Autore Topic: Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012  (Letto 1016 volte)

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Offline DinoRaggio

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Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:24:47 »
LA GAZZETTA DELLO SPORT

RiLazio
Tutto come nel 2000
Gli stessi punti e la Juve da prendere

Eriksson vinse lo scudetto rimontando 9 lunghezze
Oggi c’è Petkovic: stesso stile, stipendi diversi


STEFANO CIERI
ROMA

C’era una volta una Lazio che aveva un tecnico straniero, che dopo 18 giornate aveva 36 punti in classifica e che davanti aveva una sola squadra, la Juventus. C’era una volta una Lazio così e c’è ancora. Perché anche oggi la Lazio ha un tecnico straniero, ha 36 punti dopo 18 giornate ed ha davanti a sé una sola squadra, la Juventus. Sì, proprio così: Petkovic viaggia ai ritmi di Eriksson. E non in una stagione qualsiasi, ma in quella datata 1999-2000 che per i biancocelesti si chiuse con la conquista dello scudetto

Come una favola
Sembra una favola, una di quelle da raccontare ai bimbi accanto all’albero di Natale. Ed in effetti l’avventura vissuta finora dalla Petko-Lazio pare avere pochi agganci con la realtà. Invece è tutto vero. A cominciare dal pesante e prestigioso paragone con la super-Lazio di Eriksson. Quella che vinse il tricolore nel 2000, alla 18a giornata, era appunto seconda in classifica con 36 punti, a tre lunghezze dalla capolista Juve. Oggi il distacco dai bianconeri è maggiore (otto), ma successivamente Eriksson si ritrovò pure a meno nove dai bianconeri, prima della cavalcata finale che si chiuse con lo scudetto arrivato grazie anche al diluvio di Perugia. Chi l’avrebbe mai detto che, tredici anni dopo, un altro allenatore straniero, molto meno conosciuto del mago svedese (ed anche molto meno pagato...) avrebbe consentito alla Lazio di avere la stessa classifica a metà stagione? Che è poi anche la migliore di sempre dopo 18 partite da quando ci sono i tre punti per vittoria (a pari merito oltre che con Eriksson anche con la Lazio di Mancini 2002-03). Ecco perché quello che, proiettando i numeri a fine stagione, può sembrare un paragone blasfemo, va comunque fatto.

Analogie e differenze
Certo, la parola scudetto è ufficialmente bandita in casa Lazio. A meno che (lo ha detto lo stesso Petkovic) non siano i bianconeri a crollare. Un po’ come fece nel 2000 la Juve di Ancelotti, insomma... E, volendo continuare con le analogie tra questa e quella Lazio, c’è anche l’imbattibilità di Marchetti che dura da 454 minuti. E’ la terza migliore di sempre per un portiere laziale. Al primo posto c’è Marchegiani che proprio nell’anno del secondo scudetto arrivò a 744, mentre al secondo posto c’è Pulici (portiere del primo scudetto) con 606. In effetti, la solidità difensiva (una sola rete incassata nelle ultime sei partite, con Bizzarri tra i pali) è un altro punto in comune tra la Petko-Lazio e quella stellare di Eriksson. Anche il modulo è identico: 4-5-1, oggi come allora. Gli interpreti sono diversi, questo sì. Quella del 2000 era una Lazio zeppa di campioni, una formazione tra le più ricche di talento d’Europa. Dell’organico attuale solo un paio di elementi non sfigurerebbero in quello di allora: Klose ed Hernanes. Che, non a caso, in due hanno messo a segno 17 dei 26 gol segnati complessivamente dalla formazione biancoceleste.

Troppo poco per sognare un clamoroso bis? Forse. Ma, come ha detto Hernanes dopo la vittoria sulla Samp, già centrare la Champions per la Lazio sarebbe come vincere uno scudetto.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #1 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:33:25 »
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO

