Risultati Elezioni 2013

[Frusta]

Mah, io la vedo in modo diametralmente diverso.

La proposta, per come la interpreto, prevede l'emissione di titoli del debito pubblico in un certo qual senso 'vincolati': quello che lo Stato incasserà dal collocamento di suddetti titoli 'dedicati' sarebbe destinato al parziale rimborso dei debiti che i privati vantano nei confronti della Pa. Ovviamente non sarà un'effettiva partita di giro ma semplicemente il diverso appostamento di voci contabili. Ma i soldi, veri, fluirebbero dallo Stato ai privati.

Evidente che alle imprese in crisi d'ossigeno per carenza di liquidità non si potranno dare oggligazioni di carta (sarebbe poco utile nell'attuale, drammatico, frangente) ma l'unica 'carta' che loro occorre in questo momento, ossia la cartamoneta.

In ogni caso 'commutare' i crediti verso la Pa in titoli del debito pubblico avrebbe il benefico effetto di rendere crediti ad oggi nella stragrande maggioranza dei casi non certificati (fatti pagare, tu piccola impresa del comparto sanitario, da Regioni in dissesto) dei titoli certi e scontabilissimi presso qualsiasi istituto bancario nell'ambito di operazioni di factoring.

Scusa se ti rispondo in ritardo.
E scusami anche se giudico un giro vizioso la tua interpretazione. Se vuoi dare i soldi alle imprese vendi i titoli e gli dai i soldi. Punto.
Fargli fare il giro di peppe che tu indichi non ha nessun senso se non quello di allungare inutilmente il brodo e fargli fare la cresta dalle banche..

[AlenBoksic]

La Costituzione congelata    

Napolitano ha surgelato la crisi. Il capo dello Stato, il governo pre-voto, il parlamento neo-eletto restano ciascuno al proprio posto. Nuovi sono solo i saggi, che dovrebbero dare a tutti lumi sul che fare. È opinabile che sia la via utile e costituzionalmente corretta.
Su una cosa Napolitano ha ragione. Un governo esiste, comunque e sempre. Allo stato, è il governo Monti. Dimissionario e senza fiducia, ma con i poteri formali necessari anche per i provvedimenti d'urgenza di cui si manifestasse la necessità. E il governo è parte necessaria anche nei lavori parlamentari, quale che sia l'opinione del M5S. Basta leggere i regolamenti di Camera e Senato per saperlo.
Ma un dubbio viene: se governo senza fiducia doveva essere, perché Monti? Se il popolo sovrano avesse voluto Monti ancora in carica, l'avrebbe votato in massa. È accaduto il contrario. Per di più, Monti ha rotto il rapporto fiduciario già prima del voto, con le dimissioni. Realizzando così la stessa situazione che sarebbe seguita al diniego della fiducia per un governo di nuova formazione, oggi. Perché allora opporre a Bersani l'ostacolo - di fatto insuperabile - di un sostegno parlamentare certo, per poi giungere a un governo per cui era ed è certa la mancanza di sostegno? Perché non puntare a un governo magari senza fiducia, ma comunque legittimato dal consenso prevalente degli italiani, come Bersani, per giungere invece a un governo parimenti senza fiducia, e in più colpito dal dissenso prevalente degli stessi italiani, come Monti?Ci si richiama al gradimento europeo e dei mercati. Ma non può essere l'unico elemento a sostegno del permanere in carica di un governo. E in specie per il costituzionalista si pongono quattro domande.
La prima: può il capo dello Stato omettere ogni iniziativa, e lasciare in carica il governo Monti, senza ulteriori formalità? A mio avviso, no. Per l'art. 94, primo comma, Cost., il governo «deve» avere la fiducia delle Camere. Ciò significa quanto meno che non si può ignorare se il governo la fiducia l'abbia o non l'abbia, né si può lasciare in carica a tempo indeterminato un governo senza fiducia. Tale è invece inevitabilmente il caso per l'attuale governo, che non ha alcun rapporto con il Parlamento espresso dal voto. Per questo, è necessaria una nuova nomina di premier e ministri, sia pure con le stesse persone. A seguire, la presentazione alle Camere e il voto di fiducia ai sensi dell'art. 94, commi 2 e 3.
La seconda domanda: laddove manchi una nuova nomina, può il governo così congelato in carica evitare un passaggio in Parlamento con voto sulla fiducia? Non può. Per gli stessi motivi di cui al punto precedente, il venire in essere di nuove Camere rende inevitabile la verifica del rapporto con il governo. Nella nostra forma di governo l'esistenza o inesistenza del rapporto fiduciario non si presume. Si certifica per il sì o per il no, con il voto sulla fiducia. L'ipotesi di un governo che rimanga in carica senza sapere se mai si giungerà a quel voto non è compatibile con l'art. 94.
La terza domanda: qual è la posizione dei saggi nei lavori parlamentari? Nei regolamenti delle Camere, gli unici soggetti legittimati alla presenza e alla iniziativa sono i parlamentari e il governo. Salvo casi specifici come la petizione, o alcune limitate ipotesi di iniziativa legislativa, gli apporti di soggetti terzi sono eventuali e a richiesta, ed entrano nel procedimento solo se fatti propri da un soggetto legittimato. Chi si renderà portatore del prodotto dei saggi? I presidenti di commissione? I parlamentari? Il governo? Chi difenderà quel prodotto nella gestione degli emendamenti, e come? Un governo che non può mettere la questione di fiducia, perché per definizione la fiducia non l'ha, e dovrà - per il parere obbligatorio - rimettersi costantemente all'Aula? Alla fine, decideranno gruppi parlamentari e partiti. Ma allora bastava partire dalle proposte che sono state avanzate nel corso degli anni. Cosa potranno inventare di nuovo i saggi?
La quarta domanda: che fine fa la responsabilità politica? Un governo già dimissionario, imbalsamato dopo la cesura elettorale, condotto dal leader meno legittimato politicamente nel voto, senza fiducia parlamentare, a chi risponde di che? E i saggi chiamati a risollevare la repubblica, a chi rispondono a loro volta? A un presidente che nel frattempo avrà terminato il suo mandato? E se il nuovo capo dello Stato volesse dei saggi più saggi, potrebbe più o meno motivatamente licenziare i primi? Se il disastro del paese dovesse confermarsi o addirittura aggravarsi chi ne assumerebbe la responsabilità, e sulle spalle di chi cadrebbe la censura per i costi sociali, politici, economici? Quali elementi utili per il nuovo turno elettorale, comunque vicino, darà l'esperienza che ora si avvia?
In qualche punto si è smarrita la via giusta. Una lettura ci dice che il pensiero unico della governabilità a ogni costo ha prevalso, come da venti anni a questa parte, e pur essendone venuti disastri indiscutibili. Non si sfugge alla sensazione che l'Italia dei governicchi fosse alla fine più governata dell'Italia di oggi.
Si parla di soluzione olandese. Il richiamo all'esperienza straniera è sempre elegante. Ma attenzione: può accadere che partendo dai tulipani si giunga ai crisantemi.

