Autore Topic: Roberto Benigni e la Costituzione  (Letto 42221 volte)

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Offline Skorpius

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #140 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 08:39:54 »
L'errore è confondere le istituzioni con gli uomini, lo stato non è la classe politica, lo stato siamo noi.

Noi siamo solo una parte dello stato.
La classe politica è parte della seconda parte ossia il governo inteso come potere
Il territorio la terza.

La confusione è legittima
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Boks XV

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #141 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 09:17:37 »
Giango, sai quanto ti stimo, soprattutto come comunicatore, ed è in quanto tale che vorrei che tu considerassi quanto poco rivoluzionaria sia la nostra Costituzione proprio a partire dal campo di tua competenza.
L'accusa più frequente che viene rivolta a Berlusconi è quella di aver monopolizzato l'informazione. Se lo ha fatto è evidente che lo abbia potuto fare non contravvenendo ai dettami costituzionali, trovando cioè la nostra Costituzione con la guardia abbassata.
Quindi non possiamo affermare che il monopolio dell'informazione sia anticostituzionale, pur essendo un aberrante dato di fatto, perché accetteremmo un controsenso: quello che permette al primo Berlusconi che passa di accumulate un potere mediatico pressoché assoluto nonostante la Costituzione.
Ma siccome questo è successo, dobbiamo prenderne atto riconoscendo l'inadeguatezza della nostra Costituzione, perché non c'è NULLA in essa che possa impedire la nascita di un polo mediatico dominante.
E nemmeno possiamo dire che "alla fine degli anni 40 nessuno poteva indovinare gli effetti politici della concentrazione di televisioni" perché a quei tempi era appena finito un regime, quello fascista, che aveva preso il controllo dei massmedia dell' epoca, principalmente la radio , i cinegiornali e i giornali. Goebbels aveva inventato e portato ai livelli estremi la concezione di propaganda politica, e in URSS vigeva la censura e la propaganda sin dagli albori della rivoluzione comunista.
Perché, allora , la Costituzione Italiana non contiene nulla che si opponga alla concentrazione di massmedia e si limita ad enunciare la "liberta' di stampa", assumendo che una stampa libera non possa liberamente concentrarsi tutta da una parte?
Per me la risposta è: semplice incompetenza.
Parte dei padri della costituente erano comunisti, ovvero apprezzavano l'idea che la stampa fosse concentrata in poche sorgenti di propaganda. Gli altri erano, essenzialmente, dei dilettanti della politica, o personalità cresciute ed educate nelle scuole del regime.
La Costituzione italiana è, quindi, obsoleta e colpevolmente incompetente proprio nel tuo campo, cioè in un settore fondamentale per una democrazia come quello dell'informazione.
E la stessa debolezza la mostra anche in altri campi: qualsiasi potere può aggirare la nostra Costituzione e fregarsene purché abbia abbastanza forza per farlo.
La nostra Costituzione mostra un aspetto evidente: è nata per impedire la rinascita del fascismo solo nel caso venisse riproposto esattamente come fu fatto da Mussolini, ma non è in grado di difenderci da nessun altro attacco alla democrazia. Vieta l' accumulo dei poteri perché fu l'accumulo dei poteri a portare al fascismo, ma non può nulla contro una eventuale alleanza di poteri.
Certo, abbiamo un potere legislativo, uno esecutivo e uno giuridico. Ma, anche in questo caso, nulla impedisce ad una triade di questi poteri di produrre ipoteticamente un' oligarchia di potere.
Dei costituzionalisti più illuminati avrebbero dovuto agire TOGLIENDO potere, e non DIVIDENDO i poteri. Dividere i poteri non serve a nulla, anzi produce come risultato che un nuovo potere, nascendo, trova di fronte a se dei nemici disuniti e per questo fragili.
La morale della storia è che la divisione dei poteri impedisce al SINGOLO potere di diventare dittatura, ma rende la somma del potere statale PIU' DEBOLE rispetto a qualsiasi "nuovo" ente che provi a prendere il potere: sia una grossa concentrazione di denaro, la mafia, o qualsiasi altra cosa.
Così, la "meravigliosa" architettura che viene definita "sempre attuale" è proprio la MENO attuale che esista, dal momento che è rigidamente composta al solo scopo di fermare l' unica dittatura conosciuta, e nemmeno quelle simili come il nazismo, espone i cittadini al rischio di QUALSIASI ALTRA dittatura.
Ed infatti la prova l'abbiamo sotto gli occhi proprio in questi tempi: chiunque abbia la forza di farlo, (e ormai purtroppo questi "poteri" agiscono tranquillamente aldilà dei nostri confini,) può fare carne di porco di noi, delle nostre risorse, della nostra economia e delle nostre vite.
Può perfino spedire Benigni in tivvù a dirci quanto siamo fortunati, se per caso non ce ne fossimo accorti.

