Autore Topic: Zico l'ha presa bene  (Letto 4920 volte)

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Offline Andre

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Zico l'ha presa bene
« : Mercoledì 28 Novembre 2012, 15:15:54 »
La sconfitta del Brasile ad opera dell'Italia ai Mondiali spagnoli del 1982 ha avuto un impatto negativo sul mondo del calcio che si sente ancora oggi. Parola di Zico, l'ex fuoriclasse brasiliano che approdò in Italia all'Udinese. Il fantasista ricorda la partita del Sarria a Barcellona proprio nel giorno in cui affida al suo sito Internet la notizia che lascia la guida della nazionale irachena, ancora in corsa per un posto al Mondiale 2014, per inosservanze contrattuali da parte della Federazione di quel paese. "Il Brasile aveva una squadra fantastica - ricorda in una conferenza stampa lo specialista delle punizioni con traiettorie impossibili -, riconosciuta in tutto il mondo, e ovunque andiamo la gente ci ricorda quel team del 1982". "Se avessimo vinto quella partita - prosegue - il calcio probabilmente sarebbe stato differente. Invece, dopo di allora cominciammo a mettere le basi per un calcio nel quale bisogna conseguire il risultato a qualsiasi costo, un calcio fondato sulla distruzione del gioco avversario e sul fallo sistematico". "Quella sconfitta - dice ancora Zico - non fu positiva per il mondo del calcio. Se quel giorno avessimo segnato cinque reti, l'Italia ne avrebbe segnate sei, perché trovavano sempre il modo di capitalizzare i nostri errori". Zico critica infine l'eccessiva fisicità del calcio moderno:"Il Brasile è una terra fertile per i calciatori, ma dobbiamo cambiare la mentalità nelle squadre giovanili dei club. Sono sicuro che se facessi oggi un provino per una squadra, sarei scartato perché troppo poco prestante, e basso di statura".

PABLITO A ZICO, CI RINGRAZI PER QUELLA LEZIONE  - Altro che "impatto negativo" sul calcio. Il 3-2 inflitto al Brasile dall'Italia al Mondiale dell'82 "fu una lezione per la quale ci dovrebbero ringraziare e darmi un premio. Una sconfitta dalla quale impararono molto, soprattutto a giocare più coperti. Tanto è vero che poi hanno vinto altre due edizioni". Paolo 'Pablito' Rossi se la ride di gusto alla conferma che negli incubi peggiori di Zico la sua tripletta del 5 luglio 1982, al Sarrià, merita sempre un posto di rilievo, pur a 30 anni di distanza. Al Brasile bastava il pari per andare avanti. Invece anche sul 2-2 si rovesciarono avanti, subendo la terza rete di Rossi. Un gol che l'ex numero 10 di selecao, Flamengo ed Udinese non ha dimenticato. "Zico naturalmente si lancia in un paradosso - aggiunge Rossi - e non penso che a quella vittoria si possa attribuire un peso così grande. E' vero, invece, che da allora il loro approccio è cambiato, è diventato più guardingo, si sono europeizzati. Anche perché tanti brasiliani hanno conosciuto i campionati del nostro continente. Eppure vederli giocare è sempre uno spettacolo. Pur evolvendosi, il loro calcio è rimasto lo specchio di un paese dove lo spettacolo resta importante". Zico teme che oggi - nell'era del calcio fisico - uno poco prestante, come lui, verrebbe scartato. Ma nemmeno su questo Rossi è d'accordo: "I giocatori come Zico non sono figli della loro generazione, ma del talento ed emergeranno sempre"
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Teo

Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #1 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 17:35:32 »
Zico ha perfettamente ragione nell'individuare in quella partita un crocevia fondamentale della storia del calcio: dopo Italia-Brasile, il calcio non fu più lo stesso, e di eventi così significativi, nei 150 anni trascorsi della riunione della Free Mason's Tavern, fatico a metterne insieme una decina. Del resto, l'ipotesi che Zico possa aver torto su qualcosa, per quanto mi riguarda, è semplicemente irricevibile.

