Autore Topic: Crac Italpetroli, guai per la Sensi  (Letto 123010 volte)

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Offline mapalla

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #60 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:08:21 »
Perdonatemi, ma da imprenditore mi pongo alcune domande e mi vengono dei dubbi che spero voi più esperti di me possiate fugare:
1) L'ammontare del debito di IP verso UNI ammonterebbe ad oltre 300mln più gli interessi e le more dovute ai mancati rientri; ora gli asset di IP (extra calcio) sono pressochè azzerati, in quanto dopo la cessione dell'hotel Cicerone e la (momentanea?) mancata vendita di Torrevecchia, i depositi di Civitavecchia sarebbero praticamente dismessi e pertanto di poco valore; oltretutto non credo che l'area dove sorgono possa essere alternativamente appetibile dal punto di vista turistico; conseguentemente l'unico asset  di IP "monetizzabile" è il 67% di Roma2000 e, forse, qualche altro immobile e terreni di valore sicuramente importante, ma poco rilevante per l'ammontare del debito. Vogliamo dire che Roma 2000 possa valere 200mln, i 2/3 del valore ammontano a circa 150 mln. E' possibile che un istituto di credito possa accontentarsi e fare pari e patta per un corrispettivo di circa la metà (forse meno) di quanto dovrebbe incassare? Fossi un azionista di Unicredit (e lo sono, anche se piccolo ;D) gli piazzerei un casino di quelli che la metà basta, come dicono a Bonn.
2) Mi risulta che anche il gruppo MPS abbia un credito di circa 100 mln. E loro, che faranno, guarderanno?
Non penso che lascino tutto il boccone a Unicredit; non pensate che si parli troppo poco di questa altra importante banca creditrice? Secondo voi, come si dovrebbero comportare?
3) E' vero che il calcio mercato della roma è praticamente fatto di parametri 0, ma sappiamo tutti che per prendere questi giocatori devi dare loro una buona fetta di quanto risparmi per l'acquisizione del "cartellino", con conseguente e, secondo me voluta, crescita dei costi del personale; non pensate che questa mossa di elevare il monte ingaggi sia in realtà un mezzo ormai collaudato per dissuadere eventuali compratori?
4) Se io, imprenditore facoltoso, "comprassi" la roma, anche se dovessi prendere in tutti i prossimi anni diritti e premi per la Champions, quanti ne impiegherei per almeno "rientrare" dell'investimento? Non potrei essere più tentato a vendere tutti i pezzi grossi  (liquidità e risparmio sugli ingaggi) e ridimensionare? Fermo restando che io farei così e mi trasferirei a Timbuctù ;D
Sono sicuro che non faranno fallire sia le controllate che la controllante, ma spero vivamente che possano prendere una consistente ridimensionata!
Forza Lazio
E nun sparì (Bill Kelso)...
e invece è sparito :-(

Trippanera

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #61 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:14:49 »

Ricordo che, a parte la stagione passata (non quella appena finita, parlo del 2008-2009), dopo Calciopoli (vero spartiacque della loro storia recente) non sono mai scesi sotto il secondo posto. Vorrà pur dire qualcosa o no?



Su questo concordo. Che una squadra da mezza botta con la AS MAFIA riesca a ripetersi per 5 anni a questi livelli un significato ce l'ha. Ma non è quello che pensi tu...

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #62 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:19:37 »
la dinamo vale l'esposizione della sensi? unicredit si metterebbe a gestire anche sportivamente la dinamo, oppure cercherebbe di venderla per rientrare del debito?
Ovviamente cercherebbe di venderla.
Quelli fanno la banca, mica i gestori di club di calcio.
Buon viaggio, caro Piero.

jumpingjackflash

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #63 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:24:26 »
Ovviamente cercherebbe di venderla.
Quelli fanno la banca, mica i gestori di club di calcio.
discorso già sentito sulla nostra pelle se non ricordo male.

la precisa esposizione di Mapalla sembra evidenziare la mia domanda primigenia, perché Unicredit si attacca agli stercolari? possibile che i sensy non abbiano nulla di più semplice da rivendere da togliere? basta l'asculonedetotti per sanare i debiti??

sembrerebbe che la risposta sia NO a tutte queste domande.

l'unico motivo sensato che farebbe accollare ad Unicredit la roma è che non c'è nient'altro o che ha già trovato qualcuno a cui mollarla.


Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #64 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:27:20 »
Su questo concordo. Che una squadra da mezza botta con la AS MAFIA riesca a ripetersi per 5 anni a questi livelli un significato ce l'ha. Ma non è quello che pensi tu...
Ti domando: se hai sentore che la xxxx sia mantenuta agli elevati livelli cui si attesta con metodi poco ortodossi (mafiosi, scrive qualcuno. Non certo io, me ne guardo bene!!!), perché non denunci il tutto agli organi competenti o, almeno, alla stampa (c'è ancora quella meno condizionabile, penso ad esempio al Sole-24 Ore)?
In caso contrario osservazioni come la tua, che peraltro trasmettono una fastidiosa insofferenza verso la mia presunta ingenuità (non arrivo a comprendere 'come' la xxxx possa essersi attestata ai vertici del calcio italiano), credo possano aggiungersi all'infinita teoria di sprezzanti insinuazioni nei confronti della xxxx che non trovano tuttavia inequivocabili e oggettivi riscontri nella realtà.

Complottismo un po' troppo paranoico, mi viene da dire.

Non nego che ci possa essere un teorico fondamento nelle tue illazioni. Nulla di illegale, peraltro. Ma si tratta di un fondamento assai labile.

Anche perché, ti e vi domando: se pensate - detto senza mezzi termini - che il calcio italiano sia truccato per avvantaggiare la xxxx, come mai continuate a seguirlo e non ve ne siete invece distaccati con disgusto da anni?

Forse, presumo, a chi ha vinto con la Lazio di Geronzi (pardon... Cragnotti. Beh, diciamo così...) un po' di pelo sullo stomaco è comunque cresciuto.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #65 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:30:28 »
discorso già sentito sulla nostra pelle se non ricordo male.
Attenzione!!!
Differenza sostanziale: la Lazio che finì a Capitalia era indebitata sino al collo.
La xxxx che potrebbe finire a Unicredit, se Italpetroli non le trasferirà un po' di debito prima del passaggio di proprietà (ne dubito), è un club sostanzialmente sano, ricco e che produce ELEVATI flussi di cassa annui.

Io mi guarderei in ogni modo dallo smantellare questa xxxx.
La Lazio di Capitalia, nella primavera 2004, DOVEVA essere smantellata, pena il fallimento.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #66 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:40:00 »
se la aseredidiunagrandecosca non cambia proprietà entro il 30 giugno penso ne vedremo delle belle,

tra marchio e cs trigoria ballano ca 150mil di patrimonio a bilancio IP ,
da qui la valutazione a prezzo di borsa quando uno che vende colluttori si interesso a rilevare il 67%


a meno che con una pala (tipo isola dei famosi) coprano tutto sotto la sabbia, una amara pala o pala amara, non sarebbe la prima volta, sempre parti lesionate sono

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


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Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #67 : Venerdì 4 Giugno 2010, 19:55:16 »
per capire come la xxxx si sia attestata nelle prime posizioni basta seguire il processo di napoli , CIAO AMOREE !!! (farsopoli) da lì sono cominciati rilevanti e costanti flussi di cassa,

lo stesso successe con il primo calcioscommesse in cui erano straimplicati, loro come altri si salvarono pagando e facendo cambiare l'esposto che fece scoppiare il caso,

e noi ci siamo sorbiti l'amaro calice più l'epopea da maggica e di tutto il carrozzone mediatico/massonico che ancora schifiamo
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Trippanera

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #68 : Venerdì 4 Giugno 2010, 20:56:11 »
Ti domando: se hai sentore che la xxxx sia mantenuta agli elevati livelli cui si attesta con metodi poco ortodossi (mafiosi, scrive qualcuno. Non certo io, me ne guardo bene!!!), perché non denunci il tutto agli organi competenti o, almeno, alla stampa (c'è ancora quella meno condizionabile, penso ad esempio al Sole-24 Ore)?
In caso contrario osservazioni come la tua, che peraltro trasmettono una fastidiosa insofferenza verso la mia presunta ingenuità (non arrivo a comprendere 'come' la xxxx possa essersi attestata ai vertici del calcio italiano), credo possano aggiungersi all'infinita teoria di sprezzanti insinuazioni nei confronti della xxxx che non trovano tuttavia inequivocabili e oggettivi riscontri nella realtà.

Complottismo un po' troppo paranoico, mi viene da dire.

