Autore Topic: Sospensione campionato per coronavirus...  (Letto 71304 volte)

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Offline disabitato

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #320 : Martedì 14 Aprile 2020, 16:43:01 »
Questa cosa scordatela. Loro non falliscono. Un modo lo trovano, qualcuno che li salva, qualcuno che cambia una regola, lo trovano sicuro.
Questo è un rischio che loro non corrono a meno che l'attuale padrone non lo voglia di proposito, altrimenti loro non rischiano nulla è la storia ad insegnarlo.
La lobby fino ad oggi è servita ed ha funzionato principalmente per questo, dalla colletta al Sistina in poi.
Concordo.
Non falliranno mai.
Se loro e qualche altra squadra dovessero fallire come conseguenza alla mancata ripresa del campionato, verranno salvati tipo Alitalia.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #321 : Martedì 14 Aprile 2020, 17:25:50 »
Siamo tifosi della Lazio, possiamo sopravvivere senza problemi se il campionato viene archiviato oggi.
Ma la nostra prima opzione deve essere quella di portarlo in fondo, giocandoci le nostre carte.
Dei destini trigorioti sticazzi.
Se si archivia ci rimarrà a vita il dubbio di aver perso l'occasione della vita. Già così l'inculata è garantita, perché i valori allo stop erano ben definiti, e quando si riparte chissà come saranno cambiati...

Offline Matita

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #322 : Martedì 14 Aprile 2020, 18:48:35 »
Con 4,7 miliardi di euro, ovvero l’ammontare del fatturato diretto generato dal settore, l’Italia produce il 12% del Pil del calcio mondiale. È uno dei dati più significativi emersi dal Bilancio Integrato 2018 della Figc, la rendicontazione annuale della Federcalcio, evoluzione del Bilancio Sociale, che illustra i principali programmi strategici della Federazione, il loro potenziamento e i risultati raggiunti nel 2018, con particolare riferimento all’efficienza organizzativa interna, alla sostenibilità e alla trasparenza, nonché alla valorizzazione della dimensione sportiva e giovanile, alle azioni relative al settore del calcio professionistico e dell’impiantistica sportiva, anche attraverso la rivisitazione delle norme e dei regolamenti.

Il perimetro del calcio tricolore

In Italia sono 4,6 milioni i praticanti, 1,4 milioni i tesserati per la Figc, quasi 570mila le partite ufficiali disputate ogni anno, di cui il 99% di livello dilettantistico e giovanile. Tutto questo lo rende evidentemente anche la grande passione degli italiani: sono 32,4 milioni le persone che si dichiarano interessate a questo sport. Un sistema che continua, inoltre, a rappresentare il principale contributore a livello fiscale e previdenziale del sistema sportivo, con quasi 1,2 miliardi di euro generati solo dal calcio professionistico (in crescita del 37% tra il 2006 e il 2016) e un’incidenza del 70% rispetto al gettito fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. Notevole anche l’impatto socio-economico del calcio italiano che risulta pari nel 2017-2018 ad oltre 3 miliardi di euro (dati evidenziati da un programma di studio sviluppato in partnership con la UEFA: SROI - Social Return on Investment Model) numero che tiene presente l’indotto economico, sociale e sanitario.



Chiudere ?
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline disabitato

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #323 : Martedì 14 Aprile 2020, 20:29:38 »
Con 4,7 miliardi di euro, ovvero l’ammontare del fatturato diretto generato dal settore, l’Italia produce il 12% del Pil del calcio mondiale. È uno dei dati più significativi emersi dal Bilancio Integrato 2018 della Figc, la rendicontazione annuale della Federcalcio, evoluzione del Bilancio Sociale, che illustra i principali programmi strategici della Federazione, il loro potenziamento e i risultati raggiunti nel 2018, con particolare riferimento all’efficienza organizzativa interna, alla sostenibilità e alla trasparenza, nonché alla valorizzazione della dimensione sportiva e giovanile, alle azioni relative al settore del calcio professionistico e dell’impiantistica sportiva, anche attraverso la rivisitazione delle norme e dei regolamenti.

