... e del laziale di buona volontà, in particolare.
Nelle infinite discussioni sul livello delle presenze nelle partite della Lazio sono molte le risposte che si cerca di dare al fenomeno dello svuotamento progressivo e inesorabile degli stadi italiani. Per noi laziali, fa un po’ tristezza (e anche rabbia) vedere il catino dell’Olimpico mezzo vuoto, anche per partite importanti.
Chi parla di raffreddamento della passione, chi accusa la pigrizia del tifoso laziale, ma una delle tante risposte può arrivare da uno sguardo sulla programmazione degli orari attuata negli altri campionati.
Partiamo dal programma della
Bundesliga della scorsa settimana.
Anche lì hanno servito lo spezzatino ma vediamo in quale salsa.
Si è partito da venerdì 8 marzo con la partita serale delle 20.30 (Augsburg-Norimberga), per poi andare ai sei incontri del sabato, tutti alle 15.30 e quindi completando il calendario con le altre due partite della domenica, una alle 15.30 (Hannover-Eintracht) e l’altra alle 17.30 (Stoccarda-Amburgo).
Lo schema viene ripetuto per tutto il campionato con un anticipo al venerdì, il piatto forte il sabato, e due posticipi la domenica. Soltanto una partita su 9 viene giocata alle 20.30; tutto il resto di giorno (alle 15.30 e alle 17.30). Nelle ultime 5 giornate, a partire dalla trentesima, si gioca tutti lo stesso giorno e lo stesso orario (15.30).
Per chi si voglia divertire ecco il link:
http://www.bundesliga.com/en/stats/matchday/.
Nella
Premier League possiamo vedere gli orari delle partite della prossima settimana.
Sabato 16 marzo abbiamo il lunch time delle 12.45 (Everton Man City), poi seguiranno cinque incontri alle 15, mentre la successiva domenica 17 avremo un altro lunch time (Sunderland Norwich) cui seguirà l’incontro delle 15 (Tottenham-Fulham) e gli altri due delle 16.
Nella successiva giornata, a cavallo di Pasqua, il programma è grosso modo simile, con un lunch time di sabato e altre cinque partite alle 15 e una alle 17.30, mentre domenica 31 avremo un lunch time e un’altra partita alle 16; chiuderà il programma con il posticipo di pasquetta alle ore 20.
Lo stesso schema viene ripetuto per le successive giornate, avvertendo che si giocherà allo stesso orario nelle ultime tre giornate.
Per i più appassionati si acclude il link da cui sono state tratte queste informazioni
http://www.premierleague.com/en-gb/matchday/matches.html?paramClubId=ALL¶mComp_100=true&view=.dateSeasonVenendo alla
Liga spagnola possiamo guardare al programma della prossima settimana.
Si parte dall’anticipo di venerdì alle 21.45 (un after hours in termini calcistici, ma gli spagnoli sono fatti così), poi quattro partite di sabato ripartite in diversi orari (ore 16, 18, 20 e 22 …), quindi le restanti cinque la domenica dove si parte dal lunch time delle 12 (dalle nostre parti un aperitivo), poi le successive vengono disputate alle 17, alle 19 e le ultime due alle 21. Per la Pasqua verranno tutte giocate alle 19 della doemnica, mentre lo stesso avverrà per le successive giornate.
Insomma, poveri spagnoli …
http://www.lfp.es/LigaBBVA/Liga_BBVA_Horarios.aspxInfine, vediamo il programma delle partite della
Serie A della prossima settimana.
Sabato 16 abbiamo l’anticipo delle 18 (Catania-Udinese), e poi il posticipo serale delle 20,45 (Bologna-Juventus). Domenica 17 abbiamo il lunch-time delle 12,30 (Siena Cagliari), poi sei partite alle 15 e quindi il posticipo delle 20,45 (ATAC-Parma). Si tratta dello schema ordinario che cambia dalla trentesima dalla quale avremo tutte le partite allo stesso orario.
Il discorso non è completo senza rivedere la programmazione delle
partite della SSLazio.
Sulle quindici partite giocate finora, ben 10 sono state giocate in orari serali (con Pescara, Palermo, Genoa, Milan, Torino, Udinese, Inter, Cagliari, Napoli e Fiorentina), una alle ore 18 (Chievo) e infine altre quattro (Siena, Atac, Parma e Atalanta).
