Skyfo RAI

[disabitato]

Collovati: meglio affrontare l'Olanda che il Giappone 

Ma come si fà a dire ste cazzate e farsi pagare, come, zio cantante ?

su collovati e le sue perle da intenditore non mi esprimo più. è l'unico ex calciatore a non capirci nulla.

[bak]

E di Dossena ne vogliamo parlare ? Di unodioso unico

[borges]

Io non riesco a capire una cosa:
si massacra l'italia perchè non ha gioco non costruisce un'azione manco aspinte e poi:"sì salvano però de rossi e montolivo..."
cioè i centrocampisti centrali, cioè quelli che devono fare gioco....
mah

io più vedo derossi in nazione e più me convinco che almeyda era da pallone d'oro......

[benvolio]

...Collovati voleva dire, in lippese, meglio perdere con l'Olanda che con il Giappone...L'altra sera ha definito ignobile il gioco dell'Inghilterra. Insomma e'un esperto del teatro dell' assurdo di Ionescu...

[RobCouto]

Mazzocchi è il peggio del peggio del peggio, in assoluto. Cafone, volgare, incompetente. Bartoletti non è meglio di lui, una spocchia che se lo porta via e in più ha la proprietà di affossare le squadre che pronostica vincenti. Su Costanzo e Galeazzi non stendiamo un velo pietoso, perché ci vorrebbe un sarcofago di cemento alto tre metri.

Ieri sentivo la radiocronaca di Cile-Svizzera: finita il quale il bravissimo Cucchi s'è trovato a interagire con una Ventura in formato "idiota più che mai". E' stato bravissimo il Riccardo a non confondersi con gli sghignazzi gallinacei della scema, e a chiudere al più presto il collegamento.

Purtroppo queste spedizioni mondiali si risolvono in autentiche carovane di guitti e raccomandati politici, di ogni schieramento, coi risultati che possiamo ammirare. Qualche giornalista veramente bravo finisce ingoiato nel serraglio generale.

[AlenBoksic]

Ieri finita la Spagna sono rimasto un pò sintonizzato giusto per incocciare in un servizio dedicato alla nazionale in cui si diceva che:"Materazzi, reduce da una stagionale trionfale nell'inter, avrebbe potuto far comodo" 
e già questa non era male.
Poi, passando al centrocampo, è saltato fuori un:"Pirlo è sulla via del recupero, ma il suo rientro potrebbe scombinare i piani tattici del cittì"
 
Neanche Woody Allen.

Insisto che la sera una partita di un mondiale vecchio (o anche quei filamti di 100/120' in cui si vedeva tutto il mondiale) sarebbe assai meglio che quel carrelo dei bolliti in onda quotidianamente

[borges]

Ieri finita la Spagna sono rimasto un pò sintonizzato giusto per incocciare in un servizio dedicato alla nazionale in cui si diceva che:"Materazzi, reduce da una stagionale trionfale nell'inter, avrebbe potuto far comodo" 
e già questa non era male.

da un'altra parte rimpiangevano ambrosini e perrotta...

[bak]

Mazzocchi è il peggio del peggio del peggio, in assoluto. Cafone, volgare, incompetente. Bartoletti non è meglio di lui, una spocchia che se lo porta via e in più ha la proprietà di affossare le squadre che pronostica vincenti. Su Costanzo e Galeazzi non stendiamo un velo pietoso, perché ci vorrebbe un sarcofago di cemento alto tre metri.

Ieri sentivo la radiocronaca di Cile-Svizzera: finita il quale il bravissimo Cucchi s'è trovato a interagire con una Ventura in formato "idiota più che mai". E' stato bravissimo il Riccardo a non confondersi con gli sghignazzi gallinacei della scema, e a chiudere al più presto il collegamento.

Purtroppo queste spedizioni mondiali si risolvono in autentiche carovane di guitti e raccomandati politici, di ogni schieramento, coi risultati che possiamo ammirare. Qualche giornalista veramente bravo finisce ingoiato nel serraglio generale.

c'è da dire che l'offerta di sky è nettamente superiore.
A parte Caressa (comunque di tre spanne superiore a Mazzocchi), che fà la sua parte e che, comunque non è uno sprovveduto, hanno in studio Vialli, Rossi e Bergomi, gente abbastanza competente, diretta dall'ottima ( e abbondante  ) Ilaria D'Amico. sopratutto evitano, o quantomeno limitano i teatrini che in rai la fanno da padroni da anni.
Domenica pomeriggio seguivo in diretta il post partita, in chiaro, con gli interventi di Pepe, Cannavaro e la conferenza stampa di Lippi: In rai stavano intervistando Gilardino tutto questo tempo  .
Interessante su sky anche la ripresa dalle panchine con le varie indicazioni tra allenatore e giocatori.