Il perimetro del calcio tricolore

In Italia sono 4,6 milioni i praticanti, 1,4 milioni i tesserati per la Figc, quasi 570mila le partite ufficiali disputate ogni anno, di cui il 99% di livello dilettantistico e giovanile. Tutto questo lo rende evidentemente anche la grande passione degli italiani: sono 32,4 milioni le persone che si dichiarano interessate a questo sport. Un sistema che continua, inoltre, a rappresentare il principale contributore a livello fiscale e previdenziale del sistema sportivo, con quasi 1,2 miliardi di euro generati solo dal calcio professionistico (in crescita del 37% tra il 2006 e il 2016) e un’incidenza del 70% rispetto al gettito fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano. Notevole anche l’impatto socio-economico del calcio italiano che risulta pari nel 2017-2018 ad oltre 3 miliardi di euro (dati evidenziati da un programma di studio sviluppato in partnership con la UEFA: SROI - Social Return on Investment Model) numero che tiene presente l’indotto economico, sociale e sanitario.



Chiudere ?

Esatto.
Forviante e anche offensivo paragonare il calcio ad altri sport minori come rugby, pallavolo, pallacanestro che hanno già chiuso ufficialmente la stagione agonistica.

Ogni riferimento a quegli stracciaculi de il romanista è del tutto casuale.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #324 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 09:02:47 »
Intervista a Gravina, su repubblica di oggi.
Molto chiaro. Si continua da dove ci si è fermati, pure se si rigioca a novembre.



Gabriele Gravina "Il campionato arriverà in fondo"
di Matteo Pinci

Gabriele Gravina, presidente della Figc: il direttore dell’Iss, Rezza, è contrario al ritorno in campo. È un parere che vi condizionerà?
«Ho massimo rispetto per la scienza e per chi ha la responsabilità di applicarla, ma non posso ammainare bandiera. Lavoriamo sul come, non sul quando. Quando il Paese tornerà a vivere, quando ci saranno le condizioni per altri settori tornerà anche il calcio. Lo dico una volta per tutte: il campionato va portato a termine .
C’è tempo».

Chi deciderà? Governo, Lega, Figc, medici?
«Tutti insieme, responsabilmente.
Respingo al mittente le accuse di chi vede nel calcio un mondo governato da interessi lontani dal contesto sociale del Paese. Al contrario, della nostra ripartenza beneficerebbe tutto il sistema. Penso allo sport di base, all’indotto e al valore sociale del nostro movimento».

Perché esclude lo stop definitivo?
«Darebbe inizio a una serie di contenziosi. Sul mio tavolo ci sono già le diffide di alcune società. E chi mi chiede di non ripartire non ha poi idea di come risolvere queste criticità. La Fifa ha tracciato la via: non comincerà la nuova stagione senza aver concluso prima questa».

C’è una deadline per ripartire?
«No, non c’è. Andremo di pari passo con gli altri campionati europei. Se ci faranno giocare a inizio giugno, abbiamo le date utili per terminare a fine luglio. A seguire, le coppe. Se invece dovremo ripartire a settembre, chiuderemo questo campionato a novembre. Per ritornare in campo a gennaio».

A quel punto il prossimo campionato cambierebbe formula?
«Valutiamo tutte le ipotesi. Una è organizzare le competizioni su anno solare, ma, ripeto, serve il coordinamento con tutte le federazioni europee. Altrimenti, dovremo chiudere la stagione a maggio prima dell’Europeo. Il campionato 2021 potrebbe disputare in 5 mesi. Ci sono delle idee sul tavolo, ad esempio una formula con due o più gironi e poi play-off e play-out. Misure eccezionali, solo per una stagione».

Giocare a Bergamo alla ripresa sarà molto difficile.
«Sì. E anche a Milano, a Brescia o a Cremona. Un campionato sotto il Rubicone, senza partite al nord, è una possibilità».

L’Nba valuta di trasferire il circo a Las Vegas, la A potrebbe trasferirsi tutta in una sola città?
«Non si possono giocare 10 partite sullo stesso campo in un week-end e servirebbero 20 centri d’allenamento».

Assegnerebbe lo scudetto a tavolino? La Juve non lo vuole.
«Può farlo solo il Consiglio federale, ma la posizione della Juve è apprezzabile: anche per me lo scudetto si conquista sul campo».

