Autore Topic: Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)  (Letto 10570 volte)

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Offline aquilafelyx

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #20 : Sabato 1 Dicembre 2012, 12:28:35 »
la mia scheda elettorale è piena , dal 1981 avrò scientemente saltato un paio di referendum ,

la prossima sarà la volta della protesta , anche perchè le uniche proposte sono dettate e ricopiate da una BCE che risponde ad interessi che non sono della maggioranza dei cittadini ,

rinunciare al voto è la vittoria degli apparati e della burocrazia , recuperare al voto i disaffezionati e gli astenuti è quanto può terrorizzare questa classe politica che ha oramai perso il contatto con la realtà ,

Mussolini portò l'Italia in guerra totalmente impreparata e pagò con la morte ,

chi ci ha legati a questa Europa ci ha portati in una guerra finanziaria disarmati e senza difese , loro non pagheranno niente , anzi riceveranno dei vitalizi dorati .
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #21 : Sabato 1 Dicembre 2012, 12:43:41 »
Come ha correttamente detto l'ottimo benvolio, l'ironia è dissumlazione. Quindi Frusta caro, non puoi dure che non voti dal 1994 e poi postare un commento come quello di "Astutillo" (ironico? mah... ho altri pensieri) pretendo di essere dissimulatore. Non dissimula un bel nulla. Il post, secondo me, è satirico, ed in quanto tale ha - infatti - una tesi. Sull'ironia, ti invito a leggere - ma l'avrai magari già fatto - l'Eutifrone (il primo dei dialoghi platonici, molto socratico) per capire cosa è l'ironia.

Puoi scrivere - ottimamente, come detto - lunghi o brevi trattati, dire le cose seriamente o leggermente, ma la tua tesi non cambia: soprattutto, rendi inutile la discussione dando ad intendere che chi non la pensa come te è nella migliore delle ipotesi un ingenuo.

Il tuo ragionamento si fonda su un disprezzo della classe politica che si metonimizza nella politica (vedi post di POmata). Se la classe politica è insufficiente, si cambia quella, e per farlo ci vuole la politica. Dire che la classe politica è una merda (invece l'italiano medio profuma di violette, veh?) e non andare a votare è, per quanto mi riguarda, una contraddizione in termini, che legittima regimi totalitari.

Che nel tuo pensiero ci stanno benissimo: basta vedere la schematizzazione che hai fatto del fascismo: il fascismo fu RUBERIA, innanzitutto. Le persecuzioni politiche e le intimidazioni, che pure ci furono eccome - furono assolutamente secondari. Ai tempi del fascismo, infatti, si burocratizzavano anche i club bocciofili con ruoli dal nome pomposo e dalla sostanza nulla (vice capo manipolo, sostituto capo delegazione, etc.) che plurifrazionava il potere dandone una briciola ad ognuno con facoltà di abusarne. Era lì che si rubava. Ed era in questo che Mussolini aveva aveva capito gli italiani. Stupisce solo il fatto che, passati 80 anni da quella farsa finita in tragedia, sia bastato un altro guappo per convincere gli italiani. Ma forse neanche stupisce più di tanto, se i ragionamenti sono quelli che fai tu.

La politica si fa anche con la cacca (deo gratias, non siamo in paradiso) l'importante è evitare che sia il contrario: e per evitarlo si deve partecipare alla cosa pubblica. Che non vuol dire solo votare, ma anche rispettare le regole, cercare di cambiarle e, se si ritiene di esserne capaci, partecipare direttamente. Se si protesta e non si fa nulla dicendo "sò tutti magnoni", il primo che cancella la politica dandoti ragione ricreerà un regime.

Ma lasciami essere provocatorio - volutamente - : il "merda" riferito alla classe politica TUTTA, come mai esce fuori solo quando il berlusconismo crolla? Come mai, quando per due volte è caduto Prodi nessuno ha detto "sò tutti magnoni" ma sono corsi in massa a votare il Berlusca perchè "la Sinistra sgoverna il paese" (solo lei, in quel caso, ovviamente...)

zorba

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #22 : Sabato 1 Dicembre 2012, 12:46:54 »
Pomata nessuno crede piu' in questa classe politica (piu' o meno). Il problema e' che c'e' un messaggio subliminale (neanche poi tanto) che dice che non si deve credere piu' alla politica.
Si opina un po' su questo...;)

Il problema è che la Politica (con la maiuscola e nel suo significato più nobile) è degenerata oramai in partitica (passatemi il termine), nel senso più spregevole e negativo del termine....