intervento di una logica stringente.
in effetti la nostra reazione alla crisi si sta sostanziando in un progressivo rilascio di sovranità nazionale, che presto diverrà totale. come in Grecia, come in Spagna.
il Potere Politico dell'Italia risiede fuori dal nostro paese.
e la Costituzione non è riuscita a difenderci.

Giglic

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #142 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 09:33:03 »
intervento di una logica stringente.
in effetti la nostra reazione alla crisi si sta sostanziando in un progressivo rilascio di sovranità nazionale, che presto diverrà totale. come in Grecia, come in Spagna.
il Potere Politico dell'Italia risiede fuori dal nostro paese.
e la Costituzione non è riuscita a difenderci.

Intervento che parte da presupposti errati. La costituzione è così attenta alla "Propaganda" (ovvio che non si parli di mass media: non si parla neanche di Internet nella costituzione: è vecchia per questo?) che esiste una legge del '57 (esecuzione di un qualche dettame costituzionale, ricordo, ma gli esperti del forum ne sanno certo più di me) che impedisce a chi è proprietario di concessioni pubbliche di avere ruoli politici. Legge andata in deroga nel '94 per B. e reiterata (DANNO GRAVISSIMO) nel '96 in maniera DEFNITIVA (poi uno si chiede perchè i più arrabbiati con la sinistra siano proprio quelli di sinistra...).
SUlla tua chiosa: è ovvio che partendo da presupposti di capitalismo globale, il governo economico non possa essere meramente nazionale, se vuoi contare qualcosa e non essere schiacciato. Sul potere politico invece non sono d'accordo. B., fin quando non faceva danni al potere economico con il suo ultimo senile rincoglionimento era libero di fare ciò che voleva...
Se poi mi chiedi se questo sia il sistema economico più giusto, parliamone... anche molto.

Teo

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #143 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 10:37:32 »
Mah, vedo che la Costituzione è poco, molto poco conosciuta. Nella sua genesi e nel suo significato.

Essa non può impedire a un nuovo Mussolini, o a chiunque, di dare vita a un regime NON DEMOCRATICO. Proprio così: perfino l'aggettivo "democratica" è emendabile, se esiste la volontà di farlo. L'UNICO vincolo irremovibile è quello della forma repubblicana: per il semplice motivo che l'effetto (la Costituzione) non può rimontare la causa che l'ha generato (il referendum istituzionale).

Se si vuole, LEGALMENTE, si può instaurare una Repubblica col diritto di voto riservato a chi, tanto per fare un esempio, è più alto di 1,80: con elezione diretta del Capo e senza suddivisione dei poteri. Per questo, nell'articolo 1, dopo "L'Italia è una Repubblica" fu specificato "democratica": il primo concetto non contiene, necessariamente, il secondo.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro: anche su quelle tre parole si discusse a lungo. Le sinistre volevano la formula "dei lavoratori": non passò, perché se la formulazione che conosciamo, pur specificando l'importanza fondativa irrinunciabile del lavoro, e di niente altro, non escludeva altri "valori" (il capitale, per intenderci): la Repubblica "dei lavoratori", invece, sarebbe stata qualcosa di molto vicino a una società collettivista.

Le parole sono importanti, non sono messe lì a caso e da ognuna di esse discendono significati e obblighi importanti e precisi.

L'art. 2 è quello che ci colloca nel consesso internazionale: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e stabilisce che "richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale." Concetti, astrazioni, belle parole? Se ci rompiamo una gamba, la collettività ha L'OBBLIGO di prendersi cura di noi: è qualcosa che diamo per scontato, ma non lo sarebbe per niente, se qualcuno a suo tempo non l'avesse messo per iscritto, fin dalle prime righe della nostra carta fondamentale.

