Autore Topic: Hernanes "Amo i tifosi della Lazio"  (Letto 775 volte)

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Offline Daniela

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Hernanes "Amo i tifosi della Lazio"
« : Sabato 9 Marzo 2013, 08:57:18 »
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Hernanes: "Amo i tifosi della Lazio... Grazie Petkovic! Ora gioco nel mio ruolo"

09.03.2013 07:30 di Carlo Roscito

Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, o semplicemente Hernanes. Dal 2010 nella Capitale al ritmo di samba, il brasiliano ci ha messo poco a conquistare il popolo laziale. Il Profeta si apre ai microfoni di Lazio Style Channel, una lunga intervista in cui ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, il rapporto con Petkovic e l’amore per i colori biancocelesti. Il numero 8 a Roma si sente a casa, anche se ogni tanto un pizzico di saudade torna a farsi sentire: "Mi mancano maggiormente la famiglia e gli amici, ma anche un po' il cibo brasiliano, soprattutto un tipo di pane che mangiavo sempre e che qui non si trova facilmente. Comunque amo i tifosi della Lazio e le persone di questa città, adoro fare delle belle ‘mangiate’ al ristorante e non resisto al fascino del Colosseo. In patria per quale club tifavo? Non avevo uno in particolare, diciamo che seguivo con  passione le squadre dove giocavano i miei giocatori preferiti ad esempio il Vasco da Gama di Felipe e il Sao Paulo di Wagner. Erano entrambi dei centrocampisti, anche se il primo iniziò la carriera come terzino sinistro. Mi piaceva poi il club del mio paese cioè lo Sport. In generale i miei calciatori preferiti erano Ronaldo, Ronaldinho, Zidane, Seedorf e Pirlo”. Hernanes non lascia nulla al caso, è un calciatore che non si accontenta mai: “Sono un perfezionista, amo la mentalità matematica. Cerco di trovare delle formule anche sul terreno di gioco, mentre quando ero giovane giocavo molto di più sulle intuizioni e sull’improvvisazione. Questa cosa non mi piaceva, volevo trovare una formula da ripetere in ogni partita. Per migliorare ho trovato un allenatore che ha fatto uno studio attento sul calcio e grazie ai suoi allenamenti sono migliorato molto”. Destro o sinistro non fa differenza, tante le gemme incastonate nella porta avversaria: “Il gol più bello probabilmente è quello realizzato in San Paolo-Cruzeiro, quando saltai due uomini prima di tirare sotto l'incrocio dei pali. Con la maglia della Lazio, invece, mi piace molto quello contro il Milan di quest'anno”. Con Petkovic, il numero 8 è tornato nel suo ruolo naturale. Hernanes è contentissimo della sua “nuova” collocazione: “Sono arrivato qui due anni fa e ho giocato in un ruolo in cui non ero abituato, poi quest’estate ho parlato con Petkovic e gli ho confidato di voler giocare in una posizione più arretrata e non sulla trequarti. Il mio ruolo è questo, non ci sono altre prove da fare, sono convinto di non voler cambiare più posizione in campo perché questa è quella che si addice più alle mie caratteristiche. Pochi mesi fa dissi che la mia carriera stava ricominciando e avevo ragione”. Il Profeta sa come impiegare il tempo libero a disposizione, gli hobbies non mancano di certo: “Sono bravo a cucinare, soprattutto a fare i crossaint e il risotto imparato dal cuoco Giocondo. Poi mi piace molto leggere libri sulla psicologia, anzi studiarli. Grazie alle letture ho imparato a conoscere meglio anche me stesso. Infine c’è il golf che è la mia nuova passione”. Il brasiliano, poi, spiega l’origine dei suoi soprannomi: “Gli amici di infanzia mi chiamavano semplicemente “P”, mentre il soprannome Profeta è opera di un conduttore televisivo brasiliano. Non conosco bene il motivo, forse perché parlavo spesso della Bibbia o perché prima di ogni gara del 2008, anno in cui vincemmo lo Scudetto, dicevo sempre che avremmo raggiunto il successo”. Hernanes ha un rapporto particolare con la religione e prova a spiegarlo senza troppi giri di parole: “La religione in quanto tale non mi piace, perché si tratta soltanto di una serie di tradizioni tramandate di genitore in figlio. Spesso uno fa delle cose solo perché lo dice la “religione” e senza sapere il perché, io invece non faccio nulla perché ricevuto da altri. Ho cercato nel corso della vita la mia Verità e il giusto modo di comportarmi”. In chiusura, Hernanes parla della Nazionale verdeoro. Due partite sono rimaste maggiormente impresse nella mente del centrocampista biancoceleste:  “Ricordo benissimo la finale tra Brasile e Italia del 1994, ma ancor di più quella persa alle Olimpiadi del 2000 contro la Nigeria. All’inizio della mia carriera avevo più voglia di giocare un’Olimpiade che una fase finale di un Mondiale, il mio più grande desiderio era conquistare una medaglia d'oro. Nel 2008 ho partecipato ai Giochi ma purtroppo non siamo riusciti a vincere, ho ancora un po' l’amaro in bocca per questa cosa”.

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