Autore Topic: Crac Italpetroli, guai per la Sensi  (Letto 123149 volte)

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geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #940 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 12:06:55 »
No, geddy, credo sia il contrario.
Sono le agenzie di stampa che hanno lanciato la notizia nel pomeriggio del 31 gennaio, ovvero lunedì.
Poi, a ruota, i giornali, le radio, le tv e i siti Web sono andati dietro alle notizie di agenzia. Puoi datare l'articolo del Fatto Quotidiano cui ti riferisci e che sarebbe la fonte 'primaria' del loop che si è innescato negli ultimi giorni? Secondo me è di martedì, ma magari sbaglio.
No, ci stavo provando a cercarlo, ora non ho tempo però. Che poi l'articolo non l'ho letto, quello del fatto, ne ho trovato un riferimento su internet. Forsde proprio sul sito di Sky. Vado amemoria però. O forse su repubblica, non mi ricordo.
Ecco magari riuscire a ricostruire chi ha lanciato la notizia per primo può essere utile per capirci di più.
Comunque credo più all'improvvisazione e alla leggerezza che al dolo stavolta.

Offline Isy

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #941 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 19:01:13 »
Unicredit ha deciso: Roma agli americani
Terminato il vertice nell'istituto bancario per esaminare le proposte di acquisto: l'offerto di DiBenedetto e soci sembra essere la preferita
di MATTEO PINCI

ROMA - Sembrava una riunione preliminare. Da oggi, invece, la gara per l’acquisto della Roma ha ufficialmente un solo favorito. È bastato il primo vertice tra Unicredit, Rothschild e il Cda di Roma 2000 per arrivare alla scelta: l’offerta di Thomas di Benedetto e i suoi partner a stelle e strisce è stata ritenuta, come anticipa Mf Dow Jones, “la più idonea”.
Da domani, di fatto, la banca inizierà una trattativa esclusiva con il gruppo statunitense per chiedere ulteriori approfondimenti. Tempi brevi quindi: se non sorgeranno eventuali problemi di sorta (e a garanzia dell’offerta americana c’è la banca d’affari Piper Jaffray di New York) si definirà con questo soggetto il processo di vendita. E, per portarlo a termine, non dovrebbe occorrere molto. A breve è atteso un comunicato ufficiale con cui Italpetroli dovrà ufficializzare la scelta.

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Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #942 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 20:55:28 »
arriva Deciocavallo per fare "  'o bisiniss " coi soldi del venditore che partecipa come socio ,

bilanci sotto controllo , con controllori e controllanti , nel porto della nebbia fitta ( molto fitta )

M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline gentlemen

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #943 : Venerdì 4 Febbraio 2011, 15:55:48 »
commento a una nota ufficiale:
"Il nostro Gruppo con l'ausilio dell'advisor Kpmg, ha presentato un'offerta seria, sostenibile finanziariamente e di grande progettualità per lo sviluppo della squadra. Tuttavia, alla luce delle decisioni di Italpetroli-Unicredit, e per l'affetto che ci lega alla città di Roma e alla squadra che larghissimamente la rappresenta, auguriamo il miglior successo alla cordata americana che la guiderà, certi che la scelta sia stata operata tenendo conto del futuro della squadra, considerando cosa l'As Roma rappresenti per la nostra città e per i tantissimi tifosi che, ogni giorno, la seguono con grande passione"....."

Questo comunicato fa capire che Angelucci ha capito che tutta questa buffonata è crata ad hoc per far aumentare l'offerta di Angelucci.
Questi americani rileverebbero nient'altro che la gestione dei Sensi, operando sempre con il capitale di Unicredit.....ovvero una patacca...e la Consob ?????????????

Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #944 : Martedì 8 Febbraio 2011, 13:14:23 »
da Dagospia.

