Arturo Diaconale ricoverato

[ThomasDoll]

Magari potessi.
Ripartirei da 15, ancora mejo.

Le responsabilità di Chinaglia su quel tracollo furono enormi, ma prima c'era stato Long John.
Vivere un trionfo non c'è mai stato dato gratis: del '74 sappiamo, della caduta di Sergio pure.
Con Lotito anche questo è cambiato, ma io penso che senza Cragnotti non ci sarebbe stato nessun Lotito.
La svolta della nostra storia l'ha data Sergio, senza di lui lo scudetto di Lenzini sarebbe rimasto una bellissima storia isolata, come quella di Giggirriva o del Verona di Bagnoli.

[fish_mark]

Bene vedo che sulla Fenech siamo d'accordo.

IN ogni caso per me i personaggi della storia dlea Lazio svolgono tutti un afunzione nell'epoca storica in cui agiscono e possibilmente danno il loro meglio.

Lenzini ci ha dato il nostro primo scudetto per troppi lunghi anni uno sparo nella notte.

Cragnotti ci ha portato a un livello veramente mondiale. E' mancato un soffio per andare a fare qualcosa di ancora pi
 importante, come la finale di Champions che nel 2000 era alla nostra portata.

Lotito ha avuto il merito di caricarsi addosso un fardello per riportarci a livelli di dignità, dopo aver rischiato se non la sparizione la torinizzazione o sampdorizzazione che dir si voglia, ossia l'oblio, la retrocessione a nobile decaduta e ormai dimenticata.

E vorrei sottolineare come nei ragazzi di almeno 60 - meglio 70 - anni il nome di Giorgio Chinaglia rappresenta l'evocazione di un eroe vichingo. Ero un ragazzino e non me ne potevo rendere conto all'epoca, ma quel giocatore che tanti gol segnava e tanto contribuiva in campo a portarci in alto, fece molto di più: costruì l'orgoglio e il riscatto di una generazione che tanto aveva sofferto (davvero tanto) negli anni 60, anche e soprattutto verso la controparte oltretevere e verso il mondo intero. E' stato un personaggio del calcio di  fama mondiale della Lazio senza molti altri paragoni nella storia biancoceleste (Piola e Nesta gli sono pari). Diciamo una specie di Sivori, un George Best, se vogliamo un Maradona come anche un Gascoigne.
Forte e maledetto, trascinante e incontrollabile, un personaggio che se non lo odi lo ami e se sta con te lo ami per forza.

Purtroppo, dopo aver abbandonato il calcio giocato, ha fatto di tutto poi - come Presidente prima e come improbabile nuovo Presidente poi - per rovinare quel ricordo che davvero rimane indelebile nella memoria e nel cuore dei ragazzi di 15-20 anni dei primi anni 70: loro potranno capire bene; io l'ho compreso soltanto col tempo.

* A quei ragazzi dei primi anni 70 dico che vincere uno scudetto a quell'età ha un sapore fantastico. E' l'età giusta per vincere uno scudetto! quella gioia non deve arrivare né prima (non lo apprezzi fino in fondo), né troppo dopo (ormai hai altro per la mente).
Il mio l'ho vinto a più di 30 anni. Non ha lo stesso sapore, perché non ci può essere lo stesso stupore.

[Fabio70rm]

Quella Lazio era in una situazione che più di merda non si può....abbiamo rischiato il fallimento e la retrocessione in C.

Come cavolo si faccia a rimpiangerla....partitacce in quel di Catanzaro contro Palanca, campi come Cremona, Trieste, Cesena etc.

Mai più!! Mai più!!

[disabitato]

"La Lazio è passata da squadra provinciale della Capitale..."

Ma come stracazzo si permette? Ma perché parla ancora?

[LaLazioMia]

E questo è il frutto della "comunicazione"?

Recupera "Il Messaggero" del giorno successivo il derby Paparelli: trovami le parole "romanista" e "laziale" nei titoli.

Su "La Stampa" li mettono.

Se hai il "Corriere dello Sport" leggiti la polemica sul numero di palloni utilizzati, con qualche dirigente romanista che ipotizzava di richiedere la vittoria a tavolino.

Possiedo una storia del calcio del 1970: indovina qual è l'unica squadra che viene presa per il culo dagli autori?

Quella di cui parli non è comunicazione, si chiama prepotenza delle maggioranze.

Ma come? Non ricordi l'intervista rilasciata al menzognero di quel grandissimo immenso, simpaticissimo, presidente Viola sulla morte di Paparelli? Disse; ieri non è morto un laziale, è morto un padre di famiglia. E i giornalai del menzogna ci fecero il titolone.