La crisi ha evidenziato la saturazione dei calendari.
«Dobbiamo snellirli. Per troppo tempo abbiamo rinviato il problema. Ridurre il numero delle squadre sarà un’ipotesi reale».

L’Uefa insiste per concludere Champions ed Europa League.
«Ma senza finire i campionati già iniziati non si può ipotizzare nemmeno di terminare le coppe europee. Su questa linea abbiamo trovato piena condivisione da parte dell’Uefa. La tutela della salute è prioritaria, ma non si può pensare di bloccare sine die un intero continente».

Crede che il calcio abbia contribuito al contagio, ritardando la chiusura? Il sindaco Gori ha definito Atalanta-Valencia una "bomba biologica".
«Ci siamo tutti attenuti alle indicazioni governative. Ragionare col senno di poi è un esercizio sterile: quando si è giocata quella partita in Italia si circolava liberamente in quasi tutto il territorio e si frequentavano i luoghi pubblici senza limitazioni».

Uefa e Fifa useranno le proprie risorse per aiutare il calcio dei singoli Paesi?
«Ci è arrivata da poche ore la richiesta da parte della Fifa di indicare danni e impatto socio-economico del virus sul nostro mondo. Con le altre federazioni abbiamo lanciato un grido d’allarme e la Fifa ha messo in campo risorse importanti. L’Uefa ci ha rappresentato di avere suoi problemi, avendo perso le risorse derivanti da un torneo come l’Europeo che si gioca ogni 4 anni».

Qualche squadra rischia di scomparire.
«La preoccupazione c’è, ma faremo in modo di accompagnare questo processo. Il nostro Fondo Salva Calcio è importante anche per questo».

Cosa pensa del taglio degli stipendi? La Lega di A decidendo da sola ha delegittimato l’Assocalciatori?
«Assolutamente no, qualcuno ha pensato strumentalmente di riconoscere all’Aic un ruolo diverso da quello politico. Ma è il codice civile che indica la rivisitazione dei contratti. Vedo più del sano realismo che un depotenziamento».

La Serie A sta esercitando la leadership sul movimento?
«La Serie A è la locomotiva del calcio italiano, lo dicono i numeri. Ma per essere riconosciuta tale deve legittimare il ruolo indicando strategie e soluzioni. Per poter parlare di ‘sistema’ dobbiamo far leva sulla solidarietà tra tutti i protagonisti per impostare nuovi rapporti».

Alcuni club di A chiedono la cassa integrazione per i dipendenti, le fa effetto?
«Le società di calcio adottano gli strumenti che la legge riconosce loro. Da imprenditore il ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti deve essere l’extrema ratio e non la soluzione primaria per affrontare la crisi».

E il balletto sul ritorno in campo?
L’impressione è che più d’un presidente abbia preso posizioni guardando solo i propri interessi.
«Sicuramente si poteva, e si può fare, di più. Non possiamo abbandonarci all’idea di perseguire convenienze di parte e mi dispiace ripetermi ancora una volta: dovremmo evitare di inseguire posizioni animate solo dalla tutela della propria convenienza».

Quando si tornerà a votare per la Figc? Lei pensa di ricandidarsi?
«Aspettiamo indicazioni dal Coni.
Non è un argomento che mi appassiona in un momento di tale difficoltà. Sono concentrato su questioni più urgenti, in primis la sopravvivenza del sistema. E al completamento del processo di riforma interrotto dall’emergenza epidemiologica, per fare sintesi tra i diversi interessi di parte».

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #325 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 09:16:18 »
Intervista a Gravina, su repubblica di oggi.
Molto chiaro. Si continua da dove ci si è fermati, pure se si rigioca a novembre.



Gabriele Gravina "Il campionato arriverà in fondo"
di Matteo Pinci

Gabriele Gravina, presidente della Figc: il direttore dell’Iss, Rezza, è contrario al ritorno in campo. È un parere che vi condizionerà?
«Ho massimo rispetto per la scienza e per chi ha la responsabilità di applicarla, ma non posso ammainare bandiera. Lavoriamo sul come, non sul quando. Quando il Paese tornerà a vivere, quando ci saranno le condizioni per altri settori tornerà anche il calcio. Lo dico una volta per tutte: il campionato va portato a termine .
C’è tempo».