ASPETTANDO UN GOL DEGLI AMERICANI
Dovevano arrivare sabato a Milano per la partita e per continuare le trattative con Unicredit per l'acquisto della AS Roma, ma degli americani che dovrebbero chiudere l'asta non si è vista nemmeno l'ombra.
Forse è meglio così perché quel 5-3 conficcato dall'Inter nelle costole della squadra di Ranieri non è stato uno spettacolo gioioso. Adesso si dice che dopodomani arriveranno altri documenti da parte dei cinque soci della Newco guidata da Thomas Di Benedetto, l'imprenditore fantasma con il quale il vertice di Piazza Cordusio ha avviato una trattativa esclusiva.

Secondo il "Corriere della Sera" la fase finale del negoziato potrebbe già iniziare venerdì con l'obiettivo di concludere tutto entro marzo, ma lo stesso giornale scrive che la cordata dei cinque americani sta cercando nuove adesioni e che gli acquirenti potrebbero diventare 7 o forse più.

Tom di Benedetto
Queste notizie non sono tranquillizzanti per i tifosi e gli azionisti che sperano nella bandiera a stelle e strisce, soprattutto non piace quel riferimento che lo stesso giornale fa con la penna di Massimo Gaggi su margini di incertezza che rimangono in Unicredit e nell'advisor Rothschild per l'assenza di impegni vincolanti da parte degli americani.
E non basta certo dire che i cinque partner della cordata "hanno studiato in università prestigiose, hanno avuto successo negli affari" e hanno in mente di valorizzare il marchio in tutti i modi attraverso il merchandising e uno stadio-emporio-ristorante.

Per saperne di più su come stiano andando iniziative simili in giro per l'Europa, basta cliccare sul nuovo sito "Linkiesta" dove un esperto di calcio come Gianfranco Teotino scrive che la grande sbornia che a metà degli anni '90 aveva fatto girare la testa ai club inglesi e a quelli di mezza Europa è in via di smaltimento.


GUARGUA, MARINA GROSSI L'articolo è molto interessante perché spiega che rispetto alle 26 società di calcio britanniche quotate in Borsa alla fine degli anni '90 ne sono rimaste solo 6, e che l'idea di comprare una squadra per il business di un nuovo stadio non è un'idea meravigliosa. Contro questo progetto anche gli americani si dovranno scontrare con i ritardi cronici delle società italiane nelle politiche di marketing e merchandising applicate al pallone.

Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
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CiPpi

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #945 : Martedì 8 Febbraio 2011, 13:18:28 »
ottimo ed abbondante.

Offline WombyZoof

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #946 : Martedì 8 Febbraio 2011, 13:54:43 »
ribadisco che il fatto che sia una cordata già è un indice per noi assai positivo.

non conosco un caso che sia uno nel calcio di una cordata che ha funzionato.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Whistle

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #947 : Martedì 8 Febbraio 2011, 14:16:52 »
Spero che Dagospia e RobCouto ("fregnacciari") abbiano ragione.

Offline WBB

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #948 : Martedì 8 Febbraio 2011, 14:21:44 »
Fuoco di sbarramento, speriamo diventi un diluvio di "bombe"
 ;D
questi americani "se so' fatti i cazzi loro"
speriamo vada tutto a monte >:D
trigoria delenda est

Offline robylele

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #949 : Martedì 8 Febbraio 2011, 14:37:38 »
in ogni caso su RR si parlava con certezza di una proposta di contratto di Ranieri per un altro anno, con rifiuto del testaccino che non vuole fare il traghettatore.

mi domando chi gli ha sottoposto questo contratto se non si ancora niente della nuova proprietà.

e qualora fosse vero, devo dedurre che il grande Progetto partirà lento ed inesorabile, senza grandi investimenti iniziali anche per ammortizzare il prezzo di listino.

mah..
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

CiPpi

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #950 : Martedì 8 Febbraio 2011, 16:20:40 »
posto qui visto che e' l'ultimo topic in cui si e' postato qualcosa a riguardo, ma sembra che ci siamo fatti sfuggire un particolare non da niente.

