Aguzzate la vista

[Rupert]

Sto buonismo mi fa scendere il latte....

[Giglic]

Sto buonismo mi fa scendere il latte....

Buonismo di cosa? La gente sta li perchè ce l'abbiamo mandata noi come elettori, mica perchè ci si è autoinstallata. A meno che non si voglia dire che la nostra non è una democrazia, ed allora si fa una rivoluzione... ,ma sembra che in Italia non sia granchè possibile, storicamente. Odi il buonismo? Perfetto: fonda un movimento dei forconi, ma suggerisci uno stile politico ed un programma alternativo, Rup. Perchè se ti fermi ai forconi non cambierai mai nulla. Nel 1926 anche i notabili dello stato liberae - tranne alcune lodevoli eccezioni - servivano lo stato fascista, e nel 1946 tutti i fascistissimi dirigenti della Pubblica Amministrazione - sempre con qualche eccezione - continuarono a servire la Repubblica. Chi - come il Partito d'Azione - propose un'epurazione seria, prese percentuali da particella di sodio in acqua Lete.
Dire "Signora mia, tutti 'sti magnoni che ce governano" è liberatorio ma poco costruttivo, appena al di sotto di una nuotata nello stretto.

[franz_kappa]

Restiamo nell'ambito che Rupert conosce meglio, Giglic.
I membri del Consiglio comunale di Reggio Calabria - recentemente sciolto per infiltrazione mafiosa - come sono finiti al governo della città? Si sono insediati in seguito a un colpo di Stato cittadino oppure li hanno indicati e votati i tuoi corregionali?

Siamo tutti responsabili, in quota parte. Le indicazioni della maggioranza in sede elettorale, alla fine, producono conseguenze che ricadono su tutti (anche su chi vota in senso contrario o su chi non va proprio a votare "perché la politica è 'na gran zozzonata". E che dunque riguardano e coinvolgono tutti.

[Rupert]

io non voto, quindi non sono responsabile di un bel niente.
denunico invece quotidianamente il malaffare, anche sul posto di lavoro.

p.s. non sono di reggio calabria

[franz_kappa]

io non voto, quindi non sono responsabile di un bel niente.
denunico invece quotidianamente il malaffare, anche sul posto di lavoro.

Al contrario. Sei vieppiù responsabile, proprio perché ti sottrai a un diritto/dovere e lasci ad altri la facoltà di decidere per tutti. E quindi anche per te.
Le denunce contro il malaffare servono a poco, temo, se vengono da chi ha deciso di non partecipare (indipendentemente dalla propria posizione personale) al processo di selezione della classe politica del proprio Comune, della propria Regione (tra le peggio amministrate d'Italia, va detto) e del proprio Paese.

p.s. non sono di reggio calabria

Lo presumevo. E infatti ho scritto "corregionali", non "concittadini". Non ho scelto a caso quel termine.

[Teo]

p.s. non sono di reggio calabria

Vabbè... Reggio, Cosenza, Catanzaro... Che differenza c'è?






















 

[carpelo]

Al contrario. Sei vieppiù responsabile, proprio perché ti sottrai a un diritto/dovere e lasci ad altri la facoltà di decidere per tutti. E quindi anche per te.
Le denunce contro il malaffare servono a poco, temo, se vengono da chi ha deciso di non partecipare (indipendentemente dalla propria posizione personale) al processo di selezione della classe politica del proprio Comune, della propria Regione (tra le peggio amministrate d'Italia, va detto) e del proprio Paese.

Non condivido la posizione di Rupert, però sento di dover dire che andando a votare non è che le cose cambino più di tanto, specie se non puoi scegliere il candidato a cui dare il voto. Votare è giusto e sacrosanto, ma non è che poi, usciti dalla cabina elettorale, si possa pensare di aver fatto il proprio dovere e tornarsene a dormire. O meglio, lo puoi pure fare, ma non pensare che così le cose cambino più di tanto.
La partecipazione alla politica, alla cosa pubblica non si esaurisce col voto.
Non so cosa intenda Rupert con "denunciare il malaffare", ma credo che se significhi denunciare sprechi e ruberie alle autorità competenti ed ai cittadini, non sia una cosa così irrilevante.

[BobLovati]

carissima N.d.d.

se per 15-18 anni non si fosse votato o non votato a pene di segugio, magari le liste sarebbero rimaste aperte, come succedeva dal 1948.
Assolutamente d´accordo con Giglic e f_k; la responsabilità è di tutti; nessuno provasse a dire " io non c´ero ".
Questo dramma di paese l´abbiamo creato tutti, anche io che dal 1987 al 2008 non ci sono stato; e tornavo a Roma 48 ore quando c´era da votare. Che è l´unica cosa da fare, non eroismo, sia chiaro

[franz_kappa]

Non condivido la posizione di Rupert, però sento di dover dire che andando a votare non è che le cose cambino più di tanto, specie se non puoi scegliere il candidato a cui dare il voto.