 :(

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #23 : Sabato 1 Dicembre 2012, 12:57:44 »
Il problema è che la Politica (con la maiuscola e nel suo significato più nobile) è degenerata oramai in partitica (passatemi il termine), nel senso più spregevole e negativo del termine....

 :(

No.


Scusa la perentorietà, ma no.

La Politica non è degenerata manco per niente. E' la classe politica che lo ha fatto. Appropriandosi dei partiti e svuotandoli di contenuti. Va quindi cambiata, DA NOI, e non dalla spirito santo, la CLASSE POLITICA, non la politica o il sistema partitico.

POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #24 : Sabato 1 Dicembre 2012, 13:17:23 »
No.


Scusa la perentorietà, ma no.

La Politica non è degenerata manco per niente. E' la classe politica che lo ha fatto. Appropriandosi dei partiti e svuotandoli di contenuti. Va quindi cambiata, DA NOI, e non dalla spirito santo, la CLASSE POLITICA, non la politica o il sistema partitico.

E come si cambiano i politici? Abbiamo più di 500 parlamentari condannati in tutti i gradi di giudizio che stabiliscono leggi e regole di come il popolo deve comportarsi...

Tu dici: Andiamo a votare, ma a chi votiamo a dei delinquenti? In questo paese per essere funzionari e guadagnare 1000 euro bisogna avere la fedina penale pulita, i politici che hanno fatto queste leggi non hanno i requisiti necessari per essere bidelli...

Poi esce fuori un Grillo e je dicono che dice stronzate e fa demagogia...

Offline hidalgo

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #25 : Sabato 1 Dicembre 2012, 14:19:35 »
...........

Ma soprattutto, sembra che siccome un voto non vale un tubo, è inutile votare. Teoria "agghiacciande", direbbe Conte. Perchè il concetto di voto non sta solo nel decidere chi ti debba RAPPRESENTARE (non governare, accidenti!) nel potere legislativo, ma soprattutto sta nel concetto (che quando lo diceva Gaber era innovativo, ora chiaramente pare che lo incensano tutti. In questo paese per essere ritenuti saggi è sufficiente morire) di PARTECIPAZIONE. La democrazia è meravigliosa non tanto perchè si vota, quanto perchè potenzialmente tutti nel loro ambito possono partecipare alla vita pubblica.
I regimi, infatti (quelli veri, dico, non le operette delle fininvest, che con una sinistra decente ed un popolo civicamente maturo neanche sarebbe esistita), affermano proprio quanto contenuto nell'ottimamente scritto (e divertente, come al solito: caro Frusta, al di la delle polemiche sei una penna meravigliosa, a mio modo di vedere) post di Mr. Whip (cit. per chi ha giocato con Big Jim): che la rappresentanza è una chimera, che tanto si decide tutto in altri posti, che tutto sommato perchè devono votare tutti, se la maggior parte non sono degni di votare perchè ignoranti ladri o addirittura preferiscono la religione alla società etc etc.

.........

Quindi, votate, votate chi vi pare, persino il giullare condannato per omicidio colposo. E' la dimostrazione che, tutto sommato, le regole del gioco stanno bene anche a lui, nonostante certe sparate degne di Peròn, suo vero mito politico. Solo partecipando si rende questo paese migliore. Ed il voto è uno (forse il più importante) dei mezzi di partecipazione.

