Autore Topic: Crac Italpetroli, guai per la Sensi  (Letto 122987 volte)

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TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #80 : Sabato 5 Giugno 2010, 19:02:24 »
Se la Lazio non fosse uscita dalla Cirio avremmo beneficiato della legge Marzano, credo, e quindi saremmo come il Parma.
Praticamente debiti azzerati, confluiti nel calderone principale. Liberi e belli o quasi.

Offline chemist

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #81 : Sabato 5 Giugno 2010, 21:47:54 »
Se la Lazio non fosse uscita dalla Cirio avremmo beneficiato della legge SanMarzano, credo, e quindi saremmo come il Parma.
Praticamente debiti azzerati, confluiti nel calderone principale. Liberi e belli o quasi.

 :-[

Offline Isy

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #82 : Domenica 6 Giugno 2010, 00:31:17 »
Se la Lazio non fosse uscita dalla Cirio avremmo beneficiato della legge Marzano, credo, e quindi saremmo come il Parma.
Praticamente debiti azzerati, confluiti nel calderone principale. Liberi e belli o quasi.

Il default della Cirio è del 2002, la lagge Marzano è del febbraio 2004 (convertiva in legge un decreto di fine 2003). Non penso avremmo potuto godere dei benefici di questa legge al momento del crac del Cragnotti.
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Offline rash

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #83 : Domenica 6 Giugno 2010, 01:16:59 »
Il default della Cirio è del 2002, la lagge Marzano è del febbraio 2004 (convertiva in legge un decreto di fine 2003). Non penso avremmo potuto godere dei benefici di questa legge al momento del crac del Cragnotti.

mesà che Isy c'ha ragione
spigni sfonna spara e ammazza ma nun sai 'ntigne er biscotto 'nde la tazza

Offline aaronwinter

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #84 : Domenica 6 Giugno 2010, 09:11:27 »
dato il sempre enorme trasporto con cui Arvaro Moratti segue le sorti gialloreosse, proporrei fusione per incorporazione tra Internazionale e rioma, in maniera di ristabilire la giusta geografia nella capitale. per il resto, cuoto taralo

Corca.

Come quando si protesta contro una discarica, la sola ipotesi di vedere tutta quella mer.da spostata qui a Milano rimetterebbe in agenda la secessione.

Prendetevela a Siena ;D
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

bak

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #85 : Domenica 6 Giugno 2010, 09:39:22 »
Alt, halte. Il loro capitano, anni fà disse che il loro vero derby era contro la Juve; indi Torino ha diritto di prelazione,
(da quel giorno la juve crollò e rinacque l'Inter. Il loro incredibile fiuto ha colpito di nuovo, ça và sans dire)

TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #86 : Domenica 6 Giugno 2010, 10:53:42 »
Il default della Cirio è del 2002, la lagge Marzano è del febbraio 2004 (convertiva in legge un decreto di fine 2003). Non penso avremmo potuto godere dei benefici di questa legge al momento del crac del Cragnotti.

allora nessun rimpianto

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #87 : Domenica 6 Giugno 2010, 10:55:25 »
Concordo con te aquilafelyx. Anche se con differente peso politico e industriale per il Paese, basta guardare come tutte le banche si siano adoperate a fornire un maxi prestito alla Fiat qualche anno fa invece di farla fallire. Se la scadenza di quei bond Cirio fosse stata coperta dalle banche, la Lazio sarebbe ancora in mano a Cragnotti. Sicuramente Il Cragna avrebbe dovuto dimostrare di aver avviato un processo di risanamento che riducesse le perdite astronomiche in un piano per raggiungere il nero in piu' anni. Cosa peraltro che aveva gia' cominciato a fare con l'istituzione del salary cap. Ma chissa' perche' ad alcuni soggetti o enti si da' tempo illimitato, ad altri li fanno fallire o cedere forzatamente la mano.
VOleva coprire una scadenza con una nuova emissioneCragnotti. Non doveva ricorrere ai bond. Non lo fece per potenziare la cirio,che non ne ha mai avuto bisogno, ma per finanziare i suoi giochetti compro uno e vendo a tre. Le banche non dovevano permettergli neanche la prima emissione. Per questo sono complici. Averle appioppate ai risparmiatori poi è solo un dettaglio.

