Autore Topic: Rassegna Stampa 15/10/2012  (Letto 1401 volte)

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Offline lollapalooza

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Rassegna Stampa 15/10/2012
« : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:09:30 »



14/ott/2012 10.20.00
L'implacabile Klose 'avvisa' il Milan: "Sono carico, sarà una grande partita... La Nazionale mi dà sempre una spinta per il campionato, non c'è niente di meglio che segnare"

L'attaccante della Germania è ormai a tre sole reti di distanza dal record di Gerd Muller: "Ma lo ripeto, non mi sognerò mai di accostarmi al 'Bomber', resta lui il numero uno".



Implacabile campionissimo, ma anche umile come i più grandi. Questo è il Miroslav Klose che abbiamo imparato a conoscere anche noi italiani in questi mesi di milatanza nella Lazio, ed è il giocatore che ormai in Germania hanno elevato allo status di 'monumento'.
Nella goleada contro l'Irlanda, l'attaccante di origini polacche ha procurato il rigore del 3-0 siglato da Ozil, ma soprattutto ha marcato il 4-0, mettendo a segno la 65sima rete con la maglia della Nazionale tedesca e portandosi così a soli 3 goal di distanza dal record di 68 marcature della leggenda Gerd Muller.

Inutile tuttavia provare a incensarlo, lui subito si schermisce: "Lo ripeto, non mi sognerò mai di accostarmi al 'Bomber'. Gliel'ho anche detto di persona: tu rimarrai il numero uno, indipendentemente dalle statistiche. Le cririche di Hoeness? Io tengo la bocca chiusa e lascio parlare. Il mio rendimento va giudicato dopo ogni partita, penso di non dover dimostrare nulla".

Umiltà non significa tuttavia basso profilo, anzi, quello che parla dal ritiro della Germania è un Klose determinatissimo, anche in chiave Serie A. Il Milan, prossimo avversario della sua Lazio, è avvisato... "Sarà una grande partita, io sono carico - si legge sulla 'Gazzetta dello Sport' - Non c'è niente di meglio che giocare bene, vincere e anche segnare per sentirsi a posto. Mi succede spesso, spero che anche questa volta la Nazionale mi aiuti per il campionato".



14/ott/2012 19.37.00
La Salernitana vince ma per Lotito c'è la contestazione: la curva riserva fischi e sputi al patron granata

Il patron della Lazio, che è anche presidente della Salernitana, è stato accolto da una contestazione da parte della tifoseria granata al termine della partita col Borgo Buggiano.



Non è tutto rose e fiori il rapporto fra Claudio Lotito e parte della tifoseria della Salernitana. Il patron della Lazio, che è anche presidente e co-fondatore, con Marco Mezzaroma, della società di calcio che prende il posto, quale rappresentante nel calcio professionistico della città campana, della società fallita nel 2011.
Recentemente Lotito, in un'intervista, aveva avuto da ridire per la poca affluenza allo stadio dei tifosi granata. Cosa che una parte dei tifosi non hanno preso molto bene. E nemmeno la vittoria per 3-1 sul Borgo a Buggiano di questo pomeriggio ha rasserenato gli animi.

A fine partita, infatti, Lotito, che ha assistito alla gara, è stato accolto non solo da applausi, ma anche da fischi e pure degli sputi da parte di alcuni tifosi, mentre andava verso la curva per salutare la tifoseria granata. Quando poi Lotito si è avvicinato ai tifosi contestatori per chiedere spiegazioni, il clima si è surriscaldato tanto che il patron ha dovuto fare veloce marcia indietro e allontanarsi dal campo.

In sala stampa, poi, come riferisce anche Lalaziosiamonoi.it, si è poi presentato il direttore organizzativo della Salernitana, Gianni Russo, che ha così spiegato l'accaduto: "Il patron si era recato sotto la Curva per un preciso motivo: voleva ringraziare i presenti e spiegare loro che le sue stoccate non sono e non saranno mai rivolte a chi non fa mancare mai il suo apporto. Era lì per una tregua. Il presidente ci è rimasto male perchè dopo aver fatto tanto, di certo non si aspettava questa reazione. Questo non vuol dire che il suo impegno diminuirà, anzi lui è ancora più deciso a far bene e a mantenere le promesse".