Chi deciderà? Governo, Lega, Figc, medici?
«Tutti insieme, responsabilmente.
Respingo al mittente le accuse di chi vede nel calcio un mondo governato da interessi lontani dal contesto sociale del Paese. Al contrario, della nostra ripartenza beneficerebbe tutto il sistema. Penso allo sport di base, all’indotto e al valore sociale del nostro movimento».

Perché esclude lo stop definitivo?
«Darebbe inizio a una serie di contenziosi. Sul mio tavolo ci sono già le diffide di alcune società. E chi mi chiede di non ripartire non ha poi idea di come risolvere queste criticità. La Fifa ha tracciato la via: non comincerà la nuova stagione senza aver concluso prima questa».

C’è una deadline per ripartire?
«No, non c’è. Andremo di pari passo con gli altri campionati europei. Se ci faranno giocare a inizio giugno, abbiamo le date utili per terminare a fine luglio. A seguire, le coppe. Se invece dovremo ripartire a settembre, chiuderemo questo campionato a novembre. Per ritornare in campo a gennaio».


A quel punto il prossimo campionato cambierebbe formula?
«Valutiamo tutte le ipotesi. Una è organizzare le competizioni su anno solare, ma, ripeto, serve il coordinamento con tutte le federazioni europee. Altrimenti, dovremo chiudere la stagione a maggio prima dell’Europeo. Il campionato 2021 potrebbe disputare in 5 mesi. Ci sono delle idee sul tavolo, ad esempio una formula con due o più gironi e poi play-off e play-out. Misure eccezionali, solo per una stagione».

Giocare a Bergamo alla ripresa sarà molto difficile.
«Sì. E anche a Milano, a Brescia o a Cremona. Un campionato sotto il Rubicone, senza partite al nord, è una possibilità».

L’Nba valuta di trasferire il circo a Las Vegas, la A potrebbe trasferirsi tutta in una sola città?
«Non si possono giocare 10 partite sullo stesso campo in un week-end e servirebbero 20 centri d’allenamento».

Assegnerebbe lo scudetto a tavolino? La Juve non lo vuole.
«Può farlo solo il Consiglio federale, ma la posizione della Juve è apprezzabile: anche per me lo scudetto si conquista sul campo».

La crisi ha evidenziato la saturazione dei calendari.
«Dobbiamo snellirli. Per troppo tempo abbiamo rinviato il problema. Ridurre il numero delle squadre sarà un’ipotesi reale».

L’Uefa insiste per concludere Champions ed Europa League.
«Ma senza finire i campionati già iniziati non si può ipotizzare nemmeno di terminare le coppe europee. Su questa linea abbiamo trovato piena condivisione da parte dell’Uefa. La tutela della salute è prioritaria, ma non si può pensare di bloccare sine die un intero continente».

Crede che il calcio abbia contribuito al contagio, ritardando la chiusura? Il sindaco Gori ha definito Atalanta-Valencia una "bomba biologica".
«Ci siamo tutti attenuti alle indicazioni governative. Ragionare col senno di poi è un esercizio sterile: quando si è giocata quella partita in Italia si circolava liberamente in quasi tutto il territorio e si frequentavano i luoghi pubblici senza limitazioni».

Uefa e Fifa useranno le proprie risorse per aiutare il calcio dei singoli Paesi?
«Ci è arrivata da poche ore la richiesta da parte della Fifa di indicare danni e impatto socio-economico del virus sul nostro mondo. Con le altre federazioni abbiamo lanciato un grido d’allarme e la Fifa ha messo in campo risorse importanti. L’Uefa ci ha rappresentato di avere suoi problemi, avendo perso le risorse derivanti da un torneo come l’Europeo che si gioca ogni 4 anni».

Qualche squadra rischia di scomparire.
«La preoccupazione c’è, ma faremo in modo di accompagnare questo processo. Il nostro Fondo Salva Calcio è importante anche per questo».

Cosa pensa del taglio degli stipendi? La Lega di A decidendo da sola ha delegittimato l’Assocalciatori?
«Assolutamente no, qualcuno ha pensato strumentalmente di riconoscere all’Aic un ruolo diverso da quello politico. Ma è il codice civile che indica la rivisitazione dei contratti. Vedo più del sano realismo che un depotenziamento».

