Risultati Elezioni 2013

[AlenBoksic]

Monti ha chiuso inequivocabilmente a un governo che non sia di larghe intese. Che non lo abbia fatto di intesa con il PD mi sembra arduo da credere. Pure se lo dice Civati.

È tutta tattica, caro.
Con l'elezione del PdR che avrà il potere di fischiare la fine e mandare tutti alle urne cambierà molto, se non tutto
( e il quadro potrebbe cambiare già con l'elezione del prossimo arbitro).

.
Salvo la necessità di attingere a quei fondi per spese impreviste, ma 'sti 90mld di euro che fine hanno fatto?
È anche vero che ogni tanto le imprese ci marciano con ribassi eccessivi e le maledette varianti in corso d'opera, ma 90 mld sono tanti.

Da notare che tali crediti sono lievitati da 55 a 90 nel quadriennio 2008 /2012

[disabitato]

Da notare che tali crediti sono lievitati da 55 a 90 nel quadriennio 2008 /2012

Io ci metto dentro tutti, dxsxcentro.. Se fossimo (ancora) un popolo avremmo già fatto la rivoluzione.

[geddy]

È tutta tattica, caro.
Con l'elezione del PdR che avrà il potere di fischiare la fine e mandare tutti alle urne cambierà molto, se non tutto
( e il quadro potrebbe cambiare già con l'elezione del prossimo arbitro).

Da notare che tali crediti sono lievitati da 55 a 90 nel quadriennio 2008 /2012

Per far fuori Bersani e il movimento.

[AlenBoksic]

Sarà,
ma far aumentare tale cifra di oltre il 60% mentre contemporaneamente il debito pubblico faceva registrare un + 20%,
è un bel capodilavoro.
(da notare anche che la prossima TARES è stata deliberata nel novembre 2011, casualmente facendola scattare dopo le elezioni del 2013...).

Per far fuori Bersani e il movimento.

Bisogna vedere da chi sarà eletto il PdR.
Stamani c'era fioroni che diceva i cattolici PD voteranno a oltranza Marini
Penso ne vedremo delle belle.

[feiez]

Fossi in Renzi, inascoltato dai vertici pddini. me ne uscirei prima di subito.
Oramai è un separato in casa, basta prenderne atto.

[ThomasDoll]

Renzi aspetta che si torni al voto per fare il candidato, cominciare un'altra cosa nuova non è una passeggiatina.
Ma dentro al PD non avrà mai vita facile: da una parte è un bene, dall'altra è un male.
Sicuramente sarà portatore di cambiamenti in tutto l'orizzonte politico, bisogna però fare la tara tra comunicazione e comportamenti. La ricetta renziana non è priva di ambiguità, si predica il sogno e si razzola nel territorio del possibile con pragmatismo dalemiano. Non sarà cinico come baffino, ma l'idea che confrontarsi con B. sia dovuto, per via del fatto che l'hanno votato 10 milioni d'italiani, cozza un po' con l'assunto che non si deve correre dietro al M5S, visto che l'ha votato lo stesso numero d'italiani, con poche differenze. Matteo è bravissimo a infiocchettare il niente in una perfetta logica da piazzista, o per essere moderni da "commerciale". Ma vendere, arte in cui è maestro Berlusconi, è solo una faccia della politica. Il fare resta la priorità, su questo Renzi ha dato buona prova da sindaco, da politico nazionale ancora no. Intanto però può pensare, c'è sempre da mettere un pensiero alla base dell'azione. Altrimenti nuotiamo nel mare della demagogia e scalpitiamo perché attendiamo il nostro giro di giostra. Non ho bisogno di sentir parlare impostato o di vedere uno che per "parlare" al popolo di Amici si presenta vestito come un soggetto improbabile quasi quanto le felpe blu di Silvio. L'apparenza conta, ma oltre al fumo deve esserci l'arrosto. 

[Boks XV]

Renzi ....
L'apparenza conta, ma oltre al fumo deve esserci l'arrosto.

ha detto a chiare note che bisogna ridiscutere e ristrutturare il debito?
ha detto che la prima cosa da fare è togliere immediatamente dalla Costituzione il pareggio di bilancio?
no?
allora hai ragione, solo fumo.
come quello di tutti coloro che ne tacciono ugualmente.

[AlenBoksic]

Se proprio devo sacrificare qualcuno
Sacrifico Berlusconi, non Bersani. O Prodi.

