http://www.sporteconomy.it/Speciale+FPF+-+Vizi+e+virt%26ugrave%3B+del+progetto+del+Fair+play+finanziario_45194_9_1.htmlVizi e virtù del progetto del Fair play finanziarioPaolo Ciabattini è un esperto di bilanci sportivi ed è tra i maggiori opinion leader nel settore del Fair Play Finanziario. Il principio guida di questo progetto è semplice: i costi non possono superare i ricavi e i debiti devono essere ripianati puntualmente. Due regole che valgono per i grandi come per i medio/piccoli club. Eppure c'è già qualcuno che prova a fare il "furbo" e ad aggirare queste regole. Ne abbiamo parlato appunto con Ciabattini in una intervista lunga quanto avvincente.
1) Quali sono i club europei ed italiani attualmente fuori dalle regole del FPF? Quali invece quelli più "virtuosi?Intanto facciamo un breve passo indietro e spieghiamo che cos’è il FPF. E’ un sistema normativo contabile che sostanzialmente può essere riassunto in 2 regole principali: i costi non devono superare i ricavi o meglio non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio e i debiti devono essere pagati puntualmente. La prima regola impatterà soprattutto sul comportamento e le strategie dei top club che spesso chiudono il bilancio facendo registrare delle perdite cospicue. Il primo periodo di monitoraggio riguarderà il biennio 2011-2012/2012-2013. La massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio nel primo periodo sarà di 45 milioni. A partire dal 2018-2019 la massima deviazione consentita su periodi di monitoraggio di 3 anni sarà minore di 30 milioni (ancora da decidere), che significa meno di 10 milioni di perdita all’anno. La seconda regola invece si rivolge in particolar modo ai club medio- piccoli i quali spesso non hanno il finanziamento a tasso zero del mecenate di turno o comunque la facilità di accedere alle linee di credito bancarie tipica di alcuni grandi club come ad esempio gli spagnoli fino ad ora oppure i club che appartengono ad importanti gruppi industriali.
Se parliamo di top club, ci riferiamo quindi alla regola del pareggio di bilancio.
Tra le italiane, nonostante da anni stia lavorando per migliorare i propri conti, la squadra più in difficoltà è l’
Inter. Partendo da una perdita di 216 milioni nel 2007 è arrivata ad un rosso di “soli” 77 milioni nel 2012. La maggior parte di questi 77 milioni saranno coperti dalla clausola della normativa che prevede che solo per la stagione 2012, possano essere dedotti dal calcolo del risultato di bilancio ai fini del FPF i costi relativi agli stipendi dei calciatori i cui contratti sono stati siglati prima del 1 giugno 2010.
Il bilancio 2013, condizionato sia dai mancati introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League che dagli impatti determinati dalla campagna acquisti estiva, potrebbe chiudersi con una perdita intorno ai 70milioni di euro, superiore quindi al massima deviazione consentita. Con la cessione di Snjideer anche attraverso uno scambio di giocatori e le riduzioni di ingaggio di Milito e Cambiasso, questa differenza si ridurrebbe ulteriormente ponendo l’Inter in una situazione non lontana dai requisiti richiesti rispetto al primo periodo di monitoraggio del FPF, situazione impensabile soltanto 2 o 3 anni fa.
Più o meno analoga potrebbe essere la situazione della
Roma che ha chiuso il bilancio 2012 con una perdita di 58 milioni di euro, che sarebbero però in buona parte coperti dalla clausola sugli stipendi.
A questi andrebbero poi aggiunte le perdite dell’esercizio 2013 che in considerazione della campagna acquisiti, appena conclusasi, potrebbero aggirarsi intorno ai 50/55 milioni di euro, evidenziando uno scostamento di 25/30 milioni almeno rispetto alla massima deviazione consentita sul primo biennio.
Entrambe, considerando che altri club stanno molto peggio, dovrebbero in caso di qualificazione alle competizioni europee del 2014-2015 cavarsela con una sanzione moderata
Tra i top club stranieri due sono quelli che evidenzieranno perdite ingenti. Non considero tra i top club le squadre russe ed ucraine.
