Autore Topic: Il più grande bluff della storia del calcio  (Letto 7123 volte)

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Offline Reflexblue

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #20 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:05:42 »
Ma infatti dalle parti loro hanno ricominciato a lamentarsi per l'assenza di un finalizzatore, il top player, Vucinic che sta sempre male... Però il giudizio sulla prestazione mi sembra inopinabile.

Vabbè, speriamo prossimamente di assistere a trasferte più gagliarde che non siano Pescara, Chievo, Bologna, Siena...

Offline Skorpius

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Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #21 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:07:26 »
E' vero, ma in compenso ci hanno rubato quelli del 1990 e del 2002. Pari siamo.

Misura e serieta' dei giudizi non vanno molto d'accordo con il concetto, risibile, di "abbiamo sculato" nelle ultime due volte in cui siamo arrivati in finale mondiale.
guarda caso in una c'e' l'allenatore denigrato nel post e definito addirittura bufala, ma e' ovvio lo stesso estensore del topic definendo ridicola la cariera post milan aveva il problema di inquadrare nella proprio visione una finale mondiale, non proprio una cosa da tutti i giorni, allora la bolla come "culo"... Conseguenziale ma un po' ridicolo.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline ML

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #22 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:12:17 »
Misura e serieta' con "abbiamo sculato" nelle ultime due volte in cui siamo arrivati in finale non vanno molto d'accordo

La fortuna ci vuole, altroché. L'Italia di Sacchi era abbastanza scarsa, da quando seguo io solo nel 1986, nel 1998 e nel 2010 ci siamo presentati a un mondiale con una formazione peggiore. Andammo avanti a colpi di Baggio e la dea bendata ci mise del suo.

Nel 2006 era una grande Italia, e però non si può negare che siamo arrivati in semifinale battendo Australia e Ucraina. Non capita sempre...

Offline Skorpius

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Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #23 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:14:28 »
Come ci incazziamo quando dicono che la lazio e' solo klose. Ma quanto non ce ne frega nulla di dirlo di altre squadre

Cmq arrivare al
Mondiale con il piu forte difensore del mondo e il piu forte attaccante del mondo infortunati (baggio gia prima baresi alla seconda partita) e' un vero colpo di culo
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline ML

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #24 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:32:20 »
Come ci incazziamo quando dicono che la lazio e' solo klose. Ma quanto non ce ne frega nulla di dirlo di altre squadre

Ti incazzerai tu, a me non me ne può frega' di meno...
La Lazio non è solo Klose, ma Klose è l'unico campione della Lazio.
Quell'Italia non era solo Baggio, ma senza Baggio non avrebbe superato gli ottavi.

Offline cuchillo

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #25 : Lunedì 19 Novembre 2012, 16:56:05 »
Ciò che ha fatto Sacchi nei suoi primi 3 anni al Milan è qualcosa sta lì, non possiamo catalogarlo a "sì, ma c'aveva la squadra..."
Pure Eriksson "c'aveva la squadra" ma è stato malmenato dal Valencia e dall'Anderlecht e dal Leeds di Viduka.
Sacchi ha compiuto una rivoluzione copernicana nel calcio, non scherziamo.

Semmai, possiamo dire che finito il suo ciclo al Milan, non è più esistito. Molto probabilmente per l'incapacità di cambiare, di rinnovarsi, di essere più duttile, questo è vero.

Quanto al capitolo Italia, penso che qualcosa di discreto e di vagamente sacchiano si sia visto più nell'Europeo del 1996 che non nel Mondiale del 1994.
L'Italia del 1994 giocò in modo indecente tutte le partite, eccezion fatta per la prima mezzora contro la Spagna e per la prima mezzora contro la Bulgaria. Il resto fu inguardabile a tutti i livelli.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Frusta

Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #26 : Lunedì 19 Novembre 2012, 18:41:23 »
Misura e serieta' dei giudizi non vanno molto d'accordo con il concetto, risibile, di "abbiamo sculato" nelle ultime due volte in cui siamo arrivati in finale mondiale.
guarda caso in una c'e' l'allenatore denigrato nel post e definito addirittura bufala, ma e' ovvio lo stesso estensore del topic definendo ridicola la cariera post milan aveva il problema di inquadrare nella proprio visione una finale mondiale, non proprio una cosa da tutti i giorni, allora la bolla come "culo"... Conseguenziale ma un po' ridicolo.
Io guardo i fatti, Skorpius. Se poi mi dimostri che non lo sono sarò il primo a darti ragione.

