Autore Topic: Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)  (Letto 10936 volte)

0 Utenti e 4 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Frusta

Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« : Venerdì 30 Novembre 2012, 09:10:39 »
Andare a votare è una cosa importante: si stacca con la routine di tutti i giorni, si fanno due passi in centro, si incontrano vecchi amici e ci si tiene in allenamento con le X, cosa che può sempre tornare utile se un domani si dovesse diventare analfabeti.
L’unica cosa a cui di sicuro non serve è eleggere.
Non voglio fare il solito discorso che i partiti sono tutti uguali eccetera. I partiti non sono tutti uguali: ci sono partiti che si chiamano “partiti”, partiti che si chiamano “popoli” e partiti che si chiamano “movimenti”, non è questo il problema.
E non è nemmeno che i politici sono corrotti, che sarà mai un po’ di corruzione? Il partito meno corrotto d’Italia è stato quello fascista, ma non per questo mi precipiterei in massa a votarlo. Il problema è solo numerico.
Quante sono le persone che hanno diritto di voto? Cinquanta milioni? Bene, la mia povera piccola crocetta ha l’incidenza di una parte su cinquanta milioni.
In pratica è come fermarsi al distributore a fare 10 elevato alla meno 6 euro di benzina.
Senza contare che uno su cinquanta milioni è molto, ma veramente molto meno dell’errore che si commette nel contare le schede, il che significa che magari io mi faccio il proverbiale culo per andare a votare (tutto ciò che non può essere fatto on line per me è farsi il culo) e poi arriva quello che mi annulla la scheda solo perché ho aggiunto alcuni consigli su dove potersela infilare.
No grazie. Se proprio devo fare qualcosa di inutile, almeno che sia piacevole.
Inutile più spiacevole uguale no grazie.
L’obiezione più comune che mi viene fatta è “e se tutti facessero come te?”.
Magari tutti facessero come me: MTV trasmetterebbe solo videoclip del Settecento, i registi italiani andrebbero a lavare i vetri ai semafori e il Papa sarebbe solo un ciarlatano come tanti.
Il problema, se mai, è proprio che fra quello che faccio io e quello che fanno gli altri quarantanove milioni e novecentonovantanove mila e novecentonovantanove elettori non c’è assolutamente nessun nesso.
Sia che io voti sia che non voti, il risultato finale non cambia. Si chiama proprietà del non contare niente.
“E la teoria che il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo?”. Certo, peccato che non si dica mai che questa teoria funziona solo con farfalle giganti.
La verità è che il suffragio universale è una fregatura, com’ è ampiamente dimostrato dall’esistenza dei sondaggi.
Con un sondaggio puoi sapere cosa voteranno cinquanta milioni di persone intervistandone solo mille, e tutto questo senza ricorrere a estenuanti poteri soprannaturali.
Infatti, se una frazione f della popolazione vota per un certo partito (UCP), quando si prende un campione di n persone, con n molto minore dell’intera popolazione ma molto maggiore di 1, la probabilità UCP(x) che x persone del campione siano elettori dell’UCP può essere approssimata con una gaussiana avente valore atteso nf e varianza nf(1-f). Supponiamo per esempio che ci siano tre partiti: Partito Uno (PU), Partito Due (PD) e Partito Tre (PT), i cui elettori sono rispettivamente il 10%, il 40% e il 50% della popolazione. Preso un campione di 1000 persone, ecco come sono le gaussiane dei tre partiti

I risultati più probabili del sondaggio sono quelli individuati dai picchi delle tre gaussiane: 100 persone per il PU, 400 per il PD e 500 per il PT, cioè il 10%, il 40% e il 50% del campione. Però questi non sono gli unici risultati possibili, per esempio è possibile che il sondaggio dia invece ai tre partiti il 9%, il 39% e il 52%, rispettivamente. In linea di principio tutti i risultati sono possibili, tuttavia solo quei valori di x per i quali PU(x), PD(x) e PT(x) sono apprezzabilmente maggiori di 0 possono essere considerati realistici, mentre tutti gli altri sono così improbabili da essere praticamente impossibili. Quindi il fatto che le tre gaussiane della figura non si sovrappongano in maniera apprezzabile significa che, in questo caso, è sufficiente intervistare 1000 persone. Infatti gli errori associati ai risultati percentuali (100√varianza/n) sono 0.9% per il PU, 1.5% per il PD e 1.6% per il PT, cioè molto meno della distanza fra i partiti. Ma se c’è bisogno di essere più precisi, si possono anche intervistare 10000 persone:

Tanto le persone da intervistare non mancano mai.
Il fatto che i sondaggi ogni tanto sbaglino non è colpa della teoria statistica, ma del campione.
È colpa di quelli che cambiano idea all’ultimo momento, di quelli che mentono o di quelli che si vergognano di dire che votano per il PDQCSV (Partito Di Quelli Che Si Vergognano), ma se il sondaggio fosse segreto e valido come voto allora sarebbe tutta un’altra cosa.
Avendo tempo da perdere e soldi da buttare, si potrebbero addirittura far votare un milione di persone e arrivare così ad apprezzare differenze fra i partiti dello 0.05%, così da permettere anche ai Radicali di stimare il loro elettorato. Capisco che possa sembrare poco educato abolire il suffragio universale, però una cosa è certa: far votare tutti non ha nessun senso, o meglio ha lo stesso di un rito magico collettivo.
È per questo motivo che la mia fedina elettorale è pulita.

 ;D
Astutillo Smeriglia

Offline BobLovati

  • Biancoceleste Clamoroso
  • *
  • Post: 20669
  • Karma: +441/-147
  • Sesso: Maschio
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #1 : Venerdì 30 Novembre 2012, 09:12:00 »
non scherziamo; a votare si deve andare.
E magari non sbagliare nel farlo    ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

darienzo

R: Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #2 : Venerdì 30 Novembre 2012, 10:26:09 »
Votare si deve. Punto

Inviato dal mio GT-S5570 con Tapatalk 2


ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #3 : Venerdì 30 Novembre 2012, 10:33:29 »
Pensa che furbi quelli che sono morti per battersi per il diritto al voto in tutto il pianeta, nei secoli dei secoli. Amen.
Magari un giorno ce lo diranno: inutile spendere i soldi per le consultazioni elettorali, un bel sondaggio su 10mila persone e stamo a posto... si risolve pure il problema del finanziamento unico ai partiti, a che servono i partiti?

Offline carpelo

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 9320
  • Karma: +385/-9
  • Sesso: Maschio
  • la Lazio è AMORE
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #4 : Venerdì 30 Novembre 2012, 11:10:12 »
Bellissimo articolo, caro dott. Frusta. Una curiosità: lei non ha nulla a che fare con questo Smeriglia? Sembrerebbe quasi farina del suo sacco.


Comunque sia, mi farebbe piacere sottoporre a lei, sempre attento a questi temi, una proposta di riforma che da tempo cerco di portare all'attenzione dei parlamentari tutti.
Questa mia riforma porterebbe, rispetto al sistema attuale, i seguenti vantaggi:
- costi per le votazioni abbattuti sostanziosamente
- impossibilità del voto di scambio
- forte ricambio nella classe politica
- eliminazione delle spese elettorali da parte dei partiti
- partiti che ritornano ad essere scuole di politica nei casi virtuosi o che scompaiono nei casi viziosi
- classe politica più democratica e vicina alla vita reale
- nessun rischio di voti annullati, contestati, truccati
- e tanto altro che adesso non stiamo a dettagliare


Ma veniamo adesso alla sostanza della proposta che migliorerebbe drasticamente il sistema Italia.
Intanto il nome: SORTEGGIONE!
In cosa consiste la mozione "SORTEGGIONE!" ?
Semplice: ogni libero cittadino, affiliato a partiti o no, compiuta l'età di 18 anni, superato un test di idoneità (saper leggere, aver conoscenza della costituzione e di elementi minimi ma necessari per poter svolgere l'attività politica etc.) può candidarsi iscrivendosi alla apposita lista.
I candidati non saranno divisi in schieramenti perchè la loro elezione sarà decisa tramite sorteggio unico in diretta televisiva, radio e web. Fine.