L'art. 3 è ancora fondamentale: dice che siamo tutti uguali. Non solo: spiega che la Repubblica ha la responsabilità di rimuovere le condizioni di ineguaglianza, laddove siano presenti. Questo è un altro aspetto fondamentale: non ci si limita a enunciare i princìpi in sé: se in una comunità i protestanti, faccio un esempio, vengono emarginati e discriminati, lo Stato non può limitarsi a prendere atto che un principio fondamentale non viene recepito dai cittadini: si impegna invece a intervenire per rimuovere le disuguaglianze, ha il DOVERE di farlo, il contrario sarebbe un comportamento omissivo. Questo concetto dell'obbligo di rimuovere gli ostacoli che si frappongono al perseguimento di un obiettivo è importantissimo, e lo troviamo in più articoli.

L'art. 4 ribadisce l'importanza del lavoro e non solo: dice che la Repubblica DEVE fare in modo che ognuno abbia la possibilità di lavorare.

Il secondo comma, invece, è di stampo chiaramente collettivista: ma è rimasto, questo, un principio astratto e che non ha dato luogo ad applicazioni concrete: per il semplice motivo che la sua attuazione comporterebbe una compressione di libertà individuali che vengono considerate universalmente ineludibili: insomma, abbiamo anche il diritto di non fare un caxxo dalla mattina alla sera, se vogliamo: in barba a questo comma dell'art. 4.

All'art. 7 troviamo la prima "sorpresa": il "riconoscimento" della Chiesa cattolica: il che non fa dell'Italia uno stato confessionale, ma di certo intacca pesantemente  il concetto di laicità dello Stato: e il peggio arriva all'art. 8, con l'espressione "le confessioni religiose diverse dalla cattolica": se non è un riconoscimento di quest'ultima quale religione di Stato, ci siamo comunque molto vicini...

Questi due articoli, così avulsi dal tono generale dei primi dodici articoli e così specifici, e direi anche così poco "comunisti" come qualcuno vorrebbe fosse bollata la nostra Carta, furono proprio il frutto del realismo di Togliatti, che poi da questo raccolse frutti amarissimi, anche se non perse mai di vista la realtà, nemmeno quando gli spararono e pronunciò il famoso "non fate sciocchezze" (oltre a ben più efficaci dichiarazioni trasmesse alla radio): l'iconografia di stampo pizzaballo-pistolettaro ha poi voluto attribuire la svelenimento del clima alle pedalate di Bartali, ma tant'è.

Fin qui, insomma, e fino all'art. 12, di tutto 'sto comunismo non si vede traccia: e l'unica traccia evidente è in un comma, come detto, di fatto inattuabile e mai attuato. C'è, invece, una pesante "mano" bianca, che ha scritto ben due articoli che condizionano tuttora in modo importante e concreto, sotto ogni aspetto, la nostra vita democratica.

Offline BobLovati

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #144 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 11:20:58 »
caro Teo, il comunismo ( che io personalmente non ho mai accettato e si combattuto ) è un po' l´invenzione del secondo dopoguerra; brillante riedizione della trovata del medio evo greco che, non sapendo come uscire dalle invenzioni tragiche del suo teatro, inventò il miracoloso " deus ex machina ".
E come l´invenzione primigenia ora, dopo oltre 20 anni dalla sua pratica scomparsa, viene brandito nei momenti in cui, alla solita destra stantía, non rimane altro per convincere i propri simpatizzanti; che sono un po´ come gran parte di quelli che " io sooo daaa riomma ", che quasi mai te ne sanno spiegare il perché. 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #145 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 11:22:00 »
Mah, vedo che la Costituzione è poco, molto poco conosciuta. Nella sua genesi e nel suo significato. (...)
Teo, la Costituzione non è che sia gelosamente custodita in chissà quale sacrario, è on line: uno va lì se la scarica e se la legge.
E se leggendola balza agli occhi l'evidenza di alcune aberrazioni non vedo perché parlarne dovrebbe essere un tabù.
Ill fatto è che la Costituzione non stabilisce mezzi e metodi per la sua attuazione. Essa può dire, per esempio, che l'integrità fisica è inviolabile. Poi, però, può permettere che esista una legge sul diritto d'onore, (abrogata nel 1975, tocca dirle stecose!) per la quale potete stuprare una donna a patto di sposarla in seguito. Questo avviene perché la costituzione italiana dice "l'integrità fisica è inviolabile", ma non dice, che so io, "se violate l'integrità fisica delle persone allora vi sbattiamo in galera". Ed infatti non poteva impedire che "legalmente" venisse aggirata nel modo appena detto.
Nello stesso modo, anche se la Costituzione recita che l'integrita fisica è inviolabile, demanda però a chi legifera cosa fare contro chi la viola; e se domani la legge continuasse a proibire lo stupro, punendo i trasgressori con una multa di 25 euro, la costituzione sarebbe soddisfatta.
E chiunque potrebbe stuprare chi volesse per 25 euro, a patto di essere fisicamente più forte.
Equesto vale per utti i tipi di reato: se ti lascia la libertà di aggirarla con una legge ad personam vuol dire che non difende ilpiù debole.
Lo stesso dicasi del fatto che la Costituzione italiana predichi , che so io, il divieto di ricostruire il partito fascista; fermo il divieto, la costituzione non chiarisce né cosa sia "fascismo" , tantomeno quale sia la pena. In questo modo, non solo potrei costruire un Partito Khomeinista Italiano,  ma la pena contro la ricostruzione del partito si può abbassare fino ad essere risibile: il fatto che esista un divieto non rende necessariamente efficace la sanzione.
E così via.

