Autore Topic: Antiriommanismo militante. Quando? Perché?  (Letto 11925 volte)

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Offline Fulcanelli

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Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« : Giovedì 10 Giugno 2010, 14:48:09 »
Da qualche tempo vado interrogandomi su una questione. Per alcuni decenni sono stato un laziale che il riomma e i suoi tifosi non li amava ma li sopportava.
Non solo i tempi in cui al derby si stava tutti mischiati, quando la tifoseria vincente si limitava a fare il funerale alla squadra perdente, quando Lazio e riomma vivevano di alterne fortune entrambe.
Neanche all'epoca della squadra vincente di Liedholm, Falcao, Di Bartolomei avevo il mal di pancia al solo vedere giallorosso. La situazione della loro superiorità nel momento me la vivevo tranquillamente.
Oggi le cose sono molto diverse. Non li reggo più. Li considero la peste del calcio italiano, un mix insopportabile di arroganza, becerume, stupidità.
Quando il riomma perse all'Olimpico la Champions con il Liverpool mi sono limitato a brindare con gli amici laziali e riderci sopra. Anni dopo, quando i fessi hanno perso 7-1 con il Manchester non sono riuscito a dormirci per la gioia, durata giorni.
Mi chiedo: perché? quando è succeso il cambiamento? Colpa mia (sono diventato rancoroso) o loro?
Una delle spiegazioni che mi do è che mi ha fatto sbarellare il tottismo, l'imbecille sputatore, simulatore, antisportivo vigliacchetto fatto assurgere a emblema dello sport, "core de Roma", intellettualmente così fine da fare autoironia (le barzellette su se stesso raccontate al Costanzo Show), il filantropo che va a trovare i bimbi in ospedale con cronisti al seguito. E sono incline a credere che il tottismo abbia contribuito a trasformare in peggio il tifoso peperonico medio, che da lui ha ripreso il vizietto di essere prepotente, furfantesco, sicuro dell'impunità, sempre parte lesa, strafottente tanto da meritare sequenze di calci nel culo.
Ciò, mi dico, avrebbe provocato in me tifoso laziale una crisi di rigetto irreversibile, che sopravviverà anche quando lo scemo appenderà gli scarpini al chiodo.
Poi ricordo l'altra rabbia feroce quando tifosi e media coatti cercarono di fare sprofondare la Lazio in B o peggio per il reclamo di Lotito a Carraro. In quel momento, pensando a quanto diversamente si erano giudicae faccende gravi come i rolex ai designatori, le fidejussioni fasulle e fuori orario, mi sono sentito accerchiato dal malaffare, convocato ad una guerra mors tua vita mea.
Sarà stato davvero così.?
A voi è successo? Quando? Perché?

Offline mazzok

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #1 : Giovedì 10 Giugno 2010, 14:55:49 »
la svolta c'è stata dopo il nostro scudetto e la supremazia Cragnottiana.
Quel periodo deve essere stato oltremodo frustante per loro considerato quello che è successo negli anni a venire, incominciando dal campionato successivo che gli hanno fatto vincere.

Improvvisamente mi sono ritrovato circondato da emeriti ignoranti del calcio (uomini e donne) che parlavano solo di calcio, la rioma de qua, titti de la. Impossibile comunicarci, avendo già detto della loro ignoranza.

Da quel momento ho percepito di avere accanto una serie infinita di MARIO-nette.

Io non so cosa è successo, già trasmetteva Marione?, però non ho dubbi che il quando va cercato lì.

Offline ammiraglio

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #2 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:03:32 »
bel topic.

io parlerei di volgarizzazione.
di pletore di personaggini piccoli piccoli, di nani e ballerine.
tutto è riconducibile a questa italia malata di protagonismo becero e dal rutto sempre pronto, magari accompagnato ad una grattata de panza.
a livello nazionale è nato tutto con maurizio mosca che ha portato al baratro il giornalismo da baretto di aldo biscardi. la voglia di rincoglionire il calcio è opera di mediaset.
a roma gli effetti si sono vestiti di giallorosso.
il tifoso laziale ha dovuto assitere con incredulità al crollo dei costumi dell'altra sponda.
si è partito con i ripepi ed i marioni e si è tessuta una trama dagli acuti striduli.
il tottismo, elaborato a tavolino dai vari costanzo, ha dato la mazzata finale.

