Romani, preparatevi...
(dal "Corriere della Sera")
Notti insonni da movida? Uno scherzo
Arrivano le assordanti «vuvuzelas»
Lunedì 21, primo carico di trombe sudafricane: viene da
Napoli rifornirà le bancarelle dei gadget da Mondiali
)ROMA - Dormite in pace, finché potete. Per adesso a Roma ancora non ci sono. Ma è solo questione di ore. L’invasione delle vuvuzelas, le assordanti trombe suonate dalle tifoserie che affollano gli spalti di Sudafrica 2010, è prevista per lunedì 21, quando da Napoli arriverà il primo carico destinato a rifornire le bancarelle che in questi giorni stanno facendo affari d’oro vendendo i gadget dei Mondiali.
Alla stazione Termini, negli empori cinesi dell’Esquilino, lungo via Nazionale e sulle spiagge di Ostia e Fregene l’attesa è febbrile: sembra ne stiano arrivando almeno 10 mila. Nel frattempo, però, c'è chi teme che per l'incontro di domenica 20 Italia-Nuova Zelanda, molti tifosi romani si siano già attrezzati acquistando le vuvuzelas a Napoli e Milano. Il concerto sta per iniziare.
LUNGHE UN METRO - Tra magliette delle squadre nazionali, bandiere, sciarpe, berretti e spille, le vuvuzelas - lunghe un metro, fatte in plastica, ad imitazione di uno strumento musicale zulu usato per intimidire gli avversari in battaglia - ancora non si vedono. «Non le abbiamo ancora, anche se le richieste sono continue, e crescono di giorno in giorno. Le vogliono tutti, turisti stranieri e tifosi italiani», spiega il titolare di un chiosco che sta in piazza dei Cinquecento.
«Ma entro lunedì – è l’assicurazione – potremo finalmente offrire le trombe africane». La stessa certezza che arriva da altri «bancarellari» che stanno tra piazza Indipendenza e via Cavour: «Le vuvuzelas arriveranno ad inizio settimana».
BUSINESS A 10 EURO L'UNA - Qualcuno ha fiutato il business, che del resto in Sudafrica è esploso subito, assieme al calcio d’inizio della rassegna iridata: a ogni partita vengano vendute fuori dagli stadi, a circa 10 euro ciascuna, non meno di 10 mila infernali trombette per un «fatturato» complessivo – compreso il commercio online – che in vista della finale potrebbe arrivare a svariati milioni di euro.
Da dove arriveranno le vuvuzelas che riforniranno la Capitale, non è chiaro. «Tutto ciò che espongo giunge da Napoli – si limita a dire l’ambulante di piazza dei Cinquecento -. Quel che prevedo è che se gli azzurri andranno avanti nel torneo, le vendite si moltiplicheranno». Con quali conseguenze su riti e consuetudini del calcio italiano - e sul sonno dei romani -, ancora non è chiaro. Quell’accompagnamento musicale spaccatimpani piace molto al presidente della Fifa a Blatter («fa atmosfera») ma risulta insopportabile a giocatori e allenatori che neanche riescono a parlarsi in campo, tanto è alto il frastuono.
PIU RUMOROSE DELLA MOVIDA - Senza considerare le controindicazioni riguardanti la salute. Per stare alle cifre: il «concerto» di una sola vuvuzela è pari a 127 decibel. A paragone, Il sabato notte appare un’oasi di tranquillità quel che succede sul lungomare di Ostia, quando - aperte tutte le discoteche della «movida» - i tecnici dell’Arpa (lagenzia regionale per l'ambiente) registrano punte di 70 decibel, un livello «fuorilegge» che fa scattare la chiusura degli impianti acustici.
LA PREFETTURA: «NESSUN PROBLEMA» - Mentre i tabloid inglesi annunciano «la vendita online di un milione di trombette», per limitarsi alla Gran Bretagna, dalla Prefettura di Roma osservano - puntualizzando «non ci sono problemi, almeno per ora» - che «la vendita delle vuvuzela è equiparata a quelle dei normali gadget usati dai tifosi». Non c’è nessuna limitazione, insomma.
Anche se «la questione potrebbe investire il Comune di Roma, con regolamentazioni specifiche». Insomma: uno scenario tutto da delineare: soprattutto se gli azzurri andranno avanti nel torneo. C’è ancora tempo, per capire se le «notti magiche» di Sudafrica 2010 potranno essere festeggiate con le vuvuzelas senza chiamare i vigili urbani.
Alessandro Fulloni
19 giugno 2010