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #88 : Domenica 6 Giugno 2010, 11:01:42 »
Non credo neanhe sia giusto il paragone con la fiat. Che rischiava di finire a una compagnia estera ed è quello il motivo per cui ci si è adoperati per farla restare agli agnelli o chi per loro.
La cirio questo rischio non lo ha mai corso. E' sempre stata un azienda sana e un marchio leader. Non c'è un giorno che i supermercati non abbiano ricevuto la merce. Da quello che dicevano non dovevano neanche avere i sldi perl a benzina. E' stato un esproprio, si sono ricordati delle regole quando gli faceva comodo.

paoletto

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #89 : Domenica 6 Giugno 2010, 12:03:07 »
Il default della Cirio è del 2002, la lagge Marzano è del febbraio 2004 (convertiva in legge un decreto di fine 2003). Non penso avremmo potuto godere dei benefici di questa legge al momento del crac del Cragnotti.

mesà che Isy c'ha ragione
Secondo me in parte ha ragione TD, o meglio
Il crac Parmalat è venuto alla luce a dicembre 2003; il 15 dicembre si dimise l'intero Consiglio d'Amministazione
Il default Cirio è avvenuto circa un anno prima; Cragnotti infatti lasciò la Presidenza a gennaio 2003
La Lazio non era più società facente parte del Gruppo Cirio
Credo che all'interno delle pieghe della Legge Marzano ("recante disposizioni correttive ed integrative della normativa sulle grandi imprese in stato di insolvenza") ci fosse stata la possibilità anche per la Cirio (e quindi non più per la SS.Lazio) di aderire a questa Legge; ma.....
mentre la Parmalt andava a gambe all'aria e Marzano pensava alla Legge, per Cagnotti spuntò una nuova ipotesi di reato. La procura di Roma avviò una nuova indagine sulla base di elementi emersi dall'esame di documenti sequestrati nell'ambito dell'indagine principale (Dicembre 2002 / Gennaio 2003). L'ipotesi di accusa è di aver versato somme di denaro a pubblici funzionari, insieme a Geronzi ed altri banchieri: il reato ipotizzato è quello di concorso in bancarotta fraudolenta e truffa.
E qui non c’è più Legge SAN Marzano che tenga

RobCouto

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #90 : Domenica 6 Giugno 2010, 13:18:31 »
Se la Lazio non fosse uscita dalla Cirio avremmo beneficiato della legge Marzano, credo, e quindi saremmo come il Parma.
Praticamente debiti azzerati, confluiti nel calderone principale. Liberi e belli o quasi.

Che ha interrotto la continuità societaria, infatti da AC Parma (ri)diventò Parma FC. Noi non saremmo retrocessi, ma ora saremmo l'AS Lazio, o simili.


RobCouto

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #91 : Domenica 6 Giugno 2010, 13:24:21 »
Novità importanti!

Notizia delle ultime ore: pare che le parti stiano ragionando su un passaggio di asset dai sensy a Unicredit. Debito azzerato, ma la banca si prende il club e altri beni della famiglia sensy.

Sarebbe un male, secondo me. Scongiurato del tutto il rischio di default per la xxxx (ma tale rischio era adombrato solo da paranoici laziali antixxxxnisti che non hanno mai compreso l'essenza della vicenda, mi si permetta di dirlo...), la patata bollente passerebbe nelle mani della banca, che dovrebbe cedere la xxxx (a pezzi o in blocco) per rientrare degli affidamenti ai sensy.

In tal caso, si può - secondo voi - immaginare uno scenario tipo Capitalia-Lazio? Manco per nulla, secondo me.
Staremo a vedere, ma io la vedo rosea, per la xxxx...  :(

C'è sempre l'opzione che prevede che il pianeta prenda coscienza del pericolo che la sovrasta e sciolga l'ascanari per crimini contro l'umanità.

Offline chemist

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #92 : Domenica 6 Giugno 2010, 14:38:07 »
VOleva coprire una scadenza con una nuova emissioneCragnotti. Non doveva ricorrere ai bond. Non lo fece per potenziare la cirio,che non ne ha mai avuto bisogno, ma per finanziare i suoi giochetti compro uno e vendo a tre. Le banche non dovevano permettergli neanche la prima emissione. Per questo sono complici. Averle appioppate ai risparmiatori poi è solo un dettaglio.