Offline Fulcanelli

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #27 : Lunedì 19 Novembre 2012, 19:12:09 »
Parliamo dell'ex venditore di scarpe che assurto a fama di allenatore col Parma (provenienza dal settore giovanile e prima nulla) pensò che il Milan che già aveva Maldini, Baresi e i 3 olandesi si dovesse rinforzare con Mussi, Bianchi e Bortolazzi, secondo lui superiori ai titolari milanisti. Concordo, il più grosso equivoco del calcio italiano, insieme a Sdengo. Primato dove vincono su Maifredi, Orrico e pochi altri "profeti". Non per nulla quanto a scudi rossoneri, con la stessa squadra, Culobassocapello batte Sacchi 5-1, mi pare.
Topic da applauso.

Offline DinoRaggio

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #28 : Lunedì 19 Novembre 2012, 19:53:03 »
Nel 1996 lo hanno tradito gli juventini, mi ricordo ancora il falegname Torricelli arare avanti ed indietro la fascia in finale di Coppa dei Campioni contro l'Ajax, e poi ritornare falegname (absit iniuria verbis) all'Europeo. Se i bianconeri avessero giocato come con il proprio club, forse non saremmo stati eliminati al primo turno. Pure Zola, se avesse trasformato quel rigore contro i tedeschi...
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Skorpius

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Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #29 : Lunedì 19 Novembre 2012, 20:44:01 »
Io guardo i fatti, Skorpius. Se poi mi dimostri che non lo sono sarò il primo a darti ragione.


Scusa tu dai dell'incompetente all'allenatore dell'italia vice campione del mondo e dici di guardare i fatti?
Sei tu che devi dimostrare la fondatezza della tua tesi.. Perche arrivare secondo ad un mondiale e' un fatto, mentre il preteso culo e' colore per farci una risata.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #30 : Lunedì 19 Novembre 2012, 20:48:51 »
Ti incazzerai tu, a me non me ne può frega' di meno...
La Lazio non è solo Klose, ma Klose è l'unico campione della Lazio.
Quell'Italia non era solo Baggio, ma senza Baggio non avrebbe superato gli ottavi.

Senza baggio avrebbe giocato signori di punta. Ho detto tutto
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Frusta

Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #31 : Lunedì 19 Novembre 2012, 21:03:26 »
Scusa tu dai dell'incompetente all'allenatore dell'italia vice campione del mondo e dici di guardare i fatti?
Sei tu che devi dimostrare la fondatezza della tua tesi.. Perche arrivare secondo ad un mondiale e' un fatto, mentre il preteso culo e' colore per farci una risata.
Mai parlato di incompetenza, io ho elencato dei fatti. Da confutare, se vuoi; e infatti sto aspettando che tu lo faccia.
Comunque se proprio vogliamo parlare di competenza uno che preferisce Reizeger a Panucci o che mostra una cassetta di Signorini a Baresi dicendogli "guarda e impara" cosa è?
E poi si può arrivare secondo in molti modi, ma dandosi la zappa sui piedi e facendo ridere i polli non mi sembra il migliore

Offline Frank 73

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #32 : Lunedì 19 Novembre 2012, 21:05:29 »
La grande novità del calcio sacchiano fu l'organizzazione difensiva, resa imponente dalla grandezza degli interpreti (Tassotti, Baresi, Maldini, ecc.) e dalla qualità negli altri reparti (gli olandesi, ancelotti, ecc.).
Il mondiale americano, checché se ne dica, fu l'apoteosi di quella organizzazione. La qualità era Baggio davanti, poi acciaccato in finale, e il cammino fu costruito interamente su quella organizzazione difensiva, talmente maniacale, esasperata e funzionante che ci portò in finale con una squadra non all'altezza.
Naturalmente grazie all'individualità Baggio, ma senza tanti Baggio (Gullit, Van Basten, Reeykaard, Ancelotti, ecc.) ad arricchire lo spettacolo di squadra. Anche il Milan dei trionfi era un complesso di individualità, ben organizzate ci mancherebbe.
Quell'organizzazione (soprattutto difensiva dunque, davanti il Napoli di Maradona e Careca e la Samp dei gemelli, per esempio, avevano poco da invidiare, tanto che in Italia non vinsero meno del Milan sacchiano) su cui Sacchi accentuò il suo successo fu poi patrimonio di tutto il calcio italiano (il libero sparì, la marcatura a uomo pure) e allora smise di fare la differenza.
La differenza iniziò (ricominciò) a farla in prevalenza la qualità degl interpreti e Sacchi rimase prigioniero dei suoi dogmi, non più decisivi perché non più "differenziali" rispetto all'organizzazione di gioco degli altri, che ormai si erano allineati.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline MCM

