Autore Topic: Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)  (Letto 10885 volte)

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CiPpiripi

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #100 : Martedì 11 Dicembre 2012, 14:16:17 »
Io penso che se la sinistra ha un problema è proprio quello rappresentato dal qualunquismo perbenista e ipocrita dei radical chic alla Litizzetto o al suo sodale Fazio o a tutti quelli come loro distanti anni luce dai problemi reali.
Per anni hanno tolto la scena a chi questi problemi li aveva sul serio e, lucrandoci sopra, li hanno strumentalizzati ed usati per la propria visibilità e per la propria carriera.
Durante il regno di Berlusconi ne hai visto mai qualcuno ridicolizzarlo o metterlo con le spalle al muro con le esigenze reali di chi le aveva sul serio? Macché! Si è parlato delle sue troie, dei suoi tacchi, dei suoi capelli finti, dei suoi lifting e tuttalpiù dei suoi conflitti di interesse o dei suoi processi. Mai che gli si fosse sbattuto sul muso un problema reale. Te le ricordi le famose dieci domande di Repubblica sulle quali questi signorini si sono fatte le meglio seghe? Pensi che gliele avrebbe rivolte chi non arriva a fine mese o chi ha perso il lavoro o il pensionato che non riesce a mettere  insieme il pranzo con la cena o qualcuno dei tanti nuovi poveri che fanno la fila alle mense della Caritas? Che cazzo ne sa la Litizzetto dei problemi di questa gente se non per sentito dire? Macché, lei e tutti i buffoni dello spettacolo che si atteggiano ad essere desinistra ritengono molto più figo spostare il tiro altrove e badando sostanzialmente a se stessi.
Repubblica se non fosse il foglio da cesso è, invece di fargli quelle stracazzo di dieci domande, se solo avesse tenuto conto dei problemi di chi li ha, dopo avergli premesso che nel nostro paese
1 ci sono 7 milioni di persone sotto la soglia della povertà.
2 il precariato sta devastando le speranze di una generazione.
3 alcune cure sono possibili solo "a pagamento" e costano troppo.
4 una donna con figli viene vista con sospetto dal datore di lavoro.
5 gli asili sembrano indifferenti alle esigenze temporali e lavorative delle famiglie.
6 il credito ha condizioni troppo ardue,  e diverse da nord a sud.
7 non c'è modo di difendersi da un cliente che non paga o fallisce.
8 non c'è modo di difendersi contro i comportamenti scorretti di una banca.
9 non c'è modo di difendersi contro i soprusi del proprio datore di lavoro.
10 non c'è modo di proteggersi dalla malapolitica e dai suoi costi.
11...
12...
13...
...e chi più ne ha più ne metta...
avrebbe dovuto rivolgergli UNA DOMANDA SOLA: "Come ha intenzione di risolvere QUESTI PROBLEMI?"
Oppure avrebbe dovuto rivolgerli a  quella specie di Litizzetto da loft di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che tutti insieme appassionatamente quelli che qui so sono sentiti "offesi" dalle mie posizioni immagino abbiano votato in coro.
Chi ne è rimasto soddisfatto alzi la mano.
Io, non avendo votato, SO di avere infinitamente più rispetto dell' istituzione voto di chi lo ha dato a Berlusconi o a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.

ormai il paese e' prigioniero del personaggio.

su quello si misura, confronta e litiga.

di piu' non serve, di piu' non viene fatto.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #101 : Martedì 11 Dicembre 2012, 16:13:00 »
Vorrei chiedere a Frusta (senza polemica) se chi ha votato per la sinistra radicale (quindi non Vendola) e' da lui reputato come rispettoso dell'istituo del voto al suo pari.
E' per capire meglio, perche' qui sembra che dieci anni di trasformazione politica del PD ancora non siano chiari. E, per carita', io penso che davvero ci sarebbe bisogno di un partito riformista in grado di elaborare politiche sociali ed economiche moderne. Non voglio certo la nazionalizzazione delle banche...per quanto...;)
Benvolio io reputo degno del massimo rispetto il voto di chiunque. Quindi se voti (non tu personalmente, parlo in generale) per la sinistra radicale vuol dire che per te va bene quella, perché mai dovrei giudicarti? Al massimo, proprio se me lo chiedi, posso pensare che il tuo sia un voto ideologico, ma la cosa per me finisce lì.
Per il resto io vedo i fatti e giudico quelli, ma solo per quel che mi riguarda infatti quando qui esprimo le mie opinioni parlo solo di me  :) nel caso non si fosse capito.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #102 : Martedì 11 Dicembre 2012, 19:41:40 »

