del quadro - della sosta, ma contribuisce in parte a far comprendere quanto, su di noi, abbia pesato la rottura di quello stato di grazia che ci accompagnava.

Offline MagoMerlino

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 16959
  • Karma: +493/-398
  • Sesso: Maschio
  • Fare o non fare! Non c'è provare.
    • Mostra profilo
Re:Lecce - Lazio commenti
« Risposta #82 : Giovedì 9 Luglio 2020, 09:53:37 »
Il problema di fondo di tutte le tue letture è sempre lo stesso: utilizzi un concetto apparentemente plausibile ma falso.
Se si è fatto cento, si poteva fare centouno. E se centouno perché no centodue e così via, all'infinito.
Ma è evidente che se si è fatto cento, non si può fare duecento.

Inoltre tu consideri il "cento" come acquisito: ma non consideri mai l'ipotesi che in quel cento ci sia già il "di più" che tu pretendi SEMPRE.


Come al solito il tuo obiettivo principale è attaccare le controparti definendo le loro opinioni false o come al tuo (ri)esordio: fesserie, argomentazioni fantasiose facilmente smentibili. Poi uno te ne chiede conto, ti chiede di spiegare argomentare, smentire e ovviamente svicoli tutto a mancina. Te lo ricordi Svicolone si? "Svicola Svicolone tutto a mancina" era il suo refrain.
A parte l'incipit, il resto del messaggio poteva entrare nel confronto civile apertosi tra utenti sul topic di Gasco "non è vero che non eravamo da scudetto" http://www.biancocelesti.org/index.php?topic=143012.0
Nel quale sostanzialmente ritengo che la Lazio viste le prime partite non era da scudetto, poi è cambiato qualcosa è diventata la squadra più forte del campionato e quindi è arrivato il fattore imponderabile per eccellenza che ha sparigliato le carte in tavola.

In quelle 18 partite, Lazio straordinaria e in tutta questa straordinarietà anche il trionfo del sistema Tare, osannato da giornali e TV per tutto il lock down.
Ora, e mi riallaccio all'incipit, io sono un semplice tifoso, anzi un tifoso semplice, che si accontenta pure di poco, come ad esempio vincere i derby, lottare per i primi posti, vincere qualche trofeo se capita. Però se si allineano i pianeti, se tutto sembra girare bene pretendo, si pretendo, che si provi ad andare fino in fondo, poi ci si può riuscire o meno, l'importante è che si faccia il possibile per provarci.

In questa occasione ovviamente c'è stato il lock down che, come detto, ha cambiato le carte in tavola. E con chi ce la vogliamo prendere?

Appare comunque evidente che la Lazio non ha saputo gestire al meglio stop e ripresa. Ma questo era da mettere in preventivo, magari non a questi livelli, ma era preventivabile, per una ragione precisa, cambiando tutto durante e dopo la sosta forzata in vista della ripresa avresti dovuto possedere qualità che non hai mai avuto e non hai mai fatto niente per averle.
La profondità della rosa per avere maggiori cambi, giocatori con maggiore tenuta fisica, qualche schema alternativo.
Finchè sono girati i 12-13 giocatori migliori, possedendo tutti un'ottima condizione fisica, è andato tutto a meraviglia, chi entrava entrava non faceva sentire la mancanza del giocatore che sostituiva, come abbiamo dovuto ricorrere ai giocatori dal 14 al 20, le cose sono cambiate ovviamente in peggio.
Ma questo e qui la mia contestazione, lo sapevi quando il lock down non esisteva neppure nelle sceneggiature dei peggiori film horror. Lo sapevi dalla Europa League, che hai giocato attingendo ai calciatori dal 14 al 20, nel torneo che hai scelto (volontariamente?) di abbandonare.
La Lazio sono anni, se non hai capito il lasso di tempo ripeto, sono anni che soffre le partite ravvicinate, sono anni che arriva a fine campionato col fiato corto, senza benzina e le ruote a terra. Anni.

