Autore Topic: Crac Italpetroli, guai per la Sensi  (Letto 126658 volte)

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Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #40 : Giovedì 3 Giugno 2010, 18:48:55 »
E dagli però...
La AS MAFIA non è una "società sana", ma una società "fraudolentemente sana".
C'è una bella differenza.
I Sensi, unici petrolieri al mondo in bancarotta, si sono svenati per ripagare i buffi della squadra.
Affermazione contestabile. Quella finale in grassetto, intendo.
A quanto mi risulta, dopo averne discusso con amico fraterno della xxxx, serio professionista, il debito di Italpetroli si sarebbe originato anche e forse soprattutto per affari non calcistici (operazione aeroporti di Roma, business negli stoccaggi o qualcosa del genere a Gioia Tauro).

Peraltro, non è detto che operare nell'oil&gas sia garanzia certa di guadagni enormi.
Con gli idrocarburi - ne so qualcosina, ma giusto qualcosina - fai elevati margini se produci e vendi (l'esempio di Eni).
Già se ti limiti a trasportarli, gli idrocarburi, (nei tuoi oleodotti o gasdotti) hai margini fissi ma pur sempre buoni. Nulla di esaltante, tuttavia. Peraltro, si tratta di settori sottoposti alla regolamentazione delle Autorità di settore (Autorità energia e gas in Italia).

Se 'stocchi' o raffini, stanne certo, i margini si comprimono. Eccome se si comprimono. Sugli stoccaggi mi pare i margini si aggirino sul 6-7%, se ricordo bene (potrei sbagliare, non prendete per oro colato l'affermazione e il dato). Quanto al margine di raffnazione, chiedi alla Saras se navigano nell'oro. Proprio no, te lo dico io...

Mi pare che i sensy avessero soprattutto stoccaggi. Sbaglio?
Buon viaggio, caro Piero.

Online disabitato

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #41 : Giovedì 3 Giugno 2010, 18:53:50 »
Franz pone delle questioni molto sensate.

bisogna chiarire dei punti

1) a quanto ammonta il buffo di rosetta?
2) quanto vale la dinamo trigoria?
3) qual'è il volume di affari della dinamo?

Una banca non ha nessun interesse a gestire una qualsiasi società debitrice, bensì mira solo a rientrare del capitale.

Ipotizzando un passaggio della dinamo dalla sensi ad unicredit come parziale (o totale) copertura del debito, unicredit dovrebbe trovare un compratore che paghi quanto unicredit ha stimato essere il valore della steaua.

Quindi,
perchè io palazzinaro del laurentino, IMPRENDITORE (non filantropo) dovrei pagare una cifra x per la comprare la steaua dalle mani della sensi o di unicredit, quanto posso aspettare l'asta fallimentare e prenderla per x/5? Vedi florentia viola con i della valle e napoli soccer con de laurentis.

Termino con un aneddoto personale:
anni fa lavoravo in un negozio di belle arti / copisteria in centro. Il proprietario (riomico) non aveva pagato (volontariamente e arrogantemente) un fornitore, quest'ultimo gli fece causa e a distanza di qualche anno (c'ero io in negozio...) arrivo il curatore che mise sotto sequestro tutto.
Dopo diversi incontri (e presumo unture da parte del proprietario) si arrivo a concordare una gestione controllata dell'attività da parte del tribunale di roma.
In sostanza il negozio ha riaperto sotto prestanome (la sorella di lui), e versava 5 mila euro al mese al tribunale come copertura del debito (n.b. il buffo iniziale era di meno di 5 mila euro, lievitato nel corso degli anni fino ad oltre 100mila).
Nel giro di un paio d'anni il negozio ha estinto il debito.
Ovviamente questa gestione controllata a fatto sì che noi dipendenti non fossimo più tenuti a nero e che ogni scadenza fiscale fosse pagata soldi in bocca e spaccanto il minuto.

In questo caso, essendo una attività molto redditizia, si è preferito tenerla in vita ed amministrarla al meglio per pagare il debito. Di fatto la società ha cambiato intestatario (da fratello a sorella) ma dopo circa un paio di mesi duvuti inventari stime e quant'altro, è cmq rimasta in vita non cambiando quella che era la sua sostanza.

Scenario impensabile per la steaua?
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Offline calimero

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #42 : Giovedì 3 Giugno 2010, 21:33:22 »
Dalla Gazzetta dello Sport di oggi, giovedì 3 giugno a firma Alessandro Catapano.