"Lotito - ha concluso Russo - ci tiene a questa città. Più passa il tempo più il patron si innamora di questa città e sta lanciando nuove iniziative per il futuro sportivo. E spera che chi lo ha attaccato possa ricredersi. Sono i risultati a favorire la risalita della squadra".










LAZIO-MILAN
Sicurezza Marchetti
COSA VA Petkovic ha avuto il merito di trovare immediatamente la quadratura della
squadra ridando entusiasmo a Hernanes e puntando su Candreva che così ha
ritrovato anche la Nazionale. La difesa ha ritrovato nellaccoppiata Dias-Biava un
tandem di sicuro affidamento con Marchetti che al momento è tra i primi tre portieri
della serie A.
COSA NON VA La garanzia rappresentata da Klose in zona gol potrebbe alla lunga
rappresentare una sorta di boomerang. La Lazio non sembra avere un attaccante che
possa affiancarlo e garantire un buon bottino di reti: Zarate ha ricevuto lennesima
bocciatura, Kozak non è pronto, Floccari più che il partner del tedesco sembra
esserne lideale sostituto. Sinora ha deluso Ciani. Da risolvere i due casi legati ai fuori
rosa Diakite e Matuzalem.
Tornano i brasiliani
COSA VA Finalmente sono pronti a tornare in attacco i funamboli brasiliani. Robinho,
già rientrato nelle scorse settimane, ha lavorato sodo a Milanello durante la sosta e
ora è vicino al top, mentre Pato, dopo i test in famiglia e con la Primavera, sarà a
disposizione di Allegri dopo quasi due mesi di assenza. In crescita Montolivo e De
Jong, il tecnico si affiderà in avanti ancora a El Shaarawy, promosso anche in
Nazionale.
COSA NON VA Linsieme è tutto da verificare. La squadra deve ancora registrarsi in
difesa, dove Allegri continua a mischiare i centrali, e Abbiati dovrà rispondere alle
critiche post derby. Da evitare i gol su calcio piazzato (7, rigori compresi) e soprattutto
Allegri dovrà rilanciare in qualche modo Nocerino e Boateng, i giocatori più penalizzati
dal cambio di modulo.



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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #1 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:13:55 »








DIAKITÈ, BISOGNA SBRIGARSI Domani rientrerà in gruppo dopo
lo stop fisico. Non cè rinnovo, servono risposte
Il giorno è domani: Diakitè tornerà in gruppo
dopo tre mesi vissuti in infermeria e in
palestra, vedendo il campo sempre più
lontano. Sera fermato il 20 luglio nel ritiro di
Auronzo: nellamichevole con il Montebelluna
riportò una contusione alla tibia sinistra, la
stessa che due anni fa sopportò una
microfrattura da stress. Ha provato a
rientrare più volte, a settembre ha chiesto di
svolgere allenamenti supplementari. Ha
lavorato in un centro specializzato per
riequilibrare la postura e la forza muscolare
delle gambe. Il piano studiato dal dottor
Lovati, consulente ortopedico della Lazio, si
è concluso sabato. Il caso contratto, il
recupero difficile, la necessità di seguire un
protocollo riabilitativo specifico, le carezze e
le bacchettate di Lotito. Sono stati
lunghissimi questi tre mesi e forse saranno
ancora più lunghi i prossimi. Diakitè tra 24
ore tornerà ad allenarsi con i compagni,
dovrà migliorare la condizione fisica e
reintegrarsi negli schemi. Il suo contratto
scadrà nel 2013, la società sospetta accordi
sottotraccia (sempre smentiti dal giocatore e
dal suo manager). Le possibilità darrivare ad
un accordo diminuiscono col passare dei giorni, ma lultima parola non è stata
detta. Sorgono varie domande: la Lazio cosa ha intenzione di fare? E Diakitè
davvero non ha ancora deciso se andrà via a parametro zero? Servono risposte,
alcune forse le avremo nei giorni che verranno. Diakitè, anche se a scadenza,
può rivelarsi utile. Ma dimostri voglia di Lazio.