[Orazio Scala]

Ma come? Non ricordi l'intervista rilasciata al menzognero di quel grandissimo immenso, simpaticissimo, presidente Viola sulla morte di Paparelli? Disse; ieri non è morto un laziale, è morto un padre di famiglia. E i giornalai del menzogna ci fecero il titolone.

Disinnescarono la realtà insopportabile del "romanista che ammazza un laziale" con l'ipocrisia de "il calcio non c'entra nulla": quindi era stato ucciso "uno spettatore" con un razzo lanciato "dall'altra curva".

[Jim Bowie]

"La Lazio è passata da squadra provinciale della Capitale..."

Ma come stracazzo si permette? Ma perché parla ancora?

Un comunicatore di merda.
Evidentemente ai tempi di Cragnotti era piu uso frequentare il 3 fontane.
i laziali, Tutti, dovrebbero ogni giorno seguire il passeggio di Sergio e baciare la terra dove appoggia i piedi, mentre c'e' chi lo accusa di aver rovinato la Lazio.
Continuiamo a farci del male (cit.)

[MagoMerlino]

Argomento                    Sviluppo argomento                                         
                                                                                                           /---->Social media
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(esempio di distrazione di massa anche conosciuto come metodo Salvini)

[fish_mark]

Un comunicatore di merda.
Evidentemente ai tempi di Cragnotti era piu uso frequentare il 3 fontane.
i laziali, Tutti, dovrebbero ogni giorno seguire il passeggio di Sergio e baciare la terra dove appoggia i piedi, mentre c'e' chi lo accusa di aver rovinato la Lazio.
Continuiamo a farci del male (cit.)

Quabdo Sergio tornerà noi sarenontutti qua con la Lazio in serie A

@mago

C e anche il passaggio a cenni di pulizia ernica

[Jim Bowie]

Quabdo Sergio tornerà noi sarenontutti qua con la Lazio in serie A

@mago

C e anche il passaggio a cenni di pulizia ernica

Scrivilo che e’ libero adattamento, ma mooolto libero.


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[Fulcanelli]

Mark, e come mai avevamo 9 punti di penalizzazione in serie B?
Revisioniamola, 'sta storia, su.
Chi ci aveva combinati in quel modo?
Che ruolo hanno avuto in questa storia i Wilson, i Manfredonia, i Giordano, i Cacciatori, i Chinaglia, i Vinazzani eccetera?

TD, aiutiamo chi era troppo piccolo o non era ancora nato a farsi un'idea precisa.
Nella storia del -9 i Wilson, i Manfredonia, i Giordano, i Cacciatori non entravano nulla. Non erano più nella Lazio. E non ci entrava nemmeno Vinazzani, intercettato mentre chiacchierava con il suo amico Carboni o Carbone. Costui disse al nostra più o meno "visto che la Lazio stenta perché non le facciamo combinare una partita?"
Vinazzani rispose "Figurati, la Lazio non ha una lira per piangere". E la cosa finì lì.
Infatti al processo calcistico, il nostro avvocato, prof. Dean, eminente giurista di Perugia, fece presente che parlare ipoteticamente della possibilità di commettere un reato non si configura come reato se non si sono messi in atto almeno azioni preliminari  che evidenziano la decisione di passare dall'ipotesi alla realizzazione.
Un po' come se noi dicessimo "Che micragna. Perché non rapiniamo una banca?" e intercettati venissimo rinviati a giudizio per tentata rapina. Una mostruosità giuridica.
Tra l'altro si era appurato che la società non ne sapeva nulla.
Approfittando della debolezza di Chinaglia si era però deciso di fare sparire la Lazio. Erano appena subentrati  i salvatori Calleri e Bocchi (quest'ultimo romanista, convinto al subentro dall'altro romanista Giulio Andreotti). Con una retrocessione il fardello per loro si sarebbe fatto troppo pesante e la Lazio in C probabilmente sarebbe sparita.
Era tutto deciso prima. Gli ispiratori della manovra (chiunque fossero) trovarono sulla loro strada quel galantuomo di Antonio Ghirelli che sapendo dell'inghippo la mattina della sentenza, che sarebbe arrivata nel pomeriggio, pubblicò sul Corriere dello Sport che la sentenza era stata decisa prima e che sarebbe stata retrocessione.
A quel punto se il verdetto fosse stato retrocessione avrebbe dimostrato che era stato combinato tutto a tavolino in precedenza. Così si arrivò al correttivo del -9.
Vinazzani, poveretto, si beccò la squalifica.
Il magistrato che aveva rivelato l'intercettazione poco dopo fu promosso pezzo grosso dell'Ufficio Inchieste della FIGC.
Questa è la storia. La faccio presente ogni volta che se ne parla come ci fosse stato qualcosa di reale.