Crac Italpetroli, guai per la Sensi

Bilancio a rischio. Domani vertice con UniCredit che propone: subito la Roma in cambio dei debiti



L’ultimo pellegrinaggio, sabato scorso, dall’amico Gianni Letta, non è servito a granché. Tanta solidarietà dal sottosegretario, ma in questo momento tra manovra economica, intercettazioni e inchieste— lei capirà— non c’è proprio il tempo di occuparsi dei guai di Italpetroli, la holding con cui la famiglia controlla la Roma.

La crisi si è abbattuta come un uragano su quel che resta di una società un tempo leader nello stoccaggio petrolifero. «Il 13% dell’Italia si muove con il mio petrolio», disse una volta Franco Sensi. Oggi, sono tempi duri per Rosella. I risultati della Roma l’unica soddisfazione recente. Ma la squadra costa. Mentre la piattaforma nel porto di Civitavecchia è in disuso, i depositi praticamente deserti, il progetto di Gioia Tauro morto. Messi in vendita ormai da tempo, dovevano sistemare le cose, ma non se li è comprati nessuno.

E i debiti intanto galoppano come il debito pubblico. Ormai è difficile anche quantificarli: 400? 500? Stando agli ultimi dati, sono almeno 325 con UniCredit e un centinaio con Monte Paschi di Siena. Senza calcolare gli interessi, e i debiti con fisco, fornitori e dipendenti. La Italpetroli rischia di fallire, e di portarsi dietro le sue controllate, Roma in testa. Sindaci e revisori dei conti della Bdo avrebbero già comunicato alla Sensi l’intenzione di non firmare e, quindi, non certificare il bilancio 2009, da chiudere entro il mese di giugno. Manca la continuità aziendale come l’anno scorso, noi stavolta non firmiamo, il senso del messaggio recapitato alla famiglia.

La Italpetroli finirebbe al tribunale fallimentare e le conseguenze sarebbero molto gravi anche per la Roma. A meno che Rosella Sensi, in balia dei mari, non decida di afferrare l’ultima ciambella che UniCredit, già detentrice del49% di Italpetroli, intende lanciarle: debiti azzerati in cambio della cessione immediata alla banca degli asset principali del gruppo. La piattaforma, i depositi, la Roma innanzitutto. A lei e alle sorelle, sgravate dai debiti, resterebbe la proprietà di qualche immobile (e le parti starebbero già trattando sulla quantità), la banca sarebbe finalmente padrona del destino della Roma. E, ovviamente, cesserebbero di colpo tutti i procedimenti giudiziari pendenti, a cominciare dall’arbitrato.

Sempre che la Sensi decida di accettare la proposta della banca. Domani sembra il giorno giusto per ascoltare la sua risposta: i legali delle parti si vedranno nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, Francesco Carbonetti per Unicredit e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri. Non sarà una normale udienza arbitrale (il cui esito, peraltro, è ancora lontano), ma forse un giorno da ricordare nell’epopea dei Sensi. E nella storia della Roma.

Chi si rivede, l'infernale vegliardo Cesare Ruperto già chiamato a suo tempo dall'Argonauta Guido Rossi per consegnare la
Champion's ai difettati. Vediamo se li salva per la seconda volta

Offline rash

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #43 : Venerdì 4 Giugno 2010, 02:15:28 »
certo, FranzK, Tremonti sarebbe molto preoccupato.
Ma cazzo t'immagini il Sassuolo in serie A e l'asRiomacarcio2010 in Lega Pro?
Io romperei il salvadanaio e me magnerei tutti li sordi co le baiadere

pur'io e quando li avessi finiti m'ammazzerei de pugnette in pubblica piazza  :D ;D
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline sandro astraldi

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #44 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:05:21 »
Non so come andrà l'incontro in programma per quest'oggi, ma a me questi me paiono incazzatelli anzichè no.....

