Autore Topic: Rassegna Stampa 20/10/2012  (Letto 781 volte)

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Rassegna Stampa 20/10/2012
« : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:03:35 »


Arriva il Milan, Petkovic si aspetta una grande Lazio: “Loro vorranno fare bella figura, siamo favoriti e dobbiamo dimostrarlo”
Petkovic non si fida: "Io non vedo i rossoneri in così grande difficoltà, i 7 punti che hanno in classifica non rispettano il reale valore della squadra".
19/ott/2012 15.10.00


Reduce da un ottimo inizio di campionato, la Lazio domani ospiterà il Milan con l'obiettivo non solo di mettere in cascina altri tre punti importantissimi, ma anche quello di avvicinarsi alla vetta.
Vladimir Petkovic, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha spiegato come la sua squadra si sta avvicinando a questa importantissima partita: "C’è stata la sosta per le Nazionali, quindi non abbiamo avuto molto tempo a disposizione per prepararla. Certo è una gara molto importante per noi, vogliamo continuare a far bene e questo è un ulteriore esame per la Lazio. Per far bene non dovremo tralasciare nessun aspetto".

Il molti vedono il Milan come una nobile decaduta: "Io non vedo i rossoneri in così grande difficoltà, i 7 punti che hanno in classifica non rispettano il reale valore della squadra. Di certo verranno qi per fare punti e bella figura, non dobbiamo concedergli nulla. E' un match importante come lo sono stati quelli con Napoli e Tottenham, questa volta dobbiamo fare bene per tutti i 90'".

La Lazio parte con i favori del pronostico: "La cosa mi fa sorridere, nessuno può giocare con sufficienza contro una grande squadra come il Milan. Certo io credo moltissimo nei miei ragazzi e per me sono sempre un grandino sopra gli altri, non dobbiamo però sottovalutare i nostri avversari e dobbiamo dimostrare sul campo di essere favoriti. Voglio una squadra aggressiva che provi ad imporsi per tutta la gara, l'unico vantaggio che abbiamo è che giochiamo in casa".

Secondo Petkovic non si può ancora parlare di gara decisiva: "Noi vogliamo dimostrare tutto il nostro valore e fare bene davanti alla nostra gente, non parliamo però di partita decisiva perchè non lo è".

Il tecnico biancoceleste ha anche parlato della situazione relativa a Zarate: "Non è vero che avrà un preparatore personale. Lui mi ha avvertito di questa cosa ma non gli abbiamo dato il nostro permesso. Qui le cose si fanno insieme e non vogliamo che ci sia gente che lavora di più".



Verso Lazio-Milan: Allegri riabbraccia Pato, Petkovic si affida ai 'titolarissimi'
I rossoneri cercano di mettersi alle spalle la sconfitta nel derby, la squadra capitolina vuole confermarsi la vera alternativa al duo di testa formato da Juventus e Napoli.



QUI LAZIO
Petkovic ha ormai deciso l'undici anti-Milan, da valutare solo le condizioni di Gonzalez. In difesa Konko, Biava, Dias e Lulic davanti a Marchetti, davanti ci sarà Klose come unica punta, con il trio composto da Candreva, Hernanes e Mauri a sostegno. Se Gonzalez non dovesse farcela potrebbe esserci Cana al fianco di Ledesma.

     QUI MILAN
Allegri ancora indeciso tra il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2: dal modulo dipende l'utilizzo di Nocerino a centrocampo, titolare in caso di reparto a 3. Tra i pali ci sarà Amelia vista l'indisponibilità di Abbiati, in difesa Abate e De Sciglio sugli esterni con Bonera e uno tra Acerbi e Yepes in mezzo. Davanti Pazzini in vantaggio su Pato, che dovrebbe essere impiegato a gara in corso anche se Allegri è stuzzicato all'idea di lanciarlo dall'inizio.

     L'ULTIMA SFIDA
IL MOMENTO
I rossoneri arrivano al confronto dell'Olimpico dopo la cocente sconfitta nel derby: Allegri ha bisogno di un successo per ridare un pò di fiducia all'ambiente e guadagnare ossigeno in vista di una serie di partite molto impegnativa. La Lazio vuole confermarsi la terza forza del campionato alle spalle del duo di vetta: battere il Diavolo sarebbe un ulteriore prova di maturità da parte del gruppo di Petkovic, reduce da tre vittorie tra Serie A ed Europa League

     PERCHE' GUARDARLA
Il Milan non ha più bonus da spendere, Petkovic ha dimostrato di volersela giocare sempre, contro chiunque: si preannuncia una gara aperta e spettacolare, che potrebbe dare preziosi segnali sulla lotta per un piazzamento tra le prime tre. Motivo d'interesse è inoltre l'attesissimo ritorno di Pato, da titolare o a gara in corso.


Scommessopoli non è ancora finita: Palazzi a Cremona per nuovi atti realtivi a Mauri
Giustizia sportiva ed ordinaria, stanno continuando la loro collaborazione alla ricerca di ulteriori verità. A confermarlo, è la visita di Palazzi a Di Martino.
19/ott/2012 13.43.00



Chi sperava che Scommessopoli fosse solo l'ennesimo scandalo che il calcio italiano era riuscito a mettersi alle spalle, si è sbagliato di grosso. A quanto pare infatti, diverse sono le novità in arrivo e il lavoro degli inquirenti non è certo finito.

Giustizia sportiva ed ordinaria, stanno continuando la loro collaborazione alla ricerca di ulteriori verità. A confermarlo, è la visita che il Procuratore Federale, Stefano Palazzi, ha fatto oggi al procuratore Roberto Di Martino.

