Autore Topic: Coronavirus in Italia  (Letto 48028 volte)

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Offline disabitato

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #440 : Martedì 17 Marzo 2020, 21:00:57 »
Noi facciamo il test solo ai sintomatici.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Amolalazio71

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #441 : Martedì 17 Marzo 2020, 21:04:37 »
Noi facciamo il test solo ai sintomatici.

a me risulta (milano città n.d.r.) solo a pochi di quelli
Sono laziale e ne sono orgoglioso.
Non c' è sconfitta che mi allontani
Non c'è vittoria che mi sazi

Offline disabitato

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #442 : Martedì 17 Marzo 2020, 21:06:29 »
Appunto.
Un medico della bergamasca ha detto prima ala tg che per loro (personale medico) i positivi sono almeno 5 volte in più dei numeri ufficiali.
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Offline Amolalazio71

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #443 : Martedì 17 Marzo 2020, 21:12:37 »
Appunto.
Un medico della bergamasca ha detto prima ala tg che per loro (personale medico) i positivi sono almeno 5 volte in più dei numeri ufficiali.
Infatti la giustificazione più probabile è la mia ipotesi nr 2.
Io comunque sono letteralmente esterrefatto. Si sapeva e si vedeva cosa era successo in Cina e in 2 mesi non è stato allestito un protocollo d'urgenza da tenersi preventivamente e al manifestarsi del primo focolaio.
Si dovevano allestire preventivamente i posti in terapia intensiva atti a fronteggiare l'epidemia. Invece continuiamo a rincorrerla.
Anche tutti sti medici e professori che blaterano in tv e sui social non avrebbero potuto farsi sentire a gennaio?
Sono laziale e ne sono orgoglioso.
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Offline MCM

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #444 : Martedì 17 Marzo 2020, 22:17:27 »
Macron: “siamo in guerra”
Boris Johnson: “servirà un’economia di guerra”
Giuseppi : “torneremo ad abbracciarci”