si sono quindi estremizzati i sentimenti, tra cui anche l'antiromanismo, quasi per un senso di protezione, di autodifesa del nostro posizionamento storico.
non credo che il laziale sia antropologicamente diverso, credo solo che un certo becerume ha intaccato molto più loro che noi.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Boks XV

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #3 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:09:45 »
non posso rispondere al tuo quesito perchè io, così visceralmente antiromanista, lo sono sempre stato.
ho sempre scritto in tutti i forum a cui ho partecipato che solo il gol di Fiorini mi ha dato una botta equivalente al rigore di Kennedy in Merde-Liverpool.
alle elementari, negli anni '60, i 4/5 delle note rimediate a scuola erano dovute a comportamenti antiromanisti di vario ordine e grado. dalla scritta "roma merda" sul banco alla zuffa sanguinolenta col romuncolo di turno che dileggiava le gesta pedatorie di Ghio o Fortunato.
confesso che spesso, molto spesso, le brucianti sconfitte canidi mi appagano più delle, ahimè vieppiù rare, vittorie della Lazio.
deve esse 'na sindrome. :(

cioè, per dire, la meravigliosa Coppa Italia dello scorso anno mi è durata, emozionalmente, due tre giorni.
la loro ultima, rutilante, stagione la assaporo ancor oggi tra la lingua e il palato. lentamente.

jumpingjackflash

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #4 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:21:19 »
secondo me i toni si sono alzati in generale non è solo un discorso calcistico. nella politica, nello sport, nella semplice vita comune quotidiana assisto a scoppi d'ira, provocazioni, insulti e reazioni scomposte che francamente mi lasciano piuttosto basito.
Il valore del litigio ha surclassato quello della moderazione e del colloquio. Anche la crisi economica, la mancanza di speranze nella vita comune a mio parere, spinge molta gente a rifuggiarsi nello splendore daaaroma e nei gratta e vinci.
la crescita del romanismo armato e militante è coeva alla nascita dei concorsi immediati e della diffusione dei punti scommessa.

il romanista ripone nella sua squadra ambizioni di gioia e di gloria riflessa e trova estremamente rassicurante il sentimento di appartenenza al branco che ormai fa parte della vita quotidiana nella Capitale.
la roma, che da sempre strizza l'occhio al populismo, in questi ultimi anniha avuto un'escalation grazie alla creazione del  manichino sputatore antesignano di grandi fratelli ed isole dei famosi. un personaggio distante anni luce dalla sua vera natura. Difficilmente credo ricapiterà un personaggio con delle ottime doti calcistiche ma completamente manipolabile per conto terzi.

Ovvio che chi come noi è abituato all'amaro realismo, veda queste storture e le denunci, facendo in modo che i nostri interlocutori giallorossi, vadano sempre di più a rifugiarsi nel cliché, nella violenza verbale e nella pantomima.

Giulio

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #5 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:34:29 »
Mi complimento con Fulcanelli per il topic.

Se la cosa può consolarti, posso dirti che sostanzialmente il tuo racconto mi ricorda molto da vicino le mie stesse sensazioni personali. Le difficoltà di oggi, infatti, non le vivevo negli anni '80 quando, io adolescente, "combattevo" con loro che erano nella massima serie e noi tribolavamo con i fatti ormai noti a tutti.

Eppure dopo che la Lazio ha cominciato ad acquistare bei giocatori (Mancini, Casiraghi, Signori, Winter ecc. ecc. - nessuno di loro eletto a capo-popolo come qualcuno tra i dirimpettai) e piano piano a vincere trofei, ho cominciato a vedere che l'equilibrio si è incrinato con l'altra parte di Roma. Qualcosa in quel periodo è successa anche al tifo che, sia da noi che da loro, si è estremamente politicizzato con le conseguenze che ben conosciamo in quanto le paghiamo ancor oggi.

Roma, intesa come città, a mio modo di vedere la cosa, non è abituata a vincere e se una delle due formazioni ci riesce, succede un pandemonio nell'altra tifoseria. Frutto di una sbagliata cultura sportiva (ma questo discorso andrebbe esteso all'intera nazione secondo me), frutto inoltre di una martellante propaganda che, con l'avvento del capitano core de Roma e del magnifico popolo giallorosso e delle aradio de carcio ha visto amplificarsi a dismisura queste situazioni.

