Autore Topic: Sospensione campionato per coronavirus...  (Letto 68823 volte)

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geddy

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #340 : Giovedì 16 Aprile 2020, 11:38:32 »
Sforzo colossale a quanto si capisce. Fondamentali sembrano i test sierologici affidabili, non ancora disponibili. Il tutto per far muovere in sicurezza non piu' di 10.000 persone.

Offline aaronwinter

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #341 : Giovedì 16 Aprile 2020, 11:50:14 »
Intanto dalla Gazzetta Ufficiale giallorosica

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2020/04/16/news/campionato_giocare_anno_solare-254154502/

Discutono i tempi, non il fatto che vada finito questo Campionato.
Ed infatti, più in basso, parla la voce ufficiale della aesseWinZip

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2020/04/16/news/roma_calcio_fienga-254136605/

"Fienga adesso ha fretta. Doveroso pensare alla ripresa degli allenamenti"

Citazione
(...) Fienga ha fatto anche un punto sulle conseguenze della pandemia sul calciomercato e sui costi sostenuti dal calcio a livello internazionale: "Il calcio, come altri settori, ha vissuto in questi ultimi anni all'interno di una bolla economica legata a un concetto di crescita infinita e non sempre sostenibile. Il virus sta facendo scoppiare, o perlomeno sgonfiare, ogni tipo di bolla, e quella che circonda il mondo del pallone non farà differenza rispetto alle altre. Sono un pragmatico e sto nella realtà, dico quindi che questa è la sfida più importante che attende il nostro mondo, nella prospettiva di evitare assolutamente una rottura del sistema che, anche in questo caso, potrebbe avere ripercussioni catastrofiche a livello occupazionale, e non mi riferisco ovviamente ai giocatori".

Avvisate i rezza che tifano in diretta nazionale - ed anche i riommoletti con la emotività da bimbiminkia che vengono qui a sbirciare.

Così potranno dimenticarsi di Diaconale (a parlarne male bastiamo noi, e lo facciamo decisamente con più strumenti concettuali di quelli di tifosi bimbiminkia) e impiegare il loro tempo contro la dirigenza coprofila e parassita

Metto agli atti, come sempre quando sono costretto mio malgrado a citare i coprofili, il mio riommammerda.
Mi rassicura e fa da vaccino.

:asrm:
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #342 : Giovedì 16 Aprile 2020, 12:27:26 »
Intanto dalla Gazzetta Ufficiale giallorosica

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2020/04/16/news/campionato_giocare_anno_solare-254154502/

Discutono i tempi, non il fatto che vada finito questo Campionato.
Ed infatti, più in basso, parla la voce ufficiale della aesseWinZip

https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2020/04/16/news/roma_calcio_fienga-254136605/

"Fienga adesso ha fretta. Doveroso pensare alla ripresa degli allenamenti"

Avvisate i rezza che tifano in diretta nazionale - ed anche i riommoletti con la emotività da bimbiminkia che vengono qui a sbirciare.

Così potranno dimenticarsi di Diaconale (a parlarne male bastiamo noi, e lo facciamo decisamente con più strumenti concettuali di quelli di tifosi bimbiminkia) e impiegare il loro tempo contro la dirigenza coprofila e parassita

Metto agli atti, come sempre quando sono costretto mio malgrado a citare i coprofili, il mio riommammerda.
Mi rassicura e fa da vaccino.

:asrm:

Ovviamente la società per quanto mafiosa e di merda è più pragmatica del tifosetto da quartierino mafioso e di merda a sua volta.
Sanno benissimo quali sono i rischi che corre il modo del pallone e loro hanno già messo in cassa integrazione decine di dipendenti (ovvero i dipendenti della asmafia1927 in cassa integrazione li stiamo pagando tutti noi….), senza contare che hanno ancora in ballo la vendita della società, che più passa il tempo e più rischia di perdere valore (anche se l'accordo di partenza prevedeva una cifra più del triplo del reale valore di mercato e che comprendeva anche l'intero pagamento del pregresso debitorio).
Ergo gli americani sono praticamente obbligati a correre il rischio di ricominciare a giocare.
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #343 : Giovedì 16 Aprile 2020, 12:36:16 »
Ovviamente la società per quanto mafiosa e di merda è più pragmatica del tifosetto da quartierino mafioso e di merda a sua volta.
Sanno benissimo quali sono i rischi che corre il modo del pallone e loro hanno già messo in cassa integrazione decine di dipendenti (ovvero i dipendenti della asmafia1927 in cassa integrazione li stiamo pagando tutti noi….), senza contare che hanno ancora in ballo la vendita della società, che più passa il tempo e più rischia di perdere valore (anche se l'accordo di partenza prevedeva una cifra più del triplo del reale valore di mercato e che comprendeva anche l'intero pagamento del pregresso debitorio).
Ergo gli americani sono praticamente obbligati a correre il rischio di ricominciare a giocare.