IL GIOCATORE Ha respinto le offerte e ha chiesto un milione Deve
fare chiarezza
ROMA - No alle offerte di rinnovo, no alle proposte di cessione. Non ha mai detto sì
Diakitè, ha rifiutato ogni tipo di accordo. Il nodo è sempre lo stesso: i soldi. La Lazio è
arrivata ad offrire 700 mila euro più bonus Champions, il francese ha chiesto un
milione e non ha concesso sconti. La scadenza del contratto è fissata nel 2013 e da
febbraio il giocatore sarà libero di firmare per qualsiasi club. Lotito chiede chiarezza ed
è bene che Diakitè la faccia: vuole rinnovare o ha deciso di lasciare la Lazio a
parametro zero? Il tempo passa e la trattativa è ferma, laugurio è che si arrivi ad un
accordo. Diakitè può giocarsi il posto da titolare e in futuro diventare un punto fermo
considerando i 35 anni di Biava e i 33 di Dias. Laspetto economico è importante,
questo è certo, ma non vanno trascurate le prospettive tecniche.
Diakitè ha 25 anni, è cresciuto tanto nelle ultime stagioni, sarebbe un peccato
perderlo. Lotito lha sempre coccolato, lha aiutato a imporsi, a superare i momenti
difficili, saspetta un briciolo di riconoscenza. Sè sentito tradito dai continui rifiuti: non
solo le offerte di rinnovo, Diakitè ha detto no a cinque proposte di cessione. Serano
fatti avanti il Torino, il Genoa (sera ipotizzato lo scambio con Granqvist), il Bordeaux
(si poteva allargare loperazione Ciani), la Fiorentina e infine i ceceni del Terek Grozny.
Solo i viola hanno fatto vacillare Diakitè, ma non tanto da convincerlo a firmare. E la
scadenza savvicina.

LA SOCIETA Lotito non ha chiuso la porta, ma sospetta accordi con
lInter
ROMA - La porta non è chiusa, ma lamarezza è forte e i sospetti aumentano col
passare dei giorni. Prima la Juventus, poi lInter: la Lazio pensa sempre che dietro al
francese ci siano società pronte a prenderlo a parametro zero. Lotito ha lanciato
accuse precise nei giorni scorsi pur utilizzando giochi di parole e sottintendendo i
soggetti additati: «Diakitè? La Lazio gli ha offerto un rinnovo di contratto e lui ha
rifiutato, io mi auguro che non abbia firmato con una squadra del Nord che noi
abbiamo già individuato. Se è una squadra di Milano o di Torino? E una squadra di
Milano e non è il Milan. La Lazio non permetterà a nessuno di violare le norme».
Il manager del francese, Ulisse Savini, ha sempre respinto ogni accusa ribadendo la
sua posizione e quella del suo assistito: «Non abbiamo accordi con altri club. Solo
fantasie...». Lotito vigila, resta sul piede di guerra, minaccia azioni legali, è rimasto
scottato dai casi Pandev e Faraoni, non si farà più impallinare. Prima la Juve, poi
lInter, entrambi i club hanno smentito interesse nei confronti di Diakitè, ma Lotito vuole
vederci chiaro. E rimasto spiazzato dalle mosse del francese, lha seguito sin dagli inizi
in Primavera, lha assistito durante gli infortuni più gravi, gli ha spianato la strada per
farlo arrivare in prima squadra. La scadenza del contratto è fissata nel 2013, non
manca molto, ma la distensione dei rapporti potrebbe ancora favorire una ricucitura.
Limportante è volerlo.

IL TECNICO Petkovic si confermi autonomo nelle scelte Se ci crede,
lo utilizzi
ROMA - «Petkovic ha carta bianca», lha sempre detto Lotito e Vlado finora è stato
autonomo nelle scelte, deve continuare ad esserlo. Il rientro di Diakitè in gruppo è
previsto per domani (oggi intanto la squadra si ritroverà alle 16 a Formello), il francese
ha svolto un lavoro specifico per risolvere alcuni scompensi muscolari, dovrebbe
essere a disposizione. Finora non è mai stato utilizzato essendo ai box, si fece male il
20 luglio nel ritiro di Auronzo. Diakitè può rivelarsi prezioso anche a scadenza di
contratto, è una pedina in più per la difesa, soprattutto in caso di cambio di modulo (i
tre dietro sono più di una tentazione). Petkovic non ha mai chiuso alla possibilità di
utilizzarlo, ha sempre deciso in base alle necessità, in funzione della Lazio, è il bene
supremo. Diakitè sarà utilizzato dora in avanti? Può giocare solo in campionato e in
Coppa Italia, non è poco. E giusto che il giocatore faccia chiarezza, ma sarà bene non
ripetere gli errori fatti da Ballardini con i casi Pandeve e Ledesma.
Petkovic aveva depennato il francese dalla lista per lEuropa League per vari motivi:
bisognava fare largo a Ciani e non cera molta altra scelta, in più hanno pesato le
motivazioni. Per tutta lestate sè parlato solo del rinnovo di Diakitè, la società e
Petkovic hanno preferito puntare su giocatori fortemente motivati, con la Lazio al
centro dei pensieri. A parità di condizioni sono stati preferiti Biava (che ha cominciato
la stagione da titolare) e Scaloni (lunica alternativa di ruolo a Konko).