Quindi sei daccordo con me? Lo hanno forzato a cedere la Lazio non rinnovando i bond. Per quanto riguarda la fiat, ho specificato che ovviamente il peso politico e industriale per il paese dell'industria di agnelli era molto maggiore. Dunque l'hanno salvata; devo dire che hanno fatto bene a farlo perche' hanno salvaguardato un bene nazionale ed un know how ed expertise che si sarebbe perso per sempre. Ma, non erano assolutamente obbligati a farlo. In Inghilterra la Rover, l'Austin e prima la Vauxhall le hanno fatte fallire o comprare da aziende straniere. Salvo poi far chiudere gli impianti dalle stesse nei momenti di crisi (ovviamente le suddette mica li chiudono in germania gli stabilimenti) facendo perdere al paese posti di lavoro e l'esperienza in costruzioni automobilistiche. Ma stiamo andando OT.

geddy

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #93 : Domenica 6 Giugno 2010, 18:21:32 »
Quindi sei daccordo con me? Lo hanno forzato a cedere la Lazio non rinnovando i bond. Per quanto riguarda la fiat, ho specificato che ovviamente il peso politico e industriale per il paese dell'industria di agnelli era molto maggiore. Dunque l'hanno salvata; devo dire che hanno fatto bene a farlo perche' hanno salvaguardato un bene nazionale ed un know how ed expertise che si sarebbe perso per sempre. Ma, non erano assolutamente obbligati a farlo. In Inghilterra la Rover, l'Austin e prima la Vauxhall le hanno fatte fallire o comprare da aziende straniere. Salvo poi far chiudere gli impianti dalle stesse nei momenti di crisi (ovviamente le suddette mica li chiudono in germania gli stabilimenti) facendo perdere al paese posti di lavoro e l'esperienza in costruzioni automobilistiche. Ma stiamo andando OT.
Si, sono d'accordo. Solo che io sposto tutto all'atto dell'emissione del primo bond e non all' ultimo. Li secondo me si evidenzia la complcità delle banche e l'inadeguatezza e la scarsa lungimiranza di Cragnotti. Sta tutto li. Non chiede soldi al mercato per distribuire i pelati Cirio in Tanzana e Ecuador, ma per finanziare i suoi giochetti. Il peggio è che glieli danno.
La Cirio comunque è stata salvata nel momento stesso in cui è stata tolta a cragnotti.

Offline aquilafelyx

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #94 : Lunedì 7 Giugno 2010, 09:31:57 »
i soliti bene informati dicono che IP a fine mese senza l'accordo sull'arbitrato potrebbe essere affidata ad un "curatore" , con l'accordo ad un "liquidatore" ,

velatamente viene alla luce anche la 3a ipotesi, le banche non pijano niente e devono risarcire Rospella per il disturbo,

tutto può succedere :D 
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #95 : Lunedì 7 Giugno 2010, 11:37:49 »
Buongiorno a tutti. Ho letto in fretta le repliche postate nel fine settimana.
Direi che gli spunti sono tanti e vorrei rispondere nel dettaglio ad alcuni che più mi hanno 'sollecitato' con i loro interventi.

Per l'intanto credo sia opportuno chiarire un punto fondamentale, che esula per certi versi dalla questione se gestire la xxxx sia o meno un'attività profittevole: le banche devono rientrare - e in fretta - dei crediti concessi a Italpetroli.

A quanto pare i sensy non hanno molte possibilità: o vendono la xxxx e altre loro proprietà oppure tutti i loro asset se li prenderanno le banche di 'imperio'.

A questo punto, ne converrete, immaginare una strategia di gestione diretta della xxxx da parte delle banche mi sembra poco credibile: troppe rogne, troppi problemi. E poi, voglio dire, Unicredit ha come mission raccogliere soldi e prestarli, mica gestire un club di calcio.

E quindi urge uno sforzo per cercare di capire - continuando con le ipotesi - cosa se ne farebbe Unicredit (per tacere di Mps, altro forte creditore di Italpetroli) della xxxx, ammesso che la xxxx possa mai finire in mano alle banche.

Il problema non è di poco conto: io banca - parlo della sola Unicredit - devo rientrare di oltre 200 milioni e in mano ho una società di calcio (con il rischio di essere costretti a lanciare un'Opa sul 100% una volta venuta in possesso del 67% in mano ai sensy, peraltro. Ho letto da qualche parte questa ipotesi, chi ne sa di più ci e mi dica se si tratta di scenario errato, per favore).

Qualcuno dice: si vendano i pezzi pregiati. In fondo, anche Capitalia ha 'spogliato' la Lazio, dice sempre quel qualcuno. A parte che potrei obiettare che Capitalia cessioni eccellenti non ne fece sino alla vigilia del crack, quando tra maggio e giugno furono ceduti Stam (per avere un pò di liquidità) e Fiore&Corradi (per pagare parte del debito residuo di Mendieta con il Valencia. Senza dunque alcun vantaggio diretto per Capitalia, azionista di controllo e creditore della Lazio).