Non nego che ci possa essere un teorico fondamento nelle tue illazioni. Nulla di illegale, peraltro. Ma si tratta di un fondamento assai labile.

Anche perché, ti e vi domando: se pensate - detto senza mezzi termini - che il calcio italiano sia truccato per avvantaggiare la xxxx, come mai continuate a seguirlo e non ve ne siete invece distaccati con disgusto da anni?

Forse, presumo, a chi ha vinto con la Lazio di Geronzi (pardon... Cragnotti. Beh, diciamo così...) un po' di pelo sullo stomaco è comunque cresciuto.

Assolutamente incredibile.     :o
Non sei ingenuo... sei molto, molto, molto, molto, molto.... ingenuo...

Trippanera

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #69 : Venerdì 4 Giugno 2010, 21:07:25 »
E il fatto che tu voglia comparare la congenita mafiosità romanista (seguendo il tuo ragionamento la mafia non esiste, perché nessuno di noi ha le prove della sua esistenza) con le fortune del periodo cragnottiano... beh, se permetti non lo condivido...
Fino a prova contraria quella Lazio non rubò niente e in quegli anni gli furono sottratti dalla classe arbitrale almeno 7/10 punti a campionato.... al contrario della AS MAFIA, che ogni anno gli stessi punti se li vede regalare.
Inutile poi che ti stia qui a fare l'elenco di ciò che differenzia noi da quelli lì.

POMATA

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #70 : Venerdì 4 Giugno 2010, 22:52:55 »
Vorrei dare il mio modesto contributo alla discussione:

MAGARI MORONO :D :D :D

Offline disabitato

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #71 : Sabato 5 Giugno 2010, 02:44:31 »
Attenzione!!!
Differenza sostanziale: la Lazio che finì a Capitalia era indebitata sino al collo.
La xxxx che potrebbe finire a Unicredit, se Italpetroli non le trasferirà un po' di debito prima del passaggio di proprietà (ne dubito), è un club sostanzialmente sano, ricco e che produce ELEVATI flussi di cassa annui.

Io mi guarderei in ogni modo dallo smantellare questa xxxx.
La Lazio di Capitalia, nella primavera 2004, DOVEVA essere smantellata, pena il fallimento.

perdonami franz ma qualche magagna sotto ci deve essere... Ogni possibile compratore che si avvicina alla dinamo apre i libri contabili e scappa. Ciò mi induce a pensare che tutto questo modello di gestione non sia... Oppure che la sensy sovrastimi il valore dell'asset steaua1927. Un conto è investire in una società di calcio sana con notevoli flussi di cassa, come giustamente spieghi te, un conto è pagarla ben oltre il suo valore di mercato per pagare i debiti di miss culla d'oro.
Unicredit deve rientrare dei 400 mln, sarebbe errato pensare che possa gestire per qualche stagione la xxxx per rientrare parzialmente del debito (ipotesi 200mln in 4 anni) e poi venderla ad un prezzo congruo (200-250 mln) e chiamarsi fuori?
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

andujo

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #72 : Sabato 5 Giugno 2010, 08:34:15 »
perdonami franz ma qualche magagna sotto ci deve essere... Ogni possibile compratore che si avvicina alla dinamo apre i libri contabili e scappa. Ciò mi induce a pensare che tutto questo modello di gestione non sia... Oppure che la sensy sovrastimi il valore dell'asset steaua1927. Un conto è investire in una società di calcio sana con notevoli flussi di cassa, come giustamente spieghi te, un conto è pagarla ben oltre il suo valore di mercato per pagare i debiti di miss culla d'oro.
Unicredit deve rientrare dei 400 mln, sarebbe errato pensare che possa gestire per qualche stagione la xxxx per rientrare parzialmente del debito (ipotesi 200mln in 4 anni) e poi venderla ad un prezzo congruo (200-250 mln) e chiamarsi fuori?