Tuttavia, l'importanza di quel match non è nelle vicende del campo, ad eccezione del clamoroso risultato, ma nell'interpretazione che fu data alla partita. Interpretazione che partì col luogo comune "il catenaccio che sconfigge il calcio spettacolo", un sassolino che diede origine a una valanga inarrestabile e che provocò, negli anni successivi, non pochi disastri. Certo, gli 11 minuti di palla in mano a Zoff, tra rinvii, passaggi e interventi vari, furono la scintilla da cui scaturì la futura abolizione del retropassaggio al portiere e della possibilità di riprendere la palla con le mani, una volta posata a terra. E il massacro cui Gentile sottopose Maradona con l'Argentina (andò meglio a Zico, ma per il semplice fatto che Gentile per un tempo abbondante non riuscì proprio a prenderlo) fece capire come fosse necessario ormai adottare un metro più severo sui falli. Ma Italia-Brasile, per chi ha l'accortezza di rivederla prima di continuare a sparare fesserie, fu una partita giocata a viso aperto, da due formazioni che collezionarono occasioni da gol a ripetizione, e in cui di "catenaccio" c'è ben poco. L'Italia schierava, oltre Paolo Rossi, un altro centravanti mascherato da ala, uno come Antognoni che oggi chiameremmo "trequartista" e un tornante come Bruno Conti, dalla spiccata vocazione offensiva. Uno schieramento che oggi farebbe rizzare i capelli alla maggior parte degli allenatori, perché sarebbe considerato troppo sbilanciato in avanti.

Telé Santana, il CT del Brasile, disse che la sua squadra aveva giocato "la miglior partita di questo mondiale", ed era stata battuta da una formazione che "ha giocato meglio di noi". Punto. Ma la leggenda della catenacciata aveva ormai preso il via, e nessuno poteva più fermarla. Così, maturò la convinzione che le barricate fossero il segreto del successo nel calcio, mentre invece la nostra formazione era una squadra capace di difendersi ma anche di attaccare e manovrare, non necessariamente in contropiede, specialità che comunque eseguiva in modo micidiale, per le grandi capacità tecniche e tattiche di molti giocatori.
Tra le tante fesserie, mi tocca ancora leggere quella del Brasile "che continuò ad attaccare dopo il 2-2 e fu punita in contropiede". Incredibile. Il nostro terzo gol venne da un angolo, vorrei ricordarlo, angolo scaturito da un crossaccio innocuo a difesa brasiliana schierata, che un verdeoro (mi pare Luisinho) scaraventò malamente di testa in angolo, ben lontano dalla porta di Valdir Peres.

Ma il danno era fatto, e molti cominciarono veramente a giocare a "primo non prenderle", senza sapere però come darle: e, in effetti, il calcio conobbe un'involuzione che ebbe il suo culmine nell'orrido Mondiale 1990: finché alcune innovazioni tattiche, che viaggiarono a braccetto con sapienti ritocchi regolamentari, misero la pietra tombale sul gioco "a uomo" e sulle sue intepretazioni più oscene.
Sembra un po' banale incolpare "la stampa" della lettura trasfigurata di quella partita e dei danni che ne seguirono, ma non era la prima volta che accadeva qualcosa del genere: già nel '39 i commenti di certi "esperti" sull'amichevole Italia-Inghilterra ebbero non poca parte nell'allucinazione sistemista che travolse il calcio italiano negli anni '50, trasformandolo nella barzelletta tattica d'Europa.