I due, sono a colloquio presso la Procura di Cremona, con Palazzi che vorrebbe acquisire nuovi atti relativi all'inchiesta penale. Particolarmente importanti, sarebbero i risultati i risultati della rogatoria che il Ministero pubblico federale svizzero ha avviato nei confronti di Stefano Mauri, in merito ad un'ipotesi di riciclaggio.

In Svizzere c'è un contro riconducibile proprio al capitano della Lazio che nei giorni scorsi è stato interrogato a Berna.









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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #1 : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:08:41 »












Il Toro alza il tiro Cè Zarate nel mirino
STEFANO LANZO
TORINO. Il ritratto assume ogni settimana
contorni sempre più nitidi. Un colpo di pennello
di qua, una ripassata di colore di là e il quadro
raffigurante la seconda punta ideale per
rinforzare il Torino si completa
progressivamente, emergendo necessità e
lacune di partita in partita. Settanta giorni per
dipingere, il mese di gennaio per affondare il
colpo e consegnare a Ventura lattaccante che
serve per il salto di qualità. Rapido,
tecnicamente dotato, abile nellinserirsi negli
spazi, in possesso di senso del gol,
possibilmente con conoscenza assidua della
serie A italiana, pronto per fare la differenza.
Subito. Gira e rigira, Mauro Zarate risponde a
ognuna delle caratteristiche richieste alla punta perfetta per
completare il reparto offensivo granata.
CE ANCHE FLOCCARI E una riflessione che la dirigenza
ha iniziato a ponderare nel momento in cui largentino è
uscito dal radar del tecnico laziale Petkovic , con la
contemporanea ascesa, nelle gerarchie dellallenatore nato a
Sarajevo, di Sergio Floccari : obiettivo inseguito dal Torino fin dallestate e,
considerando le evoluzioni degli ultimi mesi, adesso sempre più lontano. Ecco allora
che, rimanendo in casa Lotito , non certo un cliente facile in sede di trattative, il mirino
del club granata si è spostato sul talentuoso e discusso 25enne prodotto del vivaio del
Velez. Chiacchierato non certo sulle qualità tecniche: quelle sono indiscutibili e non è
difficile immaginare che Ventura accoglierebbe a braccia aperte un attaccante di rango
come Zarate. Il Torino, piuttosto, si prenderà il tempo necessario per valutare due
tipologie differenti di problematiche. La prima è più psicologica: comprendere quali
siano le motivazioni di Maurito e soprattutto la compatibilità con uno spogliatoio che è
il reale punto di forza della squadra granata. Considerati gli equilibri squisitamente
caratteriali, il Torino dovrà fare i conti, in tutti i sensi, con i costi delleventuale
operazione: a cominciare dallingaggio sostanzioso, che gravita attorno ai due milioni
netti a stagione (prendendolo a gennaio il Torino andrebbe a coprirne chiaramente la
metà). Ragionando comunque su un prestito con diritto di riscatto, bisognerà capire
quali siano le aspirazioni di Lotito. Perché largentino è in scadenza nel 2014 e per lui
la Lazio ha investito la bellezza di 20 milioni. Dunque il club biancoceleste ha davanti
tre strade: cercare di recuperare il ragazzo, venderlo a gennaio nella migliore maniera
possibile (ma negli ultimi mesi il costo del cartellino si è inevitabilmente abbassato)
oppure cercare il rilancio girandolo in prestito (anche
oneroso) in una squadra in grado di rivitalizzarne le
innegabili qualità. Sullargentino le chiacchiere mercatare non
mancano, con le piste estere decisamente preponderanti:
linteresse dellOlympique Marsiglia, qualche sirena inglese,
la possibilità turca (al momento non gradita al giocatore). Il
Torino osserva e analizza, cercando di capire se loperazione
possa valere rischio ed esborso.
E PURE KOZAK E Zarate cosa fa? Nel frattempo cerca di riconquistarsi la Lazio, con
lidea, se la missione nei prossimi due mesi dovesse fallire, di farsi trovare tirato alucido per una nuova avventura. Largentino ha il comprensibile desiderio di restare a
livelli più alti possibili: alla fine, nel caso di partenza da Roma, dovrà trovare la via di
mezzo tra le ambiziose aspirazioni e la pragmatica necessità, a quasi 26 anni, di
ritornare protagonista, magari in una piazza con meno velleità di piani alti, ma tanta
voglia di stupire. Il Torino guarda in casa Lotito, dove Floccari, da vice Klose , non
esce dalla lista dei desideri di Cairo e Petrachi , perché considerato funzionale anche
in coppia con Bianchi o eventualmente per raccoglierne leredità in attacco (perché
anche la vicenda del capitano granata in scadenza a giugno è tuttaltro che definita). E
poi cè Libor Kozak , la torre ceca che pure con Petkovic ha un utilizzo limitato
(soprattutto in campionato) e che i granata avevano già sondato in estate.
IL SOLITO BARRETO Lattività di dirigenti e osservatori granata, operando
sullattacco, prosegue frenetica attorno a profili già conosciuti: piace il brasiliano
Wellington del Cruzeiro, mentre un altro brasiliano ben più temprato dal campionato
italiano, ovvero Barreto dellUdinese, resiste in cima allelenco dei nomi papabili per
gennaio. Come quello di Pozzi , bomber di razza che nella Sampdoria, quando tornerà
dallennesimo infortunio, dovrà affrontare la concorrenza di Maxi Lopez . Senza
dimenticare lesplosivo cileno del Napoli, Edu Vargas , apprezzato e seguito dal Torino
già da tempo. In tale quadro è una strada a parte quella che porta al ventenne
nigeriano Mbakogu , rivelazione della B con la Juve Stabia: unoperazione su un
giovane attaccante che però avrebbe un respiro più ampio, in prospettiva futura. Per il
presente serve un attaccante pronto nellimmediato: la pensano così, in perfetta
sintonia, dirigenza e timoniere granata.