Vedo poi che certe fattispecie riescono ad attecchire più in quelli dellà che a noi e la cosa mi rallegra non poco. Non perché io mi senta superiore, ma perché se il senso della "romanità" è quello che loro vogliono far passare a tutti i costi con la loro propaganda e gesti, io non ne voglio sapere nulla. Eppoi se io vedessi, per esempio, Tommaso Rocchi o un altro nostro calciatore sovraesposto come il ciucciadito, mi darebbe estremamente fastidio.

Aggiungo e concludo dicendo che l'esaltazione sistematica giallorossa rimane tuttavia nell'ambito della città e se qualcuno provasse a leggere forum di altre tifoserie, ad esempio, può ben notare di quale fama e considerazione godano a tutt'oggi i nostri dirimpettai.

Offline Skorpius

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #6 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:35:28 »
Un mix di elementi.
1- le radio
2 - totti
3-  il fatto che loro spesso lottano per qualcosa ( a prescindere da quello che facciamo noi) che gli fa perdere la misura ed il decoro
4- il crescente astio nei nostri confronti

Mischia tutto
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Boks XV

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #7 : Giovedì 10 Giugno 2010, 15:51:21 »
secondo me i toni si sono alzati in generale non è solo un discorso calcistico. nella politica, nello sport, nella semplice vita comune quotidiana assisto a scoppi d'ira, provocazioni, insulti e reazioni scomposte che francamente mi lasciano piuttosto basito.
Il valore del litigio ha surclassato quello della moderazione e del colloquio. Anche la crisi economica, la mancanza di speranze nella vita comune a mio parere, spinge molta gente a rifuggiarsi nello splendore daaaroma e nei gratta e vinci.
la crescita del romanismo armato e militante è coeva alla nascita dei concorsi immediati e della diffusione dei punti scommessa.

il romanista ripone nella sua squadra ambizioni di gioia e di gloria riflessa e trova estremamente rassicurante il sentimento di appartenenza al branco che ormai fa parte della vita quotidiana nella Capitale.
la roma, che da sempre strizza l'occhio al populismo, in questi ultimi anniha avuto un'escalation grazie alla creazione del  manichino sputatore antesignano di grandi fratelli ed isole dei famosi. un personaggio distante anni luce dalla sua vera natura. Difficilmente credo ricapiterà un personaggio con delle ottime doti calcistiche ma completamente manipolabile per conto terzi.

Ovvio che chi come noi è abituato all'amaro realismo, veda queste storture e le denunci, facendo in modo che i nostri interlocutori giallorossi, vadano sempre di più a rifugiarsi nel cliché, nella violenza verbale e nella pantomima.

la tua analisi è corretta ma, credo, incompleta.
altrimenti non si capirebbero i comportamenti allucinati e allicinanti di ex-prefetti e ministri, deputati di ogni risma, magistrati e giornalsti egregi, scrittori e uomini di cultura.
non può essere solo colpa della crisi. gli anni '70, dal punto di vista della contingenza economica, coll'inflazione anche al 25% , non furono certo una passeggiata di salute. per tacere del dopoguerra.
tuttavia lo scempio odierno era difficile anche solo ad immaginarsi.

io credo che il big bang di merda abbia una sua propria collocazione temporale e spaziale nella "famosa" riunione che si sarebbe tenuta a Villa Pacelli tra Sensi e i direttori dei quotidiani romani per trovare una "risposta allo scudetto della Lazio".
da lì, secondo me, ha preso il via il progetto di "una città una squadra" che continua ancor oggi, con sempre maggior virulenza, e che conferisce poteri sempre maggiori a realtà eversive e deviate che, nella propria essenza, non dovrebbero averne.
ecco perchè può accadere che, praticamente, il Romanista istituisca il processo di Calciopoli (con la Lazio in B) e che Marione detti l'agenda dell'informazione nazionale a tutto tondo.
il ruolo di (dei) Sensi -e della loro acrimonia antilaziale- in questa deriva forcaiola andrebbe approfondito e portato a galla (abbastanza naturalmente direi).
ne emergerebbero dei ritratti a tinte foschissime.