E mi chiedo da un mese, anzi, da quando andavo al liceo, perché mai dobbiamo sempre aiutare Berlusconi. E se non lo facciamo noi, troviamo qualcun altro dispostissimo a farlo.

Leggo sul Corriere che 120 parlamentari del Pd sarebbero pronti a firmare una lettera per dire che Romano Prodi non va bene. E sapete perché? Perché sarebbe troppo divisivo. E, come già abbiamo visto per l’espressione condiviso, divisivo vuol dire divisivo rispetto a Berlusconi.

Il bello del centrosinistra è che per non sembrare divisivo verso Berlusconi è divisivo (e se ne vanta, pure) verso gli elettori. Che infatti non lo votano più. Si vede che ci piace così.

Ora, lo ripeto, e continuerò a farlo fino al 18 aprile: possiamo eleggere un Presidente della Repubblica (e magari anche un premier) di alto profilo, libero dai condizionamenti della Seconda Repubblica, che voli alto, al di sopra di ogni inciucio. Che faccia o permetta di fare tutte quelle cose che, soprattutto per colpa di Berlusconi (ma perché cazzo non lo diciamo? Siamo diventati deficienti?), in questi vent’anni non sono state fatte. Anzi, in molti casi, si è fatto proprio il contrario di quello che avremmo dovuto.

Non possiamo sempre commentare le cose partendo dall’ultima puntata. La formula Monti non andava bene? Sì, ma per colpa di quello che c’era stato prima, soprattutto. L’Imu aggrava il carico fiscale? Certo, anche perché qualcuno non ha fatto nulla per intervenire sulla tassazione, promettendo di diminuirla e puntualmente aumentandola. La legge elettorale non funziona? Sì, perché qualcuno l’ha voluta e qualcuno non l’ha mai voluta cambiare, pur avendo avuto tutto il tempo e tutte le maggioranze possibili per farlo. Il nostro è un Paese che sottovaluta la corruzione? Già. Perché abbiamo prodotto un miliardo di leggi ad personam e quando siamo arrivati a discutere del pacchetto Severino non avevamo più fiato.

Sapete perché le persone e i movimenti e i bar dello sport dicono che siamo tutti uguali? Proprio perché non diciamo e facciamo cose diverse. L’occasione c’è. Probabilmente è anche l’ultima. Non facciamo stronzate. E se ci sono 120 geni della politica che vogliono firmare una lettera del genere, sarò felice di pubblicarla in questa sede. Con i nomi e tutto.

http://www.ciwati.it/

[Giglic]

Se proprio devo sacrificare qualcuno
Sacrifico Berlusconi, non Bersani. O Prodi.

E mi chiedo da un mese, anzi, da quando andavo al liceo, perché mai dobbiamo sempre aiutare Berlusconi. E se non lo facciamo noi, troviamo qualcun altro dispostissimo a farlo.

Leggo sul Corriere che 120 parlamentari del Pd sarebbero pronti a firmare una lettera per dire che Romano Prodi non va bene. E sapete perché? Perché sarebbe troppo divisivo. E, come già abbiamo visto per l’espressione condiviso, divisivo vuol dire divisivo rispetto a Berlusconi.

Il bello del centrosinistra è che per non sembrare divisivo verso Berlusconi è divisivo (e se ne vanta, pure) verso gli elettori. Che infatti non lo votano più. Si vede che ci piace così.

Ora, lo ripeto, e continuerò a farlo fino al 18 aprile: possiamo eleggere un Presidente della Repubblica (e magari anche un premier) di alto profilo, libero dai condizionamenti della Seconda Repubblica, che voli alto, al di sopra di ogni inciucio. Che faccia o permetta di fare tutte quelle cose che, soprattutto per colpa di Berlusconi (ma perché cazzo non lo diciamo? Siamo diventati deficienti?), in questi vent’anni non sono state fatte. Anzi, in molti casi, si è fatto proprio il contrario di quello che avremmo dovuto.

Non possiamo sempre commentare le cose partendo dall’ultima puntata. La formula Monti non andava bene? Sì, ma per colpa di quello che c’era stato prima, soprattutto. L’Imu aggrava il carico fiscale? Certo, anche perché qualcuno non ha fatto nulla per intervenire sulla tassazione, promettendo di diminuirla e puntualmente aumentandola. La legge elettorale non funziona? Sì, perché qualcuno l’ha voluta e qualcuno non l’ha mai voluta cambiare, pur avendo avuto tutto il tempo e tutte le maggioranze possibili per farlo. Il nostro è un Paese che sottovaluta la corruzione? Già. Perché abbiamo prodotto un miliardo di leggi ad personam e quando siamo arrivati a discutere del pacchetto Severino non avevamo più fiato.

