Poi dice che uno tifa Varese....

[ammiraglio]

Ammirà, io quando sento il nome virtus penso al primo derby romano...

eh? 

[darienzo]

Pomata, ma che vai dicendo?



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[POMATA]

Pomata, ma che vai dicendo?



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Dico quello che vedo, a vedere la virtus roma ci vanno molti romanisti. Io non ci riuscirei.

[darienzo]

Ammiraglio ha detto tutto quello che era da dire e quella storia la ho condivisa anche io
E poi io non parlo a vanvera di quello che nom conosco

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[POMATA]

Basta guardare i tifosi che vanno a vedere la virtus, io non riesco a mettere foto, poi mi dite chi parla a vanvera...

[darienzo]

Ma da dove stai te metti a pontificare da quello che succede nei palasport di qua, ma.che dici

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[SAV]

Io ho tifato Banco Roma e Messaggero fino a un quarto di finale contro la Scavolini di una ventina d'anni fa.
Sono stato al palaeur dove sono stato sovrastato da una profusione di colori piscioruggine. Mi hanno anche passato uno striscione che ho fatto ovviamente cadere all'anello inferiore suscitando l'incazzatura degli astanti.
Da quel pomeriggio all'Eur tifo solo per la Viola di Reggio Calabria e per la Virtus in serie B.

[Giglic]

Tifoso sin da piccolo della Ignis e poi di Mobilgirgi Emerson Turisanda Cagiva Star Ciao Crem  DiVarese Cagiva...fino alla Cimberio.

Lo vedi che non siamo così diversi? :-)

[feiez]

Tifoso sin da piccolo della Ignis e poi di Mobilgirgi Emerson Turisanda Cagiva Star Ciao Crem  DiVarese Cagiva...fino alla Cimberio.

Lo vedi che non siamo così diversi? :-)

La mia prima squadra di basket. All'epoca esisteva l'Ignis, la Simmenthal Olimpia Milano e l'Oransoda Cantù. Sarà per i colori, sarà per Bob Morse, Manuel Raga e Meneghin, ma quella squadra l'ho sempre tifata, avendo contemporaneamente un'antipatia viscerale per l'Olimpia (che poi mi sono sorbito per ben sei anni quando vivevo a Milano, ma all'epoca avevano Bob McAdoo) e una simpatia per le Aquile canturine.
La Bologna Fortitudina mi è entrata nel cuore dopo quella maledetta finale decisa da Sasha Danilovic; perdere uno scudetto-derby così avrebbe ammazzato anche un cavallo. Poi L'Aquila ed il biancoceleste hanno fatto il resto.
Sassari, ripeto, la seguo per motivi logistici, ma attualmente gioca anche un basket da Dio; peccato per l'eliminazione dalla Euro Cup.
In tutto questo per la Virtus non c'è mai stato posto, se non quando vinse la finale contro i detestati meneghini; ne più ne meno. Prima di loro c'era la Brina Rieti del povero Vendemini e di papà Briant, la IBP Perugina Stella Azzurra e la Lazio basket di Jeelani, squadra che continuo a seguire, come fà il Pomata, sebbene navighi in serie D.
Poi per quale squadra tifino i suini calcistici poco me ne impipa, semplicemente, per me, non c'era spazio per loro.

[Fregene]

orgoglioso tifoso virtussino da anni. virtus roma, s'intende.
mai fatto condizionare da 'ste menate.
per me virtus è valerio bianchini, polesello, dino radja, larry wright, mike bantom, gilardi, capitan tonolli (detto tonno), brandon jennings, il, marchese della valle, etc.

Immenso!
Che ricordi nella mia mente...

[POMATA]

Ma da dove stai te metti a pontificare da quello che succede nei palasport di qua, ma.che dici

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Tifano merde, io non comparto la gioia di una vittoria con le bandiere giallorosse in mano. Evidentemente altri si.

