Autore Topic: Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)  (Letto 10543 volte)

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POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #80 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 00:11:21 »
Questo interessantissimo topic è finito fuori traccia secondo me.

Il post di apertura ci dice in buona sostanza che basta un campione statistico ben settato per poter avere gli stessi risultati che si ottengono con una dispendiosa giornata elettorale. E' una riflessione molto importante e non si può dire che non abbia delle solide basi.
Questa riflessione porta alla opinabile tesi che andare a votare sia inutile.
Casualmente, sono portato a pensare per altri motivi, il buon Frusta è proprio nella posizione di chi sceglie di non andare a votare.

E qui parte l'ottì: diversi utenti rimproverano all'estensore del topic questa sua scelta con motivazioni apprezzabili, o meno, ma fuori traccia secondo me. Ed infatti non starò ad approfondire questo discorso, anche se interessante.
Il buon Frusta ci casca con tutte le scarpe e finisce per legittimare un topic sulla classe politica attuale e sulle personali risposte che ciascuno dei partecipanti al topic espone. Su questo mi permetto soltanto di dire, senza approfondire, che le due "fazioni" scontratesi contengono entrambe elementi di verità e l'integralismo con cui è stato vissuto il confronto mi sorprende seriamente. Avete detto tutti, o quasi, cose molto vere e condivisibili, alle volte anche molto simili. La sensibilità (ed altre cose...) di ognuno poi porta a fare una scelta precisa.

Ma torniamo a noi, scrivevo che il Frusta ha finito per legittimare un topic sulla classe politica attuale e sulle posizioni individuali a riguardo... quando invece aveva aperto un topic sul problema della rappresentanza, scevro dai condizionamenti dell'attualità (insomma Berlusconi e Bersani, ma anche Mussolini, non c'entrano nulla)!!
Dunque, si diceva che è inutile che Frusta vada a votare perchè il singolo voto non conta nulla. E peraltro si potrebbe evitarlo tutti, perchè i sondaggi già dicono come andrà a finire.
Poi però si dice anche che non si vota perchè questa classe politica non ci rappresenta, perchè è tutta una fregatura, perchè bisogna dare un segnale forte, per mille motivi insomma.
Ed eccola allora la contraddizione! Il sondaggio su 1000 persone intervistate telefonicamente ottiene gli stessi esiti della turnata elettorale che coinvolge decine di milioni di persone e non ci dice la stessa cosa che non ci dicono le elezioni vere e proprie: cosa cappero votano/non votano gli astenuti, le schede bianche e le nulle?
Io su questo voglio un sondaggio, dei dati, uno studio. Coloro che non votano (diciamo per protesta), cosa voterebbero?

Il campione statistico che ripete gli stessi risultati delle elezioni, vale anche per chi non vota? Voglio dire, i non votanti sarebbero divisi nelle stesse percentuali dei votanti (che ne so, 40% partito dei mori, 30% partito dei biondi, 20% partito dei calvi, 10% partito degli altri)? Oppure le percentuali sarebbero diverse? Oppure ci sarebbero delle scelte non contemplate dalle elezioni vere e proprie (40% partito del cappello, 30% partito del capello di nylon, 20% partito del capello è un'entità metafisica datata, 10% partito del capello è un po' antipatico ma è pur sempre un  grande allenatore)? Oppure tra i non votanti c'è una percentuale di conformi ai votanti che non hanno potuto/voluto parteciopare ed una percentuale di tutto quello che ho scritto in precedenza?

Su questo bisogna studiare, Frusta.
Perchè poi alla fine uno può pure considerare che i non votanti sarebbero maggioranza, se uscisse fuori una percentuale importante su un qualcosa in cui si ritrovasse la maggior parte di essi.
Se così fosse (ad esempio i non votanti si ritrovano con un 50% di preferenze sul partito del cappello) allora i non votanti dovrebbero organizzarsi per avere rappresentanza (sia che si decida di adottare il sistema del sondaggio, sia che si decida di lasciare il sistema attuale).
Se invece si stabilisse che i non votanti non sono accomunati da un'esigenza di rappresentanza significativa o che la percentuale dei partiti di riferimento fosse conforme a quella dei votanti, sai cosa si dimostrerebbe?
Si dimostrerebbe che non votare è perfettamente inutile, allo stesso modo di votare, restituendo concretamente quella teoria che dice che la vita stessa è inutile. Ma anche se inutile, vogliamo tutti parteciparci, no? :D

Insomma, se ho ben capito, bisognerebbe vedere se tutti i non votanti lo fanno per lo stesso motivo.