http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/9232/

[ThomasDoll]

altra cosa che devo a questo topic: l'approfondimento su Civati, che avevo bollato frettolosamente : Mi sembra molto più nuovo di Renzi.

[feiez]

Giudico ancora una volta sensate, pragmatiche e realistiche le ultime affermazioni di Renzi.

[ThomasDoll]

Giudico ancora una volta sensate, pragmatiche e realistiche le ultime affermazioni di Renzi.

Certo. Ma sono cose che potevamo tranquillamente dire noi su questo topic, Renzi di concreto, come al solito, ha detto pochino. La politica che non corre, sul lavoro non so come fare ma bisogna farlo, stiamo perdendo tempo. Materiale che può andare bene anche per grzarczz.com, no?

«Stiamo vivendo una situazione politico istituzionale in cui stiamo perdendo tempo mentre il mondo ci chiede di correre a velocità doppia»

«Noi sindaci sappiamo bene quanto stiamo soffrendo per il patto di stupidità-stabilità. La politica che non sa correre produce soluzioni che non riesce a concretizzare»

«il tempo è scaduto, tante imprese sono sull'orlo della fine, serve credibilità politica e risposte sui temi del lavoro o rischiamo di perdere la strada per tornare a casa: ormai bisogna prendere atto che la clessidra e agli sgoccioli».

Parlando poi dei temi del lavoro e delle difficoltà delle imprese il sindaco ha sottolineato di non sapere «quale sia la soluzione per il futuro, ma serve credibilità politico-istituzionale o rischiamo di perdere la strada per tornare a casa»

(virgolettati corriere.it)

aggiungo anche questo da repubblica.it:

"L'articolo 1 della costituzione dice che la Repubblica democratica è fondata sul lavoro - ha spiegato - Oggi la Repubblica rischia di essere affondata dalla rendita o bloccata dal lavorio di chi crede di potersi permettere altri ritardi". Per Renzi bisogna "tenere al centro l'articolo 1 della costituzione, anche in forme più dinamiche". In questo senso, ha sottolineato, "anche il tanto odiato New Labour aveva quella parola, lavoro, al centro del suo programma".