[AlenBoksic]

Cmq, non è per dire, ma è me è capitato varie volte in streaming di beccare la tv svizzera italiana è assai meglio di Scai.
Che poi il parterre della medesima sia meglio delle mummie Rai siam tutti d'accordo, ma dato l'esborso non indifferente m'aspetterei qualcosa di più di Claudio Onofri (Serbia Ghana) o di Pozzecco ospite in studio (Germania Serbia) che dichiara: non conosco Antic se non perchè una sua figlia  ha sposato un mio ex compagno di squadra   

P.S.: Ieri, ad esempio, i commentatori elvetici dicevano che Bielsa, prima dell'Honduras, aveva fatto provare fino allo sfinimento ai suoi giocatori ben 27 tipi di rimesse laterali (!!!).
Qui invece si parla solo e soltanto del colore e si fanno quiz a Tombolini sul mestiere dell'arbitro del giorno dopo 

[boksic70]

Ho sperato almeno nell'imbarazzo e nelle scuse della Rai per spettacoli di questo tipo..
300 inviati (tra cui la Scarnati, Paris e Varriale....).
Dei commentatori imbarazzanti per le partite.
Un parterre di commento "condotto" dal simpatico Mazzocchi con Bartoletti (secondo me non vede manco una partita durante l'anno...), Longhi, una perfetta sconosciuta...
E l'indegno teatrino Ferrari-Galeazzi-Costanzo che neanche vorrei commentare.
Per la modica cifra di 100 e passa euro l'anno...

[borges]

Cmq, non è per dire, ma è me è capitato varie volte in streaming di beccare la tv svizzera italiana è assai meglio di Scai.
Che poi il parterre della medesima sia meglio delle mummie Rai siam tutti d'accordo, ma dato l'esborso non indifferente m'aspetterei qualcosa di più di Claudio Onofri (Serbia Ghana) o di Pozzecco ospite in studio (Germania Serbia) che dichiara: non conosco Antic se non perchè una sua figlia  ha sposato un mio ex compagno di squadra   

P.S.: Ieri, ad esempio, i commentatori elvetici dicevano che Bielsa, prima dell'Honduras, aveva fatto provare fino allo sfinimento ai suoi giocatori ben 27 tipi di rimesse laterali (!!!).
Qui invece si parla solo e soltanto del colore e si fanno quiz a Tombolini sul mestiere dell'arbitro del giorno dopo 

Hai colto la differenza...
la nostra informazione televisiva non esiste più.. è solo e sempre salotto...
si parla solo di patte tette... chi fa cosa a chi e quante volte.......
a questo ha condotto l'aver svenduto il patrimonio cultarale che la RAI deteneva alla concorrenza con MEDIASET...
l'aver ridotto il telespettatore medio a un guardone è stata ed è la peggiore colpa che va riconosciuta a silvio berlusconi.. il resto ne è drammatica conseguenza......

[Boks XV]

 a questo ha condotto l'aver svenduto il patrimonio cultarale che la RAI deteneva alla concorrenza con MEDIASET...
l'aver ridotto il telespettatore medio a un guardone è stata ed è la peggiore colpa che va riconosciuta a silvio berlusconi.. il resto ne è drammatica conseguenza......

i programmi spazzatura sono format precotti venduti in tutto il mondo dalle stesse società di produzione.
solo che, negli altri paesi, ciò non ha impedito il mantenimento di una buona televisione.
per dire, che in Inghilterra non ci sono Grandi Fratelli o Isole dei Famosi? non c'è tutta una informazione spazzatura (ricordate i tempi di Lady Diana?) di robaccia tipo il Sun? eppure se vi vedete un dopo partita della BBC (cosa che mi capita in questi giorni di streaming) vi rendete conto che è un altro mondo.
no no, non è colpa della TV commerciale, è che noi italiani siamo un po' più cialtroni degli altri.

[AlenBoksic]

no no, non è colpa della TV commerciale, è che noi italiani siamo un po' più cialtroni degli altri.