Mosse così sarebbero da Toro vero
MARCO BONETTO
SAREBBE il miglior contropiede, dopo aver
perso Maxi Lopez. Zarate (o un altro attaccante
di questo livello, diciamolo subito) sarebbe il
miglior segnale, al bivio tutto cairota tra il diritto
di scegliere e il dovere di rispondere. Il diritto di
scegliere: chi comprare. E quando. E per
quanto. Il presidente è lui, il portafoglio è suo, il
Toro è emanazione dei pensieri e delle
disponibilità di Cairo Urbano, imprenditore in
espansione. Ma il Toro è anche altro: è di
proprietà di un uomo solo, ma è il prodotto
vivente di un milione di tifosi, appoggiato su
una storia gloriosa e ultracentenaria. Nasce da
qui, nellintreccio tra voglio e posso??, tra posso
e devo??, la necessità che Cairo ha di
rispondere alla piazza. Proprio perché ha
riportato il Torino in A. E un nuovo Cairo può
issarsi su nuove prospettive.
Sia consentita limmagine: in estate il patron ha accarezzato Maxi Lopez con una
mano, mentre con laltra continuava a girar tra le dita le monete nel taschino. E lì ha
perso un tram, teneva la testa troppo bassa per contare e ricontare: si è infilata la
Sampdoria. Da qui dovrebbe ripartire. E andare a bersaglio. Zarate (lo ripetiamo: o
attaccanti di questo livello, superiore alla media) è un obiettivo non da nobile decaduta
che sta a galla, ma di un Toro profetizzato dallo stesso Cairo quando acquistò il club
nel 2005. Parlava di parte sinistra della classifica, di crescita progressiva. Adesso può,
di nuovo.



il tecnico biancoceleste cerca il salto di
qualità
«Lazio, questo è lesame di maturità»
PETKOVIC «Non mi fido del Milan ferito,
ma noi partiamo da un gradino più su»
SIMONE DI STEFANO
ROMA. Stasera Vladimir Petkovic guarderà mezzo tempo di Juventus-Napoli («...Ma
ciò che a me interessa è che vinca la Lazio»), poi si immergerà in quella che
considera «una delle gare più importanti della carriera». Lazio-Milan vale la classifica,
le motivazioni personali, ma anche lennesimo test di stabilità per scacciare il tabù di
Lazio grande solo con le piccole: «Contro il Milan può essere il nostro esame di
maturità - riconosce - uno dei tanti esami come sempre, arriva dopo la sosta e contro
un Milan che ha tanta fame e rabbia». Forte e deciso quando si parla di motivazioni
per la sua Lazio («Abbiamo maggiore consapevolezza e una rabbia per dimostrare
che il nostro valore è alto»), meno offensivo?? quando appare lo spauracchio della
parola Milan??: «Mi fa ridere - dice Petkovic - pensare che qualcuno possa giocare
contro il Milan con supponenza e mentalità inadeguata alla partita. Il Milan è una
grande squadra, si è visto anche nelle ultime partite, bisogna essere pronti a soffrire e
concentrati al 120%». Guardia alta, e senza grossi dubbi di formazione perché «per la
prima volta ho la squadra al completo», il professor Petkovic prevede una sola
risposta da parte dei suoi alunni: «Mentalità e spirito di sacrificio». È la ricetta per
spedire il Diavolo negli inferi della classifica. Le motivazioni non mancheranno
nemmeno agli avversari, e Petko questo lo ha messo in considerazione: «Il Milan?
Vedo una squadra forte che da anni va benissimo in Europa, i 7 punti non
rispecchiano il suo valore. Non dobbiamo concedere niente e vincere la partita». Un
tasto che Petkovic ha sempre battuto forte, quello dellautostima. In questo sembra
ispirarsi a Mourinho: «Ogni allenatore - precisa - deve stimare al massimo la sua
squadra, portare la sua squadra al punto in cui lautostima è massima, per me la mia
squadra sarà sempre un gradino sopra dellavversario, qualsiasi sia il nome». Anche
se del Milan non si fida: «Dobbiamo stare attenti a non concedere spazi e aggredire il
portatore di palla molto alti, il Milan ci può dare problemi ma anche loro devono fare
attenzione alla nostra capacità di soffrire e ripartire». Ecco, Napoli docet. E sbuca la
Petko-anomalia: per la prima volta il tecnico parla anche di contropiede. «Dobbiamo
prendere con le pinze il Milan ferito - aggiunge - ha tanta rabbia e voglia di prendere
punti. Guardando classifica siamo noi i favoriti, ma mettendo tutto insieme abbiamo
qualche vantaggio perché giochiamo in casa. Ma dobbiamo dimostrarlo in campo».
Dove scenderanno gli undici migliori, con Gonzalez pienamente abile e arruolato. Al
contrario di Ederson, che in settimana ha accusato nuovi fastidi alladduttore e ieri non
è stato convocato. Torna in panchina dopo 6 mesi di stop, lex rossonero Cristian
Brocchi. Altra panchina per Zarate, su cui Petkovic ha voluto precisare: «Non è vero
che potrebbe avere un preparatore individuale, cerchiamo e cercheremo sempre di
avere una gestione centrale e se i giocatori fanno qualcosa fuori devono avvisarci e
devono fare gli stessi esercizi».