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #33 : Lunedì 19 Novembre 2012, 21:46:15 »
grandissimo VIDUKA!!! GRANDE ATTACCANTE

Offline robylele

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #34 : Martedì 20 Novembre 2012, 00:25:43 »
il problema di Sacchi (e di chi lo ascolta) è che ripete sempre le stesse cose, gli stessi concetti, 9 in tutto, da 15 anni a questa parte.


sempre quelli, martellanti, senza neanche cambiare avverbi o aggettivi, con la stessa cadenza. Fino allo sfinimento dell'utente pagante.

anche fosse tutto giusto quel che dice, le cose che dice sono sempre 9 e portate avanti da quasi un ventennio in maniera ripetitiva ed esasperante.


la più bella risposta ai suoi commenti fu quella di Ibra, che in pratica gli disse di andare affann.culo, che se ne fregava altamente di lui e che se non gli piaceva poteva pure fare a meno di guardarlo.
La più grande prestazione di Ibraimovic, dopo Parma 2008 e Svezia-Inghilterra dell'altro giorno.
Mi ritrovai ad applaudire davanti alla tv per poi esultare come a un gol di Radu.


'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Er Matador

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #35 : Martedì 20 Novembre 2012, 02:52:18 »
Sulla Lazio di Torino ho scritto di peggio e lo ribadisco, per il resto sottoscrivo Frusta.
Aggiungendo che alla tirannia del fattore tattico-atletico su quello tecnico si deve non solo la degenerazione delle partite in una specie di sumo col pallone, ma anche una selezione ispirata ad analoghi criteri nei settori giovanili.
La statura media dei giocatori è cresciuta di parecchi centimetri in pochi anni, andando a minare un concetto fondante del calcio come la possibilità di praticarlo - a differenza di quanto accade in altri sport, basket e pallavolo in testa - con caratteristiche antropometriche da normotipi.
E poi: ricordate ali, registi classici, mezze ali? Spariti, perché "Sandro, Raimondo, Massimo non guidano il préssing".
Due note a margine:

1) la vera differenza tra il Sacchi rossonero e quello degli anni successivi è la presenza di un fortissimo contrappeso da parte della società.
Il suo esordio dalle parti di Milanello prese di mira - a quanto pare - Tassotti, reo di scarsa adattabilità al modulo: proprio lui, che in quanto abituato a giocare a zona era stato oggetto di una metodica emarginazione in ambito azzurro e non solo.
Già, perché i santoni italianisti giustamente citati da ML propugnavano l'idea della strategia difensiva come scelta di campo da Crociate: o si era in grado di controllare l'uomo o si era capaci di salire per il fuorigioco, e l'iscrizione nella seconda categoria trasformava esterni e centrali - colpevoli di non chiamarsi libero, stopper e marcatore - in veri e propri reietti.
Inutile assistere alla parabola di Vierchowod - giocatore oscenamente sottovalutato come pochi: se penso a quello scarpone di Ferri titolare al suo posto, mi sento male -, tra i migliori prima in un modulo poi nell'altro: la Fede, soprattutto quella riposta nelle stupidaggini, non ammette confutazioni razionali.
Il primo a fare giustizia di cotante sciocchezze fu Renzo Ulivieri, cresciuto alla scuola della marcatura individuale ma così intelligente da smitizzare così la millenaria conversione del suo Modena alla zona: "L'abbiamo imparata in quindici giorni".
Cosa intendesse con quella frase ce l'avrebbe spiegato a domicilio in Coppa Italia, sbancando 3-1 l'Olimpico con una prestazione che ricordo - sia pure malvolentieri, dato chi ci andò di mezzo - come una tra le più luminose lezioni di duttilità e antifondamentalismo in materia di tattica.
Tassotti, si diceva: prima vittima designata della rivoluzione fusignanista a favore del rosso Mussi, passato alla storia come esemplificazione clinica del "complesso di San Siro".
Di fronte a quel comunicato politico, la reazione di Galliani e soci fu irremovibile: gli fecero capire che il giocatore non era in discussione, e che al Milan era esistito qualcosa anche prima del nuovo corso.
Inutile ricordare che il nasone di San Basilio divenne un elemento fondamentale per anni...

