Qualche giorno fa in non so più quale commento ho detto che l’impatto culturale più visibile del grillismo è stato quello di aver portato gli italiani finalmente fuori dagli anni ottanta.
Gli anni dell’apparire piuttosto che dell’essere, per intenderci, quelli dell’ uomo che non doveva chiedere mai, della Milano da bere e dell’ imprenditorello ganassa col ferrarino in leasing o dello pseudo top manager rampante griffato che mandava il conto in rosso per vestirsi Armani e del poveraccio che pur di apparire griffato comprava gli Armani tarocchi confezionati a Napoli, perché se non “apparivi” se non eri o non sembravi un “arrivato” eri un morto di fame e un perdente del cazzo. Non essere ricchi, addirittura non sembrarlo, era considerata una vergogna.
Addirittura anche dal punto di vista culturale “apparire” era importante, Giannino docet.
C’è chi dice che il berlusconismo sia uno degli effetti collaterali di quegli anni e probabilmente ha pure ragione, di certo è che ora non è più una vergogna dire di non essere un vincente ed ammettere la propria povertà, ora l’imprenditore non nasconde le proprie difficoltà facendo il ganassa sul ferrarino contando sul rinnovo del fido, ma sale sul palco e dice "non ce la faccio più, ho dovuto licenziare i miei operai, aiutatemi".
Certo, il discorso non vale per tutti, ma anche se valesse solo per chi da destra o da sinistra è salito sul palco del M5S, o per tutti quei ragazzi che hanno riscoperto il gusto ormai perduto di fare qualcosa insieme o per quel terzo di elettori che hanno provato a votare qualcosa di diverso già Grillo avrebbe fatto una gran cosa. Anche se scomparisse domani.
Ora però inizia la guerra al M5S, ed io prevedo una fuoco di fila concentrico pronto a partire da almeno tre postazioni che farà tremare i polsi a chi si troverà sotto tiro.
La prima è la finanza. Le banche sono talmente piene di schifezze usate per nascondere le perdite che il Monte dei Paschi è solo un caso dei tanti, e se cominciano a suicidarsi i responsabili della comunicazione vuol dire che il bubbone sta per scoppiare, e che quando lo farà si tirerà dietro tutto il resto. Il malcostume dei derivati concepiti allo scopo di nascondere le perdite è un vezzo piuttosto diffuso e rischia di diventare un bel problema. Figuriamoci come possono voler bene a Grillo che va urlando “manco una lira alle banche senza nazionalizzazione”.
Ovviamente la finanza possiede i giornali e da lì si attesterà la seconda postazione. E per quanto sfrenata possa essere la vostra immaginazione non riuscirete mai nemmeno per un istante ad ipotizzare le palate di merda che potranno partire contro Grillo da quel ventilatore.
Magari scopriremo che è un iscritto alla P2, e se non sarà la P2 sarà la P10 o la Pgreco, chissà.
Magari scopriremo che trama per diventare un golpista, che è colluso con la mafia, la ndragheta, la camorra e la sacra corona unita e salterà fuori pure qualche pentito ad accusarlo.
E per Casaleggio arriverà lo stesso trattamento.
E arriverà pure per questo o quell’altro dei centosessantuno Pincopalla che sono arrivati in parlamento col M5S. E magari pure per quelli che saranno eletti in regione in provincia e in comune. Perché
la guera è guera.
Perché l’ordine dei giornalisti è potente e da quelle bande girano soldi a dismisura. E perché già gli sta uscendo il fumo dalle orecchie al solo pensiero che qualcuno vada a toccargli il finanziamento pubblico e i rimborsi carta. Essì, perché tocca distinguere, il finanziamento pubblico è un conto:
http://biancoenero.blogdo.net/attualita/paghiamo-700-milioni-di-euro-ai-giornali-risultato-l%E2%80%99informazione-non-vale-niente/Un altro è il rimborso carta, con il quale si possono accoccare dei giochini niente male stravaganti:
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/1-la-casta-di-carta-chiagne-e-fotte-un-miliardo-di-euro-annui-la-34869.htmE magari si può scoprire che è più conveniente buttare i giornali al macero che distribuirli dato che nessuno mai andrà a controllare quanti milioni di copie sono state stampate e quante distribuite.
E’ malcostume? E’ frode? Certo è che se dovesse saltare la pacchia TUTTI i giornali starebbero messi male, dato che nessuno di loro, con i costi che si sono dati approfittando della zinna che ciucciano riuscirebbe a sopravvivere come azienda.
Quindi è logico che si scateneranno contro Grillo inventando cose che nemmeno riesco ad immaginare. Non ci riesco io, ma di certo a loro la fantasia non manca dal momento che lo hanno dimostrato ogni volta che hanno voluto farlo.
La terza postazione verrà occupata degli schieramenti politici che hanno perso.
Si, perché PD e PDL hanno perso. In politica o stravinci o perdi, il pareggio o la vittoria di Pirro non sono contemplati.