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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #2 : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:10:49 »







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« Risposta #3 : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:14:43 »










U n a n o t t e p e r v o l a r e
Un anno fa la Lazio faticava con le piccole e batteva le grandi
Petkovic lha resa più regolare e concreta: oggi deve confermarlo
Dallinviato
FORMELLO - A riguardare il cammino della
Lazio nel passato campionato viene da chiedersi
come Reja non sia riuscito a chiudere terzo e
con la qualificazione ai preliminari di Champions
League. Un traguardo sfumato per aver perso
troppi punti con le medio-piccole della serie A.
Tante, troppe occasioni sprecate a fronte di una
stagione in cui, per la prima volta, la Lazio era riuscita a imporsi con le grandi: 2-0 al
Milan di Allegri dopo il 2-2 di San Siro alla prima di campionato, 3-1 per chiudere in
bellezza con lInter di Stramaccioni, un pareggio per 0-0 al San Paolo e una vittoria per
3-1 allOlimpico con il Napoli, doppia vittoria nel derby con la Roma. Bella con le
grandi, vulnerabile con le altre: questa limmagine che aveva dato la Lazio nel passato
campionato. Una tendenza confermata dai numeri: 1,7 punti di media (17 totali) sui
dieci big-match del passato campionato, per Reja una doppia sconfitta soltanto di
fronte alla Juventus di Conte. Inverso il cammino nelle partite sulla carta più semplici:
stessi punti (17) su un arco più lungo di partite (ben 16) e una media di 1,06 per gara.
SPRECO - Sono rimaste negli occhi le immagini e il ricordo dei pareggi interni con
Siena e Lecce, non solo della sconfitta con il Novara (quasi retrocesso) proprio nel bel
mezzo della volata per il terzo posto. Ma la Lazio di Reja aveva dilapidato un capitale
enorme e rovinato il suo campionato già in precedenza: la sconfitta interna con il
Bologna smarrendo subito leuforia per il successo nel derby, il tracollo di Palermo, il
doppio ko con il Genoa, un solo punto tra andata e ritorno con il Catania di Montella, il
pareggio allOlimpico prima di Natale con il Chievo, rischiando anche di perdere. Senza
le imprese con le big, chissà dove sarebbe finita la Lazio, forse neppure a metà
classifica. E invece si è piazzata quarta, facendosi superare dallUdinese nel confronto
diretto, a quindici giorni dalla fine del campionato.
DIFFERENZA - La Lazio di Petkovic sembra unaltra squadra, anche se i numeri di
inizio stagione possono essere accostati alle performance del recente passato. Di
diverso cè il modo in cui ha dominato certe partite. Raramente, con Reja, i
biancocelesti riuscivano a mettere in ghiaccio il risultato in anticipo. Di solito, anche
vincendo, erano sofferenze indicibili sino al novantesimo. Nelle prime sette giornate di
campionato, questa Lazio ha sbriciolato Palermo, Chievo e Pescara con una facilità
sorprendente, quasi disarmante. Forse non si tratterà delle squadre più forti da
affrontare, ma in serie A non è facile mettere sotto nessuno. La Lazio cè riuscita,
perdendo invece con il Genoa (dopo aver dominato per settanta minuti) e andando
sotto di brutto a Napoli, dove ha lasciato campo e si è esposta alle ripartenze
irresistibili di Cavani. E stato un 3-0 senza discussioni e forse si è insinuato il dubbio.
La Lazio sarà grande anche con le grandi? Una partita sola non basta per emettere
sentenze. E la sfida di stasera con il Milan di Allegri, chiamato a risalire la classifica e
interrompere la crisi, può essere lappuntamento giusto per misurare lo spessore della
squadra biancoceleste e dare un significato diverso ai suoi risultati. Se la Lazio puòaspirare a entrare tra le grandi, deve dimostrarlo sempre, a cominciare da stasera.

LOCCASIONE GIUSTA PER METTERSI NELLA SCIA DI
J U V E N T U S E N A P O L I
di Fabrizio Patania
Vince, anzi domina, e si impone con facilità sorprendente nelle partite in cui i
valori della Lazio (sulla carta) sono chiaramente superiori. Rischia, anzi è stata
travolta e ha perso con tre gol di scarto, appena ha trovato una squadra di
spessore come il Napoli. Forse è proprio questo il bello del calcio di Petkovic.
Niente calcoli, si attacca di fronte a qualsiasi avversario e, se necessario, si
torna dietro alla linea della palla anche quando si gioca con il Pescara.
Dominare è il verbo preferito del tecnico di Sarajevo e questa è anche lincognita
da misurare nel campionato italiano. Non è sempre possibile farlo, ci sono
partite in cui si può e si deve speculare: la serata del San Paolo deve essere un
monito e un avvertimento per il prossimo ciclo di partite che attendono la Lazio.
Non solo e non tanto stasera con il Milan. Gli esami di maturità continueranno
fra otto giorni al Franchi di Firenze, poi nel derby con la Roma e nella trasferta
allo Juventus Stadium. Qui si scava la differenza con il passato. Reja, giocando
dattesa, nello scorso campionato sè tolto diverse soddisfazioni, ma non è
riuscito a entrare in Champions, dilapidando con le piccole un patrimonio
enorme. Oggi Petkovic dovrà cominciare a rispondere, dimostrando che la sua
Lazio può alzare la voce e dominare le partite anche con chi è abituato da anni a
lottare per lo scudetto o giocare in Champions. Il Milan non è più lo stesso.
Allegri in pochi mesi ha perso Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta e Seedorf, ma
anche Cassano, Gattuso, Inzaghi, Aquilani e Zambrotta. Ma se metteste insieme
Montolivo, Nocerino, De Jong e Boateng verrebbe fuori un signor centrocampo
a ridosso di El Shaarawy e Pazzini, che non sono proprio scarsi, in attesa di
Pato e Robinho. Con tutte le difficoltà del momento e sapendo che non potrà
lottare per il titolo, il Milan resta una squadra di spessore, abituata a misurarsi
ad alti livelli e con un allenatore arrabbiatissimo dopo il ko nel derby con lInter.
E la serata giusta per capire se la Lazio potrà davvero mettersi nella scia di
Juventus e Napoli, che precederanno la sfida dellOlimpico.