DIAKITÈ E LOTITO PIÙ VICINI
S’è riaperto il dialogo: a Capodanno l’incontro decisivo

di Fabrizio Patania

ROMA - Diakitè e la Lazio sono più vicini. Lotito tiene la porta aperta, non l’ha ancora chiusa e sarebbe ben lieto di ricredersi: era convinto che il francese si fosse impegnato con un altro club, sospettava l’Inter, ma ha usato la parabola del figliol prodigo per sottolineare quanto, a determinate condizioni, l’intesa si possa ancora trovare. Il francese riflette. La distanza economica tra richiesta e offerta in estate non lo aveva convinto a sposare il progetto della Lazio, con il trascorrere dei mesi ha cominciato a rendersi conto che tanto di meglio in giro potrebbe non trovare. Alla fine di agosto aveva detto no al Genoa e al Bordeaux, ha scartato l’ipotesi di andare a giocare in Russia e lo ha fatto vacillare soltanto la Fiorentina, che adesso non ha più bisogno di difensori centrali. Sperava Diakitè di essere chiamato da una grande, ma sinora nessuno s’è fatto avanti. Moratti ha risposto con toni decisi a Lotito, si è esposto pubblicamente e viene difficile immaginare che l’Inter all’improvviso possa lanciarsi sul francese. Galliani e il Milan non sembrano interessati e non farebbero un torto a Lotito, la Juventus si sta muovendo su altri obiettivi. Diakitè potrebbe servire al Napoli, ma Lotito non ha intenzione di rinforzare una rivale nella corsa alla Champions e ne fa una questione di principio: anche non trovando un accordo sul prolungamento, non cederebbe il francese a gennaio.

SCENARI - La Lazio, peraltro, sta cercando di far capire al giocatore quanto possa essere importante in prospettiva. Petkovic l’ha reinserito gradualmente nel gruppo e l’ha fatto debuttare pochi giorni fa in Coppa Italia contro il Siena. Biava e Dias rappresentano una certezza per oggi, ma non per domani: sono avanti con gli anni. Ciani è un colosso e si sta inserendo bene dopo un periodo di rodaggio. Con Diakitè formerebbe un tandem tutto francese e di grande fisicità. Petkovic ha provato anche la difesa a tre recuperando l’albanese Cana come alternativa a Dias e Radu nel ruolo di marcatore mancino. Ha cinque difensori centrali più Diakitè, che resterebbe in organico anche a scadenza. A 25 anni e con un avvio di carriera condizionato dagli infortuni, il francese ha bisogno di conferme: 65 presenze in serie A non sono tantissime, ma nell’ultimo campionato con Reja s’era rivelato il difensore più affidabile della Lazio, che gli ha proposto il rinnovo.

E’ migliorato dal punto di vista tecnico, ha bisogno di crescere ancora. Nella squadra biancoceleste, che l’ha preso quando era ancora in età Primavera, avrebbe la possibilità di giocare stabilmente ai vertici e questo è stato anche il consiglio che gli ha dato uno dei senatori. Sono giorni decisivi per riflettere e prendere una decisione. Nelle scorse settimane il disgelo tra la società biancoceleste e Ulisse Savini, il suo manager, non ha prodotto risultati rilevanti, ma il dialogo interrotto in estate è stato riaperto e presto andrà in scena un incontro.

DECISIONE - Un vertice è previsto all’inizio di gennaio. Tocca a Diakitè uscire allo scoperto: prendere o lasciare è la posizione della Lazio. Il francese spera ancora in un rilancio di Lotito, ma nei fatti la società aveva già alzato la posta in estate e il giocatore non ha mai detto sì. Se ne parlerà in coincidenza con la riapertura delle trattative, tenendo conto che gli sviluppi potrebbero condizionare le manovre della Lazio. Un centrale mancino (di riserva a Radu) potrebbe far comodo a Petkovic. Dalla lista dei possibili obiettivi dev’essere depennato Xandao, il brasiliano dello Sporting Lisbona già avvicinato l’estate scorsa. E Breno, in attesa di essere scarcerato, ha firmato un triennale con il San Paolo. La Lazio, in ogni caso, aveva rinunciato a prenderlo. La casella per l’extracomunitario è stata assegnata a Keita, attaccante ex Barcellona in forza alla Primavera di Bollini.
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La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #2 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:38:03 »
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO

LE USCITE Il Pescara pensa a Rocchi o Kozak

ROMA - La priorità della Lazio: sfoltire l’organico, salvaguardando il bilancio. Soltanto le uscite potrebbero favorire acquisti alla riapertura del mercato. Si riparte dallo stesso nodo dell’estate. Un vice Klose se partono due attaccanti. Sino a quando non verrà alleggerito il reparto, inutile pensare al colpo. Una certezza: Lotito e Petkovic hanno bloccato Sergio Floccari. In qualsiasi caso, il centravanti calabrese non partirà, è l’attaccante più sicuro di restare dietro a Klose. In uscita c’è Mauro Zarate. E anche l’argentino, considerando ormai irrecuperabile la situazione, spera fortemente di andare via. Difficile pensare al Genoa o al Torino, dove lo manderebbe Lotito. Qualcosa forse potrebbe muoversi tra Inghilterra e Spagna, ma nessuno s’è fatto avanti con concretezza. La Lazio aspetta segnali e offerte, sinora non pervenute. Maurito in estate aveva detto no a Marsiglia e Galatasaray. Era e resta l’argentino il problema principale da risolvere. Ha un ingaggio pesante, non è rientrato nel progetto, così vive ai margini e sembra demotivato: non ha più senso tenerlo, sarebbe opportuno per la Lazio e per Zarate trovare una soluzione.

SORPRESA - E’ in bilico Tommaso Rocchi, combattuto tra i sentimenti che lo legano alla Lazio e la voglia di tornare a segnare. Sinora ha avuto pochissimo spazio, si trova a scadenza, non ha intenzione di smettere a fine stagione. Valuterà qualsiasi opportunità. Ci ha pensato il Siena di Iachini. S’è mosso il Pescara. Lo vorrebbe Bergodi, vice di Caso nella sua prima stagione laziale. Sebastiani ha intensificato i contatti con Lotito. Cerca una punta. Rocchi significherebbe un innesto di esperienza, ma se la Lazio liberasse Kozak, anche solo in prestito secco, il Pescara rilancerebbe l’assalto con decisione. E forse il ceco potrebbe essere il nome a sorpresa destinato a partire: dietro a Klose sta invecchiando senza esplodere, forse sei mesi da titolare a Pescara aiuterebbero lui stesso e la Lazio a capire che giocatore potrà diventare.

f.p.
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Re:Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #3 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:45:56 »
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO (ed. romana)

Marchetti batte Buffon

Ben 12 volte imbattuto su 17 presenze stagionali, appena 8 gol presi in 13 partite
di A. Media superiore al bianconero


di Fabrizio Patania

ROMA - Un solo gol subìto nelle ultime sei giornate di campionato, realizzato da Belfodil del Parma, domenica 2 dicembre allo stadio Olimpico. Finì 2-1 per la Lazio. Petkovic, dopo il derby con la Roma, ha chiuso la difesa con il lucchetto. Lo ha aiutato il recupero di Stefan Radu. E Marchetti continua a fare la differenza. S’è capito e s’è visto anche a Marassi. Arrivano pochi tiri, li prende tutti. C’è una statistica pazzesca. Tra uno stiramento e l’altro, il portiere di Bassano del Grappa si è dovuto fermare due volte e ha saltato cinque partite nel girone d’andata. Sarà un caso oppure no, dipenderà dal tenore degli avversari e dalla condizione della Lazio, ma le sue assenze non sono passate inosservate. Con l’argentino Bizzarri tra i pali, la squadra biancoceleste ha incassato 10 gol in 5 partite. Opposto il rendimento con Marchetti titolare: appena 8 gol presi nelle restanti 13 partite.

CHE NUMERI - La Lazio ha costruito un piccolo grande bunker. Aveva iniziato la stagione all’insegna dell’equilibrio, lo ha smarrito nella fase centrale dell’autunno, è tornata a essere imperforabile tra novembre e dicembre. In 13 presenze da titolare in campionato, Marchetti è riuscito a chiudere imbattuto ben 8 partite. Al conto vanno aggiunte altre 4 partite di Europa League in cui la sua porta è rimasta inviolata. Nel totale significa 12 volte imbattuto in 17 presenze dall’inizio della stagione. Per essere precisi, nel girone europeo il numero uno della Lazio non ha preso neppure un gol: 2-0 con il Mura nei play off, doppio 0-0 con il Tottenham, 3-0 in casa con il Panathinaikos. La Lazio di Petkovic ha chiuso con la qualificazione ai sedicesimi, il primato nel girone e il record di squadra meno battuta tra Europa League e Champions. Appena due gol subìti, entrambi da Bizzarri (uno ad Atene con il Panathinaikos, l’altro con il Maribor in trasferta).