Per farla semplice; tutti i non votanti hanno un filo comune che ci unisce:

LE PALLE PIENE DI TANTI BUFFONI CHE DICONO DI RAPPRESENTARCI, IL RITORNO DI BERLUSCONI È UNO SCHIAFFO ALLA DIGNITÀ DI OGNI SINGOLO ELETTORE ED È ANCHE LA CONFERMA CHE CI PIACE ESSERE PRESI PER IL CULO!

Scusate lo sfogo.

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #81 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 07:03:46 »
I non votanti dicono che Berlusconi c'è per colpa di Bersani.
I votanti sono convinti che Berlusconi ci sia perchè votato più di Bersani.
Se uno vota Bersani, si sente insultato dalla prima frase (giustamente)
Se uno vota e basta, deve sentirsi insultato dalla prima frase non come votante, ma come italiano.

Non volete Berlusconi? Votate qualcun altro. E' facile. Se non vi piace Bersani, vuol dire che preferite Berlusconi a lui. E questo non è colpa di Bersani.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #82 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 08:01:13 »
Questo interessantissimo topic è finito fuori traccia secondo me...
Verissimo, ed infatti ci è finito per colpa mia. Se vogliamo chiamare colpa l' aver risposto di volta in volta su questo o quel "particulare" sollevato da chi (guai a dire che non aveva afferrato il senso del post ;D eh! ) non lo prendeva per il paradosso antistenico (speriamo che nessuno si offenda se lo chiamo così) che voleva essere ma che poi è andato a parare totalmente altrove come hai benissimo notato tu.
Ed in quell' altrove (lontanissimo del topic, hai ragione) è emersa anche la mia "particulare" posizione, che è quella di chi, non avendo sposato ideologicamente nessuna delle parti in campo vorrebbe poter scegliere se non fra Statisti con la S maiuscola almeno fra personaggi che valgano un po' di piu' della prima Minetti che passa.

POMATA

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #83 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 13:50:16 »
Verissimo, ed infatti ci è finito per colpa mia. Se vogliamo chiamare colpa l' aver risposto di volta in volta su questo o quel "particulare" sollevato da chi (guai a dire che non aveva afferrato il senso del post ;D eh! ) non lo prendeva per il paradosso antistenico (speriamo che nessuno si offenda se lo chiamo così) che voleva essere ma che poi è andato a parare totalmente altrove come hai benissimo notato tu.
Ed in quell' altrove (lontanissimo del topic, hai ragione) è emersa anche la mia "particulare" posizione, che è quella di chi, non avendo sposato ideologicamente nessuna delle parti in campo vorrebbe poter scegliere se non fra Statisti con la S maiuscola almeno fra personaggi che valgano un po' di piu' della prima Minetti che passa.

E comunque la Minetti resta bona ;D

Offline carpelo

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #84 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 14:06:19 »
Verissimo, ed infatti ci è finito per colpa mia. Se vogliamo chiamare colpa l' aver risposto di volta in volta su questo o quel "particulare" sollevato da chi (guai a dire che non aveva afferrato il senso del post ;D eh! ) non lo prendeva per il paradosso antistenico (speriamo che nessuno si offenda se lo chiamo così) che voleva essere ma che poi è andato a parare totalmente altrove come hai benissimo notato tu.
Ed in quell' altrove (lontanissimo del topic, hai ragione) è emersa anche la mia "particulare" posizione, che è quella di chi, non avendo sposato ideologicamente nessuna delle parti in campo vorrebbe poter scegliere se non fra Statisti con la S maiuscola almeno fra personaggi che valgano un po' di piu' della prima Minetti che passa.
Che vuol dire "antistenico"?  :D