Offline Eagles71

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #8 : Giovedì 10 Giugno 2010, 16:00:16 »
Io credo che il decennio del Dottore abbia sconvolto più loro che Noi.
Una Lazio vincente in Italia e in Europa ha creato talmente tanta invidia e rosicamento che ancora adesso ne soffrono i ricordi.
Dall' uscita di Cragnotti in poi hanno cercato in tutti di annientare la Lazio e chi la ama col risultato di accrescere questo sentimento in Noi di odiare loro fino ad esultare ad una nostra sconfitta.
L' avvento delle emittenti digitali conquistate nella maggir parte dei casi dai riomanisti ha contribuito al clima avvelenato mostrando loro come i migliori e noi come i peggiori.
Pure a me come citato da Fulcanelli le gesta di "farcao e spruzzo" non davano quel senso di irritabilità che ho ora nel vedere il ciucciadito, ma le vivevo molto più serenamente.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

POMATA

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #9 : Giovedì 10 Giugno 2010, 16:26:12 »
Quando vincemmo nel 74 io ero piccolo peró sentivo mio padre che spesso diceva a loro: Vi abbiamo fatto uscire la bile dalle orecchie...

Quando vincemmo nel 2000 capí l'odio e la rabbia che noi gli provochiamo...in piena festa nostra fecero una manifestazione di rabbia che sfoció poi nell'olimpico alla festa di addio di giannini...li capí che non ci sopportano, che sono rabbiosi e violenti e che non abbiamo nulla da spartire con loro.

Il fatto di esserci scansati contro l'inter mi provoca una immensa goduria che mi porteró dentro finché campo :D :D :D

Devono morí 8)

zorba

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #10 : Giovedì 10 Giugno 2010, 16:43:47 »
Per mia fortuna posso condividere con voi la passione e l'amore per i colori biancocelesti ma non sono costretto, per ragioni di 'posizionamento geografico', a convivere con persone così ben descritte dai vostri post.

Mi sembra strano però che a fronte di così tanti tifosi biancocelesti sportivi, non se ne trovi nemmeno uno, altrettanto tifoso e allo stesso tempo sportivo, tra le loro fila......   

Offline Dija

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #11 : Giovedì 10 Giugno 2010, 16:47:46 »
Si sentono meglio a prescindere,unici,veri,puliti e da soli contro tutti.
Non sono democratici e obbiettivi.
Sono antisportivi e sportivi quando gli giova.
Totti e' il romanista di oggi per eccellenza.

Prima era uno sfotto',ma ora ce' un odio profondo in me.
Speriamo che finisca,ma certe cose non si posso decidere.

ROMA MERDA
Sono i sogni a fare la realtà

Offline mazzok

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #12 : Giovedì 10 Giugno 2010, 16:55:58 »
Per mia fortuna posso condividere con voi la passione e l'amore per i colori biancocelesti ma non sono costretto, per ragioni di 'posizionamento geografico', a convivere con persone così ben descritte dai vostri post.

Mi sembra strano però che a fronte di così tanti tifosi biancocelesti sportivi, non se ne trovi nemmeno uno, altrettanto tifoso e allo stesso tempo sportivo, tra le loro fila......

ci stanno, per carità, ma sono pochissimi, se li calcoliamo in percentuale poi si ottiene un numero "negligible".
ma poi quello che fa la differenza è la nostra storia, io ho scelto la Lazio a prescindere dai risultati (e anche perchè fin da piccolo me stavano già sul ca... le loro tipiche manifestazioni boriose), a loro gli hanno detto de esse i più forti der mondo figurati quando hanno percepito di non contare un casso nemmeno a roma.

Offline WBB

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #13 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:09:34 »
Io è dal 28 ottobre 1979 che li vojo morti. Io c'ero, ho visto tutto e ricordo tutto.
Maledetti assassini.
Poi, chiaro, gli amici miei, anche dell'epoca, altra gente, altro spessore, per carità.
Ma quelli che voglio morti sono quelli di quella sud che oggi ha figliato e ha riempito tutta la città di merde senza vergogna, scimmie fanatiche e pericolose come kamikaze di al qaida...
Personaggi che allora cantavano "uno de meno" e oggi grugniscono di onore in radio. O scribacchiano su carta da culo assortita.
Pensateci bene: gli assassini di Paparelli hanno fatto molto più proselitismo di signori come Bernardini (conosciuto di persona) o Di Bartolomei. Nel suo picccolo-piccolo praticamente micro, anche lo scemo per antonomasia è figlio di quel fanatismo autoreferenziale.
trigoria delenda est

Offline franz_kappa

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #14 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:12:18 »
Pensateci bene: gli assassini di Paparelli hanno fatto molto più proselitismo di signori come Bernardini (conosciuto di persona) o Di Bartolomei. Nel suo picccolo-piccolo praticamente micro, anche lo scemo per antonomasia è figlio di quel fanatismo autoreferenziale.
Che orrore. La tua giusta riflessione mi fa star male, se ci penso.