Ok. Ma non votare pone immediatamente chi assume questa posizione in una condizione meno difendibile.

La partecipazione alla politica, alla cosa pubblica non si esaurisce col voto.

No, certo. Però partecipare è un buon inizio. Meglio sarebbe impegnarsi direttamente, non lo nego. Un passo per volta, però.

Non so cosa intenda Rupert con "denunciare il malaffare", ma credo che se significhi denunciare sprechi e ruberie alle autorità competenti ed ai cittadini, non sia una cosa così irrilevante.

Beh, messa così potrebbe essere certamente cosa degna d'ammirazione. Però - e sicuramente sarò preda io per primo del pregiudizio - le sue parole (introdotte dalla premessa "Io non voto") hanno immediatamente evocato in me l'immagine di colui il quale in ogni contesto - anche lavorativo - borbotta, lamentoso, che è "tutto un magna-magna" e si ferma sostanzialmente lì. Però magari la mia è un'affermazione offensiva e superficiale, visto che non conosco affatto il nostro amico laziale. Laddove Rupert si sentisse offeso dalle mie parole lo prego dunque sin da ora di scusarmi. Se però così fosse gli chiedo, altresì, di raccontarci (con le doverose omissioni del caso, visto che il forum è pubblico) come e quando denuncia e ha denunciato il malaffare attorno a lui.

[carpelo]

carissima N.d.d.

se per 15-18 anni non si fosse votato o non votato a pene di segugio, magari le liste sarebbero rimaste aperte, come succedeva dal 1948.
Assolutamente d´accordo con Giglic e f_k; la responsabilità è di tutti; nessuno provasse a dire " io non c´ero ".
Questo dramma di paese l´abbiamo creato tutti, anche io che dal 1987 al 2008 non ci sono stato; e tornavo a Roma 48 ore quando c´era da votare. Che è l´unica cosa da fare, non eroismo, sia chiaro

Ma infatti io non condivido la posizione di Rupert, l'ho detto.
Ma non me la sento neanche di dire che col voto si risolve tutto.

carissimA ci sarà lei!

[franz_kappa]

Ma non me la sento neanche di dire che col voto si risolve tutto.

Perfetto.  Ma con il non-voto non si risolve nulla.
Fai tu, dunque... 

[Giglic]

Il non-voto è una delega della delega. Se non voto delego chi vota ad eleggere i delegati alla gestione della cosa pubblica. Denunciare da privati va bene, ma non cambia la struttura della comunità in cui vivi. Quello lo fai impegnandoti direttamente o delegando chi dici tu. In democrazia. Ripeto, se non si crede che questa sia una democrazia si fa la rivoluzione, anche pacifica come quella di velluto in Cecoslovacchia.

[MCM]

Ribadendo lo spirito assolutamente non propagandistico del topic, MCM, e qualcuno ha giustamente accostato altre celebri "nuotate", ti dico che ci meritiamo precisamente quelli che abbiamo votato, per definizione. E, visto il quadro d'assieme, mi sembra che non ci facciamo una bella figura.

non fa una piega

[giamma]

Buonismo di cosa? La gente sta li perchè ce l'abbiamo mandata noi come elettori, mica perchè ci si è autoinstallata....................

Io dalle elezioni del 1994 (comprese) non sono più andato a votare, dunque io non ce li ho mandati, anzi, però vengo tacciato di qualunquismo. Se ci vai è colpa tua perché li hai votati, se non ci vai è colpa tua perché non partecipi, con la dialettica si può dimostrare tutto e il contrario di tutto.

[Giglic]

Io dalle elezioni del 1994 (comprese) non sono più andato a votare, dunque io non ce li ho mandati, anzi, però vengo tacciato di qualunquismo. Se ci vai è colpa tua perché li hai votati, se non ci vai è colpa tua perché non partecipi, con la dialettica si può dimostrare tutto e il contrario di tutto.

Ma è proprio così giamma. E' proprio così. La "casta" non sono marziani. SOno esseri umani come noi. Basta prenderne altri, in democrazia.

[Rupert]

In Italia si vota dal 1946, si discute da allora, si fanno assemblee, comizi, comitati, associazioni, trasmissioni politiche, ci si indigna, ci si richiama al senso civile ecc ecc.
E non  è mai cambiato nulla, anzi, le cose mi sembra che da allora vadano a peggiorare.