Yesssss.
Sia messo agli atti.
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #344 : Giovedì 16 Aprile 2020, 13:32:29 »
Il prezzolato presidente del Coni Malagò cerca di sparare tutte le cartucce per far sì che il calcio si debba fermare, andando nel caos, e magari proporsi ciome Commissario straordinario, e magari dirigere i giochi verso i soliti amici...
Per fortuna che Gravina e De Siervo hanno mostrato carattere e cervello, in sintesi palle di piombo.
Il calcio, quando potrà, ripartirà da dove è stato interrotto, per buona pace di chi vuole fare lo sciacallo sulle rovine.
C'è ancora un'Italia che vuole risorgere, a prescindere dal tifo, e poi ci sono i malintenzionati diretti, Cellino, a seguire i Malagò ed i Tommasi.
Questo va ancora in giro a dire che il calcio professionistico deve cominciare e ripartire insieme al curling ed al ping-pong.....

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #345 : Giovedì 16 Aprile 2020, 13:45:50 »
Ma infatti l'opposizione alla ripresa del campionato è tutta tifosa.
Una cosa però mi dà fastidio: il fatto che si faccia la morale a chi vorrebbe riprendesse l'attività, come se il calcio non fosse una cosa seria.
A parte le discettazioni colte sul serio ludere che non ci interessano su un forum di tifosi (asromammerda!) è un ragionamento insensato, da cilicio. Mi ricorda mia madre che quando avevo 16 anni e andavo ad allenarmi mi rompeva gli zebedei dicendo "almeno guadagnassi qualcosa".
Lo sport è FONDAMENTALE praticato, ed è un settore dell'economia di vitale importanza.
Il calcio italiano è un business da miliardi e se in un grosso club come l'aesse possono finire in CIG 80 persone, gente che ha perso il modo di guadagnarsi da vivere, non dimentichiamo, facciamo la somma dell'intero movimento e capiamo i confini della cosa, invece di dire cazzate come quello che ho sentito iersera in televisione, il basket ha chiuso, perché il calcio no?
Perché il calcio fa 1000 volte il basket.
In CIG non ci vanno i dirigenti, ci vanno gli impiegati amministrativi, ci vanno le segretarie, ci vanno gli uffici stampa, i preparatori, i medici, gli accompagnatori, i fisioterapisti, e solo quelli che stanno a stipendio.
Quelli che stanno a parcella prenderanno, forse, i 600 euro.
Quelli che stanno a voucher, tipo gli steward, e quelli che prendono compensi da occasionali, tipo chi accompagna i ragazzini del settore giovanile, non prendono niente.
In un club di serie A stiamo parlando di centinaia di persone, gente che lavora con passione e dedizione.
Io ci ho lavorato una stagione, in una società di serie B, e il livello dell'impegno è totale, gratificante, impagabile.
Ti chiamano i tifosi disabili, i vecchietti, la gente che ha bisogno di ogni sorta di informazione.
Tutto questo è azzerato.
E i tromboni in televisione cianciano di cose che non li riguardano né li toccano.
E' un'ingiustizia, e tutti quelli che lavorano nel calcio meritano la massima solidarietà, come quelli che lavorano nello sport in generale.


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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #347 : Venerdì 17 Aprile 2020, 10:07:44 »
https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/2020/04/17-68922212/malag-gravina_telefonata_bollente/