Offline benvolio

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #103 : Martedì 11 Dicembre 2012, 23:55:43 »
Benvolio io reputo degno del massimo rispetto il voto di chiunque. Quindi se voti (non tu personalmente, parlo in generale) per la sinistra radicale vuol dire che per te va bene quella, perché mai dovrei giudicarti? Al massimo, proprio se me lo chiedi, posso pensare che il tuo sia un voto ideologico, ma la cosa per me finisce lì.
Per il resto io vedo i fatti e giudico quelli, ma solo per quel che mi riguarda infatti quando qui esprimo le mie opinioni parlo solo di me  :) nel caso non si fosse capito.
Grazie Frusta, prima di tutto. Ecco, il fatto è che a me sembra che di ideologia in giro ce ne sia pure troppa. Ideologia liberista che rifiuta di ammettere gli scatafasci del capitalismo finanziario, ideologia liberale che pontifica sul fallimento del comunismo, ideologia post comunista che fa l'inverso, ideologia riformatrice che anela ad un nuovo purchessia, ideologia del rifiuto della politica a prescindere e così via...Ad esempio un fatto su cui nessuno (nel PD) ha il coraggio di discutere è che le politiche keynesiane non sono affatto superate dalla storia, ma solo dall'ideologia...tanto che gli aiuti alle banche, tipica misura di intervento pubblico, vengono spacciati per misure neutre.
Insomma gli è che (cit.) quasi tutti i nostri atteggiamenti sono prettamente ideologici...ed io direi, quasi, per fortuna se l'alternativa è l'abbandono del ruolo della politica, l'abiura a pensare il mondo in modo diverso.
Cosa che il PD ha già fatto da quasi un decennio legittimamente certo ma perdendo in gran parte il legame col mondo reale di cui parli. Eppure non è ideologico non accorgersi ancora oggi di questa evoluzione (o involuzione a seconda dei gusti) del PD?
Dobbiamo ancora discutere del 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' pensiero? Cosa altro c'è da aggiungere?
Non votare oggi esprime, secondo me ovvio, una posizione molto ideologica quanto legittima, s'intende.
E per il paradosso di carpelo l'utilità di ciò diventa da dimostrare, ancorchè dimostrabile, certo.

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #104 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 07:11:37 »
Benvolio in gran spolvero  ;)

Io resto del mio pensiero solo su una cosa: che sia stato il berluconismo (di nuovo: non berlusconi, o almeno non lui da solo) a rovinare l'Italia.
la mia generazione (magari di striscio, ma non posso escludermi) è cresciuta con il mito del disimpegno. E non solo per Drive In (anche se viene spesso preso per pietra di paragone). Ma anche per espressioni più serie del pensiero (Vattimo) della letteratura (Eco ed il suo rifugiarsi nello storicismo), della musica (l'italia negli anni '80 virtualmente smette di produrre musica nuova). Anche il Papa diventava mediatico (ed meno male che questo povero Cristo di BXVI sta provando a riportare le cose in ordine). In questo humus (non so dire quanto preparato e quanto germinato spontaneamente) uno come Berlusconi ci stava da Dio, ed infatti...
La sinistra non ha saputo (Natta/Occhetto) o voluto (Craxi) impedire questo stato di cose, principalmente per due motivi: il socialismo craxiano era diventato parte integrante del governo con la DC, di fatto rinunciando al suo ruolo di alternativa al popolarismo, ed il comunismo (che era post da Berlinguer, ma ci voleva un Berlinguer per gestire la crisi, non figure molto più sbiadite) doveva fronteggiare il fallimento dell'applicazione della sua ideologia. Lo so che rivisto con gli occhi di adesso il crollo dell'URSS è stato in realtà solo un passo gattopardesco, e che le nazioni del patto di Varsavia per evitare pericolose derive nazionaliste sono costretti a rimettere in campo i vecchi apparatchick travestiti da socialdemocratici, ma nel 1989 anche il PCI - che pur aveva colpe minime in tutta questa storia, anzi aveva molti meriti da sbandierare - doveva fare i conti con se stesso, prima che con la società (A chi mi accuserà di elogiare il comunismo, rispondo che gli unici alleati comunisti degli USA - e quindi della DC - sono stati il più sanguinario dei segretari sovietici ed il partito che ha fatto passare i carri armati sulla folla a piazza tien an men).