Teo

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #146 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 12:39:14 »
Questo avviene perché la costituzione italiana dice "l'integrità fisica è inviolabile", ma non dice, che so io, "se violate l'integrità fisica delle persone allora vi sbattiamo in galera". Ed infatti non poteva impedire che "legalmente" venisse aggirata nel modo appena detto.

Ehm, quello che dici tu sta nel Codice Penale. La Costituzione mica prevede sanzioni o reati specifici...  Le sanzioni sono previste dalla Legge, che a sua volta deve rispondere alla Legge fondamentale. L'esempio estremo che fai tu (il reato di stupro punito con un'ammenda) non regge: è probabile - direi scontato - che una legge del genere sarebbe giudicata anticostituzionale. E prima ancora, che il Capo dello Stato rifiuti di firmarla. E prima ancora, che una delle due Camere la bocci. E prima ancora, che il parlamentare o il governo a cui venisse in mente di proporla, venga sepolto da una salva di pernacchie, se non di mattoni.

Come vedi, proprio la separazione dei poteri che tanto disprezzi, ti garantisce che domattina un pazzo non possa svegliarsi di traverso e tirare fuori una legge folle. Ma commetti un errore ancora più grande: pensi che sia la Costituzione in sé a dover blindare in modo insuperabile le regole. Ma questo non è possibile, e sarebbe a sua volta una mostruosità: i costituenti dissero "noi non siamo al disopra di nessuno" - proprio in osservanza di quello spirito che andavano a mettere su carta - "questo è quanto abbiamo fatto noi: se volete, cambiatelo". Possiamo riscrivere la Costituzione INTEGRALMENTE, se vogliamo: perché Terracini e Leone non erano degli "illuminati", ma semplici cittadini come te e me. Che abbiamo le stesse prerogative che avevano loro: possiamo buttare all'aria la Carta e rifarla daccapo. Perché una Costituzione "blindata" vorrebbe dire che chi l'ha scritta era "più bravo" di chiunque sarebbe venuto dopo: una chiara assurdità.

Lo stesso dicasi del fatto che la Costituzione italiana predichi , che so io, il divieto di ricostruire il partito fascista; fermo il divieto, la costituzione non chiarisce né cosa sia "fascismo" , tantomeno quale sia la pena. In questo modo, non solo potrei costruire un Partito Khomeinista Italiano,  ma la pena contro la ricostruzione del partito si può abbassare fino ad essere risibile: il fatto che esista un divieto non rende necessariamente efficace la sanzione.
E così via.

