Autore Topic: Roberto Benigni e la Costituzione  (Letto 42668 volte)

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #160 : Mercoledì 13 Aprile 2016, 15:03:58 »
Non trarre conclusioni affrettate. Con questa classe dirigente è impossibile impedire una modifica costituzionale. È fatta per meri interessi personali e lobbistici. Li aspetto al referendum.

ThomasDoll

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #161 : Mercoledì 13 Aprile 2016, 15:04:58 »
Non sono in grado di giudicare i contenuti della riforma, anche se la "squadra" dei contrari contiene in gran parte quelli che avrebbero usato la Carta appena modificata al gabinetto, il che mi fa istintivamente propendere per un giudizio benevolo nei confronti della modifica costituzionale. Ci sarà tempo per capirci qualcosa in più da qui a quando si andrà a votare. Se, nel frattempo, qualche oppositore facesse tanto di spiegare i motivi dello sdegno e delle grida di dolore, ne sapremmo qualcosa di più, magari ci si potrebbe convincere, in attesa che si compia la prima profezia di Casaleggio e il Nuovo Ordine Mondiale ci colga nella nostra Area Democraticamente Internettizzata. Nel qual caso, ho idea, la Costituzione la daremmo al gatto: lo scenario dovrebbe realizzarsi entro il 2018, forse si fa in tempo a votare prima, nel qual caso la Profezia di Casaleggio, avverandosi, abbatterebbe come una mazzaroccata l'altresì profetizzato Avvento del Primo Governo Grillino della Repubblica italiana. In tutti i casi, ci sarebbe spazio, eventualmente, per riportare il dettato costituzionale a prima di quanto proposto dalla graziosa quanto determinata riformatrice laterina.

Offline Frusta

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #162 : Mercoledì 13 Aprile 2016, 20:41:13 »
Non trarre conclusioni affrettate. Con questa classe dirigente è impossibile impedire una modifica costituzionale. È fatta per meri interessi personali e lobbistici. Li aspetto al referendum.
Li aspetto al referendum anche io; intanto è chiaro come con questa classe dirigente sia impossibile impedire una modifica costituzionale ad una maggioranza tenuta in piedi da gente che rappresenta solo se stessa (vedi il ncd, verdiniani e transfugame vario) e che è tenuta insieme da interessi personali, lobbistici e da niente altro.
In quanto alle conclusioni basta esaminarne i punti per farsi cadere le braccia: fine del bicameralismo perfetto senza la soppressione del Senato ma con la sua elezione affidata ai membri nominati dalle regioni e dai comuni; fiducia al governo affidata alla sola Camera; giudici costituzionali non più eletti dal Parlamento, ma 3 dalla Camera e 2 da un Senato composto da nominati (e non oso immaginare il criterio di selezione); elezione del Presidente della Repubblica affidata alla sola Camera, integrata dai rappresentanti delle regioni; modifica del Titolo quinto, cioè cancellazione di tutto quello che la sinistra stessa aveva fortemente voluto nel 2001. E poi soppressione del Cnel, cambio (penalizzante) delle modalità di convocazione sia dei referendum abrogativi che delle proposte di legge di iniziativa popolare eccetera...
Non sono in grado di giudicare i contenuti della riforma...
Beh, basta darci un'occhiata.
...anche se la "squadra" dei contrari contiene in gran parte quelli che avrebbero usato la Carta appena modificata al gabinetto, il che mi fa istintivamente propendere per un giudizio benevolo nei confronti della modifica costituzionale.
Infatti, fra i favorevoli a questa riforma ci stanno parecchi parlamentari che la detestano e la considerano una iattura e fra i contrari parecchi altri che non la ritengono poi così malvagia.
Checcevoifà? Succede quando gli schieramenti sono più importanti (specie per le sorti personali) dei contenuti. Ma dato che nessuno se ne lamente sembra che ci stia bene, no?

Quel che mi meraviglia, ed è il motivo per cui ho ritirato su questo topic, è che proprio quelli che più dicevano di amarla (parlo della Costituzione e non della riforma), a partire da Benigni, (che, mi dispiace per chi si è commosso alle sue parole, stava solo callidamente legando l'asino dove voleva il padrone) non stanno battendo ciglio sul suo stravolgimento, anzi.

