Autore Topic: Società Vs Giocatori  (Letto 3002 volte)

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Offline borges

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Società Vs Giocatori
« : Mercoledì 9 Giugno 2010, 13:06:01 »
Uno dei casi: Meghni.
Si infortuna in febbraio con la sua nazionale. Non accetta di farsi operare perchè non vuole perdere il mondiale (e di fatto sta 4 mesi fuori squadra). A giugno scopre che deve farsi operare: 4 mesi out.
In questi 8 mesi il signor Meghni non è stato in grado per scelte personali di prestare la sua opera a chi regolarmente lo paga.
Ma perchè bisogna accettarlo?
Perchè non è possibile rescindere unilateralmente il contratto?
Se ti azzardi a fargli causa o a pagargli lo sitpendio con 2 mesi di ritardo ti trovi citato per danni.
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #1 : Mercoledì 9 Giugno 2010, 16:07:46 »
Sono lavoratori come gli altri e bisogna rispettarli
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

POMATA

Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #2 : Mercoledì 9 Giugno 2010, 18:25:36 »
Che sei matto?
 ;D ;D ;D

Offline Ataru

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #3 : Giovedì 10 Giugno 2010, 00:26:44 »
Sono lavoratori come gli altri e bisogna rispettarli
mica tanto, se io mi infortunio e non mi faccio curare il posto lo perdo, tra l'altro lo stipendio me lo pagano i miei concittadini, nel frattempo
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline rash

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #4 : Giovedì 10 Giugno 2010, 01:31:35 »
Sono lavoratori come gli altri e bisogna rispettarli

magari noi lavoratori dipendenti avessimo le tutele dei calciatori !!!
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #5 : Giovedì 10 Giugno 2010, 07:42:08 »
Ero ironico vi assicuro
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline franz_kappa

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #6 : Giovedì 10 Giugno 2010, 09:47:28 »
Ero ironico vi assicuro
Però non sembrava, ti giuro. Anzi, stavo per citare il tuo intervento e plaudire a quanto hai scritto.

Cmq, borges pone una questione assai delicata. E' il calciatore libero di determinare un evento che impatta direttamente sulla sua salute (come un'operazione) o la società deve essere tutelata - ma in che modo? - nel caso in cui il legittimo rifiuto a subire un'operazione comporti il mancato utilizzo del professionista sotto contratto?

Ciò detto, mi domando allo stesso tempo cosa c'entri il riferimento al mancato pagamento degli stipendi - con conseguente e inevitabile apertura di una vertenza - come una situazione in cui il 'povero' club è vittima dei regolamenti e delle leggi. Mi pare pacifico che gli stipendi si pagano mensilmente, come stabilito dai contratti. Nessuna situazione - a meno di una gravissima crisi di liquidità del club - può giustificare ritardi nel pagamento degli stipendi non concordati preventivamente con i dipendenti.

Io - lo ammetto - ho il pregiudizio che per molti di voi l'elemento discriminante sia l'entità delle retribuzioni dei calciatori. Come dire... Visto che un modesto pedatore di serie A incassa a 25 anni non meno di 8mila euro al mese, cifre impensabili nel mondo reale, costui deve accettare qualche deroga al rispetto delle norme scritte e non scritte che regolano il rapporto tra un prestatore d'opera e la società per cui lavora.

Che dite, sono del tutto fuori strada e interpreto male il vostro sentire? E, se fosse così, quali sono le riflessioni che vi inducono ad auspicare che le tutele di cui godono i calciatori vengano in qualche modo 'circoscritte'?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #7 : Giovedì 10 Giugno 2010, 11:34:21 »
Troppe tematiche ma andiamo con ordine prima c'è da risolvere un dilemma principale:
il gesto sportivo del calciatore viene fatto nell'interesse personale, pur se all'interno di una struttura organizzata, o nell'interesse della società?
Il fatto che il calciatore sia considerato un lavoratore dipendente e non, per esempio, un artista o un musicista dovrebbe sgombrare il campo ai dubbi egli pone la sua abilità, ma anche la sua immagine al servizio del bene della società e ogni suo gesto dovrebbe essere fatto in quell'ottica, l'interesse personale dovrebbe essere rappresentato SOLO dalla retribuzione.
In quest'ottica (quella di tutti i lavoratori dipendenti) la scelta di un lavoratore di privilegiare l'aspetto personale di giocare per la propria nazionale dovrebbe sottostare all'interesse del proprio club SALVO una rinegozziazione del contratto.
Ipotizzando che nessuna delle due scelte potesse provocare danni al calciatore è ovvio che la scelta più diligente debba essere quella di rispettare il contratto e l'alternativa quella di risolvere il contratto o perlomeno modificarlo..

