Autore Topic: L'assurdità della responsabilità oggettiva  (Letto 3840 volte)

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Offline giangoverni

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L'assurdità della responsabilità oggettiva
« : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 17:35:56 »
da Globalist.it

Oramai siamo all’assurdo e all’arbitrio. Ci sono organi di stampa che non si limitano a dare anticipazioni sui procedimenti ma emettono sentenze di condanna e ipotizzano addirittura la pena. E questo ai danni di una società quotata in borsa. Mi riferisco ovviamente alla Lazio e alle anticipazioni sul procedimento che la giustizia sportiva dovrebbe iniziare sul caso Mauri, prima ancora che la procura di Cremona abbia concluso le sue indagini e abbia emesso la sua sentenza di rinvio a giudizio o di non luogo a procedere.
Siccome sono laziale e rischio di essere accusato di parlare pro domo mea, mi vorrei limitare a due considerazioni di carattere generale su fatti che possono interessare tutte le società di calcio (a cominciare dal Napoli che deve rientrare dei due punti scippati) e tutti i cittadini della Repubblica. Il primo punto è quello a cui ho già fatto cenno che riguarda la stampa che anticipa addirittura le sentenze. Il secondo riguarda la famigerata “responsabilità oggettiva” che fa sì che le società da parte lesa vengono trasformate in reo e per questo condannate. Mi verrebbe da pensare a Pinocchio dove il giudice condanna il derubato e non il ladro.
Eppure c’è ancora qualcuno autorevole come Palazzi, il procuratore federale, che definisce la responsabilità oggettiva “l’architrave su cui poggia da anni la giustizia sportiva”, oppure come Gianni Petrucci, da presidente del Coni, che la definisce “caposaldo del calcio e dello sport”.
Sono posizioni arretrate e retrive da medio evo del diritto che non tengono conto delle mutate condizioni che sono state conseguenza di vertiginose rivoluzioni tecnologiche e sociali di cui il diritto non può non tenere conto. Mentre fior di giuristi si sono resi conto benissimo come pure il TNAS (il tribunale di arbitrato dello sport) che ha ritenuto in più di un caso che dovrebbe fare giurisprudenza, non doversi applicare automaticamente e ciecamente il principio della responsabilità oggettiva.
Infatti il quadro entro il quale si consumò il primo scandalo scommesse è profondamente mutato. Allora le scommesse erano proibite e quindi gestite clandestinamente da organizzazioni criminali; il calciatore che voleva scommettere o aggiustare le partite doveva prendere contatti personali e “fisici” con queste bande ed esporsi ad ogni forma di controllo da parte della società. Leggi che tutelino la privacy erano al di là da venire e il controllo anche severo era possibile (non dimentichiamo che a quell’epoca le ditte che dovevano assumere un lavoratore solevano chiedere informazioni ai Carabinieri).
Oggi le scommesse non solo non sono vietate ma sono fortemente e assurdamente “raccomandate” dallo Stato stesso che ha fatto diventare tutta l’Italia una bisca a cielo aperto, dove si può scommettere dappertutto e con tutti i mezzi, dal tabaccaio, dal giornalaio, persino allo stadio non si possono comprare i biglietti per la partita ma in compenso si può scommettere. Si scommette con il telefonino con il computer, con l’ipad e con tutte le diavolerie di questo mondo, puoi fare scommesse in partenza da Singapore, dal Messico, dalla Bulgaria e da ogni parte del mondo, su tutte le partite, persino su Scapoli-Ammogliati della spiaggia di Fregene. Il calciatore che vuole scommettere e aggiustare le partite lo può fare tranquillamente da casa sua.  Senza essere controllato da nessuno, tanto meno dal suo datore di lavoro il quale è letteralmente paralizzato dalle leggi sulla privacy. Ricordate la condanna subita da dirigenti dell’Inter per aver fatto “spiare” Vieri”?
Sul caso Mauri, un quotidiano, nel tentativo di incastrare la Lazio e il suo giocatore, ha ricostruito in una tabella (che la Lazio farebbe bene a produrre in giudizio per dimostrare la sua totale impossibilità di controllare il suo associato) un groviglio inestricabile, una vera e propria ragnatela in cui si incrociano le comunicazione fra molte utenze telefoniche.
Come sostiene l’avvocato Alejandro Canducci nella Rivista di Diritto e Economia dello Sport, le società “non possono predisporre misure idonee a prevenire l’illecito o quantomeno ridurne le conseguenze” , in quanto “nell’era della tecnologia sarebbe di fatto impossibile controllare l’operato dei propri tesserati, anche in virtù delle norme sulla privacy sempre più stringenti”.
Nella situazione attuale la responsabilità oggettiva non ha alcun senso, altro che architrave della giustizia sportiva. Se questo è l’architrave, il tempio della giustizia sportiva è già ridotto a un cumulo di macerie.