Premesso che da quasi un decennio tvpubblica e privata hanno lo stesso proprietario
propenderei al massimo per l'effetto osmosi..
Nella formazione della estesamente intesa "mentalità" pubblica la tv è molto più decisiva di quanto lo sia la mentalità pubblica nella decisione di quanto la tv trasmette (per esempio si vendono più biglietti per i teatri che per le partite di calcio e in tv di spettacoli teatrali se ne vede pochini, no?)

[Brunogiordano]

Mazzocchi è il peggio del peggio del peggio, in assoluto. Cafone, volgare, incompetente. Bartoletti non è meglio di lui, una spocchia che se lo porta via e in più ha la proprietà di affossare le squadre che pronostica vincenti. Su Costanzo e Galeazzi non stendiamo un velo pietoso, perché ci vorrebbe un sarcofago di cemento alto tre metri.

Ieri sentivo la radiocronaca di Cile-Svizzera: finita il quale il bravissimo Cucchi s'è trovato a interagire con una Ventura in formato "idiota più che mai". E' stato bravissimo il Riccardo a non confondersi con gli sghignazzi gallinacei della scema, e a chiudere al più presto il collegamento.

Purtroppo queste spedizioni mondiali si risolvono in autentiche carovane di guitti e raccomandati politici, di ogni schieramento, coi risultati che possiamo ammirare. Qualche giornalista veramente bravo finisce ingoiato nel serraglio generale.

Bartoletti a me sembra il "meno peggio" di tutto il carrozzone, nonostante la spocchia. Ogni tanto dice qualcosa di diverso rispetto agli altri (uno su tutti il ricordo della coincidenza della partita Sudafrica-Uruguay con l'anniversario di fatti di Soweto). Niente di che, per carità, ma qualcosa in più di suo lo mette.

Oggi ho ascoltato parte delle partite del Girone A alla radio e devo riconoscere che almeno i radiocronisti continuano ad avere una professionalità all'altezza di quelli storici. Ascoltandoli ho ripercorso con la memoria altri episodi legati alle voci della radio, per cercare qualche caduta di stile anche da parte loro. Inutile dire che mi è tornato in mente il "sono le 18 e 4 minuti..." e, a parte i brividi, ho constatato come quelle poche volte che li ho sentiti negli ultimi anni sono rimasti sempre i migliori narratori di sport. Sarà che il particolare strumento e la necessità di far capire cosa succede a chi non può vedere costringono i protagonisti a non allontanarsi troppo dal vecchio stile, ma questi un plauso lo meritano. Speriamo non si guasti col tempo anche questa categoria.

[boksic70]

La telecronaca di ieri dell'Argentina con Bezzi e Collovati ha toccato dei livelli di bassezza, incompetenza, noia e squallore da peggior tv locale di un paesino dimenticato da Dio. MA almeno là forse ci sarebbe la passione...

[zorba]

(Il Fatto Quotidiano 26.06.2010)

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

Salvate il soldato Varriale

(di Nanni Delbecchi)