La Serie A sta esercitando la leadership sul movimento?
«La Serie A è la locomotiva del calcio italiano, lo dicono i numeri. Ma per essere riconosciuta tale deve legittimare il ruolo indicando strategie e soluzioni. Per poter parlare di ‘sistema’ dobbiamo far leva sulla solidarietà tra tutti i protagonisti per impostare nuovi rapporti».

Alcuni club di A chiedono la cassa integrazione per i dipendenti, le fa effetto?
«Le società di calcio adottano gli strumenti che la legge riconosce loro. Da imprenditore il ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti deve essere l’extrema ratio e non la soluzione primaria per affrontare la crisi».

E il balletto sul ritorno in campo?
L’impressione è che più d’un presidente abbia preso posizioni guardando solo i propri interessi.
«Sicuramente si poteva, e si può fare, di più. Non possiamo abbandonarci all’idea di perseguire convenienze di parte e mi dispiace ripetermi ancora una volta: dovremmo evitare di inseguire posizioni animate solo dalla tutela della propria convenienza».

Quando si tornerà a votare per la Figc? Lei pensa di ricandidarsi?
«Aspettiamo indicazioni dal Coni.
Non è un argomento che mi appassiona in un momento di tale difficoltà. Sono concentrato su questioni più urgenti, in primis la sopravvivenza del sistema. E al completamento del processo di riforma interrotto dall’emergenza epidemiologica, per fare sintesi tra i diversi interessi di parte».
Concetti fondamentali, alla faccia degli oscurantisti e dei codardi.

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #326 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 09:48:17 »
spero si colga la palla al balzo in queste due stagioni anomale (fino al mondiale) per mettere mano anche al numero di squadre in A ed in B.
18 (o 16) con quattro retrocessioni.
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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #327 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 09:51:49 »

Scusate se parlo senza sapere
https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/2020/04/15-68857831/scusate_se_parlo_senza_sapere/
Alessandro Barbano
mercoledì 15 aprile 2020 08:45

Sulla giostra dei cosiddetti commenti “a schiovere” c’è sempre un oratore di turno. Se l’infettivologo Giovanni Rezza scende con qualche scusa, prende il suo posto la sottosegretaria Sandra Zampa, con delega allo Salute. Intervistata da Rai News 24, discetta di tutto con buoni argomenti. Di tamponi, di fase due, di rapporti tra governo e Regioni. Poi, quando le chiedono qualcosa che riguarda il calcio, si dimostra infastidita. Quasi a dire: come mai mi fa questa domanda? Perché, che il calcio riparta le pare molto difficile, e soprattutto «il dibattito sulla questione non» le «sembra prioritario».

Il suo argomentare malcela un retropensiero ricorrente, una sorta di sindrome di Stoccolma dell’emergenza, che ci fa assumere l’epidemia come un paradigma esistenziale. In nome del quale il virus, prima ancora di attentare alla vita, ha cancellato i nostri interessi, le nostre passioni, e perfino le nostre emozioni. Di fronte alla minaccia mossa all’umanità, niente ha più legittimazione di essere considerato, se non la minaccia stessa. Per alcuni questa sindrome ha una tinta ideologica o, addirittura, mistica. Che considera la pandemia come la giusta punizione del capitalismo, a cui non può che seguire la stagione della mortificazione e della colpa.

Qualcosa di simile era accaduto nel 2011, nella stagione del governo Monti. Quando alla giusta preoccupazione di ridurre il debito pubblico si aggiunse una retorica della sobrietà e dell’essenziale, che mise all’indice l’universo del bello e del lusso, e con esso la sua ricca industria, gettandola sul lastrico. Allora come oggi, il fatturato del Paese sprofondò, per la gioia di questi inguaribili millenaristi, che assumevano l’emergenza, all’epoca finanziaria, come una bussola morale.

Il Fondo monetario internazionale ci ha detto ieri che il Pil nel 2020 scenderà in Italia di oltre 9 punti, due in più della Francia e della Germania, e tre in più della media dei Paesi sviluppati. Tutti sono stati travolti dalla pandemia. Ma il prezzo più alto di vite umane e di costi economici e sociali lo pagheremo noi. Che non consideriamo prioritario far ripartire, in sicurezza, un sistema sportivo da cui dipende una fetta non irrilevante della nostra economia. «Anche se si aspetta un mese non c’è nulla di catastrofico», dice Sandra Zampa, non prima di aver confessato, con beata innocenza: «Io non sono un’appassionata, scusatemi».