Offline Arch

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #445 : Martedì 17 Marzo 2020, 22:29:19 »
E no, Frusta! Un utente ci chiede di appoggiare una richiesta del prof. Martelli per la riapertura del Forlanini. Istintivamente, in questo particolare e doloroso momento, risulta difficile non essere d'accordo. Ma ad una analisi attenta la condivisione non è così giustificata. Martelli è un luminare potentissimo che ritiene il Forlanini una sua proprietà. Di questa struttura è stato primario e protagonista assoluto. Fautore convinto della sanità pubblica, improvvisamente si trasferisce nella iper privata Clinica Quisisana ai Parioli, a suo dire a causa dei continui rifiuti della politica ad accondiscendere ai suoi propositi di riqualificazione del Forlanini. In realtà gli interventi avevano un costo elevatissimo non sostenibile dalla Regione e, soprattutto, opachi o addirittura poco funzionali. C'è da tener presente che in realtà il Forlanini, sebbene abbandonato ufficialmente nel 2015, già dal 1990 era in condizioni di quasi assoluto degrado. Nel frattempo la Regione vedeva alternarsi presidenti di vari partiti e nessuno di questi si è mai occupato della struttura. Nemmeno la Polverini che è stata in carica dal 2010 al 2013 e nel cui schieramento aveva tentato di farsi eleggere Martelli, risultando per altro trombato, aveva ritenuto opportuno intervenire sulla struttura. Questo fatiscente ospedale sarebbe da demolire completamente, lasciando in vita soltanto l'involucro esterno quale testimonianza di un'architettura sanitaria di pregio, rimodellandolo internamente con una diversa collocazione degli spazi e un totale rifacimento dei servizi, laboratori e, soprattutto dell' impiantistica. Un progetto faraonico e costosissimo non sostenibile dalla pubblica istituzione.
Ora, nell'attuale momento, il professore, demagogicamente, propone una riattivazione parziale che non ha alcun senso: impraticabile l'interno, sconvolto l'esterno, il manufatto dovrebbe in brevissimo tempo ovviare alla mancanza di posti di T.I. a Roma. E' una provocazione ben studiata. Nel breve è meglio erigere efficienti ospedali da campo della Protezione Civile o, come è stato fatto, recuperare strutture ospedaliere moderne trasformandole, con modesti lavori, in centri per la Terapia Intensiva (v. Columbus).
Martelli insulta, sbraita, offende, rivendica, in un momento inopportuno. I male informati gli vanno dietro e lui assurge a difensore della "gente". Rivendica, appunto, come dice T.D., senza uno straccio di progetto e senza alcuna previsione d'impegno economico. Lui sa benissimo che la sua proposta è inattuabile. Cavalca la paura e il malcontento. Troppo facile.
Un po' come hai fatto tu, Frusta, quando hai ricordato che l'utente in questione è un medico e che si sta prodigando oltre ogni misura per noi (e io lo ringrazio). E chi ha attaccato i medici e il personale sanitario? Una persona a me amica, una dottoressa che tu conosci, lavora 18 ore continuative in corsia, senza riposo festivo, e con un'alta probabilità di essere contagiata, per puro amore per il prossimo e per spirito di servizio. Come potrei avercela con i medici? Ma se l'utente, per quanto dottore, sostiene una iniziativa a mio modo di vedere sbagliata, credo sia lecito manifestare il proprio disaccordo. La tua difesa di questo utente non verte in realtà sulla questione Forlanini. Come al solito, un po' ossessivamente da qualche tempo, perdonami, scivoli sulla politica e sulla opposizione europeisti-sovranisti che, credimi, in questo momento non frega più a nessuno. Schiacciati tutti noi da problemi ben più gravosi ed essenziali, di fronte ai tanti morti, alla paura personale e per i propri cari, all'angoscioso stillicidio di notizie orribili, le tristissime figure (marionette) di Renzi, Zingaretti, Salvini, Franceschini, Meloni, Berlusconi, Di Maio ecc. ecc. ci appaiono ridicole, lontane e profondamente irritanti. Qui non si fa il tifo per nessuno se non per chi ci aiuta nella presente guerra per la sopravvivenza. Tu ti definisci patriota ma bada che sovranista non è il sinonimo di patriota. Io sono profondamente patriota ma manco per il caz.o mi sento sovranista. E neanche europeista, perché pure questi sono una manica di nazisti travestiti da gentiluomini. Imperialisti della minchia e affossatori del popolo. E non credere che i tuoi campioni siano migliori: opportunisti, venduti e disonesti pure loro. La sanità italiana l'hanno distrutta sia i destri che i sinistri e adesso ne paghiamo le conseguenze.
E mi (s)piace ricordare che i tanti sovranisti in nuce presenti su questo forum, con i quali è impossibile discutere a causa della loro protervia, hanno causato l'abbandono di tante mirabili menti che una volta qui scrivevano. Io, che non sono una mirabile mente, non entro quasi più su questo spazio e non scrivo quasi mai. Il nostro amico frentano preferisce tacere. E questo non è bene. TD se ne andato e gli si risponde "ce ne faremo una ragione, by". Faremo chi? Lui che parla con il pluralis maiestatis o chi altro? Tu che dici "ecchissenefrega"? TD da più di vent'anni ci dice la sua e ciò che afferma non è mai banale. Soprattutto motiva quel che pensa. Si può essere d'accordo con lui o no, ma sempre fornisce spunti di discussione interessanti. E non ci siamo dati di gomito per bullizzare qualcuno.
Dammi retta, Frusta, molla il tema fisso del sovranismo e dell'europeismo. Non è il momento e non ne vale la pena. Sono tutti una massa di infa.i. Il virus non ha idee e non tiene in conto confini. Siccome si nutre di noi altrimenti muore, bisogna starne lontani, chiusi nelle nostre abitazioni. Ce se fotte a tutti se non remiamo dalla stessa parte.
E nun t'encazza' che c'hai 'na certa e te fa male.  ;)

Offline Ataru

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #446 : Martedì 17 Marzo 2020, 23:58:07 »
Appunto.
Un medico della bergamasca ha detto prima ala tg che per loro (personale medico) i positivi sono almeno 5 volte in più dei numeri ufficiali.

