Autore Topic: Crac Italpetroli, guai per la Sensi  (Letto 123028 volte)

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jumpingjackflash

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #920 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 13:41:58 »
(ANSA) - MILANO, 2 FEB - Aabar, la societa' di investimento controllata dal governo di Abu Dhabi, ''non ha presentato un' offerta per l'acquisto dell' As Roma e non intende farlo in futuro''. Lo scrive Bloomberg citando una mail dell'amministratore delegato di Aabar, Mohamed Al-Husseiny.
:lol:

Offline satanasso

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #921 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 16:42:15 »
"Arriva il fondo Aabar!"
leggeva una mattina il povero bruchetto,
"Allah akbar, Allah akbar"
esultava felice il suo amichetto!
Ma non so come, di soppiatto
gli hanno fatto uno scherzetto:
"Allah sta ar bar"così recitava il trafiletto.
"Chi tifa riomma non perde mai"
si dicono adesso pur tristi e sconsolati
ma certo è brutto assai
dover finire sempre strainculati.

ROMANISTA CACATE N'PETTO
Sciarpe rotte eppur bisogna andar

Offline LaLazioMia

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #922 : Mercoledì 2 Febbraio 2011, 18:44:22 »
(ANSA) - MILANO, 2 FEB - Aabar, la societa' di investimento controllata dal governo di Abu Dhabi, ''non ha presentato un' offerta per l'acquisto dell' As Roma e non intende farlo in futuro''. Lo scrive Bloomberg citando una mail dell'amministratore delegato di Aabar, Mohamed Al-Hussein



ROMANISTA CACATE N'PETTO

ROMANISTA CACATE IN MANO E DATTE NA PIZZA IN FACCIA      :D ;D
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

zorba

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #923 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 08:17:28 »
(Il Fatto Quotidiano 03.02.2011)

As Roma, qualcuno ha mentito al mercato

IL FONDO AABAR SMENTISCE (IN RITARDO) L’OFFERTA PER LA SQUADRA MESSA IN VENDITA DA UNICREDIT     

Ebbene sì, cari signori, avevano scherzato. Il fondo arabo Aabar non ha presentato nessuna offerta formale per l'acquisto della Roma. E non ha nessuna intenzione di presentarne una in futuro. Anzi, proprio non è interessata a Totti, De Rossi e compagni. Chiaro, anzi, chiarissimo. Solo che la smentita targata Aabar è arrivata con più di 24 ore di ritardo, dopo che la notizia dell'interesse degli arabi per la Roma aveva fatto il giro del mondo. Peggio: sull'onda di queste indiscrezioni, martedì le azioni della squadra giallorossa hanno fatto un balzo del 3,5 per cento in Borsa.
Suona davvero strano che il comunicato ufficiale del fondo con base ad Abu Dhabi sia   arrivato a scoppio ritardato. Anche perché nella giornata di martedì, più di una fonte coinvolta nella trattativa per la vendita della Roma, aveva confermato al Fatto Quotidiano che una delle cinque offerte d’acquisto era firmata da Aabar. Di sicuro c'è che l'uscita di scena degli arabi elimina un motivo d'imbarazzo per Unicredit, che tra i suoi soci di peso, con una quota vicina al 5 per cento, annovera anche il fondo degli sceicchi. Lo stesso Unicredit, però, interpreta anche altri due ruoli in commedia: è il maggior creditore della famiglia Sensi, azionista della Roma, e sta gestendo, affiancato in qualità di advisor dalla banca d’affari Rothschild, la laboriosa procedura di vendita.
Proprio oggi è in programma il primo incontro tra i rappresentanti dei Sensi, di Unicredit e di Rothschild per esaminare le offerte. Restano in pista la cordata a stelle e strisce guidata dall’imprenditore italoamericano Tom Di Benedetto, la famiglia Angelucci, un gruppo di investitori francesi, un non meglio specificato gruppo arabo e la finanziaria lussemburghese Claraz, che fino a ieri veniva collegata ad Aabar. E invece no. Pare che questo schermo nasconda altri operatori finanziari che, forse, a loro volta avrebbero investito anche nel fondo di Abu Dhabi. Insomma, tra offerte vere, finte e presunte la storia della vendita della Roma abbonda di colpi di scena, ma soprattutto di ombre e di sospetti.
A questo punto la Consob non potrà fare a meno di aprire un fascicolo su tutta la vicenda, per capire se qualcuno ha cavalcato una falsa notizia per farsi gli affari propri. Il rischio concreto è che per l'ennesima volta una vicenda finanziaria legata al mondo del calcio finisca per trasformarsi in una farsa. O anche qualcosa di peggio. È di pochi giorni fa la notizia dell'arresto del procuratore Vinicio Fioranelli accusato di aggiotaggio per aver diffuso notizie false su una cordata di acquirenti per i giallorossi. E giusto per pareggiare il conto nel derby capitolino si può anche ricordare il mandato di cattura contro Giorgio Chinaglia e altri sedicenti investitori che nel 2006 annunciarono un'offerta poi finita nel nulla per comprare la Lazio. E adesso a quanto pare si riparte con il polverone.