Malagò-Gravina, telefonata bollente

Alessandro Barbano
venerdì 17 aprile 2020 08:45

Una telefonata di buon mattino, appena letti i giornali, i toni che si alzano, poi un finale più conciliante. Ma il dissenso resta totale. Gabriele Gravina non ha gradito le accuse al suo operato espresse dal presidente del Coni Giovanni Malagò, nell’intervista al Corriere dello Sport-Stadio. E gliel’ha detto con tutti i suoi argomenti nei venti minuti di colloquio, arrivando a sostenere che quelle censure suonano come un atto di sfiducia da chi «non è più in sintonia con lo sport».
Il presidente della Figc rifiuta la critica di «procedere a vista» e di non aver trovato un accordo chiaro con tutti i soggetti coinvolti, dai presidenti dei club alla Lega, dalla Uefa alla Fifa, dai calciatori alle Tv. Perché le conference call con tutte le componenti che gravitano attorno al calcio sono quasi quotidiane, e così pure i contatti con l’Uefa e le leghe top, consultate almeno sei volte nell’ultimo mese e con cui si tornerà a parlare il 21 aprile. Ma tu, gli avrebbe chiesto provocatoriamente Gravina in uno dei passaggi più accesi, saresti riuscito a mettere d’accordo chi punta allo scudetto con chi teme di retrocedere? Il riferimento era da una parte a Lotito e dall’altra a Cairo e Cellino, i più esposti nella campagna contro la ripresa. Perché il presidente della Figc è convinto che una parte dei dubbi e delle polemiche contro la sua linea rispondano ad interessi che poco hanno a che fare con la salute dei calciatori e le fi nanze dell’impresa calcio. Che lui, come ha ribadito nella telefonata a Malagò, intende difendere insieme e allo stesso modo. E la prova che ciò sia possibile sarebbe venuta proprio dall’avallo del comitato scientifi co della Federazione, che ha vidimato la road map per far ripartire gli allenamenti, convincendo anche il virologo Giovanni Rezza a fare marcia indietro e ad aprire alla fase due del calcio.
Quanto ai conti del sistema, le ragioni per non fermarsi sarebbero, secondo Gravina, ancora maggiori. Il contratto stipulato tra la Lega e Sky dispone infatti che una riduzione del numero di partite giocate determini una riduzione proporzionale dei diritti pagati al calcio dal network, a meno che lo stop non sia imposto da una causa di forza maggiore. Tale causa sta, secondo Gravina, nel decreto del governo. Fare propria una volontà della pubblica autorità signifi cherebbe rinunciare a trecento milioni di euro. Chi non comprende questo, avrebbe rinfacciato Gravina a Malagò, non fa gli interessi del calcio.
La strategia della Figc continuerà a ruotare attorno a tre punti fermi. Primo: quando il governo riapre il Paese, il calcio riparte. Secondo: si riparte insieme con le altre federazioni europee. Terzo: i campionati si portano a termine, anche se si trattasse di giocarli in autunno. Per questo Gravina ha respinto al mittente le accuse di indeterminatezza sui tempi e sui piani. L’unico riferimento oggettivo è la data del 4 maggio come probabile fine del lockdown. Se la previsione sarà rispettata, ha detto il presidente della Figc, facciamo tre-quattro settimane di ritiro e di controlli sanitari e il primo giugno si parte, per finire a metà luglio. Se il governo pospone la riapertura di quindici giorni, il campionato slitta e si adegua alle norme.
Questo nel pensiero del capo del calcio italiano è realismo, non indeterminatezza. E soprattutto rispetto delle norme. Certo, altre federazioni si sono orientate diversamente e hanno cancellato i campionati. Ma adesso, avrebbe ammonito Gravina, vedrai che conflitti che si aprono. La dimissione dei presidenti del volley ne sarebbe a suo giudizio solo l’antipasto. Se io avessi riunito il consiglio federale e bloccato i campionati con un atto d’imperio, avrei commesso un abuso di potere. E come glielo sarei andato a spiegare a Oreste Vigorito, che col suo Benevento ha 22 punti di vantaggio sulla terza? O come avrei detto alla Roma che deve rinunciare al suo sogno di qualificarsi per la Champions?
Al netto del vivace scambio di battute, è chiaro che tra Malagò e Gravina i rapporti sono ormai logorati. Nel racconto che il capo della Figc ha fatto di questo scambio di battute, non ha celato l’amarezza per quel sostegno che gli sarebbe mancato dal Coni nella battaglia che sta conducendo per salvare il calcio. Se avessi chiuso il campionato, ha detto Gravina ai suoi più stretti collaboratori, magari mi sarei messo sotto all’ombrello di Malagò e mi sarei goduto le vacanze di Pasqua in famiglia. Invece sto lavorando giorno e notte per rimettere in piedi il sistema. Perché il Paese ha perso tante vite e tanta ricchezza, e il sacrificio di medici e infermieri in prima linea ci impone di pensare al futuro. Nella convinzione di Gravina, l’andamento dell’epidemia è discendente e maggio sarà il mese della ripartenza del Paese. Ma in ogni caso, ha detto il presidente della Figc, il calcio si batterà con ogni mezzo per portare a termine i campionati in sicurezza.