Parallelo col fascismo a parte, credo che questo punto sia il centro del ragionamento.
Ossia le parole che giustamente hai scritto in maiuscolo: RAPPRESENTANZA e PARTECIPAZIONE.
Sono due parole legate a doppio filo ed inscindibili. Complementari. Non concepisco l'esistenza di una senza l'altra.
Voto dall'eta' di 18 anni e l'ho sempre fatto con entusiasmo. Ora ne conto 47, di primavere, percui piu' di qualche crocetta l'ho messa, in ogni consultazione che si e' presentata.
Mi sono talmente appassionato alla Res publica da farmi coinvolgere qualche anno fa, in un'avventura, che mi ha portato, con fatica, ma soddisfazione, a ricoprire anche la carica di Assessore nella giunta del piccolo comune piemontese di 9.000 anime dove abito ormai da vent'anni.
La patente di PARTECIPAZIONE diciamo che ce l'ho a pieni punti, da ogni prospettiva.
Mi sono sempre riconosciuto in poche idee, ma chiare. Ho sempre "crocettato" convintamente.
Sempre parlato di politica con spirito di confronto, in maniera aperta, senza costruirmi troppe barriere mentali.
Finche' c'e' stato il sistema proporzionale la RAPPRESENTANZA, e' stata sempre ben definita. Si riusciva ad esprimere una scelta anche per partitini piccoli e poco significativi numericamente, od addirittura considerati "fuori dell'arco costituzionale", come veniva definito quello per cui votavo io a vent'anni.   ;)
Potevi, se volevi, esprimere una o piu' voti di preferenza per una lista di candidati. E se eri particolarmente pigro potevi anche non scrivere il nome per esteso ma il numero d'ordine corrispondente.
Eravamo nel medio evo della democrazia. In piena Prima Repubblica.
Poi ci siamo evoluti, eh beh.
Si e' passati al maggioritario, un po' misto, un po' all'italiana. Semiproporzionale al Senato. Dice che cosi si garantiva meglio la durabilita' e governabilita' degli esecutivi.
Sara'.
Comunque sia, gia' allora un fervente proporzionalista come me ha cominciato a storcere un po' il naso. Anzi, a turarselo un po'.
Maggioritario voleva dire, di fatto, avere una miscela di partiti riuniti in una sorta di coalizione, sommariamente coesa e soprattutto eterogenea. Ma come ripeto, la mia partecipazione attiva non e' mai mancata, almeno fino ad ora.
Oggi, a distanza di anni, con un contesto generale completamente cambiato, si e' rotto qualcosa.
Si e' rotto dentro di me e tutt'intorno.
Sara' che invecchio, sono un po' meno paziente di una volta, un po' meno appassionato. O meglio un po' piu' disilluso.
Meno tollerante alle chiacchiere a vuoto ed ai proclami. Sara' perche' ne ho sentiti a iosa.
Non mi sento rappresentato da nessuno. Nessuno.
Sono stanco di turarmi il naso. A forza di turarmelo non respiro quasi piu'.
Perche' esercitare il proprio dovere civico dovendo interrogarsi sul "meno peggio" e' soltanto un'illusione di aver scelto. E' una non scelta. E' come trovarsi all'altare con una persona che non senti tua e decidere di sposarla comunque. Semmai poi un giorno puo' darsi che mi innamorero'.
Preferisco restare single stavolta. Resto alla finestra.
Mi manca la RAPPRESENTANZA cui votarmi convintamente. E come dicevo sopra i due elementi sono inscindibili. RAPPRESENTANZA e PARTECIPAZIONE. Si sostengono a vicenda. Se non riesco a trovare un mio degno rappresentante viene meno anche la mia PARTECIPAZIONE.
Lo faccio per una mia dignita' personale. Poco mi interessano le iperboli secondo le quali, se non vai a votare poi non devi lagnarti di chi ti governera'.
L'esercizio di critica e' democratico e sempre attivo, con o senza timbri di approvazione.
Quando vedo una partita in tv critico l'arbitro anche se sono rimasto a casa e non ho pagato il biglietto alla stadio.
Del resto mi sono ritrovato un  Lamberto Dini nel 95 e un Mario Monti nel 2011.
Ma non mi ricordo piu' quando li avevo democraticamente scelti.......  ;D

POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #26 : Sabato 1 Dicembre 2012, 14:25:26 »
Hidalgo ha scritto il mio pensiero.

ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #27 : Sabato 1 Dicembre 2012, 14:52:27 »
Thomas, te l' ho detto e non mi costa nulla ripetertelo: ti sarei grato se non mi mettessi in bocca cose che non solo non ho mai detto, ma che nemmeno penso.
Che io abbia detto che "Odifreddi è un zozzo" è una bugia (scusa se te lo dico ma lo è).
Che "chi lo difende non capisce niente", scusa se te lo ridico è un'altra bugia.
Se io dico A e tu capisci B, dire che io abbia detto B oltre ad essere una bugia, è un tantinello sleale, non trovi?
Riguardo poi al resto la merda l' evidenza della pochezza di una classe politica che ci ha condotto al punto in cui ci troviamo, se a me non piace mi riservo il diritto di definirla come meglio mi aggrada e di manifestarlo rifiutandomi di prenderla in considerazione con il MIO voto, ma mai mi sognerei di consigliare a te di comportarti diversamente. E infatti "Ma io non disprezzo la merda, solo vorrei non mangiarla." Nel senso che quello che riporto qui VALE SOLO PER ME. 
SPERANDO CHE ALMENO QUESTO TI RISULTI CHIARO.