Sapete perché le persone e i movimenti e i bar dello sport dicono che siamo tutti uguali? Proprio perché non diciamo e facciamo cose diverse. L’occasione c’è. Probabilmente è anche l’ultima. Non facciamo stronzate. E se ci sono 120 geni della politica che vogliono firmare una lettera del genere, sarò felice di pubblicarla in questa sede. Con i nomi e tutto.

http://www.ciwati.it/

Voglio Quest'Uomo. 

[Whistle]

Se proprio devo sacrificare qualcuno
Sacrifico Berlusconi, non Bersani. O Prodi.

E mi chiedo da un mese, anzi, da quando andavo al liceo, perché mai dobbiamo sempre aiutare Berlusconi. E se non lo facciamo noi, troviamo qualcun altro dispostissimo a farlo.

Leggo sul Corriere che 120 parlamentari del Pd sarebbero pronti a firmare una lettera per dire che Romano Prodi non va bene. E sapete perché? Perché sarebbe troppo divisivo. E, come già abbiamo visto per l’espressione condiviso, divisivo vuol dire divisivo rispetto a Berlusconi.

Il bello del centrosinistra è che per non sembrare divisivo verso Berlusconi è divisivo (e se ne vanta, pure) verso gli elettori. Che infatti non lo votano più. Si vede che ci piace così.

Ora, lo ripeto, e continuerò a farlo fino al 18 aprile: possiamo eleggere un Presidente della Repubblica (e magari anche un premier) di alto profilo, libero dai condizionamenti della Seconda Repubblica, che voli alto, al di sopra di ogni inciucio. Che faccia o permetta di fare tutte quelle cose che, soprattutto per colpa di Berlusconi (ma perché cazzo non lo diciamo? Siamo diventati deficienti?), in questi vent’anni non sono state fatte. Anzi, in molti casi, si è fatto proprio il contrario di quello che avremmo dovuto.

Non possiamo sempre commentare le cose partendo dall’ultima puntata. La formula Monti non andava bene? Sì, ma per colpa di quello che c’era stato prima, soprattutto. L’Imu aggrava il carico fiscale? Certo, anche perché qualcuno non ha fatto nulla per intervenire sulla tassazione, promettendo di diminuirla e puntualmente aumentandola. La legge elettorale non funziona? Sì, perché qualcuno l’ha voluta e qualcuno non l’ha mai voluta cambiare, pur avendo avuto tutto il tempo e tutte le maggioranze possibili per farlo. Il nostro è un Paese che sottovaluta la corruzione? Già. Perché abbiamo prodotto un miliardo di leggi ad personam e quando siamo arrivati a discutere del pacchetto Severino non avevamo più fiato.

Sapete perché le persone e i movimenti e i bar dello sport dicono che siamo tutti uguali? Proprio perché non diciamo e facciamo cose diverse. L’occasione c’è. Probabilmente è anche l’ultima. Non facciamo stronzate. E se ci sono 120 geni della politica che vogliono firmare una lettera del genere, sarò felice di pubblicarla in questa sede. Con i nomi e tutto.

http://www.ciwati.it/

Grande Civati!

[feiez]

Non sarà cinico come baffino, ma l'idea che confrontarsi con B. sia dovuto, per via del fatto che l'hanno votato 10 milioni d'italiani, cozza un po' con l'assunto che non si deve correre dietro al M5S, visto che l'ha votato lo stesso numero d'italiani, con poche differenze. 

Lui (il Renzi) ha sempre sostenuto Bersani; evidentemente gli devono essere girati i peperini quando Bersani stesso, in buona fede, è stato preso per i fondelli da una sciacquetta come la Lombardi con la storia di Ballarò. Da quel momento è stato chiaro che nessun dialogo era possibile con coloro che erano stati eletti anche con i miei voti.
Ora, giustamente, o si tratta col diavolo (milanista) o si torna alle urne. Sarà anche il festival delle ovvietà mami sembra chiaro anche a Mr. Magoo; il tentativo di voler portare comunque Bersani al voto parlamentare mi sembra da un lato una forzatura (non ci sono i presupposti e dubito che ci siano molti transfughi dal 5S verso il gruppo Misto), dall'altro il rischio di compromettere del tutto la figura del segretario PD stesso.

ha detto a chiare note che bisogna ridiscutere e ristrutturare il debito?
ha detto che la prima cosa da fare è togliere immediatamente dalla Costituzione il pareggio di bilancio?
no?
allora hai ragione, solo fumo.
come quello di tutti coloro che ne tacciono ugualmente.

