Autore Topic: Integralismo in Kosovo  (Letto 6394 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #20 : Venerdì 1 Febbraio 2013, 09:52:27 »
La chiesa serba di San Giovanni a Strpce, nel Kosovo meridionale, è stata saccheggiata, ha riportato la TV Herz di Strpce. Sono state rotte le porte e le finestre della chiesa e i soldi sono stati portati via, ha dichiarato il parrocco Stefan. Abbiamo informato la polizia kosovara su quello che è accaduto. Nella regione di Sirinicka zupa sono state profanate e derubate molte chiese serbe. Alcuni giorni fa sulle pareti della chiesa a Urosevac gli albanesi hanno scritto le sigle OVBMP. Lo scorso mese sono state saccheggiate le chise nei villaggi Drajkovac e Gornja Bitinija, ha detto il parrocco
http://voiceofserbia.org/it/content/e%E2%80%99-stata-derubata-la-chiesa-serba-strpce

Nel villaggio Grabac, nel comune di Klina nel Kosovo centrale, in cui vivono i profughi serbi, le persone ignote hanno demolito la stazione che distribuisce l’acqua ed hanno rubato la pompa, ha riportato la Radio Gorazdevac. Il danno materiale ammonta a circa due mila e cinquecento euro. La polizia kosovara è stata informata su questo incidente. I profughi serbi sostengono che la stazione è stata rotta dagli albanesi, i quali rubano sistematicamente la loro proprietà.
http://voiceofserbia.org/it/content/grabac-kosovo-%C3%A8-stata-distrutta-la-stazione-d%E2%80%99acqua
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Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #21 : Mercoledì 6 Febbraio 2013, 11:18:37 »
I due ragazzi serbi che sono stati feriti nella deflagrazione della bomba che è stata gettata ieri sera contro la casa della famiglia Vucetic a Kosovska Mitrovica settentrionale sono stati trasferiti nel Policlinico di Belgrado. I due ragazzi di tre e nove anni sono stati feriti dalle schegge della bomba sono stati ricoverati nell’ospedale a Kosovska Mitrovica settentrionale. Loro sono stati trasportati a Belgrado perchè esiste la possibilità che le ferite alla testa e al colo potrebbero causare nuove complicazioni. La casa della famiglia Vucetic si trova nel quartiete nel quale vivono albanesi e serbi
http://voiceofserbia.org/it/content/kosovska-mitrovica-sono-stati-feriti-due-ragazzi
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Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #22 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 09:33:01 »
Niente di ciò che è stato creato con l’ingiustizia può governare secondo la giustizia, viene evidenziato nel comunicato. Ricordando che dal 17 febbraio del 2008, quando senza il consenso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e senza basarsi all’opposizione dei serbi in Kosovo e Metochia fu proclama la cosiddetta indipendenza, fino ad ora ci sono stati 1.015 attacchi sui serbi e sui loro beni in Kosovo e Metochia, nel comunicato viene sottolineato che sul territorio del cosiddetto Kosovo indipendente non è stato stabilito uno stato, ma un apartheid, in cui per 1.004 vittime, sono stati condannati solo due colpevoli.
http://voiceofserbia.org/it/content/ufficio-il-kosovo-e-metochia-senza-condanna-dei-crimini-non-c%E2%80%99%C3%A8-riappacificazione
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Offline Centurio

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #23 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 11:02:59 »
di questo, Alen, dobbiamo ringraziare l'America e i suoi amabili alleati, tra qui noi. Creare uno stato musulmano in mezzo ai Balcani é stata una furbata memorabile.