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #348 : Venerdì 17 Aprile 2020, 10:59:03 »
Quando si dice che tutti i nodi vengono al pettine. In questo caso è chiara l'inadeguatezza di malagò verso il ruolo che ricopre.
I perché sia stato messo al vertice del CONI sono a tutt'oggi misteriosi. Un incompetente completo al comando.
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geddy

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #349 : Venerdì 17 Aprile 2020, 11:42:37 »
Tutt'altro che misteriosi Mago. E' romanista e ben introdotto.

Offline MagoMerlino

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #350 : Venerdì 17 Aprile 2020, 11:48:03 »
Tutt'altro che misteriosi Mago. E' romanista e ben introdotto.
Ci deve essere qualcosa di più, per eleggere un incapace del genere non bastano tifo e introduzioni, ci deve essere ancora qualcosa di più, relazioni tra mafia e politica per gli appalti, ad esempio...
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #351 : Venerdì 17 Aprile 2020, 11:58:05 »
https://www.calciomercato.com/news/malago-detta-soluzioni-al-calcio-ma-quando-tocco-a-lui-fu-un-dis-57438?fbclid=IwAR222WURA0TDKhnjh_WTNHaIyVpgNSZ9srHNCQ9t7m2NO7jb3mtJFQILZ5g 
Citazione
Giovanni Malagò sa come si fa. E spiega come avrebbe fatto lui, se ne avesse avuto potere, per risolvere la crisi da Covid-19 che sta devastando il mondo del calcio. Sia in Italia che all'estero. Lo ha spiegato nel corso di un'intervista rilasciata al direttore del Corriere dello Sport-Stadio, Ivan Zazzaroni. Una chiacchierata nel corso della quale il presidente del Coni ha illustrato le sue mosse più significative da quando è a capo dello sport italiano: la nuova suoneria interna dei telefoni Coni (avanti con Ennio Morricone, oh yes) e la sostituzione del logo (“il vecchio candelabro”) con “lo scudetto bordato in oro e i cinque cerchi olimpici, assoluta distinzione”. Hip hip Fuffah! E in attesa che si passi alla laminazione obbligatoria delle sopracciglia per tutti i dipendenti del Comitato Olimpico, il presidente che perennemente veglia (“Pensi che io dorma?”) sullo sport italiano ha detto la sua su come avrebbe fatto per risolvere i problemi del calcio.

 Un'iniziativa modello conclave. Avrebbe chiuso in una stanza tutte le componenti e gli stakeholders del mondo del calcio. Cioè la Federazione, le leghe, le associazioni dei calciatori e degli allenatori, le televisioni, persino gli organismi internazionali (loro mica possono dormire, eccheccazzo!) e non li avrebbe fatti uscire fino a che non avessero prodotto un documento condiviso. Sottinteso: decidessero pure a chi toccasse pagare il catering. Idea bellissima, da applausi a scena aperta. E però c'è un però.