Petkovic ordina «Aggrediamol i»
«Il Milan è molto forte ma noi non dobbiamo concedergli nulla:
qui vedremo il nostro valore»
Dallinviato
Fabrizio Patania
FORMELLO - E loccasione della Lazio, lesame da non fallire. Battere il Milan ed
eliminarlo o quasi dalla corsa Champions, scavare un solco difficile da cancellare. Ma
cè anche molto di più nella serata dellOlimpico. Petkovic ha voglia di regalare unaltra
notte di grande calcio al popolo biancoceleste, ha voglia di ritrovare la stessa Lazio
che prima della sosta di campionato era riuscita a stritolare il Pescara. Il tecnico di
Sarajevo ha preparato lassalto, ha chiesto ai suoi giocatori di tenere alto il ritmo, di
pressare il Milan e se possibile strangolarlo, correndo senza
respiro per novanta minuti. Progetto ambizioso nella
consapevolezza che si presenteranno momenti complicati da
superare. Il suo obiettivo è vincere, ad ogni costo. Perché
questa non è e non sarà una partita come le altre. Varrà
molto più di tre punti. Questo ha fatto capire Petkovic nella
vigilia di Formello, scaldata da un sole intenso, fuori
stagione.
E un esame per la Lazio?
«E uno dei tanti esami di maturità, come sempre. Arriva dopo la sosta, la squadra è al
completo ma non ho potuto preparare molto la partita, come ha fatto il Milan che arriva
con tanta fame e tanta rabbia. E una partita molto importante per proseguire il
cammino».
La Lazio ha 15 punti e il Milan 7. Cè tanta differenza?
«Io vedo una squadra forte che da anni va benissimo in Europa, i 7 punti non
rispecchiano il loro valore. Vengono per fare bella figura e conquistare i punti.
Giochiamo in casa, non dobbiamo concedere niente e vincere la partita. Detto questo,
ogni allenatore deve stimare al massimo la propria squadra e portarla al punto in cui
lautostima è massima. Per me la mia squadra sarà sempre un gradino sopra
l'avversario, qualsiasi nome porti».
Questa è la partita più prestigiosa che affronta in carriera?
«Forse sì. E una sfida importante, sul livello di quelle giocate contro il Napoli e
Tottenham, dove abbiamo alternato cose buone e altre meno buone. Questa volta
vorrei che la squadra riuscisse per novanta minuti a dimostrare il suo valore».
Potrebbe essere un problema considerare la Lazio favorita?
«Mi fa sorridere pensare che qualcuno possa giocare contro il Milan con supponenza
e un valore mentale inadeguato alla partita. Il Milan è una grande squadra, si è visto
anche nelle ultime partite, bisogna essere pronti a soffrire e concentrati al 120% sulle
cose che dobbiamo fare».
Brocchi ed Hernanes hanno parlato di approccio decisivo alla partita. Servirà la
Lazio più bella nei primi venti minuti?
«Tutti i 90-95 minuti saranno importanti, con il Milan non si
può mollare neppure un istante. Dovremo essere pronti a
entrare bene in partita, già dal riscaldamento. E poi tenere il
più a lungo possibile, anche sapendo che riuscirci per
novanta minuti con il Milan sarà difficile. Ma così potremo
vedere la maturità e lo spessore della squadra.
Allegri sembra intenzionato a schierare una formazione offensiva.
«Pare di sì. Da centrocampo in su hanno tre o quattro giocatori con grande facilità di
andare al tiro. Ma la Lazio, anche soffrendo, deve essere pronta a ripartire. Dobbiamo
pressare e metterli in difficoltà. Serviranno velocità, corsa. Bisognerà stare attenti a
non concedere spazi e aggredire il portatore di palla molto alti».
Troverete un Milan ferito.
«Dobbiamo prendere con le pinze il Milan. Hanno tanta rabbia e voglia di fare punti.
Guardando la classifica e sapendo, possiamo essere considerati i favoriti e abbiamo
qualche vantaggio perché giochiamo in casa. Ma dobbiamo dimostrarlo in campo. Mi
aspetto una Lazio che metta più rabbia dellavversario, che giochi bene e che
soprattutto prenda i tre punti».
Il Milan lo difende, ma Allegri rischia la panchina. Petkovic, invece, sembra il
valore aggiunto della Lazio.
«Non voglio entrare nel merito della situazione. Questo è il calcio, è un lavoro di tutti,
partendo dal presidente sino ai massaggiatori. Tutti hanno un merito quando le cose
vanno bene. Io faccio parte di questo gruppo di persone che cerca di dare ai giocatori
la possibilità di esprimersi al meglio possibile. Fino a questo momento lo stanno
facendo».
Guarderà Juve-Napoli?
«Più importante di tutto è che la Lazio vinca, non voglio guardare troppo nel giardino
degli altri. Juve-Napoli è una bella partita, guarderò volentieri il primo tempo, poi mi
voglio concentrare sulla nostra partita. Spero che la nostra sia ancora più importante e
bella».
E una partita decisiva?
«Abbiamo una consapevolezza maggiore, una rabbia per dimostrare che il nostro
valore è alto. Questa partita non è decisiva, si deve affrontare come tutte le altre,
prendere come un piacere giocare partite così davanti al nostro pubblico e dare tutto
senza fermarsi».