LE FORZE SPECIALI DI PETKOVIC Da problema a risorsa: ecco
come il tecnico ha valorizzato la rosa extralarge
di Daniele Rindone
ROMA - Ha calmato il caos, ha gestito il traffico.
Ventinove uomini a disposizione, ne ha utilizzati
ventidue tra campionato ed Europa League.
Certo, non tutti sono contenti: cè chi ha giocato
di meno e cè chi ha giocato di più. Ma la
stagione è ancora lunga, le partite sono multiple
e gli esami non finiscono mai. Ventinove uomini
totali, ventidue di loro hanno messo piede in
campo. Sono rimasti ai margini (almeno per ora)
gli infortunati Brocchi, Radu, Diakitè e
Stankevicius più Carrizo, Zauri e capitan Rocchi.
I primi tre avranno modo di rilanciarsi, sono
recuperati, deciderà Petkovic quando utilizzarli.
Carrizo, Stankevicius e Zauri, terzo portiere e
difensori di complemento, conoscevano bene il
loro futuro e la loro mansione. Non sarebbe stato
facile trovare spazio
neppure per capitan
Rocchi, considerato
come quinto
attaccante, nonostante
tutto ha scelto di
restare a Roma. Prima
o poi esordirà.
IL BILANCIO - Sette partite di campionato,
quattro di Europa League, ventinove uomini da
gestire. Gli allenatori preferiscono avere limbarazzo della scelta, così dicono, in realtà
non è semplice organizzare il turnover mantenendo serenità nello spogliatoio. Le
vittorie aiutano a gestire la truppa e per fortuna della Lazio ne sono arrivate ben otto
nelle undici gare ufficiali fin qui disputate, questo ha agevolato il governo Petkovic. Il
tecnico avrebbe voluto lavorare con un gruppo di 23-24 uomini totali, sè dovuto
adeguare e di necessità ha fatto virtù. Ha utilizzato due portieri: Marchetti e il vice
Bizzarri. In difesa ha puntato su tutti ad eccezione di Diakitè, Radu, Stankevicius e
Zauri. A centrocampo è rimasto fuori dalle convocazioni solo Brocchi (infortunato di
lungo corso). I veri problemi si sono registrati in attacco: gli straordinari li ha fatti Klose
(9 gare e 706 di gioco), gli altri si sono dovuti accontentare di piccoli spazi e piccole
parti. Le gerarchie sono cambiate più volte, il vice Klose lhanno fatto a turno Kozak,
Zarate e Floccari, solo Rocchi non ha partecipato alle selezioni. Scampoli di celebrità
anche per il baby Rozzi, attaccante della Primavera che saffaccia spesso in prima
squadra: Petkovic lha sganciato in Europa League, è accaduto nel match di ritorno
contro il Mura.
IL RECORD - Ventidue uomini utilizzati nella prima fetta di stagione, un numerogestibile, ma destinato ad aumentare. Linfermeria si è svuotata, tra oggi e domani
torneranno a disposizione Brocchi, Radu e Diakitè, per la prima volta dallinizio
dellannata 2012-13 il gruppo sarà al completo e sarà più difficile amministrarlo.
Petkovic potrà schierare due Lazio e mezza: ha dimostrato bravura come direttore dei
lavori ed organizzatore di gruppi, cercherà di mantenere inalterati gli equilibri
alternando i suoi uomini. Da qui alla sosta di Natale ci saranno da giocare 16 partite in
64 giorni tra campionato, Europa League e Coppa Italia. Viene il fiatone solo a
contrare gli impegni fissati da un calendario folle, tutti dovranno tenersi pronti: «Sono
sicuro che dopo questa sosta chi tornerà avrà le giuste motivazioni per confermare il
proprio posto in squadra o per cercare di rubare quello di un suo compagno» , ha
detto il tecnico in una recente intervista. Era un messaggio da cogliere al volo, lha
rivolto ai giocatori che finora sono stati utilizzati di meno o che sono stati rimandati a
causa di prestazioni deludenti. Ventidue uomini in campo, il record di minuti giocati
appartiene ad Andrè Dias (900), ha totalizzato 10 presenze. Alle sue spalle Hernanes
(874), Marchetti (810), Biava e Candreva (803), Ledesma (797), Lulic (730), gli altri
seguono a ruota.
GLI ESCLUSI - La rosa extralarge, da non dimenticare, è stata ridotta grazie alle
esclusioni di Matuzalem, Foggia, Sculli, Mendicino, Cinelli e Barreto, sono i fuori rosa.
Sallenano a parte, non ci sono margini di reintegro, le loro vicende saranno rivisitate a
gennaio, aspettano lapertura del mercato e qualcuno che sia disposto a schierarli in
campo.

