Siena - Lazio

[AlenBoksic]

L'anno scorso è successo.
Lazio-Chievo 0-0 (che andava STRETTISSIMO ai veronesi) e Siena-Lazio 4-0, tutto in 4 gg.

Nel mezzo ci fu la sosta, mi pare

Ledesma squalificato casomai per lunedì sera.

[cuchillo]

Di quel Vicenza mi piaceva tantissimo Ambrosetti, un bel talento. Troppo fragile e sfortunato però. Ebbe la grande occasione per svoltare quando fu ingaggiato dal Chelsea, ma s'infortunò quasi subito.

Vialli, che lo volle al Chelsea, l'aveva definito il Ryan Giggs italiano. In effetti, le caratteristiche erano proprio quelle. Certo, un paragone che non gli portò bene, ma non fu campato così in aria, se ci si ferma alla tipologia di giocatore, non certo al livello.

[Boks XV]

Non mi ricordo questa battaglia di Quito. Ci aveva visto giusto, eh? 

secondo me si.
non avremmo vissuto il dramma Stankovicsullafasciafinoall'arrivodiPoborski e avremmo vinto il secondo scudetto consecutivo. 

[malacarne]

È vero Alen hai ragione, quel Lazio-Chievo fu l'ultima del 2011.

[Matita]

Mauri c'è !

[fish_mark]

Scusate l'OT ma è più forte di me. Vedo che anche malacarne tradisce la fiducia - che è la stessa dei miei buoni genitori - nel potere curativo del latte caldo con il miele nei casi di influenza. Una cosa che mi sconcerta, sinceramente.

Ignorando secoli di progressi della medicina e della farmacia, anche i miei due saggi ascendenti confidano che questo rimedio - unito all'assunzione di generiche 'cose calde': minestre di verdure o paste in brodo a temperature prossime alla quelle di fusione dei metalli - sia la via privilegiata, per certi versi unica, per la risoluzione delle affezioni da raffreddamento.

Indifferenti nei confronti dell'oggettiva conclusione che il paracetamolo ha poteri curativi ben superiori al latte caldo con il miele in caso di febbre e raffreddore, i miei due absit iniuria verbis vecchi si ostinano a rifuggire dall'assunzione di medicinali piuttosto comuni (aspirina, tachiflu et similia), per ripiegare su tali classici rimedi.

Con gli anni ho sviluppato una perversa abitudine: quando ci sentiamo al telefono e comunico loro che non sto bene, preda di sintomi da raffreddore e/o influenza, all'accorato invito di farmi "una cosa calda oppure bere del latte caldo e miele", rispondo ormai recisamente che "no, non mi faccio latte e miele ma prendo l'aspirina (o il tachiflu, per dire)". Dall'altro capo del telefono a quel punto giunge sempre una pausa, brevissima, ma che trasmette qualcosa che è un misto di delusione o sconforto. E poi segue la constatazione "Ah, ti prendi l'aspirina", pronunciata con voce monocorde dall'accorato genitore o dall'ancor più accorata genitrice (in omaggio all'italico stereotipo della madre apprensiva).

Vi debbo confessare che sono refrattario all'uso dei semplici prodotti da automedicazione, cui ricorro davvero in condizioni estreme: nel mio metaforico armadietto dei medicinali di casa ci sono tre-quattro prodotti e basta, davvero l'essenziale, tutti riposti in un piccolo cassetto. Ma questa ostilità dei miei due genitori nei confronti dei farmaci e questa loro parallela cieca fiducia nelle taumaturgiche proprietà dei cibi o delle bevande calde mi induce, se possibile, a mitigare il mio scetticismo nei confronti dei preparati proposti dalla moderna farmacopea.

Ci ho riflettuto a lungo e sono giunto a una conclusione: questo atteggiamento va ricondotto, secondo me, a un inconsapevole retaggio dell'epoca pre-industriale dell'Italia, quando - soprattutto nelle campagne - l'arrivo del medico in casa e la relativa prescrizione di medicinali era legato all'aggravarsi quasi irrimediabile delle condizioni dell'ammalato. Il farmaco assumeva in quei contesti il ruolo di extrema ratio, ultima speranza per scongiurare un decesso quasi ineludibile.
Ecco dunque che nella mente di persone nate negli anni Quaranta potrebbe darsi che l'indisponibilità ad assumere dei medicinali ormai comunemente utilizzati - come dei generici febbrifughi - sia indotta dall'ambizione, quasi magica, di esorcizzare il male. Come dire: "Se posso superare questo malanno senza medicinali significa che non sono in condizioni poi così gravi e potrò dunque ristabilirmi assai presto".

La mia è solo un'ipotesi rozzamente accennata: mi piacerebbe che sulle mie riflessioni si esercitassero dei sociologi della medicina e della salute. Un sano realismo, tuttavia, mi induce a concludere che il tema, forse, non è di comune interesse (tanto più che siamo su un forum della Lazio, per giunta nella sezione "Solo Lazio") e che, soprattutto, non abbondano tra i frequentatori di biancocelesti.org esperti in sociologia della medicina e della salute.