Le grandi catastrofi della storia rischiano di lasciare in ombra drammi all’apparenza minori, ma non meno toccanti. Prendiamo il caso di Enrico Varriale. All’indomani della disfatta contro la Slovacchia, Varriale sta per ritrovarsi all’improvviso solo nella “Casa Azzurri” amorevolmente allestita dalla Rai in quel di Cornwall Hill Colllege, metà strada tra Pretoria e Johannesburg. Delle tante invenzioni televisive legate a questo Mondiale, dove la nazionale dei mezzibusti si candida a rimanere nella memoria non meno di quella dei giocatori, Casa Azzurri è forse la più felice; più di Casa Mazzocchi (“Mondiale sprint”), più di Casa Volpi (“Notti mondiali”), più dei collegamenti dopolavoristici con Piazza di Siena dove Maurizio Costanzo e Giampiero Galeazzi, i Costanzoni, inseguono il modello dei Cesaroni senza mai raggiungerlo. A dispetto della struttura faraonica, munita di salotti polifunzionali per gli sponsor e svariate sale-stampa, nei collegamenti con Casa Azzurri c’erano sempre quattro gatti, rari ospiti e ben poco memorabili; ma appunto per questo si respirava la gioia di stare in famiglia, come dichiara Mina nello spot della Barilla, una famiglia dove, una volta passati gli spezzoni delle conferenze stampa di Lippi (“Spezzeremo le reni al Paraguay”, “Spezzeremo le reni alla Nuova Zelanda”, “Spezzeremo le reni alla Slovacchia”), finivano per intervistarsi tra di loro Amedeo Goria, Carlo Paris e qualche altro inviato di passaggio. Ma la vera vestale in giacca e cravatta era senza dubbio Varriale; era lui il capofamiglia che anche nei momenti peggiori ha continuato a credere che il riscatto fosse dietro l’angolo. Bisogna capirlo. Questa patria potestà è il riscatto di una lunga gavetta di nomade microfonato, anni di defatiganti attese a bordo panchina e di arrembaggi alla baionetta alla volta dei commissari tecnici allo scadere del novantesimo minuto; una gavetta non priva di prove estreme, come quando Cesare Maldini lo apostrofò in diretta: “Vai via, tu, nanerottolo, che mi porti sfortuna”. In questi Mondiali Varriale era il precario che ha finalmente acceso il mutuo e può godersi le solide quattro mura. E che mura. Il nanerottolo era diventato un gigante, anzi, un re. Il re di Casa Azzurri. Ma ecco che, dopo il tracollo di Ellis Park, tutto cambia ancora una volta. La casa si riempie di mestizia e poi si svuota d’un tratto, lasciando il nostro Varriale ad aggirarsi per le deserte sale polifunzionali solo con i fantasmi, come Amleto. E ora Varriale che farà? Certo, potrebbe chiedere ospitalità a Casa Mazzocchi, dove un posto a tavola non si nega nemmeno a Linda Santaguida. Noi però gli consigliamo di restare a Casa Azzurri, magari cambiare il citofono, mettere una targhetta nuova e inventarsi qualche passatempo se proprio lo prende la malinconia. Potrebbe mettersi a giocare a scopetta con Aldo Cazzullo. Oppure a “bandiera” con Carlo Paris,   utilizzando uno dei suoi tanti foulard. E se nel cuore della notte dovesse apparire fantasma di Lippi o di Cannavaro, niente paura, li insegua a microfono sguainato come ai bei tempi, potrebbe scapparci un’esclusiva. Chi si accorgerebbe della differenza tra gli azzurri e i loro fantasmi?

[zorba]

IL PEGGIO DELLA DIRETTA

Silenzio, parla Cucci

(di Nanni Delbecchi)

Di tutti i gli appuntamenti quotidiani dedicati dalla Rai al calcio, “Dribbling mondiali” è, nel suo minimalismo, il più sperimentale e ammirevole. Va in onda alle 14 su Raidue; a quell’ora non è ancora successo niente, delle partite del giorno prima si è discusso alla nausea fino a notte fonda, su quelle alle porte. Il conduttore Franco Lauro dà qualche interessante primizia meteorologica (“A Città del Capo piove ma non sarà possibile portare gli ombrelli allo stadio”), ma sa che è meglio non indugiare troppo visto che la Rai non le trasmette. Una trappola per topi, in apparenza. Per ribaltare l’orario ostile ci vorrebbe qualcosa di forte, di irresistibile. Ma non per nulla in Rai amano le missioni impossibili, e qui entra in scena il Tom Cruise della situazione. Italo Cucci. Sì, perché Cucci non è il solito opinionista sportivo, l’ennesimo mezzobusto calcistico; i mezzibusti sono tanti, milioni di milioni, ma di Cucci ce n’è uno. Invano lo cercheremmo confuso nella folla, in quei teatrini pullulanti di azzimati buffi televisivi. Per quanto facciamo zapping, non lo vedremo confondersi con gli occhiali-stetoscopio di Mazzocchi, le parabole di Bartoletti, i foulard di Carlo Paris, la messa in piega di Zazzaroni, la moviola di Tombolini, gli stornelli di Costanzo e Galeazzi. Niente di tutto ciò. Cucci agisce in splendida solitudine come si conviene a un vero editorialista, ruolo certificato dal physique du rôle barbuto e pensoso, in puro stile simil-Scalfari. All’accendersi dei riflettori appare seduto su un umile strapuntino al centro di uno studio-cattedrale completamente deserto; la pelle tesa di un tamburo africano gli fa da piano d’appoggio e lui vi adagia gli appunti proprio mentre Franco Lauro accorre trafelato, e subito comincia a interpellare lo scalfarino portatile. Uno seduto e l’altro in piedi; come il fedele in ascolto del padre spirituale. Un confessionale spoglio ma potente, di sapore beckettiano; non per nulla nel pomeriggio sportivo della Rai si evoca un ottavo di finale la cui diretta, come Godot, non arriverà mai. In compenso arrivano i pensieri di Cucci. “Il Brasile è uno spettacolo”. “Questa Olanda ha il dono della precisione”. “Maradona non vede l’ora di regolare i conti con la Germania”. E questo è ancora niente, in fondo è roba da opinionisti semplici. Come tutti gli editorialisti doc, Tom Cucci affronta la sua missione impossibile nell’affrontare a mani nude i massimi sistemi: la battaglia per le tecnologie in campo di cui è strenuo difensore, le verità nascoste della Fifa, che cosa si nasconde dietro il suono delle vuvuzelas. E siccome tutto il mondo è paese, a “Dribbling mondiali” si spazia per ogni dove, perfino agli esami di maturità di Balotelli; “Vedremo”, osserva severo lo Scalfari dello Jabulani. “Vedremo se Balotelli saprà superare l’esame più difficile: farsi voler bene da tutti.” Eh sì, un bel dì vedremo. Ma già attorno al confessionale corrono i titoli di coda; Lauro si inchina leggermente, come in cerca della benedizione e Tom Cucci volentieri gliela concede: missione compiuta. Anche nello spettatore si diffonde un senso di leggerezza; difficile spiegare perché, ma è come se si sentisse liberato dai suoi peccati.

