Autore Topic: Accordo sulla produttività  (Letto 2739 volte)

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ThomasDoll

Accordo sulla produttività
« : Giovedì 22 Novembre 2012, 10:37:04 »
Effettivamente c'era ancora qualcosa da smontare: la certezza dei minimi contrattuali. D'ora in poi l'adeguamento dei salari all'inflazione passerà per la contrattazione di secondo livello: se cresce la produttività si piglia detassato, altrimenti... altrimenti?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-21/cosa-prevedono-punti-accordo-221304.shtml

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #1 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:14:07 »
Effettivamente c'era ancora qualcosa da smontare: la certezza dei minimi contrattuali. D'ora in poi l'adeguamento dei salari all'inflazione passerà per la contrattazione di secondo livello: se cresce la produttività si piglia detassato, altrimenti... altrimenti?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-21/cosa-prevedono-punti-accordo-221304.shtml
Altrimenti niente aumenti. Si resta con il salario dell'anno (o del periodo di riferimento) precedente.
Almeno per come l'ho capita io.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #2 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:19:21 »
3) Sul fronte della contrattatazione, poi, il contratto nazionale «dovrà garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori», delegando in maniera espressa l'aumento della produttività a quello di II livello sotto aspetti come la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-21/cosa-prevedono-punti-accordo-221304.shtml

Quindi il recupero inflazione passa per il primo o secondo livello?

Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #3 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:27:19 »
il contratto collettivo nazionale di lavoro, tenuto conto di quanto già
definito in specifici comparti produttivi, avendo la funzione di garantire la
certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i
lavoratori rientranti nel settore di applicazione del contratto, deve
perseguire la semplificazione normativa, il miglioramento organizzativo e
gestionale, prevedere una chiara delega al secondo livello di
contrattazione delle materie e delle modalità che possono incidere
positivamente sulla crescita della produttività, quali gli istituti contrattuali
che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del
lavoro;

il contratto collettivo nazionale di lavoro – superato definitivamente con il
Protocollo del 1993 il sistema di indicizzazione dei salari – avendo
l'obiettivo mirato di tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni, deve
rendere la dinamica degli effetti economici, definita entro i limiti fissati dai
principi vigenti, coerente con le tendenze generali dell’economia, del
mercato del lavoro, del raffronto competitivo internazionale e gli
andamenti specifici del settore
;

· i contratti collettivi nazionali di lavoro possono definire che una quota
degli aumenti economici derivanti dai rinnovi contrattuali sia destinata
alla pattuizione di elementi retributivi da collegarsi ad incrementi di
produttività e redditività definiti dalla contrattazione di secondo livello
,
così da beneficiare anche di congrue e strutturali misure di detassazione e
decontribuzione per il salario di produttività definito dallo stesso livello di
contrattazione. Tale quota resterà parte integrante dei trattamenti
economici comuni per tutti i lavoratori rientranti nel settore di
applicazione dei contratti nazionali laddove non vi fosse o venisse meno la
contrattazione di secondo livello;

· la contrattazione di secondo livello deve disciplinare, valorizzando i
demandi specifici della legge o della contrattazione collettiva
interconfederale e nazionale, gli istituti che hanno come obiettivo quello di
favorire la crescita della produttività aziendale.

staremo a vedere...

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #4 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:31:48 »
3) Sul fronte della contrattatazione, poi, il contratto nazionale «dovrà garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori», delegando in maniera espressa l'aumento della produttività a quello di II livello sotto aspetti come la prestazione lavorativa, gli orari e l'organizzazione del lavoro.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-21/cosa-prevedono-punti-accordo-221304.shtml

Quindi il recupero inflazione passa per il primo o secondo livello?
Non per il primo (insisto, almeno per come l'ho capita).
Uno dei punti centrali di questa intesa sulla produttività è stato, sin dall'inizio, il superamento della logica dell'indicizzazione delle retribuzioni (questo il vero motivo della mancata adesione della Cgil). Di conseguenza tenderei ad assumere come plausibile quanto ho appena enunciato (II e non I livello).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #5 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:38:51 »
Mettetevi d'accordo altrimenti non capisco
 :D
Voglio 11 Scaloni

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #6 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:42:38 »
Mettetevi d'accordo altrimenti non capisco
 :D
Non si tratta di mettersi d'accordo. Io ti posso raccontare come l'ho 'vissuta' indirettamente (da un punto d'osservazione privilegiato, evidentemente 8) ) nel corso del faticoso iter finalizzato a giungere a un accordo.
TD commenta quello che è scritto sui documenti.

Probabile che le premesse a me note da tempo abbiano conosciuto un evoluzione in sede di definizione finale e formale dell'intesa.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #7 : Giovedì 22 Novembre 2012, 11:55:20 »
Quello che ho postato io lo riporta ilsole.
Forse il contratto nazionale prevederà cmq un minimo mentre l'inflazione andrà sul II livello (laddove esiste).
Voglio 11 Scaloni

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #8 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:02:04 »
Quello che ho postato io lo riporta ilsole.
Forse il contratto nazionale prevederà cmq un minimo mentre l'inflazione andrà sul II livello (laddove esiste).