[fish_mark]

Scrivilo che e’ libero adattamento, ma mooolto libero.


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JIM
Sergio ha 80.anni. e giusto che se li goda in serenità.

[Orazio Scala]

Argomento                    Sviluppo argomento                                         
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(esempio di distrazione di massa anche conosciuto come metodo Salvini)

Il tuo schema conferma come lo sviluppo della discussione sia stato conseguenza delle solite palate di fango scaraventate verso la Lazio: come se il problema della "comunicazione", a Roma, sia una novità. È stato giocoforza ricordare i comportamenti delle istituzioni e del mondo del calcio in un'occasione tragica come quel derby, "scoprendo" che quaranta o sessanta o venti anni fa la musica è sempre stata la medesima. Noi, dal canto nostro, ci rifugiamo in nicchie di autocelebrazione che possono anche avere senso, non fosse che nello stesso tempo si prendono a pesci in faccia altre parti della nostra storia. Così gli spettatori di Lazio-Vicenza diventano sempre di più, quelli della Lazio di Cragnotti sempre di meno.

[geddy]

TD, aiutiamo chi era troppo piccolo o non era ancora nato a farsi un'idea precisa.
Nella storia del -9 i Wilson, i Manfredonia, i Giordano, i Cacciatori non entravano nulla. Non erano più nella Lazio. E non ci entrava nemmeno Vinazzani, intercettato mentre chiacchierava con il suo amico Carboni o Carbone. Costui disse al nostra più o meno "visto che la Lazio stenta perché non le facciamo combinare una partita?"
Vinazzani rispose "Figurati, la Lazio non ha una lira per piangere". E la cosa finì lì.
Infatti al processo calcistico, il nostro avvocato, prof. Dean, eminente giurista di Perugia, fece presente che parlare ipoteticamente della possibilità di commettere un reato non si configura come reato se non si sono messi in atto almeno azioni preliminari  che evidenziano la decisione di passare dall'ipotesi alla realizzazione.
Un po' come se noi dicessimo "Che micragna. Perché non rapiniamo una banca?" e intercettati venissimo rinviati a giudizio per tentata rapina. Una mostruosità giuridica.
Tra l'altro si era appurato che la società non ne sapeva nulla.
Approfittando della debolezza di Chinaglia si era però deciso di fare sparire la Lazio. Erano appena subentrati  i salvatori Calleri e Bocchi (quest'ultimo romanista, convinto al subentro dall'altro romanista Giulio Andreotti). Con una retrocessione il fardello per loro si sarebbe fatto troppo pesante e la Lazio in C probabilmente sarebbe sparita.
Era tutto deciso prima. Gli ispiratori della manovra (chiunque fossero) trovarono sulla loro strada quel galantuomo di Antonio Ghirelli che sapendo dell'inghippo la mattina della sentenza, che sarebbe arrivata nel pomeriggio, pubblicò sul Corriere dello Sport che la sentenza era stata decisa prima e che sarebbe stata retrocessione.
A quel punto se il verdetto fosse stato retrocessione avrebbe dimostrato che era stato combinato tutto a tavolino in precedenza. Così si arrivò al correttivo del -9.
Vinazzani, poveretto, si beccò la squalifica.
Il magistrato che aveva rivelato l'intercettazione poco dopo fu promosso pezzo grosso dell'Ufficio Inchieste della FIGC.
Questa è la storia. La faccio presente ogni volta che se ne parla come ci fosse stato qualcosa di reale.

Io ricordo che l'indiscrezione venne diffusa dal TG  delle 20 e a seguito del clamore cambiata in - 9 a tarda notte.