Niente di ciò che è stato creato con l’ingiustizia può governare secondo la giustizia
sine pennis volare haud facile est

Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #24 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 11:53:20 »
Parlerei più di narcostato che di stato musulmano,
ad ogni modo va ricordato e rimarcato il battage che per anni ha dipinto questo guerra umanitaria come il modo per impedire che si verificasse una pulizia etnica e venisse creato uno stato monoetnico:
purtroppo tutti i cantori di tale teorema sono improvvisamente diventati afasici sulla materia, come se gli avessero mozzato la lingua...
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Offline Centurio

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #25 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 12:06:41 »
la pulizia etnica l'hanno subita e la stanno subendo i serbi nel Kossovo, nell'indifferenza semitotale.
sine pennis volare haud facile est

Offline BobLovati

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #26 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 12:48:30 »
la pulizia etnica l'hanno subita e la stanno subendo i serbi nel Kossovo, nell'indifferenza semitotale.

a volte succede che si debbano espiare, le proprie colpe ...
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Offline Er Matador

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #27 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 13:51:11 »
a volte succede che si debbano espiare, le proprie colpe ...
Quali, Bob? Ti riferisci alla famosa pulizia etnica ai danni degli albanesi del Kosovo, di cui è accertata la natura fittizia?

Offline giamma

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #28 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 17:00:51 »
Il Kossovo è stato progressivamente occupato dagli albanesi sotto l'impero ottomano che operò una pulizia etnica di fatto e impose la propria religione (islamica).
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #29 : Lunedì 18 Febbraio 2013, 17:15:37 »
ad ogni modo va ricordato e rimarcato il battage che per anni ha dipinto questo guerra umanitaria come il modo per impedire che si verificasse una pulizia etnica e venisse creato uno stato monoetnico:
purtroppo tutti i cantori di tale teorema sono improvvisamente diventati afasici sulla materia, come se gli avessero mozzato la lingua...

Alen, ti sarei davvero grato se volessi stilare un elenco -magari guarnito con quella che tu reputi una graduatoria di responsabilità- di questi sostenitori della guerra "umanitaria" contro la Serbia.
a futura memoria.

Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #30 : Martedì 19 Febbraio 2013, 11:54:01 »
Sono talmente tali e tanti che ancora a distanza di una dozzina di anni c'è chi crede alle favole dispensate all'epoca,
favole su cui il silenzio è calato con il cessare del frastuono dei bombardieri,
così il grande pubblico è rimasto ignaro del crimine di guerra di Pančevo, il cui complesso chimico civile è stato bombardato in barba alla convenzione di Ginevra che vieta il bombardamento su tali obiettivi, che ne hanno fatto il posto più inquinato d'Europa, della pulizia etnica che  ha visto i serbi solo a Pristina ridursi da 40mila a 40 (quaranta), ma magari anche del fatto che il settore in cui è stato sparato meno uranio impoverito casualmente è stato affidato alle truppe USA mentre quello più ricoperto da tale venfiche sostanze è stato affidato alle truppe italiane.

Tornando all'oggi mi pare assai interessante questo

Gli USA hanno avvisato i leader dell’Albania di finire di stimolare il nazionalismo, e allo stesso tempo di non immischiarsi negli affari della Serbia, questa è la lettera che dello State Department al Ministero degli affari esteri di Albania, riportata dalla Reuters.
L’amministrazione di Washington ha reagito dopo che dall’Albania sono sempre più frequenti le dichiarazioni nazionaliste dirette verso i paesi confinanti, in cui vivono un milione di persone di etnia albanese. La Reuters ha ricordato che lo scorso novembre il capo della diplomazia greca aveva boicottato il festeggiamento del 100° anniversario dello Stato albanese, proprio a causa delle dichiarazioni del premier Beriša sui paesi albanesi, e lo stesso lo ha fatto il presidente della Macedonia.