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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #4 : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:18:12 »


Con Gonz a l e z c è l a La z i o t ipo
Luruguaiano è ok: giocherà accanto a Hernanes, Candreva e
Mauri. Ederson si ferma di nuovo: ancora noie muscolari
Dallinviato
Fabrizio Patania
FORMELLO - Ha avuto poco tempo per
preparare questa partita, ha rivisto solo ieri
Gonzalez e ha potuto lavorare con la squadra
(quasi) al completo, ma Petkovic riuscirà lo
stesso a presentare di fronte al Milan la
Lazio-tipo di questo avvio di stagione. Gli ultimi
dubbi, relativi alle condizioni e alla stanchezza
delluruguaiano, sono caduti ancora prima che la
squadra scendesse in campo per la rifinitura. Il
tecnico di Sarajevo ha chiarito subito che non
rinuncerà a Gonzalez, rientrato giovedì a Roma
dalla trasferta a La Paz, in Bolivia, con la
Celeste. Il cursore uruguaiano è indispensabile:
per caratteristiche, con il suo passo rapido e il
suo dinamismo, completa un reparto ricco di
trequartisti e con
Ledesma a organizzare
la manovra davanti alla
difesa.
ASSETTO - La Lazio si
muoverà con il
consueto modulo: 4-1-4-1. Davanti a Marchetti,
agirà il tandem centrale formato da Biava e Dias.
Petkovic potrà contare su Konko (uscito a
Pescara a mezzora dalla fine per le noie al
polpaccio) e Lulic, rientrato dagli impegni con la
nazionale. Il bosniaco si muoverà ancora sulla
linea dei difensori. In panchina Petkovic porterà
Scaloni, Zauri e Cavanda, che ieri ha lavorato in
palestra. Niente convocazione per Radu, che ha
partecipato alle prove tattiche. Sta bene e ha
bisogno di allenarsi per ritrovare la condizione.
Era ancora presto per portarlo in panchina, così non è entrato in lista. Stesso discorso
per Stankevicius: il lituano ieri ha svolto un allenamento differenziato. E tornato dalla
Bosnia con una forma di gastroenterite. Come difensore centrale, troverà posto in
panchina il francese Ciani. Diakitè è appena tornato a lavorare nel gruppo e, come
previsto, non è stato convocato.
CENTROCAMPO - Davanti alla difesa agirà Ledesma. Petkovic confermerà la linea
dei quattro incursori: Candreva a destra, Mauri a sinistra. Hernanes e Gonzalez a
completare il reparto, Klose a guidare lattacco. Le alternative per il centrocampo
saranno lalbanese Cana e Brocchi, che torna a rivedere il campo dopo sei mesi di
assenza. Lex rossonero è pronto, gli manca soltanto il ritmo partita, ma può riprendere
a giocare. E chissà che Petkovic, in una serata di grandi stimoli, non gli conceda
lultima frazione di partita per dare il cambio a Gonzalez. Spicca la mancanza di Onazi,
escluso per scelta tecnica. E giovane e continuerà a crescere. La decisione di
Petkovic fa pensare che abbia già visto Brocchi pronto per entrare in corsa. E che non
abbia ritenuto di penalizzare gli attaccanti. In panchina ne porterà quattro: Floccari,
Kozak, il capitano Rocchi (ancora in attesa di esordio stagionale) e Zarate, che non
era stato convocato a Pescara prima della sosta del campionato.
EDERSON - Manca anche il brasiliano ed è la notizia di giornata. Lex Lione si è
allenato in palestra: ha accusato nuovi fastidi agli adduttore della coscia sinistra. Non
è al top e Petkovic ha preferito esentarlo. E tutto da verificare che il brasiliano possa
giocare ad Atene giovedì in Europa League. Bisognerebbe guarire una volta per tutte.
Ederson si era fatto male con il Maribor e aveva saltato Pescara. Da una settimana
era tornato ad allenarsi con intensità, ma ha retto pochi giorni.
TERZO TEMPO - Cresce lattesa per la partitissima con il Milan. Esaurita solo la Curva
Nord, si trovano ancora tagliandi per i Distinti. Venduti (a ieri sera) 26 mila biglietti.
Tredicimila sono gli abbonati. La Lazio spera di raggiungere quota 45 mila spettatori.
Alle 16, nei pressi della Farnesina, scatterà il terzo tempo voluto dai tifosi
biancocelesti. Gustoso antipasto di avvicinamento alla partita.