Il
Manchester City ha chiuso il bilancio 2011 con 215 milioni di perdita prima delle tasse. Considerando circa 100 milioni di ricavi aggiuntivi, comprensivi dei 40 a stagione relativi al famoso contratto di sponsorizzazione della maglia e dello stadio, il 2012 potrebbe chiudere con una perdita intorno ai 140 milioni di euro che al netto del costo degli stipendi e dei cosiddetti costi nobili, potrebbero diventare65/70 milioni di euro. La perdita del 2013 con la precoce eliminazione dalla Champions League e gli impatti della campagna acquisti estiva al netto dei costi virtuosi potrebbe essere intorno ai 120/130 milioni di euro, che aggiunti ai 70 milioni del 2012 porterebbe la perdita aggregata considerata ai fini del FPF a quasi 200 milioni di euro, ben oltre la soglia dei 45 prevista dalla normativa.
Il
PSG potrebbe chiudere il bilancio 2012 con una perdita di circa 90/100 milioni di euro che al netto degli stipendi, prima del primo giugno 2010, diventerebbe circa 70/80 milioni. L’ultima faraonica campagna acquisti, caratterizzata tra gli altri dagli arrivi di Ibrahimovic, Lavezzi, Thiago Silva e Lucas, con un investimento al netto delle cessioni pari a quasi 100 milioni, potrebbe comportare un impatto sul conto economico di circa almeno 60/70 milioni di euro compresi gli stipendi.
La vittoria della Champions varrebbe fino a quasi 100 milioni di euro di fatturato aggiuntivo tra premi uefa, diritti tv, botteghino, bonus sponsor, merchandising e aumento del valore del marchio che si riflette un po’ su tutte le voci di fatturato. Riguardo il contratto di sponsorizzazione con una banca qatariota parte correlata della proprietà di cui tanto si parla, credo che dei che 100 milioni a stagione potremmo al massimo considerare come ricavi nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del FPF 30/40 milioni di euro.
Con la vittoria della Champions, parte del contratto di sponsorizzazione ed ancora altri ricavi aggiuntivi provenienti dal botteghino, merchandising e sponsor, il risultato finale dell’esercizio 2013 sarebbe vicino al pareggio e quindi la perdita aggregata dei 2 esercizi oggetto del primo periodo di monitoraggio si limiterebbe ai 70/80 del 2012.
Rimane aperto il discorso relativo al costo degli stipendi che con la legge francese che prevede per i prossimi 2 anni un’aliquota del 75% di tassazione sugli stipendi oltre 1 milione di euro, visto che i calciatori concordano solitamente il compenso netto, subirebbe un’impennata clamorosa. Possiamo provare a stimare nell’ordine di almeno ulteriori 70/80 milioni di euro di costo l’impatto sul conto economico del PSG. La perdita aggregata diventerebbe 140/150 milioni circa che con un’eliminazione agli ottavi o quarti di Champions si potrebbe avvicinare ai 190/200 milioni di euro. 150 milioni in più della massima deviazione dal pareggio di bilancio consentita dalla normativa.
Infine il
Chelsea che ha chiuso il bilancio 2012oltre ogni più rosea previsione con un utile di 1milione di euro. E’la prima volta che accade sotto la gestione di Abramovich, sempre ammesso che questo dato sia in linea con i requisiti previsti dalla normativa del FPF. Il bilancio non è ancora disponibile. La precoce eliminazione in Champions League, provocherà una riduzione dei ricavi pari ad almeno 50/60 milioni di euro che sommati all’impatto degli investimenti effettuati nel corso del mercato estivo, potrebbe portare la perdita di bilancio tra gli 80/90 milioni di euro e quindi oltre la massima soglia consentita.
2) Napoli può essere considerato il club di calcio più virtuoso, sotto il profilo economico-finanziario, a livello italiano? Come ha raggiunto questo perfetto equilibrio economico?Il
Napoli è passato dalla serie C alla Champions in 6 anni. Negli ultimi 7 anni, compreso quindi il 2011, ha totalizzato un utile aggregato pari a 11 milioni di euro. I punti di forza del Napoli sono stati la capacità di contenere il costo degli stipendi all’interno della soglia del 50% di incidenza sul fatturato e una grande oculatezza negli investimenti in calciatori che ha portato a raddoppiare il valore della rosa e a realizzare ad esempio, l’importante plusvalenza sulla cessione di Lavezzi. I prossimi step dovranno essere lo stadio di proprietà ed il rafforzamento del settore giovanile. Oltre al Napoli però ci sono altri club che meritano di essere citati come esempi di gestione vincente all’insegna del FPF.
In Italia non possiamo non ricordare l’
Udinese che insieme al Porto rappresenta uno dei sistemi di scouting più efficaci nel mondo, il
Catania in utile da 5 stagioni e la
Lazio che ha chiuso il bilancio in utile 3 volte negli ultimi 4 esercizi raggiungendo ottimi risultati sportivi.