Però Frusta mi pare che tu prosegua sul solco dell' off topic.
Provo a sintetizzare la questione che pongo.
Se accettiamo che votare è inutile perché c'è già un sondaggio, esiste anche un sondaggio che ci fa capire che non votare è utile?
Se non esiste una dimostrazione che non votare è utile, allora va a farsi benedire anche la prima tesi. L'esito del sondaggio è allora uguale a quello delle votazioni perché al sondaggio partecipa chi va a votare, se vi partecipasse anche chi non va a votare avremmo risultati diversi. E quindi, di conseguenza, se chi non va a votare ci andasse, avremmo esiti delle elezioni diversi.
Per cui, o mi trovi uno studio che mi dimostri che non votare è utile, oppure ti tocca andare a votare!
E non te ne uscire col fatto che questa classe politica non ti rappresenta, perché stiamo parlando in linea teorica, svincolati dal contesto partitico attuale.
 :D

Offline Skorpius

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #85 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 14:06:29 »
I non votanti dicono che Berlusconi c'è per colpa di Bersani.
I votanti sono convinti che Berlusconi ci sia perchè votato più di Bersani.
Se uno vota Bersani, si sente insultato dalla prima frase (giustamente)
Se uno vota e basta, deve sentirsi insultato dalla prima frase non come votante, ma come italiano.

Non volete Berlusconi? Votate qualcun altro. E' facile. Se non vi piace Bersani, vuol dire che preferite Berlusconi a lui. E questo non è colpa di Bersani.

E' tutto così semplice per te?
La persona
Il partito a cui appartiene
Le esperienze di gorverno precedenti
il programma politico che dice di voler attuare sui grandi temi sociali
il programma politico che dice di voler attuare sui grandi temi economici

Questi cinque elementi elementi dovrebbero spingermi a votare uno o l'altro, non solo il primo.
Se fosse solo il primo voterei Bersani ad occhi chiusi.
Sugli altri sono combattuto (si anche sulle esperienze di governo precedenti specie visto dall'ottica del mio lavoro)...
Alla fine la verità è che non posso votare nessuno dei due... ma non rinuncio alla sanzione elettorale per entrambi.. e neanche a criticarli
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #86 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 15:04:27 »
Che vuol dire "antistenico"?  :D
Però Frusta mi pare che tu prosegua sul solco dell' off topic.
Provo a sintetizzare la questione che pongo.
Se accettiamo che votare è inutile perché c'è già un sondaggio, esiste anche un sondaggio che ci fa capire che non votare è utile?
Se non esiste una dimostrazione che non votare è utile, allora va a farsi benedire anche la prima tesi. L'esito del sondaggio è allora uguale a quello delle votazioni perché al sondaggio partecipa chi va a votare, se vi partecipasse anche chi non va a votare avremmo risultati diversi. E quindi, di conseguenza, se chi non va a votare ci andasse, avremmo esiti delle elezioni diversi.
Per cui, o mi trovi uno studio che mi dimostri che non votare è utile, oppure ti tocca andare a votare!
E non te ne uscire col fatto che questa classe politica non ti rappresenta, perché stiamo parlando in linea teorica, svincolati dal contesto partitico attuale.
 :D
Antistene è stato il primo dei filosofi cinici.

Parlando in linea teorica, e svincolandoci come vuoi tu dal contesto partitico attuale, se vogliamo considerare il topic per quello che è, e cioè un paradosso, non ci sono problemi: dal momento che l'esito di un sondaggio sufficientemente accurato non si discosta da quello di una tornata elettorale, tanto vale non farla per niente.
Fra l'altro sarebbe ininfluente anche il numero dei non votanti, di qualsiasi grandezza fosse, così come non lo è in una elezione reale, dal momento che i vincitori vengono determinati chi vota, quindi il problema non sta lì.
(Fine del paradosso e ci potevamo sghignazzare sopra finché ci pareva. Non è successo, evvabbè).
Il problema sta nel fatto che una cosa del genere è assolutamente impraticabile, ma non tanto per i motivi che dici tu quanto per il pericolo che rappresenterebbe, in pratica, uno strumento così manipolabile in mani sbagliate.
Tornando alla realtà (Per cui, o mi trovi uno studio che mi dimostri che non votare è utile, oppure ti tocca andare a votare!) l' utilità del non voto la vedi nei fenomeni che produce. L'esempio più recente è Grillo, che in Sicilia ha pescato molto fra chi aveva smesso di votare o fra chi non avrebbe votato se non ci fosse stato il M5S. Un altro esempio è rappresentato da Renzi, per il quale nelle primarie è successo qualcosa di simile. Chi non vota, e torniamo all'OT, nella maggior parte dei casi lo fa perché si è rotto le scatole di turarsi il naso. Ora di Grillo e di Renzi possiamo pensare tutto il bene o il male del mondo, ma credi davvero che sarebbero nati come fenomeno se non ci fosse stata tutta la disaffezione verso la politica dimostrata dal fenomeno di un non voto mai come adesso così rilevante?

ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #87 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 15:17:19 »
Il fenomeno-Grillo, però, si sta autodescrivendo male, visto l'esito delle "parlamentarie": nemmeno centomila votanti in quattro giorni di "consultazioni" prive, naturalmente, di qualunque tipo di garanzia "terza". Dunque il consenso fin qui ottenuto viaggia fuori dal canale che Grillo rivendica come proprio, in senso (addirittura) rivoluzionario. Quanto a Renzi, fa pensare il successo ottenuto, ma si tratta di uomo già premiato da elezioni vere due volte: alla provincia e poi al comune di Firenze. Non è evidentemente antipolitico ma uomo che governa, localmente. E la sua, perciò, è una proposta di rottura sì, ma dentro il meccanismo democratico pensato dal PD per eleggere il proprio candidato. Grillo, al contrario, pecca di poca trasparenza (il che non vuol dire che tiri a fregare per forza). In questo è più conformista di quelli che accusa. Berlusconi invece non si batte: il partito è suo, punto.
Dunque, com'è giusto che sia, il quadro è assai diversificato e nemico della generalizzazione; votare è un modo per uscire dalla confusione e prendere una direzione. Rifiutarsi al grido di sono tutti uguali è sbagliato, perché non è vero che sono tutti uguali. Che non ci sia nessuno, invece, che sia degno di rappresentarci può essere una tesi condivisibile. Comunque rispettabile. Non la condividerei per indole, ma è vero che personalmente anch'io non saprei proprio di chi fidarmi.

Giglic

Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #88 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 15:49:48 »
Ma fidarsi di chi non si conosce come persona no credo sia possibile, td. Il punto è se ritieni l'offerta proposta meno lontana rispetto alla tua. Fermo restando che, come nella scienza, per scardinare un sistema ne devi fare parte, ossia entrare nel meccanismo. Einstein conosceva benissimo la FISIca che ha demolito

ThomasDoll

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #89 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 16:07:27 »
no, ma scegli ti fidi, nel senso che accordi la tua fiducia a

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #90 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 16:32:44 »
no, ma scegli ti fidi, nel senso che accordi la tua fiducia a

a un progetto/partito/programma, non ad una persona.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #91 : Lunedì 10 Dicembre 2012, 19:05:58 »
...IL RITORNO DI BERLUSCONI È UNO SCHIAFFO ALLA DIGNITÀ DI OGNI SINGOLO ELETTORE ED È ANCHE LA CONFERMA CHE CI PIACE ESSERE PRESI PER IL CULO!