Quello che Benvolio quindi chiama "atteggiamenti non ideologici" del PD, e che io vedo negativamente quanto mi sembra di capire faccia lui, sono quindi spiegati da questo peccato originale. Normale che i nomi dei maggiorenti del partito siano in linea con questo pensiero. Io non dico i dibattiti stile PCI (Noooo! Il Dibattito nooo! - cit.) ma studi o occasioni di confronto per vedere come evolve il pensiero politico e sociale in Italia, a sinistra se ne fanno più? Sono importanti, per me, in quanto indirizzano poi la politica verso quella cosa più "alta" che è rispetto alla pura amministrazione della cosa pubblica. Berlusconi - ma ripeto: il berlusconismo, soprattutto - si combatte con alternative sociali e non scendendo sul suo stesso piano. In questo il PD ha fallito, così come SeL. E l'"onestà dei rappresentanti", in mancanza di ideologie forti, diventa necessariamente una chimera (Vedi casi Penati e Lusi. Gravi perchè vengono da un mondo dove insegnavano che la cosa pubblica era sacra in quanto "comune". Più gravi - moralmente almeno per me - di un Fiorito o di un Alemanno che non si votano proprio perchè già si sa che farà quello scempio: ah, qualcuno li ha votati? Beh, risolvetevelo voi il problema  ;D )

Dice, e allora perchè continui a votare a sinistra? perchè sei ideologico? Si e No, nel senso che comunque il mio pensiero è "di sinistra", ossia più favorevole ad un bravo arbitro sempre presente che non ad un arbitro che garantisce solo una neutra imparzialità, ma è altrettanto vero che grandi elogi di questo pensiero non ne vedo in giro, e quindi sto ancora cercando. Una cosa è certa: voterò. A 44 anni è l'unica cosa "poltica" rimastami.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #105 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 10:17:40 »
Ecco, il fatto è che a me sembra che di ideologia in giro ce ne sia pure troppa...Non votare oggi esprime, secondo me ovvio, una posizione molto ideologica...
Infatti. Praticamente è come dire che anche l'ateismo è una fede. Solo che l' ideologizzato vota "a prescindere", come quello che va a messa facendo quel che il prete dice e non guardando quel che il prete fa, mentre chi non vota (guarda il 52% in Sicilia) lo fa per ribrezzo (come nel caso specifico) o per disprezzo (nelle penultime regionali chi non voleva più votare Storace perché nauseato dalla gestione della Sanità da parte di Verzaschi come poteva votare Marrazzo che se lo era preso in carico o per Prodi che lo aveva nominato sottosegretario dopo che era stato trombato alle elezioni?). Se poi vogliamo chiamare ideologia pure il disprezzo o il ribrezzo facciamolo, chi ce lo impedisce? Per me conta assai il rispetto per me stesso e per le mie azioni; bellissima ideologia, del resto

E per il paradosso di carpelo l'utilità di ciò diventa da dimostrare, ancorchè dimostrabile, certo.
Certo. Nel frattempo aspetto che qualcuno mi dimostri l'utilità del contrario; quella del voto dato a Rutelli, per esempio.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #106 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 10:27:44 »
Io resto del mio pensiero solo su una cosa: che sia stato il berluconismo (di nuovo: non berlusconi, o almeno non lui da solo) a rovinare l'Italia.
Infatti la discesa in campo di Berlusconi ha coinciso con la mia decisione di non votare

La sinistra non ha saputo...o voluto... impedire questo stato di cose...
E lo ha fatto in maniera talmente evidente da non meritare il mio voto

Una cosa è certa: voterò. A 44 anni è l'unica cosa "poltica" rimastami
Una cosa è certa: non voterò. A 64 anni è l'unica cosa "poltica" rimastami

Offline BobLovati

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #107 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 10:31:48 »
Infatti la discesa in campo di Berlusconi ha coinciso con la mia decisione di non votare

è proprio adesso, secondo me, che dovresti andarci a votare ! Per sbattergli la porta in faccia   >:(
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Offline carpelo

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #108 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 10:45:13 »
Rispetto totalmente la scelta di Frusta di non votare, non voglio manco discuterne.

Non condivido però quando accomuna tutti i non votanti nella stessa scelta: non è vero che tutti quelli che non si recano alle urne lo fanno per disprezzo o per ribrezzo. I non votanti non rappresentano un'idea, un partito, una motivazione condivisi. Rappresentano solo la loro singola idea che si disperde nel mare magnum, ancor più di quella dei votanti che si disperde in mari più circoscritti, diciamo così.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #109 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 12:24:48 »
Rispetto totalmente la scelta di Frusta di non votare, non voglio manco discuterne.

Non condivido però quando accomuna tutti i non votanti nella stessa scelta: non è vero che tutti quelli che non si recano alle urne lo fanno per disprezzo o per ribrezzo. I non votanti non rappresentano un'idea, un partito, una motivazione condivisi. Rappresentano solo la loro singola idea che si disperde nel mare magnum, ancor più di quella dei votanti che si disperde in mari più circoscritti, diciamo così.
Beh, non mi puoi dire che l'astensione nelle ultime elezioni siciliane o lo stesso voto a Grillo non siano una dimostrazione di disprezzo.
Per quanto mi riguarda io ho sempre detto di rappresentare solo me stesso  :) o no?