RegioneRicoveratiT.I.Is. DomiciliareTot. PositiviDimessiDecedutiCasi TotaliTamponiMortalitàTamponi/caso
Lombardia
6953
879
4263
12095
2485
1640
16.220
46.449
10,1%
2,9
Emilia Romagna
1566
223
1615
3404
134
393
3.931
14.510
10,0%
3,7
Veneto
548
171
1769
2488
136
80
2.704
35.478
3,0%
13,1
Piemonte
1378
206
180
1764
133
1.897
6.543
7,0%
3,4
Marche
599
109
594
1302
69
1.371
3.225
5,0%
2,4
Toscana
329
143
552
1024
12
17
1.053
6.727
1,6%
6,4
Liguria
299
85
277
661
57
60
778
2.509
7,7%
3,2
Lazio
314
44
192
550
34
23
607
9.436
3,8%
15,5
Campania
127
24
272
423
28
9
460
2.685
2,0%
5,8
Friuli V.G.
104
21
222
347
17
30
394
4.958
7,6%
12,6
Trento
107
22
239
368
10
7
385
1.727
1,8%
4,5
Bolzano
71
11
200
282
1
8
291
2.149
2,7%
7,4
Puglia
155
14
151
320
2
18
340
3.077
5,3%
9,1
Sicilia
86
28
112
226
8
3
237
2.916
1,3%
12,3
Abruzzo
94
32
90
216
7
6
229
1.688
2,6%
7,4
Umbria
36
21
135
192
4
1
197
1.323
0,5%
6,7
Valle d'Aosta
35
6
93
134
2
136
398
1,5%
2,9
Sardegna
36
4
75
115
2
117
1.003
1,7%
8,6
Calabria
45
10
57
112
1
1
114
1.293
0,9%
11,3
Molise
7
5
7
19
5
1
25
301
4,0%
12,0
Basilicata
5
2
13
20
20
262
0,0%
13,1
TOTALE
12.894
2.060
11.108
26.062
2.941
2.503
31.506
148.657
7,9%
4,7

da notare come, FVG a parte, all'aumentare del rapporto tra tamponi e casi totali si abbassi la mortalità, avvicinandosi a quella mondiale. segno evidente che il fenomeno sia parecchio più diffuso di quanto crediamo
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #447 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:02:02 »
Tamponi caso vuol dire i tamponi che fanno ogni volta che trovano un nuovo positivo?

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #448 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:12:59 »
Nel Lazio, credo influisca lo Spallanzani, il rapporto e'alto 9. Ure se non sono tantissimi i tamponi effettuati, almeno in rapporto alla popolazione. Potrebbe pero' indicare che ogni caso e' stato prontamente circoscritto.
In lombardia forse hanno altro da fare, curare i malati intendo.

Offline Ataru

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #449 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:19:16 »
Tamponi/caso indica il rapporto tra tamponi effettuati e casi certificati, ovvero quante persone ho controllato, in media, prima di trovarne una positiva. Evidentemente, in Veneto hanno controllato anche chi è stato a contatto con i positivi, in Lombardia solo i parenti. O qualcosa di simile. Sarebbe interessante trovare questi dati dettagliati divisi per provincia, ma non sono riuscito a trovare niente di simile
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #450 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:28:07 »
Si lo avevo capito. In lombardia forse lo hanno fatto all'inizio, poi non sono riusciti a tenere il passo

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #451 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:29:09 »
15 non 9 nel Lazio.

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #452 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 08:51:44 »
Non so chi su canale 5 sta dicendo che piu di 30000 tamponi al giorno non si possono fare.

Offline Il frigorifero

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #453 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 10:22:04 »





Questa la velocità di diffusione del virus, ricordo che il dato dell’11 marzo è incompleto e non va considerato.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Il frigorifero

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #454 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 13:25:36 »
ROMA- Sono passati dieci giorni, ma sembra si sia incenerita un’era.

Conte ha chiesto ai colleghi europei connessi in videoconferenza di fare di più : «Perché nessuno si illuda di rimanere al riparo da questo tsunami economico-sociale». La risposta «deve essere comune», e va data subito: «Un ritardo sarebbe letale per tutti, e per questo irresponsabile».

Le diplomazie lavorano per presentare una proposta che, secondo l’Italia,  scardinerebbe le regole della vecchia Ue.

La sostanza di quanto sostenuto da Conte sta in due possibili strumenti: i coronavirus-bond e un fondo di garanzia europeo ad hoc, «in modo da finanziare con urgenza tutte le iniziative dei singoli governi per proteggere le proprie economie».

Il governo sta cercando, nel disastro, di sfruttare al massimo i possibili vantaggi derivanti da uno stravolgimento degli accordi Ue.

Conte invita a considerare la pandemia anche «un’opportunità» per creare un meccanismo di gestione delle crisi proiettato verso una politica fiscale coordinata.