Pomà, Berlusconi, come problema, non esiste. Cioè il problema non sta nel cosa dovesse succedere se Berlusconi vincesse le elezioni, perché sa benissimo che non le vincerà, il problema sta nel perché ha deciso di ricandidarsi.
Molti si chiedono cosa mai possa avere in mente per vincere le elezioni; secondo me non ha nessuna intenzione di vincere, vuole solo vendicarsi.
Mettiti al posto suo: crei un partito, lo riempi di personaggi più o meno squalificati (ex craxiani, ex missini, ex democristiani e così via) e ad un certo punti ti accorgi che ti stanno estromettendo.
Li hai pagati, te li sei comprati in un modo o nell'altro uno ad uno ed ora "per salvare il partito" ti stanno chiedendo di farti da parte.
Tu Berlusconi ci staresti? Dopo che li hai ripuliti e resi presentabili come gli ex missini, dopo che li hai raccattati come relitti dal naufragio della prima repubblica, dopo che li hai messi lì con i tuoi soldi e che gli hai dato visibilità con le tue tv?
Per me Berlusconi scende in campo per vendicarsi.
Per lui i parlamentari del PdL sono come le puttane con cui ha fatto bunga bunga: avendole pagate come reagirebbe se volessero tenersi i suoi soldi e metterlo alla porta della sua villa? Cacciandole a calci nel culo, è ovvio. Chiedendogli di farsi da parte nel PdL si sono illusi di poterlo sbattere fuori e tenersi la ciccia. Pensi che glielo possa permettere?
Fini stava fuori dell'arco costituzionale e non se lo cagava nessuno; lui lo ha sdoganato, gli ha fornito mezzi e visibilità finché non si è sentito tradito. Pensi che non si voglia vendicare di uno che ai suoi occhi è solo una puttana in camicia nera? Per la lega vale lo stesso discorso: un partito terrioriale, volgare e becero come il suo fondatore che lui ha portato al governo e che ha riempito di ministeri. Puttane in camicia verde, zoccole pure loro di cui non vede l'ora di vendicarsi!
Monti ed il suo governo. In fondo Berlusconi non era costretto a dimettersi, lo ha fatto in cambio di una impunità che man mano che Monti aveva bisogno di lui è venuta meno.
Altro tradimento! Altra mignotta che senza di lui era una nullità (in fondo è stato Berlusca a mandare Monti a Bruxelles) di cui vendicarsi! E infatti gli ha tolto le zeppe da sotto la sedia ed ora Monti è dimissionario.
Sa bene che il PdL è destinato a perdere e che con lui che si ripropone straperderà, ma uno come lui
non può rimanere con le mani in mano mentre le persone -per lui puttane- che si sono arricchite grazie a lui lo ripudiano e lo estromettono prendendosi tutto quello che "lui" ha creato. 
Quindi il suo piano è di straperdere e di farlo con questo sistema elettorale (infatti non vuole cambiarlo) in modo che il PdL avrà pochi seggi da distribuire fra i pochi fedelissimi.
Gli altri possono considerarsi già trombati.


Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #92 : Martedì 11 Dicembre 2012, 06:48:29 »
Pomà, Berlusconi, come problema, non esiste. Cioè il problema non sta nel cosa dovesse succedere se Berlusconi vincesse le elezioni, perché sa benissimo che non le vincerà, il problema sta nel perché ha deciso di ricandidarsi.
Molti si chiedono cosa mai possa avere in mente per vincere le elezioni; secondo me non ha nessuna intenzione di vincere, vuole solo vendicarsi.
Mettiti al posto suo: crei un partito, lo riempi di personaggi più o meno squalificati (ex craxiani, ex missini, ex democristiani e così via) e ad un certo punti ti accorgi che ti stanno estromettendo.
Li hai pagati, te li sei comprati in un modo o nell'altro uno ad uno ed ora "per salvare il partito" ti stanno chiedendo di farti da parte.
Tu Berlusconi ci staresti? Dopo che li hai ripuliti e resi presentabili come gli ex missini, dopo che li hai raccattati come relitti dal naufragio della prima repubblica, dopo che li hai messi lì con i tuoi soldi e che gli hai dato visibilità con le tue tv?
Per me Berlusconi scende in campo per vendicarsi.
Per lui i parlamentari del PdL sono come le puttane con cui ha fatto bunga bunga: avendole pagate come reagirebbe se volessero tenersi i suoi soldi e metterlo alla porta della sua villa? Cacciandole a calci nel culo, è ovvio. Chiedendogli di farsi da parte nel PdL si sono illusi di poterlo sbattere fuori e tenersi la ciccia. Pensi che glielo possa permettere?
Fini stava fuori dell'arco costituzionale e non se lo cagava nessuno; lui lo ha sdoganato, gli ha fornito mezzi e visibilità finché non si è sentito tradito. Pensi che non si voglia vendicare di uno che ai suoi occhi è solo una puttana in camicia nera? Per la lega vale lo stesso discorso: un partito terrioriale, volgare e becero come il suo fondatore che lui ha portato al governo e che ha riempito di ministeri. Puttane in camicia verde, zoccole pure loro di cui non vede l'ora di vendicarsi!
Monti ed il suo governo. In fondo Berlusconi non era costretto a dimettersi, lo ha fatto in cambio di una impunità che man mano che Monti aveva bisogno di lui è venuta meno.
Altro tradimento! Altra mignotta che senza di lui era una nullità (in fondo è stato Berlusca a mandare Monti a Bruxelles) di cui vendicarsi! E infatti gli ha tolto le zeppe da sotto la sedia ed ora Monti è dimissionario.
Sa bene che il PdL è destinato a perdere e che con lui che si ripropone straperderà, ma uno come lui
non può rimanere con le mani in mano mentre le persone -per lui puttane- che si sono arricchite grazie a lui lo ripudiano e lo estromettono prendendosi tutto quello che "lui" ha creato. 
Quindi il suo piano è di straperdere e di farlo con questo sistema elettorale (infatti non vuole cambiarlo) in modo che il PdL avrà pochi seggi da distribuire fra i pochi fedelissimi.
Gli altri possono considerarsi già trombati.