Atroce, davvero. Ecco perché vanno odiati (sempre sportivamente).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline mazzok

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #15 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:13:22 »

WBB io non userei espressioni così forti, e comunque se devo scegliere, disprezzo di più chi un cervello dovrebbe averlo ma per la rioma lo mette da parte, il roma club montecitorio ad esempio più che la curva sud.

Offline fish_mark

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #16 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:14:45 »
Perché? per difendere una identità, per difendere una città, per riaffermare la nostra presenza.

Comunque se si scava un pochino, non è tutto uguale il mondo dell'ATAC ...
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline WBB

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #17 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:17:42 »
WBB io non userei espressioni così forti,
hai ragione, mi scuso per l'utilizzo della parola "antonomasia" ;D
trigoria delenda est

bak

Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #18 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:50:53 »
Anche per me la linea del discrimine fu quel maledetto 28 ottobre 1979. Pur tuttavia se verso i tifosi c'è stato sempre e solo massimo disprezzo, per la squadra all'epoca c'era comunque il riconoscimento della sua forza.
Le situazioni sono cambiate come ha detto Boks dopo lo scudetto della Lazio con la riunione a Villa Porcelli tra francuzzo sensi e la pletora di giornalisti (ricordo nitidamente il nome di Sconcerti). L'idolatrazione del beota, calciopoli e la loro assurzione ai primi posti del calcio italiani me li hanno fatti odiare oltre ogni limite, di suo c'ha messo molto anche l'Inter che rischiava di sciuparsi due scudetti praticamente già vinti.
Oramai, stante la nostra situazione, mi consola vederli morire d'invidia e di rabbia ad ogni loro insuccesso.

Offline WombyZoof

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Re:Antiriommanismo militante. Quando? Perché?
« Risposta #19 : Giovedì 10 Giugno 2010, 17:59:41 »
la riflessione di fulcanelli e le domande che ne seguono sono le stesse mie identiche, che si rinnovano ad ogni loro triste exploit.

anche io pur antiromanista viscerale e temiibile anche per loro, nello sfotto continuo, nella rivalità da scuola o bar o posto di lavoro, riuscivo comunque a convivere.  pensate qualche volta andavo anche a guardarmi qualche loro partita allo stadio, in maniera quasi disinteressta, per il gusto di vedere football. forse erpchè contavano poco.


l'escalation della loro protervia ed insopportabilità, è cominciata negli anni 90, con i soldi pay-tv e i patron finalmente di un certo calibro che hanno proiettato prima noi e poi loro ai vertici del calcio nazionale.

le nostre vittorie sono state terribili per loro, il loro scudetto successivo ha letteralmente fatto esplodere il marcio che accumulavano dai tempi dei tempi, ma già prima di vincere era emerso il fenomendo più deleterio ed il vero fattore moltiplicatore di odio e di esaltazione mentale mista ad ignoranza bestiale e frustrazione sociale, le radio di calcio.

prima enzo scala, poi le cronache urlate di enrico minozzi, e poi i vari ripepi, peppni  marioni, che mai vanno confusi con maurizio mosca, che comunque aveva uno stile giocoso seppure incline alla buffoneria, hanno letteralmente avvelenato l'atmosfera.

l'era dei vip in tribuna, e dunque la militanza dei vari prefetti magistrati ultras e parlamentari, è cominciata negli anni 90, con le dirette serali su sky.

poi è diventata una valanga che si autoalimenta di fregnacce, di odio, di insopportabile ingiustizia sfociata nel tentativo di terminarci a mezzo calciopoli. 

ora riesco a fatica a parlare di calcio ma anche di altro con amici romanisti di lunga data. perchè non sono più tifosi semplici, sono radiocomandati.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»