Anni fa (oltre dieci), un politologo mi sembra americano disse in un programma di Santoro che in Italia, dal dopoguerra in poi, c'erano state decine di situazioni "limite" in cui, in un paese "normale", sarebbe stato ovvio che scoppiasse una guerra civile. O rivoluzione, che dir si vgoglia.
Invece non è  mai succsso nulla.
Continuate ad indignarvi, guardare le trasmissioni e andare a votare.
Io sarò una persona strana ma ho smesso di credere alle favole da quando avevo 20/22 anni.
Ed una bellissima favola, o splendida utopia, corrisponde al nome di suffraggio universale...

[Bob]

Ho sempre votato, ma posso capire chi non si sente rappresentato da nessuno (partiti o uomini) per diversi motivi. In fin dei conti anche questa è democrazia, non obbligare al voto, decidere di non decidere, rimettersi alle decisioni della maggioranza degli elettori...  Io, ad esempio, le prossime elezioni sarò in crisi, voterò chi si avvicina di più alle mie idee o quello meno lontano? sarà un voto di protesta o di fiducia?o forse un voto diverso per "prova"? al limite un chiudo gli occhi e buonanotte?
Per quanto riguarda l'accostamento delle foto, tra Mussolini e Grillo mi piace pensare che sia solo una questione di "stile", in questo caso "libero"!
 
p.s.: votate, nuotate, trombate!
 

[hidalgo]

Ho sempre sostenuto l'utilita' del voto e l'importanza di esprimersi come diritto civile inalienabile.
Ultimamente ho cominciato ad averne abbastanza e mi sono allontanato da questa mia opinione.
Mi repelle l'idea di dover scegliere il meno peggio.
E' una scelta di ripiego. E' una scelta non convinta. E' una non scelta.
Come si fa a sostenere che una scelta di ripiego e non convinta e' un insindacabile diritto dovere a cui non e' civicamente corretto sottrarsi?
Non sentirsi rappresentato da nulla e nessuno non puo' tradursi in un continuo turarsi il naso.
Sono personalmente stanco di votare il "meno lontano" dalle mie idee, per usare una bella espressione di Bob.
Non ha senso.
La scelta di non voto e' una scelta rispettabile e libera.
Esattamente come quella di votare.
L'astensionismo e' la piu' evidente manifestazione di scollamento tra la classe dirigente e l'elettorato.
La forma di protesta piu' diretta.
Un "atto politico" proveniente dalla base.
Stavolta il mio "diritto civile" lo esprimero' cone Rupert e Giamma.
E badate bene che e' una scelta ponderata, che non considero assolutamente un "sottrarsi".

[Giglic]

Scusate, cerco di spiegarmi meglio (non si dovrebbe postare "al volo" su certi argomenti: l'eccessiva sintesi porta a pericolosi fraintendimenti)

Io non contesto a nessuno la libertà di votare o di non votare. E' una libera scelta, e come tutte le libere scelte rispettabilissima. Trovo però che sia incoerente, dopo aver rinunciato all'unico diritto che si ha per "fare politica" dal di fuori prendersela con chi è al potere. Perchè, fino a prova contraria, al potere ci è andato con i voti di tutti (e per potere intendo classe dirigente, maggioranza e opposizione lo sono entrambi). Ma votare è anche una responsabilità. Che viene esercitato bene se il voto è indipendente. Quando - e qui rispondo a Giamma - Lauro a Napoli dava la scarpa destra prima del voto e quella sinistra dopo se si votava "bene", ovviamente aveva colpa lui, molta di più ne avevano - a mio modo di vedere - quelle MIGLIAIA di persone che vendevano per un paio di scarpe il proprio essere cittadini, dimostrando due cose: che noi italiani siamo storicamente sudditi (quel comportamento è da suddito che attende il regalo del padrone), e che troviamo moralmente corretto il comportamento di Lauro. Perchè migliaia contro uno (è qui il senso della democrazia e della cittadinanza) non c'è partita, anche se l'uno si chiama Lauro.
Rispondo brevemente anche a Rupert: non credi al suffragio universale (cioè non credi alla democrazia: il popolo è tutto): benissimo (anzi, questa cosa mi accapponare la pelle, ma sono cose mie). Chi vota? Una parte? Non si vota? E se vota una parte chi decide quale parte è? SI può "entrare a far parte?"
A me sembra che l'utopia (tutt'altro che splendida, per me, visto che è simile ad una cosa di 90 anni fa) sia più questa...

[POMATA]

Io votai solo una volta, se rivoto sarà per grillo.