Il portavoce di Zingaretti (???) "Magari si schianta un aereo sopra Formello"

[BobLovati]

Anche qui sopra ho letto commenti piuttosto vergognosi. Complimenti a tutti.

diciamo AdN che l´evangelico sport del porgimento della guancia è molto difficile da praticare.
Ma certo, come si diceva a Roma, quando la gente parlava di più e non scriveva quasi,

" come me soni te canto (cit) "

[NoSurrender]

Anche qui sopra ho letto commenti piuttosto vergognosi. Complimenti a tutti.

Si può discutere sul rispondere a cattivo gusto con altrettanto cattivo gusto, ma questo sarebbe un forum di tifosi, quella la pagina Twitter (ex)pubblica di un personaggio per l'appunto pubblico, che svolge per giunta il ruolo di portavoce di un politico.
Non è proprio uguale.

[Boks XV]

Si può discutere sul rispondere a cattivo gusto con altrettanto cattivo gusto, ma questo sarebbe un forum di tifosi, quella la pagina Twitter (ex)pubblica di un personaggio per l'appunto pubblico, che svolge per giunta il ruolo di portavoce di un politico.
Non è proprio uguale.

esatto.
non bisogna essere premi pulitzer per capirlo.

[Bob]

le pulci, la tosse...  in due secondi oggi facciamo diventare "popolare" e diamo importanza anche al portavoce di Zingaretti (per cosa poi), manco fosse  Churchill, dico "il portavoce di Zingaretti", mah...
 

[darienzo]

Che poi non credo sia un politico

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[Aquilotta del Nord]

Si può discutere sul rispondere a cattivo gusto con altrettanto cattivo gusto, ma questo sarebbe un forum di tifosi, quella la pagina Twitter (ex)pubblica di un personaggio per l'appunto pubblico, che svolge per giunta il ruolo di portavoce di un politico.
Non è proprio uguale.

Ho scritto che è la stessa cosa?

Dal mio punto di vista, anche i commenti che ho citato sono vergognosi. Non mi pare di dover aggiungere alcunché, è tutto chiaro, chi vuole vederci scritto altro è in malafede.

[Bob]

Alla fine poi, il "portavoce" ha ottenuto questo: si litiga tra LAZIALI e i peperoni lo proclameranno eroe del mese, mah...
 

[fish_mark]

diciamo AdN che l´evangelico sport del porgimento della guancia è molto difficile da praticare.
Ma certo, come si diceva a Roma, quando la gente parlava di più e non scriveva quasi,

" come me soni te canto (cit) "

Beh, più che di porgimento della guancia, si tratterebbe di "schiaffo del soldato". Divertente da ragazzino, poi già al militare comincia a essere pesante.

[disabitato]

Zingaretti sarà pure una brava persona (per me ingiudicabile il suo operato politico perchè la provincia non conta un caxx), ma si circonda di gente non all'altezza:

- per via dei commenti macabri
- non sufficientemente intelligenti per sapere che esiste anche una posta privata di twitter (se proprio di vuoi dare di gomito con un altro idiota)

E questo vorrebbe governare la regione? Sta bene dove sta..

Altro che scuse del cavolo.. licenziamento.

Dice che un profilo collettivo (altra cazzata, ma vabbè..): bene quindi Zingaretti è circondato da persone, definiamole così, non idonee.

Comunque nulla di nuovo nel panorama romanista.

Mi stupisco che ci sia gente che ancora di sorprende di certe uscite...
Io mi sorprendo quanto succede l'opposto.

[Teo]

Non è cretinaggine. E' qualcosa di diverso e ben peggiore.

Si tratta di quella prepotenza che ogni "maggioranza" (non necessariamente di carattere numerico) si sente in diritto di esercitare nei confronti di chi è minoranza. Prepotenza che deborda in ogni ambito, e in territori dove la Lazio e la Roma non dovrebbero avere cittadinanza. E così c'è l'insegnante che tenta di vessare il pargolo laziale (raccontato qui sopra, non mi sto inventando nulla), c'è il tizio che non t'alza la sbarra del pronto soccorso se non gli dici forzaro**, c'è il figlio sindaco di Roma di un famoso pioniere della Rai che ci estromette dal contesto cittadino con un'apparentemente innocua dichiarazione con sciarpa in mano.