Come a dire: scusatemi se rispondo con tale superficialità. Scusatemi se ignoro che un altro mese di attesa significa la cancellazione dei campionati. Scusatemi se trascuro le dimensioni del gettito pubblico che il calcio professionistico dà al Paese. Scusatemi se non comprendo il significato simbolico che la sua ripresa avrebbe per migliaia di appassionati, reclusi in casa da quasi due mesi. La scusiamo, onorevole: ma perché, confessando la sua incompetenza, non ha rinunciato a rispondere e a giudicare? Perché, vede: se almeno la contrarietà a far ripartire il campionato venisse da esperti e politici che ne parlassero nel merito con serietà e pertinenza, si potrebbe anche discuterne. Invece no. Non solo si deve accettare la banalità di certi giudizi, ma ci si deve sorbire anche la morale di chi considera le domande sullo sport inopportune.

Purtroppo il virus si sta rivelando, giorno dopo giorno, una cartina al tornasole del Paese. Testando allo stesso modo l’inefficienza della risposta sanitaria e la fragilità della nostra classe dirigente. Che delle fantasie del calcio pure potrebbe giovarsi. Se non altro per oscurare le sue gaffe.

Offline cartesio

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #328 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 10:02:35 »
Questa cosa scordatela. Loro non falliscono. Un modo lo trovano, qualcuno che li salva, qualcuno che cambia una regola, lo trovano sicuro.
Questo è un rischio che loro non corrono a meno che l'attuale padrone non lo voglia di proposito, altrimenti loro non rischiano nulla è la storia ad insegnarlo.
La lobby fino ad oggi è servita ed ha funzionato principalmente per questo, dalla colletta al Sistina in poi.

Sì.
Spero invece che vengano tenuti a livelli di minima sopravvivenza per anni. Ci permetterebbe di toglierci un sacco di soddisfazioni.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline SAV

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #329 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 12:07:19 »
spero si colga la palla al balzo in queste due stagioni anomale (fino al mondiale) per mettere mano anche al numero di squadre in A ed in B.
18 (o 16) con quattro retrocessioni.

Non sarà facile.
Sperando che questo campionato si porti a termine, non si possono cambiare le regole in corsa, aumentando le retrocessioni.
Per il prossimo ci sarà meno tempo, ma l'obiettivo è tornare alla normalità nel 2021/22. E, a quel punto, prevarranno gli interessi economici che avranno già subito pesanti contraccolpi, tali da scoraggiare ogni soluzione che possa diminuire gli introiti (come appunto una riduzione delle partite da giocare).

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #330 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 12:28:30 »
se non me le ricordo male a memoria, le regole direbbero che per cambiare il numero delle partecipanti al campionato ci vogliono due anni di preavviso. Ma questa è una situazione particolare.

Offline Fabio70rm

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #331 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 12:42:30 »
Voi prevedete che gli asmerdici non falliranno mai.

Io invece mi sento che lo tsunami economico conseguenza di questa pandemia potrebbe ridurre ai minimi termini i loro sponsor economici, al punto di costringerli a tagliarli perchè impegnati a guardare le cose loro.

E auspico un ritorno in città alla situazione ante 1926, dove non esistevano.

Chissà....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline aaronwinter

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #332 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 13:15:59 »
Sì.
Spero invece che vengano tenuti a livelli di minima sopravvivenza per anni. Ci permetterebbe di toglierci un sacco di soddisfazioni.

Mozione Cartesio tessera n° 1!

Su tutto il resto: rezza già ritratta, l'aesse gli avrà fatto trovare la testa di cavallo nel letto, il tipico leone da microfono
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #333 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 14:09:05 »
Voi prevedete che gli asmerdici non falliranno mai.

Io invece mi sento che lo tsunami economico conseguenza di questa pandemia potrebbe ridurre ai minimi termini i loro sponsor economici, al punto di costringerli a tagliarli perchè impegnati a guardare le cose loro.