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Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #31 : Giovedì 21 Febbraio 2013, 09:37:30 »
Contro il piccolo pullman che trasportava allievi serbi sulla strada Kosovska Mitrovica - Suvi Do, nel villaggio Muadjere abitato dagli albanesi, sono stati gettati molti sassi, ha comunicato l’Ufficio del governo serbo per il Kosovo. Questo è il terzo incidente negli ultimi dieci giorni in cui sono stati attaccati allievi serbi. Chiediamo alle autorità di Pristina se adesso si usi il metodo dell’aggressione contro bambini e adolescenti serbi. Chiediamo che le persone che hanno organizzato questo e tutti gli altri incidenti siano scoperte e punite, è stato precisato nel comunicato diffuso dall’Ufficio del governo serbo per il Kosovo.
http://voiceofserbia.org/it/content/attaccato-pullman-che-trasportava-allievi-serbi
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Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #32 : Giovedì 7 Marzo 2013, 08:59:24 »
In 78 giorni di aggressione nel 1999, le forze NATO hanno bombardato 112 volte il territorio dell’ex Repubblica Federale di Jugoslavia con l’uranio impoverito U238. Sono state contaminate 91 località, di cui 1 in Montenegro, 9 nel sud della Serbia centrale e addirittura 81 sul territorio del Kosovo e Metochia. Il numero degli ammalati di cancro in Kosovo è cresciuto negli ultimi 12 anni di 200 volte, e la percentuale annua di crescita degli ammalati di cancro è di 2,4%, ha avvisato nell’intervista rilasciata alla nostra radio, il presidente dell’organizzazione non governativa Angelo misericordioso e medico nel centro sanitario di Kosovska Mitrovica, Nebojsa Srbljak.

Per quanto riguarda il collegamento dell’uranio con l’aumento del numero degli ammalati di patologie maligne, Nebojsa Srbljak dice che non ci sono dubbi, che le prove sono evidenti e che Belgrado dovrebbe agitare l’opinione pubblica mondiale informandola che la NATO, attraverso l’operazione “Angelo misericordioso” ha portato alla Serbia una drammatica crescita del numero di tumori maligni.

Secondo il nostro interlocutore, prima dei bombardamenti il numero degli ammalati di cancro sul territorio di Kosovska Mitrovica era di 1:10.000, nel 2002 il rapporto si è già ridotto a 1:1.000. “In un primo momento abbiamo avuto per lo più ammalati di cancro dei polmoni, dell’età tra i 35 e i 45 anni, mentre prima della guerra le persone colpite erano in genere anziani sopra i 70 anni. Con un’analisi più profonda abbiamo accertato che la maggior parte degli ammalati erano uomini ingaggiati nella difesa del paese sulla relazione Djakovioca-Pec in Kosovo e Metochia. Che non si tratta di una coincidenza lo conferma il fatto che gli ammalati sono di diversa età, origine sociale, e la maggior parte non aveva in famiglia altri casi simili, avvisa il dottor Srbljak. Lui ha rilevato il caso accaduto a un intero reparto di una decina di soldati che durante i bombardamenti si sono nascosti nel buco della bomba dal quale usciva un fumo viola. Tutti si sono ammalati entro breve di cancro ai polmoni, e tutti sono deceduti cinque anni fa.

“La forma più terrificante di questa patologia tra la popolazione di Kosovo e Metochia è la comparsa del raro carcinoma giovanile delle ossa, con la morte certa come esodo, che viene scoperto nei bambini di 11 anni. Siamo quotidianamente testimoni del sempre più alto numero di varie deformità nei neonati, gli aborti spontanei sono sempre più presenti ed è allarmante l’aumentata sterilità”, evidenzia il dottor Srbljak.

Lui è dell’opinione che il terreno non è stato sanato in tempo per bloccare la penetrazione del materiale contaminato nelle acque sotterranee e la loro divulgazione.
Secondo il dottor Srbljak, i nostri politici dovrebbero chiedersi perché non c’è il coraggio e la prontezza dello stato ad occuparsi in modo serio della tutela dei suoi cittadini, e anche rispondere alla domanda chi ha la responsabilità materiale e morale della conseguenza dei bombardamenti. Lui sottolinea che la Serbia dovrebbe prendere esempio dall’Italia che ha riconosciuto ufficialmente che la maggior parte dei loro soldati che ha trascorso in Kosovo dai 3 ai 6 mesi è malata di patologie maligne. A quanto prima che la vera esplosione di tumori maligni, purtroppo, dovrà ancora arrivare, perché 15 tonnellate di uranio e plutonio impoverito lanciato in Serbia hanno e avranno effetti nei prossimi 4 miliardi e mezzo di anni.
http://voiceofserbia.org/it/content/angelo-misericordioso-uccide-ancora
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ThomasDoll

Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #33 : Giovedì 7 Marzo 2013, 09:08:17 »
che pena, povera gente.