Detto la scorsa settimana.

[aaronwinter]

Daje Emma daje.
Ripartiamo da qui, da questo.

[aaronwinter]

Voglio Quest'Uomo. 

A l'è de Munscia (città martire per lo sfregio leghista alla Villa Reale, due passi dal mio ufficio ed alltrettanti dal posto dove Bresci vendicò i morti di Bava Beccaris, mettendo fine all'idillio dei savoia con la Città Brianzola) quando passi da questi pizzi ti offro un caffé e ti ci porto.

[Giglic]

A l'è de Munscia (città martire per lo sfregio leghista alla Villa Reale, due passi dal mio ufficio ed alltrettanti dal posto dove Bresci vendicò i morti di Bava Beccaris, mettendo fine all'idillio dei savoia con la Città Brianzola) quando passi da questi pizzi ti offro un caffé e ti ci porto.

Ci ho vissuto dal 2008 al 2010 (alternandola con Lucerna). A "Sapegno" prima :-) (vivevo vicino l'esselunga di via Buonarroti).

Monza è una città dove mi ci ritrasferirei domani.

[ThomasDoll]

Caro feiez, sono d'accordo ma per votare ci vuole del tempo fisiologico, stupisce che Matteo faccia finta di dimenticarsene. Ha fretta? Va bene, tutti hanno fretta. I tempi del voto non si possono accorciare. Quindi che si fa, ci si accorda col PdL per fare prima? E la critica a Bersani fondata sull'inseguimento del M5S che senso ha, allora? Se domani esce fuori qualcuno e gli offre la guida di un governo di larghe intese che fa, va tutto bene? Fossi in lui non tirerei troppo la corda, nella percezione della responsabilità per cui il governo non si fa il PD segue a ruota il M5S, se si va al voto io non sono così certo del trionfo di Renzi. Che molti vedono per quello che è: un giovane democristiano accozzato alla televisione e al web che parla con occhi da boy scout un linguaggio chiaro, veicolando contenuti cattolico-liberisti.

[AlenBoksic]

 il tentativo di voler portare comunque Bersani al voto parlamentare mi sembra da un lato una forzatura (non ci sono i presupposti e dubito che ci siano molti transfughi dal 5S verso il gruppo Misto),

Non siamo automi, se Beppe vuole parlarci venga qui”

Poi c’è uno che alza la mano e dice: scusate, così non va. Gli altri lo guardano male. E all’inizio lo ignorano. Solo che lui insiste. E allora finisce per aggregare un gruppo di persone. Che piano si allarga. Fino a diventare un piccolo plotone di trenta parlamentari che la pensano come lui. Così, quell’uno, che si chiama Tommaso Currò ed è un fisico che viene dalla Sicilia, smette di discutere all’interno delle stanze segrete ed esce (coraggiosamente?) allo scoperto. E mentre parla il cuore gli salta nel petto. Non sa se per emozione o per rabbia. 

Onorevole Currò, sabato andate in processione da Grillo a Firenze? 
«Io sicuramente no. Mi rifiuto. Non ha senso».

Che fa, si ribella? 
«Non mi ribello. Ragiono. È surreale che centosessantratré persone si muovano per andare incontro a una sola. Venga lui da noi. Qui. In Parlamento. Saremo felici di confrontarci». 

Il capo politico del MoVimento però è lui. 
«Ma in Parlamento ci siamo noi. E questo luogo va rispettato». 

Il vostro leader non lo rispetta? 
«Non è questo il punto. Noi parlamentari non siamo automi. E nemmeno bambini. Nessuno ci può svuotare della nostra personalità politica. Diversamente diventiamo schiavi di un manovratore».

N on lo siete? 
«No. Ma se andiamo avanti così questo dubbio si cristallizzerà. Con Grillo e soprattutto con Casaleggio. Io non sono uno schiaccia bottoni per conto terzi».