E' così da sempre. Un lavorio sottile, che porta a un'identificazione totale del romano col romanista e viceversa, per cui l'abitante di questa città è la macchietta alla Bracconeri tanto amata dalla TV settentrionalista, simpatico coattello sguaiato, innocuo e poco produttivo. E tifoso daaa maggica. C'è altro in città? No, esiste una squadra chiamata Lazio che non si sa bene da dove venga, i cui tifosi la domenica sbucano dal nulla interrompendo per un paio d'ore la fabbricazione di Zyklon B, si recano allo stadio marciando a passo dell'oca (tanto sono una cinquantina, più o meno come nelle manifestazioni di FN) e assistono alla partita ululando a tutto ciò che è nero, gatti compresi.

Questa è la percezione indotta. Finché lo spazio è quel calmiere sociale che è il mondo pallonaro nella sua interezza, chiacchiere da bar comprese, le conseguenze non sono devastanti.

Il problema è un altro. E' nel fatto che questa "prepotenza della maggioranza" esiste, e si può manifestare in altri contesti. Con conseguenze molto più gravi. O qualcuno pensa che la Germania del '33 fosse un mondo popolato di alieni, oggi estinti? Quei personaggi esistono, sempre, ovunque, si tratta solo di dargli modo di "attivarsi". O di non darglielo. Un portavoce di un politico che delira di aerei su Formello deve perdere il suo incarico. Non ci sono altre possibilità. E' un individuo pericoloso, nel migliore dei casi inutile, perché non sa distinguere gli ambiti. A me, se m'azzardassi a dire quando lavoro "risolvo prima il problema di X perché è laziale, poi quello di Y perché è romanista", farebbero un mazzo da pentirmene a vita. Ed è giusto così. Se introduci il cazzeggio nel lavoro, hai superato un limite e a quel punto non so quale possa essere la nuova linea di confine. Se introduci lo stupido razzismo tifosoide nell'ambito del tuo lavoro di politico, non so fino dove potresti spingerti. Puoi essere magari uno che "per scherzo" dice che è bene avere posti separati per i rumeni sulla metro. E allora te ne vai. Fuori. Raus. Via. In un partito "democratico" per questa gente non può, non deve esserci posto. Vai a fare il collione dove fai meno danni possibili. Non puoi certo fare il "portavoce", perché quelle parole è come se le avesse dette Zingaretti stesso.

Si sta perdendo ogni senso della misura e dei confini. Un portavoce di un politico che s'esprime come la peggior feccia curvarola? Ma scherziamo? A quelli dell'Atalanta che insultano Morosini gli si dà, giustamente, la caccia: con questo signore che vogliamo fare? Cacciarlo mi pare il minimo, o no? O non siamo manco più in grado di capire quello che realmente succede?

[NoSurrender]

Ho scritto che è la stessa cosa?

Dal mio punto di vista, anche i commenti che ho citato sono vergognosi. Non mi pare di dover aggiungere alcunché, è tutto chiaro, chi vuole vederci scritto altro è in malafede.

Io vedo che sei entrata su questo topic unicamente per bacchettare dei tifosi della Lazio che hanno risposto con cattivo gusto, certo, al cattivo gusto usato in un contesto dove risulta molto piu grave. Anche per il partito per cui lavora l'oggetto del topic, il che a me dà doppiamente fastidio visto che sarebbe il mio partito di riferimento.
Questo è ciò che volevo sottolineare.

Sulla malafede, concetto, se riferito a me, scomodato a mio modo di vedere in modo incomprensibile e logicamente del tutto inderivabile dal contesto, non ci perderò il sonno

E con ciò chiudo.

Per il resto, credo che Teo abbia detto molte verità.

[volaolimpia]

Tra cani... non si mozzicano

[feiez]

Questo e' quello che appare adesso sul suo profilo twitter:

Abbiamo esagerato. Ci scusiamo. Questo è un profilo collettivo e nella passione calcistica ci è scappata una stupidata.