Io non ne sarei così sicuro.
La forza comunicativa, personale e aziendale, che ha è ancora forte. Guarda i suoi Scherani contro la Littizzetto: a fronte della seguente frase detta: "Posso dire una cosa? Ma lo capite che non ne possiamo più che ci siamo rotti le balle, che tutte le le volte che vi vediamo in tv ci si chiude lo stomaco e ci si allargano le vie di smaltimento? Una volta accettavamo le vostre cazzate, andavate in Parlamento, mangiavate la mortadella, facevate finta che Ruby fosse la nipote di Mubarak e ci siamo messi anche a ridere. Adesso basta. Abbiamo tirato la cinghia, Monti ci ha anche messo tutte ‘ste supposte una per una come le cartucce della cerbottana, adesso torna Berlu, lo spread torna a salire. Non dico il pudore, che è un sentimento antico, ma una pragmatica sensazione di aver rotto il cazzo?”, subito tradotta, cercando di passare per martiri bistrattati dal servizio pubblico con "Silvio hai rotto il cazzo". Io non amo la Littizzetto particolarmente, ma come si può vedere il fuoco di file basato sulla trasformazione delle notizie da fatti ad opinioni è già cominciato.

Sul resto, poichè Berlusconi ha fatto politica negli ultimi 20 anni (e la politica grazie anche all'insipienza dei suoi avversari l'ha fatta quasi tutta lui, in Italia) solo ed esclusivamente pro domo sua, io penso che la vendetta non gli interessi. Gli interessa solo il suo conflitto di'interessi (appunto). Lui non vuole far vincere altri, avrebbe vinto già cosi. E col porcellum, questo obiettivo è molto a portata di mano.

Frusta

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #93 : Martedì 11 Dicembre 2012, 09:19:52 »
Io penso che se la sinistra ha un problema è proprio quello rappresentato dal qualunquismo perbenista e ipocrita dei radical chic alla Litizzetto o al suo sodale Fazio o a tutti quelli come loro distanti anni luce dai problemi reali.
Per anni hanno tolto la scena a chi questi problemi li aveva sul serio e, lucrandoci sopra, li hanno strumentalizzati ed usati per la propria visibilità e per la propria carriera.
Durante il regno di Berlusconi ne hai visto mai qualcuno ridicolizzarlo o metterlo con le spalle al muro con le esigenze reali di chi le aveva sul serio? Macché! Si è parlato delle sue troie, dei suoi tacchi, dei suoi capelli finti, dei suoi lifting e tuttalpiù dei suoi conflitti di interesse o dei suoi processi. Mai che gli si fosse sbattuto sul muso un problema reale. Te le ricordi le famose dieci domande di Repubblica sulle quali questi signorini si sono fatte le meglio seghe? Pensi che gliele avrebbe rivolte chi non arriva a fine mese o chi ha perso il lavoro o il pensionato che non riesce a mettere  insieme il pranzo con la cena o qualcuno dei tanti nuovi poveri che fanno la fila alle mense della Caritas? Che cazzo ne sa la Litizzetto dei problemi di questa gente se non per sentito dire? Macché, lei e tutti i buffoni dello spettacolo che si atteggiano ad essere desinistra ritengono molto più figo spostare il tiro altrove e badando sostanzialmente a se stessi.
Repubblica se non fosse il foglio da cesso è, invece di fargli quelle stracazzo di dieci domande, se solo avesse tenuto conto dei problemi di chi li ha, dopo avergli premesso che nel nostro paese
1 ci sono 7 milioni di persone sotto la soglia della povertà.
2 il precariato sta devastando le speranze di una generazione.
3 alcune cure sono possibili solo "a pagamento" e costano troppo.
4 una donna con figli viene vista con sospetto dal datore di lavoro.
5 gli asili sembrano indifferenti alle esigenze temporali e lavorative delle famiglie.
6 il credito ha condizioni troppo ardue,  e diverse da nord a sud.
7 non c'è modo di difendersi da un cliente che non paga o fallisce.
8 non c'è modo di difendersi contro i comportamenti scorretti di una banca.
9 non c'è modo di difendersi contro i soprusi del proprio datore di lavoro.
10 non c'è modo di proteggersi dalla malapolitica e dai suoi costi.
11...
12...
13...
...e chi più ne ha più ne metta...
avrebbe dovuto rivolgergli UNA DOMANDA SOLA: "Come ha intenzione di risolvere QUESTI PROBLEMI?"
Oppure avrebbe dovuto rivolgerli a  quella specie di Litizzetto da loft di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che tutti insieme appassionatamente quelli che qui so sono sentiti "offesi" dalle mie posizioni immagino abbiano votato in coro.
Chi ne è rimasto soddisfatto alzi la mano.
Io, non avendo votato, SO di avere infinitamente più rispetto dell' istituzione voto di chi lo ha dato a Berlusconi o a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.




