Autore Topic: Berlusconi, grande comico... tragico!  (Letto 2420 volte)

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zorba

Re:Berlusconi, grande comico... tragico!
« Risposta #20 : Domenica 13 Gennaio 2013, 09:44:32 »
Leggetevi l'intervista a Travaglio pubblicata su "La Stampa" di oggi ed avrete tutte le risposte.

Travaglio: "Potevamo parlare di tutto, ma dei processi no"

Travaglio: potevamo parlare di tutto, ma dei processi no "Lui è in gran palla, noi che dovevamo fare di più, menargli?"

(intervista di ANDREA MALAGUTI)

ROMA Travaglio, ha visto i numeri? Dopo la trasmissione il gradimento di Berlusconi è schizzato in alto. «Non me ne può fregare di meno. C'è chi ha scambiato Servizio Pubblico per una sparatoria all'Ok Corral. Che cosa dovevamo fare? Sputargli? Menarlo? Non era la resa dei conti». Che cos'era allora «Una trasmissione d'informazione. Dove abbiamo detto molte cose. Che suppongo chiunque dovrà tenere presente in questa campagna elettorale. Abbiamo tolto dal tavolo i due argomenti più utilizzati dal Cavaliere». Cioè «L'Imu e il complotto tedesco. Quando Monti ha introdotto l'Imu, Berlusconi ha prima condiviso e poi taciuto come ha dimostrato la Costamagna. E sulle banche tedesche è stata perfetta la Innocenzi a presentargli le smentite sia della Bundesbank sia della Deutsche Bank. Io ho completato il quadro». Leggo dai commenti al suo blog: meglio Giletti degli interventi di Travaglio. «La critica è sempre legittima. Ed è ovvio che non mi metto a parlare dei 120 sms positivi che mi sono arrivati dopo la trasmissione e nemmeno dei molti complimenti dei lettori. Ma in effetti una cosa che mi infastidisce c'è». Quale «L'idea che fosse tutto concordato. Assurdo. La seconda volta che mi sono seduto al tavolo lui mi ha guardato e mi ha detto: parla di nuovo? E io: qualcosina da dire in effetti ce l'ho ancora». Gli argomenti erano stati decisi prima. C'è un carteggio a dimostrarlo. «Succede con qualunque ospite. Si sceglie un tema. In questo caso era: alla sua sesta campagna elettorale, quale credibilità ha ancora il candidato Silvio Berlusconi? Una formula che consentiva di parlare di qualunque cosa restando fuori dal merito dei processi, valutandone però l'impatto politico». Perché i processi no «Con l'ex premier ci sarebbero volute quaranta ore. Ne avevamo due». Non sarebbe stato più efficace un confronto botta e risposta? «No. L'uomo è un insieme inestricabile «Non me ne può fregare di meno. Servizio Pubblico non è l'Ok Corral» di bugie, vittimismo e logorrea. Una macchina spara-palle. Sarebbe stato inevitabile interromperlo a ogni frase. E poi, ad esempio, non sono esperto di economia. Per quello c'era Dragoni. Mi sono concentrato su quello che lui avrebbe potuto fare e dire in vent'anni».< Berlusconi però ha parlato dei processi persi da lei. «È stato molto scorretto. E per altro evidentemente non conosce la differenza tra cause civili e penali. Le mie condanne sono per reati di opinione. Ma, a parte il fatto che io faccio il giornalista e rispondo a chi legge e non a chi vota, sono penalmente pulito. Berlusconi diffamatore di professione farebbe meglio a dirlo a sua zia. O a sua sorella». Lo ha detto a lei. Aggiungendo anche che litigò con Montanelli a causa sua. «Una versione lunare. Ma non è stato l'unico momento in cui si è coperto di ridicolo. Parlando del conflitto di interessi è riuscito a dire che in questi anni non ha mai chiamato il centralino di Mediaset. E su Dell'Utri che è una brava persona perché ha quattro figli. Così si potrebbe dire che il Padrino era un santo perché di figli ne aveva cinque. Parametro bizzarro». Le ha dedicato anche la gag della sedia ripulita. «Non me ne sono accorto. L'ho scoperto a casa e ho capito i buu del pubblico». Stupito dalla lettera ad personam? «Mi aspettavo qualcosa di più divertente e ficcante. I riferimenti alle mie presunte vacanze mafiose, ad esempio. Invece si sono limitati a Wikipedia. Un po' poco». Che effetto fa il 76enne Berlusconi dal vivo? «Ha un'energia pazzesca. È in gran palla. La campagna elettorale lo rigenera. Del resto, come diceva Montanelli, è un piazzista senza pari. Uno che con la politica vera si annoia perché non la sa fare. Però mi sono anche immaginato che cosa sarebbe successo se invece della Costamagna e della Innocenzi avesse avuto di fronte Monti e Bersani. Presumibilmente se li sarebbe mangiati».