Penso che questo possa bastare.

Manco per niente. Mancano le scuse a juventini, Laziali ed abitanti di Formello.
E magari anche le dimissioni.

[WBB]

Non è cretinaggine. E' qualcosa di diverso e ben peggiore.

Si tratta di quella prepotenza che ogni "maggioranza" (non necessariamente di carattere numerico) si sente in diritto di esercitare nei confronti di chi è minoranza. Prepotenza che deborda in ogni ambito, e in territori dove la Lazio e la Roma non dovrebbero avere cittadinanza. E così c'è l'insegnante che tenta di vessare il pargolo laziale (raccontato qui sopra, non mi sto inventando nulla), c'è il tizio che non t'alza la sbarra del pronto soccorso se non gli dici forzaro**, c'è il figlio sindaco di Roma di un famoso pioniere della Rai che ci estromette dal contesto cittadino con un'apparentemente innocua dichiarazione con sciarpa in mano.

E' così da sempre. Un lavorio sottile, che porta a un'identificazione totale del romano col romanista e viceversa, per cui l'abitante di questa città è la macchietta alla Bracconeri tanto amata dalla TV settentrionalista, simpatico coattello sguaiato, innocuo e poco produttivo. E tifoso daaa maggica. C'è altro in città? No, esiste una squadra chiamata Lazio che non si sa bene da dove venga, i cui tifosi la domenica sbucano dal nulla interrompendo per un paio d'ore la fabbricazione di Zyklon B, si recano allo stadio marciando a passo dell'oca (tanto sono una cinquantina, più o meno come nelle manifestazioni di FN) e assistono alla partita ululando a tutto ciò che è nero, gatti compresi.

Questa è la percezione indotta. Finché lo spazio è quel calmiere sociale che è il mondo pallonaro nella sua interezza, chiacchiere da bar comprese, le conseguenze non sono devastanti.

Il problema è un altro. E' nel fatto che questa "prepotenza della maggioranza" esiste, e si può manifestare in altri contesti. Con conseguenze molto più gravi. O qualcuno pensa che la Germania del '33 fosse un mondo popolato di alieni, oggi estinti? Quei personaggi esistono, sempre, ovunque, si tratta solo di dargli modo di "attivarsi". O di non darglielo. Un portavoce di un politico che delira di aerei su Formello deve perdere il suo incarico. Non ci sono altre possibilità. E' un individuo pericoloso, nel migliore dei casi inutile, perché non sa distinguere gli ambiti. A me, se m'azzardassi a dire quando lavoro "risolvo prima il problema di X perché è laziale, poi quello di Y perché è romanista", farebbero un mazzo da pentirmene a vita. Ed è giusto così. Se introduci il cazzeggio nel lavoro, hai superato un limite e a quel punto non so quale possa essere la nuova linea di confine. Se introduci lo stupido razzismo tifosoide nell'ambito del tuo lavoro di politico, non so fino dove potresti spingerti. Puoi essere magari uno che "per scherzo" dice che è bene avere posti separati per i rumeni sulla metro. E allora te ne vai. Fuori. Raus. Via. In un partito "democratico" per questa gente non può, non deve esserci posto. Vai a fare il collione dove fai meno danni possibili. Non puoi certo fare il "portavoce", perché quelle parole è come se le avesse dette Zingaretti stesso.

Si sta perdendo ogni senso della misura e dei confini. Un portavoce di un politico che s'esprime come la peggior feccia curvarola? Ma scherziamo? A quelli dell'Atalanta che insultano Morosini gli si dà, giustamente, la caccia: con questo signore che vogliamo fare? Cacciarlo mi pare il minimo, o no? O non siamo manco più in grado di capire quello che realmente succede?

Perfetto, ma manca la chiosa finale.
Giacché questa bravata da cojone der cúcchese porterà una manciata di voti dalle gabbie degli oranghi dello zoo, il fallocefalo di turno riceverà dallo zingaracci un triplice fraterno abbraccio di encomio.
Sipario.
Anzi.
Sifone.