Guarda, se ti debbo dire la mia (anche alla luce di recenti esperienze osservate in relazione al rinnovo contrattuale di un'importante e cospicua categoria di lavoratori del settore terziario) avverrà che in sede di rinnovo verrà prevista una serie di aumenti che, di fatto, aggiorneranno via via - durante il periodo di vigenza dell'accordo - i minimi ma che non necessariamente favoriranno un completo recupero dell'inflazione.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #9 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:18:30 »
Bene via,
avevo inteso
 ;)

Mi pare di capire anche che tu lo reputi positivo, giusto?
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #10 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:22:56 »
Cioè, parte degli aumenti a rimpinguare i minimi, parte come produttività.
E' l'inizio di una nuova era, direi. Bisogna vedere che ne sarà dell'articolazione delle retribuzioni così com'è oggi. Voglio sperare che minimo+contingenza non si tocchino...
Mi sembra facilmente intuibile che la detassazione legata alla produttività alimenti la ridiscussione di qualsiasi elemento legato all'orario e alla prestazione lavorativa in genere.

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #11 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:29:39 »
[...]
Mi pare di capire anche che tu lo reputi positivo, giusto?
Mah, ti dirò... la mia posizione è articolata.
In senso generale e semplicistico posso dire in prima battuta di ritenere opportuno che in un mondo letteralmente rovesciato rispetto all'immagine (ma anche alla sostanza) che di esso abbiamo avuto per decenni vengano messi in discussione alcuni capisaldi del vecchio mondo (come il costante aumento delle retribuzioni, legato a un'aspettativa di costante aumento della ricchezza prodotta e completamente decorrelato da altre variabili). Il Novecento è lontano, è morto anche il suo esegeta (E. J. Hobsbawm), e se vogliamo guardare al futuro dobbiamo lasciarci alle spallo i fondamenti del passato, che pure hanno 'funzionato' per anni.

Ma visto che sono anche un lavoratore, dipendente non autonomo e dunque inserito in organizzazioni complesse, non posso che assistere con timore alle novità che si sta iniziando a introdurre e che - di questo ne possiamo esser certi - sono solo l'inizio. Perché - ma questo credo sia chiaro a quasi tutti - si preannunciano tempi assai grami in termini di orari, retribuzioni e modalità di lavoro.
Buon viaggio, caro Piero.

ThomasDoll

Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #12 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:34:30 »
 si preannunciano tempi assai grami in termini di orari, retribuzioni e modalità di lavoro.

appunto, e perché vengano questi tempi occorre mettere a punto validi strumenti normativi. Di qui la necessità di firmare questo accordo. Io non vivo sulla luna (attualmente sono prossimo alla cig/mobilità, domani si firma l'accordo) e mi rendo perfettamente conto che certi "privilegi" sono finiti. Ma qui si rischia un sostanziale passo indietro in termini di qualità della vita. L'Italia continuerà nel suo cammino di sottosviluppo?

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #13 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:44:50 »
appunto, e perché vengano questi tempi occorre mettere a punto validi strumenti normativi. Di qui la necessità di firmare questo accordo. Io non vivo sulla luna (attualmente sono prossimo alla cig/mobilità, domani si firma l'accordo) e mi rendo perfettamente conto che certi "privilegi" sono finiti. Ma qui si rischia un sostanziale passo indietro in termini di qualità della vita. L'Italia continuerà nel suo cammino di sottosviluppo?

Caro TD (ti esprimo la mia sincera vicinanza per la tua situazione personale  :) ) ma guarda che la decrescita, ossia il progressivo peggioramento delle nostre condizioni di vita, a me pare un esito inevitabile per gli italiani.
Per i quali temo si preannunci, nei prossimi decenni, un percorso traducibile come una lenta sudamericanizzazione, con doloroso allargamento della forbice tra le classi, destinate a ridursi sostanzialmente a due (pochi privilegiati e molti disagiati).
Buon viaggio, caro Piero.

baol

Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #14 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:47:35 »
...
L'Italia continuerà nel suo cammino di sottosviluppo?

Se queste sono le soluzioni che continueranno a proporci imporci, credo proprio di si...

Offline AlenBoksic

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #15 : Giovedì 22 Novembre 2012, 12:53:12 »
L'Italia continuerà nel suo cammino di sottosviluppo?

Bella domanda.
Abbiamo alle spalle troppi problemi non affrontati per anni.
L'importante è che si crei un quadro normativo di riferimento e non com'è successo per il mercato del lavoro dove la pur legittima difesa di alcune posizioni ha fatto si che tutta la bufera si sia abbattuta su chi era restato fuori dal perimetro coperto.
Se poi i nuovi strumenti siano difettosi, dannosi e/o deleteri ci sarà sempre un modo per ritoccarli,
ma l'inazione non era più possibile pena il crollo totale.