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201101260902061236&chkAgenzie=PMFNW
Citazione
...
Da una parte
Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso di Unicredit, con Roberto Cappelli,
l'avvocato di fiducia, e dall'altra Thomas Di Benedetto con i suoi advisor
finanziari e l'avvocato Mauro Baldissoni, dello Studio Tonucci.
...

http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/12302/
Citazione

Dopo le indiscrezioni, ecco la conferma ufficiale. La società statunitense Tag Partners Llc ha comprato l'intero capitale sociale del Bologna dalla società Aktiva Spa.

Nella trattativa Aktiva e' stata assistita dall'avvocato Umberto Borzi dello studio Chiomenti di Roma e da Matteo Tamburini dello studio Gnudi di Bologna. La Tag Partners dall'avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci di Roma.


http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2008/06/12/733384/il-bologna-diventa-a-stelle-e-strisce
Citazione

Advisor dell'operazione la merchant bank Inner Circle Sports, la stessa che ha trattato, per ora senza successo, l'acquisto della Roma per conto di George Soros. Pure lo stesso studio legale, Tonucci and Partners, con l'avvocato Mauro Baldissoni che si è occupato personalmente dell'operazione. E, infine, protagonista dell'affare anche un altro nome legato alla trattativa per il club giallorosso, quello dell'avvocato italoamericano Joe Tacopina.


te capi come andra' a fini'?

 ;D

Offline SAV

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #951 : Martedì 8 Febbraio 2011, 16:29:50 »
...

CiPpi, lo studio Tonucci è purtroppo uno studio serio.
Non sono le due neo-avvocatesse di Talenti chiamate a rappresentare il Grosso Gruppo Chimico Europeo sponsorizzato dal Chinaglia...
Poi, ovvio che mi auguri che non ci sia due senza tre... :D

Offline robylele

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #952 : Martedì 8 Febbraio 2011, 16:43:24 »
Milanofinanza parla di ''La squadra della Capitale'' quindi già é fuori strada, ma potrei essere fazioso io.

Però quando scrive: per portare a casa quel deal che nel 2008 era sfuggito a George Soros. comincio a sospettare qualcosa e cioè che chi scrive abbia un occhio giallo e uno rosso.

anche perché così parlano le radio locali romane:  finalmente gli americani ce l'hanno fatta a prendersi la roma..

non so come andrà a finire, credo bene per noi, ma questi sono deliri.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline borges

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #953 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 09:35:10 »
«Una Champions da protagonista»
10-02-2011
 IL MESSAGGERO (R. DIMITO) - Integrazioni richieste da Unicredit. Tradotto in parole povere la ” DiBenedetto As Roma llc” guidata da uno degli azionisti della Red Sox, vuole rafforzare la società giallorossa per competere nei prossimi cinque anni nella vecchia Coppa dei Campioni. Come, quando? Nella parte riguardante il piano industriale non si fa cenno ai nomi dell’allenatore nè dei giocatori. Non lo richiedeva Unicredit che invece ha preteso precise garanzie sull’oggi e soprattutto il domani. Eccole, come Il Messaggero è in grado di rivelare. Sono contenute nelle 70 pagine più gli allegati. DiBenedetto & c in tandem con Unicredit vuole acquistare il 67% della Roma secondo la proporzione del 60% agli americani e il 40% di Unicredit: per la partecipazione la somma offerta sarebbe di 77 milioni, di cui quindi 46,2 milioni versati dagli Usa, 30,8 milioni da piazza Cordusio. Questi i termini della proposta d’acquisto che comprende, però, anche il marchio e Trigoria, valutati e da pagare a parte: circa 15 milioni per entrambi gli asset. Vediamo.

