Autore Topic: Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone  (Letto 4569 volte)

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Offline Skorpius

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #40 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:04:33 »
Mauri e chi viene tirato in ballo ha lo strumento della querela, ai tempi attuali la diffamazione a mezzo stampa si paga caro.


Anche la calunnia si paga cara.

Vogliamo parlarne seriamente? Parliamone allora
Dov’è la diffamazione in questa frase? “È un discorso che vale anche per il laziale Mauri, che continua a giocare da mesi nonostante su di lui gravino accuse pesantissime per le scommesse?
In questi casi io ravviso un’enorme ipocrisia, soprattutto nelle società e nei tifosi. Non mi pare che lo considerino un esempio negativo: l’una lo fa capitano, gli altri lo elogiano e lo amano. Si fa finta di non vedere, si giustifica tutto, in nome del tifo e di contratti che sono troppo onerosi per far questioni di principio.  “

Ci sono due elementi il primo è l’affermazione (discutibile e ridicola ma non diffamatoria) che la persona su cui gravano accuse dovrebbe essere emarginata fino a discolpa se ricopre ruoli delicati o che siano da esempio… non sono concetti nuovi ma sono il fil rouge di tutta la politica italiana… basta pensare a berlusconi su cui gravavano accuse pesantissime.

Il secondo elemento, tipico della magistratura, è la fiducia cieca nella propria categoria  (nel caso di specie nel pm inquirente) che sfiora la fede religiosa nella moralità immacolata dei propri colleghi: se lo ha carcerato qualcosa in mano aveva… quindi non sono solo accuse pesanti ma anche (come dimostra la stessa carcerazione) pesanti indizi.

Tutto ridicolo, tutto ipocrita, tutto scorretto MA NON DIFFAMATORIO
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Fulcanelli

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #41 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:05:55 »
Uno che si chiama Cantone è destinato a prendere "cantonate".

Online disabitato

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #42 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:09:01 »
Anche la calunnia si paga cara.

Vogliamo parlarne seriamente? Parliamone allora
Dov’è la diffamazione in questa frase? “È un discorso che vale anche per il laziale Mauri, che continua a giocare da mesi nonostante su di lui gravino accuse pesantissime per le scommesse?
In questi casi io ravviso un’enorme ipocrisia, soprattutto nelle società e nei tifosi. Non mi pare che lo considerino un esempio negativo: l’una lo fa capitano, gli altri lo elogiano e lo amano. Si fa finta di non vedere, si giustifica tutto, in nome del tifo e di contratti che sono troppo onerosi per far questioni di principio.  “

Ci sono due elementi il primo è l’affermazione (discutibile e ridicola ma non diffamatoria) che la persona su cui gravano accuse dovrebbe essere emarginata fino a discolpa se ricopre ruoli delicati o che siano da esempio… non sono concetti nuovi ma sono il fil rouge di tutta la politica italiana… basta pensare a berlusconi su cui gravavano accuse pesantissime.

Il secondo elemento, tipico della magistratura, è la fiducia cieca nella propria categoria  (nel caso di specie nel pm inquirente) che sfiora la fede religiosa nella moralità immacolata dei propri colleghi: se lo ha carcerato qualcosa in mano aveva… quindi non sono solo accuse pesanti ma anche (come dimostra la stessa carcerazione) pesanti indizi.

Tutto ridicolo, tutto ipocrita, tutto scorretto MA NON DIFFAMATORIO

Ma infatti la gravità sta nel fatto che un magistrato ignori completamente il concetto di presunzione di innocenza e l'assenza totale di procedimenti nei confronti di mauri.

Pensare che uno che ragiona così possa emettere delle sentenze mi fa rabbrividire.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Skorpius

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #43 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:11:16 »
Ma infatti la gravità sta nel fatto che un magistrato ignori completamente il concetto di presunzione di innocenza e l'assenza totale di procedimenti nei confronti di mauri.

Pensare che uno che ragiona così possa emettere delle sentenze mi fa rabbrividire.

Non è che lo ignora, la sua è una reprimenda "morale", parla di ipocrisia di esempio di essere stato nominato capitano.

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline AlenBoksic

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #44 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:19:15 »
Il secondo elemento, tipico della magistratura, è la fiducia cieca nella propria categoria  (nel caso di specie nel pm inquirente) che sfiora la fede religiosa nella moralità immacolata dei propri colleghi: se lo ha carcerato qualcosa in mano aveva… quindi non sono solo accuse pesanti ma anche (come dimostra la stessa carcerazione) pesanti indizi.