GMar

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #5 : Venerdì 30 Novembre 2012, 11:27:27 »
Uno Smeriglia in versione aletorio-probabilistica veramente strepitoso (come sempre, del resto)! Fantastico!  :D
Non lo seguo nelle conclusioni, però. E' quasi sempre più accettata l'idea che i sondaggi possano essere precisi almeno quanto i censimenti... Ma questo è vero quando chi li fa è interessato a conoscere il reale valore di interesse (esempio tpico: i sondaggi politici, che servono a verificare o orientare le scelte di un paritio). Sei sicuro che questo sarbbe altrettanto vero se i sondaggi si usassero per decidere la composizione del Parlamento, il Presidente del Consiglio, il Sindaco, etc.? Io no! I sondaggi sono molto più manipolabili (e le metodologie "flessibili") di quanto non siano i censimenti, e quindi non mi fiderei dell'istituto incaricato di farli, qualunque esso fosse!

PS
... la probabilità UCP(x) che  il numero x di persone del campione siano che sono elettori dell’UCP può essere approssimata con si distribuisce approssimativamente come una gaussiana avente e ha valore atteso nf e varianza nf(1-f).
Astutì, a me me suona mejo così...

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #6 : Venerdì 30 Novembre 2012, 13:54:27 »
Comunque sia, mi farebbe piacere sottoporre a lei, sempre attento a questi temi, una proposta di riforma...
Proposta egregia, egregio Carpelo, che mi precipito a sottoscrivere con mani e piedi.
Lo farei anche stringendo la penna fra i denti se avessi mani e piedi legati o anche attorcigliandola con la coda, se l'avessi.
Tirando a sorte, infatti, tanto il pomposo accademico che ci fa da Presidente del Consiglio quanto l' erotopate bungabungateur de fammes che lo ha preceduto quanto l'anestetizzante satrapo soporifero che ha preceduto entrambi avrebbero avuto le tue o le mie probabilità di capeggiare un governo.
E che noi avremmo fatto peggio è tutto da dimostrare.
Plauso a te, ergo.  :D

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #7 : Venerdì 30 Novembre 2012, 14:02:52 »
PS Astutì, a me me suona mejo così...
... la probabilità UCP(x) che  il numero x di persone del campione siano che sono elettori dell’UCP può essere approssimata con si distribuisce approssimativamente come una gaussiana avente e ha valore atteso nf e varianza nf(1-f).
Avendo sottoscritto con mani, piedi e coda l'egregia proposta dell'egregio Carpelo non posso esimermi dal trarre a sorte quel che suona mejo fra la Giovine Marmotta ed Astutillo.
..........
Fatto  :D i buoni vincono sempre: Il destino ha scelto te, ergo meriti il mio applauso.


POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #8 : Venerdì 30 Novembre 2012, 20:58:51 »
Io stò con Frusta, il voto non serve a un cacchio, Monti ne è la dimostrazione. Siamo in mano a una massa di furfanti, spero a breve un altro 1789.

