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Anderson Hernanes ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de Il Messaggero. Il Profeta si racconta a trecentosessanta gradi, in vista del derby di Roma. Lui che ha questo soprannome perché ama declamare i versi della Bibbia a memoria e perché prima di vincere il campionato col San Paolo per la terza stagione di fila diceva agli altri "ciao, Tricampeon". Arrivò la vittoria e con lei anche il Profeta. "I miei compagni la pensano come me, col Catania abbiamo toccato il fondo. Siamo concentrati, Petkovic sposta sempre in alto l'asticella, ma Zeman ha la giusta mentalità: il calcio è attacco e spettacolo, ma per vincere la difesa è fondamentale". Finita la carriera, Hernanes pensa di diventare pastore evangelico, un educatore; definisce "impensabile" il caso scommesse, sogna i Mondiali in casa nel 2014 e sulla scelta Lazio dice: "mai pensato che Liga o Premier fossero migliore, solo qui mi hanno cercato seriamente. Se potrò vincere lo farò qui, ho sempre superato i momenti in cui va tutto storto. Ambiente e ambizioni contano di più di un ingaggio più alto". Intanto, la società vuole blindarlo: contratto sino al 2015, clausola rescissoria da 60 milioni di euro.
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