Offline disabitato

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #34 : Giovedì 7 Marzo 2013, 11:17:43 »
assurdo
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline BobLovati

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #35 : Giovedì 7 Marzo 2013, 11:34:30 »
Quali, Bob? Ti riferisci alla famosa pulizia etnica ai danni degli albanesi del Kosovo, di cui è accertata la natura fittizia?

non avevo più aperto il topic e ti rispondo tardi   :-[

Il fatto è che l´esperienza mi ha insegnato a NON credere a nessuna delle campane in lotta; quella della pulizia etnica serba era una cosa da valutare e cercare di chiarire, evidentemente. Così come le violenze sessuali portate a termine dai militari serbi.
Allo stesso modo però, se ora, alla luce di anni passati e cose conosciute meglio, io direi, per prudenza e non  per malafede, anche di notizie simili e econtrarie, che da un po´ ci parlano di un razzismo e nazionalismo al contrario.
Ripeto, parlo solo di prudenza ed esperienza, senza entrare troppo nel merito.

Ho però una domanda da fare a chi di questi argomenti sa molto di più; riferendomi all´occupazione albanese di territori dell´ex-Jugoslavia ai tempi dell´invasione turca.
In Calabria ci sono molti paesi di lontana origine albanese, dove tutt´oggi si parlano differenti dialetti albanesi; da tradizioni familiari sapevo che gli albanesi arrivati in Puglia, Basilicata e Calabria al tempo, erano di religione cattolica; è vero ? Avrei piacere di saperne di più, se qualcuno ne sa qualcosa.

Grazie 
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Offline Er Matador

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #36 : Venerdì 8 Marzo 2013, 06:49:22 »
Ciao Bob. Credere a tutte e a nessuna fra le campane in lotta è senza dubbio indice di saggezza.
Ma ti assicuro che a negare la pulizia etnica dei Serbi ai danni degli Albanesi - e ad affermare quella avvenuta in senso contrario - non sono opinioni di parte provenienti da Belgrado.

Quanto è accaduto in Kosovo dipende dalla coincidenza fra due disegni criminosi: la creazione di uno staterello-mafia da parte degli Schipetari, orientati assai più a questo obiettivo che ai sogni di Grande Albania; la creazione di un "buco nero" - vale a dire di una zona a bassissimo controllo statale e mediatico, in cui operare al riparo da occhi indiscreti - da parte delle democrazie occidentali, principalmente in funzione di questioni energetiche e transito di materie prime.
Il passaggio dalle parole ai fatti descrive un campionario dei metodi utilizzati dai pretesi monopolisti della libertà.
Da un lato la disinformazione a tappeto, creando a colpi di forbici le pezze d'appoggio che la realtà si rifiutava di fornire (ad esempio la celebre pulizia etnica portata avanti dai Serbi).
Dall'altro, poiché vigliaccheria e cattiva coscienza rendono problematico esporsi in prima persona, l'arruolamento come soldataglia dei mujahidin di turno.
Destinati, ovviamente, a rimanere sul campo dopo la fine delle operazioni come signori della guerra, se il conflitto si cronicizza, o come mafia se la pace di facciata trova un maggiore consolidamento.
Destabilizza e scappa, insomma, ovviamente senza aver capito nulla di quei territori e di quelle società. Come sempre.