Concordo che possa essere una spiegazione plausibile della cantonata
(anche se ovviamente non giustificatoria)
Voglio 11 Scaloni

Offline Er Matador

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #45 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:30:21 »
Non è che lo ignora, la sua è una reprimenda "morale", parla di ipocrisia di esempio di essere stato nominato capitano.
Peccato che Mauri sia tra i papabili per la fascia da capitano da molto prima del suo coinvolgimento.
Mentre dalle parole di questo individuo sembra che la Lazio gli abbia assegnato i gradi dopo, quasi per fare quadrato attorno al proprio giocatore.
Oltre al resto, questo Cantone è anche disinformato nei minimi dettagli.

Offline LaLazioMia

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #46 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:39:33 »
queste affermazioni da un uomo di legge sono di una gravita assoluta..

ma tonno palamara è sempre presidente del (dis)ordine dei magistrati?
Palamara, tonno e riommer sta sempre dietro a fiancheggiare.

Frasi pazzesche
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Teo

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #47 : Martedì 27 Novembre 2012, 12:57:15 »
mi auguro che Mauri e Lotito facciano partire una querela.

Su quali basi? Non ce n'è manco mezza.

Teo

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #48 : Martedì 27 Novembre 2012, 13:01:29 »
. Lotito capisce che c’è qualcosa che non torna in quella proposta: Diana distribuisce gas e solo nella provincia di Caserta. Perché spendere un milione di euro per far pubblicità a un prodotto che è pure in via di estinzione sul mercato a causa del metano? La risposta, francamente, sembra solo una. E così deve essere sembrato anche al presidente della Lazio. Che rifiutò ma non denunciò nulla.

Che doveva denunciare? La proposta di pagare la sponsorizzazione in contanti? Peraltro, la cosa era arcinota, se ne parlava su quotidiani e forum: come mai nessuno si mosse d'ufficio, se tale proposta "ha una sola risposta"? Inoltre, Lotito presentò eccome delle denunce, che comportarono indagini in cui il nome di Diana ricorre spesso. Come si può accusare velatamente un individuo di omertà, a fronte di un comportamento per me esemplare?

Offline fish_mark

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #49 : Martedì 27 Novembre 2012, 13:09:29 »
L'intervista citata mi ha deluso alquanto. Un magistrato non può parlare così, a corrente alternata, nel giudicare viziato l'affetto dei tifosi di una squadra per un loro campione coinvolto in inchieste giudiziarie che ancora devono vedere esiti processuali mentre assolve le liasion tra calciatori e ambienti criminali in nome di uno sconfinato candore di ignari giocatori.

Conosco poco la realtà di Napoli e gli ambienti calcistici e quindi mi guardo bene dal fare generalizzazioni e anzi diffido chiunque dal farlo.
Tuttavia, in diversi libri ho letto riferimenti sulla contiguità tra cosche mafiose e tifoseria più o meno organizzata. Cito ad esempio un libro come "I milionari. Ascesa e declino dei signori di Secondigliano", dove il protagonista - esponente di spicco del clan dei c.d. scissionisti, attualmente vive sotto copertura in Francia - racconta di come dietro a moltissimi striscioni esposti al San Paolo ci sia una famiglia o un clan legato alla camorra. Relata refero.

In questo ambiente, pensare a un giocatore argentino che si porti a casa un ospite per giocarci alla playstation senza sapere chi sia fa quanto meno tenerezza. La foto di Hamsik per dire dice poco, così come direbbe poco (anzi niente) prendersi un caffè con un pregiudicato. E sentire un magistrato assolva con formula piena quel ragazzino di lavezzi delude molto. 

In una realtà dove un magistrato deve stare attento anche con chi va allo stadio, perché se magari all'ultimo minuto si unisce al gruppo uno sconosciuto che poi magari può citare in giudizio questa circostanza come accusa per lo stesso magistrato di essere contiguo ad ambienti criminali.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline Il frigorifero

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #50 : Martedì 27 Novembre 2012, 13:20:16 »
MILANO – Il giorno tanto atteso è arrivato: Almir Gegic, ritenuto uno dei capi del gruppo degli “Zingari”, si è costituito dopo una lunga latitanza nel Sangiaccato, regione tra la Serbia e il Montenegro, e tra mercoledì e giovedì sarà ascoltato dal Gip Guido Salvini e dal procuratore Roberto Di Martino, in merito all’indagine che ha poi preso il nome di Scommessopoli. Gegic era latitante dal giugno 2011 e adesso ha finalmente deciso di mettere fine alla sua lunga corsa, consegnandosi agli uomini della S.C.O. (Servizio Centrale Operativo) della Polizia e della Squadra Mobile di Cremona, ma prima di consegnarsi ai Magistrati, ha concesso una lunga intervista apparsa sulle pagine della Gazzetta dello Sport, che con i suoi inviati l’ha “scovato” nella regione balcanica.