[Adiutrix]

I

Per il resto, credo che Teo abbia detto molte verità.

come sempre.

[Centurio]

Non è cretinaggine. E' qualcosa di diverso e ben peggiore.

Si tratta di quella prepotenza che ogni "maggioranza" (non necessariamente di carattere numerico) si sente in diritto di esercitare nei confronti di chi è minoranza. Prepotenza che deborda in ogni ambito, e in territori dove la Lazio e la Roma non dovrebbero avere cittadinanza. E così c'è l'insegnante che tenta di vessare il pargolo laziale (raccontato qui sopra, non mi sto inventando nulla), c'è il tizio che non t'alza la sbarra del pronto soccorso se non gli dici forzaro**, c'è il figlio sindaco di Roma di un famoso pioniere della Rai che ci estromette dal contesto cittadino con un'apparentemente innocua dichiarazione con sciarpa in mano.

E' così da sempre. Un lavorio sottile, che porta a un'identificazione totale del romano col romanista e viceversa, per cui l'abitante di questa città è la macchietta alla Bracconeri tanto amata dalla TV settentrionalista, simpatico coattello sguaiato, innocuo e poco produttivo. E tifoso daaa maggica. C'è altro in città? No, esiste una squadra chiamata Lazio che non si sa bene da dove venga, i cui tifosi la domenica sbucano dal nulla interrompendo per un paio d'ore la fabbricazione di Zyklon B, si recano allo stadio marciando a passo dell'oca (tanto sono una cinquantina, più o meno come nelle manifestazioni di FN) e assistono alla partita ululando a tutto ciò che è nero, gatti compresi.

Questa è la percezione indotta. Finché lo spazio è quel calmiere sociale che è il mondo pallonaro nella sua interezza, chiacchiere da bar comprese, le conseguenze non sono devastanti.

Il problema è un altro. E' nel fatto che questa "prepotenza della maggioranza" esiste, e si può manifestare in altri contesti. Con conseguenze molto più gravi. O qualcuno pensa che la Germania del '33 fosse un mondo popolato di alieni, oggi estinti? Quei personaggi esistono, sempre, ovunque, si tratta solo di dargli modo di "attivarsi". O di non darglielo. Un portavoce di un politico che delira di aerei su Formello deve perdere il suo incarico. Non ci sono altre possibilità. E' un individuo pericoloso, nel migliore dei casi inutile, perché non sa distinguere gli ambiti. A me, se m'azzardassi a dire quando lavoro "risolvo prima il problema di X perché è laziale, poi quello di Y perché è romanista", farebbero un mazzo da pentirmene a vita. Ed è giusto così. Se introduci il cazzeggio nel lavoro, hai superato un limite e a quel punto non so quale possa essere la nuova linea di confine. Se introduci lo stupido razzismo tifosoide nell'ambito del tuo lavoro di politico, non so fino dove potresti spingerti. Puoi essere magari uno che "per scherzo" dice che è bene avere posti separati per i rumeni sulla metro. E allora te ne vai. Fuori. Raus. Via. In un partito "democratico" per questa gente non può, non deve esserci posto. Vai a fare il collione dove fai meno danni possibili. Non puoi certo fare il "portavoce", perché quelle parole è come se le avesse dette Zingaretti stesso.

Si sta perdendo ogni senso della misura e dei confini. Un portavoce di un politico che s'esprime come la peggior feccia curvarola? Ma scherziamo? A quelli dell'Atalanta che insultano Morosini gli si dà, giustamente, la caccia: con questo signore che vogliamo fare? Cacciarlo mi pare il minimo, o no? O non siamo manco più in grado di capire quello che realmente succede?

mi sono alzato e stó applaudendo questo post. Con una punta di tristezza, perché é tutto vero.

[hidalgo]

Non è cretinaggine. E' qualcosa di diverso e ben peggiore.