Il ruolo è toccato nella fattispecie al braccio armato dei clan locali, attivissimi nel traffico degli stupefacenti e, più marginalmente, delle armi: una masnada di tagliagole promossa sul campo a "Esercito per la Liberazione del Kosovo" (Ushtria Çlirimtare e Kosovës, per gli amici Uçk), con un saluto dal finestrino a chi ha veramente lottato e dato la vita per la propria terra.
Un paio di esempi della preparazione e gestione mediatica di questo trionfo?
Primo: la sostituzione dell'ambasciatore americano a Skopje, proprio alla vigilia dell'escalation militare.
La sua colpa? Aver incluso l'Uçk, per mera evidenza fattuale, tra i gruppi terroristici attivi nella regione.
Un "errore" che il suo successore si guardò bene dal ripetere.
Secondo: la sostituzione da un giorno all'altro di Maria Grazia Cutuli (al pari di Ilaria Alpi, la nostra Anna Politkovskaja) come inviata del CorSera.
Si era in una fase più avanzata del conflitto, durante la quale i Bismarck alla puttanesca progettavano di estendere la "liberazione" a un "Kosovo Orientale" di cui mai si era sentito parlare in precedenza (la valle di Preševo, con la municipalità omonima più quelle di Medveđa e Bujanovac, dove la popolazione albanofona non arrivava al 20%) e alla parte occidentale della Rep. di Macedonia, dove la maggioranza schipetara vantava una consistenza numerica maggiore ma non plebiscitaria.
La giornalista catanese, da splendida reporter qual era, ebbe l'ingenuità di raccontare i fatti così come li aveva conosciuti: slavo-macedoni che telefonavano a casa e si sentivano rispondere in albanese, la lingua di chi vi si era insediato armi in pugno, ruberie sistematiche ai danni della popolazione non albanofona.
Di fatto un'occupazione mafiosa e brigantesca del territorio, che lasciava intravedere prospettive inquietanti come la sottrazione dell'intera area al controllo del legittimo governo di Skopje e qualche "ritocco" etnico in vista dei futuri equilibri.
Nessuna presa di posizione, nessun tono di denuncia: solo un racconto degli eventi.
L'ultimo, per la precisione. Perché le successive corrispondenze vennero affidate a un suo collega di cui non faccio il nome, pur ricordandolo perfettamente, per evitare complicazioni giudiziarie.
Inutile sottolineare che il nuovo inviato si allineò immediatamente alla retorica dei "poveri albanesi", dispensando scempiaggini su presunte terre irredente e ricostruendo un clima da Gaza durante l'occupazione israeliana.
Peccato che la fragile Rep. Di Macedonia, oltre ad essersi dimostrata la più pacifica e la meno propensa a fomentare odi etnici, in quel momento non avesse neppure gli occhi per piangere.
Tant'è che la sua reazione, e di breve durata, consistette nello schierare un paio di divisioni al confine, giusto per ricordarne l'esistenza: un po' poco per teorizzare l'oppressione di un territorio e di una popolazione da parte di chi, casomai, era oggetto di un'aggressione.

Ecco, questo è un breve e incompletissimo saggio del rapporto fra la realtà e il racconto "democratico" dei fatti: che trova ulteriore conferma proprio nelle "violenze sessuali portate a termine dai militari serbi", cui facevi riferimento.
A parte il fatto che nel conflitto ex-jugoslavo le peggiori atrocità vennero messe in atto da paramilitari, su cui i governi esercitavano un controllo non sempre ferreo, l'associazione di tale pratica ai Serbi nell'immaginario collettivo è estremamente significativa.
Non perché non si siano macchiati di simili nefandezze, anzi: ma TUTTE le parti in causa, nessuna esclusa, vi hanno fatto ricorso ora per gratuita brutalità, ora per modificare la composizione etnica di una comunità.
Che si ricordino sempre e solo gli stupri etnici commessi dai Serbi è solo una goccia nell'oceano (atlantico) delle menzogne.


Passando agli Arbëreshë, come vengono definite le comunità albanesi stanziate da secoli nel nostro Meridione, ti confermo che il culto praticato dalla maggior parte dei loro membri è quello cattolico di rito bizantino:  quello più diffuso in Albania ai tempi di Giorgio Castriota, più noto come Skanderbeg, quando fuggirono per sottrarsi all'occupazione turca.