[darienzo]

Tutto quello che non è S.S. Lazio non è automoticamente A.S. Roma.  E vale sia per chi vorrebbe usurpare e circoscrivere automaticamente a sè, sia per chi schifa a prescindere. E io non ho davvero nessun problema a condividere. Sai, posso trovare romanisti in un cinema, a un concerto, a mangiare una pizza, e a tifare una squadra di basket, di volley o di rugby, e se capita che indossino i colori che sono anche quelli della mia città, fa niente. Ci sono così tante realtà spprtive '"terze" qua.
Poi uno può anche andare a vedetsi i tornei di burraco della nostra ipertrofica polisportiva

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[The Loner]

Nei primi anni 70 tifavo Simmenthal, cioè Olimpia Milano. Ed é rimasta a lungo la mia squadra di basket preferita, in Italia.
A metà anni 70 iniziai a seguire la Lazio e Jeelani, ma onestamente non sono mai andato a vedere una partita.
Ho sempre avuto una spiccata antipatia per il Banco, come l'avevo per tutte le squadre blasonate dell'epoca, Stella Azzurra, Basket Roma, Vis Nova. C'erano un paio di giocatori della Virtus che definire spocchiosi è poco.
Faccio eccezione per Polesello. Fulvio era una splendida persona, dentro e fuori dal campo. Condividevamo oltre al basket anche la passione per la chitarra, la West Coast e Steven Stills...
È una di quell persone di cui veramente mi è dispiaciuto non avere più contatti.
Per chiudere: un paio di amici, con i quali ho diviso gli ultimi anni di basket prima di trasferirmi a Vienna, e che seguivano assiduamente la Virtus, mi raccontarono di una specie di trasferimento della lurida curva al Palazzo dello Sport. Motivo per cui loro, Laziali, smisero di andarci.
Poi è chiaro, uno tifa per chi vuole.
Ma a me l'antipatia è rimasta...

[darienzo]

Con i miei amici per una stagione intera (83-84) a ogni partita al Palaeur eravamo presenti in galleria col nostro striscione "Forza Fulvio, Ponte Lungo è con te".

Per quanto riguarda lo zoccolo duro della tifoseria virtussina, circa duemila unità variabili che hanno attraversato le varie stagioni cestistiche (dal Banco a Ferruzzi, da Corbelli fino a Toti) esso ha messo sempre al primo posto la passione per il cesto pur con diverse posizioni calcistiche o perfetto agnosticismo. Frequentavo un forum a tema, e la presenza di tifosi laziali era notevole.
Un capo ultras  Virtus purtroppo deceduto era un personaggio bene in vista della Curva Nord. Anche su Facebook alla pagina ufficiale Virtus siamo diversi anche aquilotti.
E poi ci sono io con la mia storia. Di corse tra Olimpico e Palaeur, di trasferte al Paladozza e al Palalido, di lacrime per le morte di un giovane campione di nome Davide, di una promessa che non sempre sono riuscito a mantenere

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[cuchillo]

Negli anni '80, tifoso della Giomo Venezia per via di Dražen Dalipagić, all'epeca il mio cestista preferito.
Poi, l'infatuazione per Il Messaggero nel biennio 1990-'92.
Avrò visto una quindicina di partite al Palasport in quel biennio. Pazzesco, considerando che prima del 1990 e dopo il 1992 avrò visto al Palasport due o tre partite.
Ero al Palasport sia contro Caserta (il tiro di Maurizio Ragazzi da canestro a canestro sul fil di sirena rimane la gioia sportiva extra-Lazio più significativa della mia vita) sia nella finale d'andata di Korac contro Pesaro.
Ricordo di aver visto in differita (ma senza conoscere il risultato) sulla RAI, di notte, la gara di ritorno. Non la trasmisero neanche per intero, se non ricordo male. RAI di merda.
Contro ogni pronostico vincemmo a Pesaro con un Mahorn da urlo.
Finito quel fuoco di paglia, coinciso col fallimento di Ferruzzi, non ho più tifato per nessuno.

E' stato incredibile, il 1992.
Ha distrutto il mio partito, ha distrutto la mia squadra di basket ma mi ha dato la Lazio di Cragnotti...Se permettete, 'sti grandissimi cazzi del resto, di fronte alla Lazio di Cragnotti...

[Giglic]

Negli anni '80, tifoso della Giomo Venezia per via di Dražen Dalipagić, all'epeca il mio cestista preferito.
Poi, l'infatuazione per Il Messaggero nel biennio 1990-'92.
Avrò visto una quindicina di partite al Palasport in quel biennio. Pazzesco, considerando che prima del 1990 e dopo il 1992 avrò visto al Palasport due o tre partite.
Ero al Palasport sia contro Caserta (il tiro di Maurizio Ragazzi da canestro a canestro sul fil di sirena rimane la gioia sportiva extra-Lazio più significativa della mia vita) sia nella finale d'andata di Korac contro Pesaro.
Ricordo di aver visto in differita (ma senza conoscere il risultato) sulla RAI, di notte, la gara di ritorno. Non la trasmisero neanche per intero, se non ricordo male. RAI di merda.
Contro ogni pronostico vincemmo a Pesaro con un Mahorn da urlo.
Finito quel fuoco di paglia, coinciso col fallimento di Ferruzzi, non ho più tifato per nessuno.