Le "forme più dinamiche" cosa saranno? Aspetta che indovino...

[AlenBoksic]

Renzi di concreto, come al solito, ha detto pochino. La politica che non corre, sul lavoro non so come fare ma bisogna farlo, stiamo perdendo tempo.

Esatto, il solito condensato di ovvietà senza fornire alcuna risposta concreta,
e si che stavolta era facile: bastava dicesse cosa aveva intenzione di fare per sbloccare l'attuale stallo.

Quanto alle formule mutuate da quel PDM inglese che neanche voglio scrivere,
il bimbone di Firenze non ri rende conto che son state travolte nelle urne: l'elettorato chiede tutt'altre cose,
e quali sarebbero poi queste forme più dinamiche quando oltre il 90% dei neoassunti ha contratti a tempo e a Barberino del Mugello c'è un outlet aperto 365giorni l'anno sarei curioso di saperle,
però anche qui proposte concrete ovo come si dice da queste parti,
ossia zero

[ThomasDoll]

Renzi ha la mania di ridiscutere contratti, orari e protocolli, per quello che riguarda il lavoro.
Siamo al punto in cui siamo perché si è messo mano a quelle quattro regole che c'erano, qui non siamo in america, se fai tanto di dare un dito alle aziende ti mangiano anche il deretano. No alla flessibilità all'italiana, Renzi vade retro.

[AlenBoksic]

 No alla flessibilità all'italiana, Renzi vade retro.

Ma poi di flessibilità ce n'è pure troppa: va regolarizzata, tutelata e armonizzata cercando al contempo di ridurre e ricucire il dualismo nel mercato del lavoro.
La flessibilità va invece introdotta in dosi massicce in quei settori - tipo le professioni - che sono talmente chiusi da essere oramai quasi caste ereditarie: c'entrerà qualcosa in questo che nelle ultime legislazioni in Parlamento c'erano stuoli di avvocati?

[feiez]

ok, Renzi sarà pure noioso, ripetitivo, banale.
Ma Bersani, quello che parla reiteratamente di cambiamento senza avere i numeri necessari, chi è, Don Chisciotte de la Mancia?

[AlenBoksic]

Ma non è questione di Renzi, Bersani o chi per essi,
è questione delle proposte: Bersani parla di (provare a) fare un governo col M5S per tentare di svoltare questo paese,
bimbomix dice che si sta perdendo tempo, ok, si sa,
ma perdere tempo rispetto a fare cosa e con chi ?
Quando avrà la bontà di dircelo confronteremo le alternative in campo.
Battute e slogan televisivi prive e sganciate da qualsiasi prospettiva e idea sono una delle prime cause della situazione drammatica in cui ci troviamo: torniamo a guardare ai contenuti

[feiez]

è questione delle proposte: Bersani parla di (provare a) fare un governo col M5S per tentare di svoltare questo paese,

Sono 40 giorni che becca porte in faccia da Grillo. Ancora non gli bastano ?

bimbomix dice che si sta perdendo tempo, ok, si sa,
ma perdere tempo rispetto a fare cosa e con chi ?

Per fare quelle riforme che il Paese non può più attendere
Con chi ? Se Grillo si tira indietro, non resta che burlesconi. Viene l'orticaria anche a me, te l'assicuro, ma i 5S sono pesci in barile, pare siano arrivati a Roma solo per sfasciare tutto.

[ThomasDoll]

Ma infatti, amico mio, non me ne va bene nessuno.
Non sono poi così convinto che Renzi sparecchierebbe dove Bersani vince di un niente...

[Giglic]

Notevole l'ultimo post di Beppe Grillo. Riesce a dire a chi l'ha votato che ha sbagliato voto. Quindi non vogliono governare (notare la raffinatezza degli "inceneritori di Bersani", vera propaganda berlusconiana in stile "l'Euro di Prodi") e se qualcuno li ha votati per farlo (che lo devono fare alleandosi) ha sbagliato. Loro sono li per protestare, eccheccazz...

Fuori dalle fesserie retoriche, sta spingendo fortemente per l'inciucio, esattamente come Berlusconi. Ma del resto è ricco, sfrutta i condoni, ha avuto problemi con la giustizia, comanda a bacchetta deputati e senatori: non ci sono grandi differenze se non tricologhe. E' l'inciucio che lo fa sopravvivere, il governo, con quella massa di incompetenti che stanno in parlamento lo spaventa sul serio. Alla fine "per capire come si fa la politica servono due legislature. Se sei, bravo, una" (cit.) era una grande verità.