(Forza e coraggio per la tua situazione)
Voglio 11 Scaloni

Offline disabitato

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #16 : Giovedì 22 Novembre 2012, 13:19:23 »
siamo passati da un regime pensionistico retributivo ad uno contributivo.
ora il reddito (ergo i la capacità contributiva) sarà legata alla produttività.

A livello teorico sembrerebbe che chi meglio lavora più guadagna e più alta avrà la pensione domani.

Il quibus sta nel definire come si misura la produttività. Se non si fa chiarezza in questo, il giocattolo si sfascerà del tutto.

Il modo del lavoro è troppo vasto per prevedere standard di produttività comuni.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline benvolio

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #17 : Giovedì 22 Novembre 2012, 14:24:02 »
Premetto un abbraccio a Pancrazio per quanto accade al suo lavoro.
Questi topic aperti da lui sono speciali, grazie anche al contributo popperiano di franz kappa. Sono speciali perche' si prova a riflettere su questioni nodali per l'esistenza di ognuno, partendo dai dati di fatto.
Nello specifico, mi sono riletto l'accordo, credo che il recupero integrale dell'inflazione sia ormai un ricordo (e del resto in termini reali, per effetto del trascinamento temporale e dell'aliquota di recupero, in parte gia' era cosi' adesso). Viene meno qualsiasi principio (esplicitamente dichiarato superato l'accordo del '93) e si demanda alla contrattazione nazionale il compito di "rendere coerente la dinamica degli effetti economici con le tendenze generali dell'economi". Siccome poi si dice che una quota degli aumenti economici e' devoluta agli accordi di secondo livello (previa introduzione di detassazioni della produttivita') mi sembra abbastanza chiaro che i minimi verranno latamente adeguati e non indicizzati.
Ora la partita grossa si giochera' sulla definizione del quadro di riferimento all'interno del quale introdurre gli accordi sulla produttivita'. Allo stato credo che le (pessimistiche) previsioni di franz kappa abbiano valido fondamento. La faccio breve: la rivoluzione del quadro normativo e negoziale di riferimento (prima di questo accordo ci mettiamo la riforma pensionistica e la riforma del lavoro, ma anche diversi interventi contenuti nel decreto salvaitalia e nella legge di stabilita') determinera' un effetto concorrenziale al ribasso del salario ovvero della retribuzioone della merce lavoro. Tendenzialmente saranno gli stipendi degli assunti a tempo indeterminato a scendere verso quelli dei precari piuttosto che i secondi a salire; o meglio il salario reale medio dei dipendenti (inclusi pensionati e esodati) diventera' notevolmente piu' basso. Monti parla di cinque anni per avviare una nuova fase di crescita. Spero abbia ragione e spero non si riferisca solo agli indicatori macro che non rispecchiano la vita delle persone. Io credo che quella che franz chiama decrescita sia un processo gia' avviato e lungi dal poter essere previsto quanto a durata ed effetti.

ThomasDoll

Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #18 : Giovedì 22 Novembre 2012, 14:36:20 »
(Grazie per il sostegno personale. Della mia situazione sono responsabile io, visto che ho chiesto la messa in liquidazione della cooperativa di cui ero presidente per evitare l'insolvenza ormai certa. Ho ricevuto, oltre a qualche grazioso regalino, i complimenti del collegio sindacale, ma adesso me tocca damme da fà...)
Oggi una ragazza che conosco ha firmato un contratto a tempo indeterminato con un bello stipendio. Ogni tanto un lampo rischiara sta valle di tenebre...

Offline franz_kappa

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Re:Accordo sulla produttività
« Risposta #19 : Giovedì 22 Novembre 2012, 14:40:56 »
Il quibus sta nel definire come si misura la produttività. Se non si fa chiarezza in questo, il giocattolo si sfascerà del tutto.

Il modo del lavoro è troppo vasto per prevedere standard di produttività comuni.
Su questo provo (si fa per dire...) a tranquillizzarti. Poiché l'individuazione di standard comuni e condivisi per misurare gli incrementi della produttività saranno concordati a livello 'aziendale' e non di categoria (questo significa contrattazione di secondo livello) , è ragionevole attendersi che non saranno adottati parametri di valutazione uniformi. Si procederà piuttosto per una declinazione caso per caso, a partire da un livello sufficientemente omogeneo che è quello della specifica categoria.

In teoria, dunque, ci possiamo attendere l'individuazione di criteri coerenti. Poi, come è ovvio, ci saranno differenze non solo tra categoria e categoria (i metalmeccanici, gli elettrici, i bancari, i telefonici) ma anche e anzi soprattutto tra aziende della medesima categoria. E in tal senso il fattore dimensionale sarà probabilmente cruciale, nel senso che gli addetti in aziende con una cospicua popolazione di lavoratori forse riusciranno a concordare criteri migliori e più coerenti per misurare gli aumenti della produttività.
Buon viaggio, caro Piero.