rubrica in vino veritas

[ammiraglio]

per chi è di roma e per chi bazzica il loro sito l'enoteca BULZONI è un vero e proprio riferimento per i vini cosiddetti naturali.
questa è una vecchia polemica con controlli a sorpresa del 2012 di cui inserisco solo le prime righe tratte da un pezzo pubblicato su intravino ...

"Il fatto è già di dominio pubblico da un paio di giorni e prima di scriverne abbiamo deciso di riflettere su portata e scenario. In breve: l’annosa e vexata questione del vino cosiddetto naturale nella sua definizione regolamentare è stata risolta con un agile colpo di mano dagli ispettori di Via Quintino Sella. Il metodo, efficacissimo, rivela conoscenza e studio delle regole di ingaggio nei conflitti non convenzionali: colpire a sorpresa, scegliendo un presunto soft target altamente simbolico. Aggiungere un commando di poche teste di cuoio, gente brava a sparare e che abbia familiarità quanto minore possibile con l’obiettivo – non sia mai che proprio al momento di far fuoco qualche coriaceo cuoricino si scaldi e provi pena – e qualche giorno di addestramento in un campo presso Via XX Settembre

http://www.intravino.com/primo-piano/laffaire-bulzoni-del-vino-innaturale-ovvero-la-strategia-della-tensione/

altro pezzo sulla questione:
http://www.scattidigusto.it/2012/06/27/vietato-scrivere-vini-naturali-scatta-la-multa-come-a-bulzoni-a-roma/

il sito online dell'enoteca bulzoni ed il suo bel portafoglio
http://www.enotecabulzoni.it/index.php?lingua=it

per chi vuola capire qualcosa sulla battaglia per la libertà e la democrazia nel business dei vignaioli, ecco un doc in line acon la filosofia di Alessandro bulzoni.
Mondovino, oltre due ore di denuncia ad opera di Nossiter, di cui è appena uscito un altro doc dal titolo restenza naturale.
Vedetevi Mondovino, è fantastico ed è del 2004, ma non ha perso un grammo dienergia per una protesta dignitosa, meritevole di attenzione..
Per la dignità dei vignaioli indipendenti e contro le lobby.

[ammiraglio]

dal goriziano un breve ritratto del naturalista Stanko Radikon.

    (parte n. 1)

   (parte n. 2)

[ammiraglio]

la bravissima toscana Giovanna Morganti (Podere Le Boncie) che per protesta è uscita dalla doc di riferimento nel 2011.

[disabitato]

Vendemmiati sangiovese e barbera. Prossima settimana ciliegiolo e montepulciano.

[AlenBoksic]

È una bollicina italiana quella con cui Barack Obama e Vladimir Putin hanno brindato al pranzo ufficiale dell’Onu. Si tratta del Bolla Rosa, uno spumante rosato della cantina Luigi Giusti di Montignano, nelle Marche. Forse l’hanno scelto per il nome del vitigno da cui è prodotto: Lacrima di Morro d’Alba, ma in versione brut per tirare su l’atmosfera.
 
Piergiovanni Giusti, come ci è arrivato il vostro spumante sui tavoli delle Nazioni Unite? 
«È merito del nostro importatore a New York, Southport Wines, che dedica tutte le sue attenzioni alle piccole aziende famigliari come la nostra. Sapevo che collaborava con un fornitore del Palazzo di Vetro, ma non avrei mai immaginato che saremmo stati scelti per il pranzo ufficiale».
 
Quando l’ha saputo? 
«Mi ha telefonato l’importatore lunedì: “Stasera dai un’occhiata ai tg, parleranno anche di te”. Una bella soddisfazione non solo per noi, ma per tutto il territorio. Hanno scelto un vitigno autoctono, è un premio al vino delle Marche».
 
Quanto costa una bottiglia di Bolla Rosa? 
«In cantina 8,5 euro, in enoteca 16 euro. Ne produciamo 7mila bottiglie, 2.500 delle quali vanno negli Usa a un prezzo intorno ai 25 dollari».
 
Ma sarà piaciuto più a Putin o a Obama? 
«Spero a tutti e due, ma soprattutto che sia servito a riappacificarli in modo duraturo, non solo per il tempo di un brindisi».

Lo conosci ammiraglio?
Da una prima ricercanon mi pare così facilmente acquistabile online

[zorba]

 

[ammiraglio]

Vendemmiati sangiovese e barbera. Prossima settimana ciliegiolo e montepulciano.

una domanda (ed una curiosità): ma se siete nel viterbese, il montepulciano non lo dovreste chiamare violone come da consuetudine nella zona di gradoli e company?
o non siete nel viterbese?

per zorba: fantastica, davvero!

per Boksic: sinceramente non conosco il marchigiano luigi giusti. come ti ho detto c'è fermento nelle marche anche in abruzzo con tanti tentativi di spumantizzazione, per me non sempre riusciti, almeno da quello che ho provato. in tutta onestà non ho mai beccato una lacrima rosata in vita mia, né tanto meno con bollicine, ma come sai vivo all'estero e quindi mi perdo quel quid di italica quotidianità che altri hanno. ci vorrebbe il parere "business to business" di mr moto e di 110 anni di storia sulla lacrima.

per tua info, la bolla rosa di giusti costa 14,50 dollari a NYC, se compri 3 casse da 6, prezzo ai retailers e ristoratori.
uno shop - calcolando il ricarico medio niuiorchese -  venderebbe al cliente finale tra i 22 ed i 24. quindi come vedi le stime nell'intervista e quelle mie, fatte sulla base dell'esperienza da buyer, tornano, almeno su due piedi.
naturalmente è assai importante in quale quartiere specifico sta lo shop ...