(Vittorio Malaguti)

CiPpi

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #924 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 08:26:39 »
(Il Fatto Quotidiano 03.02.2011)

As Roma, qualcuno ha mentito al mercato

IL FONDO AABAR SMENTISCE (IN RITARDO) L’OFFERTA PER LA SQUADRA MESSA IN VENDITA DA UNICREDIT     

Ebbene sì, cari signori, avevano scherzato. Il fondo arabo Aabar non ha presentato nessuna offerta formale per l'acquisto della Roma. E non ha nessuna intenzione di presentarne una in futuro. Anzi, proprio non è interessata a Totti, De Rossi e compagni. Chiaro, anzi, chiarissimo. Solo che la smentita targata Aabar è arrivata con più di 24 ore di ritardo, dopo che la notizia dell'interesse degli arabi per la Roma aveva fatto il giro del mondo. Peggio: sull'onda di queste indiscrezioni, martedì le azioni della squadra giallorossa hanno fatto un balzo del 3,5 per cento in Borsa.
Suona davvero strano che il comunicato ufficiale del fondo con base ad Abu Dhabi sia   arrivato a scoppio ritardato. Anche perché nella giornata di martedì, più di una fonte coinvolta nella trattativa per la vendita della Roma, aveva confermato al Fatto Quotidiano che una delle cinque offerte d’acquisto era firmata da Aabar. Di sicuro c'è che l'uscita di scena degli arabi elimina un motivo d'imbarazzo per Unicredit, che tra i suoi soci di peso, con una quota vicina al 5 per cento, annovera anche il fondo degli sceicchi. Lo stesso Unicredit, però, interpreta anche altri due ruoli in commedia: è il maggior creditore della famiglia Sensi, azionista della Roma, e sta gestendo, affiancato in qualità di advisor dalla banca d’affari Rothschild, la laboriosa procedura di vendita.
Proprio oggi è in programma il primo incontro tra i rappresentanti dei Sensi, di Unicredit e di Rothschild per esaminare le offerte. Restano in pista la cordata a stelle e strisce guidata dall’imprenditore italoamericano Tom Di Benedetto, la famiglia Angelucci, un gruppo di investitori francesi, un non meglio specificato gruppo arabo e la finanziaria lussemburghese Claraz, che fino a ieri veniva collegata ad Aabar. E invece no. Pare che questo schermo nasconda altri operatori finanziari che, forse, a loro volta avrebbero investito anche nel fondo di Abu Dhabi. Insomma, tra offerte vere, finte e presunte la storia della vendita della Roma abbonda di colpi di scena, ma soprattutto di ombre e di sospetti.
A questo punto la Consob non potrà fare a meno di aprire un fascicolo su tutta la vicenda, per capire se qualcuno ha cavalcato una falsa notizia per farsi gli affari propri. Il rischio concreto è che per l'ennesima volta una vicenda finanziaria legata al mondo del calcio finisca per trasformarsi in una farsa. O anche qualcosa di peggio. È di pochi giorni fa la notizia dell'arresto del procuratore Vinicio Fioranelli accusato di aggiotaggio per aver diffuso notizie false su una cordata di acquirenti per i giallorossi. E giusto per pareggiare il conto nel derby capitolino si può anche ricordare il mandato di cattura contro Giorgio Chinaglia e altri sedicenti investitori che nel 2006 annunciarono un'offerta poi finita nel nulla per comprare la Lazio. E adesso a quanto pare si riparte con il polverone.