Giancarlo Governi


Offline Sanfatucchio

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #1 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 17:52:36 »
Condivido il tuo pensiero, anche se su alcuni soggetti ci sarei andato giù duro, vedi Palazzi e Petrucci persone che fanno male al calcio, fisse nelle proprie convinzioni anacronistiche.

Offline quantomanca?

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #2 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 17:58:38 »
bravo governi, bell'articolo specie la parte sulla prevenzione che le societa' possono adottare per difendersi.
per esempio non credo sia legale per la Lazio far intercettare un suo tesserato da un investigatore privato. ma paradossalmente questo, come societa', ti potrebbe salvare di fronte alla giustizia sportiva facendo la spia.
mi sembra ci sia un incostituzionalita' (se dice cosi'?) tra diritto sportivo e civile.

Offline Drenai

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #3 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 18:00:30 »
io sono pure daccordo, ma mi sarebbe piaciuto questo spirito rivoluzionario anti responsabilità oggettiva pure nel 1986. invece allora non se n'era accorto nessuno di quanto fosse iniqua.
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Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #4 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 18:46:08 »
io sono pure daccordo, ma mi sarebbe piaciuto questo spirito rivoluzionario anti responsabilità oggettiva pure nel 1986. invece allora non se n'era accorto nessuno di quanto fosse iniqua.

Allora la società aveva la possibilità di controllare i suoi tesserati. Non glie lo vieteva nulla. Oggi tutto è impossibile anche tecnicamente.

Offline Drenai

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #5 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 18:57:51 »
prendiamo ad esempio la vicenda del napoli, che è quella che ha dato la stura al partito anti responsabilità oggettiva. il napoli SAPEVA del tentato illecito, perchè i suoi giocatori che l'hanno rifiutato lo hanno comunicato alla società. ora siamo tutti daccordo che la controproducente "paura" della responsabilità oggettiva ha di fatto imposto al napoli di farsi giustizia da sè mandando via gianello e tacendo il resto, visto che se l'avessero detto a palazzi (come imporrebbe il regolamento) sarebbero stati puniti comunque, e qui sta l'iniquità.
ma il reato è piu grave di quanto imputato alla lazio nell'86. oltre alla assurdità della responsabilità oggettiva (il napoli non poteva sapere degli impicci di gianello così come la lazio non poteva sapere di quelli di vinazzani) che possiamo considerare pari in entrambi i casi, nel napoli c'è una specie di omessa denuncia collettiva. quindi non si può far finta di niente, per quanto sbagliato sia il regolamento il napoli qualcosa deve pagare (e infatti la pena è giustamente lieve e verrà probabilmente dimezzata). eppure tutto questo passa in secondo piano di fronte a questa specie di enorme ingiustizia (2 punti...). a noi ci retrocessero in C e nell'opinione pubblica non volò una mosca.
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Teo

Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #6 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:21:06 »
Consiglio, a chi ha un po' di pazienza, la lettura di questo documento

http://www.rdes.it/RDES_1_12_Canducci.pdf

nel quale un "addetto ai lavori" illustra, da un punto di vista professionale, proprio i concetti espressi dal sig. Governi.

In sostanza, si sostiene che, pur non potendosi rigettare del tutto il concetto di "responsabilità oggettiva", la sua applicazione non deve dare luogo a conseguenze "abnormi": e compromettere con una penalizzazione la possibile vittoria di uno scudetto, a causa delle iniziative di un singolo, iniziative prese a suo esclusivo interesse, è certamente una conseguenza abnorme.