I VALORIZZATI Un super Konko Lesplosione di Cavanda e Onazi
ROMA - I valorizzati, quelli che si sono rigenerati con Petkovic in panchina, quelli che
si sono affermati nel grande calcio. La nuova cura ha rivitalizzato Konko, sta giocando
con continuità ed eleganza. I fastidi al polpaccio sinistro non sono spariti (rientrerà in
gruppo tra domani e mercoledì, conta di farcela per il Milan), sono cronici, ma la
gestione dello staff tecnico, in sintonia con lo staff medico, ha prodotto effetti positivi
sul francese. Recupera in tempi brevi, è più sicuro, è meno affaticato, è meno esposto
a gravi ricadute. Konko ha disputato 9 partite, ha totalizzato 657 di gioco, ha espresso
quantità e qualità. Nessuno ha mai avuto dubbi sulle sue doti tecniche, sono stati i
problemi fisici a penalizzarlo, a limitare il suo rendimento. Konko tra le superstar delle
undici partite fin qui disputate.
LE SORPRESE - Il ruolo di sorprese?? spetta a Cavanda e Onazi, due giovani in
rampa di lancio. I voli del primo serano sempre fermati a metà, lesplosione del
secondo era stata frenata lanno scorso dalla pubalgia e dalle scelte di Reja (preferiva
puntare su gente pronta). Cavanda e Onazi hanno conquistato la fiducia di Petkovic,
sono stati messi nelle migliori condizioni per esprimersi secondo virtù. Cavanda è
diventato quasi titolare, ha tappato il buco a sinistra (creato a causa dellassenza
prolungata di Radu), ha giocato 9 partite tra campionato ed Europa League, è stato in
campo per 634. Onazi sè imposto alla prima stagione in serie A: 7 presenze, 335 di
gioco, ha strappato la convocazione nella Nigeria e ha esordito sabato sera nel match
contro la Liberia (è entrato all82). Cavanda e Onazi possono rappresentare il futuro
perché già simboleggiano il presente. Lotito è contento, la gestione Petkovic lo
inorgoglisce. Ha creato una Lazio mista, fatta di big, di esperti e giovani, ha miscelato
tutto e ha creato un gruppo. Non era una missione semplice da compiere, non lo era
soprattutto per un tecnico straniero, arrivato in Italia, accolto con scetticismo. Petkovic
ha stupito chi non lo conosceva per capacità di gestione e intuito, non soltanto per la
produttività del suo bel calcio.