P.s.
Quel che mi consola è che c'è chi dice: "Li aspetto al referendum."

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline AlenBoksic

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #163 : Giovedì 14 Aprile 2016, 08:19:31 »
Non sono in grado di giudicare i contenuti della riforma

Stop al bicameralismo perfetto; un Senato con meno poteri legislativi e composto da 95 senatori eletti dai Consigli regionali ma con legittimazione popolare che potrà proporre modifiche alle leggi approvate dalla Camera; nuovo Federalismo, con abolizione delle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni e alcune competenze strategiche riportate in capo allo Stato. Abolizione definitiva delle Province e del Cnel. Sono i pilastri della riforma Costituzionale approvata definitivamente dalla Camera che non tocca i poteri del governo ma modifica e completa quella del Titolo V del marzo del 2001, che ha introdotto il Federalismo.
 
CAMERA Sarà l’unica a votare la fiducia. I deputati restano 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi.
 
SENATO Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Se il Senato chiede alla Camera di modificare una legge che riguarda il rapporto tra Stato e Regioni, l’assemblea di Montecitorio può respingere la richiesta solo a maggioranza assoluta.
 
LEGITTIMAZIONE POPOLARE Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta.
 
SENATORI-CONSIGLIERI I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico. I Consigli Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti; uno per ciascuna Regione dovrà essere un sindaco.
 
IMMUNITÀ I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l’autorizzazione del Senato.
 
FEDERALISMO Sono riportate in capo allo Stato alcune competenze come energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di competenza delle Regioni, «quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale».
 
VOTO IN DATA CERTA i Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge.
 
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi).
 
CORTE COSTITUZIONALE Dei 15 giudici Costituzionali, 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato.
 
REFERENDUM Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anziché 500.000: per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anziché la metà degli iscritti alle liste elettorali.
 
REFERENDUM PROPOSITIVI vengono introdotti con la riforma; una legge ordinaria ne stabilirà le modalità di attuazione.
 
DDL DI INIZIATIVA POPOLARE Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste.
 
LEGGE ELETTORALE Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c’è anche la possibilità di ricorso preventivo già in questa legislatura. Anche l’Italicum potrebbe finire dunque all’esame della Corte.
 
PROVINCE Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle definitivamente.
 
CNEL Abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948.

http://www.lastampa.it/2016/04/12/italia/politica/addio-bicameralismo-nuovo-senato-e-federalismo-ecco-cosa-cambia-con-la-riforma-costituzionale-hTL8gvle7Bw6F5aii2aq2I/pagina.html
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ThomasDoll

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #164 : Giovedì 14 Aprile 2016, 08:27:43 »
E fino a qua c'ero arrivato, leggere avevo letto.
Non so esprimere un giudizio, se è meglio o peggio e per quale motivo.
Mi sembra non riduca di molto numeri e costi, mi sembra semplificare ma non so se è un bene o no.
Mi sembra non chiarire fino in fondo l'aspetto/elezione dei senatori.
Non so se è giusto superare il bicameralismo perfetto o no.
La Costituzione è lì da 70 anni, ha consentito lo sviluppo della democrazia e il superamento dei dolori della guerra e della dittatura, ma non ha impedito scempio, saccheggio e cessione di sovranità. E' troppo complicato per un semplice cittadino stabilire se e quanto questo dipenda dall'impianto del diritto che discende dalla Madre di tutte le fonti.
Io non mi sento all'altezza di esprimere un parere. Ho solo delle sensazioni riguardo al movente di chi modifica: avevo un'idea di Berlusconi che mi allarmava moltissimo, ho un'idea di Renzi che mi allarma su altri livelli. Tenderei a bocciare, ma non so.