Offline hidalgo

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 866
  • Karma: +22/-0
  • Sesso: Maschio
  • GIORGIONE per sempre
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #9 : Venerdì 30 Novembre 2012, 22:48:23 »
Andare a votare è una cosa importante: si stacca con la routine di tutti i giorni, si fanno due passi in centro, si incontrano vecchi amici e ci si tiene in allenamento con le X, cosa che può sempre tornare utile se un domani si dovesse diventare analfabeti.
L’unica cosa a cui di sicuro non serve è eleggere.
Non voglio fare il solito discorso che i partiti sono tutti uguali eccetera. I partiti non sono tutti uguali: ci sono partiti che si chiamano “partiti”, partiti che si chiamano “popoli” e partiti che si chiamano “movimenti”, non è questo il problema.
E non è nemmeno che i politici sono corrotti, che sarà mai un po’ di corruzione? Il partito meno corrotto d’Italia è stato quello fascista, ma non per questo mi precipiterei in massa a votarlo. Il problema è solo numerico.
Quante sono le persone che hanno diritto di voto? Cinquanta milioni? Bene, la mia povera piccola crocetta ha l’incidenza di una parte su cinquanta milioni.
In pratica è come fermarsi al distributore a fare 10 elevato alla meno 6 euro di benzina.
Senza contare che uno su cinquanta milioni è molto, ma veramente molto meno dell’errore che si commette nel contare le schede, il che significa che magari io mi faccio il proverbiale culo per andare a votare (tutto ciò che non può essere fatto on line per me è farsi il culo) e poi arriva quello che mi annulla la scheda solo perché ho aggiunto alcuni consigli su dove potersela infilare.
No grazie. Se proprio devo fare qualcosa di inutile, almeno che sia piacevole.
Inutile più spiacevole uguale no grazie.
L’obiezione più comune che mi viene fatta è “e se tutti facessero come te?”.
Magari tutti facessero come me: MTV trasmetterebbe solo videoclip del Settecento, i registi italiani andrebbero a lavare i vetri ai semafori e il Papa sarebbe solo un ciarlatano come tanti.
Il problema, se mai, è proprio che fra quello che faccio io e quello che fanno gli altri quarantanove milioni e novecentonovantanove mila e novecentonovantanove elettori non c’è assolutamente nessun nesso.
Sia che io voti sia che non voti, il risultato finale non cambia. Si chiama proprietà del non contare niente.
“E la teoria che il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo?”. Certo, peccato che non si dica mai che questa teoria funziona solo con farfalle giganti.
La verità è che il suffragio universale è una fregatura, com’ è ampiamente dimostrato dall’esistenza dei sondaggi.
Con un sondaggio puoi sapere cosa voteranno cinquanta milioni di persone intervistandone solo mille, e tutto questo senza ricorrere a estenuanti poteri soprannaturali.
Infatti, se una frazione f della popolazione vota per un certo partito (UCP), quando si prende un campione di n persone, con n molto minore dell’intera popolazione ma molto maggiore di 1, la probabilità UCP(x) che x persone del campione siano elettori dell’UCP può essere approssimata con una gaussiana avente valore atteso nf e varianza nf(1-f). Supponiamo per esempio che ci siano tre partiti: Partito Uno (PU), Partito Due (PD) e Partito Tre (PT), i cui elettori sono rispettivamente il 10%, il 40% e il 50% della popolazione. Preso un campione di 1000 persone, ecco come sono le gaussiane dei tre partiti

I risultati più probabili del sondaggio sono quelli individuati dai picchi delle tre gaussiane: 100 persone per il PU, 400 per il PD e 500 per il PT, cioè il 10%, il 40% e il 50% del campione. Però questi non sono gli unici risultati possibili, per esempio è possibile che il sondaggio dia invece ai tre partiti il 9%, il 39% e il 52%, rispettivamente. In linea di principio tutti i risultati sono possibili, tuttavia solo quei valori di x per i quali PU(x), PD(x) e PT(x) sono apprezzabilmente maggiori di 0 possono essere considerati realistici, mentre tutti gli altri sono così improbabili da essere praticamente impossibili. Quindi il fatto che le tre gaussiane della figura non si sovrappongano in maniera apprezzabile significa che, in questo caso, è sufficiente intervistare 1000 persone. Infatti gli errori associati ai risultati percentuali (100√varianza/n) sono 0.9% per il PU, 1.5% per il PD e 1.6% per il PT, cioè molto meno della distanza fra i partiti. Ma se c’è bisogno di essere più precisi, si possono anche intervistare 10000 persone:

Tanto le persone da intervistare non mancano mai.
Il fatto che i sondaggi ogni tanto sbaglino non è colpa della teoria statistica, ma del campione.
È colpa di quelli che cambiano idea all’ultimo momento, di quelli che mentono o di quelli che si vergognano di dire che votano per il PDQCSV (Partito Di Quelli Che Si Vergognano), ma se il sondaggio fosse segreto e valido come voto allora sarebbe tutta un’altra cosa.
Avendo tempo da perdere e soldi da buttare, si potrebbero addirittura far votare un milione di persone e arrivare così ad apprezzare differenze fra i partiti dello 0.05%, così da permettere anche ai Radicali di stimare il loro elettorato. Capisco che possa sembrare poco educato abolire il suffragio universale, però una cosa è certa: far votare tutti non ha nessun senso, o meglio ha lo stesso di un rito magico collettivo.
È per questo motivo che la mia fedina elettorale è pulita.

