Autore Topic: 11 Novembre, ore 15.00  (Letto 940 volte)

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Offline Arkham

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11 Novembre, ore 15.00
« : Giovedì 8 Novembre 2012, 15:03:39 »
Oggi è giovedì.
Il che ti da ancora tre giorni.
Due giorni interi, poi la mezza giornata di oggi e quella di domenica, dal risveglio alle 15.00.
Facciamo alle 13.00, perché quando inizi a prepararti, ormai è già iniziato tutto.
Tre giorni sono tantissimi: domani per esempio, avrai ancora la possibilità di dirti che hai ancora due giorni.
Il tempo si dilata in questa settimana, lo fa sempre.
Pare che lo fa apposta, così che uno, guardando il calendario che mette ancora qualche numeretto a protezione di quello da mesi cerchiato in rosso, possa illudersi raccontandosi che “avoja, c’è tempo, pensamo ad artro, eppoi c’è la Coppa.”
Pare vero.
Invece quel giorno, che oggi pare lontano, sta lì da mesi, che quando hai visto che era a Novembre hai pure pensato “così presto?”, e andavi ancora in giro coi bermuda.
Ci pensi da subito, da quando sai in che data ci sarà, ma no nemmeno, da prima, da sempre.
Specie le volte in cui l’ultimo è andato male.
Ci pensi di continuo, tranne che in questa settimana, dove tutto è più importante, più urgente, più avvincente.
E intanto i numeretti che pattugliavano la data cadono come avamposti mal difesi.
Perché la data arriva, e tu lo sai.
E quando arriva ti pare che il tempo che t’ha separato dall’ultima volta che l’hai fatto, ti abbia preparato solo a questo.
Una lunga, interminabile e immodificabile liturgia che ti porta a fare esattamente quello che devi fare.
Devi, perché mica lo scegli.
Saresti scemo, se scegliessi una cosa così.
Sei tu che sei stato scelto, che ti senti scelto, da una cosa inspiegabile che ti rivendica, ti pretende, e ti permette solo di abbozzare.
Fortuna che abbozzi in mezzo a tanti altri, che li vedi dalla faccia, che sono come te.
Che non ve lo siete detti, ma che stavate insieme ad aspettare questo momento.
E lì, con loro, lo sai che ti giochi tutto. Un tutto che poi in realtà non è niente, ma è inutile che te lo ripeti, non ci puoi credere in quel momento lì, che non sia importante come ti dicono le budella.
Non è niente. Si, vabbè.
Facciamo finta di crederci. Abbiamo ancora solo tre giorni per farlo.
-Che confusione!
-Sarà perchè ti amo!

feiez

Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #1 : Giovedì 8 Novembre 2012, 16:49:48 »
Ma che bello che è questo post; fotografa l'animo del tifoso in modo perfetto.
Grande Arkham, mai banale. E applausi a mazzi

Frusta

Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #2 : Giovedì 8 Novembre 2012, 18:26:38 »
io non vedo l'ora  ;D

Offline foreverlazio

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Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #3 : Giovedì 8 Novembre 2012, 23:13:54 »
io non vedo l'ora  ;D



ma nun la vedi perche' sei miope? ;D ;D  :) :)
Cari romanisti,in effetti ora possiamo confessarvi che anche lo scorso anno avremmo potuto fare così,ma ... se semo scansati

Offline BobLovati

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Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #4 : Giovedì 8 Novembre 2012, 23:39:57 »


ma nun la vedi perche' sei miope? ;D ;D  :) :)

PRIMA; adesso ciarivede bene    8)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

ThomasDoll

Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #5 : Venerdì 9 Novembre 2012, 00:31:52 »
Il tempo dilatato è una costante delle vigilie del derby. Intanto perché noi tendiamo a considerare vigilia tutto il tempo che passa dal giorno dei calendari al derby d'andata e poi dal derby d'andata a quello di ritorno. Poi perché, abituati a contare infortuni, squalifiche e tendenze nostre e dell'avversario, entriamo nel cono d'ombra (o di luce) del derby non meno di venti giorni prima. Poi c'è la scia, che è lunga e luminosa come quella delle comete se va bene, ed è oscura e ribollente di rancore se va male.
Col tempo che passa, quello (non dilatato) che scandisce il passo della nostra vita, il derby cambia di continuo. Intanto perché i ricordi vengono rielaborati ogni volta. Uno si ricorda vividamente tutto quello che ha visto, ma il gol di Nanni, o quello di Giordano sotto la nord il giorno che Pulici parò la morte, o quello del Mancio che coglie lo sguardo di Servidei, s'infila tra lui e Gomez e brilla una mina sotto al sette non sono mai uguali, se riguardi i filmati, a quelli che rivisualizzi se chiudi gli occhi. Non è mai uguale la corsa verso la curva di Gazza. Eccetera.
Cambia il livello di preoccupazione, col tempo si arrotonda, c'è meno urgenza, meno stomaco serrato, più consapevolezza che il derby, comunque, è un'alternanza di cicli e di ruoli, tra incudine e martello, dove l'unico elemento che distingue sensazioni sempre uguali tra loro è che non puoi mai sapere che cosa ti capiterà questa volta. Se sarà gioia o disperazione, perché se cambia il modo di vivere il tempo dilatato della vigilia non cambia l'altalena di sentimenti che si vivono durante la partita. Il tuffo al cuore del verde del campo o, negli anni recenti, lo sguardo dei protagonisti catturato dalle telecamere. Il fastidio dei colori avversi, il conforto delle scenografie. Il tormento delle mani che si torcono, del fiato che si spezza. Le grida strozzate ai falli degli avversari, ai fischi contrari dell'arbitro, ai gol sbagliati. Il terrore quando loro passano la metacampo. La paura di perdere. la paura di vincere. L'angoscia che ti prende quando stai su qualunque punteggio, pensando a quello che potrebbe succedere. La gioia irrefrenabile che ti prende quando segni e che lascia il passo all'angoscia di cui sopra subito dopo che hai segnato. Il senso di vuoto che ti prende alla fine della partita. Se pareggi, dipende da come. Rimontato, è come se avessi perso o quasi. Se perdi, sai già che prima o poi rivincerai. I risultati possibili sono solo tre, ogni volta. Se vinci, è il paradiso. Meglio del sesso. E' uno stato di grazia che ti accompagna, è la leggerezza delle parole che sgorgano come acqua di sorgente dalle labbra atteggiate al sorriso. Sempre Forza Lazio. E sempre romammerda.
E' semplice, se ci pensi...

Offline Rupert

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Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #6 : Venerdì 9 Novembre 2012, 06:14:38 »
io so solo che sto male e da un paio di giorni mi sveglio alle 5 di mattina....  ??? ::)

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

zorba

Re:11 Novembre, ore 15.00
« Risposta #7 : Venerdì 9 Novembre 2012, 11:23:00 »
io so solo che sto male e da un paio di giorni mi sveglio alle 5 di mattina....  ??? ::)

Sarà perché senti l'aria della sveglia.....

 :P :P :P :P :P