p r i m a v e r a
I baby ripartono da Lanciano «Facciamo vedere chi siamo»
ROMA - Ritorno al campionato, e per la Lazio cè un futuro tutto da scrivere. Settimo
turno, Lanciano, ore 15: oggi la squadra di Alberto Bollini scoprirà se la sosta (lunga,
quasi infinita) ha giovato o no alle gambe, alla testa, al gioco. E una sfida soft, se
guardi la classifica. Ma dietro uno stop cè sempre uninsidia, meglio prenderla nel
modo giusto. Con 4 punti, al penultimo posto, la Virtus Lanciano è comunque una
squadra abbordabile. Però gli abruzzesi arrivano dal successo esterno (primo
stagionale) con la Ternana, e questo può essere lindice di una lenta ripresa. Dal canto
suo, la Lazio, rinviata la gara al vertice con il Napoli, vuole a tutti i costi tornare alla
realtà della regular season con una vittoria. Per farlo, Bollini ha convocato 20 elementi.
Non c'è Rozzi. Problemi? «Il gruppo mentalmente ha la voglia di rimettersi in moto con
le gare ufficiali - ha detto Bollini - andiamo a Lanciano a fare la nostra partita, con le
nostre caratteristiche che abbiamo dimostrato all'inizio di stagione. Senza pensare alle
defezioni, dobbiamo aver la spavalderia di attaccare per far vedere quanto vale la
Lazio».
LE INSIDIE - Cè Tira, invece, tornato a disposizione del tecnico dopo linfortunio.
Scarfagna dovrebbe riprendersi la maglia da titolare, mentre in difesa Vilkaitis e Ilari
sono una garanzia. Ma una difficoltà non manca: «Riprendere dopo così tanto tempo.
In queste tre settimane abbiamo cercato di tenere alto il ritmo agonistico anche tramite
delle amichevoli, ma il clima del campionato, il clima delle gare ufficiali è un altra cosa.
Non vogliamo essere preoccupati per la sosta, ma essere contenti perché si riparte».
In attesa del ritorno a Formello, dove la Lazio non gioca da più di un mese. «Non me
lo ricordo più come si gioca in casa - scherza Bollini - , ma ne avremo di più quando ci
giocheremo. Giocare nella nostra casa è sempre un piacere».
(infopress)
Così a Lanciano (ore 15)
VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Carta; Fiore, Giusti, Piccioni, Piccirilli, Rota;
Zanellato, Cataldi, Verna; De Vincentis, Marcelli. A disp.: Cattafesta, Pataki,
Casciani, Fedeli, Carpineta, Martineo, Verì. All.: Logarzo
LAZIO (4-3-3): Scarfagna; Ilari, Vilkaitis, Mazzei, Serpieri; Falasca, Lombardi,
Cataldi; Vivacqua, Crecco, Tira. A disp.: Strakosha, Filippini Pollace, Bilali,
Silvagni, Andreoli, Pace, Alleva, Bianchi. All.: Bollini.

I L C A S O
Zarate convocato ma Petkovic avverte: «Concordi con noi i suoi
allenamenti»
Dallinviato
FORMELLO - Dopo lesclusione per la trasferta di Pescara, è arrivata la convocazione
per il Milan. Chissà se è stato favorito dallindisponibilità di Ederson, che si è fermato di
nuovo per problemi muscolari, ma anche il nome di Mauro Zarate è entrato nella lista
dei 23 diramata da Petkovic dopo lallenamento di rifinitura. Questa sera largentino
troverà posto in panchina. Ha cercato di sfruttare la sosta per recuperare posizioni e
ha intensificato la propria preparazione. Confermiamo la notizia già pubblicata ieri: per
due volte (lultima mercoledì), nei giorni scorsi Zarate ha raddoppiato i propri
allenamenti. Di mattina con un personal trainer, arrivato dallArgentina per seguirlo, di
pomeriggio con la squadra. Non è vero, invece, che sia stato autorizzato da Petkovic e
dal preparatore Rongoni. Il tecnico di Sarajevo ha voluto precisare il suo pensiero alla
fine della conferenza stampa. Doveroso registrare la precisazione: «Volevo spiegare
che Zarate non ha un preparatore individuale, non conosco questa persona. Noi
cerchiamo e cercheremo sempre di avere una gestione centrale degli allenamenti. Se i
giocatori fanno qualcosa fuori devono avvisarci e fare le stesse cose». Zarate si è
allenato due volte in modo individuale a Formello, non da altre parti. Ai tempi di Rossi,
per esempio, era abituato il martedì e il giovedì mattina a raddoppiare le sedute in
solitudine al Tennis Club Parioli. Ha voglia di migliorare la condizione, di allenarsi di
più. Petkovic ha continuato: «Sono stato avvisato da Zarate che potrebbe farlo, ma è
una cosa sua, non concessa da noi e che potrebbe portarlo ad avere altre ambizioni»
ha aggiunto lallenatore della Lazio, deciso a inviare allargentino tre messaggi. Il primo:
la preparazione atletica è tutta di pertinenza dello staff, dunque di Petkovic e Rongoni.
Il secondo: allinterno del gruppo altri giocatori non devono avere lidea che ci si possa
allenare da soli. Il terzo: se ha voglia di intensificare gli allenamenti e lavorare anche
da solo, lo staff della Lazio è pronto ad assisterlo.