I RIMANDATI Lulic in rodaggio Zarate a caccia del suo riscatto
ROMA - I valorizzati e i rimandati. Non è il vero Lulic, non è la freccia dellanno scorso,
lassist-man, il goleador mascherato. E in rodaggio, anche lanno scorso faticò ad
entrare in forma, era la sua prima annata italiana. Questanno è stato penalizzato da
un paio di infortuni, non gli hanno permesso di giocare: «E un diesel», ha spiegato
Petkovic. E il suo pupillo, lha scoperto, lha lanciato, lha consacrato. Da Lulic è normale
aspettarsi di più, sè dovuto dividere nel doppio ruolo (terzino e cursore avanzato),
anche questo non lha aiutato a confermare le prove della scorsa stagione. Il miglior
Lulic serve alla Lazio sotto ogni punto di vista: esplosività, dribbling, cross, tiri, è
unarma preziosa, è un peccato vederlo giocare sotto ritmo. E un giocatore che ha
caratteristiche uniche, è un diesel che sa inserire il turbo.
LA RISCOSSA - «Devo lottare», ha detto Mauro Zarate. Sè ripresentato così a
Formello nei giorni scorsi. E stato escluso dai convocati per il match di Pescara, è
rimasto a Roma, sè ricaricato? Chissà. Tra i rimandati cè anche lui, ha tradito le attese
nel match col Genoa e ha perso il posto o comunque loccasione di conquistarlo una
volta per tutte. Petkovic non lha bocciato, ma saspetta molto di più, lo studierà in
allenamento. Zarate e il tecnico hanno parlato prima del match dellAdriatico, si sono
confrontati: «Abbiamo parlato, è stata una semplice scelta tecnica, dovrà servire a lui
per tornare più forte. Spero che Zarate, come altri, torni per creare una sana
competizione. Dipende tutto da lui. Mi dispiace quando non ho giocatori a
disposizione, spero di avere presto anche Radu, spero di recuperarli tutti quanti e
averli a disposizione. La rosa è larga, sono contento quando molti giocatori spingono
per trovare posto. Solo con una squadra compatta e unita si ottengono i risultati. Per
me il gruppo è più importante del singolo giocatore», ha spiegato Petkovic. Zarate sè
allenato al massimo in questa settimana (così assicurano), deve trasformare la
delusione in carica positiva. E visto sotto una lente diversa rispetto al passato, anche i
tifosi saspettano un segnale, una scossa, un gioco diverso, un atteggiamento
convinto.



Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #2 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:17:03 »







Pul i c i : Ne s suno c ome Gi o r g i o
«Klose infinito e Giordano sopraffino ma anche Salas è stato
formidabile»
ROMA - Lo respira ancora con le corna irridenti
al San Paolo, con quel dito irriverente al cielo
sotto la Sud nel derby. Inguaribile romantico,
Felice Pulici: «E me lo chiedete pure chi sia il
mio bomber? Senza ombra di dubbio, Chinaglia»
. Fratello di Lazio, di uno scudetto: «E chi lo
dimentica il rigore col Foggia nel 74...». Brividi.
Compagno di Giorgione, simbolo della Lazio di
ogni stagione, Pulici. Ne ha sbirciati centravanti,
li ha praticamente vissuti tutti. Da portiere,
dirigente, osservatore o semplice tifoso laziale.
Felice ora diventa giudice. Chi ha lx-factor
biancoceleste?
«Non è mica facile fare una classifica di questi
campioni. Io metterei tutti su un podio ipotetico al
secondo posto, ovviamente dietro Chinaglia. Un trascinatore assoluto».
Perché tutti dicono Long John?
«Io, rispetto ad altri, ho vissuto persino il mito di Piola: è stato anche protagonista del
mio arrivo a Roma. Ma Chinaglia rimane Chinaglia. Un personaggio, un cecchino, il
presidente. Giorgio è una figura straordinaria per questa città e per i colori
biancocelesti».
Per i laziali cè già Klose al secondo posto...
«E ancora indefinibile per me. Ma non perché abbia caratteristiche indecifrabili. E
talmente bravo, che credo ci siano ancora qualità da scoprire. Ne vedremo delle
belle».
Conosce bene anche Giordano.
«Certo. E Bruno è stato forse il miglior centravanti dal punto di vista tecnico. Era
senzaltro il più completo».
E vero che ha un debole per il Matador?
«Ammetto, Salas è uno dei miei preferiti di tutti i tempi. Marcelo oltretutto ha alzato il
tricolore. E io ho ancora negli occhi una rete fantastica. Fece un gol alla Juventus, uno
dei gesti più belli che abbia mai visto nel calcio. Un sinistro-destro a De Sanctis, allora
portiere della formazione bianconera».
E di Vieri, che dice?
«Bobo è un altro bomber che ha fatto grandi cose, però non ha vinto il campionato.
Era più pratico, un opportunista eccelso nei sedici metri. Inoltre aveva pure un grande
calcio».
Anche a Crespo è mancata la coccarda.
«Già, un altro grandissimo, ma non sè cucito addosso lo scudetto, con la Lazio. Ciò
non toglie che avesse colpi fantastici nelle corde».
Se le nomino l Alieno?
«Boksic era una vera forza della natura, aveva una prestanza fisica pazzesca e una
sensibilità nei piedi unica. Ma, secondo me, non era una prima punta. Allora bisogna
inserire pure Signori...».
Invece cè Casiraghi.
«Gigi ha lasciato il suo segno. In area di rigore, se aveva lopportunità, ti castigava
sempre».
Indegno?? lultimo gradino per Riedle?«In realtà, anchio lho conosciuto poco. Ricordo che era letale nel colpo di testa, aveva
un tempismo paragonabile solo a Klose. Ma su Miro ci riaggiorneremo...».
al.ab.