Beh, c'ero arrivato che per te la blindatura antifascista è dovuta all'esplicita proibizione di ricostituzione del PNF, e non al bicameralismo perfetto o alla sostanziale debolezza del Governo che scaturisce dalla Costituzione: perché in quest'ultimo caso sarebbe stata evidente la "blindatura" - sempre rimuovibile, voglio ricordarlo  - contro concentrazioni di potere, di qualsiasi "colore": mentre tu affermavi che la Costituzione ci protegge da un Mussolini ma non da Stalin o Hitler, e non capivo. Ora è tutto molto più chiaro, ma la pregiudiziale antifascista è scritta in una disposizione transitoria, perché essa deroga parzialmente ad alcuni principi della Carta, così come il divieto (ora sospeso) di soggiorno sul territorio per i discendenti maschi dei Savoia, che contrastava col diritto per tutti i cittadini alla libera circolazione ecc. ecc. Il divieto di ricostituzione del PNF - da cui discende la legge Scelba, in sostanza - ha senso non tanto perché ribadisce principi già sanciti nella Costituzione, ma perché c'era la necessità di stabilizzare e legittimare una democrazia e una repubblica neonate e ancora malferme sulle gambe: togliendo, se del caso, qualche "diritto" a chi quella repubblica e quella democrazia non le voleva. E' probabile, e previsto dal concetto stesso di transitorietà, e direi perfino auspicabile perché vorrebbe dire che i conti col passato sono veramente chiusi, che in futuro quel divieto scompaia: il che non cambierebbe certo significato alla nostra Costituzione.

ThomasDoll

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #147 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 14:50:10 »
Non si può ragionare come se la Costituzione fosse l'unica fonte del diritto.

Offline Skorpius

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Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #148 : Venerdì 21 Dicembre 2012, 15:56:01 »
   Frusta ogni tua censura o dubbio sulla costituzione deriva da mancanza di conoscenza. L'ignoranza che si erge a punto di vista.
Non so che studi hai fatto ma ti consiglio di dare una occhiata al libro di maziotti di celso troverai molte risposte alle tue peeplessita', li viene spiegato siche perche la nostra e' una delle migliori costituzioni, e lo spiega meglio di benigni
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #149 : Sabato 22 Dicembre 2012, 02:30:50 »
   Frusta ogni tua censura o dubbio sulla costituzione deriva da mancanza di conoscenza. L'ignoranza che si erge a punto di vista.
Non so che studi hai fatto ma ti consiglio di dare una occhiata al libro di maziotti di celso troverai molte risposte alle tue peeplessita', li viene spiegato siche perche la nostra e' una delle migliori costituzioni, e lo spiega meglio di benigni
Sono studiado fino ala seconta alimendare, poi mi ano bociato eqquinti non o potuto fare la tersa. Però melomale che ti sono ingontrato atté che sei struito e mi spiechi il piriché del perquando.
Eccià che tici trovi dami anche una inticazzione su qualche libbro che mi pozza imbarare ha comprentere come anghe altre cose che ha noi gnorandi senprano ingulature mendre sono invege le miliori robe telmondo, solo che noi non le capisciamo perché nessuno ci a imbarato la retta via. Come stai faciendo tu cò mè. Grazzie e auguri di buon natale ah te e ha soreta.

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #150 : Domenica 23 Dicembre 2012, 10:09:27 »
Ehm, quello che dici tu sta nel Codice Penale. La Costituzione mica prevede sanzioni o reati specifici...  Le sanzioni sono previste dalla Legge, che a sua volta deve rispondere alla Legge fondamentale. L'esempio estremo che fai tu (il reato di stupro punito con un'ammenda) non regge: è probabile - direi scontato - che una legge del genere sarebbe giudicata anticostituzionale. E prima ancora, che il Capo dello Stato rifiuti di firmarla. E prima ancora, che una delle due Camere la bocci. E prima ancora, che il parlamentare o il governo a cui venisse in mente di proporla, venga sepolto da una salva di pernacchie, se non di mattoni.
E infatti, siccome la Costituzione non prevede ma delega, ci "protegge" -come dice Benigni- come può proteggere il santino di Padrepio l'automobilista che ce l'ha attaccato sul cruscotto. Quanti esempi vuoi che ti faccia?

Come vedi, proprio la separazione dei poteri che tanto disprezzi, ti garantisce che domattina un pazzo non possa svegliarsi di traverso e tirare fuori una legge folle. Ma commetti un errore ancora più grande: pensi che sia la Costituzione in sé a dover blindare in modo insuperabile le regole. Ma questo non è possibile, e sarebbe a sua volta una mostruosità: i costituenti dissero "noi non siamo al disopra di nessuno" - proprio in osservanza di quello spirito che andavano a mettere su carta - "questo è quanto abbiamo fatto noi: se volete, cambiatelo". Possiamo riscrivere la Costituzione INTEGRALMENTE, se vogliamo: perché Terracini e Leone non erano degli "illuminati", ma semplici cittadini come te e me. Che abbiamo le stesse prerogative che avevano loro: possiamo buttare all'aria la Carta e rifarla daccapo. Perché una Costituzione "blindata" vorrebbe dire che chi l'ha scritta era "più bravo" di chiunque sarebbe venuto dopo: una chiara assurdità.
Ah, l'errore lo commetto io e non chi crede nell' "assurdità" che la Costituzione sia stata scritta da semidei e non da "semplici cittadini come me e te" condizionati dal tempo e dal periodo storico in cui l'hanno concepita?
Stai smontando pezzo per pezzo tutta la (commovente è stata definita qui) performance di Benigni e tutte le beate certezze di chi la definisce intoccabile, imperfettibile, "meglio dei dieci comandamenti" e che-tutto-il-mondo-ci-invidia.

