Autore Topic: Falso storico  (Letto 1464 volte)

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Teo

Falso storico
« : Sabato 13 Ottobre 2012, 00:52:00 »
Chi è laziale si sarà trovato molte volte nella condizione di dover rispondere a una domanda: “Ma dov'è il vanto di essere nati prima della Roma?”. Una domanda che, nel tono di voce e nello sguardo di chi la formula, tradisce un velo di stupore, quasi di superba compassione. Allora, chi è laziale sa che in quei momenti bisogna armarsi di santa pazienza. Sa che il modo migliore per controbattere a questo interrogativo è partire da un'immagine, dallo striscione della Curva Nord che recita: “1927: Vincemmo scegliendo di non esser voi!”. E poi, come un mantra purificatore, incominciare il racconto citando un nome: quello del Generale Giorgio Vaccaro. Come molti indiscussi simboli della Lazialità – Ezio Sclavi, Uber Gradella, Silvio Piola, Bob Lovati, Luciano Re Cecconi -, Vaccaro nacque al Nord, nel lontano paese piemontese di San Marzanotto d'Asti. Era il 12 ottobre del 1892, centoventi anni fa. La Capitale diventa la sua casa trent'anni dopo, lo stesso anno in cui fa proprio la tessera di socio della Società Podistica Lazio. Amico fraterno di Olindo Bitetti, uno dei fondatori del sodalizio biancoceleste, Vaccaro ritrova nella Lazio i valori dello sport di cui si fa portavoce nei suoi numerosi e prestigiosi incarichi istituzionali: presidente della Federazione Italiana Rugby, Presidente della Figc e Presidente del Coni. Nel 1939 la consacrazione, con la sua introduzione nel Comitato Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale.

Ma per i tifosi laziali, di ogni età e di ogni generazione, l'ingresso del Generale nell'Olimpo dei miti biancocelesti avviene nel 1927. Il Partito Fascista ha pianificato la creazione di una nuova squadra, che portasse il nome di Roma. Per realizzare tale scopo, però, l'unica via risiedeva nella fusione di tutte le esistenti società di calcio capitoline. All'incaricato Federale Italo Foschi, il club che più faceva gola – non poteva essere altrimenti – era la Lazio: ventisette anni di storia, venticinque di attività calcistica, una supremazia cittadina incontrastata e un campo di gioco, la Rondinella, unico della Capitale a essere adatto alla Serie A. Vaccaro e Bitetti fiutarono il pericolo e passarono subito alle contromosse: il Generale venne nominato Vicepresidente della S.P. Lazio, così da poter portare al tavolo di Foschi tutta l'autorità che derivava dalla sua figura. Insieme a lui, anche il Generale di Cavalleria Ettore Varini, eletto ad hoc Presidente biancoceleste. Come riporta LazioWiki.org, Foschi illustrò subito il progetto del Partito: “La squadra si chiamerà Associazione Sportiva Roma, i colori saranno quelli dell'Urbe: il giallo ed il rosso. Il campo sarà quello della Rondinella”. Piccola postilla: nessun giocatore della Lazio sarebbe entrato a far parte della nuova squadra. Fu in quel momento che il Generale Vaccaro fece appello al famoso stellone, lo stesso che nel 1976 avrebbe salvato la Lazio di Maestrelli a Como, lo stesso che nel 1987 avrebbe spinto il pallone di Giuliano Fiorini alle spalle del portiere del Vicenza. Le parole uscirono perentorie dalla sua bocca: “Foschi, la Lazio è Ente Morale dal 1921 per Regio Decreto, con una sua storia, quindi non può scomparire. Se proprio vogliamo creare una nuova società, ben venga, ma il suo nome deve essere Lazio, i colori il bianco e l'azzurro e il campo la Rondinella". Al massimo, si sarebbe potuto procedere alla creazione di una nuova squadra, con cui la Lazio si sarebbe confrontata e insieme alla quale, magari, avrebbe potuto dare fastidio agli squadroni del Nord. Accordo trovato, fusione scongiurata: Giorgio Vaccaro riuscì nel suo intento e mantenne in vita la Lazio. Era stata una scelta volontaria quella di Luigi Bigiarelli, quando il 9 gennaio di ventisette anni prima aveva dato alla luce la società con i colori olimpici della Grecia. Fu allo stesso modo volontaria, ma ancora di più voluta con tutte le forze, la decisione di mantenere in vita la prima squadra della Capitale. Ecco allora il vanto, la fierezza e l'orgoglio che chi è laziale dimostra, quando gli viene chiesto dove sia il vanto di essere nati prima. La risposta sta in questa frase e nel nome e cognome di colui che ne è l'autore:

“La Lazio è altro. La Lazio non proviene da: la Lazio è. Prima è nata la Lazio: i tifosi sono venuti dopo. Per gli altri c'erano i tifosi e gli è stata data una squadra da tifare” - Generale Giorgio Vaccaro

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Non l'ha mai detto.


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Come si fa a rimuovere questa attrivbuzione? Mica per altro, è che sono parole del tutto incompatibili col modo di pensare e di agire di Vaccaro.

Offline ML

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Re:Falso storico
« Risposta #1 : Sabato 13 Ottobre 2012, 00:57:39 »
Ma infatti mi sa che la frase è tua, ve'?  :D

Teo

Re:Falso storico
« Risposta #2 : Sabato 13 Ottobre 2012, 00:59:53 »
Ma chi se ne frega di chi è, non lo so, ma non sono parole di Vaccaro. tra l'altro è pure sgrammaticata. Il fatto è che sono parole che fanno a cazzotti con la figura del nostro.

ThomasDoll

Re:Falso storico
« Risposta #3 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:02:01 »
Non ho capito. Intanto il testo introduttivo è tuo o proviene da qualche parte? Chi è che sostiene che Vaccaro abbia detto quella frase? Che fonti ha? Che prove ci sono che l'abbia o non l'abbia detto?

Offline ML

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Re:Falso storico
« Risposta #4 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:02:17 »
Ma chi se ne frega di chi è, non lo so

Ao, se era tua l'avresti saputo!
Ma mi sa che mi sbagliavo con questa: "Per conoscere tutti i romanisti basta conoscerne uno. Quando hai conosciuto tutti i Laziali meno uno, del Laziale sai ancora poco".
(Questa è tua sicuro, c'ho scritto vicino Teotokris...)

Teo

Re:Falso storico
« Risposta #5 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:07:40 »
Non ho capito. Intanto il testo introduttivo è tuo o proviene da qualche parte? Chi è che sostiene che Vaccaro abbia detto quella frase? Che fonti ha? Che prove ci sono che l'abbia o non l'abbia detto?

La fonte è il sito lalaziosiamonoi.

Le frasi citate furono scritte anni fa su un altro forum. Non sono parole di Vaccaro e, ripeto, fanno totalmente a cazzotti con la sua figura e con la sua azione di tutela della Lazio.