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #7 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:21:39 »
prendiamo ad esempio la vicenda del napoli, che è quella che ha dato la stura al partito anti responsabilità oggettiva. il napoli SAPEVA del tentato illecito, perchè i suoi giocatori che l'hanno rifiutato lo hanno comunicato alla società. ora siamo tutti daccordo che la controproducente "paura" della responsabilità oggettiva ha di fatto imposto al napoli di farsi giustizia da sè mandando via gianello e tacendo il resto, visto che se l'avessero detto a palazzi (come imporrebbe il regolamento) sarebbero stati puniti comunque, e qui sta l'iniquità.
ma il reato è piu grave di quanto imputato alla lazio nell'86. oltre alla assurdità della responsabilità oggettiva (il napoli non poteva sapere degli impicci di gianello così come la lazio non poteva sapere di quelli di vinazzani) che possiamo considerare pari in entrambi i casi, nel napoli c'è una specie di omessa denuncia collettiva. quindi non si può far finta di niente, per quanto sbagliato sia il regolamento il napoli qualcosa deve pagare (e infatti la pena è giustamente lieve e verrà probabilmente dimezzata). eppure tutto questo passa in secondo piano di fronte a questa specie di enorme ingiustizia (2 punti...). a noi ci retrocessero in C e nell'opinione pubblica non volò una mosca.

Rispetto al 1986 è cambiato tutto. Se leggi il mio articolo capisci perché non si possono fare confronti.

Offline calimero

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #8 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:23:18 »
So di sorprendere qualcuno ma è mia opinione che il problema dell'iniquità della giustizia sportiva non risiede nell'istitutivo della responsabilità oggettiva, istituto che nella forma della responsabilità solidale, è comunque presente nel nostro ordinamento giuridico, (fatto salvo il diritto penale, dove la responsibilità è solo personale). Non prevedere sanzioni per società coinvolte in illeciti commessi da tesserati, ancorchè non muniti di rappresentanza legale, sarebbe un pericolosissimo incentivo alle combines. Da ultimo va rilevato che, in ogni caso, la responsabilità oggettiva è punita dall'ordinamento sportivo in misura più blanda rispetto all'illecito consumato con responsabilità diretta, per il quale è prevista obbligatoriamente la retrocessione all'ultimo posto in classifica e l'assegnazione a un campionato di categoria inferiore (altro discorso e per la responsabiltà oggettiva per fatti addebitabili alla tifoseria, composta da elementi che non hanno nessun legame giuridico con il club chiamato in giudizio per cui richiamare il principio di solidarietà non appare, in linea teorica, giuridicamente congruo).

Quello che è invece intollerabile nel processo sportivo è il meccanismo di valutazione delle prove. Ammesso (e secondo me non concesso) che per la natura del giudizio la soglia probatoria sia "anticipata" rispetto a quella richiesta per il processo penale non è possibile che per raggiungere la prova basti non già la "certezza assoluta", ma la "ragionevole certezza" desumibile dagli indizi "gravi, precisi e concordanti" (e sto citando il TNAS che tra tutti gli organi giudicanti si sta dimostrando il più garantista). Tale divergenza poteva essere ammessa quando non esisteva il reato di frode sportiva e i mezzi a disposizione della Procura Federale erano limitatissimi, ora che invece può attingere agli atti prodotti da tutte le Procure d'Italia, che operano con mezzi illimitati, è assurdo che venga mantenuto l'attuale standard probatorio.     
 

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #9 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:23:58 »
Come sostiene l’avvocato Alejandro Canducci nella Rivista di Diritto e Economia dello Sport, le società “non possono predisporre misure idonee a prevenire l’illecito o quantomeno ridurne le conseguenze” , in quanto “nell’era della tecnologia sarebbe di fatto impossibile controllare l’operato dei propri tesserati, anche in virtù delle norme sulla privacy sempre più stringenti”.
Nella situazione attuale la responsabilità oggettiva non ha alcun senso, altro che architrave della giustizia sportiva. Se questo è l’architrave, il tempio della giustizia sportiva è già ridotto a un cumulo di macerie.


[/quote]

E' proprio il saggio su cui mi sono documentato.