SOLIDITA’ - Blindando la porta di Marchetti, la Lazio nelle ultime settimane ha recuperato posizioni su posizioni. Ora Petkovic allena la terza miglior difesa del campionato. Soltanto la Juventus (11) e il Napoli (17) hanno incassato meno gol della Lazio (18), che ha appena scavalcato Fiorentina e Inter (19). E’ curiosa l’analisi. Delle 18 reti incassate sinora, la Lazio ne ha prese 7 nelle due partite esterne con Napoli (0-3) e Catania (0-4), occasioni in cui aveva sbandato pericolosamente. Isolando quei due episodi, in cui quasi niente aveva funzionato, la squadra biancoceleste ha preso appena 11 gol nelle restanti 16 giornate di campionato. Indice di una maturità e di una solidità complessiva che potrebbero metterla davvero quasi ai livelli di rendimento della Juventus.

CONFRONTO - Un altro dato spinge in questa direzione. Nessuno come Marchetti in serie A. Sabato ha allungato la propria imbattibilità a 454 minuti (con il Parma aveva giocato Bizzarri al suo posto), sei partite di fila senza prendere gol, ma è anche il portiere meno battuto della serie A. Otto gol presi in 13 partite significa 0,61 ogni novanta minuti. Un filo meglio di Buffon (0,68) che ne ha incassati 11 in 16 presenze. Sono decisamente più avanti rispetto agli altri portieri delle big. De Sanctis del Napoli ha subìto 17 gol in 18 giornate (media 0,94), Handanovic dell’Inter ne prende uno a partita (16 su 16) e Viviano della Fiorentina anche più di uno (1,12).
Marchetti, Hernanes, Klose: la spina dorsale fa la differenza di Petkovic.
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Re:Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #4 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:53:01 »
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO (ed. romana)

HERNANES

Solo gol decisivi e la Lazio vince
Da febbraio 2011, ogni volta in cui il Profeta ha segnato, la Lazio ha fatto festa:
22 vittorie di fila, di cui 18 in serie A


di Fabrizio Patania

ROMA - Sette gol. Hernanes ha raggiunto Hamsik in una corsa a diventare il centrocampista più determinante del campionato. Sette gol, di cui cinque decisivi. Le prodezze del Profeta hanno aggiunto 8 punti alla classifica della Lazio, ma c’è un altro dato a sorprendere. E si tratta di una statistica clamorosa. Il talento di Recife è il vero talismano di Lotito. I suoi gol portano fortuna. Dall’estate 2010, quando era arrivato dal San Paolo, alla partita di sabato a Marassi, ne ha realizzati 31 con la maglia biancoceleste tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Bene, in occasione dei suoi gol, la Lazio non ha mai perso: 2 pareggi e addirittura 26 vittorie quando Hernanes è entrato nel tabellino dei marcatori. Il Profeta ha firmato il successo sulla Sampdoria e così ha allungato una serie pazzesca: 22 vittorie consecutive con un suo gol. Non si ferma più. Dal febbraio 2011, le reti del brasiliano portano inevitabilmente al successo la Lazio. Restringendo la statistica soltanto alle partite di campionato, il risultato non cambia: 18 vittorie di fila nel segno del Profeta. Il 20 febbraio 2011 un destro di Hernanes dal limite dell’area stendeva il Bari (1-0) all’Olimpico. La serie non si è più interrotta. Da allora hanno pagato il conto il Parma, il Catania, il Genoa, il Cesena (due volte), la Fiorentina, la Roma (due volte), l’Atalanta (due volte), il Chievo (due volte), il Milan (due volte), il Pescara, l’Udinese e la Sampdoria. Una collezione d’autore riassunta nella tabella a fianco.

PROGRESSO - Reja lo impiegava da trequartista. Petkovic lo ha arretrato e lo ha messo nel cuore della manovra. Lo fa giocare da mezz’ala. Aiuta Ledesma in regìa e non ha perso la propensione offensiva. Il suo rendimento è migliorato, il suo movimento è diventato più pericoloso. Prima era costretto a ricevere palla con le spalle alla porta, ora arriva in area di rigore guardando il portiere. Può tirare e segnare con maggiore facilità. «Il gol viene di conseguenza» ha raccontato nella zona mista di Marassi. Sta segnando come non aveva mai fatto con la Lazio. A Natale, e il girone d’andata deve ancora terminare, ha messo nel pallottoliere 7 gol. Nel 2010, alla prima stagione con Reja, ne aveva segnati soltanto 5. Chiuse a quota 11, eguagliando (ma non superando) il primato di Nedved, che è stato il centrocampista più prolifico nella storia recente della Lazio. Quest’anno, se riuscirà a mantenere l’attuale rendimento, dovrebbe superare con tranquillità la soglia toccata nella primavera del 2011. Entrerà di sicuro in doppia cifra.