E auspico un ritorno in città alla situazione ante 1926, dove non esistevano.

Chissà....

più facile sbarchi alien

Offline Jim Bowie

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #334 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 22:30:10 »
ed allora facciamo sbarcare Alien e  con lui chi spazzi la merda dalle nostre strade una volta per tutte.
Ex En_rui da Shanghai

Win Lose or Tie
"Forza Lazio"
till i die

Sarri uomo di Principi non di Opportunita'

Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #335 : Mercoledì 15 Aprile 2020, 23:09:04 »
io al contrario di tutti non sono affatto certo che alla Lazio convenga riprendere il campionato.
Se la stagione finisse così:
- avremmo fatto il massimo: trofeo + secondo posto;
- coppe europee non assegnate. Juve rom atalanta intet col cerino in mano;
- tsunami finanziaro. Le società più indebitate barcollerebbero. juve e rom in testa;
- con tutto il rispetto giocare a porte chiuse non mi piace per nulla;
- ho il timore che dopo 2 mesi si sia spento il magico abbrivio..



Sono laziale e ne sono orgoglioso.
Non c' è sconfitta che mi allontani
Non c'è vittoria che mi sazi

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Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #336 : Giovedì 16 Aprile 2020, 09:15:05 »
io al contrario di tutti non sono affatto certo che alla Lazio convenga riprendere il campionato.
Se la stagione finisse così:
- avremmo fatto il massimo: trofeo + secondo posto;
- coppe europee non assegnate. Juve rom atalanta intet col cerino in mano;
- tsunami finanziaro. Le società più indebitate barcollerebbero. juve e rom in testa;
- con tutto il rispetto giocare a porte chiuse non mi piace per nulla;
- ho il timore che dopo 2 mesi si sia spento il magico abbrivio..
A livello di tifo ti comprendo, ma nella mia/nostra voglia che sia ripreso il campionato ci sono varie motivazione, pur rispettando le tue riflessioni, giuste per lo più:
-da amanti del calcio non possiamo che volere rivedere che si riprenda a giocare, mio figlio che ha 8 anni non vede l'ora, e tifa Lazio...
-a differenza di quello che i romatristi pensano, molti di noi non pensiamo affato che vinceremo il campionato, anzi, almeno x me, la Juve è e rimane la favorita, ma quello che vogliamo vedere, e forse non vogliono vedere gli altri, è il piacere del "viaggio" in sè, il cammino che va portato a termine, perchè è giusto che questa Lazio, già irridata in questa stagione (Supercoppa), completi il suo cammino festante, raggiunga il suo obiettivo tanto desiderato (che a ottobre/novembre sembrava molto difficile...) e che sogniamo dal 13-20 maggio 2018, e che finisca questo cammino festoso senza alcun dubbio o rimpianto su ciò che poteva essere.
-la ripresa del calcio, inoltre, darà sicuramente una spinta positiva a tutto il Paese, economica e morale, in un momento che ancora oggi noi nenache ci rendiamo conto di quanto sarà drammatico, e parlo della crisi e recessione economica.
Detto ciò spero che il calcio, assodato che si riprenderà, ricominci le attività quando la condizione psicologica e la percezione della paura sia lontana, per cui, personalmente, auspico che il campionato e coppa Italia ripartano da metà giugno, anche perchè mi sembra anche giusto che si giochi ognuno nei propri stadi, Lombardia compresa.

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #337 : Giovedì 16 Aprile 2020, 09:43:56 »
Tutti i punti di vista sono rispettabili, ma se la stagione non dovesse riprendere perderemmo le grosse chance che abbiamo di vincere lo scudetto, in una situazione irripetibile, e subiremmo anche noi le conseguenze dello shock finanziario in arrivo, che arresterebbe il nostro processo di crescita, basato esclusivamente sui ricavi che riusciamo ad ottenere, non avendo un riccone che ripiana perdite. Ricavi che si contrarranno, forse, in ogni caso. Ma sicuramente meno se porteremo a termine questa stagione e riusciremo a inventarci un 2020/2021 che stia in piedi.

Il tutto nella prospettiva di una partecipazione alla CL di una stagione che non si sa quando partirà, con il mercato tutto da decifrare.