ThomasDoll

Re:Falso storico
« Risposta #6 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:24:40 »
Oh, ora sì, non ti riconoscevo dietro a un testo così bolso e involuto.
La frase effettivamente non ha molto senso. La Lazio è originale, viene prima dello stesso vagheggiamento della figura del tifoso. Nasce per praticare lo sport in un momento in cui c'è un grande fermento che non riguarda solo la pratica sportiva. Risponde a un'esigenza. Col tempo costruisce la sua storia e si crea un seguito anche fuori dal campo: ovunque ci sia qualcuno che compete c'è qualcuno che assiste, la continuità poi fa il pubblico di aficionados.
Un presidente del CONI non potrebbe manco pensarla una frase come quella, Vaccaro ha dimostrato di essere un uomo accorto e capace di cambiare il flusso di eventi già indirizzati. La vicenda della Lazio che si sottrae alla fusione non sembra avere eguali, eppure le "grandi manovre" propedeutiche all'istituzione del girone unico di creazioni di squadre dal nulla ne hanno partorite diverse. E in tutti i casi è stata sottratta una squadra, piccola o grande, ai suoi tifosi, cui è stata imposta un'altra "cosa" da seguire. Mi piacerebbe sapere quanti tifosi di Fortitudo, Alba e Roman smisero di seguire la squadra per via della fusione. E' una reazione normalissima, la prima che mi verrebbe in mente, personalmente, dunque ritengo sia accaduto a più d'uno.
Comunque la differenza è tutta lì: la Lazio nasce dal bisogno di fare sport, la roma nasce da un progetto fatto a tavolino per creare un campionato importante, poco dopo aver "digerito" il professionismo. Con tutte le enormi implicazioni che ne conseguono e che oggi, in una discussione tra tifosi, va detto, non possono essere che armi dialettiche di relativo impatto. I tifosi del Naples o del città di Palermo sono lì a tifare per il Napoli e per il Palermo, che la società sia diversa non glielo spieghi. I tifosi della roma puoi dirgli che sono nati per decreto, gli fregherà il giusto, molti di loro non sono nemmeno in grado di capirlo... E' giusto essere orgogliosi delle proprie nobili origini, questo è sacrosanto, e anche della continuità di tutte le Lazio di tutti i tempi. Benedetto Lotito che ci ha evitato l'umiliazione del Lodo Petrucci... ma se così non fosse stato, saremmo tutti qua a tifare la SS Laziale 2004.
Comunque, brindo al Generale Vaccaro, un titano nella storia del calcio e della Lazio.

POMATA

Re:Falso storico
« Risposta #7 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:36:50 »
Comunque frase vera o falsa, c'è solo una risposta per loro:

I COLORI DEI NOSTRI PADRI, I COLORI DEI NOSTRI FIGLI...

Questa frase racchiude il tutto, game-set-match ;)

ThomasDoll

Re:Falso storico
« Risposta #8 : Sabato 13 Ottobre 2012, 01:40:38 »
Capirai, sai che je frega.
Noi sì, dobbiamo andarne fieri e spiegare ai bambini perché la Lazio è meglio della roma. Ma quando poi se sò presi il vizio, sai che je frega. Non li salvi più. Quelli che cambiano squadra in genere diventano della rioma.

Teo

Re:Falso storico
« Risposta #9 : Sabato 13 Ottobre 2012, 02:52:19 »
Che poi, in tutta la faccenda della fusione, di cui purtroppo conosciamo poco e conosciamo soprattutto versioni romanzate e non del tutto esatte (Pennacchia mi perdoni), ci sono alcune cose che non tornano.

Secondo la versione che conosciamo, Lazio Alba e Fortitudo si sarebbero dovute fondere in un'unica società che doveva chiamarsi "Roma" e adottare i colori ecc. ecc. (diosanto, mi si accappona la pelle solo a scriverlo). Ma a questa fusione sarebbe sopravvissuto un club denominato "Roman" e che adottava i medesimi colori. In pratica, due squadre praticamente omonime e con gli stessi colori, per quanto l'attività del Roman fosse assai marginale, all'epoca: spesso non partecipava nemmeno ai campionati, mentre Lazio Alba e Fortitudo erano ben attive, tanto che negli anni '20 giunsero almeno una volta, tutte e tre, a disputare la finale nazionale del campionato.

Insomma, sarebbero rimaste una "Roma" e un "Roman", coi medesimi colori. Assurdo, e impossibile secondo me vista l'attenzione che fu posta alla realizzazione del "progetto Pozzo" (campionato a girone unico). Per di più, quel "Roman" di chiara ispirazione anglofona avrebbe causato grossi pruriti autarchici, e quale soluzione più semplice che eliminare la "n" dal nome? Il Milan, dopo un fallito tentativo a colpi di veline di farne interpretare il nome alla meneghina (Milàn), diventò Milano, anche se si arrese solo nel 1938: il Genoa, per il quale la base per il richiamo al dialetto (Zèna) non esisteva, cambiò nome ben prima (1930).

Insomma, non quadra.