Vi dirò, questo scenario non mi convince tanto. Per due motivi:
a) se Capitalia non ha obbligo di Opa una volta rilevato iol 67% della xxxx eventuali proventi da cessioni dovrebbero essere 'divisi' con gli azionisti di minoranza, detentori di circa 1/3 della xxxx.
b) ammesso pure che Capitalia arrivasse a detenere il 100% della xxxx (a prezzo di un 'Opa, tuttavia, ovvero di un ulteriore esborso), ogni dismissione di asset della xxxx (ovvero cessione di giocatori) produrrebbe sì guadagni anche per l'azionista (a patto di incamerare tutto l'utile potenziale derivante da tali cessioni), ma tali guadagni concorrerebbero a formare l'imponibile della società. In sostanza, sui proventi da cessioni la xxxx pagherebbe le tasse. A meno di non immaginare fantasiose acrobazie con il bilancio (fattibili, va detto. Basterebbe far emergere qualche valore negativo mediante svalutazioni per compensare
il tutto e ridurre l'utile lordo su cui pagare le tasse. Ma non la farei così facile, anche perché meno utile equivarrebbe a meno dividendo per la banca/azionista...).

Insomma, passatemi le osservazioni molto alla buona, ma vi dico che - pur confermando che la xxxx è in buone condizioni finanziarie, almeno per quello che emerge dal bilancio a un sommario esame dello stesso - fossi una banca creditrice e mi finisse in mano la xxxx non sarei mica tanto felice.

Perché, in definitiva, per rientrare dei soldi prestati all'ex proprietario della xxxx non mi resterebbe che vendere la xxxx a un unico soggetto in grado di garantirmi una somma da me banca ritenuta congrua.

E se tale soggetto non vi fosse? Non tutti potrebbero essere intenzionati a investire somme ingenti (nell'ordine di centinaia di milioni di euro) in una società che, tutto sommato, non garantisce rientri esaltanti?
Avessi quella somma, avrei molte idee alternative per impiegare i miei capitali. A meno, ovviamente, di non fare l'operazione in parte a debito e di essere 'allettato' con argomenti convincenti in merito a potenziali ricadute positive sul mio business in seguito all'acquisto della xxxx.

Insomma, potremmo vederne delle belle, immagino. Perché in attesa di vendere la banca continuerebbe a gestire il club senza depauperarne troppo il valore, v'è da esserne certi, ma non credo potrebbe mai avviare investimenti tesi al rilancio della stessa.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #96 : Lunedì 7 Giugno 2010, 12:00:03 »
bisogna vedere anche quali sono i tempi dell'operazione. In uno scenario ipotetico, una banca che oggi entra in possesso delle quote in luogo di una restituzione del debito ha l'obbligo di preservarne il valore, probabilmente, facendo il possibile per assicurare la continuità aziendale.

Offline franz_kappa

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Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #97 : Lunedì 7 Giugno 2010, 12:25:50 »
bisogna vedere anche quali sono i tempi dell'operazione. In uno scenario ipotetico, una banca che oggi entra in possesso delle quote in luogo di una restituzione del debito ha l'obbligo di preservarne il valore, probabilmente, facendo il possibile per assicurare la continuità aziendale.
Assolutamente.
Anche perché una banca eventualmente proprietaria dovrebbe affannarsi a mantenere il 'valore' nella società. E la xxxx resterebbe società di valore continuando a concorrere per le prime posizioni. Non avrebbero alcun interesse a smembrare il patrimonio tecnico, insomma. Una banca che diventa proprietaria di un club, insomma, può accettare di gestirlo a breve termine anche se gestire un club di calcio non ha nulla a che fare con l'attività caratteristica di un club.

Anche Capitalia, urge ricordarlo, nella fase di gestione della Lazio partecipò sia all'aumento di capitale del 2003 che a quello del 2004. Non si limitò dunque a gestire concretamente la Lazio (esprimendo in management), ma ci mise anche i soldi per davvero. Con buona pace dei denigratori di Cappioitalia

Capitalia, peraltro, aderì al DECISIVO aumento dell'estate 2004 ben prima di Lotito&Co. Già in giugno, se ricordo bene.
Ma molti hanno memoria corta (o selettiva), purtroppo.
Buon viaggio, caro Piero.

TD

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #98 : Lunedì 7 Giugno 2010, 12:31:19 »
spero in un ciarrapico che se li compri all'asta, ma temo il peggio

jumpingjackflash

Re:Crac Italpetroli, guai per la Sensi
« Risposta #99 : Lunedì 7 Giugno 2010, 13:00:51 »
spero in un ciarrapico che se li compri all'asta, ma temo il peggio
io sono svariati post che lo dico, l'unico motivo valido che avrebbe Unicredit per togliere la roman ai sensi è che ci sia qualcuno pronto a comprarla