Trovo insopportabile che i giocatori possano privilegiare gli interessi personali nell'esplicazione del loro lavoro è un PRIVILEGIO inaccettabile ch nessun laltro avoratore ha a prescindere dalla retribuzione..
Quando IO lavoro lo faccio nell'interesse del cliente non nel mio interesse.. immagina che nel curare un cliente io abbia due scelte una che porta vantaggi al mio cliente e una (magari attraverso la stampa) ne porta pochi a lui ma molti a me grazie ad una pubblicità e visibilità portata dal caso stesso:
QUALE DOVREI SCEGLIERE SECONDO TE?
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Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #8 : Giovedì 10 Giugno 2010, 11:48:04 »
Secondo elemento:
Chiunque ha studiato la storia del diritto del lavoro sa che i priviligi accordati ai lavoratori dalla legge hanno una motivazione storica: il riconosciuto squilibrio di potere di trattativa tra datore di lavoro e lavoratore.

E' ovvio che chi lavora e ha bisogno di lavorare è pronto ad accettare tutto e se si permettesse al datore di lavoro di approfittarne sarebbe il caos.
Ecco perchè esistono le garanzie sono un elemento riequilibratore.. io lavoratore metto la mia vita nelle mani del mio datore.. la mia famiglia il mutuo da pagare i bambini i debiti NON POSSONO DIPENDERE DAL CAPRICCIO DI UNA PERSONA.. ecco quindi la tutela reale.. ecco quindi la NULLITA' degli accordi su stipendi + bassi del contratto collettivo ecco TUTTO IL DIRITTO DEL LAVORO.

Ma se questo elemento di squilibrio NON esiste allora le tutele del lavoro, questa stupenda e necessaria deroga ai principi generali del diritto, NON sono necessarie.

Già abbiamo un esempio nei quadri dirigenziali.. lo status di dirigente pur essendo inquadrato nell'ambito del lavoro subordinato non gode delle stesse garanzie (per esempio la tutela reale) perchè si ritiene che il rapporto di forza tra dirigente e datore di lavoro NON sia squilibrato in maniera decisiva a favore del secondo.

Torniamo ai calciatori: dobbiamo capire se il rapporto di forza tra i calciatori e i presidenti crei un disequilibrio talmente forte da dover essere riequilibrato da norma ad hoc (quelle del lavoro)... nel cercare una risposta i parametri sono: l'interruzione del rapporto di lavoro comporterebbe una situazione insostenibile per il lavoratore? La cessazione della retribuzione comporterebbe l'impossibilità di portare avanti anche solo per un breve perioda la vita normale del calciatore (e qui l'entità rientra)? Quante possibilità ci sono di riimpiego?

E' ovvvio e solare che data la peculiarità del talento del giocatore la possibilità di riimpiego sarebbe immediata ed anzi in alcuni casi anche auspicata!
La risposta al quesito iniziale non essere diversa da un sostanziale equilibrio di forze di contrattazione e pertanto l'esito scontato dovrebbe essere (come per i dirigenti) una disapplicazione REALE E MORALE di alcune tutele dei lavoratori essendo venuta meno la stessa RATIO di queste tutele.
La loro applicazione e, secondo me, la stessa invocazione di quelle tutele è insultante nei confronti dei lavoratori che versano in una stato di necessità della continuazione del loro rapporto di lavoro dovendo ad esso la loro intera qualità di vita
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Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #9 : Giovedì 10 Giugno 2010, 11:54:55 »
Parlaimo del discorso morale;

vorrei introdurre il discorso della PROFESSIONALITA'
quello della DILIGENZA

Poi vorrei parlare dell'immagine dei doveri di un lavoratore che va a parlare alla stampa con la TUTA DELLA PROPRIA SOCIETA' magari dicendo che il contratto che LUI ha firmato è troppo basso.