 A lanciarla sarà mica lo stesso Malagò Giovanni che, da commissario della Lega di Serie A, chiuse in una stanza i presidenti della cosiddetta “Confindustria del calcio italiano” per fare eleggere Gaetano Micciché alla presidenza? Presidente doveva essere e presidente fu. Nessun dorma. Come sia andata a finire, e quali siano stati gli strascichi di quell'immane pateracchio, è noto a tutti. Cose che succedevano “quando c'era lui” a non dormire sulle sorti calcio italiano. In un paese normale, un presidente di comitato olimpico che avesse combinato siffatto disastro si sarebbe dimesso, o sarebbe stato dimissionato con le buone o con le cattive. Invece Malagò è sempre lì e racconta “quale soluzione avrei preso se”. Chiudiamolo pure in una stanza, lasciando che fra quelle quattro mura continui a coltivare l'idea di essere un grande dirigente sportivo. E fuori da quel vano provvediamo a trovare un nuovo capo per lo sport italiano. Se poi costui avesse l'abitudine di concedersi una pennica pomeridiana, ce ne faremmo una ragione.
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« Risposta #352 : Venerdì 17 Aprile 2020, 12:48:18 »
Oltre che diversamente laureato, MagaMagò è davvero un cretino totale.
Ed a parte l'appartenenza al generone, uno non si capacita di come possa essere in tale posizione.
E il riommerdismo non c'entra in questo mio giudizio (di cui comunque costituisce aggravante, e se vogliamo evidenza di corrispondenza incrociata)
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #353 : Venerdì 17 Aprile 2020, 13:54:57 »
Ci deve essere qualcosa di più, per eleggere un incapace del genere non bastano tifo e introduzioni, ci deve essere ancora qualcosa di più, relazioni tra mafia e politica per gli appalti, ad esempio...
Roma 2009.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #354 : Venerdì 17 Aprile 2020, 14:03:41 »
Ovviamente la società per quanto mafiosa e di merda è più pragmatica del tifosetto da quartierino mafioso e di merda a sua volta.
Sanno benissimo quali sono i rischi che corre il modo del pallone e loro hanno già messo in cassa integrazione decine di dipendenti (ovvero i dipendenti della asmafia1927 in cassa integrazione li stiamo pagando tutti noi….), senza contare che hanno ancora in ballo la vendita della società, che più passa il tempo e più rischia di perdere valore (anche se l'accordo di partenza prevedeva una cifra più del triplo del reale valore di mercato e che comprendeva anche l'intero pagamento del pregresso debitorio).
Ergo gli americani sono praticamente obbligati a correre il rischio di ricominciare a giocare.
Mago ma quale vendita?
In USA le macchine le regalano adesso, pensa se Fried sta a pensa' alla riomma, sta anna' pe stracci altro che il ricco!
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #355 : Sabato 18 Aprile 2020, 12:44:44 »
Aron ,burioni se e quando ha parlato da tifoso era in contesti molto diversi.

Questo ha fatto na figura talmente da mentecatto che pure il corriere dello sport lo pijia a carcinculo.



Suvvia, Rezza spenga il virus e la tv (Corriere dello Sport)
 
di Alessandro Barbano
 
 
«Suvvia!», calcio, «siamo a maggio»: cosa vuoi che sia finirla qui? La battuta vola da un pulpito che, da tecnico, diventa politico. E somiglia a una messa in mora al governo. Così il direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza, dice che il campionato non può ripartire. Se mancava una prova dello sbando istituzionale in cui versa il Paese, nel momento più difficile della lotta alla pandemia, la prova è arrivata ieri.
Un consulente tecnico, chiamato a fornire al governo pareri scientifici riservati, si presta a dare in pubblico risposte che non gli competono. Lo fa da una tribuna – la conferenza stampa sui dati quotidiani del contagio – che ha assunto, in nome dell’emergenza, il ruolo di una surroga politica. Il ragionamento di Rezza calpesta qualunque grammatica istituzionale, con i modi di un analfabetismo populista che confonde ruoli, forme e lessico. Quando dice «io non farei ripartire il campionato», premette che il comitato tecnico, di cui fa parte, non si è pronunciato sulla questione. Ma ciò non lo frena dall’accreditarsi una franchigia personale ad esprimersi.
La sua performance è un esempio di quella ignoranza a cui arriva il sapere, quando crede di poter acchiappare il mondo con le pinzette del proprio specialismo. Perché Rezza parla di cose che non ha approfondito, con l’ironia di chi le guarda dall’alto: «Io sono romanista – dice -, e per com’è andata direi: tutto a monte, ah ah ah». Poi, sfiora il merito della vicenda, liquidandola con una battuta che scientificamente vale meno di zero: «Lo sport implica contatti, l’ipotesi di più tamponi per tutti i calciatori mi sembra un po’ tirata». Infine chiude con un’esortazione a ridimensionare le ragioni del calcio, rispetto alla grandezza delle questioni di cui lui si occupa: «Del resto siamo a maggio – dice -. Suvvia!».
Suvvia, Rezza, cosa vuole che sia per uno scienziato un campionato che si ferma, cinquecento milioni che volano via, un’economia sportiva che scoppia come una bolla di sapone, travolgendo un indotto amministrativo e mediatico. Cosa vuole che sia, per un Paese blindato in casa, rinunciare a quelle passioni superstiti che potrebbero essere un balsamo contro la depressione? Gli scienziati valutano la gravità di un’epidemia con le loro conoscenze e i loro protocolli, ma non possono assumere decisioni politiche che, anche in condizioni eccezionali, devono tener conto di costi sociali ed economici.
Suvvia, Rezza, lei concede che «tocca alla politica decidere», ma non può non rendersi conto che tale concessione suona un po’ ipocrita. E somiglia a un altolà. Come a dire: provi la politica a fare il contrario di ciò che io penso. Certo, non c’è da stupirsi: nel Paese in cui il premier trasforma un discorso alla nazione in un comizio elettorale contro i suoi avversari, anche i tecnici possono permettersi di sfidare il governo sulla pubblica piazza. Pensavamo che il potere senza sapere fosse la più crudele autopunizione che una comunità potesse infliggersi. Ci eravamo sbagliati: il sapere che si autoproclama potere può fare peggio.
Suvvia, Rezza, ha visto quanta gente la tira per la giacchetta? C’è il presidente del Torino e di Rcs, Urbano Cairo, che a tempo di record si è tuffato sulla sua gaffe: «Lui è un uomo di scienza e io mi intendo di numeri – ha detto –, con la situazione attuale è impensabile giocare tra un mese e mezzo». C’è da sperare che i numeri della pandemia vadano meglio di quelli in classifica del Torino, a un passo dalla zona retrocessione.
Suvvia, Rezza, abbiamo bisogno di scienziati che ci portino fuori da quest’inferno. Non di scienziati comunicatori che si abituano a sentirsi in tv come nel salotto di casa. Spenga la pandemia, se può. La tv la spegniamo noi, la prossima volta che lei parla di calcio.