Offline cuchillo

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #2 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 18:17:13 »
Teo,
Mi sono rivisto integralmente (trasmesse da La7 per il trentennale) Italia-Argentina e Italia-Brasile.
Con tutta la buona volontà e rendendomi conto che si tratta di partite (e di giocatori) di 30 anni fa, non riesco a non faticare, nel (ri)vederle.
Italia-Argentina l'ho trovato uno spettacolo ributtante. Se restiamo, per un momento, al tasso di spettacolarità siamo dalle parti di Chievo-Siena.
Italia-Brasile è stata una fiera di errori, da una parte e dall'altra, che oggi inorridiremmo.
Non riesco a trovare grandi spunti, in quelle partite. Sono sincero.
Non mi appassiona rivederle. Mi stancano.
Spiace ribattere sempre lì e mi rendo conto di essere in schiacciante minoranza, ma quando rivedo Real Madrid-Milan del 1989 non sembrano passati solo 7 anni ma una buona ventina.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Teo

Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #3 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 20:16:25 »
Pure King-Kong del '33 fa ride' i polli, oggi. Ma all'epoca la gente faceva a pizze, per andarlo a vedere. E Stefano Rebibbia, non l'ultimo arrivato, ha detto che per fare Jurassik Park quel film è stato un riferimento imprescindibile. Comunque, nell'82 Sven Eriksson vinceva la Coppa Uefa, che all'epoca valeva tecnicamente più della Coppa Campioni, col suo 4-4-2 ultraortodosso: il futuro, insomma, era già tracciato. Solo che tra quei due eventi - la Coppa Uefa del Goteborg, appunto, e la vittoria mondiale dell'Italia - l'impatto fu leggermente diverso, diciamo insomma che del primo non gliene fregò una mazza a nessuno: mentre dopo il mondiale ci fu una corsa folle a "imitare" l'Italia, con le conseguenze negative di cui si è già detto.

Offline Er Matador

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #4 : Giovedì 29 Novembre 2012, 02:35:58 »
Il ragionamento del buon Arthur Antunes ha una logica, come ben spiegato da Teo, ma risente di un evidente rosicamento e sbaglia bersaglio, confondendo ciò che accadde in campo al Sarrià con ciò che venne raccontato.
Del resto neppure l'azione del celeberrimo gol di Tardelli, con terzino e libero a palleggiare nella trequarti avversaria - altra situazione inimmaginabile ai giorni nostri - è riuscita a smentire la potenza di sciocchezze semplicemente ripetute troppe volte.
È curioso, a proposito, che quest'improvvida dichiarazione giunga mentre stanno prendendo forma le fattezze dell'indegna erede: la doppia sfida in cui il Chelsea di Di Matteo ha sconfitto il Barcellona e il calcio.
Riandiamo per un attimo alle gare di un quarto di secolo fa: a quale altezza si posizionava la difesa schierata in maniera tradizionale?
Col libero - ma anche coi marcatori - all'interno dei propri sedici metri, se non ricordo male.
Il passaggio alla zona impose, tra l'altro, anche il drastico avanzamento della terza linea.
Fu una rivoluzione copernicana, che in molte situazioni poneva l'attuazione del fuorigioco come unica barriera tra l'attaccante e la porta.
Ne derivò un clamoroso spostamento di priorità, dalle competenze tecniche e legate all'uno contro uno a quelle puramente tattiche.
Si aprivano spazi in avanti ma se ne chiudevano molti di più a centrocampo, causa l'impossibilità o quasi di costruire gioco, con un saldo non proprio esaltante sul piano dello spettacolo.
È grazie a questo modo di giocare se un noto centometrista sponsorizzato dalla Nike - e pompato da altri fino a metterne in pericolo la vita stessa - si è potuto dedicare a uno sport col quale, in prima battuta, aveva poco a che spartire.
Tutto ciò è andato pacificamente avanti fino allo scorso maggio, quando 180 minuti da esclusione a vita dalle Coppe hanno forgiato un risultato tra i più sorprendenti e immeritati nella storia del calcio.
Da allora si sta consolidando una tendenza: anziché "uscire" per i movimenti difensivi, si lascia all'avversario piena facoltà fino al limite dell'area e sulle fasce preoccupandosi unicamente di ammucchiare uomini contro il tiro in porta.
Uno squallido e antisportivo killeraggio che aveva già un precedente - sempre al Camp Nou - ad opera di Mourinho: ma lì a metterlo in scena era stata una squadra che aveva dimostrato - nella gara d'andata, con un'ora centrale di gioco che delineò il miglior avversario mai incontrato dai blaugrana nel loro ciclo vincente - di poter vincere in altro modo.
Nel caso dell'assai più debole Chelsea, invece, è stato automatico sia attribuire i meriti a un catenaccio degenerato sia imitarne le orride fattezze.
Ci ha provato con successo il Celtic, sempre contro i catalani; ha imparato a farlo chi incontra la Juventus, e mi spiace dover citare la Lazio in questo triste elenco; altri probabilmente seguiranno questa strada, dato che il "crimine" tattico per ora sta pagando.
Nell'anticipo perso dai bianconeri contro il Milan si è assistito alla sintesi delle due tendenze: l'ormai abituale sumo "zonista" a centrocampo, con ben poca possibilità di costruire, più le barricate dei padroni di casa a un metro da Amelia.
Risultato, tiri col contagocce e tanta voglia di cambiare canale.