Prendi milioni e non riesci neanche ad essere un minimo professionale (maicon, ibra pato e tutti..) come puoi definirti un professionista.... la parola mercenario è più adatta

Il mercenario è pronto a cambiare bandiera ANCHE IN CORSO DI CONTRATTO... un professionista no!
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Offline franz_kappa

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #10 : Giovedì 10 Giugno 2010, 12:30:00 »
Tanti spunti interessanti, da parte tue (ne ero certo).
Varrà la pena discuterci sopra. :)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline rash

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #11 : Venerdì 11 Giugno 2010, 01:06:29 »
Ero ironico vi assicuro

ne prendo atto però come diceva fK non sembrava
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Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #12 : Venerdì 11 Giugno 2010, 10:52:59 »
ne prendo atto però come diceva fK non sembrava

Ho cercato i spiegare il mio pensiero dopo no? :)

Il problema non è nella retribuzione ma nella peculiarità del mestiere
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Offline rash

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #13 : Sabato 12 Giugno 2010, 00:16:28 »
si concordo, solo che quando avevo risposto non avevo avuto modo di dleggere tutto ciò che avevi postato
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Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #14 : Martedì 15 Giugno 2010, 15:04:54 »
A nessuono interessa una discussione su questa questione? :(
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Offline disabitato

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #15 : Martedì 15 Giugno 2010, 22:02:53 »
a me sì.
sono dell'opinione che e firmi per 5 anni ad x è perchè ti sta bene, o che non hai alternative migliori.
Quindi lecito aspirare a migliorare la propria condizione lavorativa, ma abbi almeno la decenza di dimetterti.

Domanda: qualcuno ha modo di rimediare un contratto standard di un calciatore professionista?
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline disabitato

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #16 : Martedì 15 Giugno 2010, 22:11:00 »
eccolo:

"Art. 18
In caso di malattia ovvero di infortunio, per il periodo di inabilità spettano al calciatore i
compensi stabiliti dal contratto fino alla scadenza dello stesso, mentre la società beneficerà delle
eventuali indennità assicurative pattuite a proprio favore.
Le spese dell'assistenza sanitaria e farmaceutica, degli eventuali interventi chirurgici e quelle di
degenza in istituti ospedalieri o in Case di cura sono a carico della società per quanto non sia
coperto dalle prestazioni del servizio sanitario nazionale.
Nell'ipotesi in cui il calciatore non intenda usufruire dell'assistenza sanitaria proposta dalla
società, quest'ultima sarà tenuta a concorrere alle spese relative, ivi compresi interventi chirurgici,
medicinali e spese di degenza in istituti ospedalieri o Case di cura, sostenute dal calciatore, in
misura non superiore al costo normalmente necessario per assicurare al calciatore medesimo
un'assistenza specialistica e di idonea qualificazione.
La presente norma troverà applicazione anche nell'ipotesi di infortunio occorso al calciatore
militare, in occasione di gare od allenamenti organizzati dalI'Autorità da cui dipende, salve diverse
disposizioni dell'Autorità Militare stessa.
Art. 19
Qualora l'inabilità per malattia od infortunio si protragga oltre i sei mesi, è data facoltà alla società
di chiedere la risoluzione del contratto con ricorso al Collegio Arbitrale oppure, previa
comunicazione scritta al calciatore ed alla Lega competente, di corrispondere al calciatore stesso i
compensi contrattuali ridotti alla metà, dalla data della comunicazione fino alla cessazione
dell'inabilità, comunque non oltre il termine di scadenza del contratto.
La risoluzione del contratto e la riduzione del compenso sono consentite soltanto in costanza
della malattia e/o dell'infortunio.
Se la malattia o la menomazione delle condizioni fisiche del calciatore risultino dipendenti da
condotta sregolata o comunque da cause attribuibili a sua colpa grave, la società può applicare nei
confronti dello stesso, con le mo dalità di cui all'art 15, il provvedimento della riduzione dei
compensi o, nei casi più gravi, della risoluzione del contratto.
Qualora la malattia o l'infortunio dovessero determinare la inidoneità del calciatore a svolgere in
modo definitivo l'attività agonistica, inidoneità risultante da certificazione rilasciata dalla
competente U.S.L. o equivalente struttura pubblica, la Società avrà diritto di richiedere
immediatamente la risoluzione del contratto, con le modalità dell'art. 15."
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Skorpius