Un nuovo patto sul quale fondare l’Europa che uscirà dalla guerra al Covid-19. Un’Europa che permetta l’emissione di titoli battezzati da Palazzo Chigi “coronavirus-bond”, condivida vaccini sperimentali, la produzione di materiale sanitario e si mostri più solidale.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline gentlemen

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #455 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 18:24:52 »
La ricercatrice che ha isolato il coronavirus: "Ecco come difendervi"

Maria Capobianchi spiega rischi della malattia e come possiamo combatterla, anche al fine di contrastare le tante fake news che circolano
di PAOLA EMILIA CICERONE



"STIAMO seguendo una situazione in evoluzione. E navighiamo a vista, nel senso che è necessario adattarsi velocemente agli avvenimenti”: a parlare è Maria Capobianchi, che dal 2000 dirige il laboratorio di virologia dell'ospedale Spallanzani di Roma, l’istituto italiano in prima linea sulle emergenze legate alle malattie infettive, dove è stato isolato il Sars- Cov2 dal primo paziente diagnosticato in Italia. Una storia raccontata da Capobianchi in un lungo saggio-intervista, Coronavirus, a cura di Benedetta Moro, pubblicato in questi giorni da Castelvecchi. In queste giornate convulse la ricercatrice ha accettato di rispondere alle nostre domande, nel tragitto tra la sua casa e l’istituto dove lavora. Partendo da quanto è accaduto da quando il libro è andato in stampa.

“Intanto- spiega Capobianchi - si sta muovendo la collaborazione internazionale, a partire da quella che si definisce Epidemic Intelligence, un settore della sanità pubblica che si occupa di scovare eventuali segnali di allarme, basati su malattie che si verificano con frequenza superiore a quella attesa, per capire se sta accadendo qualcosa di anomalo, e avviare indagini più approfondite”.

Qualcosa che siamo arrivati a definire pandemia, un termine che fa paura. Giustificata?
“ La situazione è seria ma il termine pandemia fa riferimento alla diffusione dell’infezione, non alla sua gravità. Esistono pandemie lievi, questa è considerata di gravità moderata, come la maggior parte delle infezioni virali che si diffondono: anche se l’enorme numero dei casi può rappresentare una seria sfida e avere un impatto globale molto grande “.


La cooperazione internazionale lavora anche su farmaci e vaccini?
“Per quanto riguarda i vaccini ci sta lavorando su “piattaforme”, le basi di partenza del vaccino, che poi sono adattate a ogni specifico virus: c’è stata un’accelerazione importante, ma ovviamente serve tempo e rigore, per valutare l’efficacia dei possibili vaccini. Non bisogna farsi prendere dalla fretta”.

Per i farmaci il percorso sembra più semplice…
“ Lo è, perché è possibile utilizzare molecole già usate per trattare altre infezioni, con quello che si definisce uso compassionevole. Ovviamente è necessario partire da una base scientifica plausibile per cui quel determinato farmaco potrebbe essere utile. Per esempio gli inibitori delle proteasi, farmaci già utilizzati contro l’HIV, potrebbero essere efficaci perché bloccano un enzima, appunto la proteasi, importante per la produzione delle proteine del coronavirus.  Mentre altri farmaci sviluppati per Ebola potrebbero inibire anche l’enzima che replica il genoma del coronavirus”.
Si stanno sperimentando anche farmaci che agiscono sul sistema immunitario, come quelli utilizzati per l'artrite reumatoide.
“In questo caso parliamo di farmaci host directed, perché non agiscono sul virus ma sulla risposta dell’organismo a questo, per esempio bloccando la risposta infiammatoria. L’ipotesi è che in alcuni casi la risposta difensiva dell’organismo possa essere eccessiva, contribuendo ad aggravare la malattia. Questa potrebbe essere una delle spiegazioni del fatto che in alcuni casi il virus sembra colpire in modo molto aggressivo anche persone giovani e sane. Questa classe di farmaci quindi non blocca il virus, ma inibisce l’eccessiva risposta difensiva al virus stesso”.

In generale, sono soprattutto gli anziani a essere a rischio.
“ Come avviene per qualunque malattia respiratoria, anche la comune influenza, che è più rischiosa per i soggetti fragili, soprattutto per i cardiopatici per cui l’insufficienza respiratoria causata dall’infezione è particolarmente pericolosa”.