Offline chinaglia

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #5 : Domenica 2 Dicembre 2012, 14:28:03 »
Il punto della dichiarazione di Zico (che ho sempre adorato) è questo: "Quella sconfitta - dice ancora Zico - non fu positiva per il mondo del calcio. Se quel giorno avessimo segnato cinque reti, l'Italia ne avrebbe segnate sei, perché trovavano sempre il modo di capitalizzare i nostri errori".

Ci ha detto in pratica che quell'Italia era imbattibile, almeno quel giorno. E sottolineo quanto scritto da Teo su Telé Santana. E allora non capisco il lamento, se non pensando alla rosicata di un Mondiale che credevano di aver vinto per diritto divino. Non pensando invece che quando hai un gruppo di fenomeni (Zico, Socrates, Cerezo, Falcao, Junior che però fece più di un errore quel giorno), degli ottimi giocatori (Oscar, Leandro, Eder), ma come portiere e centravanti due pippe (Waldir Peres e Serginho) e un Luisinho non al top, non è che hai la squadra perfetta.

Lo schieramento tattico dell'Italia era perfetto, con Bearzot bravissimo a trovare un bilanciamento tra i vari reparti, cui si aggiunsero un Bruno Conti senza fine - il vero brasiliano in campo quel giorno - e un Paolo Rossi che da quel giorno come la toccava la metteva dentro.

Offline quantomanca?

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #6 : Lunedì 3 Dicembre 2012, 17:28:39 »
Il punto della dichiarazione di Zico (che ho sempre adorato) è questo: "Quella sconfitta - dice ancora Zico - non fu positiva per il mondo del calcio. Se quel giorno avessimo segnato cinque reti, l'Italia ne avrebbe segnate sei, perché trovavano sempre il modo di capitalizzare i nostri errori".

Ci ha detto in pratica che quell'Italia era imbattibile, almeno quel giorno. E sottolineo quanto scritto da Teo su Telé Santana. E allora non capisco il lamento, se non pensando alla rosicata di un Mondiale che credevano di aver vinto per diritto divino. Non pensando invece che quando hai un gruppo di fenomeni (Zico, Socrates, Cerezo, Falcao, Junior che però fece più di un errore quel giorno), degli ottimi giocatori (Oscar, Leandro, Eder), ma come portiere e centravanti due pippe (Waldir Peres e Serginho) e un Luisinho non al top, non è che hai la squadra perfetta.