2) Tattica difensivista quella dello scienziato pazzo, ossessionato come neppure il peggior catenacciaro dall'obiettivo di non lasciar giocare l'avversario.
Ma nessuno gli ha mai ricordato un concetto: la sua difesa non giocava affatto in linea.
In molti casi, Baresi staccava di qualche metro ed era lui a compiere in solitaria l'ultimo passo per mettere in offside l'avversario. Dal che si desumono due verità.
La prima è che Sacchi si piace così, perché ricorda di sé stesso qualunque cosa ma non questa brillante intuizione.
La seconda è che chi gioca come il boemo, credendosi l'incarnazione dello zonismo puro, non è un integralista: è semplicemente un coglione

Offline AlenBoksic

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #36 : Martedì 20 Novembre 2012, 08:33:09 »
Ciò che ha fatto Sacchi nei suoi primi 3 anni al Milan è qualcosa sta lì, non possiamo catalogarlo a "sì, ma c'aveva la squadra..."
Pure Eriksson "c'aveva la squadra" ma è stato malmenato dal Valencia e dall'Anderlecht e dal Leeds di Viduka.
Sacchi ha compiuto una rivoluzione copernicana nel calcio, non scherziamo.

Credo che con quella squadra chiunque l'avrebbe compiuta.
Ad ogni modo quel merdlan stravinceva in un campionato che stravinceva in Europa,
l'Anderlecht di Rosicky e Koller aveva tutt'altro peso di quello del gatto di marmo Rutjes (regolarmente scannato anche dalla samp di zio Vuja), le squadre spagnole erano molto più scarse (il Real schierava Spasić, il Barça el torpe Salinas) di quelle di fine millennio e le inglesi neanche c'erano.

Per la valutazione del Sacchi rossonero vale la pena ricordare che andato via lui, la stessa squadra più vecchia non perse per due anni filati.
Quanto all'europeo del 1996 solo un babbeo DOCG può togliere di squdra uno che alla prima partita t'ha fatto vincere con una doppietta facendo turnover prima di essersi qualificato. A quel punto chiaramente gli dei del calcio si vendicano e vai fuori stradominando con la Germania che poi vince il torneo.
Voglio 11 Scaloni

Offline NebbiaBiancoceleste

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #37 : Martedì 20 Novembre 2012, 09:47:22 »
Sulla Lazio di Torino ho scritto di peggio e lo ribadisco, per il resto sottoscrivo Frusta.
Aggiungendo che alla tirannia del fattore tattico-atletico su quello tecnico si deve non solo la degenerazione delle partite in una specie di sumo col pallone, ma anche una selezione ispirata ad analoghi criteri nei settori giovanili.
La statura media dei giocatori è cresciuta di parecchi centimetri in pochi anni, andando a minare un concetto fondante del calcio come la possibilità di praticarlo - a differenza di quanto accade in altri sport, basket e pallavolo in testa - con caratteristiche antropometriche da normotipi.
E poi: ricordate ali, registi classici, mezze ali? Spariti, perché "Sandro, Raimondo, Massimo non guidano il préssing".
Due note a margine:

1) la vera differenza tra il Sacchi rossonero e quello degli anni successivi è la presenza di un fortissimo contrappeso da parte della società.
Il suo esordio dalle parti di Milanello prese di mira - a quanto pare - Tassotti, reo di scarsa adattabilità al modulo: proprio lui, che in quanto abituato a giocare a zona era stato oggetto di una metodica emarginazione in ambito azzurro e non solo.
Già, perché i santoni italianisti giustamente citati da ML propugnavano l'idea della strategia difensiva come scelta di campo da Crociate: o si era in grado di controllare l'uomo o si era capaci di salire per il fuorigioco, e l'iscrizione nella seconda categoria trasformava esterni e centrali - colpevoli di non chiamarsi libero, stopper e marcatore - in veri e propri reietti.
Inutile assistere alla parabola di Vierchowod - giocatore oscenamente sottovalutato come pochi: se penso a quello scarpone di Ferri titolare al suo posto, mi sento male -, tra i migliori prima in un modulo poi nell'altro: la Fede, soprattutto quella riposta nelle stupidaggini, non ammette confutazioni razionali.
Il primo a fare giustizia di cotante sciocchezze fu Renzo Ulivieri, cresciuto alla scuola della marcatura individuale ma così intelligente da smitizzare così la millenaria conversione del suo Modena alla zona: "L'abbiamo imparata in quindici giorni".
Cosa intendesse con quella frase ce l'avrebbe spiegato a domicilio in Coppa Italia, sbancando 3-1 l'Olimpico con una prestazione che ricordo - sia pure malvolentieri, dato chi ci andò di mezzo - come una tra le più luminose lezioni di duttilità e antifondamentalismo in materia di tattica.
Tassotti, si diceva: prima vittima designata della rivoluzione fusignanista a favore del rosso Mussi, passato alla storia come esemplificazione clinica del "complesso di San Siro".
Di fronte a quel comunicato politico, la reazione di Galliani e soci fu irremovibile: gli fecero capire che il giocatore non era in discussione, e che al Milan era esistito qualcosa anche prima del nuovo corso.
Inutile ricordare che il nasone di San Basilio divenne un elemento fondamentale per anni...