Offline carpelo

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #110 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 12:34:26 »
Beh, non mi puoi dire che l'astensione nelle ultime elezioni siciliane o lo stesso voto a Grillo non siano una dimostrazione di disprezzo.
Il voto a Grillo si (soprattutto verso se stessi  :D ), l'astensione non necessariamente. Circoscrivendo alla sola argomentazione "disprezzo" potrebbe esserci chi disprezza la politica in generale, chi disprezza la classe politica nazionale, chi disprezza i candidati siciliani, chi disprezza i candidati del suo partito di riferimento e non se la sente di cambiare partito, chi disprezza il votare, chi disprezza una domenica senza andare a mare.....

Per quanto riguarda te, la posizione è chiara ed indiscutibile da parte mia, degna del massimo rispetto. Ti contesto solo il fatto di mettere tutti i non votanti in un solo ipotetico "schieramento".

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #111 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 12:45:03 »
è proprio adesso, secondo me, che dovresti andarci a votare ! Per sbattergli la porta in faccia   >:(
Se è per questo se la sbatte benissimo da solo.
Come ho detto altrove Berlusconi considera tutti i suoi caudatari esattamente come le mignotte che paga (in effetti non posso dargli torto) quindi, scendendo in campo e sapendo di perdere, ha deciso di vendicarsi delle mignotte in camicia nera o in camicia verde o in camicia rossa (i craxiani che camicia avevano?) facendone un bel repulisti e candidandone solo un 10%: praticamente i suoi fedelissimi.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #112 : Mercoledì 12 Dicembre 2012, 12:54:32 »
 Ti contesto solo il fatto di mettere tutti i non votanti in un solo ipotetico "schieramento".
In effetti non ci stanno, ma è indubbio che durante questo periodo di pessima politica il fenomeno sia aumentato come mai prima. E se non è il disprezzo o la sfiducia o la delusione verso chi l'ha resa pessima dimmi tu cos' è.
Non credo di essere il solo che considera il non voto l'unica forma di protesta che gli è rimasta, anzi, a partire da molti che frequentano questo forum (e qualcuno l'ho incontrato anche dal vivo) ti posso garantire che viene considerata la forma di dissenso più dignitosa e la più civile.

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #113 : Giovedì 13 Dicembre 2012, 10:10:48 »
io spero in un tutti contro tutti elettorale.
se il PD per combattere lo spauracchio di silvio, dovesse nuovamente imbarcare partiti e partitini nella propria coalizione, rivedremmo un film già visto che non ci porterebbe da nessuna parte.

Personalmente non ho tutta questa voglia di andare a votare, non per mancanza di senso civico bensì per una "povertà" di opzioni.

Analizziamole:

Berlusconi: ne abbiamo già parlato.
Bersani: personalmente mi repelle. Ritengo il PD correo della situazione in cui siamo attualmente.
Di Pietro: lasciamo stare.
M5S: ignoro chi siano i candidati, ma il rischio che sia gente sì volenterosa ma del tutto impreparata ad eventualmente governare è alto.
Casini: dopo anni ha cambiato talmente tante volte sponda che faccio fatica a seguirlo.
Lega: andiamo oltre.
Il nuovo centro di Montezemolo: se imbarcassero Monti avrebbero qualche chance di prendere voti.
Estrema DX-Estrema SX: anche col mio voto non supererebbero lo sbarramento.

Mi sono dimenticato qualcuno?
Insomma il rischio che si vada, al solito, a votare il meno-peggio è alto per me che non ho mai fatto politica o mi sono interessato particolarmente alla politica.

Quali sono i criteri per stabilire il meno peggio?

Potrei escludere le liste che candidano romanisti: farei sicuramente un favore al Paese.
Potrei escludere le liste che candidano 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)': sarei degno di una medaglia al valore civile.
Potrei escludere le liste che candidano persone che hanno governato in questi ultimi 20 anni: praticamente tutti.
ecc..

Potrei, invece, votare secondo i miei bisogni personali / professionali, perdendo di vista il Bene Comune. Questo, secondo me, è quello che indirizzerà il voto della gran parte degli indecisi.

Questa tornata elettorale è molto importante per le sorti dell'Italia. Vedere ai nastri le stesse persone che, chi più chi meno, hanno contributo a farci sprofondare in questa situazione è quantomeno deprimente.

Se vi fosse la possibilità di eleggere un premier nord-europeo, lo farei di corsa. :)

Scherzi a parte, ci giochiamo molto con queste elezioni.

ps: forse solo la LAZIO potrà togliermi di impaccio: se la trasferta di San Valentino mi costringerà a tornare a roma troppo tardi per votare, allora il problema sarà risolto. :)
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.