(Vittorio Malaguti)

la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa, e la Consob si potra' occupare di cose piu' importanti.

quanto ai polli spennati dall'impennata delle azioni, so' 3 anni che succede se non l'hanno capito vuol dire che non vogliono.

mentre per il pareggio dei conti capitoli sui mandati di cattura e' bene anche ricordare che quando il gruppo ungherese messo in ballo da Chinaglia smentiva, i titoli dei giornali non riportavano. cosi tanto per pareggiare la condicio.

Giglic

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #925 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 09:49:28 »
la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti

Se non lo vogliono dare le fonti stesse, sarebbe un ben cattivo giornalista quello che fa questa cosa.

jumpingjackflash

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #926 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:16:04 »
la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa, e la Consob si potra' occupare di cose piu' importanti.

quanto ai polli spennati dall'impennata delle azioni, so' 3 anni che succede se non l'hanno capito vuol dire che non vogliono.

mentre per il pareggio dei conti capitoli sui mandati di cattura e' bene anche ricordare che quando il gruppo ungherese messo in ballo da Chinaglia smentiva, i titoli dei giornali non riportavano. cosi tanto per pareggiare la condicio.

CiPpi

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #927 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:46:08 »
Se non lo vogliono dare le fonti stesse, sarebbe un ben cattivo giornalista quello che fa questa cosa.

ma io li capisco i pori giornalisti, per quello gli ho suggerito l'alternativa  :D

...senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa...

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #928 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:51:25 »
la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa, e la Consob si potra' occupare di cose piu' importanti.
So bene che scrivi una cosa del genere solo per amore di polemica.

E' infatti evidente che l'identità di una fonte riservata non può essere rivelata. E molte 'storie' giornalistiche sono costruite sulle indiscrezioni fornite da fonti ufficiose.

Nulla esclude, è chiaro, che talvolta alcuni soggetti 'strumentalizzino' a manovrino di giornalisti rivelando loro dati o informazioni non vere con il solo scopo di far apparire tali informazioni sui giornali e produrre così conseguenze di vario genere.

Buon viaggio, caro Piero.

Offline Andre

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #929 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:55:43 »
giornalista, pora stella, manovrato dagli informatori e insultato dai lettori  ;D

scherzi a parte, non c'è bisogno di essere giornalisti, ma semplici professionisti, per dare credito ad una informazione solo dopo aver avuto almeno un riscontro da altra fonte ... in caso contrario, per quanto mi riguarda, é dilettantismo e come tale criticabile come se si parlasse del vicino di caffé al bar ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #930 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 10:56:00 »
Franz non aveva i connotati dell'indiscrezione. L'offerta la davano per recapitata, c'era solo da aprire la busta. Io ho sentito di un comunicato ansa, di solito non fanno comunicati per una voce.
Non  ne ricordo per Soros, per la nafta o per fioranelli . Poi può darsi che sbaglio-

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #931 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:01:32 »
Io ho sentito di un comunicato ansa, di solito non fanno comunicati per una voce.
Lo fanno, amico caro, lo fanno.
Tutte le agenzie riportavano la notizia (arrivata un'offerta del fondo arabo Aabar) attribuendola a non meglio specificate "fonti finanziarie".

Ma la trasmettevano - a partire dalla titolazione - con fosse un fatto e non un rumor non confermato.
E così si è avviato il cortocircuito mediatico che ha indotto in errore anche alcuni di noi.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #932 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:08:59 »
scherzi a parte, non c'è bisogno di essere giornalisti, ma semplici professionisti, per dare credito ad una informazione solo dopo aver avuto almeno un riscontro da altra fonte ... in caso contrario, per quanto mi riguarda, é dilettantismo e come tale criticabile come se si parlasse del vicino di caffé al bar ...
Interessante osservazione.
A quanto ho capito che tu auspichi è un modello di giornalismo anglosassone: quello serio e rigoroso che riferisce una notizia solo dopo aver ottenuto una doppia conferma da due fonti indipendenti.

Il nostro giornalismo, invece. è un po' più spregiudicato. Basta un solo riscontro, una sola fonte (si spera credibile. Ma anche fonti autorevoli possono, volutamente o meno, trasmettere informazioni errate), per costruire delle storie giornalistiche su eventi di grande richiamo.