A questo punto, l'ipotesi più plausibile, anche a fronte di documenti e verbali disponibili, è questa: la Lazio non rischiò MAI di diventare "Roma".

La fusione di Lazio, Alba e Fortitudo doveva necessariamente essere"comandata" dalla Lazio, in quanto unica possibile finanziatrice del progetto; le altre due società erano con le pezze al sedere e impossibilitate a rispettare i requisiti economici richiesti. L'idea che Foschi abbia potuto porre come condizione il cambio di nome, e/o che la Lazio abbia potuto prendere in considerazione una cosa del genere, per me è poco plausibile. Anche a fronte, come detto, dell'esistenza di un altro club che GIA' adottava, in pratica, quel nome e quei colori.

Perché l'assorbimento di Alba e Fortitudo (con la denominazione di Lazio Fortitudo, perché in qualcosa in realtà bisognava cedere) non andò in porto? In realtà, la rivalità degli altri due club (specialmente l'Alba) nei confronti della Lazio era di certo più marcata di quando lo fosse tra loro, essere "mangiati" dalla Lazio era un boccone molto pesante da mandare giù: specie per Foschi che soffriva di un chiaro complesso d'inferiorità nei confronti di Vaccaro. Arrivò in extremis (spiazzando anche la Lazio, ormai certa di assorbire, non fondersi con, le altre due, che non poté poi operare sul mercato) il salvataggio da parte di Sacerdoti e del suo Roman: anche qui, c'è da osservare che un assorbimento di Alba e Fortitudo da parte del Roman, con successiva "limatura" del nome, avrebbe dato molti meno problemi dal punto di vista regolamentare: niente autorizzazioni da chiedere, niente svincolo per i calciatori: ma anche questa sarebbe stata una sconfitta per Foschi, che procedette in altra maniera, calpestando ogni regola, pur di non dover prendere atto della sparizione della "sua" Fortitudo.
Oggi avremmo potuto avere, a Roma:

- una Lazio Fortitudo, erede di Lazio Alba e Fortitudo, data di fondazione 1900
- un Roman così come quello dell'epoca, data di fondazione 1903 (non date retta a chi lo retrodata al 1901, è un coglione)

ovvero

- la Lazio com'è, fondata ovviamente nel 1900
- una "Roma", o più probabilmente un "Roman" (nel dopoguerra sarebbe stato ripristinato il nome originale), data di fondazione 1903, erede di Roman Alba e Fortitudo. 

La scelta di fondere i club, congelandone di fatto il nome in quello "autarchico", ha certamente prodotto lo sbilanciamento numerico tra tifoserie oggi esistente: fosse rimasto il "Roman", pur assorbendo Alba e Fortitudo, credo che oggi ci divideremmo al 50% la città, visto che nel "Roman" originale nessuno vedeva ir nome e i colori diiiimpero ma solo una squadra di calcio.

Per me è andata benissimo così, la nostra esclusività ci tiene lontani dall'immondizia e dal populismo cinecittaro. Siamo stati fortunati. E tanto.

Offline Er Matador

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Re:Falso storico
« Risposta #10 : Sabato 13 Ottobre 2012, 05:47:23 »
Argomento sempre interessante, che mi suggerisce qualche considerazione:

1) conversando con un giovine coprofago di origini non romane, constatai la sua percezione quasi mitologica del Testaccio come santuario del tifo giallorotto più autentico.
Ripensandoci un attimo, il quartiere era effettivamente rappresentato dall'Alba e dalla sua tradizione, che già allora aveva maturato sul campo una rivalità con la Nostra.
Si può ritenere che il precedente conferisca a quel segmento del loro tifo un palllidissimo barlume di radice identitaria, almeno rispetto alla costituzione interamente ope legis della loro merdosa galassia?