Offline MCM

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #94 : Martedì 11 Dicembre 2012, 12:20:53 »
Sono bastati due giorni di Berlusconi a distruggere mediaticamente e sul piano del merito della situazione economico-finanziaria 30 anni di Bersani.

Purtroppo l' Italia sarà consegnata ancora nelle mani dei Tecnocrati da parte di Bersani che vincerà, ma ancora una volta Berlusconi ha capito il problema.

Parola del Financial Times
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/e0f245ac-4219-11e2-bb3a-00144feabdc0.html#axzz2EjGZZTzX

Offline Centurio

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #95 : Martedì 11 Dicembre 2012, 12:28:24 »
Io penso che se la sinistra ha un problema è proprio quello rappresentato dal qualunquismo perbenista e ipocrita dei radical chic alla Litizzetto o al suo sodale Fazio o a tutti quelli come loro distanti anni luce dai problemi reali.
Per anni hanno tolto la scena a chi questi problemi li aveva sul serio e, lucrandoci sopra, li hanno strumentalizzati ed usati per la propria visibilità e per la propria carriera.
Durante il regno di Berlusconi ne hai visto mai qualcuno ridicolizzarlo o metterlo con le spalle al muro con le esigenze reali di chi le aveva sul serio? Macché! Si è parlato delle sue troie, dei suoi tacchi, dei suoi capelli finti, dei suoi lifting e tuttalpiù dei suoi conflitti di interesse o dei suoi processi. Mai che gli si fosse sbattuto sul muso un problema reale. Te le ricordi le famose dieci domande di Repubblica sulle quali questi signorini si sono fatte le meglio seghe? Pensi che gliele avrebbe rivolte chi non arriva a fine mese o chi ha perso il lavoro o il pensionato che non riesce a mettere  insieme il pranzo con la cena o qualcuno dei tanti nuovi poveri che fanno la fila alle mense della Caritas? Che cazzo ne sa la Litizzetto dei problemi di questa gente se non per sentito dire? Macché, lei e tutti i buffoni dello spettacolo che si atteggiano ad essere desinistra ritengono molto più figo spostare il tiro altrove e badando sostanzialmente a se stessi.
Repubblica se non fosse il foglio da cesso è, invece di fargli quelle stracazzo di dieci domande, se solo avesse tenuto conto dei problemi di chi li ha, dopo avergli premesso che nel nostro paese
1 ci sono 7 milioni di persone sotto la soglia della povertà.
2 il precariato sta devastando le speranze di una generazione.
3 alcune cure sono possibili solo "a pagamento" e costano troppo.
4 una donna con figli viene vista con sospetto dal datore di lavoro.
5 gli asili sembrano indifferenti alle esigenze temporali e lavorative delle famiglie.
6 il credito ha condizioni troppo ardue,  e diverse da nord a sud.
7 non c'è modo di difendersi da un cliente che non paga o fallisce.
8 non c'è modo di difendersi contro i comportamenti scorretti di una banca.
9 non c'è modo di difendersi contro i soprusi del proprio datore di lavoro.
10 non c'è modo di proteggersi dalla malapolitica e dai suoi costi.
11...
12...
13...
...e chi più ne ha più ne metta...
avrebbe dovuto rivolgergli UNA DOMANDA SOLA: "Come ha intenzione di risolvere QUESTI PROBLEMI?"
Oppure avrebbe dovuto rivolgerli a  quella specie di Litizzetto da loft di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che tutti insieme appassionatamente quelli che qui so sono sentiti "offesi" dalle mie posizioni immagino abbiano votato in coro.
Chi ne è rimasto soddisfatto alzi la mano.
Io, non avendo votato, SO di avere infinitamente più rispetto dell' istituzione voto di chi lo ha dato a Berlusconi o a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.