Lo schieramento tattico dell'Italia era perfetto, con Bearzot bravissimo a trovare un bilanciamento tra i vari reparti, cui si aggiunsero un Bruno Conti senza fine - il vero brasiliano in campo quel giorno - e un Paolo Rossi che da quel giorno come la toccava la metteva dentro.

che pippa che era serginho in quella partita. che poi immagino non lo fosse se faceva il centravanti del Brasile
tutte le volte che l'Italia vince a pallone (club e nazionale), noto delle grandi rosicate che sono secondo me invidia nel non saper giocare come noi. quella partita gliela incartammo alla grande, c'e' poco da pontificare sul gran gioco del brasile.
senno' la squadra piu' grande di tutti i tempi nella pallacanestro sarebbero gli harlem globetrotters.

ferguson una 10-15 anni fa dichiaro' che inizio' a vincere in europa quando imparo' a giocare come una squadra italiana. quando gioca contro il barcellona non se vergogna manco lui a far tornare rooney e fargli fare il terzino, lo ricordo bene.

Offline quantomanca?

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #7 : Lunedì 3 Dicembre 2012, 17:33:55 »
 Ma Italia-Brasile, per chi ha l'accortezza di rivederla prima di continuare a sparare fesserie, fu una partita giocata a viso aperto, da due formazioni che collezionarono occasioni da gol a ripetizione, e in cui di "catenaccio" c'è ben poco. L'Italia schierava, oltre Paolo Rossi, un altro centravanti mascherato da ala, uno come Antognoni che oggi chiameremmo "trequartista" e un tornante come Bruno Conti, dalla spiccata vocazione offensiva. Uno schieramento che oggi farebbe rizzare i capelli alla maggior parte degli allenatori, perché sarebbe considerato troppo sbilanciato in avanti.



e giocava pure graziani insieme a paolo rossi. non ricordo se entro' dopo il 2-2 ma mi pare che se magno' un gol sul 2-1 quindi forse giocava dall'inizio

Offline hidalgo

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Zico l'ha presa bene
« Risposta #8 : Lunedì 3 Dicembre 2012, 23:19:26 »
Er go' de Antognoni era bono!
:)


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Offline zorba

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #9 : Giovedì 3 Marzo 2016, 19:41:19 »
Invecchiatello anche il mitico Artur Antunes Coimbra...

 O0 O0 O0

Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Pomata

Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #10 : Venerdì 4 Marzo 2016, 00:08:26 »
Se non sbaglio, si diceva che quello del 82 era uno dei migliori Brasile della storia. Quello del 70 non era più forte?

Offline Er Matador

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #11 : Venerdì 4 Marzo 2016, 04:48:19 »
Se non sbaglio, si diceva che quello del 82 era uno dei migliori Brasile della storia. Quello del 70 non era più forte?
Quello del '70, sul piano individuale, rimane fra le due-tre squadre più forti mai scese in campo.
Quello dell'82 poteva contare su un controcampo mostruoso, così affollato di campioni da costringere alla retrocessione di Junior - non uno qualunque - sulla linea dei difensori: ma nelle due aree, fra Waldir Peres e Serginho, ricordava quasi la Lazio attuale.
Tra i più forti di sempre lo era soprattutto nelle aspirazioni dei tifosi verdeoro, forse mai così convinti di avere il Mondiale in tasca: e quindi proporzionalmente delusi da una sconfitta che, insieme al Maracanaço e al più recente Mineiraço, completa probabilmente il podio dei loro traumi calcistici nazionali.

Pomata

Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #12 : Venerdì 4 Marzo 2016, 18:33:24 »
Grazie ;)

Insomma anche i brasiliani hanno avuto il loro 26 maggio... :D :D :D

Offline WombyZoof

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #13 : Giovedì 10 Marzo 2016, 15:10:15 »
Invecchiatello anche il mitico Artur Antunes Coimbra...

 O0 O0 O0



sono sicuro che se gli fai battere una punizione la insacca ancora oggi. che cazzo di giocatore, stupendo in tutto
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline DinoRaggio

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Re:Zico l'ha presa bene
« Risposta #14 : Giovedì 10 Marzo 2016, 15:20:09 »
sono sicuro che se gli fai battere una punizione la insacca ancora oggi. che cazzo di giocatore, stupendo in tutto
Parli di quello a sinistra o a destra?  :P  ;D
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)