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #10 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:30:10 »
So di sorprendere qualcuno ma è mia opinione che il problema dell'iniquità della giustizia sportiva non risiede nell'istitutivo della responsabilità oggettiva, istituto che nella forma della responsabilità solidale, è comunque presente nel nostro ordinamento giuridico, (fatto salvo il diritto penale, dove la responsibilità è solo personale). Non prevedere sanzioni per società coinvolte in illeciti commessi da tesserati, ancorchè non muniti di rappresentanza legale, sarebbe un pericolosissimo incentivo alle combines. Da ultimo va rilevato che, in ogni caso, la responsabilità oggettiva è punita dall'ordinamento sportivo in misura più blanda rispetto all'illecito consumato con responsabilità diretta, per il quale è prevista obbligatoriamente la retrocessione all'ultimo posto in classifica e l'assegnazione a un campionato di categoria inferiore (altro discorso e per la responsabiltà oggettiva per fatti addebitabili alla tifoseria, composta da elementi che non hanno nessun legame giuridico con il club chiamato in giudizio per cui richiamare il principio di solidarietà non appare, in linea teorica, giuridicamente congruo).

Quello che è invece intollerabile nel processo sportivo è il meccanismo di valutazione delle prove. Ammesso (e secondo me non concesso) che per la natura del giudizio la soglia probatoria sia "anticipata" rispetto a quella richiesta per il processo penale non è possibile che per raggiungere la prova basti non già la "certezza assoluta", ma la "ragionevole certezza" desumibile dagli indizi "gravi, precisi e concordanti" (e sto citando il TNAS che tra tutti gli organi giudicanti si sta dimostrando il più garantista). Tale divergenza poteva essere ammessa quando non esisteva il reato di frode sportiva e i mezzi a disposizione della Procura Federale erano limitatissimi, ora che invece può attingere agli atti prodotti da tutte le Procure d'Italia, che operano con mezzi illimitati, è assurdo che venga mantenuto l'attuale standard probatorio.     
 

Puoi condannare (multare) la Società per responsabilità sportiva per lancio di petardi o per esposizione di striscioni razzisto o offensivi perché la società ha la possibilità di controllare gli spettatori all'ingresso. Non puoi ad esempio multarla per responsabilità oggettiva in caso di ululati razzisti, se non ha fatto opera di repressione pedagogica. Nel caso delle scommesse o illeciti da parte dei suoi tesserati la possibilità di controllo oggi è pari allo zero e quindi, come sostiene lo stesso TNAS che tu citi, non si può applicare automaticamente la responsabilità oggettiva.

Offline Drenai

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #11 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:33:13 »
Rispetto al 1986 è cambiato tutto. Se leggi il mio articolo capisci perché non si possono fare confronti.

l'ho letto. e non vedo dove sia la differenza. "poter" controllare non vuol dire nulla. 30 anni fa le società di calcio non facevano certo pedinare 24h su 24 i propri giocatori così come non lo fanno ora. secondo te la lazio fu giustamente penalizzata perchè non aveva assoldato un detective che pedinasse vinazzani? siamo seri (e perchè questo oggi non dovrebbe valere per gianello...).
tu fai un minestrone fra scommesse e illeciti. gianello a prescindere dalle sue abitudini di scommettitore (paradossalmente potrebbe pure non esserlo) ha commesso un illecito sportivo tentando di corrompere due compagni di squadra. non c'entrano nulla le scommesse legalizzate, la tecnologia e la bisca a cielo aperto. trattasi di mazzetta uguale a quelle del primissimo scandalo scommesse, quello del totonero.

io comunque mi riferivo al secondo scandalo scommesse, non al primo, nel quale la lazio pagò un conto  salatissimo pur essendo come società, del tutto estranea ai fatti. almeno oggi il napoli seppure di striscio è coinvolto, allora nemmeno quello.
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Offline AlonZo

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #12 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:37:28 »
complimenti, bell'articolo.