Nessun imprenditore si lascerebbe scappare l'occasione di spendere 400 milioni, guadagnandone 50 l'anno e mantenendo un assett di 200/250 milioni.
Fosse cosi', ci sarebbe la coda fino a Civitavecchia per comprarsi la asmerda.
A parte che il guadagno annuo e' tutt'altro che deterministico come lo ipotizzi, ma -e qui vado per deduzione- ci DEVONO essere altre magagne dietro.
Aggiungerei che sia Unicredit che MPS non stanno navigando in buone acque (negli ultimi due anni hanno perso svariati punti in borsa). Se qualcuno ipotizzasse il mancato recupero del credito su IP, lo farebbe "letteralmente" sulla pelle di Profumo e di Mussari.

oizaL

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #73 : Sabato 5 Giugno 2010, 09:48:33 »
AS ROMA: UNICREDIT, NESSUNA IPOTESI DI ACCORDO  (ANSA) - ROMA, 5 GIU - ''Non c'e' alcuna ipotesi di accordo''. E' quanto riferisce un portavoce di Unicredit in merito alle trattative con Italpetroli per il rientro del debito da parte della holding romana nei confronti della Banca di piazza Cordusio. (ANSA). BAC 05-GIU-10 09:43 NNN 

TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #74 : Sabato 5 Giugno 2010, 10:30:24 »
L'intervento di Mapalla pone sul tavolo delle ottimissime questioni che sgomberano un po' il campo, in un certo senso, perché è chiaro che l'affare riguarda le banche, più che la proprietà, che potrà opporsi quanto vuole, ma alla fine dovrà andare alla cassa e pagare.
Allora viene fuori la considerazione su quanto le banche debbano, possano o vogliano comportarsi come una merchant bank e dedicarsi al risanamento del pegno ottenuto prima di monetizzarlo. In teoria la disponibilità dovrebbe essere zero, in realtà potrebbe essere sufficiente a garantire la continuità della società, con costi sanguinari che graveranno su chi ne prenderà il controllo: l'esempio Capitalia/Lazio è freschissimo di memoria. Ci hanno salvato, punto. Il conto è stato parecchio salato.

Per quello che riguarda i ragionamenti sulla corretta gestione presunta o reale dell'aesse, rilevo (FranzK converrà) che i dati disponibili sono pochi per giudicare la gestione societaria. Un bilancio è una sintesi dell'attività della società, che sul piano amministrativo riepiloga quello che accade in 365 giorni d'intensa attività. Una società grande come la roma è in febbrile attività di continuo. La sintesi del bilancio ti può dire se pagano i conti correttamente, se sono indebitati, se hanno messo in piedi delle cose e, in generale, qual è il risultato che hanno ottenuto. Non dice abbastanza sui metodi, sui progetti, sull'organizzazione, sull'operatività. Una società può avere grossi problemi economici ed essere ben organizzata o viceversa. Le risorse su cui conta l'aesse sono tante e tali che ci sta che avanzi qualcosa anche gestendo con i piedi, oppure che si dilapidi, come loro certamente hanno fatto in passato, un patrimonio cospicuo. Lo fanno, per esempio, accettando di pagare quell'ingaggio folle al soggettone, ma è giusto anche che si quantifichi, in questa rozza contabilità, quello che il gallinaceo porta in termini di entrate. Almeno sui diritti tv sono state cifre rilevanti.

Quindi, secondo me, parlare di società modello o di grande investimento che rende nel breve, nel medio o nel lungo, sapendo quali sono le alchimie che portano alla sintesi del bilancio, mi pare un po' "superficiale" (non trovo un termine migliore, non voglio essere critico verso chi lo fa) e rischioso. Approfondire l'analisi potrebbe portare a scoprire qualche scelta ardita, qualche strategia particolare: quando si entra in una società spesso emergono le situazioni per quelle che sono e vengono fuori le cosiddette "magagne", tanto per omaggiare un luogo comune. Certo è che la rioma è un ottimo investimento per chi ha ingenti capitali da investire, quale che sia la provenienza degli stessi.

Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #75 : Sabato 5 Giugno 2010, 12:45:17 »
Attenzione!!!
Differenza sostanziale: la Lazio che finì a Capitalia era indebitata sino al collo.

La Lazio di Capitalia, nella primavera 2004, DOVEVA essere smantellata, pena il fallimento.

550mil circa di indebitamento quando subentrò Lotito, dopo 6 (sei) si è ridotto a 70mil ca ,

6x80=480mil in meno , e depauperando la rosa si sono ridotti i flussi di cassa (anche il costo del personale),

c'erano debiti ma anche crediti che la stampa mai menzionava, chissà perchè?

che c'è stato qualcosa di strano nella transizione da Cragnotti a Capitalia pare evidente , come nella gestioni successive,

ma che la Lazio sia stata usata e trattata diversamente mi sembra palese, e dalla Lazio (risanata) i creditori Cirio potevano ricavare qualcosa se Cragnotti non fosse stato eliminato con il mancato rinnovo di un bond,

gli intrecci politico finanziari giudiziari editoriali (massonici) sono una costante in questo paese , la p2 ha solo cambiato nome imho

Altro che sole , le sòle contribuiscono a fare.