Offline AlenBoksic

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #165 : Giovedì 14 Aprile 2016, 10:07:09 »
Non lo so neanch'io, nel senso che oltre a letture e studi non sono un esperto di Diritto pubblico comparato,
posso solo dire che se di superamento del bicameralismo se ne parlava già ai tempi della Commissione Bozzi, e da allora sono passati quasi 40 anni.
Nel frattempo tutti i governi succedutisi - e una moltitudine di parlamentari - si sono spesso più o meno lamentati del cattivo funzionamento dell'apparato legislativo, mentre la riforma del Titolo V ha creato una valanga di ricorsi e bloccato molti processi decisionali, il tutto mentre si continuava a disquisire del Senato delle autonomie, entrato nel lessico da un quarto di secolo almeno.
Molte riforme possibili e  bipartisan si sono incagliate perchè nessuno voleva che fossero attribuite all'altro schieramento (e in questo Berlusconi è stato maestro, sottraendosi sempre all'ultimo dagli accordi precedenti, dal patto della crostata a quello del Nazareno passando per la Bicamerale d'alemiana), e le pochissime che si sono fatte sono state così innestate su un corpo che non le prevedeva, tipo la legge elettorale maggioritaria impiantata su un sistema proporzionalistico.
Questa riforma ha molte lacune e - a quanto dicono - è scritta malissimo proprio a livello di articolato, ma nell'attesa delle modifiche perfette e con ampio sostegno sono passati decenni di immobilismo mentre schiere di opinionisti scrivevano che sarebbe stato impossibile che il Senato abolisse se stesso.
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Offline AlenBoksic

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #166 : Giovedì 14 Aprile 2016, 10:51:11 »
In quanto alle conclusioni basta esaminarne i punti per farsi cadere le braccia: fine del bicameralismo perfetto senza la soppressione del Senato ma con la sua elezione affidata ai membri nominati dalle regioni e dai comuni

LEGITTIMAZIONE POPOLARE Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta.

 elezione del Presidente della Repubblica affidata alla sola Camera, integrata dai rappresentanti delle regioni;

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi).

cambio (penalizzante) delle modalità di convocazione sia dei referendum abrogativi che delle proposte di legge di iniziativa popolare

REFERENDUM Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anziché 500.000: per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anziché la metà degli iscritti alle liste elettorali.

REFERENDUM PROPOSITIVI vengono introdotti con la riforma; una legge ordinaria ne stabilirà le modalità di attuazione.

DDL DI INIZIATIVA POPOLARE Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste.


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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #167 : Giovedì 14 Aprile 2016, 15:51:49 »
Non ho capito una cosa: non so a te, ma a chi è che sta bene?
Cui prodest un senato che diventa una rappresentanza dei territori con soggetti non eletti, e sottolineo non eletti, o cambiare nella forma (ma potendola controllare meglio nella sostanza) l'elezione del Presidente della Repubblica, o rendere più arduo l'accesso ai referendum e ai ddl di iniziativa popolare, o il ribaltamento del tanto voluto quindici anni fa (soprattutto dalle sinistre) articolo quinto?
Avevamo così tanto bisogno di queste cose? Io ci vedo solo dei paletti alla partecipazione popolare ed un accentramento di potere in un numero più ristretto di mani, molto più libere con questa riforma di cedere ulteriori pezzi di sovranità.
Uno dei limiti della Costituzione lo aveva rilevato Boks profetizzando quattro anni fa quanto segue:
...in effetti la nostra reazione alla crisi si sta sostanziando in un progressivo rilascio di sovranità nazionale, che presto diverrà totale. come in Grecia, come in Spagna.
il Potere Politico dell'Italia risiede fuori dal nostro paese.
e la Costituzione non è riuscita a difenderci.
Ebbene, questa riforma ne sta fiaccando ulteriormente le difese, e forse, dopo i cosiddetti "governi tecnici" che ( Deus lo volt!   ce lo chiede l'Europa!) ci sono stati imposti, è proprio questo l'intento di chi vuole continuare trasferire "il potere politico fuori dal nostro paese."  Mentre gli altri paesi sempre più determinatamente stanno cercando di riappropriarsene.
La sola speranza che rimane, e poi abbandono il topic, è "aspettare" questi collaborazionisti al  referendum, unico strumento di democrazia che (ancora) sopravvive.
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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #168 : Giovedì 14 Aprile 2016, 17:41:55 »
Cui prodest un senato che diventa una rappresentanza dei territori con soggetti non eletti, e sottolineo non eletti, o cambiare nella forma (ma potendola controllare meglio nella sostanza) l'elezione del Presidente della Repubblica, o rendere più arduo l'accesso ai referendum e ai ddl di iniziativa popolare