Le donne però sembrano meno colpite degli uomini, a prescindere dall’età.
“E’ uno degli interrogativi sollevati dalla biologia di questo virus: per ora non abbiamo una risposta precisa, si stanno formulando varie ipotesi. Sicuramente incidono fattori ormonali e metabolici, e forse anche lo stile di vita.  E anche il sistema immunitario può presentare delle differenze in base al genere che, per via indiretta, possono influenzare la risposta alle infezioni”.

In attesa di terapie, come proteggersi? Si parla molto della necessità di sottoporre più gente ai tamponi.
“Fare tamponi a tappeto nella popolazione non ha senso: il tampone “ fotografa” la situazione, ci dice se c’è un’infezione in corso in quel momento, ma farlo a persone asintomatiche non ha senso. E chi ha sintomi, se non è grave, non deve fare l’eroe, ma stare in casa senza mettere a rischio la comunità”.

E per quanto riguarda le misure di sicurezza da adottare?
“ Stiamo ancora imparando a conoscere questo virus, ma i principi di base sono quelli che già conosciamo: come la maggior parte dei virus che colpiscono l’apparato respiratorio, il Coronavirus entra nell’organismo attraverso le vie respiratorie, soprattutto naso e bocca. Possiamo essere raggiunti dalle goccioline che le persone vicine a noi emettono quando tossiscono, starnutiscono o parlano, oppure contagiarci toccando oggetti o persone che sono contaminati: per questo è fondamentale rimanere distanti dagli altri, e lavarsi spesso col sapone che contiene sostanze che sciolgono l’involucro del virus, oppure con altri disinfettanti”.

Tutti cerchiamo di sfuggire al virus, lei ci lavora; le succede di avere paura?
“La virologia è una disciplina affascinante, che spesso si sceglie già durante gli studi universitari. Quanto alla paura, si fronteggia coll’addestramento e con misure di sicurezza adeguate che ci permettono di controllare il rischio. Misure che sono necessarie in tutti i laboratori dove si lavora con campioni biologici, ma ricevono un’attenzione particolare nei laboratori in cui i virus vengono coltivati”.

Ci sono maggiori rischi?
“Oltre al rischio per chi li manipola va anche considerato il rischio di diffusione nell’ambiente, quindi devono essere adottate delle misure di biocontenimento. Noi siamo abituati a lavorare con virus che richiedono queste precauzioni, non solo con il coronavirus responsabile della COVID-19, che ora sta monopolizzando l’attenzione. Un altro dei problemi che non bisogna passare in secondo piano è la resistenza dei batteri agli antibiotici: un problema che in questo momento non sembra più agli onori della cronaca, ma che si sta radicalizzando e causa ogni anno migliaia di morti”.

Eppure di questo si parla poco: questo libro vuole contrastare anche la cosiddetta "infodemia", l’epidemia di informazioni non sempre attendibili che circolano?
“ E’ un problema serio, ripeto continuamente che bisogna ascoltare fonti ufficiali, autorevoli: si vedono in giro troppe notizie del tutto prive di fondamento, che purtroppo rimbalzano e vengono riprese anche dai media”.

Offline Il frigorifero

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #456 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 18:56:29 »


"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #457 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 19:01:28 »
Forse manca il dato della Campania Frigo.

Offline Il frigorifero

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Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #458 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 19:15:33 »
Forse manca il dato della Campania Frigo.

Confermo, hai ragione.

Ma non so se sia molto rilevante : al momento la Campania conta 450 contagiati circa, in totale.
—————————————-

Vorrei riportare una dichiarazione di Raffaele Bruno, infettivologo del San Matteo di Pavia, che fa chiarezza :

“ Sottolineo che i morti CON coronavirus non esistono : tutti sono morti DI coronavirus.

Quando si dice ‘con coronavirus ‘ , si intende che avevano anche altre patologie. Tutto qua.

Ma sia chiaro: senza Covid questa gente , oggi, sarebbe viva e vegeta a casa sua...”



Parole difficilmente equivocabili.
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geddy

Re:Coronavirus in Italia
« Risposta #459 : Mercoledì 18 Marzo 2020, 19:20:47 »
E' uscito un rapporto dell' ISS che sulla base di 355 cartelle analizzate solo in 3 casi la morte sarebbe unicamente riconducibile al virus. Ho visto un servizio demenziale al tg4, addirittura Giordano si è alterato al termine.