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TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #76 : Sabato 5 Giugno 2010, 13:43:24 »
La Lazio che finì a Capitalia aveva una situazione debitoria seria e degli impegni insostenibili: contratti da onorare, calciatori acquistati con rate ancora da pagare, quote d'ammortamento disumane da smaltire. Il che si è puntualmente tradotto in folli perdite da ripianare che hanno ingoiato aumenti di capitale e risorse per centinaia di miliardi. La gestione di Capitalia avrebbe dovuto procedere subito allo smantellamento dell'organico. Invece si è tenuta in piedi una macchina da calcio ancora molto valida, producendo due anni di bel gioco e di perdite sanguinarie. Lotito ha riassorbito parte di queste follie con transazioni da liquidatore, parte con la rateizzazione del debito verso l'erario. Se Capitalia avesse dato mandato a Baraldi di vendere tutti saremmo probabilmente retrocessi tipo Fiorentina, facendo quindici punti. Chissà come sarebbe andata avanti, poi, la storia: per i viola ripartì dalla C2... Io non me la sento di maledire quei debiti fatti dalla gestione di Geronzi.


(A rileggere queste quattro righe, tutto sommato, ci si rende conto di quanto, con la prospettiva del dopo, sia facile raccontare quello che è successo. Con buona pace delle mille voci che rimbalzano verità alternative che è difficile tenere in piedi... La lettura più semplice è spesso quella più aderente alla realtà, i fatti di quegli anni rispondevano a una logica ferrea.)

Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #77 : Sabato 5 Giugno 2010, 14:56:54 »
lo ricordo bene che la Lazio di Cragnotti era alla "canna del gas" , ma se i bond Cirio fossero rimasti nelle casse delle banche invece di essere appioppati ai risparmiatori (la stragrande maggioranza sòlati dalle banche) la storia sarebbe stata diversa,

furono salvate altre aziende ben più incasinate della Cirio , il cui processo mi sembra ancora in alto mare (ndaf) al contrario di quello Parmalat (appello concluso) , nonostante la vicenda che più ci riguardava era antecedente,

io la differenza tra noi e la xxxx l'ho vista soprattutto all'epoca delle "false fidejussioni" da cui scaturì la ristrutturazione del debito xxxx2000srl ed il salvataggio di IP e asxxxx ,


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Offline chemist

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #78 : Sabato 5 Giugno 2010, 16:01:20 »
lo ricordo bene che la Lazio di Cragnotti era alla "canna del gas" , ma se i bond Cirio fossero rimasti nelle casse delle banche invece di essere appioppati ai risparmiatori (la stragrande maggioranza sòlati dalle banche) la storia sarebbe stata diversa,

furono salvate altre aziende ben più incasinate della Cirio , il cui processo mi sembra ancora in alto mare (ndaf) al contrario di quello Parmalat (appello concluso) , nonostante la vicenda che più ci riguardava era antecedente,

io la differenza tra noi e la xxxx l'ho vista soprattutto all'epoca delle "false fidejussioni" da cui scaturì la ristrutturazione del debito xxxx2000srl ed il salvataggio di IP e asxxxx ,




Concordo con te aquilafelyx. Anche se con differente peso politico e industriale per il Paese, basta guardare come tutte le banche si siano adoperate a fornire un maxi prestito alla Fiat qualche anno fa invece di farla fallire. Se la scadenza di quei bond Cirio fosse stata coperta dalle banche, la Lazio sarebbe ancora in mano a Cragnotti. Sicuramente Il Cragna avrebbe dovuto dimostrare di aver avviato un processo di risanamento che riducesse le perdite astronomiche in un piano per raggiungere il nero in piu' anni. Cosa peraltro che aveva gia' cominciato a fare con l'istituzione del salary cap. Ma chissa' perche' ad alcuni soggetti o enti si da' tempo illimitato, ad altri li fanno fallire o cedere forzatamente la mano.

Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #79 : Sabato 5 Giugno 2010, 18:17:33 »
certo una società senza problemi...
poi non riesce a riscattà motta dall'udinese...
ma allora si dirà che non lo volevano perchè casseetti a 32 anni è mejo.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)