Limpido. Che con te non c'è da discutere, perché argomenti soltanto sminuendo l'altro. Saranno sette volte che mi dici che non capisco quello che scrivi, il fatto è che lo capisco pure troppo bene... Guarda che a dieci poi ti ritornano indietro per cento, eh, non dire che non ti avevo avvisato. Che coi vaffa te ce posso pure pettinà. E vediamo se cambia sto sistema...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #28 : Sabato 1 Dicembre 2012, 16:55:15 »
Come ha correttamente detto l'ottimo benvolio, l'ironia è dissumlazione. Quindi Frusta caro, non puoi dure che non voti dal 1994 e poi postare un commento come quello di "Astutillo" (ironico? mah... ho altri pensieri) pretendo di essere dissimulatore. Non dissimula un bel nulla. Il post, secondo me, è satirico, ed in quanto tale ha - infatti - una tesi. Sull'ironia, ti invito a leggere - ma l'avrai magari già fatto - l'Eutifrone (il primo dei dialoghi platonici, molto socratico) per capire cosa è l'ironia.

Puoi scrivere - ottimamente, come detto - lunghi o brevi trattati, dire le cose seriamente o leggermente, ma la tua tesi non cambia: soprattutto, rendi inutile la discussione dando ad intendere che chi non la pensa come te è nella migliore delle ipotesi un ingenuo.

Il tuo ragionamento si fonda su un disprezzo della classe politica che si metonimizza nella politica (vedi post di POmata). Se la classe politica è insufficiente, si cambia quella, e per farlo ci vuole la politica. Dire che la classe politica è una merda (invece l'italiano medio profuma di violette, veh?) e non andare a votare è, per quanto mi riguarda, una contraddizione in termini, che legittima regimi totalitari.
Che nel tuo pensiero ci stanno benissimo: basta vedere la schematizzazione che hai fatto del fascismo: il fascismo fu RUBERIA, innanzitutto. Le persecuzioni politiche e le intimidazioni, che pure ci furono eccome - furono assolutamente secondari. Ai tempi del fascismo, infatti, si burocratizzavano anche i club bocciofili con ruoli dal nome pomposo e dalla sostanza nulla (vice capo manipolo, sostituto capo delegazione, etc.) che plurifrazionava il potere dandone una briciola ad ognuno con facoltà di abusarne. Era lì che si rubava. Ed era in questo che Mussolini aveva aveva capito gli italiani. Stupisce solo il fatto che, passati 80 anni da quella farsa finita in tragedia, sia bastato un altro guappo per convincere gli italiani. Ma forse neanche stupisce più di tanto, se i ragionamenti sono quelli che fai tu.
La politica si fa anche con la cacca (deo gratias, non siamo in paradiso) l'importante è evitare che sia il contrario: e per evitarlo si deve partecipare alla cosa pubblica. Che non vuol dire solo votare, ma anche rispettare le regole, cercare di cambiarle e, se si ritiene di esserne capaci, partecipare direttamente. Se si protesta e non si fa nulla dicendo "sò tutti magnoni", il primo che cancella la politica dandoti ragione ricreerà un regime.

Giglic, non so se hai presente la famigerata schopenhaueriana “arte di ottenere ragione” che gli avvocati americani usano nei loro allenamenti dialettici, ma ho come la vaga impressione che tu la stia esercitando con me. Lo stratagemma di attaccarsi all’etimologia delle parole, gli argomenti ad verecundiam, quelli ab utili, quello di mischiare gli argomenti ad hominem con quelli ad rem… Sembra che il campionario ci sia quasi tutto ;D se vuoi ci possiamo divertire a prendere frase per frase il tuo intervento ed indicarti dove, spero con intenzioni non subdole, li hai usati.
Se è (spero comunque che non lo sia) così lassa perde che con me servono a poco.
Detto questo, ma accordandoti comunque il beneficio della buonafede, non posso che ribadire concetti già espressi: votando la merda questa classe politica la si legittima, e la metonimia  (classe politica-politica) che tanto mostri di aborrire, nei fatti (e non nei principi, sui quali tutto il mondo è d’accordo) si è allegramente ribaltata.
Se indovini per colpa di chi domani battiamo il Parma.
Il non voto, che ti piaccia o no, è l’unica forma di ribellione che ho per costringere “la politica” a presentarmisi con una faccia migliore, e, se non ce l’ha, a costringerla a darsela.
Fossi il solo a pensarla in questo modo sarei un eccentrico e stravagante don Chisciotte, ma siccome pian piano questo pensiero si avvia ad essere quello della maggioranza, al posto tuo qualche domanda relativa agli assiomi ai quali tanto appassionatamente ti mostri abbracciato me la comincerei a fare.
E forse ti farà piacere sapere che se assistiamo a determinati fermenti che guardano (sia all’interno della sinistra e della destra che al di fuori di esse) verso questa forma di ribellione vuol dire che "la ggente" comincia ad ispirarsi più Gandhi che Ponzio Pilato come (qualunquemente) faceva la medesima di gianniniana memoria.