 ;D
Astutillo Smeriglia
Arguto.
Anzi, Astutillo.
omen nomen.
 ;)

Offline giamma

  • Power Biancoceleste
  • *
  • Post: 7989
  • Karma: +218/-7
  • Sesso: Maschio
  • Lazio...che altro ?
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #10 : Sabato 1 Dicembre 2012, 00:09:38 »
Anche io, me too, también (pe' ziBobbe sinnò nun capisce) ;)
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Teo

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #11 : Sabato 1 Dicembre 2012, 01:16:09 »
 Il partito meno corrotto d’Italia è stato quello fascista,

Ma dai, farebbe ridere pure Starace...


Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #12 : Sabato 1 Dicembre 2012, 07:20:17 »
Il PNF ERA la corruzione. Questo per rispondere alle boutade frustiane. (Sto parlando, per essere chiari, del partito. Persino della  bonifica delle paludi pontine ci furono delle ruberie indecenti).

La teoria secondo la quale bastano i sondaggi l'aveva anticipata (tanto per cambiare) Asimov in una sua novella fantascientifica di quasi quaranta anni fa. Dove, poichè l'elaboratore diventava sempre più preciso, poteva bastare un campione ridotto ad UNA persona, che diventava LUI l'uomo più importante della nazione. Questo per dire che la valenza scientifica della teoria esposta è identica a quella dei viaggi nell'iperspazio, o delle tre leggi della robotica.

Ma soprattutto, sembra che siccome un voto non vale un tubo, è inutile votare. Teoria "agghiacciande", direbbe Conte. Perchè il concetto di voto non sta solo nel decidere chi ti debba RAPPRESENTARE (non governare, accidenti!) nel potere legislativo, ma soprattutto sta nel concetto (che quando lo diceva Gaber era innovativo, ora chiaramente pare che lo incensano tutti. In questo paese per essere ritenuti saggi è sufficiente morire) di PARTECIPAZIONE. La democrazia è meravigliosa non tanto perchè si vota, quanto perchè potenzialmente tutti nel loro ambito possono partecipare alla vita pubblica.
I regimi, infatti (quelli veri, dico, non le operette delle fininvest, che con una sinistra decente ed un popolo civicamente maturo neanche sarebbe esistita), affermano proprio quanto contenuto nell'ottimamente scritto (e divertente, come al solito: caro Frusta, al di la delle polemiche sei una penna meravigliosa, a mio modo di vedere) post di Mr. Whip (cit. per chi ha giocato con Big Jim): che la rappresentanza è una chimera, che tanto si decide tutto in altri posti, che tutto sommato perchè devono votare tutti, se la maggior parte non sono degni di votare perchè ignoranti ladri o addirittura preferiscono la religione alla società etc etc.

Da noi il fascismo iniziò proprio così: approfittando di un sistema parlamentare che non seppe (Giolitti a parte, ma ormai aveva 80 anni) capire che con il suffragio universale anche i meccanismi legislativi e di governo dovevano cambiare, che giustificava parecchie porcherie (di corruzione e di violenze) in nome della "paura" che movimenti di massa come PSI e PPI incutevano, e soprattutto affermando che la democrazia (il famoso sistema demoplutoecc.) era un sistema per far perdere il popolo, che invece era meglio rappresentato del fascismo (che poi Mussolini, in uno dei suoi primi atti dopo il 3 gennaio 1925, abbassò d'imperio del 20% lo stipendio agli operai è un dettaglio...)