MENTALITA’ - Lui e Klose rappresentano il valore aggiunto della Lazio e un valido motivo per credere che Petkovic riuscirà a vincere, a tagliare uno dei traguardi stagionali. Qualificazione Champions, Coppa Italia, Europa League: la squadra biancoceleste è in corsa su tre fronti. Ci crede, la fame evocata dal tecnico di Sarajevo non svanirà. Tutti, all’interno dello spogliatoio, vogliono arrivare al traguardo. Per due anni di fila sono rimasti bruciati in volata, c’è una rabbia, una determinazione feroce da mettere sul campo. Ha impressionato, anche a Marassi, la solidità e la maturità della Lazio. E’ stato proprio Hernanes a descriverla nel dopo-partita. «Questa è una vittoria importante se riusciremo a proseguire e sfruttare il calendario alla ripresa del campionato con due turni casalinghi» ha spiegato il Profeta. E ancora. «Stiamo cambiando mentalità. Ora c’è più convinzione, giochiamo con la testa giusta» ha aggiunto, testimoniando il processo di crescita in corso. Aspetta dalla moglie Erika il terzo figlio, trascorreranno vacanze romane. Niente Brasile, almeno sino alla fine di maggio. Il Profeta ha intenzione di tornare a casa in estate con la Champions in tasca. Così sarà più facile convincere il nuovo ct Scolari: la Lazio come trampolino di lancio verso il Mondiale.
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Re:Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #5 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 08:57:49 »
CORRIERE DELLO SPORT-STADIO (ed. romana)

VERSO I SEDICESIMI DI EUROPA LEAGUE

Arriva la Lazio, il Borussia alza i prezzi
Il costo minimo di un biglietto fissato in 85,13 euro, quasi il doppio di una gara di cartello di Bundesliga


di Enzo Piergianni

BERLINO - Il primo record della sfida europea dei «Cavallini» (Fohlen è lo storico soprannome dei calciatori biancoverdi) di Moenchengladbach con la Lazio è già stato stabilito, senza attendere il fischio d’inizio della partita di andata, fissato per il 14 febbraio al Borussia Park. Il prezzo dei biglietti è stato vertiginosamente aumentato e sarà il più caro nella storia dell’ultracentenario club della Renania, vincitore due volte della Coppa Uefa (1975 e 1979).

INCASSO RECORD - Il biglietto più economico costerà 85,13 euro: è un posto a sedere nella Tribuna sud, corrispondente ad una curva in Italia. Per dare l’idea del salto di prezzo, basti dire che per la precedente partita casalinga di campionato in calendario il 9 febbraio contro il Bayer Leverkusen, lo stesso posto a sedere è in vendita a 49 euro. Se non è quasi la metà, poco ci manca. L’aumento di 36 euro per solennizzare l’arrivo della Lazio di Miro Klose, corrisponde ad una stangata di circa il 75 per cento per le tasche dei tifosi. Eppure, si prevede lo stesso il tutto esaurito al Borussia Park che ha una capienza di 54.010 posti al coperto. Sarà un fantastico incasso senza precedenti.

SOVRAPPREZZO - I club tedeschi sono soliti applicare supplementi speciali sui biglietti per le partitissime. Lo chiamano «Top-Zuschlag». Ma il rincaro non era mai schizzato alle stelle come per la visita dei biancocelesti di Klose. Nove giorni dopo l’andata con la Lazio, il Borussia riceverà i «cugini» dell’altro Borussia, quello di Dortmund campione in carica della Bundesliga, e il supplemento, rispetto alla partita col Bayer Leverkusen (che è pure un’avversario di forte richiamo) sarà soltanto di 10 euro. Naturalmente, stando ai prezzi annunciati sul portale Viagogo , sono stati aumentati i prezzi di tutte le categorie di posto, per cui saranno in vendita anche poltronissime di tribuna a 235 euro.

