45 anni fa Gigi Meroni. Per Bob Lovati, Giamma e per tutti quelli che come me...

[Frusta]

Perdonate il mio pezzetto di cuore granata, ma non posso fare a meno di ricordarlo.
Meroni era un artista, per lui il calcio era musica e poesia, come la vita: pace donne amore e libertà.
Eravamo adolescenti e lo amavamo come amavamo i beatles, i colori violenti, Carnaby street, Mary Quant e le sue minigonne perché la bellezza non doveva più essere un tabù.
Gli anni sessanta erano il sabato del villaggio e la bellezza dell' attesa di un futuro che profumava di patchouli e che saremmo stati noi e solo noi a dipingere a colori psichedelici.
Meroni non poteva che vivere e morire in un periodo come quello.
Perché poi il futuro arrivò diverso da quello che eravamo sicuri che sarebbe arrivato.
Perché morì prima del sessantotto, prima degli anni di piombo, prima dei palloni a pentagoni bianchi e neri, prima che la tv a colori rendesse gli incontri di calcio meno leggendari.
Perché tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato rimanesse nei ricordi di tutti i sessantenni come Bob Lovati o Giamma o il sottoscritto vivo ed immodificabile come lo speravamo allora.
 
Ciao, Gigi, che tu non sei morto mica!

[robylele]

ero troppo piccoletto, ma mi ricordo meglio quando anni dopo qualcuno volle trafugare le spoglie mortali di Meroni.
senza portare via la bara, ma mi pare aprendola e prendendo dei pezzi della salma!   

era un personaggio che suscitava adorazione, anche oggi sarebbe amatissimo.

[feiez]

Iol'ho conosciuto attraverso La farfalla granata scritto da Nando Dalla Chiesa.
Ne ho ricavato l'idea di un George Best italiano, talentuoso e sciupafemmine.

[robylele]

talentuoso e sciupafemmine.

praticamente un Antonio Cassano più evoluto.   

[benvolio]

Ricordo ancora la mattina fuori dai canelli delle elementari, il mio compagno che mi disse della morte di Meroni e il senso di sgomento, infantile, impreciso e tutto da decifrare di noi ragazzini che lo vedevamo come "anormale" ma forte fortissimo. Molto bella, anche se inevitabilmente agiografica, la puntata di "sfide" che racconta il personaggio Meroni. Uno che si disegnava gli abiti da dandy, andava al bar per l'aperitivo con una gallina al guinzaglio, dipingeva e amava una donna sposata che per lui si espose al pubblico ludibrio. Ma soprattutto uno che sul campo era un fenomeno di estro, velocita' e concretezza. Il Torino e' una squadra pregna di storia, umana e sofferta storia.
Gigi Meroni e' morto ma quello che avrebbe potuto essere, e'...in quel gol all'incrocio in controtempo infilato all'Inter con Sarti impalato a guardare il pallone.
Inimitabile Gigi Meroni.

[salasso]

anchio lo ricordo avevo 12 anni quando morì
fantasia alla stato puro. un grande calciatore
amante della bella vita e delle belle donne

[feiez]

http://www.tuttosport.com/foto/calcio/serie_a/torino/2012/10/15-40962_8/Torino+rende+omaggio+al+grande+Gigi+Meroni
 
 Il Torino ricorda Gigi Meroni: «Nella testa e nel cuore»  Oggi è l'anniversario della scomparsa del mitico Gigi Meroni, morto in un drammatico incidente stradale 45 anni fa. Il club granata lo ha voluto ricordare con un bel messaggio sul sito ufficiale, allegandoci la pagina di Tuttosport del 17 ottobre del '67
 
TORINO - Oggi è l'anniversario della scomparsa del mitico Gigi Meroni, morto in un drammatico incidente stradale 45 anni fa. Il Torino lo ha voluto ricordare con un bel messaggio sul sito ufficiale, allegandoci la pagina di Tuttosport del 17 ottobre del '67.

ECCO IL MESSAGGIO DEL TORINO:

"45 anni fa in un rocambolesco, drammatico incidente stradale in corso Re Umberto moriva Gigi Meroni, la Farfalla Granata. Il suo talento, il suo estro e la sua personalità unica restano ancora oggi ben vivi e impressi nella testa e nel cuore di tutti i tifosi del Torino".

LA CORONA DI FIORI - Il responsabile tecnico della Scuola Calcio Silvano Benedetti ed il responsabile comunicazione Alberto Barile hanno deposto questa mattina una corona di fiori in ricordo della "Farfalla granata", di fronte al monumento sito in Corso Re Umberto, Torino

[Sanfatucchio]

Avevo nove anni quasi dieci........ mi ricordo ancora di Gigi Meroni e di quel tragico incidente. Ho sempre avuto affetto per il Torino che purtroppo come la ns. Lazio ha vissuto drammi immani. 

[Clazia]

Perdonate il mio pezzetto di cuore granata, ma non posso fare a meno di ricordarlo.
Meroni era un artista, per lui il calcio era musica e poesia, come la vita: pace donne amore e libertà.
Eravamo adolescenti e lo amavamo come amavamo i beatles, i colori violenti, Carnaby street, Mary Quant e le sue minigonne perché la bellezza non doveva più essere un tabù.
Gli anni sessanta erano il sabato del villaggio e la bellezza dell' attesa di un futuro che profumava di patchouli e che saremmo stati noi e solo noi a dipingere a colori psichedelici.
Meroni non poteva che vivere e morire in un periodo come quello.
Perché poi il futuro arrivò diverso da quello che eravamo sicuri che sarebbe arrivato.
Perché morì prima del sessantotto, prima degli anni di piombo, prima dei palloni a pentagoni bianchi e neri, prima che la tv a colori rendesse gli incontri di calcio meno leggendari.
Perché tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato rimanesse nei ricordi di tutti i sessantenni come Bob Lovati o Giamma o il sottoscritto vivo ed immodificabile come lo speravamo allora.
 
Ciao, Gigi, che tu non sei morto mica!

e poi era pure capellone...