Si tratta di quella prepotenza che ogni "maggioranza" (non necessariamente di carattere numerico) si sente in diritto di esercitare nei confronti di chi è minoranza. Prepotenza che deborda in ogni ambito, e in territori dove la Lazio e la Roma non dovrebbero avere cittadinanza. E così c'è l'insegnante che tenta di vessare il pargolo laziale (raccontato qui sopra, non mi sto inventando nulla), c'è il tizio che non t'alza la sbarra del pronto soccorso se non gli dici forzaro**, c'è il figlio sindaco di Roma di un famoso pioniere della Rai che ci estromette dal contesto cittadino con un'apparentemente innocua dichiarazione con sciarpa in mano.

E' così da sempre. Un lavorio sottile, che porta a un'identificazione totale del romano col romanista e viceversa, per cui l'abitante di questa città è la macchietta alla Bracconeri tanto amata dalla TV settentrionalista, simpatico coattello sguaiato, innocuo e poco produttivo. E tifoso daaa maggica. C'è altro in città? No, esiste una squadra chiamata Lazio che non si sa bene da dove venga, i cui tifosi la domenica sbucano dal nulla interrompendo per un paio d'ore la fabbricazione di Zyklon B, si recano allo stadio marciando a passo dell'oca (tanto sono una cinquantina, più o meno come nelle manifestazioni di FN) e assistono alla partita ululando a tutto ciò che è nero, gatti compresi.

Questa è la percezione indotta. Finché lo spazio è quel calmiere sociale che è il mondo pallonaro nella sua interezza, chiacchiere da bar comprese, le conseguenze non sono devastanti.

Il problema è un altro. E' nel fatto che questa "prepotenza della maggioranza" esiste, e si può manifestare in altri contesti. Con conseguenze molto più gravi. O qualcuno pensa che la Germania del '33 fosse un mondo popolato di alieni, oggi estinti? Quei personaggi esistono, sempre, ovunque, si tratta solo di dargli modo di "attivarsi". O di non darglielo. Un portavoce di un politico che delira di aerei su Formello deve perdere il suo incarico. Non ci sono altre possibilità. E' un individuo pericoloso, nel migliore dei casi inutile, perché non sa distinguere gli ambiti. A me, se m'azzardassi a dire quando lavoro "risolvo prima il problema di X perché è laziale, poi quello di Y perché è romanista", farebbero un mazzo da pentirmene a vita. Ed è giusto così. Se introduci il cazzeggio nel lavoro, hai superato un limite e a quel punto non so quale possa essere la nuova linea di confine. Se introduci lo stupido razzismo tifosoide nell'ambito del tuo lavoro di politico, non so fino dove potresti spingerti. Puoi essere magari uno che "per scherzo" dice che è bene avere posti separati per i rumeni sulla metro. E allora te ne vai. Fuori. Raus. Via. In un partito "democratico" per questa gente non può, non deve esserci posto. Vai a fare il collione dove fai meno danni possibili. Non puoi certo fare il "portavoce", perché quelle parole è come se le avesse dette Zingaretti stesso.

Si sta perdendo ogni senso della misura e dei confini. Un portavoce di un politico che s'esprime come la peggior feccia curvarola? Ma scherziamo? A quelli dell'Atalanta che insultano Morosini gli si dà, giustamente, la caccia: con questo signore che vogliamo fare? Cacciarlo mi pare il minimo, o no? O non siamo manco più in grado di capire quello che realmente succede?

Tutto condivisibilissimo Teo.
Ma ogni tanto mi viene da pensare che talvolta siamo noi stessi un po' vittime di quello che in un altro forum era definito "sindrome di accerchiamento".
Talvolta mi sembra che ci crogioliamo un po' troppo in un certo vittimismo di maniera.
Talvolta cadiamo nelle provocazioni piu' meschine, e ci abbassiamo allo stesso livello. Ci affanniamo a rispondere per le rime con mail o altri sistemi di protesta.
Quando ho letto la notizia di questo deficiente mi sono fatto un risata, ho fatto spallucce e ho pensato: ecco un altro coglione che non aveva altri problemi piu' importanti nella sua misera vita che discettare sulle rotte aeree.
Questo ho pensato.
E forse ci ho gia' perso anche troppo tempo, solo a formulare il pensiero.
Quello e' un coglione.
Noi siamo altro.
 