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Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #17 : Domenica 18 Luglio 2010, 10:04:40 »
Da LA REPUBBLICA di oggi, sabato 17 luglio.



KOLAROV, LOTITO GIOCA AL RIALZO E IL CITY PERDE LA PAZIENZA (a firma Alberto Abbate)

Boateng dietrofront adesso vuole giocare al Genoa

Floccari promette "Un gol nel derby"



Colpo di scena. Dietrofront di Lotito su Kolarov. Dopo essersi convinto ad accettare i 19 milioni del City, il presidente è tornato sui propri passi. Non vuole trattare sotto i 20-21 milioni e sta facendo spazientire oltremodo gli inglesi. Il City minaccia di andar via: ha subito riavviato i contatti col Tottenham per Bale e col Barcelona per Maxwell. Kolarov, che perderebbe un ingaggio di 3,5 milioni l´anno, è furibondo: se non dovesse andar via, ha fatto sapere a Lotito di voler fare ricorso all´art. 17 a maggio, con una perdita di 18 milioni per la Lazio. Intanto alla Paideia ne sono sicuri: «Lunedì il serbo farà le visite mediche».



Ho una domanda diretta per tutti i difensori dei diritti dei calciatori in particolar modo per Frank Zappa.
Come me lo chiamate questo: esercizio di un diritto o ricatto?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

RobCouto

Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #18 : Domenica 18 Luglio 2010, 10:10:08 »
Io le chiamo "cazzate di Repubblichina". Ancora con l'art.17? Possibile che ci sono giornalettisti che ancora non hanno capito che è sostanzialmente inutilizzabile?

CiPpi

Re:Società Vs Giocatori
« Risposta #19 : Domenica 18 Luglio 2010, 10:40:11 »
A nessuono interessa una discussione su questa questione? :(

il fatto e' che troppo da c'e' discutere, dato che la natura stessa di lavoratore-calciatore e' alquanto vaga in termini legislativi.

e' appunto un lavoratore dipendente, o piu' un freelance?

dobbiamo cominciare a pensare alle nazionali come elemento di secondo piano rispetto ai club, o invece l'interesse del club deve essere subordinato all'interesse, non tanto del giocatore, quanto quello della di lui nazionale?

per cui se si infortuna durante una partita con la nazionale, puo' il club in qualche modo essere indennizzato?

e se infortuna durante una partita per il club, puo' la nazionale ottenere che al giocatore vengano offerti periodi di cura differenziati per meglio permettergli di giocare con la nazionale?

se non viene venduto ad un'altra societa' perche' la propria non considera l'offerta giusta, puo' fare causa per la perdita del superiore stipendio 'promesso' al giocatore?

se un giocatore si rifiuta di andare in un'altra squadra per banali motivi, puo' l'attuale club ottenere un indenizzo per il corrispettivo non ricevuto dalla societa' a cui il giocatore era stato 'venduto'?

ecc.ecc.

credo che, come spesso accade, troppi problemi sono stati negli anni passati accantonati convinti che si sarebbero risolti con il tempo.

solo che spesso al tempo non gliene puo' frega di meno di risolvere certi problemi.