(ANSA) - ROMA, 4 GIU - «UniCredit smentisce le gravi
insinuazioni contenute nel comunicato stampa diffuso ieri
pomeriggio al mercato da Compagnia Italpetroli,
che parrebbe attribuire alla stessa UniCredit la paternità di
notizie, riferite dalla Compagnia Italpetroli come false,
apparse sulla stampa». È quanto riferisce un portavoce di
Unicredit interpellato dall’ANSA. «UniCredit - aggiunge -
riservandosi ogni azione a propria tutela, comunica di
non essere a conoscenza del contenuto del progetto di bilancio
approvato da Compagnia Italpetroli nè, tantomeno, della
posizione assunta dal collegio sindacale e,o dalla società di
Revisione in relazione al bilancio medesimo. In ogni caso
Unicredit intende, in conformità all’atteggiamento da sempre
assunto nella gestione della vicenda, mantenere la massima
riservatezza circa lo stato dei propri rapporti con il Gruppo
Italpetrolì».
L'azzurro è per sempre destinato alla Divinità, ad essere fonte di gioia
John Ruskin

Mark Lenders

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #45 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:39:39 »
"Uffa, lei mi chiede di Totti, di De Rossi, di Adriano, di Italipetroli, dei debiti, di Mourinho, di Spalletti, degli ultrà, ma io voglio parlare della società, di questo piccolo miracolo sportivo ed economico, di questa seconda squadra che è quella dei dirigenti, dei magazzinieri, dei massaggiatori, dei centralinisti. Vorrei parlare di un progetto vincente  costruito a poco a poco e che ora tutti ci invidiano".
 
Rossella Sensi, incipit dell'intervista su "Panorama" di oggi...

Altre perle in ordine sparso:

"... sono gialla come il sole, rossa come il cuore mio"
 
"....un rimpianto? Non aver vinto alla fine, anche se ci sentiamo i vincitori morali"
 
"... lei dice che Adriano a Roma avrà delle tentazioni? Io dico che saranno proprio i tifosi a tutelarlo"
 
"... la Roma ha già attuato il fair play finanziario agognato da Platini"
 
"... la Roma ha uno dei migliori bilanci di Serie A? Merito di tutti noi. Il nostro è un modello di contenimento dei costi che ottiene risultati importanti"



Ora, premesso che la ringrazio per quella sui vincitori morali perché da sola mi ripaga dell'angoscia che ho provato dal 27 marzo al 16 maggio, il resto è irritante. Talmente irritante che metto la Roma in secondo piano e dico che è a lei, a Rosella Sensi, nata in una culla d'oro, che auguro di farsi portare via dalla banca tutto il suo patrimonio. Le auguro dover prossimamente lavorare per mantenersi. Di dover vendere Villa Pacelli e dover cercare un bilocale in affitto.

Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #46 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:43:59 »
Da Panorama:

“Uffa, lei mi chiede di Totti, di De Rossi, di Adriano, di Italpetroli, dei debiti, di Mourinho, di Spalletti, degli ultrà, ma io voglio parlare della società, di questo piccolo miracolo sportivo ed economico, di questa seconda squadra che è quella dei magazzinieri, dei massaggiatori, dei centralinisti. Vorrei parlare del progetto vincente costruito a poco a poco che ora tutti ci invidiano, invece sempre le stese cose.” Così sbuffa Rosella Sensi, 38 anni, presidente e Ad della As Roma.
Presidente Sensi, avrebbe mai sperato che Davide Roma quasi battesse Golia Inter? “Per come è iniziata, no. Le dimissioni di Luciano Spalletti erano inaspettate, ma quella è stata l’occasione per potere avere con noi Claudio Ranieri, che è stato, insieme a tutti gli altri, l’artefice della splendida stagione.”
Un rimpianto? “Non aver vinto alla fine, anche se ci sentiamo i vincitori morali”.
Ma l’Inter era onestamente più forte… “Una squadra più forte che abbiamo battuto e che ha vinto all’ultima giornata”.
L’aggressività dialettica di Mourinho vi ha mai infastidito? “Si, credo che quando si fa questo lavoro si debba avere la responsabilità di quello che si comunica. Quindi l’aggressività nel mondo del calcio non è mai un aspetto positivo.”
Beh, a proposito di aggressività, Francesco Totti, suo fratello minore e il figlio maschio che suo padre Franco non ha mai avuto, ha rifilato quel calcione a Balotelli… “Francesco ha sbagliato e lo ha anche ammesso. Ma trovo pazzesca l’eco mediatica che è stata data a quel gesto. Non si può distruggere un uomo con quel linciaggio. Francesco è una persona meravigliosa che fa un sacco di cose per gli altri che nessuno sa. Ogni suo gesto viene passato al microscopio, però non sempre succede la stessa cosa dall’altra parte”.
Si riferisce allo striscione contro Totti issato sull’autobus dell’Inter campione? “Per esempio. O al fallaccio di Chivu su Toni che gli poteva spezzare una gamba. bisogna saper perdere, ma a volte è più difficile saper vincere”.
Totti potrebbe smettere con il calcio? “Continuerà a giocare con la Roma”.
Se arrivasse l’offertona per Daniele De Rossi, lo venderebbe? “L’offertona è già arrivata l’anno scorso. Abbiamo detto no e continueremo a dirlo”.
Adriano è una scommessa che sucita perplessità“. Abbiamo fatto una scommessa reciproca. Ma siamo sicuri di vincerla. Lei dice che Roma è una città che offre tentazioni? Io dico che saranno proprio i tifosi a tutelarlo”.
Riscatterete Nicolas Burdisso dall’Inter? “Massimo Moratti è un signore e sono convinta che non ci saranno problemi. Magari ci vorrà tempo, ma sono ottimista”.
Obiettivi per il 2011? “Andare avanti nel lavoro fatto negli ultimi 18 anni. Da quando mio padre ha preso la squadra è iniziata la rinascita”.
Nella Roma lei è presidente e amministratore delegato. Cristina Mazzoleni è direttore ammnistrativo, Elena Turra è capoufficio stampa. Come fanno tre donne a farsi spazio in un mondo tanto maschile? “Non ci si fa spazio, si entra dalla porta principale. Uomo o donna contano i fatti, e i nostri fatti sono lì, chiari e trasparenti. All’inizio, quando andavo in Lega, c’era un pò di diffidenza, mi rispettavano perchè ero la “figlia di Franco sensi”. Ma poi hanno capito che non ero la donna ma il dirigente”.
L’hanno anche eletta vicepresidente di Lega “E questo dimostra che sono il dirigente”.
Si può cambiare il mondo del calcio? “Ci vuole tempo e soprattutto va fatto complessivamente. E’ un mondo in continua evoluzione e non si piò tagliare con l’accetta. La responsabilità oggettiva della società per esempio è stata attenuata, l’organizzazione sindacale dei calciatori è un’altra cosa che sta cambiando. Ma civogliono pazienza e continuità”.
I calciatori guadagnano troppo? La Roma sta calmierando gli ingaggi. Ranieri ha detto “il calciatore è un attore che può ripetere la scena” L’unicità del momento e l’emozione che una vittoria trasmette giustificano in parte questi costi. Però rispetto ad una famiglia che lavora mi rendo conto che c’è sproporzione. Sarebbe bello mettere d’accordo tutte le società e in questo la Roma ha già attuato il fair play finanziario agognato da Michel Platini”.
La Roma ha uno dei migliori bilanci della Serie A, merito suo? “Merito di tutti noi. Il nostro è un modello di contenimento dei costi che riesce a ottenere risultati importanti”.
Come dire: son buoni tutti a vincere con l’Inter che poi ha 400 milioni di passivo… “L’Inter è una grande squadra e Massimo Moratti un grande dirigente”.
L’hanno nominata miglior manager sportivo del 2006 “Se lo vincessi quest’anno, sarei più contenta”.
Il segreto della sua squadra di dirigenti? “Essere, appunto, una squadra di dirigenti e di amici. Da Pippo Marra all’avvocato Antonio Conte,e poi Claudio Ranieri, Daniele Pradè, Giampaolo Montali, Bruno Conti, Cristina Mazzoleni, Tonino Tempestilli, Enrico Bendoni. Di loro si parla ababstanza poco, ma hanno portato una professionalità e un rigore che altre società se li sognano. Poi ci sono quelli di cui non si parla mai, gente come Giorgio Rossi o Romeo Nucci e tanti altri che sono la storia della Roma. Persone di 70 anni che vivono con noi animate dall’amore. Lo sa cosa fa Romeo? E’ quello che stampa i nomi dei giocatori sulle maglie e quando gliene chiedo una mi risponde con il suo sorriso disarmante “Si presidente, ma deve farmi una richiesta scritta.” Come puoi non innamorarti di queste persone?
As Roma: il business che si coniuga con la passione? “Si, la professionalità e l’amore vanno insieme. E’ questo iì segreto. e guardi quanti romani abbiamo qui: Ranieri, Totti, Conti, De Rossi“.
Avete recuperato 14 punti all’Inter eppure qualche tifoso si ostina a cantarle “Rosella vattene”. Ingrati? “E’ nel diritto del tifoso contestare e criticare la società nei limiti della civiltà, del rispetto e dell’educazione. Quella è una sparuta minoranza che si fa sentire anche nei momenti meno opportuni. Ma la stragrande maggioranza mi è vicina e questo mi dà forza”.
Suo padre prima e lei poi avete rotto una vecchia contiguità fra alcuni gruppi ultrà e la società. E’ questo che non le perdonano? “La forza della Roma sono i suoi tifosi, i romanisti che gioiscono o che ticriticano quando si perde. Quelle poche centinaia non sono tifosi, sono persone che si inseriscono per fare violenza. Non sono tifosa ma mi da fastidio che si parli più di loro che di tutti gli altri”.