Premesso che i senatori verranno eletti contestualmente ai consigli regionali,
non mi pare affatto che i referendum siano resi più ardui, anzi: si lega il quorum alla partecipazione delle politiche abbattendo l'ostacolo che è stato praticamente insormontabile negli ultimi anni.
Inoltre si prevede l'istituzione di referendum propositivi che fino ad oggi non c'erano.
L'aumento della quota firme può anche starci, visto che nel 1947 in Italia c'erano 15 milioni di persone in meno: inoltre si prevede un percorso certo per le iniziative popolari che prima non c'era, e infatti son sempre marcite in Parlamento (solo poco più del 40% di esse è stato non dico approvato ma discusso).
Quanto al PdR, come per altri organi di garanzia, la maggioranza qualificata impedirà che un singolo schieramento possa eleggerselo da solo, cosa da non da poco.
Riguardo al titolo V c'è un ingorgo di ricorsi alla Consulta, magari resterà tale ingorgo, magari diminuirà, non so.
Voglio 11 Scaloni

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #169 : Martedì 13 Settembre 2016, 12:17:39 »
L'ambasciatore USA in Italia dichiara che l'Italia sarebbe danneggiata dalla vittoria del "No" al prossimo referendum.
L'ennesima interferenza americana sulla politica italiana.
Per quanto mi riguarda un motivo in più per votare "No".

Offline zorba

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #170 : Martedì 13 Settembre 2016, 13:04:01 »
L'ambasciatore USA in Italia dichiara che l'Italia sarebbe danneggiata dalla vittoria del "No" al prossimo referendum.
L'ennesima interferenza americana sulla politica italiana.
Per quanto mi riguarda un motivo in più per votare "No".

Sottoscrivo.

 8)
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline Frusta

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #171 : Martedì 13 Settembre 2016, 14:52:56 »
Ritiriamo fuori il (denigratissimo, fischiatissimo, sbertucciatissimo ed "ignorante") Frusta di quattro anni fa, così, tanto rinfrescare la memoria a chi si stracciava le vesti sulla sua blasfemia.