Chi è lei? 
«Un cittadino che vuole dialogare. Se entri nel Palazzo grazie a otto milioni di voti, devi prenderti le tue responsabilità». 

Un errore non accordarsi con il Pd? 
«La parola accordo non mi piace. Ma io sono convinto che un confronto fosse - e sia - necessario».

 Cito Grillo: chi vuole l’accordo col Pd ha sbagliato a votarci. 
«I giorni passano. E il Paese soffre. Non possiamo permetterci di perdere tempo. Di aspettare tre mesi per poi tornare a votare. Le piccole e medie imprese non ce la fanno più. Non amo i toni drammatici, ma qui è una questione di vita o di morte. Ogni giorno ci sono imprenditori che si tolgono la vita e migliaia di persone perdono il posto. Non si può stare ad aspettare lo sfascio».

Che si deve fare? 
«Discutere. Intervenire. Sarebbe tutto più facile se il Pd avesse la forza di rinunciare a Bersani».

Il modello Sicilia? 
«Il modello Sicilia. Con in più la fiducia. Riflettiamoci».

Niente esecutivo a Cinque Stelle? 
«Non credo che siamo pronti per governare da soli, bisogna avere la forza di riconoscerlo. Ci serve una nave scuola. Il MoVimento ha una forza straordinaria. Una grande energia. E ha spostato l’asse del dibattito politico. Quello che è successo è meraviglioso. Abbiamo un’occasione storica».

Perchè il Pd sì e il Pdl no? 
«Perché col Pd la sensibilità è comune su molti temi. Penso agli immigrati, all’ambiente, ai diritti civili. Purtroppo in questo Paese la destra non ha un respiro europeo. E non dico altro».

Non ha paura che la rete la crocifigga? 
«La rete è una risorsa insostituibile. Con la rete ci si deve confrontare. È sempre stata la nostra forza. Ma non può trasformarsi in un freno. Nel web trovi ogni cosa. Gente straordinaria e banditi. E serve intelligenza per mediare».

 Mediare? Grillo inorridirebbe. 
«Ma è per questo che siamo in Parlamento. Per servire i cittadini. Ce lo impone la Costituzione. Noi rappresentiamo il 25% del Paese. C’è un 75% che ha altre posizioni. La diversità è ricchezza».

 Sul vostro blog «gli altri» spesso sono descritti come nemici. 
«Questo è un punto chiave. I nostri elettori non sono diversi dai venti milioni di uomini e donne che hanno votato Pd o Pdl. E se non usi il buonsenso poi finisci per non stringere la mano alla Bindi. Una reazione distruttiva. Drammatica».

 Onorevole Currò, come prenderà questa sua intervista il gruppo di «comunicatori» che dovrebbero regolare i vostri interventi? 
«Non lo so e non mi interessa. A me può anche stare bene che venga nominato un gruppo che si occupa di comunicazione, purché la comunicazione non si sostituisca alla politica. Anzi, comprimiamo il potere dei comunicatori ed espandiamo quello dei parlamentari. Altrimenti la nostra diventa solo propaganda. E a me la propaganda puzza di fascismo».

http://www.lastampa.it/2013/04/04/italia/speciali/elezioni-politiche-2013/curro-non-siamo-automi-se-vuole-parlarci-venga-qui-CeHW2yv2VBBTsgkG5Q98KJ/pagina.html

P.S.: Renzi in pratica dice quello che dice il capo del spindoctor Giorgio Gori "o governissimo o elezioni"

[Whistle]

Uh, come lo vedo male 'sto Curró...

[Giglic]

Currò non è democratico, quindi fuori dalle balle. 

A scanso equivoci, e parlando seriamente, credo che questo tipo di interviste esistano perchè il terreno è stato preparato. Ossia Currò ed altri magari verranno "cooptati". Il problema "tattico" della scelta di Grillo è anche questo. Lavorare insieme (al PD, ma solo perchè alla camera la maggioranza ce l'ha quel partito) gli farebbe ottenere bei risultati con maggiore controllo. Perdere deputati serve solo a non avere più quel tipo di controllo.
IMHO, che sennò dicono che pontifico.

[geddy]

Che vuoi che gli fanno?
Deve essere uno di quelli che ha sbagliato a candidarsi, evidentemente.
Estendere gli sproloqui di Grillo all'intero movimento è un errore madornale.

[disabitato]

dalla chiosa finale si capisce che è un ex elettore di csx..