Ogni modello ha pro e contro, secondo me: il modello anglosassone è un po' troppo ingessato, per i miei giusti (sia rischia di non leggere un bel pezzo su una forte indiscrezione [vera!] perché il giornalista non riesce a ottenere una seconda conferma da altra fonte non collegata alla prima). Quello 'nostro', invece, ha il difetto di scivolare talvolta nel pressapochismo e nel sensazionalismo. Perché una sola fonte, come nel caso dell'offerta degli arabi per la xxxx, rischia di portare fuori strada i giornalisti.
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #933 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:17:35 »
Lo fanno, amico caro, lo fanno.
Tutte le agenzie riportavano la notizia (arrivata un'offerta del fondo arabo Aabar) attribuendola a non meglio specificate "fonti finanziarie".

Ma la trasmettevano - a partire dalla titolazione - con fosse un fatto e non un rumor non confermato.
E così si è avviato il cortocircuito mediatico che ha indotto in errore anche alcuni di noi.
Buono a sapersi. Può una circostanza del genere dar luogo a sanzioni, punti di penalizzazione , per la roma? Scherzo. ;)

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #934 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:24:35 »
Interessante osservazione.
A quanto ho capito che tu auspichi è un modello di giornalismo anglosassone: quello serio e rigoroso che riferisce una notizia solo dopo aver ottenuto una doppia conferma da due fonti indipendenti.

Il nostro giornalismo, invece. è un po' più spregiudicato. Basta un solo riscontro, una sola fonte (si spera credibile. Ma anche fonti autorevoli possono, volutamente o meno, trasmettere informazioni errate), per costruire delle storie giornalistiche su eventi di grande richiamo.

Ogni modello ha pro e contro, secondo me: il modello anglosassone è un po' troppo ingessato, per i miei giusti (sia rischia di non leggere un bel pezzo su una forte indiscrezione [vera!] perché il giornalista non riesce a ottenere una seconda conferma da altra fonte non collegata alla prima). Quello 'nostro', invece, ha il difetto di scivolare talvolta nel pressapochismo e nel sensazionalismo. Perché una sola fonte, come nel caso dell'offerta degli arabi per la xxxx, rischia di portare fuori strada i giornalisti.
Dai Franz è solo una questione di credibilità.Se la tua fonte è circostanziata, autorevole e comprovata saresti stupido a non pubblicarla.
Speriamo, lo dico davvero, che in questo caso si tratti di errore di valutazione del giornalista che ha raccolto l'indiscrezione. La notizia era talmente ghiotta, in effetti, che difficillmente gli altri non gli sarebbero andati dietro. In passato effettivamente era forse più faciile e comodo verificare le notizie. Passava semplicemente più tempo e quindi i rischi di non essere sul pezzo erano minori. Ora devono fare tutto in fretta e furia.

CiPpi

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #935 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:27:07 »
So bene che scrivi una cosa del genere solo per amore di polemica.

E' infatti evidente che l'identità di una fonte riservata non può essere rivelata. E molte 'storie' giornalistiche sono costruite sulle indiscrezioni fornite da fonti ufficiose.

Nulla esclude, è chiaro, che talvolta alcuni soggetti 'strumentalizzino' a manovrino di giornalisti rivelando loro dati o informazioni non vere con il solo scopo di far apparire tali informazioni sui giornali e produrre così conseguenze di vario genere.

a me pare che la polemica l'ami tu che mi insegui in ogni dove per sottolineare i miei (da te presunti) sbagli.

se vuoi ti rendo piu' visibile cio' che ho scritto, e poi lascio a te decidere se mi hai risposto nel merito, o per semplice vis

la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa, e la Consob si potra' occupare di cose piu' importanti.
...

se poi ritieni che ci siano argomenti sui quali ritieni di dover continuare a fare la guardia fammi sapere che non penso sia il caso di continuare e quindi evito di intervenire del tutto.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #936 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:42:03 »
se poi ritieni che ci siano argomenti sui quali ritieni di dover continuare a fare la guardia fammi sapere che non penso sia il caso di continuare e quindi evito di intervenire del tutto.
Basterebbe, amico caro, che tu evitassi di scrivere di cose che non conosci troppo bene.

Ad esempio: non ha alcun senso l'uscita polemica "la prossima volta date un nome e cognome alle vostre fonti senno' evitate di pubblicare una notizia come fosse certa, e la Consob si potra' occupare di cose piu' importanti".