2) Ripensando a tutta la vicenda, ciò che mi fa più rabbia è il pensiero di cosa potrebbe essere Roma senza quell'abuso ministeriale: la terza città del mondo, dopo Londra e Buenos Aires, per ricchezza e differenziazione interna dell'attività calcistica.
Neanche Madrid, che pure vanta un paio di top team mai esistiti a quei nella Capitale, va oltre un Rayo Vallecano o un Getafe sporadicamente terza squadra cittadina nella massima serie.
Un motivo in più per auspicare lo scioglimento con divieto di ricostituzione

3)
Per me è andata benissimo così, la nostra esclusività ci tiene lontani dall'immondizia e dal populismo cinecittaro. Siamo stati fortunati. E tanto.
Domanda da Ucronia: se la spazzatura di cui sopra - per la quale il fattore quantitativo e pletorico rappresenta una sine qua non - non avesse potuto contare sulla maggioranza numerica del tifo, si sarebbe comunque imposta in maniera così marcata e grossolana?

POMATA

Re:Falso storico
« Risposta #11 : Sabato 13 Ottobre 2012, 10:00:06 »
Ammazza sto Teo... :D

La loro fusione spiega anche il vantaggio nei derby, vanno avanti dalla fusione fino alla guerra perchè scelsero i migliori calciatori delle 3 squadre.

Dal 1945 ad oggi siamo 33 vittorie loro x 31 delle nostre...il sorpasso è stato fatto con i 5 derby persi...

Quest'anno je famo l'aggancio... ;D ;D ;D

Dal 29 al 45: 16 vittorie loro x 6 nostre, dovute appunto alla loro associazione a delinquere :D
Una volta sfumato l'effetto...

Offline Fabio70rm

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Re:Falso storico
« Risposta #12 : Sabato 13 Ottobre 2012, 10:00:46 »
Ucronia per ucronia, sarebbe stato bello se nel 1945, a belligeranza conclusa, avessero imposto lo scioglimento di quella massa di liquami da discarica...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline aquilafelyx

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Re:Falso storico
« Risposta #13 : Sabato 13 Ottobre 2012, 10:09:54 »
"Non possiamo. Non dobbiamo. Non vogliamo."

questo rispose il Generale Vaccaro ad Italo Foschi ;)
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline benvolio

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Re:Falso storico
« Risposta #14 : Sabato 13 Ottobre 2012, 10:14:16 »
........... La Lazio è originale, viene prima dello stesso vagheggiamento della figura del tifoso. Nasce per praticare lo sport in un momento in cui c'è un grande fermento che non riguarda solo la pratica sportiva. Risponde a un'esigenza. Col tempo costruisce la sua storia e si crea un seguito anche fuori dal campo: ovunque ci sia qualcuno che compete c'è qualcuno che assiste, la continuità poi fa il pubblico di aficionados.
..............
Comunque la differenza è tutta lì: la Lazio nasce dal bisogno di fare sport, la roma nasce da un progetto fatto a tavolino per creare un campionato importante, poco dopo aver "digerito" il professionismo. ........., molti di loro non sono nemmeno in grado di capirlo... E' giusto essere orgogliosi delle proprie nobili origini, questo è sacrosanto, e anche della continuità di tutte le Lazio di tutti i tempi. Benedetto Lotito che ci ha evitato l'umiliazione del Lodo Petrucci... ma se così non fosse stato, saremmo tutti qua a tifare la SS Laziale 2004.
Comunque, brindo al Generale Vaccaro, un titano nella storia del calcio e della Lazio.
Citazione

Pancrazio sono con te. Però, fatto cento, proprio per le origini della Lazio e della innominabile, troveresti meno laziali a tifare la SS Laziale 2004, molti meno credimi, che tanti conformisti rosici ad osannare le gesta di un qualsivoglia aborto giuridico sportivo...



Offline giamma

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Re:Falso storico
« Risposta #15 : Sabato 13 Ottobre 2012, 10:33:11 »
Ma la riomma è il Roman, a qualche anno dalla fusione fu ricostituta la Fortitudo (che sopravvive ancora oggi) e a fascismo debellato fu ricostituta l'Alba che prima di fallire arrivò a disputare un campionato di B.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline BobLovati

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Re:Falso storico
« Risposta #16 : Sabato 13 Ottobre 2012, 12:04:39 »
che poi, così per puntualizzare, considerato che le Mura Aureliane, che dividono i Rioni ( dentro ) ed i Quarieri ( fuori ), arrivando da viale Giotto, toccano la Piramide di Caio Cestio e poi vanno ( anche se sparite nell´attualità ) verso il ponte Sublicio ( originariamente in legno=sublica), nel percorso dell´attuale via Marmorata.