E il fuoco che arriverà da quelle bande potrebbe essere doloroso, perché me li ricordo bene di effetti del reparto macelleria di chi detiene il potere. Me li ricordo i morti di Piazza Fontana, di Bologna o dell’ Italicus per i quali non si è mai trovato un colpevole. Sevizi deviati, di continua a dire, mai identificati, del resto, ed allora io li chiamo con il loro vero nome: Potere.
Perché chi ha varcato la soglia dei sessanta come me o chi ci avvicina se li ricorda gli anarchici volati dalle finestre, o le perquisizioni notturne e la scarica di botte che le seguiva.
E’ già successo, potrebbe succedere ancora:
la guera è guera.
Però la guerra ha una legge da cui non si scappa: dopo che hai fatto al tuo nemico tutto il male che sei in grado di fargli, dopo che gli hai scaricato addosso tutta la potenza di fuoco di cui disponi, se lo vedi ancora in piedi vuol dire che la guerra l’hai persa tu.
Quindi l’unica cosa che può fare Grillo è quella di rimanere in piedi appoggiandosi all’unica risorsa che ha: far saltare i nervi ai suoi avversari.
Cosa che in fondo è esattamente quello che sta facendo perché probabilmente ha capito che questo è il momento di farlo.
Perché i parlamentari ancora non mettono piede in Parlamento e i giochi sono ancora tutti da fare; perché senza un governo in grado di operare la spesa pubblica rimane ferma e non gira una lira; perché chi potrebbe farla girare sta aspettando di sapere quali saranno i nuovi padroni, e soprattutto perché può tenerli per le palle con la questione essenziale rappresentata dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Il quale, come si è visto negli ultimi tempi, di potere ne ha parecchio e può condizionare la politica del prossimo decennio.
Il PD, qualsiasi candidato abbia in mente, se vuole eleggere un presidente che gli sia gradito è costretto a trattare: con Grillo o con Berlusconi, tertium non datur.
E qui ci sarà da ridere perché vorrei vedere con quale faccia lo farebbe con Berlusconi. Quindi non resta che Grillo. Il quale però se non tratta e ne propone uno non allineato coi poteri forti ci sarà da ridere ancora di più. A meno che, ed è quello che farei io, non decidesse di dire che il nome lo ha, e magari pure gradito al PD o al PDL, ma che non ha intenzione al momento di rivelarlo. Oppure dire che potrebbe proporlo a Berlusconi. E dal momento che la campagna elettorale è ancora in corso ed ha tutta l’aria di continuare anche per i prossimi mesi ce ne sarebbe abbastanza per far saltare i nervi a chi vuole.
E non vedo nemmeno cosa possa salvare i suoi avversari dall’isteria dal momento che per tener buona "la ggiente" mancherà loro sia la sponda di Draghi (che ha già detto che i mercati tutta sta paura non la possono mettere dal momento che non hanno poi reagito così male al successo del M5S), sia la sponda della Merkel che sta in piena campagna elettorale e la corte costituzionale ha bocciato il fiscal compact, sia la sponda della paura, almeno a sentire la Goldman Sachs.
Potranno contare solo sulla calma dei nervi distesi, quindi, ma sarà sempre più tosta col fatto che più si allunga il tempo dello stallo e meno soldi girano; e più "la ggiente" si inghezza; e più aumentano i consensi per ilM5S.
Quindi caro Grillo
A) Aspettati di tutto. E’ già saltato fuori il falso grillino che si fa intervistare e magari salterà fuori il falso grillino con la pistola in mano. O peggio, perché è così che fanno.
B) Hai già mandato in cortocircuito Bersani dicendogli che sei disponibile ad un governo di responsabilità, ora non devi far altro che aggiungere che hai in il nome del nuovo Presidente pure se non ce l’hai ed automaticamente avrai mandato in palla tutti i giochetti con cui si stanno trastullando.
C) I giornali sanno essere feroci, figurati come lo saranno con chi vuole sfilargli l’osso dalle fauci. Ma tu hai le piazze e il sostegno dell’opinione pubblica, sfruttalo e non cedere di un millimetro, stai combattendo con dei cialtroni edai già che reagiranno come tali.
D) Le banche pure. La finanza reagirà con l’isteria complulsiva classica di chi pretende per diritto divino di tenere i soldi dalla parte del manico. Direi con l’isteria classica dei cocainomani se dessi retta alle dicerie di chi associa la “neve” ai finanzieri, ma le dicerie non vanno raccolte e quindi non lo dico. Devi solo continuare a dire che lo Stato non deve versare più una lira nelle casse delle banche a meno che non siano nazionalizzate e rimanere in piedi. Sta sicuro che i nervi gli salteranno.
Fine.
Ora devi solo lasciare che scarichino tutto il loro arsenale (e più gli farai saltare i nervi e più lo faranno allo scoperto) se alla fine ti vedranno ancora in piedi avranno perso.