Nessun giornalista, infatti, riferisce pubblicamente le sue fonti riservate.
Per inciso, le agenzie di stampa che hanno informato dell'arrivo dell'offerta del fondo arabo hanno scritto che la notizia andava ricondotta a generiche "fonti finanziarie". Una fonte, per quanto generica, l'hanno indicata, insomma.

Quanto alla 'certezza' della notizia veicolata, evidentemente la fonte che ha riferito dell'offerta araba è stata ritenuta credibile. Errore di valutazione? Oppure una fonte credibile ha voluto (per sue finalità non meglio chiarite) lasciar trapelare un'indiscrezione volutamente falsa, in ciò servendosi dei media e - di fatto - strumentalizzandoli?
Buon viaggio, caro Piero.

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #937 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:52:23 »
Beh comunque il giornalista che ha diffuso la notizia verrà certamente in futuro sentito dalla Consob. Non so se è tenuto  a rivelare a loro chi glia ha dato la notizia, ma almeno mi apsetto un tentativo di fare chiarezza.
Che poi chi è stato? Andando a spanne mi pare l'indiscrezione sia stata diffusa dal "Fatto Quotidiano" e poi ripresa da mezo mondo, Ansa compresa-

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #938 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 11:57:23 »
Beh comunque il giornalista che ha diffuso la notizia verrà certamente in futuro sentito dalla Consob. Non so se è tenuto  a rivelare a loro chi glia ha dato la notizia, ma almeno mi apsetto un tentativo di fare chiarezza.
Che poi chi è stato? Andando a spanne mi pare l'indiscrezione sia stata diffusa dal "Fatto Quotidiano" e poi ripresa da mezo mondo, Ansa compresa-
No, geddy, credo sia il contrario.
Sono le agenzie di stampa che hanno lanciato la notizia nel pomeriggio del 31 gennaio, ovvero lunedì.
Poi, a ruota, i giornali, le radio, le tv e i siti Web sono andati dietro alle notizie di agenzia. Puoi datare l'articolo del Fatto Quotidiano cui ti riferisci e che sarebbe la fonte 'primaria' del loop che si è innescato negli ultimi giorni? Secondo me è di martedì, ma magari sbaglio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Andre

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #939 : Giovedì 3 Febbraio 2011, 12:02:34 »
Interessante osservazione.
A quanto ho capito che tu auspichi è un modello di giornalismo anglosassone: quello serio e rigoroso che riferisce una notizia solo dopo aver ottenuto una doppia conferma da due fonti indipendenti.

Il nostro giornalismo, invece. è un po' più spregiudicato. Basta un solo riscontro, una sola fonte (si spera credibile. Ma anche fonti autorevoli possono, volutamente o meno, trasmettere informazioni errate), per costruire delle storie giornalistiche su eventi di grande richiamo.

Ogni modello ha pro e contro, secondo me: il modello anglosassone è un po' troppo ingessato, per i miei giusti (sia rischia di non leggere un bel pezzo su una forte indiscrezione [vera!] perché il giornalista non riesce a ottenere una seconda conferma da altra fonte non collegata alla prima). Quello 'nostro', invece, ha il difetto di scivolare talvolta nel pressapochismo e nel sensazionalismo. Perché una sola fonte, come nel caso dell'offerta degli arabi per la xxxx, rischia di portare fuori strada i giornalisti.

sarò indubbiamente populistico e incantato, ma auspico un'Italia che lavora che faccia il proprio mestiere con professionalità e serietà, con politici, giornalisti, medici e uomini di Legge (magistrati, polizia e via discorrendo) più professionali e seri degli altri, considerati i loro ruoli chiave ... insomma, un Paese civile

poi, disincantandomi, so bene che così non é, ed allora tratto i soggetti facenti parte delle 4 categorie sopra indicate a seconda del loro comportamento ... nel caso del giornalista, se pubblica come certa una notizia incerta deve farlo capire all'interno del suo articolo, altrimenti sono portato a credere che sia una persona poco seria, più che una persona strumentalizzata ...

poi possiamo anche dire che queste notizie vengono scritte per vendere ... vero, e questa è l'unica, autentica strumentalizzazione: scrivere la qualunque sotto l'ombrello del Giornalismo (pietra angolare della Democrazia) ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)