Autore Topic: Lazio, da Reja a Petkovic: cosa è cambiato?  (Letto 959 volte)

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Lazio, da Reja a Petkovic: cosa è cambiato?
« : Giovedì 27 Dicembre 2012, 00:49:56 »
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Lazio batte Lazio 36 a 30. Non stiamo dando i numeri, ma si tratta dei punti totalizzati dai biancocelesti alla fine dell'anno solare in questo campionato ed in quello scorso. In realtà potrebbe non esserci alcuna differenza: lo scorso anno infatti la pausa arrivò dopo 16 giornate (complice anche lo sciopero dei calciatori), mentre quest'anno dopo 18 (anche se poi l'anno scorso la Lazio riuscì ad arrivare solo a quota 33 punti).

La differenza numerica è quindi marginale. In cosa, dunque, si differiscono le due squadre, almeno per quanto visto finora? In cosa Petkovic si è differenziato del predecessore Reja? Dal punto di vista dell'organico, le cose sono cambiate ben poco. Hernanes e Klose, veri punti fermi ed imprescindibili della squadra, sono rimasti e anche quest'anno riescono a dare il proprio contributo a livello continuativo. Chi invece è stato penalizzato quest'anno, complice anche un cambio di modulo, è Lulic, rimasto un po' in chiaroscuro in questa prima parte di stagione dopo le sgroppate devastanti di quella scorsa. La differenza sostenziale pare, così, a livello mentale. Gli uomini agli ordini di Petkovic danno l'impressione di essere sempre concentrati dal primo al novantesimo minuto e, grazie a questo, riescono a mantenere in campo una compattezza davvero invidiabile. Arrivato con un alone di mistero, Petkovic è riuscito in breve tempo ad infondere la propria filosofia ai biancocelesti, ed è soprattutto su questo che gli va dato merito.

Volendo anche cercare un approfondimento statistico, Petkovic non ci ha messo molto a vincere il suo primo derby. A differenza di Reja, ci è riuscito al primo tentativo, e sicuramente questo ha avuto ed ha tuttora un peso importante dal punto di vista ambientale. Naturalmente è ancora presto per fare troppi paragoni: Petkovic è alla sua prima stagione, non è arrivato neanche a metà e non ha dovuto finora fronteggiare neanche una piccola crisi (anche se dopo il precampionato qualcuno poteva già storcere in naso). Ma intanto è in corsa in tutte le competizioni, dove è riuscito a vincere e convincere. Chi ben comincia è a metà dell'opera, ora resta da vedere se la seconda metà confermerà quanto di buono visto finora.

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