NON è VITA – E’ stanco Gegic, non vuole più nascondersi, non vuole più scappare ed è proprio lui che lo racconta: «Non è vita questa. Mi nascondo da troppo tempo. L'errore più grave che ho commesso è stato quello di non costituirmi subito. Io volevo farlo, in verità. Ma una volta mi hanno detto di aspettare. Poi mi è stato consigliato dagli avvocati di non farlo. Poi è passato il tempo. Non ce la facevo più. Sono fuori dalla Serbia da 15 anni. Ho vissuto in cinque Paesi diversi, parlo sette lingue. Non mi ci trovo più qui: non ci sono prospettive. Il peggio è che sto distruggendo la vita di mia moglie e soprattutto di mia figlia. Aveva tutto in Svizzera, poteva frequentare un bella scuola e costruirsi un avvenire. Ora chissà se mi faranno tornare a Chiasso. Vivevamo in Svizzera ma era come se fossimo in Italia. Ci sentiamo italiani. Qui le voci arrivano distorte: mi vedono come un mafioso. Ma non ho mai truccato personalmente partite o minacciato qualcuno. Forse le mafie in questa storia sì. Compravo informazioni per scommettere e basta. Sono pronto a pagare. A dire tutto quello che so. Le scommesse sono una brutta malattia. Ho smesso. Per tenerla a bada faccio qualche schedina da 10 euro. Guardo le partite in poltrona. Stop».

MISTER X – Il suo interrogatorio è attesissimo, Almir ha tanto da dire, talmente tanto che un giorno Bellavista affermò addirittura che se avesse mai parlato avrebbero dovuto fermare i campionati. È rimasto in silenzio per tutto questo tempo, ora è pronto: dirà tutto: «Se dopo le mie parole si fermerà il campionato? No. I magistrati sono stati davvero bravi. Hanno scovato tutte le gare combinate. Almeno, quelle su cui ho scommesso io. Perché le cordate erano tante, mica vendevamo informazioni solo a me e Hristiyan (Ilievski, ndr.). E comunque, è giusto che se ci sono cose che posso aggiungere, le dica ai magistrati» - ha dichiarato Gegic, per poi proseguire e svelare l’identità di un presunto Mister X - «Io e Hristiyan abbiamo incontrato un paio di volte un signore sulla sessantina, alto meno di 1,80, un po' sovrappeso. Quasi pelato, ma senza capelli non perché si rade come me. Ce l'ha presentato Bellavista. Aveva più di 10 telefonini. Davvero. Li tirava fuori da tutte le tasche. Usciva spesso a rispondere. Un lavoro. Ci siamo visti all'hotel Tocqueville, quello nel centro di Milano dove vanno i calciatori. Non ricordo il nome, ma se vedo la sua foto lo riconosco di sicuro. Voleva venderci gare combinate di Serie A. Dove erano coinvolte squadre del Sud: Catania, Palermo, Lecce, Napoli, eccetera. Ci diceva: "Andate sul sicuro con me". Ma voleva 600 mila euro per le informazioni. Ci siamo messi a ridere. Troppi».

SIENA Sì, CONTE NO – Sono pesanti le sue parole, parlano di un calcio malato, di un calcio che nessuno vorrebbe vedere, ma che purtroppo c’è, esiste: «Carobbio ci ha detto che nello spogliatoio del Siena scommettevano quasi tutti» - sentenzia lo “Zingaro” - «Una tv mi ha persino offerto 5 mila euro per un'intervista se parlavo anche di Conte. Come se le conoscessi. Ho rifiutato. Non ho nulla da dire su di lui: mai visto, mai sentito, mai provato a contattarlo, ma soprattutto non ho bisogno di soldi per parlare di quello che so».

