(Dal sito ufficiale blucerchiato).
DELIO ROSSI: «DOVREMO AVERE L'ARROGANZA DEGLI UMILI»«Onestamente, penso di essermi fatto un'idea. Ma sarei presuntuoso se pensassi di aver capito tutto dopo soli quattro giorni». Delio Rossi non vende fumo. Non ne è capace e non lo farà mai. Martedì, in questa sala stampa, si presentava prima ai media, poi alla squadra. Oggi, alla vigilia di Sampdoria-Lazio, il tecnico riminese si ritrova a raccontare le impressioni dell'impatto con la realtà blucerchiata. «Il modulo non si può stravolgere, anche perché fino a ieri la squadra giocava a pallone - puntualizza -. Non so se effettuerò qualche piccola modifica, anche se penso di non cambiare molto, visto che non c'è il tempo. La cartina di tornasole è sempre la partita, che mi darà il metro dove andare a lavorare, dove andare ad incidere. Dalla gara con la Lazio non mi aspetto che giochino come voglio io, sarei presuntuoso. Col tempo, però, credo che questo potrà avvenire».
Come l'hanno accolta?
«Ho visto grande disponibilità da parte del gruppo ed è un ottimo segnale. Sono stato accolto molto bene dalla squadra e mi auguro di essere all'altezza della situazione. Mi auguro anche che la squadra cerchi di giocare a calcio, che faccia anche degli errori, ma che provi a giocare con la massima intensità. Vorrei che uscissero con la maglia sudata».
C'è qualcosa o qualcuno che l'ha stupita?
«In particolare no, anche perché ogni gruppo ha una storia a sé. L'idea che mi ero fatto è più o meno confermata, ma ripeto il banco di prova fondamentale è sempre la partita di campionato. Molte volte ho avuto sensazioni buone in settimana, ma la domenica poi facevamo non male, ma malissimo. Altre volte è successo il contrario».
Come ha trovato il gruppo dal punto di vista psicologico?
«Anche sotto questo aspetto ho trovato una buona squadra. Casi di Freud non ce ne sono: d'altronde non devono scaricare mattoni o fare la guerra in Bosnia. Giocano a calcio in una delle città più belle d'Italia, quindi non vedo problemi».
Cos'ha detto alla squadra quando l'ha incontrata?
«Ai ragazzi ho detto che arrivo per mettermi a loro disposizione a patto che loro si mettano a disposizione della mia squadra, ovvero la Sampdoria. Accetto l'errore, la sconfitta, non accetto la mancanza di spirito nei confronti dei propri compagni e del gruppo».
Sul piano fisico come state?
«Qualcuno viene da un mezzo infortunio, qualcuno l'ha mascherato perché è cambiato l'allenatore e comunque questo aspetto lo vedo in chiave positiva».
L'infermeria ufficialmente è vuota, fatta eccezione per il lungodegente Maxi Lopez. Dalle sue parole sembra trapelare qualche problemino: è così?
«Grossi problemi fisici non ce ne sono, spesso è la testa che manda avanti alle gambe. Ad esempio: alla prima giornata di campionato tutti fanno bene, poi i problemi iniziano dalla seconda».
Come ha visto Palombo in settimana?
«Palombo è tra i convocati. la società non mi ha posto nessun veto in questo senso. Ricordo Palombo quando lo affrontavo da avversario ed era un elemento importante, che ha fatto la storia della Sampdoria. Se non lo convocherò sarà una scelta tecnica. L'ho visto con grandissime motivazioni, quindi la regola che mi consenta di portare 23 elementi favorisce anche questa convocazione. Il trequartista? Di sicuro Palombo non sarà trequartista. A parte gli scherzi, la squadra ha giocato da gennaio in avanti con 4-3-1-2 e ultimamente col 4-5-1, quindi non penso che mi discosterò molto da questo».
Ritiene la Lazio un'avversaria battibile?
«La Lazio è una squadra importante, lo dice la classifica delle ultime stagioni. Quest'anno si sta confermando. E poi se giocano in Serie A sono comunque squadre importanti. Ci sarà da stare attenti per tutti i 90 minuti, altrimenti si faranno delle brutte figure: dovremo essere coscienti dei nostri mezzi, ma dovremo avere la giusta arroganza degli umili».
Più emozionato per affrontare la sua ex squadra o per la prima panchina a Marassi da sampdoriano?
«La Lazio l'ho già affrontata in passato. Il problema è un altro: se fai il mio mestiere spesso capita di affrontare una ex squadra. Quello di Roma è un ambiente al quale sono rimasto legato, ma ora nella mia testa c'è solo ed esclusivamente la Sampdoria e sicuramente sarò più emozionato per la prima panchina qui».
Che accoglienza si aspetta dai tifosi blucerchiati?
«Posso solo ringraziarli per il fatto che mi abbiano già accolto in maniera calorosa. Io non ho ancora dato nulla, mi hanno solo visto parlare. Sono venuto in punta di piedi e cercherò di dare il massimo per la Sampdoria. Tenterò anche l'intentabile per dare un gioco e lo spirito giusto a questa squadra».