Laonde per cui, oltretutto, il loro campo Testaccio è sempre stato FUORI dalle mura; per cui, nonostante tanto orgoglio cittadino, questi non sono stati piazzati neppure DENTRO le mura ( come noi ) ma neppure sul Tevere, vera e propria origine della romanità; Tevere sul quale i nostri fondatori hanno dato inizio alla nostra epopea, da cui Piazza della Libertà distava e dista solo una cinquantina di metri.   
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline sassoxsasso

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Re:Falso storico
« Risposta #17 : Sabato 13 Ottobre 2012, 12:37:57 »
quindi quello che leggiamo in queste righe non corrisponde a verità?
le pubblicò tempo fa un mio amico riommico su FB.









"La Lazialità non te la può togliere nessuno. O ce l’hai o non ce l’hai. Evidentemente tu non ce l’avevi.

malacarne

Re:Falso storico
« Risposta #18 : Sabato 13 Ottobre 2012, 13:13:09 »
Vabbè in pratica devo modifica' la firma?  ;D

Io sapevo che era di Vaccaro, ma ovviamente se questa teoria viene smentita chiedo venia e modifico la fonte.
Non la frase in sè però, perchè a me piace.

Insomma, la Lazio è nata e cosi è rimasta fino ad oggi.
I tifosi della Lazio si chiamano laziali oggi nel 2012, cosi come si chiamavano laziali nel 1900, nel 1912, nel 1928 e cosi via.
Appunto prima è nata la Lazio e poi sono venuti i suoi tifosi (i fondatori non credo facciano testo in tal senso) che hanno mantenuto le loro "caratteristiche" fino ad oggi.

La Roma invece ha un albero genealogico che comprene un casino di squadre, perchè anche quelle tre che hanno dato vita all'attuale Associazione Sportiva Roma erano a loro volta nate da fusioni (o forse due di quelle tre).

Evidentemente quindi esistevano i tifosi dell'Alba, dell'Audace, della Fortitudo, del Roman e via dicendo.
Tifosi che hanno visto la loro squadra sparire e ne hanno ricevuta un'altra, appunto la Roma. E che sono quindi diventati romanisti.

Il laziale s'è sempre chiamato laziale, il romanista invece una volta si chiamava albese, fortitudino... credo che il senso della frase sia questo, no?

Il laziale dei primi del 900' prima di diventare laziale non era tifoso di un'altra squadra, il romanista invece prima di diventare tifoso della Roma si.

Una situazione simile a quella che c'è a Genova... il tifoso genoano è sempre stato genoano; il sampdoriano invece prima era o sampierdarenese o doriano... giusto?

Teo

Re:Falso storico
« Risposta #19 : Sabato 13 Ottobre 2012, 14:51:47 »
quindi quello che leggiamo in queste righe non corrisponde a verità?
le pubblicò tempo fa un mio amico riommico su FB.

Ce l'ho quel libro, non c'è contraddizione con quanto ho scritto io. C'è da tener presente che, dopo il fallimento della riunione del 6 giugno, finita a tarda notte, l'accordo Alba-Fortitudo-Roman fu concluso la sera del 7, e abbastanza presto da poter essere riportato sui giornali del giorno dopo (quindi non più tardi delle 21-22). E' evidente che ci fosse un preaccordo, forti del quali Foschi e gli altri si presentarono alla riunione con buone carte per mandare a monte l'assorbimento da parte della Lazio.

Comunque, le pagine che hai riportato fanno parte del miglior testo storico sui pressofusi: e si apre (quelle che ha riportato sono le primissime pagine) parlando della Lazio.