In Europa molti Club tedeschi chiudono in utile ed in Inghilterra l’
Arsenal ha fatto registrare un utile aggregato di 170 milioni di euro negli ultimi 5 esercizi. Infine il Porto che negli ultimi anni ha totalizzato plusvalenze derivanti dalla cessione calciatori per oltre 200 milioni di euro.
3) Si può eludere, aggirare il fair play finanziario ideato e fortemente voluto da Michel Platini (presidente dell'Uefa)?Questa è una domanda da 100 milioni di euro. Se io sapessi come eluderlo, mi converrebbe correre a dirlo a qualche sceicco il quale molto probabilmente mi offrirebbe un ottimo lavoro. A parte gli scherzi,esiste un organo di controllo che si chiama CLUB FINANCIAL CONTROL BODY , totalmente indipendente dalle federazioni, che è preposto a verificare che non vengano attuati escamotage come ad esempio le sponsorizzazioni fittizie, le compravendite di marchi, le transazioni con parti correlate o non, al di sopra del valore di mercato,le plusvalenze incrociate gonfiate.
La risposta finale potremo però averla soltanto quando nella primavera del 2014, il Club Financial Control Body dovrà decidere le sanzioni nei confronti dei club, compresi quelli che, se ce ne saranno, avranno provato a raggirare la normativa. In questo ultimo caso credo che sarà molto difficile sfuggire alle sanzioni previste.
4) Stanno aumentando le sponsorizzazioni "faraoniche" (caso Barcellona con Qatar airways prossimo anno) di molti top club. E' un modo per ridurre i debiti e bilanciare i conti, nascondendo i problemi economico-finanziari?Le sponsorizzazioni faraoniche sono un ottimo modo per ridurre i debiti e bilanciare i conti. Esse non nascondono i problemi economici finanziari, anzi, in alcuni casi possono perfino risolverli. Ben venga la Qatar Foundation con i suoi 30 milioni a stagione.
Il problema sarà nel momento in cui queste sponsorizzazioni saranno fittizie perché effettuate con una parte correlata o con un prestanome a valori gonfiati assolutamente al di sopra del riferimento di mercato.
In questo non potranno essere considerate nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del FPF.
5) Se diventerà operativo questo sistema (FPF) non vedremo più un calciomercato con assi pagati con contratti faraonici?Il FPF è operativo da 1 anno e mezzo. Per molti club ci troviamo già nell’esercizio 2013 che sarà l’ultimo preso in considerazione in riferimento al primo periodo di monitoraggio. Alcuni club, come
Real Madrid e
Barcellona, che fatturano circa 500 milioni di euro all’anno, continueranno ad avere grandi risorse a disposizione. Almeno inizialmente però la concorrenza diminuirà perché i club che ad oggi chiudono il bilancio in perdita e che quindi richiedono costantemente l’intervento del mecenate proprietario con iniezioni di capitale, non potranno spendere più di quanto fatturano e quindi vedendo drasticamente ridotto il loro budget, non rappresenteranno più, almeno nel breve, delle minacce dal punto di vista concorrenziale.
6) Il FPF metterà in ginocchio il sistema delle procure sportive e delle intermediazioni?Il FPF non si rivolge direttamente al sistema delle procure sportive e delle intermediazioni, ma è chiaro però che, diminuendo i soldi investiti nel calcio mercato e riducendosi anche in maniera significativa il monte ingaggi dei calciatori, i fantastici guadagni dei procuratori sportivi, automaticamente si ridurranno.
7) C'è la reale possibilità che tra 2 anni, quando partiranno le prime sanzioni, che si arrivi concretamente all'esclusione di un ManCity o di un PSG? Non diventerebbe un grave colpo anche agli interessi delle reti pay-tv, che hanno pagato cifre a nove zeri per contratti di durata pluriennale?Tra 1 anno e mezzo verrano decise le prime sanzioni che riguarderanno la partecipazione alla Champions League del 2014/2015. . Se la normativa dovesse essere applicata puntualmente, il Manchester City ed il PSG sarebbero assolutamente i maggiori indiziati all’esclusione delle competizioni europee. Considerando il notevole vantaggio competitivo che stanno accumulando in questi anni grazie agli investimenti effettuati al di sopra delle possibilità del club, sarebbe anche giusto rispetto agli altri che hanno fatto e stanno facendo tanti sforzi per allinearsi alla normativa. Nonostante l’importanza delle rose calciatori dei due club in questione, non credo che una loro eventuale esclusione potrà ridurre il fascino e l’interesse che la Champions League è in grado di generare.