Tessera del tifoso: si può migliorare? “La tessera del tifoso è una iniziativa del minsitro Roberto Maroni. Necessariamente e obbligatoriamente si deve fare e la Roma ne prende atto e ne dà seguito”.
L’hanno anche contestata per il suo stipendio “Fa parte del ruolo del presidente, il tifoso lo può fare. Ma nei limiti della sana critica”.
Calcio ostaggio della tv? “La televisione ha preso atto dell’interesse per il calcio, tutto qui”.
Però gli stadi si vuotano “Da gennaio in poi noi siamo andati bene. Però la possibilità di vedere le partite in tv, soprattutto d’inverno, distoglie un pò. Poi la crisi economica ha influito non poco.
Un tuffo nel passato: Dino Viola? “E’ stato il presidente della mia giovinezza e ho ottimi rapporti con la famiglia. Loro capiscono cosa vuol dire essere presidente. Ricordo una volta a Torino che i tifosi juventini lo presero a calci nella tribuna d’onore”.
L’Italpetroli a 330 milioni di debiti nei confronti dell’Unicredit e la Roma è la società che vale di più della holding. Venderà la Roma per ripianare il debito? “Il giorno in cui si presenterà qualcuno con un interesse ed un progetto veri, non avremo difficoltà, anche se con grande dolore, a fare un passo indietro.
Finora nessuno aveva queste caratteristiche? “Con questo ho detto tutto sull’argomento”.
Il nuovo stadio: come va il progetto? “Siamo fiduciosi sugli sviluppi della legge sui nuovi stadi delle società. Non è la Roma che attende, ma il sistema calcio. Se si fa legge, la Roma sarà pronta e i tifosi avranno il loro stadio nuovo. Se no si resta all’Olimpico”.
La Juventus che ha già cominciato a costruirlo è stata brava? “Hanno colto un’occasione perchè a Torino in quel momento si poteva. Però, bravi."
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Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #47 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:45:59 »
“[i dirigenti romanisti] sono dei venditori di macchine usate, e sono incapaci. Si sono presentati all’ultimo giorno, di tarda mattina, con un piano di garanzie studiato per 72 ore insieme a Capitalia. Non stava in piedi. C’erano trenta milioni di euro della banca di Geronzi, ma per i restanti 17,5 milioni hanno sbagliato tutto. Volevano accollarsi una parte di debito da 22 milioni che hanno con la Banca di Roma, ma secondo i loro calcoli sarebbe bastato versarne dieci e non tutti e diciassette. Calcoli sbagliati, fatti sulla situazione debitoria prima del 31 marzo. Le carte Covisoc, invece, parlano di fotografia finanziaria al 31 marzo. Lo feci notare e il funzionario Capitalia, l’avvocato Marcello Villa, si mostrò sconsolato: “Mi avete fatto lavorare tre giorni per niente” disse al commercialista Silvio Rotunno.” Rotunno aveva provato a ribattere e a chiedere ausilio direttamente al professor Pescatore, presidente della Covisoc, il quale aveva scrollato le spalle: “Dottore, sono tifoso da 30 anni della Roma ma se voi mi presentate queste carte finite direttamente tra i dilettanti”.
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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #48 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:51:25 »
Il 28 agosto, la Roma comunica di aver ottenuto una fidejussione di 7,5 milioni ex cathedra Capitalia, ma il 30 mattina della garanzia ancora non c’è traccia. L’Ajax, che ha appena venduto ai giallorossi il difensore romeno Chivu (15 milioni), minaccia di riprenderselo perché tutto è bloccato finché la Roma non è iscritta al campionato. Capitalia fa sapere che il documento sta per arrivare, ma il tempo stringe perché nel pomeriggio si gioca Reggina-Sampdoria, l’anticipo della prima giornata. Il giorno dopo la Roma è impegnata a Udine. Le ore passano veloci e gli uffici della Federcalcio fanno gli straordinari, restando aperti fino a sera quando, finalmente, la fidejussione arriva.
Il 2 settembre Chivu passa alla Roma ma in prestito, per 4 mesi. Gli olandesi non sono stupidi: Sensi versa all’Ajax un acconto di 3 milioni ma entro fine mese deve presentare una garanzia (un’altra) per i restanti 12 milioni. E a mettere tutti in riga interviene la Abn-Amro, banca di Amsterdam che ha il 9% di Capitalia.
Tutto sistemato anche se, a maggio 2004, si scopre che la fidejussione di Capitalia (quella del 30 agosto) non è stata pagata, al punto che una rata di 1,5 milioni è stata saldata da un versamento diretto dello sponsor Mazda.
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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #49 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:52:42 »
Il 29 ottobre 2004 vengono iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di falso il responsabile finanziario della Roma Cristina Mazzoleni, il commercialista Silvio Rotunno, gli assicuratori Luca Rigone e Paolo Landi, nonché il mediatore Giovanni De Vita. Quest’ultimo è irrintracciabile, non risponde al telefono e sembra sparito nel nulla. Sensi continua a dichiararsi parte lesa e, stando sul tecnico, ha pure ragione: ha pagato una commissione di 300.000 euro e ha ricevuto in cambio una fidejussione sulla carta del formaggio. Ma come abbiano fatto i suoi dirigenti, e i segretari Covisoc, a credere a quel fogliaccio rimane un mistero. Il 25 febbraio 2005 le squadre di calcio (Napoli, Cosenza e Spal comprese) vengono dichiarate parti lese e tutto passa in cavalleria. Tutto chiuso, tutto sistemato. Peccato che un anno prima il Cosenza è stato spedito tra i dilettanti e la Virtus Bologna, gloriosa società di basket, sia stata relegata in A2, rea anch’essa di essersi avvalsa dei servigi della famigerata Sbc. Per la Roma, invece, la serie A.
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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #50 : Venerdì 4 Giugno 2010, 12:53:59 »
La Procura di Roma intanto ha aperto un’inchiesta e Luca Rigone, il broker di Ancona che ha seguito la pratica con Paolo Landi, accusa Spiridigliozzi e Turchetti di corruzione: quest’ultimo avrebbe intascato circa 50 milioni per chiudere un occhio sui conti delle 3 squadre. Tre, perché il Cosenza è stato fatto fallire. L’avvocato di Turchetti risponde che si tratta di menzogne ma il problema non si pone dato che il suo assistito muore, lasciando irrisolto l’enigma.
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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #51 : Venerdì 4 Giugno 2010, 13:03:54 »
Unicredit contro Italpetroli: «Insinuazioni gravissime»

