Del perché ********* è una tegola che non ci deve cadere addosso (Comunali 2013)

[Frusta]

Per Frusta: Alfonso Luigi Marra è sostenuto dalla lista Forza Roma.

Io abito in provincia, ergo civis romanus non sum 

[AlenBoksic]

13) Simone Di Stefano (CasaPound)

Questo l'ho visto a blob che chiedeva un blitz in India per liberare i marò aggiungendo che, nel caso, si poteva anche fare una guerra a bassa intensità: qualcuno lo informi che gli indiani dell'India non son quelli con arco e frecce

[Frusta]

... qualcuno lo informi che gli indiani dell'India non son quelli con arco e frecce

...e gli dica pure che saremmo capaci di perdere pure con quelli 

[Il lodolaio]

OT
E' morto Andreotti.
/OT

[zorba]

OT
E' morto Andreotti.
/OT

Di nuovo?!?

 

A parte le battute, che comunque all'interessato piacevano parecchio, pace all'anima sua.

[zorba]

[giangoverni]

tra le tante emergenze mi sembra che questa non sia prioritaria ... mobilità, occupazione, sicurezza, rifiuti, legalità, e poi tutto il resto

Secondo te di che cosa vive Roma? Non vive di cultura e di arte che si trasforma in turismo, in economia e ricchezza? lo sai che Berlino (Berlino, pensa un po'!!!) ha il triplo dei turisti di Roma, che sta per essere battuta anche da Istambul...

[disabitato]

Roma mette sul piatto un patrimonio culturale immenso ma anche un costo enorme per i turisti che, giustamente (specialmente i giovani), dirottano su mete più divertenti ed economiche (Berlino).

Detto ciò: qualcuno sa se i candidati hanno presentato i programmi?


Digitato da aifon 3GS usando topa talk

[Andre]

come se Berlino fosse una città in mezzo al deserto

Non so se gli statistici di professione hanno mai visitato Berlino ... città enorme, con mezzi pubblici che funzionano (mobilità), attività commerciali floride (occupazione), polizia sul territorio e città che brulica di persone la notte, anche in zone non esattamente raccomandabili (sicurezza), pulizia per le strade (rifiuti), nessuna bancarella che ti spreme e si approfitta dei turisti (legalità) ed infine musei, musei, musei

la cultura è ovviamente alla base del vivere civile, ma la cultura da sola, non serve a nulla ...


Roma, oggi, non vive di cultura, ma di pubblica amministrazione e del Papa

[baol]

Roma, oggi, non vive di cultura, ma di pubblica amministrazione e del Papa

Drammaticamente vero 

[giangoverni]

Drammaticamente vero 

Ci sono stati anni in cui Roma ha vissuto di cultura. Anche il Papa con il Vaticano contribuisce molto.

[giangoverni]

come se Berlino fosse una città in mezzo al deserto

Non so se gli statistici di professione hanno mai visitato Berlino ... città enorme, con mezzi pubblici che funzionano (mobilità), attività commerciali floride (occupazione), polizia sul territorio e città che brulica di persone la notte, anche in zone non esattamente raccomandabili (sicurezza), pulizia per le strade (rifiuti), nessuna bancarella che ti spreme e si approfitta dei turisti (legalità) ed infine musei, musei, musei

la cultura è ovviamente alla base del vivere civile, ma la cultura da sola, non serve a nulla ...


Roma, oggi, non vive di cultura, ma di pubblica amministrazione e del Papa

Ho visitato Berlino più di una volta anche recentemente, quello che dici è tutto vero però Berlino come città d'arte offre un decimo di quello che offre Roma.

[Andre]

esatto

il che significa che il "problema" non è la cultura Giango, ma le infrastrutture e la sicurezza ... è qui che devi investire, non su un qualcosa che abbiamo già

l'esempio del servizio de La7 sul Colosseo è lampante: file chilometriche al sole, con gente che ti chiede il doppio per farti passare da una entrata laterale, acqua a 4 euro senza scontrino, e tutto questo con i vigili che son là davanti senza muovere un dito (se non per mettersi la crema solare, spero per loro, pore stelle)

iniziamo a rendere Roma una città non dico da 5 stelle ma almeno da 3, allora sì che diventeremmo una Città che vive (anche) di cultura

[disabitato]

Ecco il programma di Alemanno: [pdf=600,800]http://duepuntozero.alemanno.it/wp-content/uploads/2013/05/Programma_Alemanno.pdf[/pdf]

[disabitato]

Ecco Marino:

[pdf=600,800]http://www.ignaziomarino.it/wp-content/uploads/Programma_MarinoSindaco.pdf[/pdf]

[aquilafelyx]

Ecco Marino:

[pdf=600,800]http://www.ignaziomarino.it/wp-content/uploads/Programma_MarinoSindaco.pdf[/pdf]

La sagra c'è dell'uva ?

[Andre]

voterò di sicuro chi imporrà ai padroni di cani l'addestramento obbligatorio, previa assicurazione che non vengano abbandonati a sé stessi (ed alle orecchie dei poveri vicini) per tutta la giornata

[giangoverni]

esatto

il che significa che il "problema" non è la cultura Giango, ma le infrastrutture e la sicurezza ... è qui che devi investire, non su un qualcosa che abbiamo già

l'esempio del servizio de La7 sul Colosseo è lampante: file chilometriche al sole, con gente che ti chiede il doppio per farti passare da una entrata laterale, acqua a 4 euro senza scontrino, e tutto questo con i vigili che son là davanti senza muovere un dito (se non per mettersi la crema solare, spero per loro, pore stelle)

iniziamo a rendere Roma una città non dico da 5 stelle ma almeno da 3, allora sì che diventeremmo una Città che vive (anche) di cultura

Alemanno ha avuto come assessori alla Cultura, come successori al grande Borgna, Croppi, un pallone gonfiato, e Gasperini, una nullità. Questo perché lui, da buon fascista, quando sente parlare di cultura mette mano alla pistola.