2) Tattica difensivista quella dello scienziato pazzo, ossessionato come neppure il peggior catenacciaro dall'obiettivo di non lasciar giocare l'avversario.
Ma nessuno gli ha mai ricordato un concetto: la sua difesa non giocava affatto in linea.
In molti casi, Baresi staccava di qualche metro ed era lui a compiere in solitaria l'ultimo passo per mettere in offside l'avversario. Dal che si desumono due verità.
La prima è che Sacchi si piace così, perché ricorda di sé stesso qualunque cosa ma non questa brillante intuizione.
La seconda è che chi gioca come il boemo, credendosi l'incarnazione dello zonismo puro, non è un integralista: è semplicemente un coglione

il milan che prese sacchi aveva già un'intelaiatura niente male già da qualche anno, ma sicuramente di più dall'anno prima e molta farina fu del barone nils, infatti già c'erano

baresi, tassotti, maldini, filippo galli, donadoni, virdis, massaro Quando arrivò sacchi, arrivarono anche ancelotti (prodotto del barone), gli olandesi (a mio parere presi sempre con la supervisione del barone... mentre, farina del sacco di sacchi... bortolazzi, mussi, bianchi e forse colombo. Fatto sta che il suo terzetto di fenomeni tocco il campo solo poche volte... dopo che baggio li fece a fette e l'espanol li buttò fuori dalla uefa. (si vede l'ottusità di sacchi nel convocare mussi ai mondiali del 94...)

Una volta raggiunta la quadratura del cerchio, diventò una gran bella squadra, ma niente mi toglie dalla mente, che quel campionato, il napoli lo regalò in maniera indegna e tanto sospetta (nonostante, c'è da dirlo, ballavano 4 punti a tavolino tra milan e napoli)

Due eventi chiave (culo mostruoso) diedero una mano a sacchi... il crollo del napoli 87/88 e nebbia di belgrado 88/89, oltre una bella squadra, tanti campioni e partite memorabili

Offline Er Matador

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Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #38 : Martedì 20 Novembre 2012, 18:24:25 »
Una volta raggiunta la quadratura del cerchio, diventò una gran bella squadra, ma niente mi toglie dalla mente, che quel campionato, il napoli lo regalò in maniera indegna e tanto sospetta (nonostante, c'è da dirlo, ballavano 4 punti a tavolino tra milan e napoli)

Due eventi chiave (culo mostruoso) diedero una mano a sacchi... il crollo del napoli 87/88 e nebbia di belgrado 88/89, oltre una bella squadra, tanti campioni e partite memorabili
Tutto giusto, anche perché quelle sul crollo dei partenopei sembrano qualcosa in più di semplici voci.
Per completezza: senza interventi esterni di altro genere (monetina di Alemão, arbitraggio di Lo Bello jr nella fatal Verona ecc.), il Napoli avrebbe perso lo scudetto 1989/'90 a favore dei rossoneri.
Almeno in materia di titoli nazionali, sul piano puramente numerico i conti tornano.

feiez

Re:Il più grande bluff della storia del calcio
« Risposta #39 : Martedì 20 Novembre 2012, 18:31:32 »
Sacchi doveva essere esonerato dopo l'eliminazione in coppa uefa contro l'Espanyol, a Lecce.
Berlusconi gli diede un'ultima possibilità; togliere i pallini fissi del fusignanese (Mussi e Bianchi) e rimettere dentro Filippo Galli e Tassotti.
Il resto lo fece il Napoli vendendosi quello scudetto e l'anno dopo in Coppa Campioni, la nebbia di Belgrado.
Uno che ha avuto più culo che anima nel calcio.