ROMA, 4 giugno - «UniCredit smentisce le gravi insinuazioni contenute nel comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio al mercato da Compagnia Italpetroli, che parrebbe attribuire alla stessa UniCredit la paternità di notizie, riferite dalla Compagnia Italpetroli come false, apparse sulla stampa». È quanto riferisce un portavoce di Unicredit interpellato dall'Ansa. «UniCredit - aggiunge - riservandosi ogni azione a propria tutela, comunica di non essere a conoscenza del contenuto del progetto di bilancio approvato da Compagnia Italpetroli né, tantomeno, della posizione assunta dal collegio sindacale e,o dalla società di Revisione in relazione al bilancio medesimo. In ogni caso Unicredit intende, in conformità all'atteggiamento da sempre assunto nella gestione della vicenda, mantenere la massima riservatezza circa lo stato dei propri rapporti con il Gruppo Italpetrolì».

Ieri la presidente giallorossa Rosella Sensi aveva rilasciato a sua volta durissime dichiarazioni, parlando di «notizie false» apparse sulla stampa «su un inevitabile fallimento del Gruppo Italpetroli qualora lo stesso non accettasse una presunta ciambella di salvataggio generosamente offerta da Unicredit». Per poi aggiungere: «Tali pseudo notizie, la cui origine e la cui finalità sono del tutto chiare, non ci sorprendono, ma comunque ci indignano, poiché, ancora una volta, non si è esitato ad aggredire e denigrare un gruppo di imprese sane e i suoi lavoratori, nonchè una società sportiva, come l'A.S. Roma, che gode di ottima salute, senza alcun rispetto per la passione di milioni di tifosi». Italpetroli precisava anche che «è del tutto destituita di fondamento la notizia secondo la quale il collegio sindacale e la società di revisione Bdo avrebbero comunicato a Italpetroli l'intenzione di non firmare o non certificare il bilancio per l'esercizio 2009». Da qui la reazione di Unicredit, maggior creditore proprio di Italpetroli.