Giango, sai quanto ti stimo, soprattutto come comunicatore, ed è in quanto tale che vorrei che tu considerassi quanto poco rivoluzionaria sia la nostra Costituzione proprio a partire dal campo di tua competenza.
L'accusa più frequente che viene rivolta a Berlusconi è quella di aver monopolizzato l'informazione. Se lo ha fatto è evidente che lo abbia potuto fare non contravvenendo ai dettami costituzionali, trovando cioè la nostra Costituzione con la guardia abbassata.
Quindi non possiamo affermare che il monopolio dell'informazione sia anticostituzionale, pur essendo un aberrante dato di fatto, perché accetteremmo un controsenso: quello che permette al primo Berlusconi che passa di accumulate un potere mediatico pressoché assoluto nonostante la Costituzione.
Ma siccome questo è successo, dobbiamo prenderne atto riconoscendo l'inadeguatezza della nostra Costituzione, perché non c'è NULLA in essa che possa impedire la nascita di un polo mediatico dominante.
E nemmeno possiamo dire che "alla fine degli anni 40 nessuno poteva indovinare gli effetti politici della concentrazione di televisioni" perché a quei tempi era appena finito un regime, quello fascista, che aveva preso il controllo dei massmedia dell' epoca, principalmente la radio , i cinegiornali e i giornali. Goebbels aveva inventato e portato ai livelli estremi la concezione di propaganda politica, e in URSS vigeva la censura e la propaganda sin dagli albori della rivoluzione comunista.
Perché, allora , la Costituzione Italiana non contiene nulla che si opponga alla concentrazione di massmedia e si limita ad enunciare la "liberta' di stampa", assumendo che una stampa libera non possa liberamente concentrarsi tutta da una parte?
Per me la risposta è: semplice incompetenza.
Parte dei padri della costituente erano comunisti, ovvero apprezzavano l'idea che la stampa fosse concentrata in poche sorgenti di propaganda. Gli altri erano, essenzialmente, dei dilettanti della politica, o personalità cresciute ed educate nelle scuole del regime.
La Costituzione italiana è, quindi, obsoleta e colpevolmente incompetente proprio nel tuo campo, cioè in un settore fondamentale per una democrazia come quello dell'informazione.
E la stessa debolezza la mostra anche in altri campi: qualsiasi potere può aggirare la nostra Costituzione e fregarsene purché abbia abbastanza forza per farlo.
La nostra Costituzione mostra un aspetto evidente: è nata per impedire la rinascita del fascismo solo nel caso venisse riproposto esattamente come fu fatto da Mussolini, ma non è in grado di difenderci da nessun altro attacco alla democrazia. Vieta l' accumulo dei poteri perché fu l'accumulo dei poteri a portare al fascismo ma non può nulla contro una eventuale alleanza di poteri.
Certo, abbiamo un potere legislativo, uno esecutivo e uno giuridico. Ma, anche in questo caso, nulla impedisce ad una triade di questi poteri di produrre ipoteticamente un' oligarchia di potere.
Dei costituzionalisti più illuminati avrebbero dovuto agire TOGLIENDO potere, e non DIVIDENDO i poteri. Dividere i poteri non serve a nulla, anzi produce come risultato che un nuovo potere, nascendo, trova di fronte a se dei nemici disuniti e per questo fragili.
La morale della storia è che la divisione dei poteri impedisce al SINGOLO potere di diventare dittatura, ma rende la somma del potere statale PIU' DEBOLE rispetto a qualsiasi "nuovo" ente che provi a prendere il potere: sia una grossa concentrazione di denaro, la mafia, o qualsiasi altra cosa.
Così, la "meravigliosa" architettura che viene definita "sempre attuale" è proprio la MENO attuale che esista, dal momento che è rigidamente composta al solo scopo di fermare l' unica dittatura conosciuta, e nemmeno quelle simili come il nazismo, espone i cittadini al rischio di QUALSIASI ALTRA dittatura.
Ed infatti la prova l'abbiamo sotto gli occhi proprio in questi tempi: chiunque abbia la forza di farlo, (e ormai purtroppo questi "poteri" agiscono tranquillamente aldilà dei nostri confini,) può fare carne di porco di noi, delle nostre risorse, della nostra economia e delle nostre vite.
Può perfino spedire Benigni in tivvù a dirci quanto siamo fortunati, se per caso non ce ne fossimo accorti.

  :P Cazzo quanta poca logica basta per essere un profeta!
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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #172 : Martedì 13 Settembre 2016, 17:00:30 »
Ritiriamo fuori il (denigratissimo, fischiatissimo, sbertucciatissimo ed "ignorante") Frusta di quattro anni fa, così, tanto rinfrescare la memoria a chi si stracciava le vesti sulla sua blasfemia.

  :P Cazzo quanta poca logica basta per essere un profeta!

Con questa superficialità direi di si
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Frusta

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #173 : Martedì 13 Settembre 2016, 18:11:09 »
Guarda la realtà.
Dimmi se la Costituzione ci può difendere dalla nascita di um polo mediatico dominante, dimmi se può fare qualcosa per difenderci da una alleanza di poteri, dimmi se può difenderci da poteri che agiscono tranqullamente aldilà dei nostr confini e poi dimmi se la superficialità e mia o tua.
In definitiva secondo te la Costituzione è davvero in grado di difenderci dai sistemi dittatoriali che ho appena elencato?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #174 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 12:49:36 »
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi su quali fossero gli sponsor del referendum costituzionale voluto da trio Renzi/Boschi/Napolitano e compagnia cantante, l’ultimo discorso ufficiale fatto dell’ambasciatore USA in Italia, John Phillips, glieli ha dissipati tutti.
In precedenza vi era stato il comunicato della JP Morgan riguardo alla necessità di riformare le costituzioni del Sud Europa per “adeguarle alle esigenze dei mercati” (leggi dei potentati finanziari). Avevano scritto quelli della JP Morgan (una delle maggiori banche d’afffari al mondo): “la nostra costituzione è troppo socialista, garantisce la protezione costituzionale dei diritti dei lavoratori e contempla il diritto della protesta contro i cambiamenti dello status quo politico”.