Tempo fa ci ritrovammo a fare un discorso del genere a gennaio ti ritrovi lanciato in rimonta dietro la Juventus, sei diventata la migliore squadra del campionato, che fai? Sai che ti manca qualcosa in rosa e sai che tutti i precedenti campionati sei crollato sul filo di lana cosa decidi di fare? Coltivi il sogno e provi a completare la rosa con un paio di innesti mirati? Oppure prosegui così come stai perchè tanto la squadra non è migliorabile è forte e se vince è il tuo trionfo alla faccia dei denigratori.
Sappiamo quale strada è stata intrapresa, quella, secondo me, sbagliata, perchè non hanno pensato prima alla squadra a come arrivare in fondo, ma hanno pensato prima al loro successo personale, al successo del loro sistema, osannato in tutte le TV e giornali. Giornali e TV dove Tare è andato a raccogliere i suoi successi personali (sigh!) e a spiegare quello che hanno definito il sistema Tare e ora, almeno per me che ho ascoltato e letto con attenzione le sue parole, sono confermate quelle che ritenevo fossero solo mie personali supposizioni, ovvero come si svolge e su cosa si basa il lavoro di Tare, il suo "sistema". E la cosa, francamente, non è che mi abbia fatto particolare piacere.
Certo avessero fatto degli acquisti completando l'organico, oggi dopo il lock down non possiamo sapere se avremmo mantenuto certi risultati. Ma sta di fatto che ciò non è avvenuto, come non è avvenuto in altre circostanze, perchè si vuole arrivare al risultato solo dimostrando la validità della propria filosofia di lavoro, il modus operandi e da questo non si trascende mai, qualsiasi possa essere il risultato possibile.
Già da subito, oggi, nel parlare della prossima stagione del prossimo mercato, invece di esprimere la volontà di completare al meglio il percorso interrotto quest'anno dal lock down, completando l'organico per provare a raggiungere risultati ancora più ambiziosi, magari investendo capitali importanti proveniente dalla qualificazione in champions, già si parla di non snaturarsi e che se dovessero arrivare offerte per alcuni calciatori, se queste fossero di soddisfazione del calciatore (e certo così è il calciatore che è voluto andare via) e poi della società, potranno essere prese in considerazione.

Io sono un tifoso, se considero il cento acquisito, pretendo il 110 e così via. Perchè è nella natura stessa del tifoso, altrimenti sarei semplice simpatizzante o uno a cui interessa prima del risultato della propria squadra, la propria opinione che ritiene superiore a quella degli altri. Quest'ultima cosa oggi con lo sviluppo dei social è facilissima, basta non prendere mai in anticipo una posizione netta giusta o sbagliata che possa rivelarsi, ma contestare sempre quello che dicono gli altri definendo le opinioni altrui: fesserie, argomentazioni fantasiose facilmente smentibili. Per poi svicolare quando gliene si chiede conto.

E' il metodo Meloni-Salvini applicato al tifo calcistico. Il sistema di colui che scende dalla montagna con le tavole della verità dove c'è scritto che quello che dice lui, il portatore delle tavole, è giusto e quello che dicono gli altri è sbagliato. Chi te le ha date le tavole? Come chi me le ha date le tavole? Questo, vidimato, timbrato, bollato! e questo chi te lo ha dato? Quest'altro!

Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline WombyZoof

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 6769
  • Karma: +249/-17
    • Mostra profilo
Re:Lecce - Lazio commenti
« Risposta #83 : Giovedì 9 Luglio 2020, 17:36:04 »
Il problema di fondo di tutte le tue letture è sempre lo stesso: utilizzi un concetto apparentemente plausibile ma falso.
Se si è fatto cento, si poteva fare centouno. E se centouno perché no centodue e così via, all'infinito.
Ma è evidente che se si è fatto cento, non si può fare duecento.

Inoltre tu consideri il "cento" come acquisito: ma non consideri mai l'ipotesi che in quel cento ci sia già il "di più" che tu pretendi SEMPRE.

Questa Lazio non è partita con i favori del pronostico per vincere il titolo. Decisamente no. Per parte mia, non riuscivo a capire come una squadra arrivata settima e col solo innesto di Lazzari potesse ambire anche al mitico quarto posto.

Ha iniziato con un andamento in linea con le aspettative, poi è esplosa. Ricordando un po' la Lazio del girone di andata di due anni fa, incontenibile. I motivi (sempre leggibili a posteriori: il calcio si capisce a fine partita, molto raramente prima)? La qualità di molti; il rendimento ottimale di tutti; la tenuta della vecchia guardia; un manico di gran valore umano e tattico; forse una "molla" motivazionale scattata in quel Lazio-Atalanta. Un pizzico (e anche più) di buona sorte.