Ma lasciami essere provocatorio - volutamente - : il "merda" riferito alla classe politica TUTTA, come mai esce fuori solo quando il berlusconismo crolla? Come mai, quando per due volte è caduto Prodi nessuno ha detto "sò tutti magnoni" ma sono corsi in massa a votare il Berlusca perchè "la Sinistra sgoverna il paese" (solo lei, in quel caso, ovviamente...)
Spero che tu con questa "provocazione" non voglia collocarmi fra i berlusconiani.
O che io abbia smesso di votare nel 94 non ti dice niente?

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #29 : Sabato 1 Dicembre 2012, 17:06:32 »
Limpido. Che con te non c'è da discutere, perché argomenti soltanto sminuendo l'altro. Saranno sette volte che mi dici che non capisco quello che scrivi, il fatto è che lo capisco pure troppo bene... Guarda che a dieci poi ti ritornano indietro per cento, eh, non dire che non ti avevo avvisato. Che coi vaffa te ce posso pure pettinà. E vediamo se cambia sto sistema...
Che fai, in mancanza di argomenti passi agli insulti?
Se uno mente gli dico che è un bugiardo, cos' altro vuoi che gli dica?
Ora, se hai un minimo di consapevolezza di quello che scrivi, sei pregato di dirmi dove come e quando ho detto che "Odifreddi è un zozzo" e "chi lo difende non capisce niente".
Finché non chiarisci questo punto con i tuoi vaffa ti ci puoi tranquillamente pettinare davanti allo specchio.
P.s.
(Thomas, se hai meno di 15 anni dimmelo subito, eh, così evitiamo di perdere altro tempo)

ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #30 : Sabato 1 Dicembre 2012, 17:59:13 »
e insiste...
sei francamente ridicolo e patetico, e smettila di offendere gli altri. 15 anni ce li hai te. E smettila con i grassetti e i maiuscoli, che non si spaventa nessuno se alzi la voce. Ma anvedi questo...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #31 : Sabato 1 Dicembre 2012, 18:59:47 »
e insiste...
sei francamente ridicolo e patetico, e smettila di offendere gli altri. 15 anni ce li hai te. E smettila con i grassetti e i maiuscoli, che non si spaventa nessuno se alzi la voce. Ma anvedi questo...
Mai avuto la minima intenzione di spaventare alcunchì.
L'unico modo che hai per dimostrare che sei una persona adulta e non un ragazzino è quello di assumerti la responsabilità delle tue affermazioni.
Quindi se non sei il patetico e ridicolo buffone che stai dimostrando di essere mi dici
dove come e quando ho detto che "Odifreddi è un zozzo" e "chi lo difende non capisce niente".

ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #32 : Sabato 1 Dicembre 2012, 19:04:07 »
ma falla finita, vatti a rileggere il tuo post su odifreddi (io nun ce spreco tempo davvero) e poi vieni a confessare sul topic che ho appena aperto, trombone...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #33 : Sabato 1 Dicembre 2012, 19:23:20 »
ma falla finita, vatti a rileggere il tuo post su odifreddi (io nun ce spreco tempo davvero) e poi vieni a confessare sul topic che ho appena aperto, trombone...
Mi hai attribuito offese ad un personaggio pubblico che non ho mai fatto dimostrando di essere un bugiardo.
Ti ho invitato ad indicarmi dove avrei scritto quello che,mentendo,mi hai attribuito e non lo hai fatto dimostrando di essere un buffone.
Cos'altro vuoi che ci sia da aggiungere?