Era ovvio che Matteo Renzi, premier non eletto ma cooptato da Napolitano alla Presidenza del Consiglio, personaggio ambizioso, chiacchierone e desideroso di presentarsi come “il primo della classe”, rispetto alle centrali di potere da cui viene eterodiretto, si è immediatamente adeguato presentando il progetto di riforma costituzionale, elaborato da Giorgio Napolitano ( figura chiave della sudditanza ai poteri transnazionali) e facendolo proprio assieme alla ministra Boschi, in nome della “efficienza e della governabilità”, da sempre rivendicate dal fiorentino.

Diventa chiaro come il sole da chi sia sponsorizzata tale riforma e da quali centrali di potere sia ispirata. Si sapeva ed alcuni eminenti costituzionalisti (non di parte) avevano avvertito che la riforma costituzionale proposta dal duo Renzi/Boschi, con il conseguente referendum confermativo, costituisce il mezzo per abbattere i tre pilastri della Costituzione originaria, ovvero la scelta dei rappresentanti direttamente da parte dei cittadini elettori, la separazione e autonomia dei tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario), oltre a rendere nulla la possibilità di una concreta opposizione nel nuovo Parlamento “riformato” rispetto all’esecutivo, come anche nelle altre assemblee elettive.

Questo senza considerare che l’accentramento dei poteri, derivante dal nuovo assetto di riforma, avrebbe il risultato di collocare nelle mani del premier le leve per il finanziamento, cioè il controllo, dei principali mass-media (RAI-TV ) nonchè di tutta la spesa pubblica o quasi.

In pratica con questa riforma renziana si sta prospettando una effettiva demolizione dello Stato costituzionale, quello voluto dai padri costituenti nel 1948, sostituito con un regime autocratico, che si può considerare analogo con la struttura altrettanto autocratica e antidemocratica dell’Unione Europea, che è caratterizzata anch’essa dalla concentrazione dei poteri, anche legislativi, nelle mani di organi non elettivi e non responsabili, essenzialmente autoreferenziali , cioè il Consiglio dei Ministri e la Commissione Europea, mentre il Parlamento Europeo risulta essenzialmente un organismo proforma, privo di poteri effettivi.
Come si può constatare, la Commissione Europea è di fatto l’unico organismo dell’Unione Europea che dispone del potere effettivo di proporre le leggi e spendere le risorse della UE.

L’importante obiettivo conseguito da questa riforma sarebbe quello di tagliare fuori il popolo dalla possibilità di esercitare un controllo ed una efficace opposizione alle decisioni prese dall’esecutivo ed alle pronunce prese dagli organismi costituzionali che sarebbero, più di quanto accade, costituiti da fantocci nominati dal potere esecutivo.
Noi non eravamo e non siamo entusiasti sostenitori di questa Costituzione ed il motivo lo abbiamo spiegato più volte.
Per causa di una serie di motivi storici, ci troviamo già oggi in un sistema che già oggi limita fortemente i poteri di intervento dei cittadini, basti pensare alla limitazione dei referendum prevista dalla Costituzione attuale sui trattati ionternazionali e sulle leggi di tributarie e di bilancio. Con la riforma sarebbe ancora molto peggio: il potere di intervento sarebbe nullo di fatto.

Queste limitazioni  sono un retaggio di una Costituzione nata con la perdità della sovranità italiana conseguente alla sconfitta nell’ultima guerra mondiale, sconfitta che ha determinato un pesante ruolo di subordinazione dell’Italia alle grandi potenze vincitrici (USA e Gran Bretagna) che ancora oggi è ben visibile, anzi si è accentuato a causa delle politiche egemoniche esercitate da Washington, basti pensare che il Governo italiano va a rimorchio di tutte le decisioni prese dagli “alleati” anche a totale discapito degli interessi nazionali (vedi le guerre in Libia ed nella ex Yugoslavia).

Tuttavia è da manuale l’ipocrisia di chi, politici di bassa lega e pseudo intellettuali di turno (alla Roberto Benigni o alla Salviano) , avevano fino ad oggi vantato questa come la “Costituzione più bella del mondo” ed oggi sono impazienti di farla a brandelli per compiacere i padroni trans nazionali ed i potentati finanziari che di fatto pilotano del scelte essenziali dei Governi.