Tutto questo, sul campo, ha creato una macchina da guerra incontenibile. Undici vittorie di seguito (c'è chi ci fece un poster, noi la nostra serie ce la siamo già scordata), cinquanta punti in diciotto turni, uno strapotere che solo la miglior Juventus di questo decennio. Personalmente temevo l'inizio del girone di ritorno, che temevo come possibile momento di calo: che, se c'è stato, è stato mascherato da una determinazione che ha permesso di strappare con quella cattiveria che tutti vorremmo sempre vedere vittorie pesanti, vedi Genova, Parma e Bologna.

La domanda era una sola: sarebbe durato fino alla fine?

Oggi NON PUOI TRARRE ALCUNA CONCLUSIONE. Perché la pausa di tre mesi ha completamente cancellato quello "stato" particolare che faceva andare a 300 all'ora una squadra da 250. NON PUOI criticare il "mercato": gran parte dei nostri calciatori è irriconoscibile, quale "mercato" avrebbe potuto tamponare non una falla, ma un cedimento totale della barca? Non si può dire che i nostri siano stanchi: se avessero perso tre su cinque a marzo avremmo potuto dirlo: oggi non puoi dirlo, perché sono stati tre mesi fermi.

Quella Lazio non c'è più: viveva di una condizione mentale e fisica che sono state cancellate. La critica che si può muovere, questa sì, e non di poco conto, è a quell'insieme di errori che ha causato questo crollo. Questa è la domanda che la Lazio, calciatori allenatore staff dirigenti, devono farsi.

Fosse continuato il campionato a marzo, la peggior ipotesi di calo ci avrebbe visto terminare oltre gli ottanta punti. Che critica avresti potuto muovere a una squadra del genere? Nessuna. Solo applausi avrebbero meritato.

A me onestamente di andare in CL non frega nulla. Chi si consola con "l'obiettivo centrato" (e faccio gli scongiuri) mi lascia perplesso. Per puntarlo si è trascurata (vivaddìo) l'inutile Europa League e, guarda un po', ci siamo trovati a giocarci ben altro che il quarto posto. E io vorrei veder la Lazio vincere trofei, non collezionare piazzamenti.

Da 9 punti di distacco si era arrivati a ridosso dei gobbi, che però avevano cominciato a non sbagliare più un colpo. Era il momento di andare in testa, se possibile: perché correre dietro una lepre irraggiungibile è deprimente, mentre stare al comando avrebbe dato ulteriori energie. Resto convinto che la più grossa porcata che abbiamo subito sia la disputa forzata di Juventus-Inter, con il chiaro scopo di "ripristinare" la classifica prima del blocco ormai inevitabile. Questo non giustifica la gestione mentale e fisica - e in questo senso gli infortuni in serie fanno parte del quadro - della sosta, ma contribuisce in parte a far comprendere quanto, su di noi, abbia pesato la rottura di quello stato di grazia che ci accompagnava.

Come diceva  Gian Burrasca nel suo diario  quando voleva descrivere i turbolenti  eventi della sua vita collegiale, "Vorrei avere la penna del Salgari".   

Ecco, io vorrei avere la penna di  Orazio Scala per raccontare le avventure della Lazio, con raziocinio e lucide analisi, e limpide.   

Invece mi ritrovo una  tastiera come posseduta da un demone  che non produce  altro che rabbiosi improperi e maledizioni contro la sorte e i nemici della Lazio.

Nel merito, eravamo lanciati verso lo scudetto, ci ha fermato un evento epocale. A obiettivo raggiunto, nessuno avrebbe osato rimarcare i limiti della rosa. 
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Anselazio

Re:Lecce - Lazio commenti
« Risposta #84 : Venerdì 10 Luglio 2020, 14:42:12 »
Anse, c'e' un intervista a Ciro in cui fa' la foto della situazione dicendo che lo stop del campionato li ha condizionati pesantemente a livello psicologico (immagino perche' prima del Covid avevano l' adrenalina a 2000 e quando non sfoghi l' adrenalina ti fa' l' effetto contrario ma questa e' una mia interpretazione).
...

Guarda sulla condizione fisica sto sondando e qualcosa di strano ci sta. Aspetto di poter capire meglio. La parte psicologica è certamente importante, ma non sembriamo una squadra di gente col braccino corto....bensì una squadra di gente che non si regge in piedi e a cui non riesce nulla principalmente per questo motivo. Non è che la difesa non sale per tenere corta la squadra o il centrocampo non copre per problemi di testa. Quasi tutti non ce la fanno proprio, a me pare.