Beh, c'ero arrivato che per te la blindatura antifascista è dovuta all'esplicita proibizione di ricostituzione del PNF, e non al bicameralismo perfetto o alla sostanziale debolezza del Governo che scaturisce dalla Costituzione: perché in quest'ultimo caso sarebbe stata evidente la "blindatura" - sempre rimuovibile, voglio ricordarlo - contro concentrazioni di potere, di qualsiasi "colore": mentre tu affermavi che la Costituzione ci protegge da un Mussolini ma non da Stalin o Hitler, e non capivo. Ora è tutto molto più chiaro, ma la pregiudiziale antifascista è scritta in una disposizione transitoria, perché essa deroga parzialmente ad alcuni principi della Carta, così come il divieto (ora sospeso) di soggiorno sul territorio per i discendenti maschi dei Savoia, che contrastava col diritto per tutti i cittadini alla libera circolazione ecc. ecc. Il divieto di ricostituzione del PNF - da cui discende la legge Scelba, in sostanza - ha senso non tanto perché ribadisce principi già sanciti nella Costituzione, ma perché c'era la necessità di stabilizzare e legittimare una democrazia e una repubblica neonate e ancora malferme sulle gambe: togliendo, se del caso, qualche "diritto" a chi quella repubblica e quella democrazia non le voleva. E' probabile, e previsto dal concetto stesso di transitorietà, e direi perfino auspicabile perché vorrebbe dire che i conti col passato sono veramente chiusi, che in futuro quel divieto scompaia: il che non cambierebbe certo significato alla nostra Costituzione.
E questo ti spiega e giustifica l'entusiasmo di chi si spella le mani e si commuove davanti a chi la ritiene intoccabile? A me fa l'effetto contrario.
Diciamo le cose come stanno: La nostra Costituzione non è perfetta come il signor Benigni ha dato a bere a mezza Italia in prima serata perché  fortemente condizionata sia dal periodo storico in cui è stata concepita che dall 'orientamento politico dei suoi "padri", perte dei quali, e ti parlo dei liberali e dei democristiani, hanno dovuto sudare sette camicie per far sì che quelli di ideologia comunista non la colorassero troppo di rosso.
Io (che songo ignorande e che ergo la mia gnorandità a pundo di vista e che se saprei leggere e scrivere leggierebbi il Maziotti-con-una-zeta-sola) mi limito a constatare la strumentalizzazione che Benigni e chi si fa le pippe sul suo perbenismo mileloso fanno su una costituzione nata dopo la seconda guerra mondiale per sostituire lo statuto albertino, o meglio quanto ne rimaneva dopo lo stravolgimento mussoliniano. Ispirata, fortemente ispirata, alla costituzione francese di quel periodo (Una decina di anni dopo De Gaulle, scontrandosi avec ses pénibles limites  la riformò, producendo la Quinta Repubblica. E se andassimo a vedere cosa stesse succedendo in Francia quando De Gaulle fece il suo lavoro scopriremmo che i francesi avevano molti dei guai che noi non riusciamo a risolvere da 50 anni in qua).
Insomma, chi dice che la nostra costituzione è "moderna" e non necessita di modifiche MENTE sapendo di mentire e all' italiano che gli svaba di felicità davanti alla tibbù racconta due palle:
1)Che la Costituzione italiana sia un prodotto "ad hoc" scritto per le particolarissime condizioni italiane, da zero, da un gruppo di raffinati politici esperti di diritto. Palle.
2)Che la Costituzione italiana sia attuale e moderna, e che non siano evidenti i suoi limiti. Palle e ancora palle.