[Teo]

Tutto condivisibilissimo Teo.
Ma ogni tanto mi viene da pensare che talvolta siamo noi stessi un po' vittime di quello che in un altro forum era definito "sindrome di accerchiamento".
Talvolta mi sembra che ci crogioliamo un po' troppo in un certo vittimismo di maniera.
Talvolta cadiamo nelle provocazioni piu' meschine, e ci abbassiamo allo stesso livello. Ci affanniamo a rispondere per le rime con mail o altri sistemi di protesta.
Quando ho letto la notizia di questo deficiente mi sono fatto un risata, ho fatto spallucce e ho pensato: ecco un altro coglione che non aveva altri problemi piu' importanti nella sua misera vita che discettare sulle rotte aeree.
Questo ho pensato.

Un anno fa, di questi tempi, mio figlio ha conosciuto una ragazza toscana, all'Unversità. Hanno cominciato a frequentarsi e tutto il resto. Un bel giorno è spuntato fuori il di lei padre, che ha "casualmente" incontrato i due in giro per Roma. Tutto normale. Senonché, il simpatico genitore, s'è poi saputo, si è prodotto dopo quell'incontro in ricche lavate di capo alla figlia, che frequentava un tifoso laziale, quindi un fascista.

A me non è venuto per niente da ridere.

Il ragazzo, naturalmente, ha chiuso la tresca, con mia grande soddisfazione per la schiena dritta dimostrata: con gli idioti è bene non aver a che fare, salvo che non si debba vendergli qualcosa.

Ma un imbecille del genere potrebbe ricoprire un ruolo dirigenziale, da qualche parte e in qualsiasi contesto. E questo è spaventoso e inaccettabile.  Potrebbe essre veramente quacluno che valuta i meriti del prossimo in base alla squadra di calcio per cui tifa. O in base al colore della pelle, perché no?

Per quanto mi riguarda, finché il PD non caccia quel collione, è del tutto assimilabile al fu partito hitleriano.

[Aquilotta del Nord]

Io vedo che sei entrata su questo topic unicamente per bacchettare dei tifosi della Lazio che hanno risposto con cattivo gusto, certo, al cattivo gusto usato in un contesto dove risulta molto piu grave. Anche per il partito per cui lavora l'oggetto del topic, il che a me dà doppiamente fastidio visto che sarebbe il mio partito di riferimento.
Questo è ciò che volevo sottolineare.

Sulla malafede, concetto, se riferito a me, scomodato a mio modo di vedere in modo incomprensibile e logicamente del tutto inderivabile dal contesto, non ci perderò il sonno

E con ciò chiudo.

Per il resto, credo che Teo abbia detto molte verità.

Prendo a spunto questo post perché si riferiva ad uno mio, ma non è poi così importante. Diciamo che è uno a caso.

Vedo che anche qui, come in tanti altri forum del resto, ha preso il sopravvento la mania del parlarsi addosso e sfogarsi contro il nemico di turno, con toni ed epiteti che, se riferiti a voi, vi farebbero saltare dalla sedia. Ma ai tifosi tutto è concesso no? So' regazzi.

Vabbè, con questo tolgo il saluto, visto che ormai i miei interventi si contavano sulle dita di una mano monca, e non sarà un caso, immagino...

Tante care cose a tutti voi 

[franz_kappa]

Ho capito, ma è come dire vietiamo il telefono perché c'è chi lo usa per fare stalking o per far detonare cariche esplosive poste sotto l'autostrada...
lavoriamo per neutralizzare il cretino, non per ignorarne l'esistenza.

Ma infatti. Come quando leggiamo o sentiamo che Internet ha favorito la diffusione della pedofilia. Semmai ha favorito - in alcuni casi - l'emersione di un fenomeno preesistente ma che si diffondeva sottotraccia. Lo stesso dicasi per Twitter. Gli imbecilli ci sono sempre stati. Oggi (ed è questo quello che sconcerta) non hanno vergogna nel palesarsi tali di fronte a milioni di potenziali 'spettatori'.