I tifosi della Lazio scelgono Chinaglia
Il sondaggio sul nostro sito ha visto Long John il più votato come
bomber preferito nella storia recente biancoceleste. Al secondo
p o s t o c è K l o s e
Per il terzo posto è stato un testa a testa tra Crespo e Giordano,
alla fine vinto dallargentino. In classifica anche Vieri, Boksic e
S a l a s
I risultati del nostro sondaggio
di Alberto Abbate
ROMA - E un grido di battaglia: Giorgio
Chinaglia. Vince Long John il sondaggio del
nostro sito, è lui il centravanti più forte della
Lazio: i tifosi biancocelesti non hanno dubbi.
Stacca Klose del 5% - secondo bomber più
votato - e osserva dallalto, divertito, la lotta per la
terza pedana Crespo-Giordano. E finita la storia,
inizia la leggenda: Giorgione ribelle, guascone,
attaccabrighe, ha realizzato un gol eterno nel
cuore dei laziali. Il legame rimane indissolubile,
Chinaglia è unico.
CHINAGLIA - Il ricordo supera il Mito??: «Di
Chinaglia bastano i filmati e i numeri per metterlo
al primo posto di qualsiasi classifica
biancoceleste, anche se magari tecnicamente
non era certo il centravanti più dotato», spiega
un tifoso sul web. E un altro: «E la storia della
Lazio». E imparagonabile. Vince facile, Chinaglia
è la Lazio. Un poeta maledetto, roccia in campo,
calamita dei guai fuori, gigante buono e orco
delle favole, il bene e il male, una bandiera mai
piegata. Intravedi il suo ghigno beffardo in un
sondaggio, trionfa: il 25% dei click è tutto suo.
Giorgione è ancora loppio di un popolo.
KLOSE - Palla a Klose e cabbracciamo. Non cè
crisi da gol nel presente. E i laziali intravedono
uno splendido futuro prossimo: il panzer si becca
quasi il 20% del gradimento. E arrivato da un
anno e mezzo, ha già stregato grandi e piccoli
aquilotti: «E forse, in assoluto, il più completo -
dicono in tanti - ed è lamore attuale». Di un
calcio antico, invece, il capocannoniere della
storia biancoceleste di tutti i tempi: abbiamo
preferito escludere Piola dal sondaggio, cecchino
in bianco e nero di unepoca troppo lontana dallamemoria popolare. Fuori anche Mancini e
Signori per altre ragioni: erano seconde punte,
fantasisti con licenza di segnare.
GLI ALTRI - Testa a testa tra Giordano e Crespo per la terza posizione. Si sono divisi
i laziali, ma alla fine il bronzo va allargentino, sbarcato a Roma nel 2000, subito dopo
lo scudetto biancoceleste per lo scarpino doro dei 26 centri. Qualcuno storce il naso:
«Giordano è una spanna sopra a chiunque, per classe, tecnica e forza». Saggiudica la
quinta posizione, Cristian Vieri. La sesta è di Alen Boksic, col fiato sul collo del
«maradonesco» Salas. Cè chi analizza i moti popolari: «Nel periodo doro cragnottiano,
paradossalmente non era il centravanti larma forte». Finiscono dietro, nelle
preferenze, Gigi Tyson Casiraghi e le sue 56 reti laziali, e Calle Riedle, offuscato forse
da Mito?? Klose. Il pescatore degli ultimi sogni biancocelesti però deve ancora
inchinarsi a Giorgione. Mio fratello Chinaglia è figlio unico. Un dito che indica il cielo
per sempre.