Ho avuto occasione di conoscere qualcuno di loro e, per l'impressione che ne ho ricevuto, sono propenso a considerarli fra le persone migliori che abbiamo in Italia.
Felice connubio fra la conservazione di una ricca identità culturale e un'integrazione pressoché indolore; grande calore nei rapporti umani, simile a quello che si riscontra in Grecia; intelligenza viva e arricchita da quel tocco di immediatezza che caratterizza società in cui la cultura orale ha rivestito, e in parte riveste ancora, un ruolo centrale.
Mi piace citare una statistica relativa a pochi anni fa.
La Calabria non brilla, purtroppo, per efficienza nella raccolta differenziata, con tragiche punte verso il basso – al di sotto del 30% di spazzatura trattata in tal modo – nel Crotonese.
Qual è il comune più virtuoso in tal senso nell'intera regione, con un brillante 86%?
San Demetrio Corone, provincia di Cosenza e cinque secoli di storia italo-albanese alle spalle.
Una spigolatura, per carità, ma qualcosa dice.
Per inciso, dovremmo avere in squadra un loro parente più o meno lontano: fra i cognomi albanofoni registrati già nel '600 figura infatti Candreva, che trova tuttora la maggiore diffusione nel Cosentino e in particolare a Spezzano Albanese.

Gran brava gente, i veri albanesi. Già, perché troppo spesso dobbiamo riscontrare nei loro connazionali “moderni” tratti assai meno commendevoli, dalla marcata aggressività di fondo al feroce maschilismo, passando per l'opprimente invadenza dei clan.
E non mi riferisco alla parte peggiore della loro comunità. Parlo di persone normalissime e con una rispettabile vita lavorativa, ma davvero problematiche in certi aspetti della loro mentalità.
Aspetti che non c'entrano nulla con l'identità albanese storica: ma sono, casomai, turchi.
Lascito di una dominazione disumana e abbrutente, che ha stravolto i connotati culturali e persino etnici di quel Paese.
Quelle che ospitiamo da cinquecento anni non rappresentano solo simpatiche note di colore, ma le ultime e più autentiche testimonianze di un popolo civile e pacifico, almeno finché gli è stato permesso di rimanerlo.
Comunità dal valore storico immenso che, al pari di quelle di lingua greca e provenzale ancora presenti al Sud, meriterebbero un interessamento da parte dell'Unesco.
Lo Stato italiano si è accorto degli Arbëreshë e della loro esistenza giusto per consentire l'uso dell'albanese nelle funzioni religiose: una dimostrazione di grottesca ignoranza se non un'offesa per chi, come lingua liturgica, utilizza da ben più di un millennio il greco.
Per il resto, i denari di noi contribuenti raggiungono più volentieri minoranze sediziose e parassitarie a cavallo dell'arco alpino.
Un'istantanea, l'ennesima, di un Paese nemico di sé stesso come nessun altro.

Offline AlenBoksic

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #37 : Venerdì 8 Marzo 2013, 09:01:58 »
Comunità dal valore storico immenso che, al pari di quelle di lingua greca e provenzale ancora presenti al Sud, meriterebbero un interessamento da parte dell'Unesco.

Vidi tempo addeitro a (mi pare) EstOvest che in Puglia con progetto della regione si insegna il Griko alla comunità della Grecia salentina
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geddy

Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #38 : Venerdì 8 Marzo 2013, 09:24:05 »

Offline BobLovati

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Re:Integralismo in Kosovo
« Risposta #39 : Venerdì 8 Marzo 2013, 11:32:37 »
Vidi tempo addeitro a (mi pare) EstOvest che in Puglia con progetto della regione si insegna il Griko alla comunità della Grecia salentina

vedi su www.logos.it; pubblicano una frase al giorno ed ogni tanto c´è anche la " traduzione " ( insieme ad altre 100 lingue e dialetti del mondo ) in griko salentino

grazie al Matador per la spiegazione ampia ed esauriente   ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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