E' stato incredibile, il 1992.
Ha distrutto il mio partito, ha distrutto la mia squadra di basket ma mi ha dato la Lazio di Cragnotti...Se permettete, 'sti grandissimi cazzi del resto, di fronte alla Lazio di Cragnotti...

Partita incredibile. 92 pari (se non erro) alla fine, dopo che Pesaro era avanti anche di 12 e con i lunghi di Roma gravati di 4 falli già al termine del primo tempo. Raggiunti sull'82 e poi sull'85 pari, i marchigiani sono riandati sempre avanti. Anche io ricordo la sopresa di vedere Roma vincente (di 6?) a Pesaro. Ma quella era una signora squadra, non ancora gialla e rossa, ma blu e arancio...

[cuchillo]

Partita incredibile. 92 pari (se non erro) alla fine, dopo che Pesaro era avanti anche di 12 e con i lunghi di Roma gravati di 4 falli già al termine del primo tempo. Raggiunti sull'82 e poi sull'85 pari, i marchigiani sono riandati sempre avanti. Anche io ricordo la sopresa di vedere Roma vincente (di 6?) a Pesaro. Ma quella era una signora squadra, non ancora gialla e rossa, ma blu e arancio...

Stranamente ricordo più la gara di ritorno di quell'andata.
Sarà, forse, che avendola registrata, la rividi più volte, quella bellissima impresa.
Vincemmo di 13 punti, addirittura.
Pesaro era fortissima, quell'anno. Perse la finale scudetto contro il Treviso di Del Negro e Kukoc e vinse la Coppa Italia. 
Ma quel mercoledì sera a Pesaro non ce n'era per nessuno. Li schiantammo con un secondo tempo monumentale.

[darienzo]

Guarda Giglic, che il Messaggero di Carlo Samia era già giallorosso. Con l'insediamento di Ferruzzi si decise di uniformare i colori sociali con l'altra squadra del gruppo, la Teodora Ravenna nel volley femminile.
Quella dei colori è una storia abbastanza complicata da ricostruire, si dice ad esempio che ls Virtus Roma 1960 nacque giallorossa.

Una curiosità: leggendo la bella storia del basket di Mario Arceri si scopre che negli anni cinquanta in un tentativo subito naufragato di polisportiva fu creata effettivamente una A.S.Roma pallacanestro.

Tenero infine il ricordo di Cuchillo su quel canestro inaudito di Ciccio Ragazzi, u'esplosione di gioia che fa ancira rabbrividire. E sì, il basket romantico...


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E

[Giglic]

Guarda Giglic, che il Messaggero di Carlo Samia era già giallorosso. Con l'insediamento di Ferruzzi si decise di uniformare i colori sociali con l'altra squadra del gruppo, la Teodora Ravenna nel volley femminile.
Quella dei colori è una storia abbastanza complicata da ricostruire, si dice ad esempio che ls Virtus Roma 1960 nacque giallorossa.

Una curiosità: leggendo la bella storia del basket di Mario Arceri si scopre che negli anni cinquanta in un tentativo subito naufragato di polisportiva fu creata effettivamente una A.S.Roma pallacanestro.

Tenero infine il ricordo di Cuchillo su quel canestro inaudito di Ciccio Ragazzi, u'esplosione di gioia che fa ancira rabbrividire. E sì, il basket romantico...


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E

Dunque, dariè, vediamo un pò (vado a memoria): i colori blu e arancio sono rimasti fino al fallimento della società. Il messaggero aveva colori rosso e bianco, per l'uniformità che dicevi tu. Poi la franchigia di Reggio emilia comprò i titoli sportivi di Desio e si trasferì a Roma, impedendo così una retrocessione sul campo. L'attuale lottomatica non è quind nata a Roma, e per l'identità ha dovuto rubare i simboli cittadini... 

[darienzo]

Ma secondo me il numero di iscrizione FIP dovrebbe essere rimasto lo stesso pure con lo scanbio di diritti sportivi al momento del cambio di proprietà tra Rovati e Corbelli.
Proprio con Corbelli si cominciò a usare in maniera più netta il nome Virtus soprattutto nei cori al Palazzetto.
Una curiosità: a metà anni novanta Giorgio Chinaglia era un aficionado del Palazzetto colaborando con la vecchia teleregione per servizi anche di basket e diventando ottimo amico di Hugo Sconochini

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