[MagoMerlino]

TD, aiutiamo chi era troppo piccolo o non era ancora nato a farsi un'idea precisa.
Nella storia del -9 i Wilson, i Manfredonia, i Giordano, i Cacciatori non entravano nulla. Non erano più nella Lazio. E non ci entrava nemmeno Vinazzani, intercettato mentre chiacchierava con il suo amico Carboni o Carbone. Costui disse al nostra più o meno "visto che la Lazio stenta perché non le facciamo combinare una partita?"
Vinazzani rispose "Figurati, la Lazio non ha una lira per piangere". E la cosa finì lì.
Infatti al processo calcistico, il nostro avvocato, prof. Dean, eminente giurista di Perugia, fece presente che parlare ipoteticamente della possibilità di commettere un reato non si configura come reato se non si sono messi in atto almeno azioni preliminari  che evidenziano la decisione di passare dall'ipotesi alla realizzazione.
Un po' come se noi dicessimo "Che micragna. Perché non rapiniamo una banca?" e intercettati venissimo rinviati a giudizio per tentata rapina. Una mostruosità giuridica.
Tra l'altro si era appurato che la società non ne sapeva nulla.
Approfittando della debolezza di Chinaglia si era però deciso di fare sparire la Lazio. Erano appena subentrati  i salvatori Calleri e Bocchi (quest'ultimo romanista, convinto al subentro dall'altro romanista Giulio Andreotti). Con una retrocessione il fardello per loro si sarebbe fatto troppo pesante e la Lazio in C probabilmente sarebbe sparita.
Era tutto deciso prima. Gli ispiratori della manovra (chiunque fossero) trovarono sulla loro strada quel galantuomo di Antonio Ghirelli che sapendo dell'inghippo la mattina della sentenza, che sarebbe arrivata nel pomeriggio, pubblicò sul Corriere dello Sport che la sentenza era stata decisa prima e che sarebbe stata retrocessione.
A quel punto se il verdetto fosse stato retrocessione avrebbe dimostrato che era stato combinato tutto a tavolino in precedenza. Così si arrivò al correttivo del -9.
Vinazzani, poveretto, si beccò la squalifica.
Il magistrato che aveva rivelato l'intercettazione poco dopo fu promosso pezzo grosso dell'Ufficio Inchieste della FIGC.
Questa è la storia. La faccio presente ogni volta che se ne parla come ci fosse stato qualcosa di reale.

Finalmente una ricostruzione dei fatti reale.

Ora, anni dopo e miriadi di ricostruzioni dopo (alcune oltre il fantasioso, altre pregne di ignoranza dei fatti, delle circostanze anche ambientali, altre ancora frutto di prevenzione basate sulle ricostruzioni giornalistiche dell'epoca da parte della nutrita schiera colpevolista), ci sarebbe da capire se questa vicenda "Vinazzani" del 1986, ci sarebbe stata comunque e con quei risvolti, se non ci fosse stata prima quella precedete "Giordano, Manfredonia, Cacciatori, Wilson" nel 1980. Come anche quella precedente "Giordano, Manfredonia, Cacciatori, Wilson" del 1980, se non ci fosse stata quella ancora precedente, i famosi assegni consegnati da Lovati a Frustalupi e Oddi, prima della partita contro il Cesena con la quale i due giocavano nel 1976.
Ovvero la Lazio dal 1976 (appena due anni dopo lo straordinario scudetto della Lazio di Maestrelli, un caso?), al 1986, si è procurata,  in qualche modo, dei precedenti, che poi hanno convinto parte dell'opinione pubblica (ed incredibilmente anche parte della propria tifoseria) e, purtroppo, buona parte dei collegi giudicanti, che la Lazio fosse colpevole a prescindere, perché adusa a certi comportamenti? O la Lazio non è stata piuttosto vittima di tentativi orditi dai componenti della lobby trasversale politico-economico-giornalistica, che sostiene, sin dai tempi dalla sua fusione, l'altra squadra della capitale?

Certo ci sono stati comportamenti personali da parte di alcuni personaggi che hanno esposto la Lazio a quanto poi ha patito, ma sono stati più colpevoli o sono stati il mezzo attraverso il quale si voleva colpire la Lazio per cancellarla? Eliminando una rivale scomoda, completando il progetto ordito dal federale Foschi e sventato dal Generale Vaccaro?

Sin dal 1976 la Lazio fu al centro di veementi accuse giornalistiche totalmente velleitarie rispetto ai fatti accaduti, che fecero comunque presa sull'opinione pubblica, da una parte tal Mino Mulinacci della Gazzetta dello sport grande accusatore, dall'altra i giornali romani, ad esclusione di Paese Sera con Aldo Biscardi, che non rispondevano (come non risponderanno mai, escluse poche eccezioni, negli anni a venire) con la veemenza che sarebbe servita a difendere la Lazio.
Tanto era inesistente il castello accusatorio e assurda la richiesta di retrocessione, che il reato venne subito derubricato e la Lazio non subì altre conseguenze che una multa e una squalifica a Lovati. Ma questa vicenda ha comunque creato un precedente.