Offline Skorpius

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Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #151 : Domenica 23 Dicembre 2012, 10:13:53 »
Come ti si puo' rispondere senza dover fare una spiegazione delle basi del diritto. Io ci rinuncio ti sei incartato in una discussione che non puoi sostenere
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #152 : Domenica 23 Dicembre 2012, 11:06:52 »
Come ti si puo' rispondere senza dover fare una spiegazione delle basi del diritto. Io ci rinuncio ti sei incartato in una discussione che non puoi sostenere
Skorpius, io sono specializzato in un campo, tu in un altro. Ora, se tu esprimessi opinioni sul (su quello che io ritengo sia) il mio campo, e se io le ritenessi errate, non ti direi che le esprimi perché sei un ignorante, né tantomeno salirei sulla cattedra del maestrino dalla penna rossa invitandoti a leggere questo o quell'altro libro, semplicemente ti farei notare le incongruenze della tue opinioni.
Se la cosa mi interessasse, altrimenti allegrissimamente ti ignorerei.
Ti sei comportato da saccente e da meleducato. Con questo non voglio dire che tu lo sia , anzi sono certo che non lo sei affatto, ma il comportamento è stato quello. Poi ognuno ha il proprio carattere ed i limiti di una tastiera magari ne possono anche far risaltare gli aspetti meno simpatici, ma tant' è.
Per dirti che l'altra sera a cena ho trovato gradevolissima la compagnia di Giglic  ;) e penso che se anche tu fossi stato presente sarebbe successo anche con te. E anche con Thomas Doll con cui ogni tanto sprizza qualche scintilla.
Penso pure che una costituzione mediocre sia stata strumentalizzata da un attore tanto bravo quanto ipocrita (essì, un vero attore lo è sempre) e tu no, tutto qua.
Quindi let it be, Buon Natale da secondi in classifica e speriamo di festeggiarne pure uno da primi. (:D perché non dovremmo?)

ThomasDoll

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #153 : Domenica 23 Dicembre 2012, 11:23:25 »
Esprimi la tua opinione senza dire che quelle in cui credono altri sono palle, grazie. E smettila di offendere la costituzione, non è una cosa gradevole. Buon natale.

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #154 : Domenica 23 Dicembre 2012, 12:10:55 »
Esprimi la tua opinione senza dire che quelle in cui credono altri sono palle, grazie. E smettila di offendere la costituzione, non è una cosa gradevole. Buon natale.
"gli altri" credono ad un sacco di cose che tu ritieni palle, ed io NON MI PERMETTO di dirti di smetterla di pensare che siano palle. Buon Natale.

ThomasDoll

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #155 : Domenica 23 Dicembre 2012, 13:20:10 »
io posso pensare quello che voglio, finché non lo dico. Pensa se dicessi tutto quello che penso che verrebbe fuori. Te vai in presa diretta, a quanto pare. Felice anno nuovo.

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #156 : Domenica 23 Dicembre 2012, 13:38:31 »
io posso pensare quello che voglio, finché non lo dico. Pensa se dicessi tutto quello che penso che verrebbe fuori. Te vai in presa diretta, a quanto pare. Felice anno nuovo.
Tu sei tu e io sono io.
Buon anno anche e te.

Offline BobLovati

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #157 : Domenica 23 Dicembre 2012, 15:35:45 »
..sarà, ma io ´sti due li vedo .... prossimamente ... sposi    ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Frusta

Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #158 : Mercoledì 26 Dicembre 2012, 12:46:16 »
..sarà, ma io ´sti due li vedo .... prossimamente ... sposi    ;D
Si, con Gaetano Salvemini come testimone di nozze  ;D

Offline Frusta

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Re:Roberto Benigni e la Costituzione
« Risposta #159 : Mercoledì 13 Aprile 2016, 13:58:36 »
Ieri della Costituzione si è fatto strame (si era iniziato a farne affidandone le riforme a fior di destituzionalisti come la Boschi o il Verdini)  e nessuno ha battuto ciglio.
Nemmeno qui fra quelli che l'amavano tanto.
Paradossalmente sono rimasti  a difenderla solo quelli che come me (e come la buonanima di Casaleggio) l'hanno sempre serenamente considerata per quello che era. 

P.s.
E' consolatorio assai ogni tanto andare a dare un'occhiata ai vecchi topic, giusto per dare un'occhiata a chi diceva cosa.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.