Offline lollapalooza

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« Risposta #3 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:18:46 »







Offline lollapalooza

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« Risposta #4 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:44:07 »













Offline robylele

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« Risposta #5 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 09:57:02 »
grazie lolla, un lavorone!   :D
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline surg

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« Risposta #6 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:22:01 »
grezie lolla

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #7 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:23:52 »












Offline Matita

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R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #8 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:25:53 »
ma ancora qualcuno pensa che petkovic non fa giocare diaki per imposizione societaria?
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

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Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Rupert

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Re:R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #9 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:29:59 »
ma ancora qualcuno pensa che petkovic non fa giocare diaki per imposizione societaria?

Hai ragione!
Pure Pandev e Ledesma ai tempi erano esclusi perchè Ballardini li riteneva due pippe.
La società non c'entrava nulla....

"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
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LOTITO VATTENE!

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Offline lollapalooza

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #10 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 10:56:57 »








Offline Matita

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R: Re:R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #11 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 11:03:26 »
Hai ragione!
Pure Pandev e Ledesma ai tempi erano esclusi perchè Ballardini li riteneva due pippe.
La società non c'entrava nulla....

io sto parlando di petkovic .
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
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Offline robylele

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Re:R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #12 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 11:58:50 »
Hai ragione!
Pure Pandev e Ledesma ai tempi erano esclusi perchè Ballardini li riteneva due pippe.
La società non c'entrava nulla....

stessa situazione, soprattutto a livello tecnico.   ::)

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
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Offline robylele

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Re:R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #13 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 12:01:45 »
Hai ragione!
Pure Pandev e Ledesma ai tempi erano esclusi perchè Ballardini li riteneva due pippe.
La società non c'entrava nulla....

anche se fosse? chi è Diakite? è solo il nostro quarto o quinto centrale che non vuole firmare un ingaggio faraonico per le sue potenzialità.

non vedo il nesso con gli altri due.
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Luciano Spalletti
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Offline Aquila Maremmana

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R: Re:R: Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #14 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 12:40:01 »
anche se fosse? chi è Diakite? è solo il nostro quarto o quinto centrale che non vuole firmare un ingaggio faraonico per le sue potenzialità.

non vedo il nesso con gli altri due.

Senza contare che il fardello del mancato rinnovo si ripresenterebbe ad ogni sua inevitabile amnesia difensiva... Molto rischioso direi il suo utilizzo. E se toglie la gamba per paura di un infortunio?
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline surg

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #15 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:27:20 »
Io farei un ragionamento economico: quanto vale Diakitè sul mercato? Se vale più di due milioni (come è probabile), io rinnoverei il contratto per poi mettere il giocatore sul mercato. In questo modo ci si guadagna, anche se poco. Farlo partire a zero è autolesionistico

Offline robylele

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #16 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 14:45:56 »
Io farei un ragionamento economico: quanto vale Diakitè sul mercato? Se vale più di due milioni (come è probabile), io rinnoverei il contratto per poi mettere il giocatore sul mercato. In questo modo ci si guadagna, anche se poco. Farlo partire a zero è autolesionistico

facciamo che vale 4. Te li dànno per Modibo tra due anni, calcolando che prende pure un milione netto?

a me sembra difficile. Questa strategia forse sarebbe opportuna per qualcuno più forte.
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Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline surg

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #17 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 15:57:33 »
Io intendevo rinnovo subito e sul mercato a gennaio.
Si paga lo stipendio per due mesi e poi si incassano i due milioni (o anche uno)

Offline robylele

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Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #18 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 17:15:18 »
Io intendevo rinnovo subito e sul mercato a gennaio.
Si paga lo stipendio per due mesi e poi si incassano i due milioni (o anche uno)

magari fosse così facile. Potrebbe offrirtene 3 il Genoa e Modibo ti direbbe resto qua.
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Offline Matita

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R: Re:Rassegna Stampa 15/10/2012
« Risposta #19 : Lunedì 15 Ottobre 2012, 17:57:03 »
Io intendevo rinnovo subito e sul mercato a gennaio.
Si paga lo stipendio per due mesi e poi si incassano i due milioni (o anche uno)

come fai?
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