Ottimo articolo

Offline Amolalazio71

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #356 : Sabato 18 Aprile 2020, 19:00:15 »
per la ripresa del campionato: le 5 squadre del lombardo-piemonte dovrebbero  giocare nel poco rischioso sud.
Palermo Catania Bari Reggio Calabria e Foggia ad esempio sarebbero adeguatissime
Sono laziale e ne sono orgoglioso.
Non c' è sconfitta che mi allontani
Non c'è vittoria che mi sazi

Offline Matita

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #357 : Sabato 18 Aprile 2020, 19:14:47 »
per la ripresa del campionato: le 5 squadre del lombardo-piemonte dovrebbero  giocare nel poco rischioso sud.
Palermo Catania Bari Reggio Calabria e Foggia ad esempio sarebbero adeguatissime

Ma anche a Roma .
C'è il centro della Borghesiana , ed altri che possono ospitare un gruppo di 100 persone.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #358 : Domenica 19 Aprile 2020, 11:07:45 »
Cellino contro Lotito a Repubblica. Ma parla come un libro strappato...

Massimo Cellino "Ho preso il virus Ora stop al calcio"
di Matteo Pinci
Il virus, il campionato sospeso, la quarantena in Lombardia e il test sierologico. Un buco sul dito, insieme alla figlia Eleonora, con quel verdetto inequivocabile arrivato venerdì: "Positivo".
Massimo Cellino oggi guida il fronte di chi dice a voce alta «non giochiamo più». Da qualche ora cosa sia il virus lo ha vissuto sulla propria pelle: «Sono a Cagliari da pochi giorni, dopo aver fatto tre settimane di quarantena a Brescia.
Poi per passare Pasqua in Sardegna con la mia famiglia ho preso un aereo privato e sono tornato. Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli. È uscito fuori che mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l’ha avuto. E che io ce l’ho in atto».
Presidente Cellino, ha anche i sintomi del coronavirus?
«Ho stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa. E male al fegato».
Ma quello non è per la malattia.
«No, è per il calcio. Assurdo si discuta ancora se giocare o no: noi siamo uomini fortunati, io ho una villa a Cagliari, in campagna, una a Miami. Ma ci sono 9 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà. Se non pensiamo agli altri, e non ci pensa lo Stato, i 600 euro diventano solo metadone. Non c’è la minima sensibilità, il Paese dovrebbe essere molto più vicino alla gente. Mi imbarazza l’insensibilità di questo governo. Sto pensando seriamente di prendere il passaporto inglese».
Lei fa del non giocare una questione quasi sociale.
«In questo periodo ho vissuto a Brescia, nelle altre regioni quasi non si sa di cosa si parla. A Roma hanno messo 1200 respiratori in 15 giorni per evitare che fosse un carnaio. A Brescia sono passati da 200 a 600, ma sono morte delle persone perché non avevano il respiratore.
L’hanno pagato caro i lombardi questo virus. Non c’è il minimo rispetto nel chiedermi di ricominciare il campionato fuori dalla Lombardia».
La gente a Brescia cosa chiede?
«Mi difende, mi dice che vuole onorare i propri morti, si offende se riporto la squadra in campo. Io devo rispettare queste persone. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto.
Non accetto di non portare rispetto alla città di Brescia però. E se si gioca non lo decidono i club».
Lo deciderà il governo, no?
«Ma qui abbiamo Lotito che fa il medico, il virologo, lo scienziato nucleare, lo psicologo, l’astronauta.
Come fa il presidente di una federazione a non sottoporsi all’autorità del presidente del Coni o del ministro dello sport? Se hanno spostato l’Europeo e i Giochi olimpici di un anno, cosa pensiamo che siamo, degli imbecilli? Noi invece vogliamo finire il campionato in 15 giorni. E ho scoperto perché».