MAURI E I COSSATO- Il quadro devastante delineato da Gegic prosegue. Quel che sorprende è che il serbo sia solo una piccola pedina di un giro molto più grande. Su Mauri sa dire poco: “Non l'ho mai incontrato. Lo ha fatto Hristiyan? Può darsi, lo dirà al magistrato. Perché anche lui si consegnerà. Io giocavo in quel periodo nel Chiasso, dovevo allenarmi. Hristiyan aveva molti altri contatti, si muoveva anche senza di me. Certo, ero a conoscenza che Masiello e altri erano avvicinabili. E non escludo la presenza di una banda ungherese: il mercato delle scommesse attira molte persone che vogliono fare affari e diversi calciatori non si fanno scrupoli a piazzare le informazioni su più tavoli”. Gegic afferma che secondo quanto appreso da Gervasoni anche i fratelli Cossato facevano parte del giro: “Mi ha parlato spesso di due fratelli di Verona. Sì, i Cossato. Mi diceva che scommettevano e chiedevano le partite fatte. E poi avevano un loro giro. E comunque Gervasoni spesso ci portava da altri giocatori. Ha fatto così con Micolucci, mi ha presentato anche Bertani. Ma lui gestiva bene il tutto, sapeva dove bussare".


ERODIANI E I FALSI-  Non come Erodiani che il gruppo degli zingari ha incontrato per tre volte, capendo però che i suoi tentativi di combinare le partite si risolvevano in un gigantesco bluff: “Lo conosciamo tramite Bellavista. Ci dice che aveva un portiere in mano (Paoloni, ndr), e sapeva da alcuni giocatori dei risultati sicuri in A. Hristiyan gli dice che vuole conoscere questi calciatori. In autostrada da un pulmino scendono tre tipi e li spaccia per Vives, Corvia e Ferrario. Almeno così mi pare. Comunque tre del Lecce. A casa guardiamo le foto su internet e Hristiyan scuote il capo: 'Non sono loro, ci vuole fregare'. Così quando ci dice che Genoa-Lecce sarà un pari con Over non mettiamo un euro. Il bello è che quella gara finisce 2-2. Erodiani allora rilancia per Inter-Lecce e assicura un 1 con Over 3,5 (almeno 4 gol di scarto, ndr.). Ci mette in contatto con un finto Corvia su Internet. Hristiyan non è uno sprovveduto, sapeva persino che tatuaggi aveva Corvia. Quando gli chiede di mostrarli, l'altro non sa che fare. Era l'ennesima bufala, poi ho letto che quel tizio era Paoloni. Noi da Inter-Lecce siamo stati alla larga. Altri hanno preso la batosta".

L’ASIA- Le scommesse sono come una droga. Una volta che si inizia è  difficile uscirne fuori. L’ingresso della criminalità organizzata ha del resto ingrandito questo tipo di businness: “Molti calciatori iniziano per scherzo, hanno soldi da spendere. Poi è come una droga. E allora chiedi in giro ai tuoi colleghi, cerchi di sapere quale gara è sicura. In Italia da sempre le ultime partite sono un mercato. Prima delle scommesse erano solo favori sportivi: quest'anno serve a me, poi magari a te. L'arrivo delle scommesse ha destabilizzato tutto. Ci sono presidenti che così mettono a posto i conti. Il problema vero è la criminalità, quella tosta". Che opera principalmente in Asia, dove i controlli sono minori: “In Asia si possono puntare cifre incredibili, senza controllo. A Singapore sulle gare italiane di Serie A è possibile puntare sul live anche 15 mila euro alla volta. In venti minuti si possono mettere un sacco di soldi. E la quota di un Over se non ci sono gol, si alza. Ecco perché spesso nelle intercettazioni si raccomanda di restare 0-0 il più a lungo possibile. Per farlo bisogna coinvolgere molti giocatori. Ma se alle spalle di tutto c'è qualcuno disposto a mettere sul tavolo 10 milioni su una gara, secondo voi non farà di tutto per avere la certezza di quel risultato? Le scommesse sportive sono una piaga mondiale. Non so come si possano fermare. Vietarle credo sia impossibile. Chi ferma l'Asia? Bisogna blindare i giocatori, i dirigenti, gli arbitri. Dipende tutto da loro".

ILIEVSKI- Gegic respinge le accuse di riciclaggio nei suoi confronti: “Mi hanno accusato di riciclaggio. Ma quale riciclaggio? Sul conto avevo 12 mila euro e nell'altro ce n'erano meno. Al Chiasso ne guadagnavo 5 mila al mese puliti, avevo i pranzi pagati. Potevo mettere via qualcosa e scommettere massimo 5-10 mila euro? I soldi per le informazioni li metteva Ilievski. E se pensavano che riciclassi e girassi con 2-3 milioni nell'auto, perché non mi hanno mai fermato prima?". Il suo socio Ilievski, invece non si è costituito: “Dovrebbe costituirsi anche Hristiyan: è stanco come me. Magari avrà la faccia da delinquente, per via della cicatrice, ma non lo è. La storia che minacciavamo la gente è una cazzata. Ora che torno spero si chiarisca tutto. Voglio mettermi alle spalle questa vicenda. Con la giustizia non avevo mai avuto problemi".