T'abbraccio.
sine pennis volare haud facile est

feiez

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #96 : Martedì 11 Dicembre 2012, 12:51:02 »
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avrebbe dovuto rivolgergli UNA DOMANDA SOLA: "Come ha intenzione di risolvere QUESTI PROBLEMI?"
Oppure avrebbe dovuto rivolgerli a  quella specie di Litizzetto da loft di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', che tutti insieme appassionatamente quelli che qui so sono sentiti "offesi" dalle mie posizioni immagino abbiano votato in coro.
Chi ne è rimasto soddisfatto alzi la mano.
Io, non avendo votato, SO di avere infinitamente più rispetto dell' istituzione voto di chi lo ha dato a Berlusconi o a 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)'.

Avrebbe raccontato la solita marea di cazzate sul milione di posti di lavoro, un nuovo contratto degli italiani etc.
Sul resto concordo al 1000 per mille, sopratutto su un certo tipo di sinistra sulla torre d'avorio di cui il gruppo editoriale De Benedetti è la punta di lancia. Frega cazzi a loro di Taranto o del Sulcis o di una gran fetta della Genova industriale che stanno andando a puttane; a loro interessa di ruby-rubacuore e di tutto l'ambaradam.

Offline Brunogiordano

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #97 : Martedì 11 Dicembre 2012, 13:30:41 »
Il PD ci regalerà un'altra volta Silvio premier.  :D

Sì però non facciamo che è sempre colpa di qualcun altro. Silvio premier è un "regalo" che ci ha fatto e continuerà a farci chi ha votato e voterà Silvio premier. No dico...perché ne ho sentiti tanti di ex berlusconiani che, nell'ultimo anno, hanno avuto la faccia tosta di addebitare responsabilità ad altri. A bello, va bene la pochezza dell'alternativa, ma Ilvio l'hai votato tu (non riferito a te, Paolo, che manco lo so cosa scrivi sulla tua scheda  ;)).
"E' più difficile descriverla che sentirla la Lazialità: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro, della quale ci si sente orgogliosi. E' un messaggio che tocca i cuori, la mente, la sensibilità e ci innalza verso il cielo, è un messaggio di costume di vita"
RENZO NOSTINI

Giglic

Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #98 : Martedì 11 Dicembre 2012, 13:32:02 »
Sì però non facciamo che è sempre colpa di qualcun altro. Silvio premier è un "regalo" che ci ha fatto e continuerà a farci chi ha votato e voterà Silvio premier. No dico...perché ne ho sentiti tanti di ex berlusconiani che, nell'ultimo anno, hanno avuto la faccia tosta di addebitare responsabilità ad altri. A bello, va bene la pochezza dell'alternativa, ma Ilvio l'hai votato tu (non riferito a te, Paolo, che manco lo so cosa scrivi sulla tua scheda  ;)).

Senza contare il fatto che spara contro il governo di cui è stato fino adesso il parito più grande nella maggioranza.

Offline benvolio

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Re:Andare a votare è una cosa importante (ma non al punto di andarci)
« Risposta #99 : Martedì 11 Dicembre 2012, 14:10:36 »
Vorrei chiedere a Frusta (senza polemica) se chi ha votato per la sinistra radicale (quindi non Vendola) e' da lui reputato come rispettoso dell'istituo del voto al suo pari.
E' per capire meglio, perche' qui sembra che dieci anni di trasformazione politica del PD ancora non siano chiari. E, per carita', io penso che davvero ci sarebbe bisogno di un partito riformista in grado di elaborare politiche sociali ed economiche moderne. Non voglio certo la nazionalizzazione delle banche...per quanto...;)