[ammiraglio]

la creatività nella tradizione in irpinia: cantina giardino, veri fuoriclasse.

[AlenBoksic]

Ok, grazie, la scheda è qui
http://www.lacrimagiusti.it/scheda.php?idpagina=18

L'ho visto da qualche parte a 14,5 + spedizione, ma non sui siti maggiori delle vendite online.
È metodo Charmat/Martinotti quindi presumo MrMoto non ne voglia sentir paralre
 
Oltretutto vinifica in serbatoi d'acciaio, quindi rischia la visita a domicilio di Gravner
 

[ammiraglio]

ahah! prego.

la guerriera femmina Arianna Occhipinti, siciliana, vista da Saturnino, marchigiano.
Pezzo giornalistico fantastico.

[Ceres]

Ammiraglio ma te sei un grande!

[ammiraglio]

grazie, un abbraccio!

Nicolas Joly, il più grande interprete della biodinamica in Francia intervistato da quel pazzo di Gary Vaynerchuk, un americano ebreo di origine russa che beccavo spesso a tavole rotonde e tasting assortiti.
Joly lavora nella Loira ed è un amante della Chenin Blanc, una varietà fantastica. Terroir unici, vini unici. 

[ammiraglio]

gli asini di bruna ferro e la sua carussin, azienda agricola astigiana (ma a ridosso di canelli che è un cru storico del moscato) specializzata essenzialmente in barbera.
sono vini semplici, verticali, che in francia chiamerebbero vin de soif, e in inglese thirstquencher.

[chemist]

Ammiraglio, in parole tue mi sapresti far apprezzare un pinot noir visto che io non lo capisco proprio? E' vero, mi piacciono i vini rossi intensi, fruttati che sanno di tannino. Ma vorrei saper apprezzare un classico dei classici.

[ammiraglio]

Ammiraglio, in parole tue mi sapresti far apprezzare un pinot noir visto che io non lo capisco proprio? E' vero, mi piacciono i vini rossi intensi, fruttati che sanno di tannino. Ma vorrei saper apprezzare un classico dei classici.

bella sfida.
tu abiti in francia: un pinot noir della borgogna è di solito un mezzo capolavoro già a venti euro, visto che praticamente non hai spese di trasporto e la scelta è ampia.
è un vitigno che ha girato il mondo, ma sta a casa realmente in pochi posti.
è sospettoso, scontroso, si ammala facilmente, a volte è svogliato e pigro. le rese sono incostanti.
se il pinot noir fosse un calciatore non si chiamerebbe di certo biglia, tanto per rimanere ai nostri attuali colori.
nel bicchiere a volte è sottile, subdolo, etereo. 
se ti piace qualche accenno verace di mascolinità pommard con la sua ciliegia nera e profonda è la tua ... appellation d'origine contrôlée.
oltre a pommard, ti consiglierei santenay come appelation perché qui cambia il clima ed i terreni: vai sul rustico, sull'angolare e sul terroso.
Claudio caro, hai mai provato un Pommard o un Santenay? c'è chiaramente una differenza di prezzo con i secondi più affabili decisamente e meno rinomati.

n.b. c'è una cosa che amo da morire nei francesi nel loro essere kamikaze e radical chic, pagandone anche conseguenze commerciali amare: loro non scrivono l'uva o l'uvaggio sulle etichette, è vietato, se non per i vini alsaziani che come noto però hanno una storia assai particolare e frammista. o se non per i vini (qualcuno) esportato all'estero.
perché?
perché tu bevi un terroir, non un'uva. un terroir che si esprime sotto forma di vino.
l'uvaè un mezzo e neanche ci sarebbe senza un terroir apposito e di livello.
il terroir è la denominazione in termini classici.

[disabitato]

Ammiraglio, ho la vigna nella valle del Liri.

[ammiraglio]

Ammiraglio, ho la vigna nella valle del Liri.

ah, ma dalle parti di Pontecorvo?

[chemist]

Grazie delle dritte Anto', non vivo in Francia, io sto in UK, ma vado regolarmente per vedere i miei pargoli. Significa che me lo gustero' con loro visto che non me lo posso riportare indietro e ti faro' sapere. Ad maiora

[AlenBoksic]

perché tu bevi un terroir, non un'uva. un terroir che si esprime sotto forma di vino.
l'uvaè un mezzo e neanche ci sarebbe senza un terroir apposito e di livello.
il terroir è la denominazione in termini classici.

"I francesi parlano tanto di terroir perché non ce l'hanno,
e quindi devono ricorrere alla barrique per portare al vino tostatura e tannini"
(Josko Gravner)
 

[ammiraglio]

ahah! un piccolo documentario sulla borgogna "rossa": spiega un sacco di cose sulla classificazione e sul terroir ...
ho rinunciato da tempo a capire bordeaux (tanto che non lo bevo quasi mai), però in questi ultimi anni sono davvero contento di aver impiegato il mio tempo a studiare meglioi la borgogna, soprattutto il suo pinot noir (un po' meno lo chardonnay).
un paragone può sempre aiutare a capoire qualosa in più: la borgogna è come il Piemonte: piccoli appezzamenti, colline con differenti micro climi e un grande spirito pratico dei viticoltori. 
da notare che a verso il minuto 7 c'è in sottofondo "babbino caro"

di seguito la borgogna bianca ...