Riguardo al tuo invito lo lascio cadere senza problemi, Wilde invitava a non accettare mai di discutere con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza.  8)

POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #34 : Sabato 1 Dicembre 2012, 19:52:26 »
TD, nel topic di odifreddi, Frusta dice che non lo stima ma non offende chi lo difende, l'unico che si è sentito offeso è stato mrmoto che è stato vittima di un frainteso sulla questione Irlandese.

Ho riletto il topic passo a passo.


Offline WBB

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #35 : Sabato 1 Dicembre 2012, 20:15:58 »
Frusta interessante e mai banale.
Per quanto mi riguarda, ardiatece Saint-Just!
trigoria delenda est

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #36 : Sabato 1 Dicembre 2012, 20:32:38 »
Giglic, non so se hai presente la famigerata schopenhaueriana “arte di ottenere ragione” che gli avvocati americani usano nei loro allenamenti dialettici, ma ho come la vaga impressione che tu la stia esercitando con me. Lo stratagemma di attaccarsi all’etimologia delle parole, gli argomenti ad verecundiam, quelli ab utili, quello di mischiare gli argomenti ad hominem con quelli ad rem… Sembra che il campionario ci sia quasi tutto ;D se vuoi ci possiamo divertire a prendere frase per frase il tuo intervento ed indicarti dove, spero con intenzioni non subdole, li hai usati.
Se è (spero comunque che non lo sia) così lassa perde che con me servono a poco.
Detto questo, ma accordandoti comunque il beneficio della buonafede, non posso che ribadire concetti già espressi: votando la merda questa classe politica la si legittima, e la metonimia  (classe politica-politica) che tanto mostri di aborrire, nei fatti (e non nei principi, sui quali tutto il mondo è d’accordo) si è allegramente ribaltata.
Se indovini per colpa di chi domani battiamo il Parma.
Il non voto, che ti piaccia o no, è l’unica forma di ribellione che ho per costringere “la politica” a presentarmisi con una faccia migliore, e, se non ce l’ha, a costringerla a darsela.
Fossi il solo a pensarla in questo modo sarei un eccentrico e stravagante don Chisciotte, ma siccome pian piano questo pensiero si avvia ad essere quello della maggioranza, al posto tuo qualche domanda relativa agli assiomi ai quali tanto appassionatamente ti mostri abbracciato me la comincerei a fare.
E forse ti farà piacere sapere che se assistiamo a determinati fermenti che guardano (sia all’interno della sinistra e della destra che al di fuori di esse) verso questa forma di ribellione vuol dire che "la ggente" comincia ad ispirarsi più Gandhi che Ponzio Pilato come (qualunquemente) faceva la medesima di gianniniana memoria.
Spero che tu con questa "provocazione" non voglia collocarmi fra i berlusconiani.
O che io abbia smesso di votare nel 94 non ti dice niente?

Ok Frusta. Inutile continuare. Se si sintetizza la percezione che dai del tuo pensiero rispondi "dove avrei detto" etc etc. Se si cita quello che dici "ci si attacca all'etimologia delle parole" (frase meravigliosa: al prossimo cui dico "sei uno stronzo" se si arrabbia gli dirò di non attaccarsi all'etimologia della parola). Una supercazzola di alto livello per non rispondere. Ed il fatto che tu sappia di non rispondermi lo si vede dalla provocazione che, lasciami dire, ti avevo fatto apposta: avevi già scritto di non votare dal '94 (ossia da quando è partito il tormentone del "sò tutti magnoni"). Hai risposto puntualmente e nel merito solo li, ossia dove era facile.
Se vuoi fare giochi retorici ci sto, sono il primo, ma su argomenti meno seri di questo.
Non esiste topic politico dove tu non affermi di non votare perchè vuoi dare un segnale (18 anni di segnali non ti fanno pensare che forse qualcosa non va?). E se ti si risponde (c'è chi lo fa argomentando più o meno aggressivamente, ma questo è il bello del forum), dai la percezione di vivere la cosa come un affronto personale e di rispondere sempre sul personale, sviando in questo modo l'attenzione dall'argomento. Poichè questa è la percezione che dai, inutile dire che non volevi etc. Io sono certo, come scrivi tu, che "spero con intenzioni non subdole" non lo vuoi, ma tant'è. (Fossi TD, amico vero, ad esempio ti risponderei che subdolo lo dici a tre quarti del condominio tuo. Ma poichè non lo sono, non te lo dico. Anzi ti dico che non spero, ma sono certo che non volevi, ma che vista la percezione, ti invito a riflettere su come dici le cose - anzi, la cosa, visto che il concetto è sempre quello).