A me dispiace per chi li ha votati in buona fede, convinti che le sparate contro l'Euro servissero a mettere pressione all'europa (che meno male che c'è l'Euro, senza di esso contavano meno della Bulgaria oggi: il nostro debito pubblico è sopportabile proprio nell'ottica dell'economia Europea nella sua globalità: senza di questa, vai di svalutazione e prelievo forzoso in stile Amato '92) e che terminata la fase di protesta si passasse a quella di proposta. A proposito, chissà come sta andando con l'inceneritore di Pizzarotti...

Ripeto per l'ennesima volta: Bersani si merita tutto questo: ha preso due milioni di voti in meno rispetto a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' (che non sarà Churchill, ma neanche Gasparri) avendo la vittoria in pugno. Quello che sta facendo adesso lui (ed il PD "buono", quello di Civati, Puppato etc.) è purtroppo inutile. La dimostrazione che se sei di sinistra e vuoi vincere le elezioni devi dire cose di sinistra, per una mera questione di credibilità.

E nel frattempo il lavoro continua ad essere una via di mezzo tra una chimera ed una schiavitù, con il M5S pronto a ridare il pallino in mano a B.

Complimenti vivissimi a tutti. Sono strafelice di aver dato il mio voto a chi non partecipa a questo schifo.

[Andre]

ha ragione Grillo, chi si aspettava accordi, ha toppato di brutto e francamente non capisco come abbiano potuto farlo: saremo uno tsunami, disse ... più chiaro di così

[fiDelio]

Più è grande e astiosa la demonizzazione dell'avversario, più è grande la simpatia e la solidarietà che questo riscuote.
Berlusconi ci ha campato, Grillo può stare tranquillo.
 

[Giglic]

Più è grande e astiosa la demonizzazione dell'avversario, più è grande la simpatia e la solidarietà che questo riscuote.
Berlusconi ci ha campato, Grillo può stare tranquillo.

Mah, questa è la favoletta che ci hanno raccontato per 20 anni. Quando B. dava dei Comunisti a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' D'Alema etc. (che poi venivano crtiticati ferocemente anche a sinistra) nessuno pensava a simpatizzare ed a solidarizzare con la sinistra. fiDè, è facile: se dici cose sensate si discute, se dici fesserie tipo "ci dispiace ha acquistato il prodotto sbagliato, dovevate leggere le condizioni", lo si fa presente. Grillo non lo demonizzo personalmente, anzi dice anche cose condivisibili talvolta, e come detto in tempi non sospetti, ha il grande merito di aver istituzionalizzato una protesta. Ma se dice caxxate (e gli capitava da comico, figuriamoci adesso) lo faccio presente. Se poi qualsiasi deviazione dai dettami grilleschi è astiosa demonizzazione dell'avversario, va bene... lo dicono anche in Corea del Nord, ultimamente.

Chi vota non si aspetta mai accordi, Andre. Voti PER qualcuno, non per un accordo (se non quelli dichiarati prima). Chi ha votato PD, votata anche per SEL, non per LC. Poi si fanno i conti e si crea un parlamento. Se mantieni la posizione di prima, stai dicendo che tu il parlamento lo disprezzi, in quanto vuoi governare solo con la maggioranza assoluta (ed allora il parlamento non serve più: vedi cosa è successo tra il 2008 ed il 2011 in Italia, con una camera che ha decretato che Ruby è la nipote di Mubarak). Le normali regole democratiche, Andre. CHe sono molto migliori e pragmatiche delle fesserie dette (da tutti, non solo da Grillo) in campagna elettorale.

[AlenBoksic]

Sono 40 giorni che becca porte in faccia da Grillo. Ancora non gli bastano ?
Per fare quelle riforme che il Paese non può più attendere

[ Link a YouTube non valido ]

Tabacci dice delle ovvietà pure lui ma sensate,
invece che senzazionalistiche: sbloccatosi lo stallo del PDR, e potendo il neoletto usare l'arma dello scioglimento delle camere, si farà anche un governo, e a quel punto vedremo con chi e per far cosa.
Teniamo anche presente però che è abbastanza bizzarro pensare di poter fare assieme al PDL ora tutto quello che non è stato fatto nei 12 mesi del governo Monti (ma anche prima),
e comunque se fosse questo lo scenario prefigurato dal sindaho non aveva che da dirlo, invece che ergersi a primo di una classe di somari

P.S.: a mio modestissimo avviso se Napo avesse azzardato di mandare Bersani in Parlamento i voti li trovava.