La Lazio poi negli anni è stata sempre implicata e sempre senza avere colpe particolari, nei successivi scandali, da passaportopoli, a calciopoli (Lotito e la Lazio che facevano parte del grumo di potere, cosa che già da se fa scompisciare dal ridere, mortaccivostra!) fino al più recente scommesopoli con invischiato Stefano Mauri.
Fate caso ad un particolare, ad eccetto di uno, in tutti questi scandali o presunti tali, nei quali sono state coinvolte molte società, solo due sono sempre state stranamente assenti, nonostante all'epoca dei fatti si parlasse di un loro coinvolgimento.
L'unica eccezione è stata passaportopoli, che tutti sappiamo partì dopo lo scudetto della Lazio del 2000 (corsi e ricorsi) per colpire la stratosferica Lazio di Cragnotti attraverso il passaporto di Veron. Fate quindi ora caso a come, tra tutti gli scandali avvenuti, quello di passaportopoli sia quello che è stato "dimenticato" più velocemente, tanto da sembrare non mai essere esistito.

Dal 1986 al 2012 la Lazio è quindi sempre stata al centro di accuse velleitarie che le hanno procurato danni solidi e di immagine, ma mentre negli anni '80 la Lazio era stata lasciata praticamente sola da chi sui giornali avrebbe dovuta difenderla (con minime eccezioni), negli anni 2000 anche grazie allo sviluppo delle comunicazioni e all'avvento dei canali social, la Lazio ha potuto far affidamento sulla forza e sulla passione dei propri tifosi, che da sempre l'hanno sostenuta e difesa. Anche grazie a questi interventi la Lazio passò pressoché indenne passaportopoli, limitò i danni in calciopoli e nulla potè danneggiarla (se non nell'immagine) da scommessopoli.
I tifosi si sono fatti traino della difesa della Lazio e a quel punto anche alcuni giornali, sempre troppo "distratti" e colpevolmente assenti, quando c'è da difendere la Lazio, sono stati obbligati a pubblicare articoli che in qualche modo hanno ristabilito la verità. Articoli poi alla base dei successi legali che hanno almeno in parte reso giustizia alle inique richieste di condanna.

Poi certo purtroppo ci sono pure tifosi che ancora espongono la Lazio al pubblico ludibrio attraverso atteggiamenti sconvenienti o anche semplicemente appellando Cragnotti come bufalaro. Ma l'importante è che la stragrande maggioranza dei tifosi, per quanto critica, sia sempre al fianco della Lazio.

[MagoMerlino]

Il tuo schema conferma come lo sviluppo della discussione sia stato conseguenza delle solite palate di fango scaraventate verso la Lazio: come se il problema della "comunicazione", a Roma, sia una novità. È stato giocoforza ricordare i comportamenti delle istituzioni e del mondo del calcio in un'occasione tragica come quel derby, "scoprendo" che quaranta o sessanta o venti anni fa la musica è sempre stata la medesima. Noi, dal canto nostro, ci rifugiamo in nicchie di autocelebrazione che possono anche avere senso, non fosse che nello stesso tempo si prendono a pesci in faccia altre parti della nostra storia. Così gli spettatori di Lazio-Vicenza diventano sempre di più, quelli della Lazio di Cragnotti sempre di meno.

[Jim Bowie]

JIM
Sergio ha 80.anni. e giusto che se li goda in serenità.

Intendevo il tuo scritto libero adattamento di quando Giorgio tornerà. Sergio non solo e libero ma i laziali dovrebbero fare turno per portarlo in giro sulla sedia papale.


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Intendevo il tuo scritto libero adattamento di quando Giorgio tornerà. Sergio non solo e libero ma i laziali dovrebbero fare turno per portarlo in giro sulla sedia papale.


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Quando Sergio tornerà
noi saremo sempre qua
con la Lazio in serie a
Grande festa si farà
Canteremo tutti in coro
Per le vie della città
Quando Sergio tornerà

Quando Sergio tornerà
Insieme a Ciro e a tutti gli altri
Con i jeans e con un maglione
Quattro calci ad un pallone
E i ragazzi del quartiere
Correranno per vedere
Quando Sergio tornerà

E con Sergio presidenteee
Quanta gioia per la gente
Andremo allo stadio col Benelli
Ricordando i tempi belli
Troveremo più Umiltà
E qualcuno piangerà
Quando Sergio tornerà