Di seguito si possono vedere le presenze (fonte stadiapostcards).
data incontro orario PRESENZE
domenica 2 settembre 2012 LAZIO-Palermo 20.45 28.279
domenica 23 settembre 2012 LAZIO-Genoa 20.45 32.446
domenica 30 settembre 2012 LAZIO-Siena 15.00 28.512
domenica 21 ottobre 2012 LAZIO-Milan 20.45 41.815
mercoledì 31 ottobre 2012 LAZIO-Torino 20.45 22.000
domenica 11 novembre 2012 LAZIO-Roma 15.00 51.461
domenica 25 novembre 2012 LAZIO-Udinese 20.45 26.023
domenica 2 dicembre 2012 LAZIO-Parma 15.00 27.220
domenica 16 dicembre 2012 LAZIO-Inter 20.45 39.811
domenica 6 gennaio 2013 LAZIO-Cagliari 20.45 30.409
domenica 13 gennaio 2013 LAZIO-Atalanta 15.00 30.603
Sabato 26 gennaio 2013 LAZIO-Chievo 18.00 27.120
Sabato 9 febbraio 2013 LAZIO-Napoli 20.45 38.594
lunedì 25 febbraio 2013 LAZIO-Pescara 21.00 26.613
domenica 10 marzo 2013 LAZIO-Fiorentina 20.45 29.145
Appare evidente come troppe volte la nostra squadra gioca in orari serali il che incide (non sempre positivamente) sia sulle presenze dei tifosi (la partita serale della domenica non è un invito allo stadio: il giorno dopo si torna a lavorare e a scuola), come anche sulla condizione fisica dei giocatori (ricordiamo gli infortuni lo scorso anno, rischio che si corre sempre e che certamente aumenta con le partite serali di inverno).
Chiudiamo questa “breve” ma spero esauriente introduzione al topic con questo racconto di un tifoso di buona volontà (l'insigne Fulcanelli, che salutiamo e abbracciamo) che insiste pervicacemente e testardamente a voler andare ancora allo stadio, nonostante tutto (trasporti, parcheggi, biglietti, controlli, documentazione, tornelli, metal detector) e tutti (taglieggiatori da parcheggio, il signoraggio sul Borghetti, i tifoso violenti, i tifosi ipercritici, l’esoso panino con salsiccia e carciofini).
Non si tratta di un semplice racconto ma di un vero e proprio grido di dolore. Torniamo a giocare tutto il campionato di giorno: conviene a chi è sugli spalti, conviene a chi è in campo; conviene anche a chi è in tribuna.
Ieri sera, mantenendo una promessa fatta a Natale al mio figlioccio, l’ho portato a vedere la partita col Borussia. Non andavo allo stadio da 4 anni. Ho preso 2 Monte Mario per avere una situazione più tranquilla, ma a consuntivo l’ho trovata un’esperienza troppo faticosa per chi, come me, si avvicina ai 70.
Ho raccattato il ragazzo alla metro di Ottaviano alle 17.30 e abbiamo proseguito con l’auto. Traffico a passo d’uomo, i soliti parcheggi adiacenti l’Olimpico in gran parte strapieni o chiusi per motivi di sicurezza. Alla fine ho parcheggiato (sulle strisce pedonali) tra Ponte Milvio e piazza Mancini. Proseguo a piedi e scopro che per entrare in Monte Mario i varchi tra palazzo CONI, IUSM, stadio del nuoto e del tennis sono chiusi, quindi si deve procedere verso l’aula bunker, viale dei gladiatori e tornare indietro verso lo stadio. Per farla breve, mi sono messo seduto all’Olimpico alle 18.40, dopo avere fatto alcuni chilometri a piedi. Molto più semplice l’uscita con il passaggio dietro la Sud aperto.
Ripenso all’epoca in cui, abbonato, giocavano Cupini, Piraccini e Della Martira e andavo allo stadio 2 ore prima per trovare posto in Tevere, e se c’era pioggia me la beccavo tutta.
Ma allora era possibile, di anni ne avevo la metà. Un’unica cosa è rimasta immutata: anche da un ottimo e costoso posto in Monte Mario non si vede una ceppa. Riconoscevo chiaramente Hernanes per il caschetto e Candreva per il colore degli scarpini. Poi poco altro.
Conclusione mia personale: l’Olimpico non è uno stadio per vecchi. Troppo faticoso, almeno nelle partite di cartello. Ieri sera mi rigiravano per la testa le notizie di stadi riscaldati, con parcheggi annessi con tapis roulant, palchi per famiglie, visibilità ottimale, servizi di ristoro veri... Lì ci si potrebbe abbonare anche Matusalemme.
Il tentativo lotitiano di arrivare al nuovo stadio, oltre che un fatto economico, di impresa, andrebbe interpretato come un atto di giustizia verso i tifosi che non possono essere massacrati per mantenere in vita un impianto obsoleto, reso ancora meno fruibile da rigide e talvolta insensate norme di sicurezza.
Per me Lazio-Borussia è stata un’esperienza logisticamente così deludente e faticosa da consigliarmi di continuare a vedere le partite in salotto davanti alla TV.
Quando si parla di calo di spettatori, e si pontifica su “chi non va allo stadio è un falso laziale”, bisognerebbe ricordare che non sempre le cose sono così semplici da spiegare.