OLIMPICO MENO CARO - Fa effetto vedere sullo stesso portale tedesco la differenza con i prezzi italiani per la partita di ritorno il 21 febbraio all’Olimpico. La curva è annunciata a 39,95 euro, mentre i distinti riservati alla tifoseria borussiana in trasferta costano 40 euro. Il posto più caro in casa Lazio non supera i 170 euro nell’offerta di Viagogo , che per tutti i posti, a Roma come a Moenchengladbach, calcola a parte il sovrapprezzo per la sua commissione d’agenzia.

CONTI IN ROSSO - Il glorioso Borussia da quindici anni non giocava più nelle competizioni europee e logicamente non resiste alla tentazione di recuperare un po’ del tempo perduto. Oltretutto le casse sociali non sono floride. L’ultimo bilancio 2011 è stato chiuso con un passivo di 3,5 milioni di euro e c’è anche da pagare l’estinzione dei prestiti con le banche e il Comune per la costruzione dello stadio di proprietà in cui la Lazio sarà ricevuta con tutti gli onori.
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« Risposta #6 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 09:02:05 »
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Il Punto
FRANCO MELLI

BABBO NATALE S’E’ TRAVESTITO DA PROFETA

Quando segna il profeta la Lazio pare inalberare una formula magica che determina vantaggi irreversibili. Sabato è capitato per la ventunesima volta, la sesta in questa stagione, e dallo scombussolamento i doriani non si sono più affrancati nonostante restasse un'ora di gioco su tutti gli orologi e gli “amarcord” del signor Rossi. Allora viva Lotito, che ha aggiunto fluidi positivi e stelle polari all'acume tattico di Petkovic, mentre nel gioco un po' crudele, durato una ventina
di minuti, che potremmo chiamare “tu quoque Delio fili mi”, scintillano le mani prensili di Marchetti, squadernato apposta nel suo regno per mortificare tanto Icardi quanto Eder, terminali d'una manovra parecchio aggressiva. Niente da dire, che anzi le conoscenze anti-Lazio del nuovo allenatore diffondono presagi di riscossa, mentre i biancocelesti remano all'indietro quasi dovessero ribadire la carestia da trasferta che li affligge dal 7 ottobre scorso.

Quale alchimia serve per agganciare in solitudine il secondo posto? Necessita la sovrapposizione-Lulic immarcabile nell'aggiramento sulla corsia mancina, prima di scaricare il cross rintuzzato malamente verso Babbo Natale, cioè Anderson Hernanes; quello dai tiri carogna, quello Il presidente Lotito che rovina il sabato di Romero. Che non vale mezzo Marchetti, purtroppo per l'accorato Delio, che s'inchina ancora una volta alla legge dei più forti, bravi ora a prendere quota allargando la manovra laddove sfrecciano Konko-Lulic, due gregari alla ribalta spesso innescati dalle idee del metronomo Ledesma. Povero Delio! Non è tempo di bagni nelle fontane di Genova, che giusto su episodi di calcio inattivo la squinternata Samp dà ancora segni di vita, ma Gastaldello schiaccia fuori d'un niente quel corner di Costa, salvo rimpolpare più tardi la produzione offensiva con quell'unica fiondata di Pozzi, subentrato all'impalpabile Icardi. Si scollina a tutta Lazio con le variazioni di mastro Vlado che rischia d'irrobustire il blitz in altre occasioni, vanificate dalle sintesi di Konko e Floccari murate da Rossini e Gastaldello. Si chiude in bellezza con tanto di difesa a 5 per rivedere pure Ciani accanto agli insormontabili Biava-Dias. Chapeau, questo girone d'andata è già memorabile: 36 punti, cioè record nei campionati a 20 squadre. E augurissimi per il 2013.
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darienzo

R: Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #7 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 12:16:05 »
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Offline BobLovati

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Re:R: Gazzetta e Corriere dello Sport 24-12-2012
« Risposta #8 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 17:32:12 »
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mission not impossible, visti i concorrenti al titolo  8)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline chinaglia

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« Risposta #9 : Lunedì 24 Dicembre 2012, 20:10:22 »
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E sì, dopo lo scoop sull'Unicef sponsor della Lazio...