L’ambasciatore John Phillips, senza volerlo , li ha smascherati.
(Luciano Laghi)


Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline AlenBoksic

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #175 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 14:29:53 »
Per causa di una serie di motivi storici, ci troviamo già oggi in un sistema che già oggi limita fortemente i poteri di intervento dei cittadini, basti pensare alla limitazione dei referendum prevista dalla Costituzione attuale sui trattati ionternazionali e sulle leggi di tributarie e di bilancio. Con la riforma sarebbe ancora molto peggio: il potere di intervento sarebbe nullo di fatto.

In effetti un referendum "volete andare in pensione a 30 anni e ricevere 7500€ il mese?" vincerebbe facile, resterebbe poi il problemino di trovare questi soldi.
Quanto alle nulle capacità di intervento l'estensore dell'articolo farebbe bene a leggersi le modifiche dell'istituto referendario, che ne allargano le estensione istituendo i referendum propositivi, e ne abbattono il quorum, scoglio su cui si sono infrante 7 delle ultime 8 tornate referendarie
Poi,certo, se uno ha già deciso come votare a priori è liberissimo di farlo, ma una letturina eviterebbe di usare armi spuntate come queste.
Voglio 11 Scaloni

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #176 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 14:59:34 »
Poi,certo, se uno ha già deciso come votare a priori è liberissimo di farlo
il discorso vale anche per te, ovviamente
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Er Matador

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #177 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 15:45:03 »
Guarda la realtà.
Dimmi se la Costituzione ci può difendere dalla nascita di um polo mediatico dominante, dimmi se può fare qualcosa per difenderci da una alleanza di poteri, dimmi se può difenderci da poteri che agiscono tranqullamente aldilà dei nostr confini e poi dimmi se la superficialità e mia o tua.
In definitiva secondo te la Costituzione è davvero in grado di difenderci dai sistemi dittatoriali che ho appena elencato?
Aggiungo solo un dettaglio: per insediare Videla c'è voluto quel che c'è voluto; per insediare Monti è bastato il rispetto delle procedure costituzionali.

Offline AlenBoksic

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #178 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 16:45:37 »
il discorso vale anche per te, ovviamente

Certo,
ma questa è una polemica che non cambia il fatto che per il referendum adesso sia solo abrogativo con quorum,
mentre con la riforma - oltre che abrogativo con quorum - sia pure propositivo e - in caso di 800mila firme - abbia un quorum abbattuto.
3 a 1 e palla al centro.

Voglio 11 Scaloni

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #179 : Mercoledì 14 Settembre 2016, 19:40:27 »
Aggiungo solo un dettaglio: per insediare Videla c'è voluto quel che c'è voluto; per insediare Monti è bastato il rispetto delle procedure costituzionali.
Essì, ha più di qualche buco ed io ne ho indicato i più evidenti.
Quello che non capisco però è tutta stavoja che hanno di sfondarla del tutto quelli che fino a ieri ne erano i più strenui apologeti.

Certo,
ma questa è una polemica che non cambia il fatto che per il referendum adesso sia solo abrogativo con quorum,
mentre con la riforma - oltre che abrogativo con quorum - sia pure propositivo e - in caso di 800mila firme - abbia un quorum abbattuto.
3 a 1 e palla al centro.

Seee... Lallero.

a) Le firme richieste per la presentazione di una proposta di legge sono triplicate, da 50 a 150 mila. Le garanzie sono rinviate al Regolamento, e la maggioranza parlamentare rimane libera di rigettare o modificare la proposta.
b)I referendum propositivi e di indirizzo (fra l'altro condizionati da centomila pastoie) sono solo menzionati  a babbo morto a futura memoria , dal momento che ne viene rinviata la disciplina a una successiva legge costituzionale,  leggi: campa cavallo. 
Perché non introdurre fin da subito una disciplina compiuta lo immagini tu? Io si.
c)Ergo puoi pure mettere la palla al centro, ma guarda che con gli autogol le partite le vincono gli avversari, eh?  ;)
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