 ;)

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #13 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:39:55 »
l'ho letto. e non vedo dove sia la differenza. "poter" controllare non vuol dire nulla. 30 anni fa le società di calcio non facevano certo pedinare 24h su 24 i propri giocatori così come non lo fanno ora. secondo te la lazio fu giustamente penalizzata perchè non aveva assoldato un detective che pedinasse vinazzani? siamo seri (e perchè questo oggi non dovrebbe valere per gianello...).
tu fai un minestrone fra scommesse e illeciti. gianello a prescindere dalle sue abitudini di scommettitore (paradossalmente potrebbe pure non esserlo) ha commesso un illecito sportivo tentando di corrompere due compagni di squadra. non c'entrano nulla le scommesse legalizzate, la tecnologia e la bisca a cielo aperto. trattasi di mazzetta uguale a quelle del primissimo scandalo scommesse, quello del totonero.

io comunque mi riferivo al secondo scandalo scommesse, non al primo, nel quale la lazio pagò un conto  salatissimo pur essendo come società, del tutto estranea ai fatti. almeno oggi il napoli seppure di striscio è coinvolto, allora nemmeno quello.


Le scommesse sono strettamente legate all'illecito. E l'illecito è strettamente legato alle scommesse. Tra l'altro ai calciatori non è consentito scommettere sullle partite di calcio. Nel 1986 le scommesse erano clandestine e gestite dalla malavita.

Offline Drenai

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #14 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:45:43 »
è proprio perchè le scommesse sono comunque vietate ai calciatori che non c'è differenza. che siano clandestine o legali cambia per te o per me, ma non per un calciatore.
per questo ti ripeto la domanda, che differenza c'è fra la responsabilità oggettiva per vinazzani e quella per gianello? perchè la penalizzazione per la prima è stata accettata supinamente mentre per la seconda (molto piu lieve) c'è il terremoto?
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Larry Bird

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #15 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 19:48:37 »
Perché la Lazio all'epoca poteva controllare Vinazzani anche nella vita privata, poteva spiarlo perché non c'erano le leggi severe sulla privacy.

Offline Drenai

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #16 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 20:06:48 »
Perché la Lazio all'epoca poteva controllare Vinazzani anche nella vita privata, poteva spiarlo perché non c'erano le leggi severe sulla privacy.

ma perchè la lazio avrebbe dovuto spiarlo scusa? la lazio era estranea ai fatti.
oppure tu pensi che un centinaio di squadre professionistiche facessero pedinare a prescindere tutti i loro tesserati? è un'assurdità. lo era allora e continua ad esserlo oggi. a parte che sono convinto che se una società abbia sentore di qualcosa di sporco possa controllare gli spostamenti di una persona oggi come allora, ma che sia condannata perchè non lo fa è ed era assurdo.
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Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #17 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 20:31:39 »
ma perchè la lazio avrebbe dovuto spiarlo scusa? la lazio era estranea ai fatti.
oppure tu pensi che un centinaio di squadre professionistiche facessero pedinare a prescindere tutti i loro tesserati? è un'assurdità. lo era allora e continua ad esserlo oggi. a parte che sono convinto che se una società abbia sentore di qualcosa di sporco possa controllare gli spostamenti di una persona oggi come allora, ma che sia condannata perchè non lo fa è ed era assurdo.

Nella sostanza: se era assurdo allora lo è ancora di più oggi.

Offline calimero

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #18 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 20:41:52 »
La "ratio" della responsabilità oggettiva in caso d'illecito commesso da suoi tesserati consiste nel privare i club della possibilità di architettare illeciti "a proprio vantaggio" facendoli commettere da elementi non muniti di rappresentanza legale. La colpa cioè si riverbera sulla società alla quale appartiene il tesserato coinvolto, non si parla di "culpa in vigilando", principio alieno al co 4dice di giustizia sportiva.  Se devo dare la mia opinione non mi pare che la giurisprudenza corrente colpisca in modo abnorme l'illecito perpetrato dai calciatori. L'abnormità secondo me risiede nel fatto che vengano considerati consumati o tentati illeciti senza che ve ne sia prova adeguata.

Offline giangoverni

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Re:L'assurdità della responsabilità oggettiva
« Risposta #19 : Mercoledì 16 Gennaio 2013, 23:10:23 »
Calimero, non so se sei uomo di legge ma ragioni come se . Per questo ti voglio dire che per scrivere questo articolo ho letto un po' di giurisprudenza e mi sembra di aver capito che la Lazio ha ampie possibilità di uscirne fuori indenne, indipendentemente dalla sorte di Mauri. Però per far valere la non applicabilità del principio di responsabilità oggettiva ci vuole ben altro dell'avvocato Gentile. E non so se Lotito è pronto a pagare altri avvocati.