L'ambizione di ricevere da alcuni esperti un riscontro sul tema, dunque, resterà probabilmente insoddisfatta. Ma non si può aver tutto, onestamente.
EOT

Che bello questo racconto sul latte e il miele. Effettivamente anche io ho spesso assunto questo rimedio per curare quei stati di malessere passeggeri come tosse e raffreddore. Sull'efficacia anche io ho i miei dubbi, ma quel latte così caldo e la dolcezza del miele mi danno quella sensazione di calore e di benessere che mi dà tanta serenità e fiducia sulle possibilità di guarigione.
Ultimamente, però, ho dovuto capitolare di fronte all'autorità della medicina e della farmacopea. Ho avuto una settimana di passione con tosse e dolori sparsi per tutto il corpo: soltanto dopo tre giorni ho dovuto accettare la prescrizione medica di un antibiotico che mi ha subito fatto bene.
Anche i miei hanno sempre insistito sul latte e miele, anche perché da ex lavoratori del Policlinico Umberto I non sono mai stati troppo aficionados delle medicine. L'evidenza dei fatti ci dice che sono palliativi spesso inefficaci, ma il fascino di questi rimedi è tale che continuo a pensare che facciano tanto bene. Non è vero ma ci credo.

[maxilotte]

me faccio esplode davanti a San Domenico, se riperdiamo, cazzissimo

semi OT

TD, ma una buona trattoria in prossimità dello stadio per lunedì sera? Tempo fa andai alla Torre? e' ancora buona? oppure l'Osteria?

ciao e grazie

End OT

[Fabio70rm]

Non possiamo permetterci di perdere altri punti in campionato. Tocca ricominciare a vincere, mi aspetto sei punti tra Siena e Pescara, altrimenti diamo addio ad ogni sogno di Champions.

Il neaples in casa con la Samp il prossimo turno e poi va ad Udine. Due impegni nettamente più tosti dei nostri.

Possiamo e dobbiamo recuperare punti nei loro confronti!!!

Io al secondo posto ci credo!!!

[Reflexblue]

Il Borussia anticipa la propria partita di campionato a sabato 16 febbraio, meno di 48 ore dopo il match casalingo contro la Lazio, per avere più tempo per preparare la sfida di ritorno. 

In sostanza, giocheremo il ritorno con due giorni di riposo in meno rispetto ai tedeschi. Speriamo di aver fatto i calcoli giusti.

[disabitato]

beh loro galleggiano a metà classifica (più o meno), hanno scelto di puntare maggiormente sulla coppa.

[robylele]

Mamma mia...m'hai messo un'angoscia!!!!

Strano. E sì che ce ne vuole per angosciarti...   

beh loro galleggiano a metà classifica (più o meno), hanno scelto di puntare maggiormente sulla coppa.

praticamente un altro rioma.

[Reflexblue]

beh loro galleggiano a metà classifica (più o meno), hanno scelto di puntare maggiormente sulla coppa.

E infatti percepisco un po' troppo ottimismo circa la sfida contro i tedeschi. Ieri sera mi sono spizzato un po' di video e devo dire che mi hanno impressionato. Sono molto dinamici, soprattutto sulle fasce, e sfruttano bene le palle inattive. Occhio a Hermann e Arango.

Ma siamo OT. 

[ThomasDoll]

beh loro galleggiano a metà classifica (più o meno), hanno scelto di puntare maggiormente sulla coppa.

azz, chissà come mai, da loro l'EL non è considerata un fastidio?

[disabitato]

Si vogliono tenere i quattro posti in CL, poiché essendo il loro campionato più livellato rispetto al nostro ogni, quasi ogni squadra può ambire a fare un giro in europa.

[Boks XV]

E infatti percepisco un po' troppo ottimismo circa la sfida contro i tedeschi.

in effetti mi ricorda molto il clima pre-Atletico dell'anno scorso...

Ma siamo OT. 

giusto, annamo sul topic del Borussia a parla' de Siena-Lazio. 

[Reflexblue]

in effetti mi ricorda molto il clima pre-Atletico dell'anno scorso...

Esatto, la stessa cosa che ho pensato anch'io. Non seguendo molto il calcio internazionale appena uscì il sorteggio mi precipitai su internet a spizzarmi la rosa. Al terzo o quarto nome ero già sbiancato.
Poi mi collegai a bc.org dove invece era in corso un mega party in onore del pericolo scampato. Che culo, gli sfigati so' loro, stanno a lotta' per non retrocedere, agli ottavi chi beccamo?

[giggio]

ottimismo pre atletico ma quando?
comunque non capisco il paragone sinceramente

[Drenai]

forse l'ottimismo c'era al momento del sorteggio (io onestamente non me ne ricordo), ma di certo non c'era due mesi dopo quando si è effettivamente giocato. loro avevano cambiato allenatore e stavano marciando come un rullo compressore, mentre noi eravamo in netto calo e cominciavamo a perdere pezzi.

[cuchillo]

ottimismo pre atletico ma quando?

Personalmente, appena saputo che era sortito l'Atletico dall'urna sono rimasto in stato di morte apparente per più di quattro ore...
La notizia fu devastante. Davanti agli occhi avevo i festeggiamenti dello scudetto dell'Atletico del 1996. Per come era come se l'avessero vinto il giorno prima, quello scudetto. Mi chiedevo, infatti, se Simeone l'avrebbe giocata e se Antic si sarebbe seduto in panchina.

L'ottimismo è un esercizio che non m'appartiene.
Per me il Borussia Mönchengladbach altro non è che la squadra che ha vinto la Coppa Uefa (dico, la Coppa Uefa) nel 1979.
Sò cazzi.
A proposito...Berti Vogts non gioca, vero?

[Matita]

forse l'ottimismo c'era al momento del sorteggio

Perchè si andava in una bella città come Madrid , ma nessuno sottovalutava l'Atletico.
Anzi.
Poi bastava leggere la loro rosa per capire che non erano affatto una squadretta.
Tant'è che poi  vinsero la Coppa.