MARCHETTI NON MOLLA NULLA Cè anche lobiettivo Nazionale
dietro un rendimento tornato ad altissimi livelli
Dallinviato
Fabrizio Patania
FORMELLO - Chissà se Prandelli prima o poi si
convincerà a richiamarlo in Nazionale. Di sicuro
Galliani ha dei rimpianti legati al nome di
Federico Marchetti: lo avrebbe voluto al Milan e
nel giugno 2011, quando lex portiere del Cagliari
sera già promesso alla Lazio, provò a soffiarlo a
Lotito. E una storia di mercato e che testimonia,
una volta di più, il lavoro portato avanti dai
dirigenti biancocelesti. Dopo la rottura con
Muslera, era stato scelto Marchetti come erede
delluruguaiano. Lotito sera mosso con tempismo,
avviando i colloqui con
Giuseppe Bozzo, il
manager del portiere.
In seguito alla vertenza
arrivata al Collegio
Arbitrale, Marchetti e il
Cagliari avevano
stipulato un accordo
per regolare laddio:
cessione attraverso clausola di rescissione
fissata a 5,2 milioni di euro con pagamento
triennale. La Lazio sera accordata con Marchetti.
Poco prima di chiudere e di mettere le firme sui
contratti, ecco il colpo di coda di Cellino e
Galliani. Il Milan cercava un portiere da
affiancare ad Abbiati (non era ancora stato preso
Amelia) e con il Cagliari cerano discorsi avviati
per Astori. Così nacque lidea di Marchetti.
Cellino disse subito sì a Galliani: pur di fare un dispetto a Lotito, avrebbe abbassato
anche il prezzo del cartellino. Il numero uno di Bassano del Grappa, però, disse no.
Determinante la volontà del portiere e la parola data da Bozzo. Una decisione presa
da Marchetti per due motivi. Il primo: la voglia di onorare limpegno e firmare con la
prima società che si era mossa con decisione nei suoi confronti. Il secondo: lidea che
la Lazio fosse lopportunità migliore per la sua carriera dopo un anno di inattività e con
la prospettiva di giocare titolare.
RILANCIO - I fatti gli hanno dato ragione. Dicendo sì alla Lazio si è rilanciato ed è
tornato ad altissimi livelli. Ha trovato in Bizzarri un partner valido e che lo tiene sulla
corda, in Grigioni uno dei preparatori più forti in circolazione. Si è messo sotto e dopo
un paio di mesi aveva già dimenticato una stagione vissuta ai margini del Cagliari e
correndo da solo sulla spiaggia del Poetto. Ora Marchetti lavora per riconquistare
lazzurro. Corre per tornare ad essere lerede di Buffon. Prandelli, anche allultimo giro
di convocazioni, gli ha preferito De Sanctis, Viviano e Sirigu. Federico non molla. E
continua ad allenarsi con serenità. La Lazio è diventata la sua Nazionale. Biava, Dias
e Ledesma i suoi custodi. Sinora ha subìto soltanto 6 gol in 7 partite di campionato, di
cui tre (firmati da Cavani) nella notte sbagliata del San Paolo di Napoli. Questa sera
dovrà parare?? o respingere?? il Milan. Marchetti è pronto a rubare la scena: con la
speranza che gli attaccanti rossoneri si affaccino poco dalle sue parti.




L R E T R O S C E N A
Oggi a Roma lincontro Galliani-Lotito Si parlerà anche di
Matuzalem?
Dallinviato
CARNAGO - Robinho, Mexes, Traorè, Constant, Mesbah e Didac Vilà: sono questi i
nomi che potrebbero essere inseriti nella lista dei probabili partenti in vista del mercato
di gennaio. Cessioni importanti anche dal punto di vista economico perchè i ricavi e,
soprattutto, i risparmi (sugli ingaggi) servirebbero per finanziare la campagna di
rafforzamento invernale. Galliani ha annunciato che i conti economici sono stati
«medicati» con le dismissioni eccellenti di molti campioni e che in gennaio ci potrebbe
essere qualche novità.
DISMISSIONI - Ma prima di acquistare bisogna vendere. Robinho è ormai da un anno
nel mirino del Santos disposto a riconoscere al Milan anche 6-7 milioni di euro per il
«cartellino». Il brasiliano è gratificato ancora da un anno e mezzo di contratto
(scadenza 30 giugno 2014) e percepisce 4,5 milioni di euro netti a stagione più
«bonus». Sarà difficile fare «cassa» con Mexes (il francese è stato ingaggiato a
parametro zero nellestate 2011 dalla Roma) ma il fatto stesso di potersi liberare di 2
anni e mezzo dingaggio a 4,5 milioni di euro netti a stagione potrebbe indurre il Milan
a lasciarlo libero anche per indennizzo minimo (1,5- 2 milioni di euro). In questo Milan
lex-giallorosso fatica a trovare un posto da titolare stabile e per questo motivo ha già
perso la maglia dei Bleus del cittì Deschamps.
RIPARAZIONE - Mentre Didac Vilà e Mesbah erano già stati oggetti di trattative (poi
fallite) in agosto rispettivamente con Valencia e Palermo, Traorè e Constant rischiano
di tornare sul mercato in quanto non più utili e utilizzabili da Allegri. Traorè si è
dimostrato inadeguato da un punto di vista tecnico-tattico, mentre Constant rischia di
non trovare più spazio in questo Milan considerato limminente recupero di Muntari.
Oggi a Roma Galliani potrebbe trattare con Lotito la cessione di Matuzalem già a
gennaio mentre per la fascia sinistra difensiva resta sempre attuale lipotesi-Dossena
(Napoli).



Offline Barabba Terzo

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #5 : Sabato 20 Ottobre 2012, 09:43:27 »
Delle piccole (per quanto per me il Torino non lo sarà mai) il Toro non è la squadra giusta per Zarate.
Non è una piazza con l'atmosfera giusta, deve andare ad una medio-piccola spagnola o inglese o ad una provincialissima italiana se vuole rimettersi in carreggiata.
Al Toro c'è la stessa pressione che c'è da noi, ma ancora più esasperata dagli anni fallimentari di Cairo che prometteva una serie A da vertice e invece si è impantanato in più anni di B che altro.
Due partite svogliate delle sue e finisce in panca furor populi pure lì.
Ormai mi sono convinto che per lui serva una squadra senza obiettivi e in cui possa essere il fiore all'occhiello incontrastato della rosa.

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #6 : Sabato 20 Ottobre 2012, 10:01:55 »














Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #7 : Sabato 20 Ottobre 2012, 10:32:51 »












Offline LaLazioMia

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #8 : Sabato 20 Ottobre 2012, 11:34:02 »
Certo il volto del partenopeo Palazzi è tutto un programma. :(
Chissa' se si consiglia con il riommer Palamara o con l'amico di pupo Baldini per concordare certe azioni. :o
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #9 : Sabato 20 Ottobre 2012, 11:48:40 »












Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 20/10/2012
« Risposta #10 : Sabato 20 Ottobre 2012, 12:02:05 »