Detto questo, passo e chiudo. Divertiti con le gaussiane sociologiche e l'ironia etimologica per dire che hai ragione. Nel frattempo, ringrazia chi vota e decide anche per te, consentendoti di lamentarti ancora di più.

PS: Odifreddi è uno dei più grandi logici matematici DEL MONDO, docente, oltre che in Italia, in USA ed in URSS, prima di essere cacciato dai "communisti" perchè mente libera. Dialetticamente eccessivo nelle sue polemiche (ti assomiglia in questo), è un cervello con cui è necessario fare i conti. Il concetto che qualcuno possa cancellare un suo pensiero è "agghiacciante", ma del resto si sta parlando di Repubblica, giornale per cui, secondo qualcuno, mi farei arrestare...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #37 : Sabato 1 Dicembre 2012, 21:26:35 »
Ma certo che si passa e si chiude, ci mancherebbe, si tratta di opinioni dopotutto.
Che poi alcune vengano confortate ed altre annichilite dai fatti diventa un (trascurabile) dettaglio da sacrificare allegramente sull' altare dei propri preconcetti.
P.s.
Non esistendo un Nobel per la matematica (secondo la leggenda sembra che Nobel piuttosto che assegnarlo a Mittag-Leffler abbia preferito non istituirlo) i "più grandi logici matematici DEL MONDO" vengono insigniti dell' omologo Abel. Speriamo che il prof Odifreddi lo raggiunga, prima o poi; nel frattempo deve accontentarsi di stare ai (lontani, la fila che gli sta davanti è lunghetta anzichenò) margini del club. E nemmeno ci si può fare nulla, dato che su quell' argomento le chiacchiere stanno a zero opinioni contano poco. Del resto il fatto che esiste qualcosa che si chiama dipartimento di matematica per le applicazioni e non esiste niente che si chiami allo stesso modo per la filosofia vorrà pur dire qualcosa, o no?



Giglic

Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #38 : Sabato 1 Dicembre 2012, 21:32:28 »
Cambia, cambia pure discorso... E meno male che contano i fatti nella scienza e non i premi... Attaccati pure a tutto ciò che trovi di confutabile spostando continuamente il discorso pur di non rispondere, e meno male che la scienza viene gestita da persone serie e non da chi assegna coppe e trofei...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #39 : Sabato 1 Dicembre 2012, 22:09:00 »
Cambia, cambia pure discorso...
Non ho cambiato nessun discorso.
Spe che ti faccio il disegnino.
Prima parte del commento.
Ma certo che si passa e si chiude, ci mancherebbe, si tratta di opinioni dopotutto.
Che poi alcune vengano confortate ed altre annichilite dai fatti diventa un (trascurabile) dettaglio da sacrificare allegramente sull' altare dei propri preconcetti.

Opinione comune di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' fra chi prendeva sul serio le primarie del 2008: è il nostro Obama. I care, oh yesssss.
Opinione del medesimo, now: trattasi di un inutile farlocco. Però, come se niente fosse stato si azzera tutto e, come diceva mio nonno, se ripicchia!
Elezioni 1994 affluenza 71%
Elezioni Sicilia 2012 41% (magari sarà solo un caso limite, chissà-chi-lo-sa, la vita è tutta un quiz, magari alle prossime politiche andrà meglio) certo è che la disaffezione nei riguardi delle urne qualcosa vorrà pur dire.
Poi c'è chi guarda la realtà e chi aggiorna le figurine dell'album di 4 anni fa.
... E meno male che contano i fatti nella scienza e non i premi... Attaccati pure a tutto ciò che trovi di confutabile spostando continuamente il discorso pur di non rispondere, e meno male che la scienza viene gestita da persone serie e non da chi assegna coppe e trofei...
Seconda parte del commento ovverosia il piesse.
Del resto il fatto che esiste qualcosa che si chiama dipartimento di matematica per le applicazioni e non esiste niente che si chiami allo stesso modo per la filosofia vorrà pur dire qualcosa, o no?
Se vuoi ti elenco i meriti di Szemeredi, o di Tate, o di Thompson o di Serre, tanto per citare i primi che mi vengono in mente poi tu me li confronti con quelli di Odifreddi e ci facciamo quattro risate ok?