Ecco: perché secondo lei?
«In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi?».
Su che base vengono fatturati col campionato in corso?
«Io ancora non lo so. L’ho chiesto la settimana scorsa, mi hanno risposto con un accento romano: "Sono per lo stato di avanzamento lavori".
D’accordo, ho detto. Peccato non ci sia la firma del direttore dei lavori.
Da pazzi».
Ce l’ha con la Lega di Serie A?
«Con l’amministratore delegato De Siervo. Stiamo navigando a vista, nascondendo a tutti cosa stia succedendo veramente. Non si può gestire una Lega col clientelismo alla democristiana. La Lazio è seconda, quanto ha avuto di ripartizione in base alla posizione?
Se Lotito chiede di giocare difende i suoi interessi, fa bene. Chi deve difendere gli interessi del sistema è il presidente della federazione. Con tutte le pressioni che sta subendo lo capisco, ma se è in difficoltà si faccia sostenere dal Coni e difenda il sistema calcio».
Lei parla ovviamente di Gravina.
Cosa si aspetta in questa fase dal presidente della Figc?
«Credo Gravina stia chiedendo aiuto in silenzio. Ha la Serie C che spinge, la B che piange. La Figc è a Roma, chi è che va tutti i giorni a fare pressione, secondo voi?
Gravina è mio amico, spero che non lo mettano in difficoltà. Tiri su la testa e si affidi a chi può aiutarlo, il Coni e il ministro dello sport».
Il Brescia si allenerà il 4 maggio?
«Ma chi ha convocato le squadre per il 4 maggio? Glielo dico io: nessuno.
Non ci sono lettere, non hanno richiamato i giocatori. Vanno fatti i test e devono risultare tutti negativi, prima di ripartire. Se nella fase 2 non riaprono le chiese, come fa a ricominciare la Serie A? Anche a porte chiuse in uno stadio entrano novecento, mille persone: oltre a tutti i tesserati ci sono addetti alle luci, cameramen, idraulici, addetti all’antidoping, arbitri, delegati, ispettori Figc,e della Lega, medici, steward».
Secondo Gravina si potrebbe ricominciare anche a settembre.
«I campionati non possono andare oltre il 30 giugno, quando scadono i contratti e i bilanci. Tecnicamente è impossibile. Ma i contratti tv scadono il 31 dicembre, sono gli standard contrattuali. Allora ho iniziato a cercare di capire perché insistessero e ho notato queste fatture anticipate alle tv. Siete sicuri che chi è decimo sia in grado di restituire quello che riceve se non si torna a giocare?».
Anche lei però ha degli interessi in ballo: rischia la Serie B.
«Se le mie suppliche sono malintese non me ne sbatte nulla. Se vedo rischi la squadra non la faccio giocare. Chiedo ai presidenti di Figc e Coni di prendersi le responsabilità, l’anno prossimo rischiamo di avere 10 società fallite in Serie A».
Cosa pensano i giocatori di questa situazione?
«Sono spaventati. Ho lasciato a disposizione il centro sportivo per allenamenti individuali, ho sei campi meravigliosi. Sono venuti solo 4-5, gli altri per paura mai, e li capisco. E due, Joronen e Bjarnason, si sono stirati dopo 3 minuti di corsetta. Magari è una casualità, ma come facciamo a giocare così? Se non ho certezze, non ci penso assolutamente a metterli a rischio».

Offline Frusta

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #359 : Domenica 19 Aprile 2020, 12:02:08 »
Vabbè, ma questo sbarella.
Comunque al suo questito più gemebondo: «In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi?»
La Sora Lella aveva risposto con largo anticipo più di 30 anni fa:


Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.