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Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #52 : Venerdì 4 Giugno 2010, 13:04:23 »

"... lei dice che Adriano a Roma avrà delle tentazioni? Io dico che saranno proprio i tifosi a tutelarlo"
 

questa ovviamente va letta così: me raccomando per le foto rivolgersi a costanzo che ce pensa lui a pagà... e paparazzi non fate li stupidi se no fate la fine de catapano......
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Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #53 : Venerdì 4 Giugno 2010, 14:52:50 »
Chi valuta la 'ricchezza' della xxxx, così come è, dimentica sempre di ricordare che la società gode di un patrimonio tecnico che le garantisce una colossale capacità di generazione di flussi di danano: circa 150 milioni all'anno.
Pagano molto gli stipendi, è vero, ma sempre 150 milioni all'anno entrano in cassa.

Quanto agli altri creditori, non capisco perché si perseveri nell'equivoco di associare i destini della xxxx e dei sensy. Venduta la xxxx, a qualsiasi cifra, il problema di sanare il debito resterebbe in capo ai sensy. La xxxx sarebbe fuori da ogni tempesta.

Affascinante, invece, la tua notazione quando affermi che il potenziale acquirente potrebbe comprare la xxxx in parte con i soldi di Unicredit stessa. Scenario interessantissimo, che sarebbe da seguire con attenzione, perché potenzialmente foriero di una strategia 'speculativa', tesa a estrarre massimo valore dalla xxxx per ripagare il debito contratto per comprare la xxxx.

Un'operazione, in sostanza, a costo basso per l'acquirente e vantaggiosa anche per la banca, che trasformerebbe un credito in sofferenza in un nuovo affidamento a un soggetto (sperabilmente) meno in difficoltà e potrebbe al contempo aumentare i propri impieghi.

Termino dicendo che se è vero che "l'aseredidiunacosca non ha un centro sportivo (paga un leasing) ed anche il marchio è gestito da una società terza (non ricordo quale)" la Lazio ha ipotecato Formello a garanzia del rimborso del debito con l'AdE e ha ceduto anche lei il proprio marchio a una controllata, più o meno come la xxxx.

Insomma, fossi xxxxnista (Dio ce ne scampi!!!  :o ) non sarei incredibilmente preoccupato nonostante un momento non facile per la proprietà del club.

Quando parlo di altri creditori penso ad un altro gruppo bancario che è esposto per 100mil ca verso IP , se e quando i beni di IP verrano esecutati ci sarà anche questo creditore da soddisfare, e magari il piano previsto troverà qualche ostacolo,

Formello è si dato in garanzia ma è (a quanto ne so io) iscritto sul bilancio della Lazio spa, il cs della asxxxx è in leasing (tramite operazione infragruppo) da una Real Estate creata appositamente il cui capitale appartiene ad una srl (xxxx2000) che a sua volta è controllata da IP , stessa operazione +/- fu fatta per il marchio , la proprietà non è di asxxxx ma di IP ,

i flussi di cassa di asxxxx sono si importanti ma legati sempre a risultati aleatori, la mancata partecipazione alle coppe e la revisione della ripartizione dei diritti tv può portarli da 150 a 100 da un anno all'altro, da qui la necessità di trading sui calciatori per equilibrare i conti in caso di risultati non ottimali.



 
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Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #54 : Venerdì 4 Giugno 2010, 15:02:51 »
l'arbitrato è stato rimandato al 23 giugno per espletare un tentativo di conciliazione (in tempo per certificare i bilanci ndaf ) ,

sentito alla radio che Unicredit è conscia di stare in un trappolone e non sa come uscirne , preoccupata per le sue filiali romane e l'ordine pubblico (sic!)