[disabitato]

Marino molto deludente sul TPL.
2-3 linee di tram e la metro C da colosseo a piazza Venezia.

Se nel prossimo quinquennio non si iniziano i lavori della C fino a Clodio, scordiamoci di utilizzarla per il giubileo del 2025.

Alemanno promette molto di più, ma sappiamo che non mantiene (su per giù lo stesso programma di 5 anni fa).

Per De Vito bastano 4 piste ciclabili e generiche "metro di superficie" (dove?).
Per "Ron Moss" Marchini le metro servirebbero ma non ci sono i soldi (grazie al ca', questo lo sapevo pure io..).

Mettere in cantiere la C fino a Clodio e iniziare seriamente a reperire fondi per la D almeno da Ojetti a Spagna è il minimo sindacale.

Lo meglio a livello di TPL era Gentiloni, ovviamente trombato alle primarie del PD.

Il 26 c'è il derby e, visti candidati e programmi, è un evento assai più importante delle elezioni amministrative. 

[giangoverni]

da GLOBALIST.IT
di
Giancarlo Governi

Le vicende politiche nazionali che hanno portato i due partiti principali, PD e PDL, ad una convivenza forzata, con l'aggiunta delle vicende giudiziarie di Berlusconi e della crisi spaventosa in cui sta sprofondando il Paese, hanno fatto passare in secondo piano l'elezione del Sindaco della Capitale. Chi vive a Roma segnali di una campagna elettorale non li coglie se non nei manifesti affissi negli appositi spazi dove improbabili candidati si propongono come consiglieri comunali con le loro facce anonime e con slogan generici tipo “è ora di cambiare” con tanto di punto esclamativo, oppure “il coraggio dei fatti” e via con il ridicolo. L'unico candidato noto a  tutti è il sindaco in carica che si ripropone per un secondo mandato. I competitori sono degli illustri sconosciuti, a cominciare da Ignazio Marino che non si sa da chi sia proposto. Eppure Marino è stato scelto dalle primarie del PD e quindi in prima fila a sostenerlo ci dovrebbe essere questo partito, il quale evidentemente si sta leccando le ferite per le recenti vicende politiche, e non ha il tempo di pensare che lasciare il governo della Capitale ancora ad Alemanno sarebbe una sconfitta difficile da digerire e impossibile da riparare. Da parte sua Marino sembra condurre una battaglia privata e finisce per far navigare la sua anonima figura nel mare dell'anonimato. Nei suoi manifesti elettorali non c'è  a sostegno il simbolo del PD e degli altri partiti che dovrebbero sostenerlo, ma in compenso c' è il ridicolo slogan “daje!” che tra l'altro connota in maniera provinciale la città più cosmopolita del mondo.
Eppure Roma, prima che Alemanno la riportasse ai bassi livelli in cui oggi ci troviamo, ha avuto due sindaci, Rutelli e 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che hanno saputo interpretare e valorizzare questo ruolo storico della Capitale d'Italia. Ma Marino sembra voler rifiutare la continuità con quel periodo che il Sindaco di Parigi Bertrand Delanoe ha definito “gli anni del nuovo rinascimento romano”, ignorando che la vocazione di Roma è quella di essere la capitale della Cultura, una condizione da cui discende tutto, anche il benessere e il riscatto sociale ed economico.
Eppure ieri sera al dibattito su La7 dei quattro candidati sindaci mai la parola cultura è stata pronunciata, neppure dal bravo conduttore Corrado Formigli, il quale ha portato i suoi interlocutori sul terreno delle emergenze (i trasporti, le case, il traffico, la mancanza di lavoro, il degrado urbano), senza mai porre l'accento sulla grande vocazione di Roma, tanto che uno spettatore poteva domandarsi, innanzi tutto perché Roma debba essere stata ridotta in queste condizioni, perché nell'area archeologica imperversino attività indegne persino di un suk arabo, ma poteva anche chiedersi, e noi ce lo siamo chiesto, quali sono le idee dei candidati per riportare Roma, una volta riparate queste emergenze, alla sua dimensione storica. Una idea non poteva venire da Alemanno che nei suoi cinque anni ha mostrato di avere in nessuna considerazione la cultura, ma da Marino qualche parola ce l'aspettavamo se non altro come aspirante pretendente ad una grande eredità che neppure i cinque anni di Alemanno sono riusciti a scalfire.
L'esito delle elezioni romane è quantomeno incerto proprio perché nessun candidato in competizione con il sindaco uscente è riuscito fino ad ora a imporsi come l'elemento su cui convogliare i voti di coloro che hanno a cuore le sorti della nostra straordinaria Città. A Marino, per rimanere nell'ambito delle espressioni romane, vorremmo proporre, in luogo del “daje”, un più realistico “sveja”! Perché altri cinque anni con Alemanno,Roma non potrebbe proprio reggerli.

Giancarlo Governi