Autore Topic: Tavecchio: "Ripresa Serie A? Protocollo maniacale. Lotito e la Lazio al top in Italia"  (Letto 371 volte)

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Così l'ex presidente della Figc: "Questo è un momento delicato, il calcio è la terza economia del Paese. Il Coni non dà un giusto contributo. Cosa mi rimprovero? Dovevo offrire di più a Conte e confermarlo alla guida della Nazionale"

ROMA - "Questo è un momento delicato, il problema sanitario è stato devastante. Da un punto di vista operativo ci sono state situazioni incredibili, che alcuni stati europei hanno affrontato in altro modo e sono già ripartiti. Se il campionato non termina saranno guai sia da un punto di vista economico che legale. Se non si prenderanno decisioni definitive in questi giorni non capisco quando inizierà e finirà il campionato". Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, commenta ai microfoni di Radio Incontro Olympia la situazione del calcio italiano durante l'emergenza Coronavirus. "Conoscono poco la situazione degli sport di squadra - prosegue -, il calcio in Italia porta tanti soldi alle casse dello stato. I fatti sono questi, senza calcio non c'è sport in Italia. Parliamo della terza economia del Paese, non abbiamo ancora capito quello che sta accadendo. Il Coni potrebbe fare di più? Non ha mai dato un contributo proporzionato al valore del calcio".
"Ho avuto una collaborazione reciproca con il presidente Lotito. La sua gestione ha avuto la forza di portare la Lazio in una situazione positiva, tra le società che possono applicare il protocollo c'è la Lazio ad esempio. In questo momento è una delle società più serie in Italia. Se guardiamo i bilanci anche delle big, ci sono problemi notevoli. Una politica oculata di investimenti. Ho sempre avuto un rapporto di correttezza con lui, credo che il futuro di questa società sia ben impostato. A questo punto è la Lega Calcio che deve fare una politica chiara di investimenti, deve procurare delle entrate come fa quella inglese"."Cosa non rifarei? L'amichevole persa con il Belgio. Quel risultato ci fece scalare di una posizione nel ranking e quindi non fummo più testa di serie e finimmo nel girone con la Spagna. Col senno del poi alzerei l'offerta per Conte per cercare di trattenerlo. La Federazione a metà con lo sponsor fece grossi sacrifici per lui, ma di fronte all'offerta del Chelsea ci dovemmo arrendere. Dopo di che provai con Capello ma il suo ingaggio era altissimo e non potemmo permettercelo. Allora provai con Donadoni, ma il Bologna non li liberò. Allora andammò sulla coppia Lippi-Ventura, ma soltanto dopo il primo dovette rinunciare a causa del figlio agente. Giocammo lo spareggio, qualcuno prima disse 'meno male che c'è capitata la Svezia e non la Grecia', dentro di me pensai che questi non avessero capito niente. In trasferta siamo stati sfortunati tra il palo e l'autogol, al ritorno giocammo a fare i cross contro i giganti. Avrei voluto veder giocare Insigne".

           

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