[Er Matador]

Mazzocchi è il peggio del peggio del peggio, in assoluto. Cafone, volgare, incompetente.

Ho pensato alle tue parole ieri sera, durante una sorta di mini-rubrica gossip interna al programma e letta malamente da una microcefala di cui non ricordo il nome.
Penoso il momento in cui la suddetta avrebbe dovuto dire o non dire qualcosa per reggere il gioco a uno sketch con Mazzocchi, sbagliando completamente la parte e inducendo il "conduttore" a uno sbracato rimprovero in diretta.
Ma almeno lì si svolgeva tutto fra invertebrati catodici, senza coinvolgere incolpevoli persone serie esterne a quel desolante teatrino: cosa accaduta, invece, poco dopo col malcapitato Bizzotto.
L'argomento era di quelli da fini analisti: il look degli allenatori. Dall'improbabile giubbotto di Dunga all'impeccabile abbigliamento di Löw, le cui sembianze davvero giovanili si scontrano però con un quesito di spessore teologale: i capelli saranno davvero così spontaneamente corvini o risentono di qualche ritocco cromatico?
Questa la domanda girata a Bizzotto per coinvolgerlo a tutti i costi, ed evasa dall'interessato con una mezza battuta a denti strettissimi.
Non solo: mentre il giornalista (quello degno di tale nome) si era riappropriato del ruolo ed era intento a ragguagliare sulla conferenza stampa del Ct tedesco, il suo indegno interlocutore lo ha interrotto riproponendogli l'argomento.
Un vero richiamo all'ordine, formulato con aria insolente e lasciando intendere in modo quasi intimidatorio come un contributo al cretinismo imperante in studio, e non un resoconto giornalistico, fosse ciò che gli si chiedeva.
Ebbene, chi ha seguito la scena non può non aver colto i segni, persino fisici, dello sforzo sopportato da Bizzotto per non rispondergli come avrebbe meritato.
Una scena infame, che in un Paese normale si sarebbe conclusa con:

a) una telefonata in diretta dai vertici Rai per annunciare il licenziamento di Mazzocchi;
b) l'invio di una raccomandata agli utenti col rimborso dell'abbonamento;
c) il crollo della struttura ospitante l'osceno teatrino capitanato dal Paolini senza preservativo;

considerando il coma indotto in cui versa la Rai, possiamo sperare almeno nella terza ipotesi?

[RobCouto]

Per risponderti ci vorrebbero sei mesi, Matador.

Dico solo che il più grosso contributo al degrado della Rai, e di molte altre cose, lo danno certi apologeti di sinistra dei miei stivali, coi loro cachinni all'anarchia e alla legalità ma solo pro domo propria. Ma tanto una sciacquatina di piedi con l'impegno sociale e la coscienza è a posto.

[bak]

Mor ta cci loro [di sky].
Stasera danno Napoli-rifiuti fognari 1927, anzichè noi.