[AlenBoksic]

I frettolosi

Prima dovevamo attendere le scelte di Napolitano, perché era giusto non chiedere le sue dimissioni perché altrimenti i mercati ci avrebbero massacrato. Non ne ero tanto convinto, come tanti, e dicevo anch’io di far presto, ma mi son detto: sarà così. Meglio affidarsi al Presidente.

Anche perché nel Presidente, dicevano, ci dobbiamo riconoscere tutti. E ci mancherebbe.

Poi quando Napolitano non si è dimesso e ha nominato i dieci saggi, tutti a dichiarare: i dieci saggi fanno ridere. Peccato che li avesse nominati il Presidente. Che non si doveva dimettere, perché altrimenti i mercati ci avrebbero massacrato. Il Presidente a cui dovevamo affidarci, perché nel Presidente ci dobbiamo riconoscere tutti.

Ora, il nuovo tormentone è: fare qualcosa subito. Certo, potremmo andare a votare tra oggi e il 18 aprile, prima che inizino le votazioni del nuovo Presidente. Oppure fare un Congresso del Pd in un fine settimana, cambiare il segretario e avviare la campagna elettorale per le Politiche e le Europee. Insieme.

Non so se si conosce il senso dell’espressione «semestre bianco». Non so se la demagogia ci travolge al punto da non capire che si è stabilito di arrivare fino a metà di aprile. Perché quelli che hanno fretta ed erano sicuri che il tentativo di Bersani sarebbe andato male, non hanno chiesto le dimissioni di Napolitano il giorno dopo le elezioni?

Come scrive, a settimane alterne, il Sole, avremmo «fatto presto». Bastava dirlo. Ora ci tocca aspettare quindici giorni. E non lo ha deciso il Pd, sia chiaro. E a volte leggo dichiarazioni dei nostri che sono identiche a quelle del Pdl, di qualche minuto prima, o di qualche minuto dopo. Ma sono certamente io a sbagliarmi.

http://www.ciwati.it/2013/04/04/i-frettolosi/#comment-192077

[geddy]

[ Link a YouTube non valido ]

Tabacci dice delle ovvietà pure lui ma sensate,
invece che senzazionalistiche: sbloccatosi lo stallo del PDR, e potendo il neoletto usare l'arma dello scioglimento delle camere, si farà anche un governo, e a quel punto vedremo con chi e per far cosa.
Teniamo anche presente però che è abbastanza bizzarro pensare di poter fare assieme al PDL ora tutto quello che non è stato fatto nei 12 mesi del governo Monti (ma anche prima),
e comunque se fosse questo lo scenario prefigurato dal sindaho non aveva che da dirlo, invece che ergersi a primo di una classe di somari

P.S.: a mio modestissimo avviso se Napo avesse azzardato di mandare Bersani in Parlamento i voti li trovava.

Io quello che non riesco a capire è quale scenario diverso aprirebbero nuove elezioni. Ammesso e non concesso che riescano a varare una legge elettorale in poco tempo. Io sinceramente non ci credo. Forse aspettano le sentenze dei processi di Berlusconi, sperando servano a farlo fuori.Renzi così potrà dialogare con una nuova destra, linda e pulita.Presumibilmente con una qualche maggiornaza relativa in parlamento.
Nel frattempo Napolitano è convinto che l'Italia abbia bisogno di Monti e delle sue politiche di rigore ,necessariamente impopolari. Monti ha chiuso inequivocabilmente a un governo che non sia di larghe intese. Che non lo abbia fatto di intesa con il PD mi sembra arduo da credere. Pure se lo dice Civati.

[disabitato]

A me 'sta cosa dei crediti delle imprese mi manda ai matti.
Un'opera pubblica si fa quando è finanziata, ergo che siano i giardinetti od il ponte, si dà il via ai lavori solo dopo che sono stati accantonati dei fondi.
Salvo la necessità di attingere a quei fondi per spese impreviste, ma 'sti 90mld di euro che fine hanno fatto?
È anche vero che ogni tanto le imprese ci marciano con ribassi eccessivi e le maledette varianti in corso d'opera, ma 90 mld sono tanti. Vi pare possibile che bisogna ritassare la gente per pagare delle opere che abbiamo già pagato con altre tasse? Tutto questo inoltre tra l'indifferenza generale?
Stiamo pagando le stesse cose due volte, perché la prima volta i soldi sono spariti.
Intanto fra tre mesi l'iva arriverà al 22% ed aumenterà TUTTO.