Accettare tutte queste contrarietà pur di far perdere l'EL alle merde, che come sappiamo sanno sempre come piassela inderposto, e hanno una squadra debole e destabilizzata dai programmi al ribasso della società, e pur di tenere un secondo posto che se va male diventa terzo ma ci sono forti possibilità che diventi primo.

Mi pare un capolavoro di autolesionismo.
Per fortuna i fatti spingono verso la ripresa.

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #338 : Giovedì 16 Aprile 2020, 09:57:37 »
Aggiungo: la Lazio si è sempre tenuta i pezzi migliori grazie alla gestione equilibrata delle risorse economiche.
Un buco creato dallo stop si potrebbe ripianare solo con delle plusvalenze: vendendo pezzi pregiati.
Può succedere, viste le circostanze, ma augurarselo mi pare troppo.

ThomasDoll

Re:Sospensione campionato per coronavirus (fino al 3 aprile)....
« Risposta #339 : Giovedì 16 Aprile 2020, 11:27:50 »
Deciso il piano sicurezza
Ma riparte solo la serie A

Gravina: «Si va in fondo»
Il 4 maggio via agli allenamenti, B e C in stand by

Corriere della Sera 16 Apr 2020
Alessandro Bocci Guido De Carolis

Se davvero il calcio tornerà alla vita, non lo farà tutto insieme. Il 4 maggio, data cerchiata in rosso dal governo, dovrebbero ricominciare ad allenarsi soltanto i giocatori di serie A. B e Lega Pro partiranno più avanti scaglionate. Il suggerimento della Federazione è stato accolto dalla commissione medica della stessa Figc, coordinata dal professor Paolo Zeppilli, che ha perfezionato il protocollo per la ripartenza.

Per ora si è parlato soltanto di allenamenti. La prossima settimana la commissione, impreziosita da 4 esperti (gli infettivologi Roberto Cauda, Massimo Fantoni e Francesco Vaia e Walter Ricciardi dell’oms), affronterà il capitolo degli stadi. Un passo alla volta. «Lavoriamo senza fretta, ma senza sosta per farci trovare pronti», lo slogan del presidente Gabriele Gravina, che ha aperto i lavori indicando la missione della Federazione: «Non parte la nuova stagione se prima non finisce questa».

L’obiettivo è garantire la massima sicurezza. Per questo i giocatori (ma anche staff tecnico, medici, fisioterapisti, massaggiatori e magazzinieri) saranno isolati per almeno tre settimane, sul modello del ritiro estivo, in cui il gruppo non dovrà avere contatti con il mondo esterno. La ripresa sarà preceduta, nell’ultima settimana di aprile, da uno screening lungo 3 o 4 giorni. Le indagini cliniche prevedono l’esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico, un’anamnesi accurata, una visita clinica e prelievi del sangue. Test ancora più approfonditi per chi è rimasto infettato in questa lunga stagione del coronavirus. Si lavora su tre piani differenti: i giocatori che hanno avuto il virus e sono guariti, quelli che invece risultano ancora positivi e quelli che invece non sono stati infettati.

Il progetto è arrivare alla completa negativizzazione del gruppo squadra in modo da poter procedere agli allenamenti di gruppo. Centri sportivi e alberghi (per chi sarà costretto ad affittarne uno) dovranno essere sanificati tutti i giorni. I tamponi saranno esaminati da strutture accreditate presso il governo perché tutto deve essere fatto alla luce del sole. Anche se su questo ultimo punto la speranza è che tra 15 giorni ci sia un sierologico che cancelli l’esigenza del tampone stesso. I controlli saranno continui così da evitare di mandare di nuovo una squadra in quarantena nel caso di nuovi positivi. Il documento sarà sottoposto nei prossimi giorni all’attenzione del ministro della salute, Speranza. Se avrà il via libera, si passerà alla fase due: gli stadi (con percorsi personalizzati per le squadre), gli spostamenti, le partite. Non è escluso che i club delle zone più colpite siano costrette a giocare in campo neutro. Ma con le porte chiuse il disagio sarebbe minimo. Intanto Sky, Dazn e Img (licenziatarie dei diritti tv per l’italia e l’estero) hanno chiesto il differimento del pagamento dell’ultima tranche. La Lega darà una risposta dopo aver votato durante il prossimo Consiglio.