Quindi, votate, votate chi vi pare, persino il giullare condannato per omicidio colposo. E' la dimostrazione che, tutto sommato, le regole del gioco stanno bene anche a lui, nonostante certe sparate degne di Peròn, suo vero mito politico. Solo partecipando si rende questo paese migliore. Ed il voto è uno (forse il più importante) dei mezzi di partecipazione.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #13 : Sabato 1 Dicembre 2012, 08:17:48 »
Caro Giglic (e Teo) il Pnf era corrotto assai, ma la corruzione era circoscritta a determinate sfere, al di sotto delle quali l'uso della purga e del manganello era molto più persuasivo ed economico delle bustarelle. Nel senso che chi occupava posti di rilievo non aveva bisogno di corrompere, gli bastava l'intimidazione rappresentata dalla sua stessa posizione di potere, che senza il benestare dell'apparato del partito non avrebbe mai potuto occupare. Se mai era feroce la concussione, in virtù proprio del manganello di cui sopra :)
E poi basta esaminare i due reati per rendersene conto:
La concussione è disciplinata dall' Art. 317 c.p. ed è commessa dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità.

La corruzione, invece, è il delitto commesso dal pubblico ufficiale che, per compiere un atto del suo ufficio (cfr. Art. 318 c.p.), o per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio (cfr. Art. 319 c.p.), riceve, per se' o per un terzo, in denaro od altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa.

Detto questo (fra l'altro assolutamente superfluo) mi spiace che, fatta eccezione per GMar e Carpelo o Hidalgo che hanno continuato sul solco dell'ironia o per Giamma e Pomata che ritengono come me (e come il maggior "partito" italiano) il non voto l'unica protesta che ci è rimasta contro lo schifo rappresentato dalla nostra classe politica, voi ed altri abbiate preso il topic in maniera così seriosa.

Ed a proposito della merda classe politica che ci governa, ho chiesto lumi ad Astutillo Smeriglia il quale mi ha risposto:
Merda? No, grazie. So che può sembrare incredibile, ma io non mangio la merda, e non perché sia allergico, schizzinoso o per chissà quale principio etico, ma perché non mi piace. Anzi, mi fa proprio schifo. Non è come le altre cose che non mi piacciono, come il sughero, la crema solare o le tapparelle, che se mi sforzo posso anche riuscire a mangiarle. La merda è diversa, basta che ne metta in bocca un pezzettino e subito mi viene da vomitare. Naturalmente l’ho assaggiata, dopotutto sono solo protoni, neutroni e elettroni come tutto il resto, ma non c’è niente da fare: mi fa schifo. Questo di per sé non sarebbe un problema, se non fosse che dove vivo io tutti mangiano la merda. Tutti la considerano una prelibatezza da raffinati gourmet, ma anche un ingrediente fondamentale per dare sapore a ogni piatto, o uno sfizioso spuntino da gustare in ogni momento della giornata, succhiandosi adeguatamente le dita. In pratica sono sempre circondato da gente che mangia la merda. Ma nemmeno questo è il vero problema. Per me ognuno può mangiare quello che vuole, tanto ormai sono abituato a sentire l’odore della merda calda che si scioglie sui maccheroni o a vedere la gente coi frammenti di merda nei baffi. So perfettamente che il sapore di una cosa è solo un fatto culturale e che, in linea di principio, tutto è commestibile: ci sono posti dove la gente mangia le cavallette, le zampe dei ragni, le ali dei pipistrelli, le larve di mosca, le budella di vacca, eccetera, che cosa c’è di strano se qui la gente mangia la merda? Ognuno chiama “buono” quello che è abituato a mangiare e chiama “schifoso” quello che non ha mai pensato si possa mangiare. Quindi la merda va benissimo. L’unico vero problema di vivere in un posto dove tutti mangiano la merda non è che loro mangiano la merda, ma che vogliono che la mangi anch’io. E lo vogliono molto insistentemente. Le persone hanno questo difetto: quando si accorgono che non ti piace una loro presunta leccornia, cercano in tutti i modi di fartela mangiare. Prima ti spiegano che è un alimento sano e nutriente indispensabile per una dieta equilibrata, poi te la sventolano sotto il naso, poi ti accusano di essere schizzinoso, strambo, matto, finché un giorno te la schiaffano direttamente nel piatto, poca poca e di nascosto, pensando che tanto non te ne accorgerai visto che, dio mio, non è possibile che non ti piaccia una cosa così buona come la merda.
-Abbiamo il risotto alle quattro merde, gli gnocchetti zafferano e merda, il vitello in crosta di merda e del polistirolo.
-Nel polistirolo c’è la merda?
-Solo un po’.
-Vorrei un po’ di polistirolo senza merda.
-Ma, signore, è merda di capra freschissima.
-Preferirei senza, è possibile?
-Neanche una o due palline per insaporire?
-No, grazie.
-Per caso è allergico alla merda?
-No.
-Perfetto, allora un piatto di polistirolo “senza” merda per il signore.
Se vivi nella patria della merda non puoi permetterti di non mangiare la merda, almeno un pochino di tanto in tanto, giusto per far vedere che non ti credi migliore degli altri.
Purtroppo tutti si identificano sempre con quello che piace a tutti, e se nella patria della merda disprezzi il loro cibo di merda, allora vuol dire che disprezzi anche le loro abitudini di merda, la loro musica di merda, i loro ideali di merda e, fondamentalmente, la loro vita di merda.
Ma io non disprezzo la merda, solo vorrei non mangiarla.

POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #14 : Sabato 1 Dicembre 2012, 09:35:54 »
W Astutillo  :D

(^^^)


ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #15 : Sabato 1 Dicembre 2012, 09:37:14 »
Quindi, quelli che non sono d'accordo con te (o con Astutillo) o sono seriosi o amano mangiare la merda. Come sempre, direi...
Una volta i tifosi della politica, una volta non capiscono quello che dici, una volta non stanno al giochino ironico, una volta Odifreddi è un zozzo e chi lo difende non capisce niente, una volta amano mangiare la merda... continuiamo così, facciamoci del male (cit.)

Offline benvolio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3559
  • Karma: +123/-0
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #16 : Sabato 1 Dicembre 2012, 10:07:21 »
L'ironia e' il senso del contrario: assumo quindi che il sapiente Astutillo abbia descritto l'inutilita' del voto per rendere edotto Frusta che gli scienziati di politica non ci capiscono una mazza...Una sorta di protocollo scientifico, direi.
Peraltro la scienza ci ha anche dimostrato che la merda non olet e che gli scienziati sono i primi a cibarsene.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #17 : Sabato 1 Dicembre 2012, 10:09:02 »
Quindi, quelli che non sono d'accordo con te (o con Astutillo) o sono seriosi o amano mangiare la merda. Come sempre, direi...
Una volta i tifosi della politica, una volta non capiscono quello che dici, una volta non stanno al giochino ironico, una volta Odifreddi è un zozzo e chi lo difende non capisce niente, una volta amano mangiare la merda... continuiamo così, facciamoci del male (cit.)
Thomas, te l' ho detto e non mi costa nulla ripetertelo: ti sarei grato se non mi mettessi in bocca cose che non solo non ho mai detto, ma che nemmeno penso.
Che io abbia detto che "Odifreddi è un zozzo" è una bugia (scusa se te lo dico ma lo è).
Che "chi lo difende non capisce niente", scusa se te lo ridico è un'altra bugia.
Se io dico A e tu capisci B, dire che io abbia detto B oltre ad essere una bugia, è un tantinello sleale, non trovi?
Riguardo poi al resto la merda l' evidenza della pochezza di una classe politica che ci ha condotto al punto in cui ci troviamo, se a me non piace mi riservo il diritto di definirla come meglio mi aggrada e di manifestarlo rifiutandomi di prenderla in considerazione con il MIO voto, ma mai mi sognerei di consigliare a te di comportarti diversamente. E infatti "Ma io non disprezzo la merda, solo vorrei non mangiarla." Nel senso che quello che riporto qui VALE SOLO PER ME. 
SPERANDO CHE ALMENO QUESTO TI RISULTI CHIARO.



POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #18 : Sabato 1 Dicembre 2012, 10:28:10 »
Non riesco a capire, anche se lo rispetto, chi ancora riesce a credere a questa classe politica.


Offline benvolio

  • Biancoceleste DOP
  • *****
  • Post: 3559
  • Karma: +123/-0
    • Mostra profilo
Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #19 : Sabato 1 Dicembre 2012, 11:40:01 »
Pomata nessuno crede piu' in questa classe politica (piu' o meno). Il problema e' che c'e' un messaggio subliminale (neanche poi tanto) che dice che non si deve credere piu' alla politica.
Si opina un po' su questo...;)