Dal 2007 il brand è stato trasferito alla Soccer sas, una società in accomandita semplice, un particolare tipo di società di persone caratterizzato da due categorie di soci. La As Roma è il socio accomandante, cioè risponde delle obbligazioni limitatamente alla propria quota, possiede il 97,4%; la Brand management srl partecipata con pacchetti uguali da Dao Consulting Srl (di proprietà di Stefano Dealessi e Edoardo Ottaviani) e da Maria Cristina Sensi, è il socio accomandatario, al quale è riservata l’amministrazione e ha il 2,6%. Quanto al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria, il proprietario è Banca Italease, l’istituto di leasing del Banco Popolare, il quarto gruppo bancario italiano (guidato da uno dei più prestigiosi banchieri in circolazione, Pierfrancesco Saviotti, interista di fede e consigliere del club neroazzurro) che ha concesso una locazione immobiliare come società utilizzatrice alla As Roma real estate, controllata da Roma 2000, lo stesso padrone del club giallorosso.
Come tutti i leasing, l’utilizzatore, cioè As Roma real estate ha un diritto di riscatto alla scadenza del contratto (fine 2020) dopo aver pagato le rate e il riscatto: in tutto 21,7 milioni, di cui gli ultimi 7, da versare a dicembre di quell’anno, come riscatto.

L’offerta di DiBenedetto prevede un prezzo pari al cosiddetto nav, cioè il valore della società al netto dei debiti. Complessivamente quindi fra il 67% della squadra, il marchio e Trigoria il prezzo di americani e Unicredit si aggira a 92 milioni circa, dei quali circa 55 milioni a carico di DiBenedetto & c, poco meno di 37 della banca. Passando di mano la maggioranza di una società quotata, in base alla legge Draghi, i nuovi acquirenti sono tenuti a lanciare l’opa sul 33% sparso sul mercato: il prezzo dell’offerta sarebbe stato stimato attorno a 40 milioni. Il prezzo definitivo dipende dal calcolo del valore dei titoli del club in un periodo di tempo precedente il varo dell’offerta. Per maggio, il 100% della As Roma dovrebbe essere detenuto dagli Usa e da Unicredit, secondo una tabella di marcia per la quale l’esclusiva di 30 giorni ai nuovi soci potrebbe finire a metà marzo. Quando partirà l’iter dell’Antitrust e della convocazione dell’assemblea per la nomina dei nuovi vertici (seconda metà di aprile). DiBenedetto dovrebbe essere il presidente. Il futuro. DiBenedetto vuole giocare in Champions league per cinque anni. Ma il piano industriale ha obiettivi ambiziosi anche per le attività extracalcistiche. Il fatturato, come risulta nell’offerta, dovrebbe crescere nei prossimi cinque anni dagli attuali 130 a 180 milioni. Quattro i filoni di sviluppo: riempire al massimo lo stadio; potenziare il sistema di sponsorizzazioni e eventi (Trigoria polo di meeting); sviluppo del merchandising con una campagna di sensibilizzazione sul marchio per tenere alla larga i prodotti ”taroccati” e la rete internazionale sui vivai calcistici. Un programma ambizioso che DiBenedetto vuol sviluppare avendo al fianco Unicredit con cui sarà stipulato un ”patto”. «Le negoziazioni vanno avanti bene, sono sempre positivo», ha detto ieri Federico Ghizzoni. Ma negli accordi con gli americani spunta una novità: la banca si impegna a rimanere col 5%, dopo aver ”sindacato”, cioè ceduto il 35% a qualche altro partner sul quale dovrà esserci il ”gradimento” degli Usa: questa preferenza si manifesterà in relazione allo sviluppo dei business extracalcistico.

Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
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geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #954 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 10:07:55 »
Cos'è un "polo di meeting"? Una struttura adatta ad ospitare manfestazioni tipo congressi, convention o simili?A trigoria?
Davvero reputano ambizioso un piano che si propone di giocare in champions per i prossimi 5 anni, contrastare il mercato dei prodotti taroccati e vendere le magliette di totti ai turisti romanisti in vcisita a Boston?
Posto che sia così facile riempire lo stadio tutte le domeniche, come capita a Barca etc, soltanto perchè la roma se la sono comprata gli americani. Io non ci credo.