No, io quella frase la evidenzio. Visto che un "magistrato" mi ha accusato di essere connivente con un accertato criminale.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Sanfatucchio

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #51 : Martedì 27 Novembre 2012, 13:41:52 »

Se non fosse un magistrato, ruolo per il quale il rispetto massimo è doveroso, sarebbe un cazzaro.

La magistratura non merita di essere rispettata perchè in troppe occasioni si sono sostituiti ai governi e troppo spesso il loro giudizio non è obiettivo ne tanto meno imparziale !

Offline Fulcanelli

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #52 : Martedì 27 Novembre 2012, 13:50:31 »
Straordinario questo passaggio di Gegic

"Una tv mi ha persino offerto 5 mila euro per un'intervista se parlavo anche di Conte..."
Si chiede l'intervista condizionata, con guadagno condizionato, non la verità ma ciò che fa comodo e audience... Così nascono le scarafaggiate..

CiPpiripi

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #53 : Martedì 27 Novembre 2012, 14:04:18 »
sarebbe interessante sapere se l'offerta fu per uno scoob esclusivo o anzi per offirre una corroborazione alle accuse che andavano formandosi.

nun so si mi sono spiecato  8)

Anselazio

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #54 : Martedì 27 Novembre 2012, 14:26:01 »
"Una tv mi ha persino offerto 5 mila euro per un'intervista se parlavo anche di Conte…"
 :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o :o 

e mò chi glielo dice a cantone???

Offline Fulcanelli

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #55 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 11:16:21 »
Oggi è venuto alla luce il motivo delle esternazioni di Cantone.
La notizia: è stato presentato a Roma il libro-inchiesta "Football-clan" su calcio e mafia. Autori il giornalista Gianluca di Feo e il magistrato anticamorra in Cassazione Raffaele Cantone...
Bisogna capirlo sto' magistrato. Doveva fare un po' di pubblicità al suo libro, deve vendere, c'ha famiglia, e cosa di più semplice che scaraffaggiare un po' su Mauri anche senza rinvio a giudizio e tantomeno sentenza?

borgorosso

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #56 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 11:27:03 »
per la prima volta in vita mia voterò berlusconi.
i magistrati italiani sono piuttosto clowneschi.

Offline MagoMerlino

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Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #57 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 12:10:21 »
Citazione
Non mi pare che lo considerino un esempio negativo: l’una lo fa capitano, gli altri lo elogiano e lo amano. Si fa finta di non vedere, si giustifica tutto, in nome del tifo e di contratti che sono troppo onerosi per far questioni di principio.  “
"Si fa finta di non vedere" è una frase allusoria alla colpevolezza di Mauri. Rafforzata dal "si giustifica tutto, in nome del tifo e di contratti".
Frasi che lasciano intendere chiaramente che Mauri è colpevole anche se c'è chi fa finta di niente.
Alludere alla colpevolezza di un indagato, offrendola come certezza, non è intento diffamatorio?
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

borgorosso

Re:Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #58 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 15:18:23 »
mai avrei pensato di dirlo, ma fa paura: ti sbattono in galera e ti giudicano colpevole senza processo. una cosa che può accadere a chiunque.

Offline Skorpius

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Calcioscommesse, intervista al magistrato anticamorra Cantone
« Risposta #59 : Mercoledì 28 Novembre 2012, 17:13:55 »
"Si fa finta di non vedere" è una frase allusoria alla colpevolezza di Mauri. Rafforzata dal "si giustifica tutto, in nome del tifo e di contratti".
Frasi che lasciano intendere chiaramente che Mauri è colpevole anche se c'è chi fa finta di niente.
Alludere alla colpevolezza di un indagato, offrendola come certezza, non è intento diffamatorio?

Si fa finta di non vedere che e' indagato. Che potrebbe essere colpevole che ci sono gravi indizi che persone lo hanno accusato.
Come vedi si gioca su una linea sottile troppo sottile per rischiare. Sul tavolo di una decisione del giudice (contro un suo collega) ci sono la diffamazione per lui se vinci, la calunnia per te se perdi.
Il gioco non vale la candela ma neanche un po'
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.