 

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Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #55 : Venerdì 4 Giugno 2010, 15:20:11 »
i flussi di cassa di asxxxx sono si importanti ma legati sempre a risultati aleatori, la mancata partecipazione alle coppe e la revisione della ripartizione dei diritti tv può portarli da 150 a 100 da un anno all'altro, da qui la necessità di trading sui calciatori per equilibrare i conti in caso di risultati non ottimali.
Grazie per le preziose osservazioni. Nulla da obiettare sul resto del tuo intervento che non cito.
Mi limito a osservare che la proprietà effettiva del marchio è irrilevante, per certi versi, visto che la Lazio stessa lo ha ceduto alla sua controllata e il marchio è più che altro servito a far emergere una colossale plusvalenza necessaria per compensare le svalutazioni del parco giocatori consentite dal cosiddetto 'decreto salvacalcio'. Quanto al centro sportivo di Trigoria, si tratta di un asset importante, certo, ma il cui valore non dovrebbe superare i 20 milioni. 'Poca' roba, insomma...

Veniamo alla parte che ho citato del tuo intervento.
E' decisamente vero che i flussi di cassa della xxxx sono legati a risultati aleatori, ma non tanto quanto si possa credere.
La stima poi che tu azzardi (50 milioni in meno con i nuovi criteri di distribuzione dei diritti tv e senza la CL) mi pare molto esagerata. E lo dico avendo una certa contezza delle ultime simulazioni sulla distribuzione dei diritti tv collettivi con le nuove regole e delle voci di bilancio della xxxx, con relativo impatto della Champions sui conti della aesse.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #56 : Venerdì 4 Giugno 2010, 18:26:04 »
Novità importanti!

Notizia delle ultime ore: pare che le parti stiano ragionando su un passaggio di asset dai sensy a Unicredit. Debito azzerato, ma la banca si prende il club e altri beni della famiglia sensy.

Sarebbe un male, secondo me. Scongiurato del tutto il rischio di default per la xxxx (ma tale rischio era adombrato solo da paranoici laziali antixxxxnisti che non hanno mai compreso l'essenza della vicenda, mi si permetta di dirlo...), la patata bollente passerebbe nelle mani della banca, che dovrebbe cedere la xxxx (a pezzi o in blocco) per rientrare degli affidamenti ai sensy.

In tal caso, si può - secondo voi - immaginare uno scenario tipo Capitalia-Lazio? Manco per nulla, secondo me.
Staremo a vedere, ma io la vedo rosea, per la xxxx...  :(

Buon viaggio, caro Piero.

jumpingjackflash

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #57 : Venerdì 4 Giugno 2010, 18:31:37 »
Novità importanti!

Notizia delle ultime ore: pare che le parti stiano ragionando su un passaggio di asset dai sensy a Unicredit. Debito azzerato, ma la banca si prende il club e altri beni della famiglia sensy.

Sarebbe un male, secondo me. Scongiurato del tutto il rischio di default per la xxxx (ma tale rischio era adombrato solo da paranoici laziali antixxxxnisti che non hanno mai compreso l'essenza della vicenda, mi si permetta di dirlo...), la patata bollente passerebbe nelle mani della banca, che dovrebbe cedere la xxxx (a pezzi o in blocco) per rientrare degli affidamenti ai sensy.

In tal caso, si può - secondo voi - immaginare uno scenario tipo Capitalia-Lazio? Manco per nulla, secondo me.
Staremo a vedere, ma io la vedo rosea, per la xxxx...  :(


io continuo a ritenere la as eredi di un grande stagnaro, un pessimo affare per Unicredit.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #58 : Venerdì 4 Giugno 2010, 18:36:37 »
io continuo a ritenere la as eredi di un grande stagnaro, un pessimo affare per Unicredit.
Non si capisce in base a cosa tu possa affermare tutto ciò. Sembrano, se permetti, confuse e poco chiare, che tradiscono soprattutto un palese disprezzo verso la xxxx.

La realtà dice che sono tra i 20 club più ricchi d'europa. Devono arrivare almeno quarti, è vero.

Ma ci sono 4 squadre, sulla carta, migliori di loro il prossimo anno in Italia?

Ricordo che, a parte la stagione passata (non quella appena finita, parlo del 2008-2009), dopo Calciopoli (vero spartiacque della loro storia recente) non sono mai scesi sotto il secondo posto. Vorrà pur dire qualcosa o no?

Fossi, Dio me ne scampi,  un xxxista razionale (ce ne saranno una decina al massimo, non lo nego..) dormirei sogni tranquilli, insomma.
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #59 : Venerdì 4 Giugno 2010, 18:49:09 »
la dinamo vale l'esposizione della sensi? unicredit si metterebbe a gestire anche sportivamente la dinamo, oppure cercherebbe di venderla per rientrare del debito?
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