Offline mazzok

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #955 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 10:22:04 »
DiBenedetto & c in tandem con Unicredit vuole acquistare il 67% della Roma secondo la proporzione del 60% agli americani e il 40% di Unicredit: per la partecipazione la somma offerta sarebbe di 77 milioni, di cui quindi 46,2 milioni versati dagli Usa, 30,8 milioni da piazza Cordusio.

Questi i termini della proposta d’acquisto che comprende, però, anche il marchio e Trigoria, valutati e da pagare a parte: circa 15 milioni per entrambi gli asset. Vediamo.

Complessivamente quindi fra il 67% della squadra, il marchio e Trigoria il prezzo di americani e Unicredit si aggira a 92 milioni circa, dei quali circa 55 milioni a carico di DiBenedetto & c, poco meno di 37 della banca.

Passando di mano la maggioranza di una società quotata, in base alla legge Draghi, i nuovi acquirenti sono tenuti a lanciare l’opa sul 33% sparso sul mercato: il prezzo dell’offerta sarebbe stato stimato attorno a 40 milioni. Il prezzo definitivo dipende dal calcolo del valore dei titoli del club in un periodo di tempo precedente il varo dell’offerta.

Ma negli accordi con gli americani spunta una novità: la banca si impegna a rimanere col 5%, dopo aver ”sindacato”, cioè ceduto il 35% a qualche altro partner sul quale dovrà esserci il ”gradimento” degli Usa: questa preferenza si manifesterà in relazione allo sviluppo dei business extracalcistico.

ma di chi è esattamente il 67% della asdebiti ?

partendo dal presupposto che questo 67% sia della banca (è tutto suo? e allora perchè dovrebbe versare 30 milioni?), Unicredit incassa 46,2 milioni dagli americani e stando a quanto scritto nell'articolo ne dovrebbe tirare fuori circa 6 per il riacquisto del marchio e di trigoria. E siamo a 40 incassati.
Poi c'è l'OPA, se tutti dovessero aderire unidebit dovrebbe tirar fuori altri 16 milioni. E siamo (ipoteticamente) a 24 milioni incassati + il 40% della roma ancora sul groppone da vendere.

bak

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #956 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 10:24:43 »
«Una Champions da protagonista»
10-02-2011

è fatta. Schampions, intercontinentale supercoppe di ogni tipo e genere sono prenotate.
Pare abbiano fatto richiesta di partecipare ai mondiali sotto il simolo del regno pontificio.

Mannatevenaffanculo pezzenti che non siete altro.

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #957 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 10:38:24 »
ma di chi è esattamente il 67% della asdebiti ?

partendo dal presupposto che questo 67% sia della banca (è tutto suo? e allora perchè dovrebbe versare 30 milioni?), Unicredit incassa 46,2 milioni dagli americani e stando a quanto scritto nell'articolo ne dovrebbe tirare fuori circa 6 per il riacquisto del marchio e di trigoria. E siamo a 40 incassati.
Poi c'è l'OPA, se tutti dovessero aderire unidebit dovrebbe tirar fuori altri 16 milioni. E siamo (ipoteticamente) a 24 milioni incassati + il 40% della roma ancora sul groppone da vendere.
La società che controlla il pacchetto dfi maggioranza della roma è del 49 di Unicreidt e del 51 della famiglia Sensi. Mi sembra.
COmunque credo che con quelle percentuali l'estensore dell'articolo si riferisca alle azioni di proprietà dei Sensi. Non si capisce granchè. Ma l'obbiettivo dell'articolo non è fare capire qualcosa, ma sbandierare che gli americani venderanno magliette in tutto il mondo e tempo 5 anni saranno più forti del Barca e dll'Inter messi assieme.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #958 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 11:28:20 »
ma di chi è esattamente il 67% della asdebiti ?
Della famiglia sensi. Tramite Italpetroli, se ricordo bene.
Chi vuole certezze vada sul sito della Consob e verifichi l'azionariato nella pagina della xxxx.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline lollapalooza

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #959 : Giovedì 10 Febbraio 2011, 11:43:04 »